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Lumma Stealer: inizio del takedown o solo una mossa tattica?


Nelle ultime ore si è assistito a un grande clamore mediatico riguardante il “takedown” dell’infrastruttura del noto malware-as-a-service Lumma Stealer, con un’operazione congiunta guidata dall’FBI, Europol, CISA e partner privati come Microsoft. L’azione ha colpito i sistemi di distribuzione e i canali di affitto del malware, mirando a interrompere una delle minacce cybercriminali più attive degli ultimi anni.

Tuttavia, come emerge anche dall’articolo di BleepingComputer e da verifiche indipendenti, è importante distinguere tra il successo tattico dell’operazione e l’effettiva capacità di neutralizzare l’infrastruttura di Lumma Stealer.

Secondo le dichiarazioni ufficiali, sono stati sequestrati oltre 2.300 domini legati a Lumma e chiuse alcune piattaforme di vendita e affitto del malware. Microsoft ha ottenuto un’ordinanza per disabilitare infrastrutture gestite attraverso registrar fraudolenti. Tuttavia, l’analisi tecnica suggerisce che il malware è ancora operativo in parte della sua rete.

Test condotti su campioni attivi mostrano che Lumma è ancora in grado di comunicare con server C2 non colpiti. Alcuni operatori underground hanno confermato disservizi temporanei risolti in tempi brevi. Questo dimostra che, pur rappresentando un’importante azione di disturbo, l’operazione non ha colpito in modo definitivo la catena operativa del malware.
Un pannello ancora attivo vs uno sequestrato

La sfida delle infrastrutture flessibili


Lumma, come altri infostealer, è progettato per essere resiliente. Le sue componenti infrastrutturali vengono ruotate frequentemente, i C2 vengono cambiati ogni giorno, e i panel di controllo sono distribuiti e replicabili. Questo rende difficile per le autorità infliggere un danno permanente solo attraverso il sequestro di domini. L’infrastruttura può riorganizzarsi rapidamente, grazie a backup e domini dormienti pronti all’attivazione.

Pressione anche sugli affiliati


Un elemento interessante è il presunto sequestro del canale Telegram ufficiale di Lumma, o quantomeno la sua compromissione da parte delle autorità. Dopo una prima comunicazione in lingua russa, è comparso un secondo messaggio in inglese attribuito direttamente al Federal Bureau of Investigation, rafforzato da un’immagine simbolica che mostra un uccello dietro le sbarre.

Il messaggio, rivolto agli abbonati del servizio, ringrazia ironicamente i membri del team Lumma per l'”ospitalità” concessa nel canale, accusando al contempo gli amministratori di non aver protetto i propri clienti.

Viene inoltre offerta la possibilità di contattare direttamente l’FBI tramite Telegram, Signal o email, in un apparente invito alla collaborazione o alla resa volontaria. La comunicazione chiude con una frase dal tono volutamente ambiguo: “se non ci contattate voi, non preoccupatevi: lo faremo noi”.

Questa manovra, se autentica, va oltre il semplice sequestro tecnico: rappresenta una forma di pressione psicologica mirata a erodere la fiducia degli utenti finali nel servizio stesso, scoraggiando future attività e instaurando un clima di panico o diffidenza all’interno dell’ecosistema criminale.

Il ruolo strategico degli attori privati


Uno degli aspetti più significativi di questa operazione è il coinvolgimento diretto di aziende private nella fase di intelligence, sequestro e disabilitazione tecnica dell’infrastruttura di Lumma Stealer. Microsoft ha avuto un ruolo centrale nell’ottenere un’ordinanza per il sequestro di domini gestiti da registrar fraudolenti.

ESET ha partecipato con attività di monitoraggio e analisi proattiva delle componenti malware, fornendo informazioni fondamentali sulle modalità di funzionamento di Lumma e supportando l’attribuzione degli elementi infrastrutturali. CleanDNS ha collaborato al blocco e alla de-registrazione dei domini malevoli, mentre Cloudflare ha contribuito con dati e strumenti di threat intelligence volti a contrastare le tecniche di evasione utilizzate da Lumma per mascherare il proprio traffico C2.

Questa sinergia tra pubblico e privato ha rappresentato una leva fondamentale per portare avanti un’operazione coordinata su scala globale, dimostrando come l’efficacia di una cyber-operazione oggi dipenda sempre più dalla collaborazione trasversale tra attori istituzionali e industria della sicurezza.

Gli infostealer superano i ransomware?


Questa operazione, sebbene non definitiva, rappresenta un’importante inversione di tendenza: si comincia a colpire sistematicamente un fenomeno in fortissima espansione. Gli stealer come Lumma stanno diventando il vero motore economico del cybercrime moderno.

La vendita massiva di log, credenziali, cookie e wallet esfiltrati avviene in modo automatico su marketplace underground e Telegram, generando profitti costanti, anche in assenza di estorsione diretta.

Il takedown parziale di Lumma Stealer rappresenta un risultato concreto, ma non ancora risolutivo. L’infrastruttura ha subito un colpo, ma non è stata smantellata del tutto. Il malware continua a circolare, anche se con meno efficienza.

È quindi fondamentale osservare le prossime mosse delle autorità: solo la continuità operativa e un cambio di passo strategico potranno incidere in modo duraturo su una minaccia che si è già evoluta oltre i confini del modello ransomware.

Fonti:


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Microsoft punta alla Fusione Nucleare. Le AI dovranno trovare una risposta per alimentarsi


Microsoft ritiene che l’intelligenza artificiale potrebbe accelerare lo sviluppo della fusione nucleare come fonte energetica pratica, il che a sua volta potrebbe aiutare a rispondere alla domanda su come alimentare l’intelligenza artificiale stessa.

La fusione nucleare, nel contesto della generazione di elettricità, è una tecnologia che, come l’informatica quantistica, esiste in teoria e negli esperimenti di laboratorio, ma non ha ancora raggiunto la scala industriale. I reattori sperimentali producono solo momentaneamente più energia di quanta ne consumino.

I sostenitori di questa tecnologia ritengono che la fusione fornirà all’umanità energia pulita praticamente illimitata, il che è particolarmente rilevante per Microsoft, che sta sviluppando prodotti di intelligenza artificiale con un consumo energetico gigantesco .La protezione non è un’opzione. È una necessità.

Presso Microsoft Research e tra i principali fisici è emersa l’idea di utilizzare l’apprendimento automatico, ora denominato IA, per accelerare i progressi nella fusione. “La ricerca della fusione nucleare come fonte di energia illimitata e pulita è da tempo uno degli obiettivi più ambiziosi dell’umanità”, scrivono i ricercatori di Microsoft Research Kenji Takeda, Shruti Rajurkar e Ade Famoti nel loro articolo .

“Sebbene ci vorranno ancora anni per arrivare a un’energia di fusione scalabile, i ricercatori stanno ora esplorando come l’intelligenza artificiale possa accelerarne lo sviluppo e avvicinarla all’adozione nella rete energetica.” Parte di questa ricerca è stata discussa a marzo al primo Fusion Summit di Microsoft Research, un incontro di scienziati che sperano di accelerare lo sviluppo della fusione basata sull’intelligenza artificiale, una tecnologia in cui Microsoft sta investendo miliardi di dollari.

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Ashley Llorens, vicepresidente di Microsoft Research, ha aperto l’evento riflettendo su quanto sarebbe fantastico promuovere la sostenibilità attraverso l’informatica e l’intelligenza artificiale.

Tali riflessioni sono necessarie perché l’intelligenza artificiale non può ancora essere definita sostenibile. Come osserva il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, “I data center che ospitano server di intelligenza artificiale generano rifiuti elettronici. Consumano enormi quantità di acqua ed elettricità e utilizzano risorse rare che spesso vengono estratte in modo non sostenibile”.

Microsoft sta cercando di ridurre l’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale attraverso compensazioni di carbonio, l’acquisto di energia pulita e l’ottimizzazione di software e hardware. Se riuscissimo ad accelerare lo sviluppo della fusione nucleare, potremmo compensare parte dei danni, a meno che, naturalmente, nel frattempo la situazione non sfugga di mano.

Sir Stephen Cowley, direttore del Princeton Plasma Physics Laboratory ed ex capo dell’Autorità per l’energia atomica del Regno Unito, ha tenuto un discorso e ha sottolineato che sono necessarie molte più ricerche per capire se l’intelligenza artificiale può davvero aiutare a trovare la configurazione ottimale del reattore in grado di produrre energia a un costo accessibile.

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Wisconsin e Michigan senza telefono: Cellcom è stata attaccata. Niente chiamate per una settimana


Gli abbonati dell’operatore di telecomunicazioni Cellcom, che serve gli utenti del Wisconsin e dell’Upper Michigan (USA), sono rimasti senza comunicazione per quasi una settimana: non potevano né chiamare né inviare SMS. Solo pochi giorni dopo l’inizio dell’incidente l’azienda ha ammesso ciò che era già stato sospettato: un attacco informatico aveva causato i massicci disagi.

Inizialmente, l’operatore ha definito l’incidente un malfunzionamento tecnico, assicurando che la trasmissione dati, iMessage, i messaggi RCS e le chiamate di emergenza al 911 hanno continuato a funzionare. Tuttavia, gli utenti esprimevano sempre più insoddisfazione per la mancanza di comunicazione e l’impossibilità di trasferire un numero a un altro operatore: i sistemi interni di Cellcom semplicemente non funzionavano.

Ora l’amministratore delegato dell’azienda, Brigid Riordan, ha confermato ufficialmente che si tratta di un “incidente informatico”.

In una lettera agli abbonati, ha sottolineato che l’azienda aveva messo in atto dei protocolli di risposta e che il team aveva seguito tali piani fin dall’inizio. Le misure adottate includono l’intervento di esperti esterni in sicurezza informatica, la notifica all’FBI e alle autorità del Wisconsin e il lavoro 24 ore su 24 per ripristinare i sistemi.

L’attacco ha colpito solo un segmento separato dell’infrastruttura, non correlato all’archiviazione dei dati personali. Finora non ci sono state prove di fughe di informazioni, compresi nomi, indirizzi e dati finanziari degli abbonati.

Al momento alcuni servizi vengono gradualmente ripristinati. Il 19 maggio gli utenti hanno potuto scambiarsi SMS ed effettuare chiamate all’interno della rete Cellcom. Tuttavia, i tempi necessari per una completa ripresa restano incerti. Nella sua pagina degli aggiornamenti, la società ha affermato che prevede di ripristinare tutti i servizi entro la fine della settimana, ma non è riuscita a fornire una data esatta.

Per gli abbonati il ​​cui ripristino della connessione è in ritardo, viene offerto un modo semplice per provare a ripristinare il servizio: attivare la modalità aereo per 10 secondi, quindi disattivarla. Se il problema persiste, riavviare il dispositivo.

Nonostante le crescenti critiche per la lenta risposta, Cellcom ha iniziato a essere più aperta sulla situazione: oltre alla lettera, l’amministratore delegato ha anche registrato un videomessaggio in cui spiega la situazione attuale e i progressi della ripresa. L’azienda non ha rilasciato dichiarazioni in merito al possibile attacco ransomware.

La situazione attuale dimostra quanto possa diventare critica la dipendenza dalla stabilità delle infrastrutture digitali, anche a livello regionale. Allo stesso tempo, Cellcom sottolinea di essersi preparata in anticipo a simili incidenti, ma che le conseguenze sono state comunque avvertite da decine di migliaia di utenti.

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Digitale Souveränität: Amazon will Cloud-Verträge in der Schweiz geheim halten


netzpolitik.org/2025/digitale-…



Gene Editing Spiders to Produce Red Fluorescent Silk



Regular vs gene-edited spider silk with a fluorescent gene added. (Credit: Santiago-Rivera et al. 2025, Angewandte Chemie)Regular vs gene-edited spider silk with a fluorescent gene added. (Credit: Santiago-Rivera et al. 2025, Angewandte Chemie)
Continuing the scientific theme of adding fluorescent proteins to everything that moves, this time spiders found themselves at the pointy end of the CRISPR-Cas9 injection needle. In a study by researchers at the University of Bayreuth, common house spiders (Parasteatoda tepidariorum) had a gene inserted for a red fluorescent protein in addition to having an existing gene for eye development disabled. This was the first time that spiders have been subjected to this kind of gene-editing study, mostly due to how fiddly they are to handle as well as their genome duplication characteristics.

In the research paper in Angewandte Chemie the methods and results are detailed, with the knock-out approach of the sine oculis (C1) gene being tried first as a proof of concept. The CRISPR solution was injected into the ovaries of female spiders, whose offspring then carried the mutation. With clear deficiencies in eye development observable in this offspring, the researchers moved on to adding the red fluorescent protein gene with another CRISPR solution, which targets the major ampullate gland where the silk is produced.

Ultimately, this research serves to demonstrate that it is possible to not only study spiders in more depth these days using tools like CRISPR-Cas9, but also that it is possible to customize and study spider silk production.


hackaday.com/2025/05/21/gene-e…



trump: il liberatore degli oppressi: i bianchi. ma chi ci crede? fosse mai fregato qualcosa a trump degli oppressi...


High Voltage for Extreme Ozone


Grid overlayed onto a mason jar. Across the grid are high voltage purple coronas.

Don’t you hate it when making your DIY X-ray machine you make an uncomfortable amount of ozone gas? No? Well [Hyperspace Pirate] did, which made him come up with an interesting idea. While creating a high voltage supply for his very own X-ray machine, the high voltage corona discharge produced a very large amount of ozone. However, normally ozone is produced using lower voltage, smaller gaps, and large surface areas. Naturally, this led [Hyperspace Pirate] to investigate if a higher voltage method is effective at producing ozone.

Using a custom 150kV converter, [Hyperspace Pirate] was able to test the large gap method compared to the lower voltage method (dielectric barrier discharge). An ammonia reaction with the ozone allowed our space buccaneer to test which method was able to produce more ozone, as well as some variations of the designs.

Experimental setup with two mason jars hooked up from ozone production to nitrateExperimental Setup with ozone production in the left jar and nitrate in the right.
Large 150kV gaps proved slightly effective but with no large gains, at least not compared to the dielectric barrier method. Of which, glass as the dielectric leads straight to holes, and HTPE gets cooked, but in the end, he was able to produce a somewhat sizable amount of ammonium nitrate. The best design included two test tubes filled with baking soda and their respective electrodes. Of course, this comes with the addition of a very effective ozone generator.

While this project is very thorough, [Hyperspace Pirate] himself admits the extreme dangers of high ozone levels, even getting close enough to LD50 levels for worry throughout out his room. This goes for when playing with high voltage in general kids! At the end of the day even with potential asthma risk, this is a pretty neat project that should probably be left to [Hyperspace Pirate]. If you want to check out other projects from a distance you should look over to this 20kW microwave to cook even the most rushed meals!

youtube.com/embed/HZYWpZYuRKc?…

Thanks to [Mahdi Naghavi] for the Tip!


hackaday.com/2025/05/21/high-v…



Don’t empower Trump to define terrorism


Rümeysa Öztürk never supported terrorism. That’s not even debatable at this point. A federal judge confirmed the government has no evidence to deport the Tufts University graduate student besides her co-authorship of an op-ed opposing the war in Gaza.

The Washington Post has reported that the State Department warned the government before it nabbed her off the street near her home that there was no basis to deport her.

But lack of evidence isn’t stopping the Trump administration’s efforts to deport her or others. So when Congress contemplates granting the same administration further powers to arbitrarily deem its opponents’ conduct “support of terrorism,” alarm bells should sound.

Well, ring-a-ling. Last year’s “nonprofit killer” bill is making a comeback. That’s the bill that would allow the secretary of the treasury to deem nonprofit organizations terrorist supporters and revoke their tax-exempt status, all with little to no due process.

It was buried at the back of President Donald Trump’s “big, beautiful bill” that passed the House Ways and Means Committee, before being stripped out of the next version of the megabill, likely for procedural reasons. There’s no reason to think it’s gone for good.

Opposing the bill’s next incarnation must be top priority for all defenders of press freedom and the rule of law. The bill was a horrible idea during the Biden administration, when many Democrats pandering to anti-Palestinian donors supported it while knowing full well Trump might be president in a few months. Now it’s downright scary.

We don’t have to speculate about slippery slopes anymore — Trump has already shown what he’ll do if he’s allowed to be judge, jury, and executioner when it comes to who is a terrorist supporter. Öztürk is still facing deportation proceedings, and Mahmoud Khalil is still in jail in Louisiana despite Secretary of State Marco Rubio admitting in a court filing that the “terrorism” case against him is solely based on his beliefs — primarily his opposition to the Israel-Gaza war.

He’ll almost certainly demand his Treasury Secretary Scott Bessent declare any organizations that advocate for or assist Palestinians to be terrorist supporters. That’s practically a given. If Bessent refuses, he’ll find someone who will. But what about protesters? Minor property damage will quickly become a terrorist attack in Trump’s alternative reality — an “invasion!” And the administration has already made clear its intent to target environmental nonprofits.

And then, of course, there are nonprofit media outlets, not to mention press freedom groups like Freedom of the Press Foundation (FPF).

Trump’s creativity knows no bounds when it comes to conjuring up frivolous legal theories against news outlets. Just last week, his White House claimed that Business Insider’s parent company engaged in illegal political meddling by reporting on his son’s business entanglements. He has argued that reporting critically about him constitutes “tortious interference” or even election interference — months after the election. The list goes on.

Trump’s creativity knows no bounds when it comes to conjuring up frivolous legal theories against news outlets.

And his own party has already shown him the way. Last year, Sen. Tom Cotton and other Republicans demanded that major news outlets be investigated for terrorism because they bought photographs from freelancers in Gaza (one of whom the Israeli army just assassinated). One letter even threatened charges for merely reporting things officials didn’t like.

Those news outlets were for-profit companies and the threats were under existing laws on material support for terrorism. Cotton and his friends’ antics were mere stunts — those laws require the government to prove its case, and it couldn’t. But the nonprofit killer bill solves that problem when it comes to nonprofit news outlets, by eliminating the government’s burden of proof and the defenses afforded to organizations investigated under current law.

Sure, a nonprofit could challenge the constitutionality of the claims against it — and should win — but that could take years, and the controversy could permanently steer donors away.

Here’s what’s puzzling: This bill could easily backfire on Republicans, but they’re pushing it anyway. It’s one thing for anti-immigrant officials to claim broad powers to deport immigrants like Öztürk and Khalil. But conservatives aren’t anti-nonprofit. They have nonprofits too.

One could easily imagine a future Democratic administration, using powers gifted to it by today’s Republicans, deeming anti-abortion organizations terrorist supporters, or punishing conservative groups because of ties to white supremacists far less tenuous than the alleged ties between Öztürk and Hamas. Pro-Israel groups that associate with illegal West Bank settlers could be targeted in the unlikely event the Democrats nominate a pro-Palestine president.

So why don’t the bill’s proponents care about the obvious “shoe on the other foot” possibility? Is it because they’re just that shortsighted? Maybe. Or perhaps they don’t intend to ever relinquish power, and destroying civil society and the press is one part of that plan.


freedom.press/issues/dont-empo…



😂😂😂


Israele annuncia nuovo vertice tra Netanyahu e Satana


GERUSALEMME – È sempre più stretto il rapporto di fraterna amicizia tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il Principe delle tenebre Satana. La loro più che trentennale collaborazione troverà nuovo slancio in un vertice annunciato dal governo di Gerusalemme che si terrà a fine mese nella capitale ebraica. Secondo fonti istituzionali i temi in […]

L'articolo Israele annuncia nuovo vertice tra Netanyahu e Satana proviene da Lercio.




che ci fosse in collegamento o qualcosa da nascondere per il fatto che non fosse in territori israeliano ma nella zona palestinese occupata? i militari non dovrebbero neppure essere li, sono abusivi. se sono li teoricamente dovrebbero esserci per difendere i palestinesi. ma io dubito.





Il 2% non è una scelta politica, ma un impegno per la nostra sicurezza. Le parole di Crosetto alla Camera

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’Europa ha dovuto prendere consapevolezza che gli Stati Uniti sposteranno la propria attenzione sull’Indo-Pacifico e quindi c’è bisogno che il Vecchio continente si prenda in carico la propria difesa e



Non demonizzare, ma governare il digitale (e l’IA) per scongiurare il “tecnofascismo”

@Politica interna, europea e internazionale

Semplificando, la si potrebbe mettere come segue. La macchina a vapore ha dato vita alla rivoluzione industriale, che ha dato vita alla classe operaia, che ha dato vita all’ideale socialista… con tutto quello che ne è seguito. Il motore a



Difesa, così si riorganizza l’Ue verso il vertice Nato all’Aja

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Un cambio di passo, netto, per andare oltre un passato che da 80 anni a questa parte ha garantito la sicurezza alle nazioni europee tramite il doppio ombrello Nato-Usa. La consapevolezza di una nuova difesa europea sta tutta in questo assunto, che il ministro della difesa Guido Crosetto ha




#Trump e il saccheggio del welfare


altrenotizie.org/primo-piano/1…


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L' ombelico del mondo.


Una riflessione sull'autoreferenzialità con cui invadiamo i social media.

noblogo.org/transit/l-ombelico…


L' ombelico del mondo.


(165)

(ODM)

Guardarsi l’ombelico, sui #socialmedia è diventata una delle dinamiche comunicative più evidenti e problematiche del nostro tempo. Si manifesta come una continua conferma del proprio punto di vista all’interno di comunità digitali omogenee, dove gli utenti si confrontano quasi esclusivamente con contenuti che rispecchiano le loro convinzioni. Questo fenomeno crea un effetto di “eco chamber” (camera dell’eco), termine coniato per descrivere gli ambienti chiusi in cui le opinioni vengono amplificate e rafforzate dal continuo rimando tra soggetti che condividono idee simili.

La dinamica ha conseguenze profonde sulla qualità del dibattito pubblico, in particolare su temi complessi e controversi come la politica, l’ambiente, i diritti civili o la scienza. L’autoreferenzialità riduce la possibilità di confronto, impedisce l’incontro con punti di vista differenti e genera una polarizzazione che ostacola l’approfondimento. I social media, in teoria, dovrebbero essere strumenti potenti per la condivisione della conoscenza e la promozione del dialogo, ma nella pratica spesso si trasformano in spazi di conferma identitaria, dove l’obiettivo principale è ottenere consenso e visibilità piuttosto che interrogarsi, dubitare o cambiare opinione.

(ODM2)

Secondo Eli Pariser, autore del saggio “The Filter Bubble: What the Internet Is Hiding from You” (2021), gli algoritmi che regolano le piattaforme digitali personalizzano i contenuti che vediamo in base ai nostri comportamenti precedenti. Questo porta a una selezione automatica delle informazioni che rafforza la nostra visione del mondo e riduce l’esposizione a fonti alternative o critiche. E’ una bolla filtrante, dove ogni contenuto che entra è già stato pre-selezionato per piacere, non per stimolare il pensiero critico.

Il problema, dunque, non è solo sociale o culturale, ma anche strutturale: le stesse piattaforme sono progettate per massimizzare il tempo di permanenza degli utenti, non per favorire il confronto aperto. In questo contesto, l’autoreferenzialità diventa una forma di autodifesa e, al tempo stesso, di auto-promozione. Gli utenti non cercano un dialogo autentico, ma piuttosto la legittimazione della propria identità e delle proprie idee. Questo spiega perché spesso gli argomenti più seri vengano affrontati con superficialità o, peggio, strumentalizzati per ottenere like e approvazione.

Un altro contributo utile alla riflessione è quello di Sherry Turkle, psicologa e sociologa del MIT, nel suo libro “Reclaiming Conversation: The Power of Talk in a Digital Age” (2015). Turkle sostiene che la comunicazione mediata da schermo impoverisce la qualità del dialogo e porta a evitare i confronti più complessi, quelli che richiedono tempo, empatia e disponibilità all’ascolto.

Essere autoreferenziali rappresenta una piccola sfida per la democrazia e per la crescita culturale collettiva. Per andare oltre, è necessario sviluppare una nuova alfabetizzazione digitale, che insegni non solo a usare le piattaforme, ma anche a riconoscere i propri bias, a cercare attivamente il dissenso e ad apprezzare la complessità. Solo così i social potranno diventare davvero strumenti di apertura e non semplici specchi narcisistici.

E dato che tutti, prima o poi, ce la suoniamo solo per sentirci bene, più benvoluti, più apprezzati forse è il momento per cambiare musica.

#Blog #SocialMedia #Opinioni #Società

Mastodon: @alda7069@mastodon.unoTelegram: t.me/transitblogFriendica: @danmatt@poliverso.orgBio Site (tutto in un posto solo, diamine): bio.site/danielemattioli

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Tutte le opinioni qui riportate sono da considerarsi personali. Per eventuali problemi riscontrati con i testi, si prega di scrivere a: corubomatt@gmail.com




Spari contro delegazione con vice console italiano a Jenin: Israele non vuole testimoni


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Durante una visita diplomatica organizzata dall’Autorità Palestinese, i soldati israeliani aprono il fuoco per allontanare il gruppo. Tajani convoca l'ambasciatore israeliano in Italia
L'articolo Spari contro delegazione con vice



Mai sprecare una (nuova) buona crisi. Il partenariato strategico Regno Unito-Ue

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il 19 maggio, il vertice tra Regno Unito e Unione europea ha dato vita al partenariato strategico che segna inequivocabilmente il riavvicinamento di Londra a Bruxelles dettato dall’urgenza, dunque la responsabilità, di affrontare sfide comuni alla propria




CINA. L’arma delle terre rare contro Tariff Man


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Così Pechino sfrutta i minerali strategici nel negoziato con gli Usa sul commercio
L'articolo CINA. L’arma delle terre rare contro Tariff Man proviene da Pagine Esteri.

pagineesteri.it/2025/05/21/ori…




How the Chicago Sun-Times printed an AI-generated summer guide; how schools were not prepared for ChatGPT; and those funny little guys from Star Wars.#Podcast


Se c’è qualcuno che fa continuamente e scientemente provocazioni è il Presidente del Senato La Russa. Adelmo Cervi è il figlio di Aldo, uno dei sette fratelli Cervi fucilati dai fascisti nel 1943, e ha tutto il diritto di dare del bastardo a Ignazio La Russa che ostenta il busto di Mussolini. La famiglia di [...]

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Erja Lyytinen – Smell The Roses
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Erja Lyytinen è una delle chitarriste blues-rock certamente emergenti nel circuito dei tour internazionali contemporanei. Una carriera discografica più che ventennale ha pubblicato dodici album in studio e diversi album dal vivo. Il mondo in cui la chitarrista finlandese è quello che filtra elementi in bilico tra rock e blues, che le ha portato vari […]
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Valeria Verbaro oggi su "L'Espresso":
Un premio per “l’artigianato poetico”, fuori dalle regole del mercato
lespresso.it/c/cultura/2025/5/…

#premiopagliarani #poesia #lespresso



Kyshona – Legacy
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“Un/una attivista è colui/colei che si impegna in modo appassionato e dedicato, a promuovere un determinato ideale o causa, spesso attraverso azioni dirette e coinvolgenti”. Abbiamo ripreso la suddetta affermazione per prenderci la licenza di aggiungere due attinenze al femminile, per evidenziare nello specifico quanto è stato basilare l’attivismo sociale e politico (anche di scrittrici, […]
L'art
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Israele pronto a colpire l’Iran: intelligence USA in allerta


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Nuove informazioni dell’intelligence americana indicano che Israele starebbe pianificando un’operazione contro le strutture nucleari iraniane. Cresce la tensione a livello regionale e internazionale.
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MESSICO. Colpito il cuore del governo: Guzmán e Muñoz assassinati


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I due stretti collaboratori del Capo di governo Clara Brugada sono stati assassinati in pieno giorno nei pressi della metro Xola. L’attacco, definito “diretto” dalle autorità, segna un’escalation senza precedenti nella capitale messicana.
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un grande presidente, un grande economista

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STATI UNITI. 260.000 dipendenti pubblici lasciano il lavoro a causa di Trump e Musk


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Decine di migliaia di dipendenti federali hanno scelto di dimettersi. Non per volontà propria, ma perché spinti dalle politiche intimidatorie del presidente
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40% del budget IT in burocrazia. Così l’Europa perde la sfida tech. Report Wsj

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La data certa è tornata!


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/datacert…
Con il provvedimento odierno, il Garante Privacy ha pesantemente sanzionato Replika, l'azienda nota per aver applicato l'intelligenza artificiale generativa ai chatbot, mettendo a disposizione del mondo nuovi e fantastici amici virtuali, fidanzate immaginarie, confidenti particolari,

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Il riarmo (in)sostenibile dell'Europa


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