Salta al contenuto principale


La d-IA-rrea di immagini in stile Ghibli che ha invaso i social commerciali (e, non a caso, non il Fediverso) mi ha fatto riflettere su cosa sia l'arte.

Penso che gli utilizzatori seriali delle IA generative, a prescindere dalle questioni etiche relative ai dataset e al supporto di colossi problematici come openAI, siano molto tristi, perché rifiutano quella che secondo me è la parte più bella del gesto artistico: la vulnerabilità.

(mini thread)

Questa voce è stata modificata (3 settimane fa)
in reply to Kenobit

Penso che l'arte sia l'essenza dell'intento di comunicare, il condividere un pezzetto della propria anima con note/parole/disegni/qualunque cosa.

Non può esserci vera comunicazione senza sincerità. Non può esserci sincerità senza vulnerabilità.

Penso che lx grandi artistx siano quellx che sanno mettersi a nudo, che aprono una porticina sul loro sentire.

Chi finge di essere perfetto e invulnerabile non sarà mai un artista, sarà al massimo un manierista.

(segue)

reshared this

in reply to Kenobit

Ed è per questo che non vedo nell'IA generativa un medium artistico.

Vulnerabilità vuol dire avere il coraggio di essere dilettanti, di sbagliare, di fare qualche schifezza malriuscita.

L'arte non è una questione di eccellenza, come vuole farci credere il capitalismo della performance e della vendibilità, bensì di umanità.

Amo lx artistx, prima dell'arte. Amo chi comunica perché ha qualcosa dentro da fare uscire.

L'IA gen ci rende istantaneamente bravx, ma a che costo?

(segue)

The Gib reshared this.

in reply to Kenobit

Ci fa scambiare la destinazione con il viaggio, e per cosa?

Penso che chi vede nell'IA uno strumento che "democratizza le arti", mettendole a disposizione di chi non ha mai imparato a disegnare/suonare/etc., non capisce che l'arte è già di tuttx.

Possiamo fare schifo. Possiamo essere vulnerabili. Possiamo anche diventare bravx, ma se la valuta non è il soldo, bensì il significato, anche il peggiore scarabocchio vale più di un output di ChatGPT.

(segue)

reshared this

in reply to Kenobit

Chi omette la vulnerabilità non comunicherà mai con la stessa intensità di chi si mette a nudo, di chi crea e lascia andare.

Forse è per questo che quando vedo/sento un'opera frutto di IA generativa me ne accorgo sempre. Sento un vuoto, una mancanza. Essere umani è essere vulnerabili.

I prompt sono un nascondiglio, una maschera. Mi dispiaccio per chi vede nell'IA una scorciatoia verso l'eccellenza, perché si sta perdendo la cosa più bella dell'arte. L'eccellenza non è il punto.

(segue)

in reply to Kenobit

Per questo, stamattina, ho fatto un esercizio di vulnerabilità.

Ho fatto partire la registrazione e ho improvvisato con un DS e un Game Boy. C'era una bella luce e mi è sembrata una mattina splendida per essere umani e vulnerabili.

Ci sono errorini qua e là e ho deciso di non editarli. Vedetelo come un selfie dell'anima.

Nota: tutto è CC BY SA 4.0, quindi usatelo come volete. MP3 disponibile a richiesta!

videoteca.kenobit.it/w/6kU8Ci1…

reshared this

in reply to Kenobit

credo tu abbia ragione. Mia figlia quest'anno ha l'esame di terzo media e come "tema" per la tesina ha deciso di scegliere "Alice", riferito alle opere di Lewis Carrol. Dal momento che ama disegnare, in digitale e su carta, le ho consigliato di realizzare da sola anche gli elementi grafici della presentazione che dovrà preparare, senza utilizzare le immagini che può trovare online. E lei mi ha detto "ottimo consiglio, mi piace! Così posso parlare per educazione civica del diritto d'autore e dell'AI che ne abusa!"

Dún Piteog reshared this.

in reply to Kenobit

La tecnologia per me dovrebbe essere uno strumento per aiutare l'uomo solo per il suo benessere materiale, da non confondere peró con il profitto di pochi. L'Arte invece ha il compito di servire il nostro benessere spirituale, in una societá evoluta non dovrebbe essere piegata al denaro e tanto meno essere prodotta da una macchina. La macchina, come un Nintendo, serve come strumento di creazione nelle mani dell'uomo. Creazione perfetta o imperfetta non importa é relativo.
in reply to Kenobit

Sarebbe bellissimo far partire un "controtrend" in cui le persone postano letteralmente scarabocchi fatti da loro #stillbetterthanAI
in reply to Oblomov

@oblomov Onestamente condivido, tutto giusto, tuttavia recentemente, sono sincero, qualche dubbio me lo pongo, nel senso che in merito alle IA generative sto in qualche modo addolcendo la mia posizione, ed un po' complice, forse, è anche l'atteggiamento tenuto da moltissimi artisti, dei quali è assolutamente condivisibile il pensiero, ma che tuttavia, secondo me, compiono un po' l'errore standard dell'artista medio, ovvero "scifare" un po' tutto quell che non risiede nella corte di chi
in reply to belzebu

@oblomov chi sa fare le cose in un certo modo, con una certa qualità etc... I non artisti non diventeranno artisti con le IA generative, almeno per ora, ma gli artisti allineati, un po' anonimi e perdonatemi la provocazione un po' snob, che sa come mai ora sono un po' tanto infastiditi, ma siamo sicuri lo siano per il motivo giusto ? Va sempre considerato il fatto che per quanto vicina la fine del mondo arriva cmq dopo la fine del mese...
Questa voce è stata modificata (2 settimane fa)
in reply to belzebu

@belzebu completamente in disaccordo: il rigetto per la AI non ha nulla a che vedere con quella certa resistenza diciamo cosí “reazionaria” che i nuovi movimenti nell'arte hanno spesso ricevuto quando sono nati —e te lo dico da persona che nel 2025 continua a considerare “dubbia” la qualificazione come “arte” di molta della produzione “famosa” del '900.

1/n

in reply to Oblomov

@belzebu
Il cardine della differenza non è nemmeno nella manualità o meno dell'operazione, quanto piuttosto nella sua originalità: tutti i movimenti artistici che hanno trovato resistenza dentro e fuori dall'arte avevano come caratteristica fondamentale di essere in rottura con quello che era stata la produzione artistica precedente. L'AI generastiva è *costituzionalmente incapace* di creare qualcosa di originale.

2/n

Manuel 🦡🦡 reshared this.

in reply to Oblomov

@belzebu
Il rigetto non è questione di snobismo (“non è arte perché piace a tutti/perché tutti la possono usare”), ma legato alle radici profonde della natura dell'arte come atto creativo.

Per capirci, i famosi “prompt” hanno piú di artistico del loro risultato dalla AI generativa.

3/3

in reply to Oblomov

@oblomov quando parlo di atteggiamento snob non mi riferisco agli artisti, ma più a certe fasce di auto artisti, è difficile da spiegare è una visione, forse personale, di antisolidarietà generale tipica di certe fasce autocelebranti. Sull'originalità ci sarebbe anche li da discutere, i balzi in avanzi, le innovazioni profonde nella proposta artistica ci sono, ma non sono certo in linea con la produzione quotidiana dell'arte. IA "impara" ma al momento non propone, non innova, perchè