La d-IA-rrea di immagini in stile Ghibli che ha invaso i social commerciali (e, non a caso, non il Fediverso) mi ha fatto riflettere su cosa sia l'arte.
Penso che gli utilizzatori seriali delle IA generative, a prescindere dalle questioni etiche relative ai dataset e al supporto di colossi problematici come openAI, siano molto tristi, perché rifiutano quella che secondo me è la parte più bella del gesto artistico: la vulnerabilità.
(mini thread)
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Kenobit
in reply to Kenobit • • •Penso che l'arte sia l'essenza dell'intento di comunicare, il condividere un pezzetto della propria anima con note/parole/disegni/qualunque cosa.
Non può esserci vera comunicazione senza sincerità. Non può esserci sincerità senza vulnerabilità.
Penso che lx grandi artistx siano quellx che sanno mettersi a nudo, che aprono una porticina sul loro sentire.
Chi finge di essere perfetto e invulnerabile non sarà mai un artista, sarà al massimo un manierista.
(segue)
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Queen of Argyll, The Gib e 🇪🇺 Yet Another Owl 🕯️🕊️ reshared this.
Kenobit
in reply to Kenobit • • •Ed è per questo che non vedo nell'IA generativa un medium artistico.
Vulnerabilità vuol dire avere il coraggio di essere dilettanti, di sbagliare, di fare qualche schifezza malriuscita.
L'arte non è una questione di eccellenza, come vuole farci credere il capitalismo della performance e della vendibilità, bensì di umanità.
Amo lx artistx, prima dell'arte. Amo chi comunica perché ha qualcosa dentro da fare uscire.
L'IA gen ci rende istantaneamente bravx, ma a che costo?
(segue)
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Kenobit
in reply to Kenobit • • •Ci fa scambiare la destinazione con il viaggio, e per cosa?
Penso che chi vede nell'IA uno strumento che "democratizza le arti", mettendole a disposizione di chi non ha mai imparato a disegnare/suonare/etc., non capisce che l'arte è già di tuttx.
Possiamo fare schifo. Possiamo essere vulnerabili. Possiamo anche diventare bravx, ma se la valuta non è il soldo, bensì il significato, anche il peggiore scarabocchio vale più di un output di ChatGPT.
(segue)
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The Gib, kappazeta, Lunga vita e prosperità. e Kir reshared this.
Kenobit
in reply to Kenobit • • •Chi omette la vulnerabilità non comunicherà mai con la stessa intensità di chi si mette a nudo, di chi crea e lascia andare.
Forse è per questo che quando vedo/sento un'opera frutto di IA generativa me ne accorgo sempre. Sento un vuoto, una mancanza. Essere umani è essere vulnerabili.
I prompt sono un nascondiglio, una maschera. Mi dispiaccio per chi vede nell'IA una scorciatoia verso l'eccellenza, perché si sta perdendo la cosa più bella dell'arte. L'eccellenza non è il punto.
(segue)
Kenobit
in reply to Kenobit • • •Per questo, stamattina, ho fatto un esercizio di vulnerabilità.
Ho fatto partire la registrazione e ho improvvisato con un DS e un Game Boy. C'era una bella luce e mi è sembrata una mattina splendida per essere umani e vulnerabili.
Ci sono errorini qua e là e ho deciso di non editarli. Vedetelo come un selfie dell'anima.
Nota: tutto è CC BY SA 4.0, quindi usatelo come volete. MP3 disponibile a richiesta!
videoteca.kenobit.it/w/6kU8Ci1…
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Alex 🐘
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Matteo82
in reply to Kenobit • • •nomadank
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in reply to Kenobit • • •belzebu
in reply to Oblomov • • •belzebu
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in reply to belzebu • • •@belzebu completamente in disaccordo: il rigetto per la AI non ha nulla a che vedere con quella certa resistenza diciamo cosí “reazionaria” che i nuovi movimenti nell'arte hanno spesso ricevuto quando sono nati —e te lo dico da persona che nel 2025 continua a considerare “dubbia” la qualificazione come “arte” di molta della produzione “famosa” del '900.
1/n
Oblomov
in reply to Oblomov • • •@belzebu
Il cardine della differenza non è nemmeno nella manualità o meno dell'operazione, quanto piuttosto nella sua originalità: tutti i movimenti artistici che hanno trovato resistenza dentro e fuori dall'arte avevano come caratteristica fondamentale di essere in rottura con quello che era stata la produzione artistica precedente. L'AI generastiva è *costituzionalmente incapace* di creare qualcosa di originale.
2/n
Manuel 🦡🦡 reshared this.
Oblomov
in reply to Oblomov • • •@belzebu
Il rigetto non è questione di snobismo (“non è arte perché piace a tutti/perché tutti la possono usare”), ma legato alle radici profonde della natura dell'arte come atto creativo.
Per capirci, i famosi “prompt” hanno piú di artistico del loro risultato dalla AI generativa.
3/3
belzebu
in reply to Oblomov • • •