Coordinate dell'anima (e-book 2025)
Riassunto della prefazione e della raccolta
Prefazione (Enrico Cerquiglini)
La prefazione presenta Felice Serino come un poeta che affronta le grandi domande dell’esistenza, muovendosi tra umano e trascendente. Il testo sottolinea la tensione verso un “oltre” che si nutre del quotidiano, il tema ricorrente della fede come ricerca di senso, e la presenza di una figura divina evocata più come tensione che come definizione netta. Viene evidenziata anche la consapevolezza della fragilità umana e la capacità del poeta di aprire i versi a una dimensione corale, evitando autoreferenzialità.
Temi principali
- Spiritualità e trascendenza: ricerca di senso, invocazioni, immagini religiose e metafisiche.
- Fragilità e caducità: corpo, memoria, dolore, perdita.
- Natura e simbolismo: luce/ombra, alberi, mare, stagioni come metafore esistenziali.
- Ricordo e identità: frammenti di memoria che diventano archetipi collettivi.
- Sospensione e mistero: poesie che sfidano il lettore, spesso senza risposte definitive.
Stile e forma
- Versi liberi e frammentati, con preferenza per immagini brevi e visioni oniriche.
- Linguaggio che alterna concretezza e astrazione, talvolta lirico, talvolta spigoloso.
- Uso frequente di simboli e riferimenti culturali (Borges, Simone Weil, immagini bibliche).
Contenuto e struttura del libro
La raccolta (2023–2024) include una prefazione, numerose poesie organizzate in sezioni/titoli (es. Poesia è negli occhi, Spleen, Il commiato, Deus absonditus, Il mare ha tante voci, Solitudine, Visione, ecc.), e una biografia dell’autore. L’indice elenca decine di componimenti che spaziano dal religioso al quotidiano, dal personale al simbolico.
Biografia e note finali
Felice Serino è nato a Pozzuoli nel 1941 e vive a Torino; ha una produzione poetica ampia, tradotta in più lingue, con attività redazionale e pubblicazioni online. Il PDF riporta una nota di copyright (giugno 2025) che vieta copia e modifica senza consenso.
Sintesi critica e contesto
Felice Serino lavora da decenni sulla tensione tra il quotidiano e il trascendente, con una produzione ampia e riconosciuta dalla critica; la sua voce è consolidata in raccolte precedenti e in interventi editoriali. Le poesie di Coordinate dell'anima proseguono questo percorso, alternando lirismo e frammentarietà, con frequenti richiami alla tradizione mistica e a figure letterarie del Novecento.
Note critiche in stile divulgativo
Di seguito trovi una postfazione critica in stile divulgativo (circa 450 parole) e un campione di note critiche — 2–4 frasi ciascuna — applicate alle prime poesie del volume. Le note sono pensate per accompagnare il lettore senza appesantire la lettura: spiegano immagini ricorrenti, suggeriscono chiavi interpretative e segnalano riferimenti culturali utili.
Postfazione critica
Coordinate dell’anima conferma Felice Serino come una voce matura che dialoga costantemente con il mistero e con la concretezza del vivere. In queste poesie la tensione verso il trascendente non è fuga dalla realtà, ma piuttosto un modo per misurarne i contorni: il sacro emerge come sfondo che dà profondità alle piccole scene quotidiane, e il quotidiano diventa il luogo in cui si manifesta l’invisibile. Serino non pretende di spiegare il mondo; piuttosto, lo mette in scena attraverso immagini semplici e ricorrenti — alberi, mare, luce, ferite — che funzionano come coordinate emotive per orientare il lettore.
Lo stile predilige il verso libero e la frammentarietà: brevi lampi, pause nette, enjambement che lasciano spazio al silenzio. Questa scelta formale rispecchia il contenuto: il pensiero poetico appare come un flusso intermittente, fatto di intuizioni, memorie e interrogazioni. Non mancano riferimenti espliciti a figure letterarie e filosofiche (Borges, Simone Weil), che aprono la raccolta a un dialogo intertestuale; ma Serino non si limita a citare: rielabora questi stimoli per costruire un lessico personale, spesso colloquiale, che avvicina il lettore senza rinunciare a profondità.
Tematicamente il libro oscilla tra due poli: la fragilità del corpo e l’anelito dell’anima. La morte, la memoria e la fede ricorrono come motivi che interrogano il senso dell’esistenza. Accanto a questi temi, la natura svolge una funzione simbolica e consolatoria: alberi e mare non sono solo paesaggi, ma interlocutori che custodiscono memorie e offrono immagini di continuità. Infine, la raccolta mostra una tensione etica: molte poesie denunciano la violenza e l’ingiustizia, ma lo fanno senza retorica, con immagini nette che colpiscono per sobrietà.
Per il lettore contemporaneo, Coordinate dell’anima offre un’esperienza di lettura che alterna conforto e inquietudine: conforto nella lingua diretta e nelle immagini familiari; inquietudine nella domanda aperta che attraversa ogni testo. È una raccolta che invita a tornare sui versi, a lasciarsi guidare dalle ripetizioni e a scoprire, pagina dopo pagina, le coordinate intime che Serino traccia per orientarsi nel mondo.
Note critiche — campione (prime poesie)
Nella stagione che ti spoglia
La poesia usa la stagione come metafora della perdita e della gratitudine: l’albero che si spoglia è insieme immagine di decadenza e di generosità (gli uccelli). Il tono è intimo e riconoscente; la ripetizione della frase iniziale crea un ritornello che dà ritmo e senso di ritorno.
Poesia è negli occhi
Testo dichiarativo e didascalico che elenca immagini quotidiane per definire la poesia come presenza nelle piccole cose. La semplicità è scelta estetica: la poesia si mostra come atto di attenzione, non come ornamento retorico.
Spleen
Il titolo richiama la tradizione malinconica; il testo alterna immagini temporali (Kronos) e la speranza di un sogno che squarcia la nube. La brevità dei versi amplifica la sensazione di attesa e di possibile svolta.
Senza titolo
Un piccolo inno alla primavera: l’abbraccio tra uomo e albero è reso con tono affettuoso e quasi fiabesco. L’immagine dell’ombrello di foglie funziona come simbolo di protezione reciproca.
In un levitare di angeli
La poesia espande l’immaginazione fino a una cosmologia lirica: la “Mente universale” e la musica delle sfere richiamano un senso di armonia metafisica. Il registro è solenne ma non pomposo, e privilegia l’evocazione.
Il commiato
Ironia sottile nella chiusa: la constatazione che “ad andarsene son sempre i migliori” mescola dolore e rassegnazione. Il tono è colloquiale, vicino a una riflessione quotidiana sul morire.
Forgio fonemi suoni
Metapoetica: l’alba come fucina della parola. L’immagine della forgiatura rende tangibile il lavoro poetico, mentre la possibile presenza di un “dio o un angelo” introduce un elemento di mistero.
Madre celeste
Testo di tono devozionale che mescola riferimenti pittorici (Delacroix) e figure religiose. La lingua è intensa e immaginifica, con un registro che oscilla tra preghiera e visione artistica.
Visione
Riferimento esplicito a Borges: l’aleph come immagine della totalità scelta dall’individuo. La poesia riflette sul valore della scelta e sulla trasformazione dell’immagine in esperienza corporea.
L’insondabile
Il testo gioca sulla percezione e sulle pareidolie: l’insondabile è reso come un lampo mentale che riemerge nella panchina del crepuscolo. Tono meditativo e lieve malinconia.
Preghiera
Breve e concentrata, la dedica a Simone Weil suggerisce un ascolto etico e spirituale. La forma essenziale rispecchia la purezza dell’atto contemplativo.
Deus absonditus
Titolo teologico che introduce una riflessione sulla presenza nascosta di Dio e sulla storia che procede tra male e speranza. Il linguaggio è più argomentativo rispetto ad altre poesie, con una tensione morale evidente.
Note critiche — continuazione
Il mare ha tante voci
La poesia mette il mare come deposito di memorie collettive: voci di annegati, miti e scatole nere. Il tono è narrativo e malinconico; l’elemento marino funziona da archivio simbolico dove si intrecciano storia personale e mito omerico.
Rammendi
Immagine domestica e morale: il rammendo come gesto che cura le ferite del cuore. Il linguaggio è concreto e metaforico insieme, suggerendo che l’arte e la bontà sono pratiche riparative.
Divagazioni sullo zero e sulla o
Saggio in forma poetica: il gioco grafico e simbolico tra zero e vocale apre a riflessioni sulla forma e sul significante. È un testo che invita a leggere la poesia anche come indagine semiotica.
Il cuore senza voce
Poesia breve e dolorosa dedicata a una bambina sepolta: la voce mancante diventa presenza attraverso l’immagine del cielo d’occhi. La semplicità delle parole amplifica l’effetto emotivo.
Se tendi oltre l'orizzonte
Versi che oscillano tra speranza e avvertimento: la mattina come promessa, lo sguardo assuefatto ai naufragi come monito. La ripetizione crea un ritmo ipnotico che sottolinea la tensione tra attesa e abitudine.
Angelo della volta
Ricordo personale e tono confidenziale: l’angelo come figura che dettava parole di luce. Il testo mescola memoria biografica e immaginario spirituale, restituendo un senso di guida affettuosa.
In veste d'angelo
Metafora della scrittura come trance: l’angelo presta la lanterna per i fonemi. È una dichiarazione di poetica che lega ispirazione e mestiere.
Sogni
Racconto onirico di acrobazie amorose e visioni di perfezionamento poetico; il sogno è luogo di prova e di giudizio (Ungà che consiglia). Il tono è giocoso ma anche rivelatore del processo creativo.
Memento
Riflessione sulla coscienza animale e sulla morte: il testo invita al rispetto per le creature che non contemplano il proprio limite. La voce è didattica ma empatica.
Di là
Speculazione sull’aldilà che evita immagini antropomorfe: l’Assoluto è descritto come compenetrarsi di corpi eterei. Il linguaggio tende all’astrazione per suggerire l’ineffabile.
In te l'immenso
Poesia di accoglienza: l’allumare d’anima come esperienza di vastità. Il registro è consolatorio, con immagini di rive rifiorite che evocano rinascita.
Dietro il velario
Visione teatrale dell’esistenza: maschere e pantomima, bellezza ferita che grida dietro il velo. Il testo invita al riconoscimento reciproco come atto di salvezza.
Penso dunque sono
Riflessione filosofica in versi: la mente come luogo di libertà rispetto al soma. Il testo riafferma la centralità del pensiero e la sua capacità di creare mondi.
Gli ultimi giorni
Immagini funeree e senso di urgenza: il tempo che manca e il lenzuolo funereo che pende. Tono cupo e drammatico, con forte carica visiva.
Kermesse
Scena carnascialesca che mette in luce l’apparenza e la leggerezza sociale; la festa come maschera che nasconde età e dolore. Ironia sottile sul gusto e sulla finzione.
Solitudine
Ritratto empatico del vecchio solitario: dettagli quotidiani che costruiscono una presenza umana concreta. La poesia lavora per restituire dignità e ascolto.
L'essere e il nulla
Dialogo con la fede e la metafisica: la resurrezione della carne come affermazione dell’essere contro il nulla. Il tono è argomentativo ma fiducioso.
Visione (seconda)
Scena subacquea che mette in parallelo gerarchie marine e umane: la supremazia come legge naturale. Il testo usa l’allegoria per riflettere sulle dinamiche sociali.
D'empiti
Versi frammentari che evocano presenze in divenire: suono e movimento più che narrazione. È un testo sperimentale che privilegia l’energia fonica.
Mentori
Invocazione di guide celesti: i mentori della volta come figure rasserenanti. Il registro è consolatorio e fiducioso.
Quasi estate
Contrasto tra luce estiva e violenza improvvisa: la bellezza del giorno che coesiste con la possibilità del male. La poesia mette in guardia contro la banalità del male.
La ferita
Immagine della pianta ferita come metafora della sensibilità che ancora soffre. Il linguaggio è asciutto e potente, con un’immagine centrale che regge il testo.
Da quando la mano
Riferimento biblico a Caino e alla disumanizzazione: denuncia morale della violenza umana. Il testo è civile e polemico, senza retorica.
Fogli-aquiloni
Immagine dell’opera poetica che prende il volo: i fogli diventano aquiloni che si liberano dall’autore. Tono leggero e celebrativo del gesto creativo.
Assonanza
Tema della memoria e del ritorno: Itaca del cuore come luogo interiore. Il testo suggerisce che la risonanza con i morti è fonte di protezione.
Fuori dall'ordinario
Riflessione sul potere creatore della mente: la realtà come costruzione mentale. L’immagine del gabbiano che “fa il verso” aggiunge un tocco di ironia.
Dei miei detrattori
Testo di tono difensivo e ironico: il poeta si confronta con l’odio e la memoria postuma. La voce è asciutta, quasi beffarda.
In questo giorno chiaro
Poesia civile che celebra la libertà (25 aprile) con immagini di campo e vento. Il tono è festoso e patriottico senza enfasi.
Incanto
Visione infantile e mitica: il nonno che racconta Noè e il bambino che sogna ippogrifi. Il testo è tenero e immaginifico.
Dal nightmare
Sogno-liberazione: uscire dal nightmare come atto di forza che riporta all’infanzia. Il testo gioca con livelli onirici e memoria.
Che luce
Domanda consolatoria sulla luce che bagnerà i morti: tono di speranza e comunione. La citazione della “provvida Madre” richiama un immaginario religioso nutriente.
Chi eravamo
Riflessione nostalgica sull’identità perduta: la bellezza come traccia che resta. Tono meditativo e lieve malinconia.
L'indicibile parte di cielo
Testo che celebra la scoperta interiore: un verso o una nota che richiama alla trascendenza. La poesia è invito alla sospensione del senso di mortalità.
Alberi che camminano
Immagine parabolica e visionaria: uomini a forma d’alberi come santi invisibili. Il testo recupera il sacro nel quotidiano.
Per poca fede
Avvertimento morale: la mancanza di fiducia come causa di perdita della luce. Tono severo e ammonitore.
Riflesso
Idea del mondo come riflesso della Mente creatrice: la vita come specchio. Il testo è metafisico e consolatorio.
Fantasie (ipotesi dell'impossibile)
Paradosso esistenziale: sentirsi marinaio o annegare in poco spazio come metafora della precarietà dell’esperienza. Tono ironico e filosofico.
Lavavo la veste
Immagine rituale di purificazione: il gesto quotidiano che segue lacrime e sangue. Il testo è confessionale e simbolico.
Anime ferite
Riferimento etico e cosmico: il Signore che raccoglie le anime ferite con mestolo di compassione. Il verso rimanda a una tradizione di carità poetica.
Anime che si cercano
Intertestualità con Borges e Pessoa: anime in cerca del centro, forme passeggere. Il testo è malinconico e cosmopolita.
L'infinito di noi
Riflessione intimista sull’infinità interna: “finita infinità” come ossimoro che descrive la condizione umana. Tono contemplativo.
Intatto lo spirito
Rilettura di poesie giovanili: il poeta dichiara che lo spirito originario è rimasto. Il testo è auto-riflessivo e affettuoso verso la propria produzione.
Con l'anima nuda
Domanda sull’incontro postumo: la nudità dell’anima come possibilità di visione reciproca. Il testo esplora desiderio e incertezza.
Biografia
Sezione paratestuale che contestualizza l’autore: utile per il lettore per collegare vita e opera. Mantiene tono informativo e sobrio.
Fede e trascendenza
Premessa: la raccolta è attraversata da una tensione religiosa che non sempre si risolve in dogma: il sacro è spesso interrogazione, visione o invocazione.
Poesie principali e note
- Madre celeste — Testo devozionale che fonde immagine pittorica e preghiera; la figura materna è mediatrice tra arte e fede.
- Preghiera — Essenzialità formale che rispecchia un ascolto contemplativo; dedica a Simone Weil come chiave etica.
- Deus absonditus — Riflessione teologica e morale: Dio nascosto e la storia del male; tono argomentativo.
- Che luce — Domanda consolatoria sulla comunione dei morti; immaginario materno-nutriente.
- Di là — Speculazione sull’aldilà che privilegia l’astrazione e l’idea di compenetrarsi di corpi eterei.
- In te l’immenso — Esperienza di vastità interiore: la trascendenza come accoglienza dell’anima.
Corpo, morte e memoria
Premessa: il corpo è presenza fragile e luogo di esperienza; la morte è tema ricorrente, trattato con sobrietà e talvolta ironia.
Poesie principali e note
- Il commiato — Ironia e rassegnazione nel rito del congedo; chiusa memorabile.
- Il cuore senza voce — Dolore concentrato in immagine infantile; la voce assente diventa presenza simbolica.
- Gli ultimi giorni — Visione funerea con forte carica visiva; senso di urgenza.
- Quasi estate — Contrasto tra luce e morte improvvisa; allerta etica contro la banalità del male.
- Memento — Riflessione sulla coscienza animale e sul rispetto per i viventi.
- Con l’anima nuda — Domanda sull’incontro postumo; nudità come possibilità di verità.
Natura e memoria
Premessa: la natura è archivio di memorie e simbolo di continuità; alberi, mare e stagioni fungono da coordinate emotive.
Poesie principali e note
- Nella stagione che ti spoglia — Stagione come metafora di perdita e gratitudine; ritornello che dà ritmo.
- Senza titolo — Inno alla primavera; immagine dell’ombrello di foglie come protezione reciproca.
- Il mare ha tante voci — Mare come deposito di memorie collettive e mito omerico.
- Rammendi — Gesto domestico che cura ferite emotive; poesia come rattoppo.
- Assonanza — Itaca del cuore: memoria come luogo interiore di ritorno.
- Alberi che camminano — Visione parabolica che recupera il sacro nel quotidiano.
Sogno, immaginazione e onirico
Premessa: il sogno è spazio di prova, rivelazione e creazione poetica; l’immaginazione connette il personale al cosmico.
Poesie principali e note
- In un levitare di angeli — Cosmologia lirica: musica delle sfere e armonia universale.
- Visione (Borges) — Riferimento all’Aleph: scelta che trasforma l’immagine in esperienza corporea.
- Sogni — Luogo di perfezionamento e giudizio creativo; tono giocoso e rivelatore.
- Dal nightmare — Uscita dal sogno angosciante verso la casa d’infanzia; livelli onirici sovrapposti.
- Fantasie — Paradosso esistenziale: precarietà dell’esperienza rappresentata con ironia.
Etica, società e denuncia
Premessa: la raccolta non è solo meditazione privata; spesso si apre a giudizi morali e a denunce della violenza e dell’ingiustizia.
Poesie principali e note
- Da quando la mano — Riferimento a Caino: denuncia della disumanizzazione e della violenza storica.
- La ferita — Immagine della pianta ferita come metafora della sensibilità che soffre.
- Dei miei detrattori — Tono difensivo e ironico: confronto con l’odio postumo.
- In questo giorno chiaro — Poesia civile che celebra la libertà con immagini di campo e vento.
- Quasi estate — Allerta contro il male che si annida nella normalità quotidiana.
Poetica e forma
Premessa: Serino privilegia il verso libero, la frammentarietà e la metapoetica; la forma è strumento per riprodurre il flusso del pensiero.
Poesie principali e note
- Forgio fonemi suoni — Metapoetica: l’alba come fucina della parola.
- Divagazioni sullo zero e sulla o — Saggio poetico sul segno e sul significante; gioco semiotico.
- In veste d’angelo — Dichiarazione di poetica: trance e ispirazione come mestiere.
- D’empiti — Testo fonico e frammentario che privilegia l’energia sonora.
- Intatto lo spirito — Auto-riflessione sulla produzione giovanile e continuità dello spirito poetico.