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L’Associazione Luca Coscioni lancia la campagna “Aborto senza Ricovero”


Aborto farmacologico: solo 2 regioni (Lazio ed Emilia Romagna) applicano la circolare ministeriale del 2020 rendendo possibile prendere il secondo farmaco a casa propria.


Dal 2020 l’aborto farmacologico può essere eseguito in ambulatorio o in consultorio (Linee di indirizzo ministeriali) con la possibilità di prendere la seconda compressa a casa propria.

Eppure non tutte le Regioni, a distanza di 5 anni, hanno recepito e applicato le indicazioni ministeriali, sprecando così preziose risorse (economiche e professionali) e mettendo a rischio la nostra salute. Perché un ricovero non necessario è pericoloso per la salute e costituisce un costo evitabile.

La campagna “Aborto senza ricovero” ha lo scopo di chiedere ai consigli regionali di approvare procedure chiare, definite e uniformi per l’aborto farmacologico in regime ambulatoriale, per garantire a tutte le donne la possibilità di scegliere e di prendere il secondo farmaco a casa. QUI per firmare.

“Sprecare risorse è inaccettabile, soprattutto in un contesto come quello sanitario. Così come è inaccettabile non garantire alle donne la possibilità di scegliere la procedura farmacologica e l’autosomministrazione del secondo farmaco a casa propria”, hanno detto Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, e Chiara Lalli, bioeticista e consigliera generale. “Come sempre, la condizione necessaria dell’esercizio di un diritto e di una scelta è l’informazione. La nostra campagna ‘Aborto senza ricovero’ vuole anche contribuire alla corretta informazione sull’applicazione della 194 e sulla salute riproduttiva”.

“L’appropriatezza delle prestazioni sanitarie è un principio fondamentale della sanità pubblica: a parità di efficacia e sicurezza, si deve privilegiare il regime assistenziale che comporta la minore spesa. Un ricovero non necessario, poi, è pericoloso per la salute”, hanno dichiarato Mirella Parachini e Anna Pompili, ginecologhe e consigliere generali dell’Associazione Luca Coscioni. “L’aborto farmacologico è sicuro e la possibilità di autosomministrazione è stata ed è ostacolata spesso per ragioni meramente ideologiche”.

La conferenza stampa è stata seguita da una tavola rotonda cui hanno partecipato associazioni e il gruppo interparlamentare sull’IVG nell’intento di creare una rete per raccogliere le firme per le petizioni rivolte ai consigli regionali.


L'articolo L’Associazione Luca Coscioni lancia la campagna “Aborto senza Ricovero” proviene da Associazione Luca Coscioni.