Avviso contenuto: Astrofisico di fama internazionale nel campo delle alte energie, professore emerito di fisica sperimentale all'Università di Ferrara, a Filippo Frontera è stato dedicato l’asteroide della fascia principale 126177 Filippofrontera (2002 AP12). Non è che il
Filippo Frontera. Crediti: Univ. Ferrara
Grande circa 4.5 km, avvistato per la prima volta dall’astronomo Fabrizio Bernardi la notte del 10 gennaio 2002, usando il telescopio di Campo Imperatore, mentre solcava la fascia principale, l’asteroide 2002 AP12 ha da questa settimana un nuovo nome: 126177 Filippofrontera. Come riporta infatti l’ultimo numero del Wgsbn bulletin (il periodico dello Small Body Nomenclature Working Group, il gruppo di lavoro dell’Unione astronomica internazionale che si occupa della nomenclatura dei corpi minori del Sistema solare), l’asteroide è stato dedicato all’astrofisico dell’Università di Ferrara (e associato Inaf) Filippo Frontera.
L’ambito di ricerca di Frontera, si legge sempre sul Wgsbn Bullettin, riguarda l’astronomia dei raggi X e dei raggi gamma. Nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto i premi “Bruno Rossi”, “Cartesio”, “Enrico Fermi” e “Marcel Grossmann”. E più di recente, nel 2024, l’International Collaboration Award dell’Accademia cinese delle scienze. A formulare la proposta di dedicargli l’asteroide sono stati lo stesso Fabrizio Bernardi e l’astronomo Mario Di Martino.
«La cosa mi ha fatto molto piacere», dice Frontera a Media Inaf. «È un po’ come un segno di immortalità fatto non solo di carta (le pubblicazioni), ma anche di pietra, un grande masso, con silicati e altre sostanze che hanno resistito forse per miliardi di anni all’autodistruzione. È una sensazione piacevole, sperando sempre che 126177 Filippofrontera (2002 AP12) non debba interagire con la Terra, cosa per ora esclusa dall’orbita».