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Riflessioni sulla Nato aspettando Washington. La due giorni della Sioi con Mattarella

[quote]La Società italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi), in collaborazione con la Public diplomacy division della Nato, hag riunito a Roma esperti, diplomatici, militari e rappresentanti delle istituzioni, tra cui due ex vice segretari generali della



Fondamenti di Bioetica Liberale, di Caporale la nona lezione della Scuola di Liberalismo 2024

[quote]Lo Stato farebbe bene a regolare e non a proibire. Scienza ed etica non possono essere mai disgiunte. Il progresso dell’umanità è portato avanti solo quando la scienza e l’etica si integrano. Nell’Aula Malagodi della Fondazione Luigi


Pëtr Arkad'evič Stolypin ha ricondiviso questo.


Nuovo Patto migrazione e asilo.

Il Paese di primo ingresso non solo continua a essere obbligato ad accogliere i migranti, ma viene pure gravato di ulteriori oneri.

Per i sovranisti al governo non proprio un successo.

Al contempo, si riducono i diritti dei migranti.

E questo è un pessimo risultato per la civilissima Unione Europea

Mia analisi su Domani.

https://www.editorialedomani.it/idee/commenti/patto-migrazione-e-asilo-piu-oneri-per-litalia-meno-diritti-per-i-migranti-astpehvq

in reply to Vitalba

i cittadini europei votano per eleggere i loro rappresentanti dell' Unione europea e quindi se i democratici si astengono e i fasci votano questo è il risultato


Presentazione del libro “La Repubblica sotto processo” di Goffredo Buccini

[quote]23 aprile 2024, ore 18:00 – Aula Malagodi, Fondazione Luigi Einaudi INTRODUCE GIUSEPPE BENEDETTO, Presidente Fondazione Luigi Einaudi OLTRE ALL’AUTORE INTERVERRANNO PIERLUIGI BATTISTA, Giornalista MARCO FOLLINI, Giornalista CLEMENTE MASTELLA, Sindaco di Benevento, già



Dalla Russia all’Iran, quando le guerre sortiscono risultati contrari a quelli voluti

[quote]Salvo rare, rarissime eccezioni, è dai tempi della guerra britannica all’Argentina per il controllo delle Isole Falkland che i conflitti armati falliscono gli obiettivi che si erano prefissi. Accade più spesso che, in ossequio a quella che i politologi



Al Presidente dell’ALDE il Premio internazionale Giovanni Malagodi della Fondazione Einaudi

[quote]Nel 120esimo anno dalla nascita dello storico segretario del Partito liberale italiano, Giovanni Malagodi, la Fondazione Luigi Einaudi ha istituito un premio a lui intitolato per celebrarne la figura di statista e di leader europeo ed




Israele ha vinto grazie alle sue difese, ma attenzione alle munizioni. Parla Camporini

[quote]Oltre trecento ordigni, tra missili (da crociera e balistici) e droni, sono stati lanciati contro Israele, dei quali però il 99% è stato intercettato e distrutto, alcuni prima ancora di entrare nello spazio aereo israeliano. Sebbene fallita, l’offensiva di Teheran registra l’escalation della tensione nella



Entrambi i lati dell’Atlantico vogliono più munizioni per i sistemi Patriot

[quote]Nel contesto di un uso significativo dei missili in Ucraina e in Medio Oriente, gli Stati Uniti stanno cercando di ampliare la produzione delle munizioni impiegate dai sistemi di difesa aerea Patriot, sia per far fronte al rapido utilizzo dei suddetti missili nelle loro operazioni




Missioni internazionali. Ecco le cinque proposte di Marrone (Iai)

[quote]Il mio intervento tratterà cinque punti rilevanti per l’approccio dell’Italia alle missioni all’estero, e in particolare il processo decisionale per il loro avvio o rinnovo e quindi il disegno di legge in oggetto. Primo: accelerazione delle crisi. Secondo: bilateralismo nel Mediterraneo allargato. Terzo: azioni europee rapide e



Questioni strategiche e tattiche del Rapporto della Marina 2023

[quote]Nell’appena pubblicato Rapporto della Marina Militare per il 2023 sono stati individuati alcuni fattori chiave che stanno condizionando lo scenario marittimo internazionale e, più in generale, lo sviluppo e l’evoluzione degli strumenti militari ed il quadro geostrategico complessivo. Nello specifico, questi fattori





All’Italia serve un Piano Einaudi

[quote]La sensazione è che il Documento di economia e finanza 2024 (Def), “snello e asciutto”, abbia avuto un unico significativo effetto: lasciare con la penna a mezz’aria i tanti che si preparavano a versare fiumi di inchiostro su questa o quella cifra di questa o quella tabella. La realtà è che non c’era e non […]
L'articolo All’Italia serve un Piano Einaudi



L’export militare fa parte della politica estera del Paese. Il gen. Portolano fa il punto sulla legge 185

[quote]La competitività dell’industria della difesa si misura in campo internazionale, anche in considerazione del fatto che circa il 70% del fatturato del settore è legato alle esportazioni. Muoversi in maniera proattiva sul mercato internazionale è la chiave per rimanere



Il totalitarismo fascista, di Tarquini l’ottava lezione della Scuola di Liberalismo 2024

[quote]“Il totalitarismo fascista”, a cura della professoressa Alessandra Tarquinio, è il titolo dell’ottava lezione della Scuola di Liberalismo 2024, che si è svolta questa sera nell’Aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi. “Abbiamo diverse



Dopo 75 anni, ecco una nuova agenda per la sicurezza transatlantica. Parla l’amb. Sessa

[quote]Dopo 75 anni comprendiamo la lungimiranza della Nato. Con queste parole il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rimarcato pochi giorni fa l’anniversario della nascita dell’Alleanza Atlantica. Di fronte alle crescenti sfide per il Patto, e in vista



Missioni e priorità strategiche. Le linee guida di Figliuolo

[quote]In un’udienza alla Camera il generale Francesco Paolo Figliuolo ha descritto le varie missioni internazionali in cui le forze armate sono attualmente impegnate analizzando il loro impatto dal punto di vista strategico e di economia di forze. In apertura il generale ha celebrato l’importanza dell’Alleanza Atlantica nel



Duemila anni di clientelismo: nulla è cambiato e nulla potrà mai cambiare

[quote]Dopo il trasformismo, ecco tornare prepotentemente in scena, con esibito stupore e unanime riprovazione del ceto politico e del circo mediatico, nientemeno che il clientelismo. Pratica antica, largamente celebrata nelle commedie di Plauto 200 anni prima di Cristo e



Cosa dovrebbe votare un liberale?

Da più parti ci chiedono cosa dovrebbe fare e votare un liberale in Italia. Preferiamo che a rispondere sia Luigi Einaudi. Da un volantino del 1960 emerso dagli archivi della nostra Fondazione:
L'articolo Cosa dovrebbe votare un liberale? proviene da Fondazione Luigi Einaudi.


https://www.fondazioneluigieinaudi.it/cosa-dovrebbe-votare-un-liberale/



Presentazione del libro “Civil conversazione” di Maria Teresa Guerra Medici

[quote]Più che la presentazione di un libro, una piacevole conversazione fra l’autrice, Gabriella Palli Baroni, Grazia Tolomeo e la curatrice del volume Rossana di Fazio. Introduzione a cura di Lorenzo Infantino.
L'articolo Presentazione del libro “Civil conversazione” di Maria



La morale senza politica

[quote]Ogni volta che il Pd è travolto da uno scandalo (mi adeguo al lessico corrente, sebbene trovi scandalosa soprattutto la propensione a scandalizzarsi), si ritira fuori la celebre intervista sulla questione morale concessa a Eugenio Scalfari da Enrico Berlinguer nel 1981. Sono fra i non molti a ritenere che Berlinguer parlasse di questioni morali avendo […]
L'articolo La



Migranti, difesa comune, Ucraina. Tutte le sfide della nuova Nato

[quote]Quale Nato ci aspetta dopo il 2030? Un momento di riflessione organizzato dal parlamentare di Fratelli d’Italia Giangiacomo Calovini, membro della commissione esteri della Camera e membro della delegazione parlamentare italiana presso l’assemblea parlamentare della Nato, è stata l’occasione per



1° Premio Internazionale Giovanni Malagodi

[quote]16 aprile 2024, ore 11:00 – Sala Zuccari, Palazzo Giustiniani, Via della Dogana, 29 – Roma 1904 – 2024: 120 ANNI DALLA NASCITA DEL PRESIDENTE DEL SENATO GIOVANNI MALAGODI SALUTI ISTITUZIONALI IVAN SCALFAROTTO, Senatore della Repubblica Italiana INTRODUCE GIUSEPPE BENEDETTO, Presidente Fondazione Luigi Einaudi INTERVENTI LUCA ANSELMI, già



Malagodi and The Liberal International (RDR)

[quote]Aula Malagodi, Fondazione Luigi Einaudi – 16 April 2024 | 16:30 – 17:30 CEST Marco Mariani, Vice President of the European Liberal Forum Ilhan Kyuchyuk, President of ALDE Antoaneta Asenova, Board member of the European Liberal Forum Philipp Rösler, former Germany vice Chancellor Adrian Vazquez Lazara, MEP Renew Europe Angela Cavezzan,



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Piracy Shield, Stefano Zanero: “Ecco perché bloccare gli IP è una pessima idea”

@raistlin professore ordinario di Computer Security e Digital Forensics and Cybercrime del Politecnico di Milano risponde all’intervento del Commissario Agcom Massimiliano Capitanio in merito al “Piracy Shield”, la piattaforma Agcom contro la diffusione online di contenuti illegali

@pirati

https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/piracy-shield-perche-le-critiche-allanti-pirateria-di-stato-non-sono-fake-news/

in reply to Peppe Failla

Penso sia l'opinione generale da queste parti. La domanda era più verso un "ammetteranno mai di stare facendo danni senza ottenere nulla di concreto"?
in reply to Hamster42

@Hamster42 Non credo. Con buona probabilità, faranno in modo di far cadere tutto nel dimenticatoio

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Come smascherare i populisti

[quote]Domanda scomoda. Nella campagna elettorale in realtà già in corso da tempo per le elezioni europee, su che cosa dovrebbero puntare i partiti pro Europa? Si potrebbe pensare, ovviamente, che ciascuno di essi declinerà, a seconda della situazione politica di ogni paese in cui operano, i successi che ritiene l’Unione Europea abbia conseguito, e i rischi nel […]




Notizie dall'Italia e dal mondo ha ricondiviso questo.


La Nato di domani? Si allarghi anche in Asia. La versione di Pelanda

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La Nato di domani si allarghi, anche in Asia, per contrastare chi sta lavorando ad allargare i solco tra America ed Europa, spiega a Formiche.net il prof. Carlo Pelanda, economista e uno degli analisti più attenti delle relazioni internazionali. Alla vigilia dell’uscita del suo pamphlet “L’Italia globale” per Rubbettino, l’analista riflette sul presente ma soprattutto sul futuro della Nato, su come l’Alleanza deve programmare postura e iniziative per immaginare nuove traiettorie e sopratutto per impedire il disegno “esterno” che vorrebbe gli alleati atlantici in crisi. “Prima di sostenere che ci sia il bisogno di una nuova Nato, occorre valutare come funziona quella che esiste: da tempo ha commissionato molte analisi su vari temi interconnessi all’impiego della forza, compresi i contorni economici, finanziari e psicologici. Per cui sostenere che la Nato deve allargare lo sguardo secondo me non è corretto”.

Nato e guerra ibrida: è corretto dire che l’Alleanza dovrà immaginare un percorso di riforma che contempli le leve economiche, quelle energetiche e il confronto con le milizie paramilitari?

Da sempre la Nato ha previsto dei programmi civili e così non ha mai fatto l’errore di essere un’organizzazione solo militare. Ricordo personalmente quando ero giovanissimo di aver partecipato a borse Nato per fare ricerca civile, quindi pensare che la Nato sia un’organizzazione lontana dagli aspetti civili di sicurezza nel senso esteso o che non stia affrontando i problemi della guerra ibrida è una mancanza di informazione. Aggiungo che la Nato è un’organizzazione molto evoluta e sofisticata che non cura solo l’aspetto della difesa o della deterrenza militare: ricordo che negli anni ’90 era una struttura già piuttosto evoluta che guardava il mondo a 360 gradi, non soltanto dal punto di vista militare.

In quali altri ambiti ad esempio?

Vi erano alcune associazioni civili legate alla Nato che analizzavano tutti i problemi di sicurezza in maniera molto ampia. Pensi che ho conosciuto mia moglie in uno di questi seminari a Castelfranco Veneto, dove lei era notaio e vicepresidente dell’associazione Nato. Per cui non facciamo l’errore di pensare che la Nato sia un luogo che non pensa, tutt’altro. Nel 1989 con il crollo del Muro è cambiato lo scenario, perché è venuto a mancare il nemico. Ma prima di sostenere che ci sia il bisogno di una nuova Nato, occorre valutare come funziona quella che esiste.

Quale è il suo giudizio?

Confermo che, dalla fine degli anni ’80 in poi, si sono manifestati dei problemi di riduzione di rilevanza, ma ha sempre mantenuto un impianto, consapevole che i conflitti vanno analizzati nel senso più ampio. La Nato presenta due caratteristiche: una è l’interoperabilità, cioè non esistono al mondo altre alleanze militari dove tanta diversità viene integrata grazie a standard comuni. La mia raccomandazione è quella di analizzare meglio come è fatta la Nato prima di proporre una riforma che, magari, è già nelle sue corde o anche nel suo Statuto e nelle sue operazioni. La seconda è la comunicazione: la Nato, come è ovvio, non comunica tutto quello che fa in una maniera aperta dal momento che è un’alleanza militare. Durante il governo Ciampi nel 1993, da consigliere per gli affari speciali del ministro degli Esteri Andreatta, accompagnai alcune aziende italiane in un vertice Nato dedicato al problema delle armi non letali.

Ovvero?

Si poneva il problema di costruire in sicurezza e senza eccessi, limitando la violenza dell’esercizio della forza e il caso era quello dei Balcani, in particolare, perché in una democrazia vi sono dei limiti all’impiego della forza. E dal momento che esiste una varietà di opinioni e un gran pezzo di queste varietà è fatta da persone belligeranti, i militari fecero una ricerca per spiegare che era più rischioso l’uso di armi non letali, sia sul sul piano legale che su quello operativo. Il tema è poi rimasto in sospeso, ma servì a ribadire che la Nato ha commissionato molte analisi su vari temi interconnessi all’impiego della forza, compresi i contorni economici, finanziari e psicologici. Per cui sostenere che la Nato deve allargare lo sguardo secondo me non è corretto.

Dove invece, secondo la sua opinione, dovrebbe migliorare?

Potrebbe invece essere interessante lavorare su un passaggio che personalmente raccomando da più di trent’anni: unire sempre di più una rete fatta di economia e alleanza militare, mantenendo sempre la Nato come alleanza militare. Si possono immaginare nuovi accordi economici perché non è possibile mantenere un’alleanza che non abbia conseguenze economiche. Mi riferisco ad una strutturazione come il G7, che è un’alleanza estesa anche al Pacifico.

Cosa pensa rispetto ai ragionamenti che vengono fatti sull’allargamento a Paesi gravati da una contingenza eccezionale, come ad esempio l’Ucraina?

Questo è francamente il pensiero debole a cui sono contrario. La Nato deve allargarsi, penso soprattutto alle piccole nazioni, come previsto dal consolidamento dei Balcani. Sì, la Nato è uno strumento di pace ottenuto attraverso deterrenza e tale strumento realistico disturba non poche ideologie convinte che la pace sia più facile da ottenere, mentre l’aspetto positivo della Nato si ritrova nella citazione “Si vis pacem, para bellum”. Quel para bellum fa parte del realismo, perché per evitare una guerra occorre disincentivare l’avversario, mostrando superiorità oppure una maggiore capacità distruttiva. Per cui credo che la Nato debba continuare ad estendersi anche nel centro Asia.

Per quali ragioni?

Penso al Giappone, un Paese che fa parte già di quel cono di interesse che gravita attorno a Usa, Australia, Usa, Regno Unito e Italia. Il progetto di caccia di sesta generazione lo dimostra una volta di più. Aggiungo che una nostra portaerei sta andando in Giappone dove arriverà anche la Amerigo Vespucci: il tutto rientra in una tendenza direi naturale ad esserci, in un mondo dove c’è un confronto tra sistemi autoritari capeggiati dalla Cina e seguiti in una maniera molto più lenta dalla Russia, dall’Iran e dalla Corea del Nord. Perché dunque si dovrebbe limitare l’estensione della Nato? Chi lo sostiene ha altri obiettivi.

Quali?

Dividere Usa ed Europa. L’autonomia strategica dell’Europa è piuttosto irrealistica perché l’Europa è piccola con i suoi 500 milioni di abitanti e, quindi, ha bisogno dell’America e l’America ha bisogno dell’Europa. Quello che sta avvenendo oggi è che l’America non è più così grande da poter gestire due o tre fronti in contemporanea. Per cui resta pericolosissima l’idea di perseguire una autonomia difensiva post Nato, come predicato da Macron, perché sarebbe l’obiettivo della Cina: separare America ed Europa. Non mi sfugge, inoltre, che il mondo stia cambiando e che anche la guerra stia cambiando. Ma la Nato se ne è resa conto da tempo quando, ad esempio, ha analizzato due scenari bellici nuovi: lo spazio extra terrestre per il dominio dell’orbita e il condizionamento dei cervelli. Oggi però ci sono più strumenti innovativi in questo senso, per questa ragione l’Alleanza persegue il modello di una grande organizzazione, certamente con tante varietà di opinioni per capire come riuscire a fare deterrenza, ma con l’obiettivo unitario di mantenere la pace in una situazione dove la guerra possiede più strumenti per esprimersi.


https://formiche.net/2024/04/nato-domani-allarghi-asia-pelanda/

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