Non sono mai stata molto brava a scrivere, meno che mai a parlare di me. Ma questa notte, dopo un fine settimana piuttosto movimentato ho deciso di provarci, con il mio primo post su questo social, dove sembra esserci lo spazio e il modo per fare uscire qualcosa di me. Sarà perché sabato ho compiuto 27 anni e quando suoni in una rock band questa è un'età pericolosa, sarà perché ho ho appena finito di fare l'amore con te, sarà perché sono felice.
Ho capito molto presto di non essere come le altre ragazze. Avrò avuto 13 o 14 anni, quell'età in cui tutte iniziamo a guardare i ragazzi in un modo diverso, quando capiamo che qualcosa è cambiato dentro di noi. Il fatto è che io i ragazzi li vedevo in un modo che non era lo stesso delle mie amiche. La prima volta che uno mi baciò provai una sensazione strana, come se avessi mangiato qualcosa che non mi piaceva. Lui era stato anche carino e dolce, ma io non provai nulla. E così anche il secondo e il terzo. Il tempo passava e dentro di me cresceva la convinzione di essere diversa dalle altre ragazze, ma non avevo il coraggio di ammetterlo a me stessa. Intanto i ragazzi mi facevano la corte, ma a me non interessava nulla. Poi una sera cedetti, avevo bevuto un po' troppo e finii a fare sesso sui sedili posteriori di una Audi A4 station wagon. Un discreto schifo come prima volta. Lui era oggettivamente un bel ragazzo, fu gentile e delicato, ma il problema ero io, che ero rigida come una tavola di legno. Mentre lui mi prendeva io mi sentivo totalmente assente, come se lì ci fosse un'altra persona. Per fortuna non durò troppo e lui alla fine si preoccupò persino di non essersi comportato bene.
Avevo 16 anni e lui 22 e quella fu la prima delle mie due esperienze con gli uomini. Ce ne fu un'altra e fu molto meno piacevole. Però lì capii che la mia strada era altrove e presto l'avrei trovata, con la donna che mi permise di trasformarmi da bruco a farfalla. Ma questo, forse, ve lo racconterò un'altra volta