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Huawei e l'indipendenza energetica europea


[strong]Huawei[/strong] è una importante azienda cinese che opera anche sul mercato del fotovoltaico controllando la produzione di gran parte degli inverter che vengono installati negli impianti fotovoltaici, rendendo quindi la produzione di energia solar

Huawei è una importante azienda cinese che opera anche sul mercato del fotovoltaico controllando la produzione di gran parte degli inverter che vengono installati negli impianti fotovoltaici, rendendo quindi la produzione di energia solare dipendente dai prodotti di questa azienda. Pare sia stata coinvolta in una inchiesta per corruzione nei confronti di alcuni deputati del parlamento europeo.

In questo articolo del 11 ottobre 2025 di Giulio Cavalli, dal titolo: "Il caso Huawei e la contraddizione dell’Ue sull’indipendenza energetica" su Lettera43 se ne parla, mettendo in evidenza la dipendenza industriale dell'Europa, soprattutto dai produttori cinesi.

lettera43.it/caso-huawei-contr…



The AWS Outage Was a Nightmare for College Students


archive.is link

When Abby Fagerlin tried logging into Canvas, a popular educational technology platform, to check on her assignments Monday morning, she couldn’t get in.

That meant the 19-year-old college sophomore, who is studying physics at Pasadena City College, was unable to access materials she needed for her three classes, which were hosted on or linked through the learning management system. After searching online, she realized the Amazon Web Services outage that crippled much of the internet Monday had also temporarily taken down Canvas.

Fagerlin also couldn’t be sure if she’d missed a message from her professors—some of whom she said communicated exclusively with their students through a messaging system hosted on Canvas. Going to talk to one of her professors to ask for physical materials from his class, meanwhile, posed a separate challenge.

“His office hours are [posted] on Canvas,” she said.

It wasn’t just Fagerlin having problems. More than a dozen students at colleges and universities across the country told WIRED the Canvas outage threw off their schedules, preventing them from not just submitting and viewing assignments but also from participating in-class activities, contacting professors, and accessing the textbooks and other materials they need to study.

[...]the disruptions to students are a testament to just how popular Canvas is on college campuses—and how much of modern educational life is increasingly centered on a handful of educational technology platforms.

https://www.wired.com/story/the-aws-outage-was-a-nightmare-for-college-students/




Unearthed documents show that MI6, the British spy service, planned to cut China into three separate countries


sources

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Politics Channel reshared this.


in reply to bubblybubbles

"best i can do is zionism"
Questa voce è stata modificata (3 giorni fa)


in reply to silence7

Sure, blame Hollywood for US consumer preferences.
Toyota hybrids are outselling everything, because people are buying them. Other manufacturers are losing money on EVs in the US, and unlike Tesla, Toyota has to actually make money.
in reply to SaveTheTuaHawk

Marketing affects decision-making. Consumer preferences don't just appear out of nowhere


Lavorare stanca (ancora)

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Lavorare stanca

Lavorare stanca

I diamanti

Cesare Pavese

Raccolta di poesie

4punte edizioni

giugno 2023

Rilegato

128

Pubblicata per la prima volta nel 1936 – mentre Pavese si trova al confino a Brancaleone Calabro – la raccolta poetica “Lavorare stanca” racchiude i temi che resteranno centrali in tutta la sua opera. Con i versi lunghi, di tredici o sedici sillabe, e uno stile semplice e diretto in contrasto con quello dell’epoca, Pavese apre la strada a un nuovo mondo narrativo, in cui le poesie hanno l’aria di racconti, microstorie. Nonostante i riferimenti a luoghi a lui conosciuti, l’autore dona a ogni elemento – le stelle, l’alba, le colline, ma anche la città, gli uomini e le donne – una dimensione mitica, universale, e fa emergere tra le pagine fitte, distinta, la presenza di un «Io» ingombrante, pur se mimetizzato negli altri. Un viaggio che evoca con nostalgia non solo il passato, ma anche un futuro su cui egli già proietta tutto il senso di inadeguatezza e l’irrimediabilità della propria solitudine. Prefazione di Simona Mingardi.

Rileggere Pavese come se fossimo noi a tornare a casa la sera.


Non ci può essere migliore recensione, per un libro di poesie, se non quella che lo stesso autore scrive. Probabilmente questo lo sapeva anche Pavese che nei due testi in appendice alla sua opera spiega perfettamente le percezioni che la lettura mi aveva dato. In particolare a pag. 120 leggiamo:

Definito “Lavorare stanca” come l’avventura dell’adolescente che, orgoglioso della sua campagna, immagina consimile la città, ma vi trova la solitudine e vi rimedia col sesso e la passione che sevono solo a gettarlo lontano da campagna e città, in una più tragica solitudine che è la fine dell’adolescenza […]


C’è una stanchezza che non passa. Non quella delle braccia, ma quella che scava dentro e non trova nome. Quella di chi lasciava le Langhe per la scintillante città e le sue promesse. Quella di chi si sottrae alla carezza della brezza marina e allo sguardo delle esperidi per un nebbioso posto fisso (non parlo di Pavese). Ma anche di chi è strappato alle proprie radici dall’istinto di sopravvivenza. Pavese siamo noi nel tempo e nello spazio alla ricerca spesso di un orizzonte che si sottrae ad ogni passo. E che per ogni passo in avanti che ci sembrerà di fare non sarà mai più vicino rispetto al punto dal quale eravamo partiti. È come se il percorso obbligato di crescità che la modernità ci ha imposto non facesse altro che allontanarci dall’essere umani mentre ci affanniamo a diventare persone.

La città mi ha insegnato infinite paure


Poesie e poetica


La sua lingua è nuda, prosastica, quasi sgraziata. È il contrario della poesia come la immaginavano gli altri: Pavese non vuole consolare, vuole far vedere.

C’è il lavoro, sì, ma dietro il lavoro c’è l’assenza. L’impossibilità di stare davvero con gli altri, la solitudine come condizione naturale. In questa raccolta, l’uomo è un animale separato: guarda, ricorda, desidera, ma non si muove più. Il mito — quello che Pavese inseguirà sempre — qui è solo un’eco lontana, un sogno che non sa ancora di esserlo.

Cosa rimane


Eppure qualcosa resta. Nella polvere delle Langhe, nei paesi immobili, nei versi che sembrano camminare e non arrivare mai, c’è una specie di pietà. Pavese non giudica ma osserva. La sua poesia è stanca ma lucida, come chi ha smesso di cercare risposte e continua comunque a fare domande.

La vite, la vite e la donna


Come già egregiamente espresso nella recensione de “La Luna e i falò”, scritta da Cristina Desideri per il nostro blog, l’uva e il lavoro che la circonda è un tema centrale anche in Lavorare stanca. Una vite che è la vita stessa che assorbe e rimanda le personalità di chi gli vive intorno, come fa con i profumi e gli aromi delle erbe che crescono nelle sue vicinanze. Una vite che si confonde poeticamente con il desiderio e quindi, per Pavese, con la donna. Un appagamento fugace di felicità terrena e di senso di libertà che si può raggiungere talvolta in un orgasmo etilico o erotico.

Questa raccolta, infine, è un bazar di profumi e sensazioni. Talvolta disturbanti. C’è quasi bisogno, tra una poesia e l’altra di annusare dei chicchi di caffè, come facevano alcuni profumieri del passato, per resettare il naso e predisporlo a una nuova esperienza sinestetica.

La casa editrice


Una menzione di merito va certamente alla casa editrice “4 Punte Edizioni” che ha scelto di ripubblicare questa raccolta. I chiodi a “4 Punte” erano uno strumento di sabotaggio e resistenza usato dai partigiani. I libri “resistenti” che fanno parte della collana #ilTrenoVersoSud ci rinnovano la necessità di sabotare con ogni mezzo controculturale l’egemonia indifferente e repressiva che troppo spesso si respira in questo paese.

L’eccellente prefazione di Simona Mingardi riesce a spaziare in poche righe tra i sentimenti e le opere di Pavese, aiutandoci a comprendere la raccolta.

Un piccolo aneddoto


Cesare Pavese fu vittima della repressione fascista che lo costrinse al confino, presso Brancaleone (RC) tra il 1935 – 36′.

Lo scorso agosto, durante un evento di presentazione di una mia raccolta di poesie svoltasi a Bova Marina (RC), ho avuto modo di conoscere il fratello di un altro confinato politico antifascista. Anch’egli confinato sempre a Brancaleone, nello stesso periodo di Pavese. Il fratello mi ha raccontato che Pavese, essendo un ospite di “spicco”, riceveva talvolta delle sigarette o altre piccole gentilezze dai carcerieri ma non era solito condividere tali “gioie” con gli altri reclusi che certamente non apprezzavano questa caratteristica. Una piccola storia nella storia che certamente nulla toglie al grande poeta ma ci dona una punta di colore nell’affresco del poeta.

#antifascismo #ilTrenoVersoSud #lavoro #Pavese #poesia #terraEVendemmia #uva #vino


La Luna e i falò: “Pavese e l’amara nostalgia di un’identità perduta”

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la luna e i falò

Title:
La luna e i falò

Author:
Cesare Pavese

Genre:
narrativa

Publisher:
Einaudi

Pages:
174

Source:
einaudi.it/catalogo-libri/narr…

Cesare Pavese (1908-1950) è stato un importante scrittore, poeta e traduttore italiano, considerato uno dei maggiori esponenti della letteratura del Novecento. Nato a Santo Stefano Belbo, in Piemonte, Pavese si laureò in lettere e iniziò la sua carriera come traduttore di opere americane.
La sua scrittura è caratterizzata da una profonda introspezione e una riflessione sulla solitudine e l’esistenza umana. Tra le sue opere più celebri ci sono “La luna e i falò”, “Il mestiere di vivere” e “Tra donne sole”. Pavese affrontò temi come l’amore, la morte e il legame con la propria terra.
Oltre alla narrativa, Pavese scrisse anche poesie e saggi. La sua opera fu influenzata dalle esperienze personali, tra cui la sua lotta contro la depressione. Morì nel 1950 a Torino, in circostanze tragiche, ma il suo lascito letterario continua a essere studiato e apprezzato.

Trama



La luna e i falò, pubblicato nel 1949 da Cesare Pavese, è un romanzo intenso che racconta il ritorno di Anguilla nel suo paese natale, dopo aver vissuto molti anni in California. Il romanzo intreccia memoria, territorio, storia e riflessioni sociali, descrivendo un Piemonte rurale nel dopoguerra e nel periodo successivo alla liberazione del 25 aprile.
La vicenda tocca la Resistenza, il periodo difficile della guerra e della ricostruzione, mostrando come i contadini abbiano vissuto la libertà conquistata con fatica e senso di responsabilità. Pavese descrive la povertà diffusa e le differenze tra contadini e signori: i primi lavorano duramente la terra, mentre i secondi godono di privilegi, controllano le proprietà e le gerarchie sociali.

La vendemmia



Un elemento centrale del romanzo è la vendemmia, raccontata come un vero rito collettivo: la raccolta dell’uva unisce i contadini in lavoro e socialità, ma è anche un momento di fatica e riflessione. La festa dopo la vendemmia celebra il raccolto, rafforzando i legami comunitari e offrendo un’occasione di gioia e condivisione. La luna illumina le notti di lavoro e le veglie dei falò, simboli della ciclicità della vita e della memoria della comunità. I falò rappresentano la comunione, la fatica collettiva e la continuità della tradizione contadina.

Significato del Falò


Ritualità e Tradizione: I falò rappresentano rituali legati alla tradizione contadina. Essi evocano una connessione con la terra e le origini, richiamando il calore e la comunità.
Illuminazione e Riflessione: Il falò simboleggia anche la luce in mezzo all’oscurità, una fonte di calore e conforto, ma al contempo può rappresentare la fragilità e l’effimero di certe esperienze di vita
Memoria e Nostalgia: Attraverso il falò, Pavese esprime nostalgia per un passato idealeizzato, un momento di riunione e di condivisione che contrasta con l’alienazione della vita moderna.
Trasformazione e Rinnovamento: Il falò può essere visto come un simbolo di trasformazione, dove il fuoco purifica e crea spazio per nuove esperienze, riflettendo il percorso di crescita personale del protagonista.

Significato della Luna


Simbolo di Nostalgia: La luna rappresenta il legame con il passato e i ricordi. Il protagonista, attraverso la sua visione della luna, riflette sulla sua infanzia e sulle esperienze vissute. La luna diventa quindi un simbolo di nostalgia e di una ricerca di un tempo perduto.

Contrasto tra Luce e Ombra: La luna illumina la notte, ma al contempo evidenzia le ombre e le parti oscure della vita. Questa dualità riflette le esperienze del protagonista, che si trova a confrontarsi con le bellezze e le difficoltà della vita.

Riflessione sull’Identità: La luna, nel suo ciclo di fasi, può simboleggiare anche i cambiamenti dell’individuo. Il protagonista cerca di comprendere la propria identità e il proprio posto nel mondo, e la luna diventa un elemento che accompagna questa ricerca interiore.

Collegamento con la Natura: La luna è anche un simbolo della connessione con la natura e il paesaggio piemontese, che fa da sfondo alla narrazione. Questa connessione rappresenta un ritorno alle origini e alle radici, temi molto cari a Pavese.

La luna non è solo un elemento descrittivo, ma un simbolo ricco di significati che accompagna il protagonista nella sua introspezione e nel suo viaggio esistenziale. La sua presenza sottolinea la bellezza e la complessità della vita, con tutte le sue luci e ombre.

La chiesa


Pavese inserisce anche aspetti legati alla Chiesa, alla politica e alla stampa, che influenzano l’opinione pubblica e i discorsi della comunità, sottolineando come i valori, le gerarchie e le credenze modellino la vita rurale nel dopoguerra. Il ritorno di Anguilla dalle terre lontane della California è uno strumento per confrontare esperienze diverse e per misurare il cambiamento nel tempo e nello spazio. La frase che riassume perfettamente uno dei temi principali del romanzo è: “L’ignorante non si conosce mica dal lavoro che fa, ma da come lo fa”, enfatizzando l’onestà e la dignità del lavoro al di là della posizione sociale.


Personaggi principali


Anguilla
Anguilla è il protagonista del romanzo, un giovane che dopo anni vissuti in California ritorna nel suo paese natale in Piemonte. Rappresenta il ritorno alle radici, la ricerca di un senso di appartenenza e l’elaborazione del passato. Attraverso i suoi occhi, Pavese mostra il contrasto tra il mondo rurale della povertà contadina e le esperienze all’estero. Anguilla incarna il viaggio interiore e fisico, la nostalgia, la riflessione sulla propria identità e la tensione tra il desiderio di progresso e la fedeltà alle tradizioni.



Nuto
Nuto è un personaggio emblematico del mondo contadino e delle gerarchie sociali locali. È il figlio di un piccolo proprietario terriero, benestante rispetto agli altri contadini. Nuto rappresenta il legame con il passato e con la comunità, ma anche le contraddizioni sociali: da una parte amico e confidente, dall’altra simbolo delle differenze di classe tra chi possiede la terra e chi la lavora.



Il legame tra Anguilla e Nuto



Il rapporto tra i due è complesso e ambivalente: Amicizia e complicità: Nuto conosce Anguilla sin dall’infanzia e rappresenta un ponte tra il passato e il presente. I loro dialoghi e momenti condivisi mostrano una profonda intesa, basata sulla conoscenza reciproca e sull’esperienza comune della vita contadina.
Contrasto sociale e morale: Nuto incarna anche il mondo dei signori e dei privilegi, pur non essendo completamente distante dalle difficoltà del lavoro contadino. Questo crea tensioni interiori in Anguilla, che riflette sulla giustizia sociale e sulle differenze tra persone.



Specchio dell’identità: Anguilla vede in Nuto un riflesso del paese che ha lasciato, un punto di riferimento per confrontare cambiamento e continuità. Nuto, a sua volta, rappresenta per Anguilla il legame con la comunità e la memoria delle tradizioni, senza le quali il ritorno perderebbe senso.
Simbolo della nostalgia e della memoria: Entrambi, nel loro legame, incarnano la tensione tra passato e presente, tra il desiderio di progresso e la forza delle radici. Nuto permette ad Anguilla di misurare quanto il paese sia cambiato e quanto lui stesso sia cambiato durante gli anni in California.

In sintesi, Anguilla e Nuto sono specchi l’uno dell’altro: Anguilla porta lo sguardo esterno e il viaggio interiore, Nuto rappresenta continuità, appartenenza e confronto con le strutture sociali locali. La loro amicizia è fondamentale per comprendere i temi del romanzo: memoria, radici, differenze sociali, povertà e il senso di identità nel dopoguerra.


Le letture che Nuto consiglia al protagonista


Nuto invita il narratore (Anguilla) a leggere libri che non siano “favole” ingenue, ma testi capaci di farlo riflettere sulla realtà sociale, sulla storia e sulle ingiustizie.
Mentre il protagonista da bambino si nutriva di racconti semplici, intrisi di immaginazione e stereotipi (come le favole del principe che salva la principessa), Nuto lo spinge verso una lettura adulta, concreta e critica, che serve a comprendere il mondo e non a illudersi.

Significato


Nuto rappresenta la voce della coscienza, della Resistenza e dell’impegno politico e sociale.
Le letture che propone diventano un contrappeso alle illusioni infantili: servono a “smascherare” lo stereotipo delle favole e a capire che la vera vita non ha un lieto fine scontato, ma va affrontata con consapevolezza e responsabilità.
Attraverso i libri, Nuto vuole formare l’amico a un pensiero più maturo, dove la libertà e la dignità non si aspettano da un salvatore esterno (un “principe”), ma si costruiscono con la propria lotta.
In pratica, le letture consigliate da Nuto sono lo strumento con cui Pavese mostra il passaggio dal mondo ingenuo delle favole alla realtà adulta della storia e della società.

Cinto


Cinto è un ragazzino poverissimo e storpio, che vive nella cascina della Mora insieme al padrone Valino, uomo duro e violento.
Il protagonista Anguilla lo incontra al suo ritorno dall’America e lo guarda quasi come un riflesso del sé bambino: anche lui è cresciuto in miseria, in una campagna piena di fatiche e ingiustizie.

Ruolo simbolico


Specchio del protagonista: Cinto rappresenta ciò che Anguilla era da piccolo: un orfano povero, senza protezione, costretto a subire la durezza della vita.
Il futuro negato: la sua deformità fisica e la condizione di sfruttamento mostrano come nei contadini non ci sia spazio per favole di riscatto o “principi salvatori”.
L’innocenza ferita: Pavese mette in lui la speranza di un riscatto (Anguilla vorrebbe portarlo via con sé), ma il destino lo colpisce tragicamente: Valino, in un gesto di disperazione, dà fuoco alla cascina e muore con la famiglia, mentre Cinto si salva per miracolo.

Stereotipi e rovesciamento


Nei racconti fiabeschi, il bambino povero o menomato viene spesso “salvato” e trova il lieto fine.
Pavese rovescia questo schema: Cinto non è salvato da un eroe, né diventa principe. Sopravvive, ma resta solo, ferito e senza garanzie per il futuro.

Significato nel romanzo


Cinto è la prova che la vita contadina non è una favola: non offre riscatto facile, ma solo fatica e dolore. Attraverso di lui, Pavese sottolinea la continuità della miseria: ciò che Anguilla ha sofferto da bambino si ripete identico nelle nuove generazioni.
È il personaggio che più mette in luce la disillusione del protagonista e la morale del romanzo: non ci sono principi né magie, ma solo memoria, radici e la consapevolezza della durezza del vivere.

Santina, un personaggi dalle molte sfaccettature


Santina è un personaggio chiave con molte sfaccettature, che rappresenta un legame profondo con il passato e con le radici del protagonista, Anguilla. Santina è descritta come una figura simbolica e carismatica, incarnando l’ideale di una bellezza e di una vita semplice, legata alla terra e alla tradizione.
Il suo personaggio evoca sentimenti di nostalgia e un forte desiderio di connessione con le origini. La sua presenza nel romanzo riflette i temi del ritorno, della ricerca di identità e della lotta tra il mondo moderno e quello tradizionale. Santina è quindi non solo una persona, ma un simbolo delle esperienze e delle emozioni che il protagonista vive durante il suo viaggio alla ricerca di sé stesso e del significato della sua esistenza.
Pavese utilizza Santina per esplorare la complessità dei legami umani e il modo in cui il passato influisce sul presente.

Santina e il fascismo


Santina incarna in un frammento del testo, il lato oscuro della femminilità: non più musa o sogno adolescenziale, ma figura corrotta e corruttrice, che usa il suo fascino per sopravvivere e dominare.
Rappresenta anche la disillusione politica e morale: la guerra ha distrutto ogni illusione di purezza, mostrando come la realtà sia complessa, fatta di compromessi e tradimenti.

Pavese mostra Santina come un personaggio ambiguo e contraddittorio

Santina e il passaggio ai partigiani


Dopo essere stata amante dei fascisti e delle brigate nere, Santina cerca di salvarsi a guerra quasi finita, passando dalla parte dei partigiani.
Non lo fa per convinzione politica, ma per opportunismo e paura: capisce che i fascisti stanno perdendo e tenta di cambiare bandiera per sopravvivere.
I partigiani però non si fidano: la considerano una traditrice e la condannano a morte.
Viene giustiziata come collaborazionista, esempio della durezza della giustizia sommaria della Resistenza.

Significato simbolico


Santina rappresenta la corruzione morale e l’egoismo di chi, invece di scegliere con coscienza, cambia campo solo per convenienza.
In lei Pavese denuncia la guerra civile come terreno di ambiguità e brutalità, dove non c’è spazio per le favole né per i lieti fini.

Analisi psicologica dei personaggi



Dal punto di vista psicologico, il romanzo può essere interpretato attraverso diverse teorie:


-Erik Erikson – sviluppo dell’identità: Anguilla attraversa una fase di crisi d’identità, cercando di conciliare il sé lontano (California) con le radici nel paese natale. Il ritorno alle origini rappresenta una ricerca di integrazione tra passato e presente.


-John Bowlby – teoria dell’attaccamento: Il legame con la terra, le persone e la comunità rappresenta una “base sicura”, mentre la lontananza genera ansia e senso di perdita.

-Sigmund e Anna Freud – psicologia del trauma: Gli eventi della Resistenza e il dopoguerra lasciano tracce nei personaggi, con memorie traumatiche che si manifestano in riflessioni e simboli (luna, falò, terre).


-Kurt Lewin – psicologia sociale: La differenza tra contadini e signori e i riti collettivi come la vendemmia evidenziano come norme sociali e dinamiche di gruppo, influenzino comportamento e decisioni individuali.

-Abraham Maslow – piramide dei bisogni: Anguilla e gli altri personaggi cercano di soddisfare bisogni primari di sopravvivenza, appartenenza e realizzazione personale, attraverso lavoro, comunità e riflessione sulla propria identità.


In questo modo, Pavese non descrive solo paesaggi e società, ma approfondisce la psicologia dei personaggi, i loro conflitti interiori e la tensione tra radici, memoria e aspirazioni personali.


Riflessioni personali


Leggere La luna e i falò significa immergersi in una dimensione di ritorno, memoria e perdita. Il narratore, Anguilla, torna nel suo paese d’infanzia sperando di ritrovare radici e senso dopo anni di lontananza, ma scopre che nulla è più come prima: i luoghi sono cambiati, le persone sono morte o trasformate, la guerra ha lasciato ferite insanabili.
La luna e i falò, due immagini forti che danno il titolo al romanzo, rappresentano poli opposti: la luna come desiderio di permanenza, ciclicità, sogno di un ordine universale; i falò come distruzione, violenza, roghi che cancellano corpi e storie. In mezzo a questo contrasto si muove l’uomo, che cerca un senso e un’appartenenza ma deve fare i conti con l’inevitabile disgregazione del tempo e della storia.
Ciò che colpisce è la tensione tra il bisogno umano di “ritornare a casa” e l’impossibilità reale di farlo. Non esiste un ritorno puro, perché il passato non torna: resta solo la memoria, spesso ingannevole, e l’impronta di ciò che si è vissuto. In questo senso, il romanzo parla non solo della Resistenza e di un’Italia spaccata, ma di una condizione umana universale: tutti noi cerchiamo un “nido”, un’origine, e tutti ci scontriamo con la consapevolezza che quel nido non può più accoglierci. La teoria di Bowlby, in psicologia, spiega scientificamente come la presenza di una base sicura sia fondamentale per lo sviluppo di una persona, il romanzo di Pavese ne offre una dolorosa e poetica rappresentazione attraverso la figura di Anguilla. Anguilla, il “senza nome”, è la prova che senza un luogo (fisico o affettivo) a cui poter tornare, l’esplorazione del mondo si trasforma in un vagabondare senza meta, e la ricerca di sé si conclude con l’amara consapevolezza di non appartenere a nessun luogo.

Forse la verità sta nell’accettare il movimento: come la luna che ritorna e come i falò che bruciano, anche l’esistenza alterna luce e perdita. Pavese ci ricorda che il senso non è nel recuperare il passato, ma nel saperlo guardare e trasformare in coscienza.

#einaudi #Pavese




Trump’s White House Demolition Is the Perfect Symbol of His Presidency




My first months in cyberspace


In early 1995 I was 23 and living in a terraced house in Bristol with four friends, about 18 months after leaving university. I’d given up on trying to be an illustrator, had a bit of freelance work making models for Aardman Animations, and would soon be the only one of my friends not to have permanent work. I was increasingly interested in technology and this brand new thing: Internet.



in reply to jackeroni

I'm almost sure I won't get a serious answer but how is a joke about a specific person racist? It's not about stereotypes, just similarity to a cartoon figure. I live in Europe and my head of state looks like Mr Burns (he really does). Is that racism against white people? What is the difference?
in reply to lugal

I'll try to provide a serious answer.

The difference is the long racist history of refering to Asian people as yellow skinned, phrases like "yellow peril" describing fears of Asian immigrants, so it's not a stretch to see how depicting a Chinese man with cartoonishly yellow skin is racist as fuck.

It would be like depicting a black politician as a monkey, it's difficult to defend something like that as just a joke against a specific person when there's such a racist connotation/history there.

in reply to lugal

The difference is calling an Asian person yellow has a long and very racist precedent. It would be akin to saying Obama looks like Curious George because A) he fucking doesn’t and neither does Xi look like Winnie and B) there are similarly obvious racial connotations between saying a black man looks like a monkey and that an Asian man looks like a literally yellow character.



Open letter by more than 2000 Scientists: Climate Neutrality is Europe’s Greatest Economic Opportunity


“The European Scientific Advisory Board on Climate Change advised that a 90%–95% net domestic reduction of greenhouse gases (GHG) until 2040 (compared to the 1990 baseline) is necessary in order to achieve climate neutrality by 2050. The political discussion is moving further away from the scientific evidence, especially in the revision of the EU climate law (2040 climate target). Ahead of the summit of Heads of state and Heads of government on 23/10/2025, we urge policymakers to stick to science and stick to Paris. The EU should have submitted its target to the United Nations already in September – in time for the 2025 UN Climate Change Conference in November. A further delay or softening should not happen.“
in reply to uszo165

The benefits of such a target are enormous. If done correctly, it could, among others,\
● save over €850 billion in fossil fuel imports between 2025 and 2040,\
● increase competitiveness and create more than 2 million new jobs in clean
industries,\
● cut household energy bills by up to two-thirds, and\
● reduce Europe’s dependency on autocratic countries, strengthening
independence and resilience.




Pretty much every day someone parks their car on the tram tracks and blocks our city's tram network from operating


This does unfortunately happen multiple times per day. Sometimes it’s smaller incidents where the tram driver can get out and collapse the car’s mirror. Other times the owner of the car comes out of a nearby house after the tram used its bell extensively (like today) and moves the car. And then there are times when police needs to get involved to tow the car which often takes upwards of 1 hour.

The truly infuriating part is that if the tram damages a poorly parked car, the transportation company will have to pay the damages. Poorly parked vehicles never get fined and the owners will only need to pay if the car ends up getting towed.

Why do we accept that drivers sabotage a city’s public transport infrastructure like this?

Questa voce è stata modificata (5 giorni fa)
in reply to Pechente

As a car guy (yes I know where I am - I don't live in a city though), idiots like this make no sense to me.

If you enjoy driving, you should in fact be in favor of public transit. It means less traffic, makes driving nicer. Even if you're 100% self-absorbed, you should still be supportive of public transit.

in reply to boonhet

Welcome to the war on cars, car guy.

But legit this take makes so much sense. The whole point of the war on cars is that we all have options that meet our needs. People who need to take cars, due to distance or disability can, because the roads are clearer with others taking transit, walking or biking. Multi-modal transit benefits car people as much as it does everyone else.



Japanese man jailed after rare public accusation of rape


Toyama (Japan) (AFP) – A Japanese court handed down an eight-year jail sentence Tuesday to the father of a woman who publicly accused him of rape, a rare case in the country where many victims stay anonymous.

Koji Daimon was convicted of raping his daughter Riho Fukuyama in 2016, when she was in high school.

He admitted to the act but maintained his innocence, arguing that "my daughter was in a state where she could have resisted".

In the ruling, judge Toshiaki Umezawa said that "given that the victim continues to suffer physical and mental distress to this day... the consequences must be deemed grave."

Fukuyama says the rapes began when she was in junior high school when her mother was not at home.

Fukuyama went public in March last year following the arrest of her father.

Just a handful of other victims of similar crimes have revealed their identities in Japan.

"I was relieved" after hearing the ruling, Fukuyama told reporters gathered outside the court in Toyama, a coastal city in central Japan.

"I want to tell the world sexual violence within families does exist. Please don't look away from victims."

Fukuyama said at a press conference earlier this year that she had worried that people wouldn't believe her claims of sexual abuse.

"I want a society where, even when you tell others you've been victimised, the immediate response is 'It's not your fault'," she said at the time.

Among victims who have chosen to go public with their accusations are journalist Shiori Ito, who won a landmark civil case against a prominent TV reporter who raped her.

And in 2021, Rina Gonoi accused fellow soldiers of sexual assault and three of them were later given suspended sentences. She left the military after the assault.

Both women were praised for their bravery in coming forward but also received a barrage of online hate, which forced Ito to move to London.

In a recent high-profile case, an Osaka prosecutor accused her former boss of raping her, but she remains anonymous as she hopes to return to work.

Even though there has been no major #MeToo movement like those elsewhere around the world, modest-sized rallies against sexual violence sprang up across Japan after several alleged rapists were acquitted in 2019.

Law changes have also helped. The definition of rape was broadened in 2017, while the need for victims to prove violence or intimidation was removed in 2023.

As Fukuyama's assaults predated the law changes, the local prosecutors office indicted her father under the then-applicable offence, according to the Yomiuri Shimbun daily.

in reply to xiao yun

He admitted to the act but maintained his innocence, arguing that "my daughter was in a state where she could have resisted".


Child rapist mentality.



in reply to silence7

Given that centipedes are not insects, I guess the most respected insect on earth are Scottish midges.


List of 30 thousand Israeli Air Force service members leaked to Al Jazeera


The "Hidden Is More Immense" investigative journalism program on the Qatari Al Jazeera network published a supposedly "leaked document" on Monday that includes a list of approximately 30 thousand Israeli Air Force pilots and service members who participated in the war in Gaza.

The list also includes photos and the service members' personal information. The episode, which discusses the legal persecution of IDF soldiers abroad by the Brazil-based Hind Rajib Foundation, shows pictures and information taken from social media about IDF soldiers during their time in Gaza.



in reply to Lee Duna

Welcome to hell, Icelanders!
Questa voce è stata modificata (3 giorni fa)


[NSFL] The Gaza Ministry of Health has released images of Palestinian bodies returned by Israeli authorities, many showing marks of torture and execution


Sensitive content

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OpenAI will allow mature content, including erotica, to verified adult users as of December


CEO Sam Altman says OpenAI had made ChatGPT "pretty restrictive" to make sure it was being careful with mental health issues, though that made the chatbot "less useful/enjoyable to many users who had no mental health problems."


Which distro for a non-technical windows user?


Which distro for a non-technical windows user?

Hi everyone, I am planning to install linux on my friends laptop and I am not sure which distro to install for them.

The options I am considering:

  • Fedora: I have it on my PC and since I will be the first person to be asked, I thought it would be best if I know the distro well
  • Mint: is a default suggestion, but I am not sure if it is different enough from the Windows look that one does not expect it to behave the same as Windows
  • Ubuntu: most widely available in forums, etc. And a good starting point in my opinion
    What do you guys think?

EDIT: Thanks for all the suggestions, I think I'll stick with Fedora and let them try Gnome, KDE and Cinnamon 😀

in reply to BentiGorlich

My very first Linux was Ubuntu, which was a great experience. But now I use Zorin OS. Check it out, It's a very stable and customizable operating system..


50 fact briefs about climate change science published in collaboration with Gigafact!


Fact Briefs Summary Page

In April 2024 we announced the (renewed) collaboration between Gigafact and Skeptical Science to create fact briefs, short but credibly sourced summaries that offer “yes/no” answers in response to claims found online. Initially, we published new fact briefs on Saturdays, but switched to Tuesdays earlier this year and while we try to have a new fact brief out each week, we sometimes miss a week due to time constraints and vacations.

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in reply to solo

~~Republican spam? 👀~~
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in reply to crandlecan

Is it? Had fast look and the site... looks like rightwing bullshit, but the science seems right?
in reply to harc

This site is a fucking mess. I had to go to an entirely different site to find the damn list on one page.

Edit
...totally missed op provided that. But I clicked the link before coming to the comments

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in reply to Qkall

I guess, and from the other comment, this might be a design decision. For some reason some people seem to respond better to sites looking like that rather than something more resonable. Nice psyop they got there.
in reply to crandlecan

Sorry, I don't understand why you say this. Can you explain?

Edit: Maybe it's the "skeptical" thing. Well this site is about the following

Explaining climate change science & rebutting global warming misinformation
Global warming is real and human-caused. It is leading to large-scale climate change. Under the guise of climate "skepticism", the public is bombarded with misinformation that casts doubt on the reality of human-caused global warming. This website gets skeptical about global warming "skepticism".

Our mission is simple: debunk climate misinformation by presenting peer-reviewed science and explaining the techniques of science denial, discourses of climate delay, and climate solutions denial.

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in reply to solo

Ah. That is what I didn't find. Good. Thank you.


The web we know is efficient—but fragile. Power and innovation have drifted away from users and into platforms. A new generation of open architectures—ActivityPub, Solid, and beyond—offers a way to take control back.

techtonicshift.vivaldi.net/202…

in reply to ghrasko

Interesting, this is the part of the social tech path we need. At the #OMN we work on the more grassroots and activist path of this native #openweb push.





”Esperanto estas por mi fenestro al la mondo”

Por kio utilas Esperanto? Juna esperantisto en Kabulo, respondas: ”Mi esperas, ke Esperanto helpos al mi lerni pri aliaj kulturoj kaj komuniki kun homoj ekster mia lando. Ĝi donas al mi senton, ke mi ne estas tute izolita.” Sed dum li mesaĝadis kun Libera Folio, la retligo kun la ekstera mondo estis interrompita de la talibanoj.

liberafolio.org/2025/10/21/esp…

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Trump is pushing allies to buy US gas. It’s bad economics – and a catastrophe for the climate


The current US administration wants to protect fossil fuel profits, slow the clean energy transition and curb China’s influence — whatever the cost to allies or the climate.
in reply to schizoidman

I fear that EU will cave to the Orange as it usually does after a week or so. Read the article - it already did, no surprises there.
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in reply to Rimu

it actually make sense, and has been known for a while, why they are invading ukraine, less reliance on russian oils and minerals have gotten vlad very concerned and flailing about his hold on the world. thats why he invaded ukraine he needs thier resources and upped his propaganda machine, and pressured his russian agents in the west. better of gettin it from places like china instead of volatile russia.
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Should we treat environmental crime more like murder?


One day it struck me that the world would be a very different place if environmental crimes were treated in the same way as murders. So, why aren’t they? And should they be?

At the moment such crimes can, mistakenly, feel distant and abstract. If someone came into your flat and set fire to your furniture, stole your valuables, killed your pet, added poison to your water … what would you do? You’d be terrified. You’d go to the police. You might want revenge. You’d certainly want justice. It would be entirely obvious to you that a crime had been committed.

in reply to grimpy

I don't know what you mean by "like murder".

Do I think we need more capital punishment? Absolutely not. We should never kill person that's already restrained from doing harm, even if their intent is clear.

Do I think there could be more meaningful liability? Yes. I think restorative justice means not just MUCH heavier fines (large percent of gross income for the entire period they are in violation) that are earmarked for environment restoration / pollution control efforts, but also time spent doing the work, on-site to restore / clean / contain for everyone in the decision/authority chain, across organizations.

I also think anyone that has been convicted/punished from wrong environment decision/action more than once could be subject to monitoring, publication, and shaming. Whatever education is part of the restorative justice is not enough, and society has to engage in prevention as a defense.

They should be treated more as "crimes against persons" than "property crimes": probably.

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EV adoption surges in developing nations, challenging oil demand narrative


cross-posted from: piefed.social/post/1371452

There’s a comforting story that oil bulls like to tell themselves to stave off worries about the future: While the privileged few in Europe and California might have lost their minds over electric vehicles, billions of drivers in the Global South are readying themselves to provide the next wave of petroleum demand.

Those who believe this might want to have a look at the cars and two-wheelers that people are actually buying right now. Far from trailing the rich world in their enthusiasm for battery cars, developing nations are surging ahead.


[...]

Things are moving even faster in nations wholly dependent on imports. More than three-quarters of the value of vehicles brought into Nepal, Sri Lanka and Djibouti last year was purely electric. Import shares in Ethiopia and Laos were 40 per cent and 30 per cent respectively. Plug-in sales increased by 60 per cent in developing countries as a whole in 2024, according to the International Energy Agency.

https://www.business-standard.com/industry/news/ev-adoption-surges-in-developing-nations-challenging-oil-demand-narrative-125081100114_1.html

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The northern migration of the temperate forest isn’t proceeding as expected


Could the boreal forest be less fragile than we think? Contrary to the predictions of models that forecast its rapid decline in favour of temperate maple forests, the ecological history of the boreal forest is showing surprising resilience.


Harnessing technology and global collaboration to understand peatlands


Crowdsourcing photos is a neat way to gauge the health of those ecosystems. I've quoted some excerpts from the article below.

A link to the study: doi.org/10.1088/1748-9326/ae06…

Peatlands are among the world’s most important yet underappreciated ecosystems. They are a type of wetland that covers a small fraction of the Earth’s land, while containing the most carbon-rich soils in the world.

Healthy peatlands shape water cycles, support unique biodiversity and sustain communities. Yet for all their importance, we still lack a clear picture of how peatlands are changing through time.

When peatlands are drained, degraded or burned, the carbon they hold is released into the atmosphere. More than three million square kilometres of wetlands have been drained by humans since 1700, meaning we have lost a huge amount of carbon sequestration potential globally. This makes it all the more important for us to understand and conserve remaining peatlands.

Our study, called The PeatPic Project, used smartphone photography to collect data. We connected with peatland researchers around the world via social media and word of mouth and asked them to collect photographs of their peatlands during 2021 and 2022. We gathered more than 3,700 photographs from 27 peatlands in 10 countries.

We analyzed these photographs to look at the plant colour, telling us how green leaves are across the year, and providing rich information on the vegetation growing there. Changes in green leaf colour indicate when plants start their growing season.

They also indicate how green or healthy plants are, how much nutrient plants take up and when they turn brown in the autumn. Colour shifts can also signal changes in moisture or nutrient conditions, temperature stress or disturbance.

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in reply to Otter Raft

This technology could feed a world of 10 billion.


Yeah, but for how long? Climate change, soil erosion and aquifer depletion.


in reply to robocall

Depends
They start to give off CO2 when it gets to hot - or at least can't take up as much anymore

We aren't just losing storage, nature joins us in producing more CO2 the hotter it gets

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in reply to robocall

Plants can only consume so much.

sciencealert.com/trees-struggl…

in reply to solo

I hope people here are realizing that our current strategies are not working. They are mostly just "feel-good" solutions like paper straws, and will not eliminate the need for fossil fuels. Which is why I keep pushing for green hydrogen, because I already knew this and want real solutions to be pursued.


Prospects Dim for Denmark’s Renewable Energy Star


Orsted, which helped create and dominated the offshore wind industry, has felt a huge impact from these setbacks. The company said last week that it would lay off 2,000 people, or 25 percent of its staff, over the next two years.

Instead of lining up new, multibillion-dollar wind farms to build in shallow waters around the globe, Orsted will mainly focus on finishing those it has under construction and managing them or selling them off.

Orsted said 235 of the 500 layoffs planned for this quarter would be in Denmark

Wood Mackenzie, an energy consulting firm, forecast that less than 50 percent of the cumulative targets set by national governments, excluding China, for offshore wind for the end of the decade will be achieved.

https://www.nytimes.com/2025/10/16/business/denmark-orsted-wind-farms-trump.html