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WNO 31: Pena vs. Griffith


WNO 31: Pena vs. Griffith è un evento di grappling organizzato da Who's Number One il 5 dicembre 2025 a Round Rock, Texas, Stati Uniti. La card ha visto due match titolati, tra cui il main event valido per il titolo dei pesi massimi e il co-main event per

WNO 31: Pena vs. Griffith è un evento di grappling organizzato da Who’s Number One il 5 dicembre 2025 a Round Rock, Texas, Stati Uniti. La card ha visto due match titolati, tra cui il main event valido per il titolo dei pesi massimi e il co-main event per il titolo dei pesi piuma femminili.

Main card


  • Luke Griffith finalizza Felipe Pena al minuto 6:41 del Round 1 — incontro pesi massimi (titolo vacante)
  • Helena Crevar finalizza Julia Boscher al minuto 9:22 del Round 1 — incontro pesi piuma femminili (titolo WNO)
  • Faris Ben-Lamkadem vince su Xande Ribeiro per decisione — incontro pesi medi
  • Gabi Pessanha vince su Paige Ivette Clymer per decisione — incontro pesi massimi femminili
  • Chris Wojcik vince su Oliver Taza per decisione — incontro pesi welter
  • Felipe Costa finalizza Abe La Montagne al minuto 3:47 del Round 1 — incontro pesi leggeri


Prelims


  • Joslyn Molina finalizza Katie Bochenek al minuto 5:11 del Round 1 — incontro pesi gallo femminili
  • Grayson Henley finalizza Michael Bannach al minuto 2:29 del Round 1 — incontro pesi medi
  • Nick Fritz finalizza Sean Magnus al minuto 3:58 del Round 1 — incontro pesi welter

WNO 31: Pena vs. Griffith Curiosità numeri


Joslyn Molina, che ha vinto ha 13 anni ed è cintura gialla!

  • Performance della serata: Luke Griffith, Helena Crevar

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presto, per ‘ahida’: “dossier paolo virno”


● rivista «ahida»: Dossier Paolo Virno, a cura di Sergio Bianchi

Nella terza settimana di dicembre sarà pubblicato nel comparto «archivi» della rivista «ahida» (ahidaonline.com) un dossier dedicato all’ultimo impegno «da militante politico», nel 1999, di Paolo Virno.
Tale dossier sarà composto dal suo testo introduttivo – Che te lo dico a fare? – al n. 18 della rivista «DeriveApprodi».
Sui contenuti di quel testo fecero seguito decine di interventi di singoli e situazioni collettive, alcune delle quali diedero vita a «Jam session a Imperia. Seminario tenutosi il 17-18 luglio 1999». Nel dossier saranno pubblicati i suoi atti relativi agli interventi di: Laboratorio del Nord-Ovest; Leoncavallo, Associazione Ya Basta!, Deposito Bulk, Eterotopia, Ponte della Ghisolfa, .Zip, Zapata, Terra di nessuno, La Talpa e l’Orologio, DeriveApprodi (Milano e Roma)

#zip #ahida #ahidaonlineCom #archivi #associazioneYaBasta #cheTeLoDicoAFare #depositoBulk #deriveapprodi #dossier #dossierPaoloVirno #eterotopia #jamSessionAImperia #laTalpaELorologio #laboratorioDelNordOvest #leoncavallo #militanza #movimento #paoloVirno #ponteDellaGhisolfa #seminario #sergioBianchi #situazioniCollettive #terraDiNessuno #zapata

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12 dicembre, genova: leggersi _ scritture di ricerca in dialogo _ fabio poggi e luciano neri

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Venerdì 12 dicembre, alle ore 18:30, al Tiqu – Teatro internazionale di quartiere (Genova, centro storico, piazzetta Cambiaso 1), è di scena Leggersi, dialogo tra scritture di ricerca. Fabio Poggi, autore di Bianco tipografico (l’arcolaio, collana Il Laboratorio, 2024) presenta Autoreverse, e Luciano Neri autore di Autoreverse (Tic edizioni, collana Chapbooks, 2022) presenta Bianco tipografico.

Doppio incrocio testuale, punti tangenti, linee convergenti, prospettive oblique, vuoti di campi a diverse distanze, spazi sonori e tipografici non comuni.

#autoreverse #biancoTipografico #chapbooks #dialogoTraScrittureDiRicerca #fabioPoggi #ilLaboratorio #larcolaio #leggersi #lucianoNeri #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #teatroInternazionaleDiQuartiere #tic #ticEdizioni #tiqu #tiquTeatroInternazionaleDiQuartiere

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Treno Intercity 510 con E402B in transito a Cecina – 12/12/2018


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Il CNRS francese, dopo aver abbandonato Scopus (Elsevier), sospenderà a fine anno anche gli abbonamenti al padre di tutti i database bibliometrici commerciali, Clarivate Analytics, in seno al quale fu concepito nel secolo scorso – quando l’azienda si chiamava ISI – il fattore d’impatto. Così, mentre in Italia vigono ancora rigide soglie bibliometriche per accedere a commissioni e […]

aisa.sp.unipi.it/il-cnrs-si-li…


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Dalla “ghibilificazione” alla “mascolinità fragile”: Babbel svela le 12 parole del 2025 che hanno ridefinito la nostra realtà



Dalla politica all’economia, dalla tecnologia alla cultura pop, la lingua è uno specchio dei tempi: svela le preoccupazioni, le passioni e persino l’ironia con cui si interpreta e affronta la realtà. Con l’anno che volge al termine, è il momento di osservare come certi termini siano diventati virali, come nuove espressioni siano entrate a far parte del linguaggio quotidiano e come parole già note abbiano assunto significati inediti. Per il settimo anno consecutivo, gli esperti linguistici di Babbel, l’app per l’apprendimento delle lingue, propongono l’ormai tradizionale retrospettiva linguistica e culturale, analizzando le 12 parole simbolo del 2025, una per ogni mese dell’anno appena trascorso.

“Il 2025 è stato un anno di forti contrasti e contraddizioni: mode e trend virali si sono contrapposti a crisi umanitarie profonde e sfide di portata globale. La retrospettiva di quest’anno ci restituisce un mosaico complesso e sfaccettato, permettendoci di analizzare i cambiamenti e le tensioni che pervadono la nostra epoca attraverso la lente della lingua, da sempre acuta osservatrice e interprete della realtà che ci circonda” commenta Sofia Zambelli di Babbel.


Gennaio: fact-checking


Il termine “fact-checking” (letteralmente “verifica dei fatti”) ha acquisito rinnovata attenzione a inizio anno dopo la decisione di Meta di interrompere il programma di verifica delle informazioni tramite “fact-checker” indipendenti sui social dell’azienda statunitense. Questa scelta ha segnato un cambiamento profondo nel modo in cui la disinformazione e le fake news vengono gestite online, sollevando preoccupazioni sulla minore efficacia nell’identificazione e correzione di contenuti falsi.

Febbraio: mascolinità fragile


La partecipazione di Lucio Corsi - con i suoi abiti fiabeschi, la sua estetica ricercata e i suoi testi che parlano apertamente di non essere un “duro” - al festival musicale più importante d’Italia, ha acceso una riflessione collettiva sul significato di mascolinità. Molte conversazioni si sono concentrate su come il cantante toscano sia diventato il simbolo della cosiddetta “mascolinità fragile”: un’espressione che indica tutti quei comportamenti che si discostano dal modello tradizionale del “maschio alfa” basato su agonismo, vigore e soppressione dei sentimenti per apparire forti e invulnerabili. In netto contrasto con questa genuina espressione di sé, un altro archetipo che è recentemente emerso nel dibattito pubblico è l’“uomo performativo”, che ostenta sensibilità, non per autentica convinzione, ma per costruire un nuovo status sociale rischiando di svuotare di significato la battaglia per una mascolinità autentica.

Marzo: ghibilificazione


Questo neologismo - nato dall’unione di “Ghibli” con il suffisso inglese “-fication”, che indica un processo o una trasformazione - non è stato solo un trend passeggero, ma si è rapidamente affermato come termine di riferimento nel dibattito globale sul complesso rapporto tra creatività e IA. “Ghibilificazione” è diventato un vero e proprio indicatore sociolinguistico, cristallizzando le ansie collettive riguardo alla capacità dell’IA di appropriarsi dello stile artistico e di trasformare la sensibilità estetica di una cultura pop - come quella dello Studio Ghibli di Hayao Miyazaki - in un prompt da digitare. Questo fenomeno ha amplificato un nodo etico-legale cruciale: “fino a che punto un algoritmo può replicare la voce di un artista senza violarne la proprietà intellettuale?”.
Pope FrancisPhoto by Ashwin Vaswani / Unsplash

Aprile: conclave


La scomparsa di Papa Francesco I, avvenuta lo scorso 21 aprile, ha riportato al centro del dibattito pubblico la parola “conclave”: l’assemblea dei cardinali chiamata a eleggere il nuovo pontefice. Dal latino “cum clave” (“chiuso a chiave”), l’evento, culminato nell’elezione di Leone XIV, ha catalizzato l’attenzione della comunità cattolica (e non solo!) mondiale sulle dinamiche della successione papale. La curiosità per i retroscena vaticani è stata alimentata anche dal ritorno, proprio in quei giorni, del film omonimo del 2024, che ha offerto uno scorcio suggestivo dietro le quinte del Vaticano.

Maggio: Labubu-mania


Il 2025 è stato l’anno dei Labubu, gli art toy che hanno ridefinito il concetto di collezionismo di massa a livello globale. Molti non sanno che i Labubu esistono da oltre dieci anni e che la loro origine è artistica più che commerciale: sono infatti una creazione dell’illustratore di Hong Kong Kasing Lung. Il loro successo è dovuto però alla strategia delle “Blind Box” - scatole a sorpresa vendute in piccoli lotti - che ha trasformato l’acquisto in un rituale partecipativo sui social. Questa “economia della sorpresa” ha scatenato una sorta di “FOMO” collettiva, alimentando la curiosità di scoprire e possedere oggetti rari, e trasformando i Labubu in uno status symbol, soprattutto tra i più giovani.
A plush toy keychain hangs from a purse.Photo by Dushawn Jovic / Unsplash

Giugno: epidemia di solitudine


L’epidemia di solitudine è un fenomeno in rapida espansione, descritto come una condizione in cui un numero crescente di persone sperimenta sentimenti persistenti di isolamento e mancanza di relazioni significative. Il termine è diventato virale a seguito della pubblicazione, lo scorso giugno, del report condotto dall’Organizzazione mondiale della sanità “From loneliness to social connection: charting a path to healthier societies”. Secondo questo documento, la mancanza di connessioni sociali porta a più di 870.000 decessi ogni anno, con una diffusione più critica tra gli under 30.
person holding green and white striped shirtPhoto by Emerson Vieira / Unsplash

Luglio: kiss-cam


Tra i concerti più chiacchierati dell’anno c’è stato quello della band inglese Coldplay in Massachusetts. Durante l’evento, la celebre “kiss cam” (la telecamera che inquadra il pubblico invitando le coppie a baciarsi) ha ripreso una coppia intenta ad abbracciarsi, generando oltre 50 milioni di visualizzazioni su TikTok e altri social. Il loro evidente disagio ha scatenato da un lato speculazioni pubbliche sulla loro relazione e, dall’altro, un acceso dibattito sul sempre più labile confine tra intrattenimento e privacy personale nell’era dell’iperconnessione.

Agosto: crash-out


Tra le espressioni che meglio contraddistinguono il “mood” delle giovani generazioni nel 2025 spicca “crash out” (crollare). Questa locuzione inglese descrive il momento in cui la pressione emotiva accumulata diventa insormontabile, sfociando in uno sfogo improvviso e impulsivo. A differenza del “burn out”, che rappresenta un lento e silenzioso esaurimento, il “crash out” è una reazione visibile che viene spesso condivisa sui social media. Qui, la condivisione di questi momenti non è un semplice sfogo personale, ma un atto deliberato di vulnerabilità e autenticità, che trasforma l’esperienza individuale in un segnale di malessere collettivo.

Settembre: legacy


La parola di settembre è stata “legacy” (eredità), risuonata con forza in Italia e in tutto il mondo dopo la scomparsa dello stilista Giorgio Armani il 4 settembre. Il dibattito non si è fermato al tributo per il suo stile iconico, minimale e sofisticato, artefice della rivoluzionaria “giacca destrutturata”, ma si è esteso alla sua eredità imprenditoriale. Armani, lasciando la maggioranza delle quote alla Fondazione Armani, ha compiuto quello che è stato definito il suo “ultimo capolavoro”: una scelta coraggiosa per blindare l’indipendenza del marchio e garantire la continuità e il valore del Made in Italy, in un mercato globale dove molte grandi maison finiscono inglobate da conglomerati esteri.

Ottobre: sumud


Il protrarsi del conflitto tra Palestina e Israele ha dato vita alla Global Sumud Flotilla, un’iniziativa umanitaria guidata da civili con lo scopo di rompere il blocco israeliano della Striscia di Gaza. La flotta, con a bordo attivisti, operatori umanitari, artisti, avvocati e marinai da tutto il mondo, è arrivata nelle acque internazionali al largo di Gaza il 1° ottobre, ma è stata intercettata da abbordaggi armati da parte della marina israeliana prima che arrivasse a destinazione. È interessante soffermarsi sul significato della parola “sumud” (in arabo “صمود”), non immediatamente traducibile in italiano: fa riferimento alla tenacia e alla resilienza del popolo palestinese nel restare nelle proprie terre, praticando una forma di resistenza pacifica fondata sulla permanenza stessa.
One World signagePhoto by Markus Spiske / Unsplash

Novembre: finanza climatica


Tra le questioni più delicate all’ordine del giorno della COP30 di Belém, in Brasile (10-21 novembre), c’è stata la “finanza climatica”: i fondi che governi, istituzioni finanziarie e attori privati destinati a progetti per contrastare il cambiamento climatico e sostenere le comunità nell'adattamento ai suoi effetti. Già la COP29, tenutasi nel 2024 a Baku, in Azerbaijan, aveva stabilito l’obiettivo di almeno 300 miliardi di dollari annui da parte delle nazioni sviluppate, con l’ambizione di mobilitare complessivamente 1.3 miliardi di dollari all’anno da fonti pubbliche e private. Tuttavia, l’accordo raggiunto mancava di chiarezza sui meccanismi di distribuzione dei fondi e si basava eccessivamente sui prestiti anziché su sussidi diretti. Inoltre, l’edizione di quest’anno ha avuto un forte valore simbolico a causa della scelta dell’Amazzonia come sua sede e ha riportato al centro delle discussioni internazionali la necessità di azioni concrete e condivise.

Dicembre: tedofori


Gli esperti di Babbel hanno scelto “tedofori” come ultima parola della retrospettiva linguistica dell’anno che sta per concludersi, sottolineandone il significato letterale: “portatore di fiaccola”, dal latino “teda” (fiaccola) unito al suffisso -foro (dal latino, a sua volta dal greco “ϕέρω”, che porta). In vista dei giochi invernali che si svolgeranno tra Milano e Cortina a inizio 2026, saranno ben 10.001 i tedofori incaricati di portare la Fiamma Olimpica lungo una staffetta di 12.000 km, attraversando tutte le 110 province italiane in circa 63 giorni.Questo viaggio cerimoniale che la condurrà da Olimpia, in Grecia, fino alla cerimonia di apertura a Milano, simboleggia la pace e l’unità tra i popoli.


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[r] _ ‘ahida’ online: più informazioni


ahida

«… che quando non
si vede più

torna»

ahida è uno spazio comune dove si riconoscono delle intelligenze unite nella differenza.

La sua ricchezza è lo squilibrio delle esperienze di tali intelligenze.
Tutto quanto sapranno esprimere potrà quindi essere diluito, frantumato e ricomposto dal confronto soggettivo.

Progetto grafico: Andrea Wöhr e H.Peter Vogel
Webmaster progettazione sito: Jelena Hadzi-Nicolic
Segreteria redazionale: Alessia Pontoriero
Partecipazione redazionale: officinamultimediale
Coordinamento editoriale: Sergio Bianchi
Iconografia: Sergio Bianchi e Roberto Gelini

La rivista è strutturata in tre macroaree tematiche: «forme del dominio»; «nuovi calendari»; «remember».
Da ogni macroarea discendono dei «comparti» che ne sono le articolazioni.
Ogni «comparto» ha un proprio curatore che organizza attorno a sé una miniredazione della quale è responsabile. I comparti fin qui strutturati sono solo alcuni di quelli in progettazione. Una segreteria redazionale e un coordinamento editoriale garantiranno la programmazione delle pubblicazioni, che si prevedono almeno una al giorno dal lunedì al venerdì di ogni settimana.

La segreteria redazionale gestisce i social della rivista e la newsletter settimanale.

Partecipano, per ora:

Anania ● Behind Bars ● Berra ● Bianchi ● Bocca Gelsi ● Brass ● Caizzi ● Cillo ● Collettiva Interzona ● Corleone ● Costa ● Erba ● D’Amico ● De Simone ● Farina ● Galasso ● Gandini ● Gelini ● Gibertini ● Giovenale ● Manganelli ● Milieu edizioni ● Molho ● Monteleone ● Moroni ● Pancino ● Pasquini ● Pontoriero ● Prieto del Campo ● Quadruppani ● Rinalduzzi ● Silvestri ● Sommariva ● Spagnul ● Steccanella ● Tripodi ● Trotta ● Vanerio ● Varzi ● Violante ● Zenoni

Potete iscrivervi alla newsletter nell’apposito form del sito www.ahidaonline.com e
mandare le vostre osservazioni a: redazioneahida@gmail.com

#ahida #alessiaPontoriero #andreaWohr #hPeterVogel #info #informazioni #jelenaHadziNicolic #officinamultimediale #robertoGelini #sergioBianchi

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Davide di Luzio – Come TraPassare la mezzaguardia (inside passing)


https://www.youtube.com/shorts/-NT-Urpt8Ks?feature=share La mezza guardia è la casella obbligata del jiu-jitsu. Non è glamour, non è spettacolare, ma quasi ogni lotta ci passa. E se non sai gestirla, diventa la sabbia mobile che ti risucchia. Da qui nasce

youtube.com/shorts/-NT-Urpt8Ks…

La mezza guardia è la casella obbligata del jiu-jitsu. Non è glamour, non è spettacolare, ma quasi ogni lotta ci passa. E se non sai gestirla, diventa la sabbia mobile che ti risucchia.

Da qui nasce l’idea di questo instructional: un passaggio unico, diretto, senza orpelli.
Lo guida Davide Di Luzio – cintura nera di Judo (2º dan) e di Jiu-Jitsu (2º grado) – con un approccio chiaro: lavorare sul knee-slide e knee-cut, dal gesto base fino alle resistenze più testarde.

Niente librerie infinite di tecniche solo per giustificare il corso. Qui avrà solo ciò che funziona e serve a togliere dall’equazione una delle posizioni più frequenti e più frustranti.
Il titolo non è casuale: Tra-passare la mezza guardia. Perché l’effetto, quando lo subisci, è quello: un passaggio inevitabile, che scivola via senza lasciarti difese.

Per le cinture bianche è un corso obbligatorio: la sicurezza di avere un passaggio solido già nei primi mesi di pratica.
Per le blu, un upgrade necessario.
Per chi è più avanti, un’occasione per ricalibrare il proprio inside passing.

Alla fine del percorso – e con la giusta pratica sul tatami – non parliamo più di “provare a passare la mezza guardia”.
Parliamo di passarla. Punto.

? Se la tua cintura è ancora bianca, questo è il primo investimento serio che puoi fare nel tuo jiu-jitsu.

LO TROVI QUI



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13 dicembre, roma, “festa della luce”: verena müller-villani in un intervento irripetibile, alla libreria galleria ‘il museo del louvre’


sabato 13 dicembre 2025, Santa Lucia, alle 17:30
Verena Müller-Villani, “ero cieco, ora ci vedo
festa della luce
alla
Libreria Galleria il museo del louvre
Roma, via della Reginella 8a

foglio per la 'festa della luce' alla libreria galleria il museo del louvre 13 dicembre 2025
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#art #arte #eroCiecoOraCiVedo #festaDellaLuce #giuseppeCasetti #lampadine #libreriaGalleriaIlMuseoDelLouvre #luci #museoDelLouvre #torce #verenaMullerVillani

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11, 12, 13 dicembre, roma: tre cortometraggi di matias guerra in camera verde

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#cameraVerde #cinema #cortometraggi #film #laCameraVerde #matiasGuerra #proiezioni #video

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video della presentazione di “in itinere. percorsi di scrittura asemica”, di fabrizio m. rossi, alla libreria del palazzo esposizioni


youtu.be/_JkO_IhuAmE

Presentazione del libro In Itinere. Percorsi di scrittura asemica, di Fabrizio M. Rossi (ed. Cambiaunavirgola). Roma, Libreria del Palazzo Esposizioni. Il libro contiene interventi di Ada De Pirro, Giuseppe Garrera, Marco Giovenale e Pasquale Polidori, e 50 opere asemiche dell’autore.
Nella presentazione, Giuseppe Garrera e Marco Giovenale ragionano sui rapporti fra la scrittura asemica e l’arte dei suoni, del silenzio e del camminare, con un omaggio a John Cage.
Con piccola mostra di opere asemiche su pietra di Fabrizio M. Rossi:
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domani, 8 dicembre, a plpl: paolo morelli con “la vera vita di margarito d’arezzo, artista”

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In dialogo con Edoardo Camurri

#exorma #margaritoDarezzo #paoloMorelli #prosa

Questa voce è stata modificata (1 giorno fa)

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OnePlus: in arrivo tre nuovi prodotti che espanderanno ulteriormente il suo l'ecosistema


OnePlus annuncia OnePlus 15R, OnePlus Pad Go 2 e OnePlus Watch Lite, tutti previsti in lancio il 17 dicembre

Il brand tecnologico OnePlus ha svelato tre nuovi prodotti nel suo ecosistema. Tra questi ci sono il OnePlus 15R, il suo prossimo flagship di alta qualità e dal miglior rapporto qualità-prezzo, il Pad Go 2, tablet 5G di fascia media che offre un ottimo equilibrio tra funzionalità e prezzo, e lo smartwatch accessibile e di alta qualità Watch Lite. I tre dispositivi saranno lanciati il 17 dicembre. Lo smartphone, secondo dispositivo della serie OnePlus 15, sarà in vendita in Europa, India e Nord America. Il Pad Go 2 sarà disponibile in Europa, India e Nord America, mentre Watch Lite sarà in vendita in Europa.

OnePlus 15R


OnePlus ha presentato il 15R in due colorazioni; la prima, Charcoal Black, è perfetta per i gamer che amano muoversi in modo discreto, mentre la seconda, Mint Breeze, è una tonalità chiara e fresca che dimostra che il verde non deve essere per forza aggressivo. Entrambe le colorazioni valorizzano al meglio il nuovo design del nuovo device, che introduce una camera deco posizionata con un angolo preciso di 45 gradi rispetto all’angolo superiore sinistro e un elegante mid-frame in metallo completamente piatto. Questo design garantisce al 15R le più complete certificazioni di durabilità del settore: IP66, IP68, IP69 e IP69K, rendendolo adatto a qualsiasi situazione della vita quotidiana.

Pad Go 2


Il tablet è progettato per offrire un’esperienza di alta qualità e accessibile nella popolare fascia media. Esso presenta una elegante finitura in vetro anti-riflesso, liscia al tatto e raffinata, ed è disponibile in due colorazioni: Shadow Black e Lavender Drift. La variante Shadow Black migliora ulteriormente la connettività, essendo il primo tablet OnePlus a supportare il 5G, garantendo prestazioni ad alta velocità per un utilizzo senza interruzioni anche in movimento. Completa l’offerta il nuovissimo Pad Go 2 Stylo, che segna l’introduzione di uno stilo integrato nella serie Pad Go, pensato per migliorare produttività e precisione nella scrittura di appunti e nel lavoro creativo.

Watch Lite


Sulla scia del successo della crescente gamma di smartwatch OnePlus, il brand introduce il nuovo Watch Lite, un dispositivo progettato per portare funzioni di salute e fitness di livello flagship a un prezzo ancora più accessibile. Disponibile in elegante finitura Silver Steel, offre un design pulito e moderno con una leggera brillantezza, adatto sia all’uso quotidiano sia a uno stile di vita attivo.

Offerte esclusive per il pre-ordine:

OnePlus 15R


Sconto di 100 euro prenotando dal 17 dicembre per ricevere:

  • Kit adattatore 120W gratuito e la OnePlus 15R sandstone magnetic case;
  • buono fino a 100 euro con il trade-in;
  • studenti verificati o utenti aziendali ottengono un ulteriore 10% di sconto.


Pad Go 2


Sconto di 50 euro prenotando dal 17 dicembre per ricevere:

  • orologio gratuito del valore di 279 euro, stock limitato;
  • extra 30 euro di sconto con il trade-in;
  • studenti verificati o utenti aziendali ottengono un ulteriore 10% di sconto.

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11 dicembre, roma, villa medici: una giornata per erik satie, a 100 anni dalla scomparsa


Vexations 840 _ Erik Satie, pioniere in immagini e parole

Villa Medici celebra Erik Satie nei 100 anni dalla scomparsa con una intera giornata di musica, parola e visioni

Giovedì 11 dicembre 2025 | ore 10:00 – 22:00
Accademia di Francia a Roma — Villa Medici

Viale della Trinità dei Monti, 1 – Roma

Programma:
Dalle 10 alle 22 – Grand Salon: Vexations di Erik Satie e letture
Dalle 10 alle 22 – Salon des Pensionnaires: Conversazioni immaginarie con Erik Satie
Dalle 10 alle 22 – Salon de Musique: proiezioni
Ore 18:00 – Sala cinema: Conferenza
Ore 20:00 – Sala cinema: Proiezione speciale


per il centenario di Erik Satie: iniziative a Villa Medici (Roma)
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In occasione del centenario della morte di Erik Satie (1866–1925), l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, in collaborazione con il Festival Nuova Consonanza, dedica una giornata intera a uno dei compositori più radicali e affascinanti della modernità.

Giovedì 11 dicembre 2025 il pubblico sarà invitato a un’esperienza immersiva e prolungata in cui musica, parole e immagini si intrecciano per esplorare la complessità poetica, ironica e profetica di Erik Satie, figura chiave del pensiero musicale del Novecento, precursore del minimalismo e delle sperimentazioni concettuali.

Al centro della giornata, l’esecuzione integrale di Les Vexations, opera composta nel 1893 e strutturata su una breve frase musicale di 16 battute da ripetere 840 volte. L’esecuzione, della durata di dodici ore ininterrotte, sarà affidata ai pianisti Carlo Benedetti e Isenarda De Napoli che si alterneranno al pianoforte Pleyel “Debussy” del XX secolo, parte del patrimonio di Villa Medici e recentemente restaurato. Il pubblico potrà assistere liberamente alla performance, entrare e uscire, lasciandosi coinvolgere da una musica che sfida la percezione del tempo e invita a un ascolto lento e profondo.

In parallelo alla musica, il Grand Salon ospiterà letture continue tratte dai Quaderni di un mammifero, testi aforistici e surreali che restituiscono lo sguardo ironico e visionario di Satie sul mondo. I brani, tradotti in italiano da Ornella Volta e pubblicati da Adelphi nel 1980, offrono un contrappunto verbale e intimo alla rigidità strutturale di Les Vexations.

Nel Salon des Pensionnaires, la giornata si arricchisce con la Chambre d’échos, installazione sonora e letteraria realizzata in collaborazione con la Bibliothèque publique d’information del Centre Pompidou. Questo spazio invita i visitatori a esplorare le tracce lasciate da Satie nella musica contemporanea, attraverso conversazioni immaginarie, suoni, testi e opere ispirate alla sua figura. Un ambiente immersivo che evidenzia l’attualità del suo pensiero e il suo dialogo con le forme artistiche del XXI secolo.

Il percorso continua nel Salon de Musique, dove saranno proiettati film legati alla vita e all’eredità artistica di Satie. Tra questi Entr’acte (1924) di René Clair, film dadaista nato dalla collaborazione con lo stesso Satie, e Satian Satie (2016) di Juruna Mallon e Luca Parente, un ritratto visivo e mentale che indaga i vuoti, i silenzi e l’estetica della ripetizione tipica della poetica satiana, attraverso paesaggi urbani e manipolazioni sonore.

Alle ore 18:00, nella Sala Cinema, sarà presentato il libro postumo di Ornella Volta, Erik Satie en notes et en mots (Presses du Réel, 2025), una biografia monumentale che raccoglie decenni di studi, intuizioni e materiali inediti. La conferenza vedrà la partecipazione del pianista e musicologo Jean-Pierre Armengaud, di Matteo Celli Volta (figlio della studiosa), della scrittrice e giornalista Tiziana Gazzini e del compositore e direttore d’orchestra Marcello Panni. Sarà l’occasione per rendere omaggio a una delle più grandi studiose di Satie e per riscoprire aspetti poco noti della sua personalità e del suo metodo compositivo.

Alle ore 20:00 seguirà la proiezione speciale di Sisters with Transistors (2020) di Lisa Rovner, con la presenza della regista in sala. Il documentario ripercorre le storie straordinarie delle pioniere della musica elettronica, come Clara Rockmore, Éliane Radigue, Delia Derbyshire, Suzanne Ciani, rivelando come le loro sperimentazioni abbiano riscritto il panorama sonoro del Novecento, in profonda risonanza con lo spirito innovatore di Satie. La proiezione sarà seguita da una conversazione con Vittoria Bonifati, direttrice di Villa Lontana. Per questa proiezione è necessaria la prenotazione (gratuita).

La giornata-evento è gratuita e si svolge in lingua italiana e francese. L’accesso è consentito per l’intera giornata su prenotazione tramite il sito dedicato: https://www.ticketlandia.com/m/event/satie-it.

Maggiori informazioni sull’evento:
https://villamedici.it/it/programme/vexations-840/

Maggiori informazioni sul Festival Nuova Consonanza:
https://www.nuovaconsonanza.it/festival.html

#accademiaDiFrancia #accademiaDiFranciaARomaVillaMedici #accademiaDiFranciaAVillaMedici #adelphi #bibliothequePubliqueDinformation #bibliothequePubliqueDinformationDelCentrePompidou #carloBenedetti #centrePompidou #chambreDechos #claraRockmore #deliaDerbyshire #elianeRadigue #entracte #erikSatie #erikSatieEnNotesEtEnMots #festivalNuovaConsonanza #ironia #isenardaDeNapoli #jeanPierreArmengaud #jurunaMallon #lisaRovner #lucaParente #marcelloPanni #matteoCelliVolta #music #musica2 #musique #ornellaVolta #poesia #quaderniDiUnMammifero #reneClair #satie #sistersWithTransistors #suzanneCiani #tizianaGazzini #vexations #vexations840 #villaLontana #villaMedici #vittoriaBonifati

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Risultati UFC 323: Dvalishvili vs. Yan 2 con Marvin Vettori


Il main event ha visto il campione dei pesi gallo Merab Dvalishvili affrontare l’ex campione Petr Yan, in un rematch attesissimo dopo il primo scontro del 2023. Nel co-main event, Alexandre Pantoja ha difeso il titolo dei pesi mosca contro Joshua Van.

Per noi italiani C’era l’italian Dream Marvin Vettori

Questa voce è stata modificata (1 giorno fa)

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“roma ore 11”, di elio petri, su radio onda rossa


nei podcast di ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm
ROMA ORE 11
di Elio Petri
con Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariàngeles
Torres
regìa Miti Pretese

“Signorina giovane intelligente volenterosissima attiva conoscenza dattilografia miti pretese per primo impiego cercasi. Presentarsi in via Savoia 31, interno 5, lunedì ore 10-11”. Questo trafiletto apparve nella pagina degli annunci economici de ‘Il Messaggero’ domenica 14 gennaio 1951. Lo stesso giornale, quarantotto ore dopo, pubblicava in prima pagina: “Una terribile disgrazia è accaduta ieri mattina nell’interno di un villino di via Savoia, dove settantasette giovani donne sono rimaste ferite in modo più o meno grave ed una è deceduta per l’improvviso crollo dell’intera scala dello stabile”. Così inizia il libro ricavato dall’inchiesta che Elio Petri, allora giovanissimo giornalista, condusse per conto del regista Giuseppe De Santis. Il fatto che duecento candidate si fossero presentate per un solo posto mal pagato era “un dito puntato sulla piaga della disoccupazione”. Fu questo uno dei motivi che indusse De Santis e un gruppo di cineasti del Neorealismo a fare un film sulla disgrazia. Petri condusse l’inchiesta in modo organico, capillare: ragazza per ragazza rintracciò le loro storie, ricostruì l’immagine di quel mondo. Più di un’inchiesta, l’indagine divenne una denuncia delle miserie, della disperazione, delle prepotenze anche sessuali subite dalle ragazze, cosa che costò al film il boicottaggio e la censura.

http://archive.org/details/Radioteatro.RomaOre11
(1h 25′)

#alviaReale #boicottaggio #disoccupazione #elioPetri #giuseppeDeSantis #inchiesta #indagine #manuelaMandracchia #mariangelesTorres #mitiPretese #neorealismo #radioOndaRossa #romaOre11 #ror #rorRadioOndaRossa #sandraToffolatti

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LIPU, quarant’anni e non sentirli


Che il nostro verde cittadino sia sotto attacco è sotto gli occhi di tutti. Alberi abbattuti, capitozzature ingiustificate, permessi di costruire rilasciati in aree destinate a verde pubblico, abbandono degli scarsi impianti di irrigazione, e potremmo continuare. E citare anche le occasioni perdute, ad esempio le piazze ‘riqualificate’ privilegiando il cemento o scegliendo di destinare a […]

Leggi il resto: argocatania.it/2025/12/07/40-a…

#giuseppeRannisi #lipu #lipuCatania #oasiDelSimeto #ortoBotanico #parcoDelletna #parcoMontePoValloneAcquicella #pugExPrg #specieInEstinzione



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Risultati Marcelo Garcia vs Lachlan Giles (ONE Fight Night 38)


ONE Fight Night 38: Andrade vs. Baatarkhuu è un evento di sport da combattimento organizzato da ONE Championship. Per noi fan era importante per l'ultimo match di Marcelo Garcia

ONE Fight Night 38: Andrade vs. Baatarkhuu è un evento di sport da combattimento organizzato da ONE Championship il 5 dicembre 2025 presso il Lumpinee Stadium di Bangkok, Thailandia. L’evento è trasmesso in diretta su Amazon Prime Video per il pubblico nordamericano.

Main card


  • Enkh-Orgil Baatarkhuu finalizza Fabricio Andrade al minuto 1:33 del Round 4 — incontro per il titolo pesi gallo MMA
  • Aliff Sor Dechapan vince su Ramadan Ondash per decisione unanime — incontro Muay Thai
  • Diogo Reis vince su Daiki Yonekura per decisione unanime — incontro per il titolo submission grappling
  • Phetjeeja Lukjaoporongtom vince su Martyna Dominczak per TKO al minuto 2:46 del Round 1 — incontro Muay Thai
  • Lachlan Giles finalizza Marcelo Garcia al minuto 7:03 del Round 1 — incontro submission grappling
  • Dmitrii Kovtun vince su Shinji Suzuki per decisione unanime — incontro Muay Thai
  • Avazbek Kholmirzaev vince su Jeremy Miado per TKO al minuto 4:53 del Round 2 — incontro MMA


Grappling


due match di grappling:

Diogo Reis vs Daiki Yonekura e l’attesissimo Marcelo Garcia vs Lachlan Giles


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emmett williams quoting w.s.b. on the notes for the “call me burroughs” lp (1965)


emmett williams quoting burroughs

src & infos:
miningforburroughs.com/2025/07…

“Call Me Burroughs, a spoken-word LP by William S. Burroughs released by Gaît Frogé’s The English Bookshop (Paris, France) in 1965 in a pressing of 1,000 copies. Recorded by Ian Sommerville in the basement of The English Bookshop, likely on Brion Gysin’s Uher tape recorder”

#IAmNotAnEntertainer #WilliamBurroughs #BrionGysin #LP

#brionGysin #briongysin #callMeBurroughs #cutUp #cutup #emmettWilliams #iAmNotAnEntertainer #iamnotanentertainer #lp #williamBurroughs #williamburroughs #wsb

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incipit & explicit di “un (festo per il xxi secolo)” _ da “la gente non sa cosa si perde” (tic, 2021)


l’incipit è
screenshot dell'incipit di "un (festo..." - un testo da "La gente non sa cosa si perde", di Marco Giovenale (TIC, 2021)

l’explicit è letto da Antonio Pavolini, che ringrazio, in questo podcast (“Cara è la fine”):
https://www.spreaker.com/episode/s03-e06-antonio-pavolini-cara-e-la-fine–68804579
(con – sovrapposta – musica al lettore e all’autore ignota e fonte di sconcerto ma ok)

il resto della prosa (in prosa) può esser letto acquistando il libro qui:
ticedizioni.com/products/la-ge…

#antonioPavolini #audio #caraELaFine #enricoPantani #explicit #foto #incipit #laGenteNonSaCosaSiPerde #manifesto #mg #micheleZaffarano #podcast #prosa #prosaInProsa #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #spreaker #testiDiMgInRete #testiDiMgOnline #tic #ticEdizioni #unFestoPerIlXxiSecolo #unFesto #xxiSecolo

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lo scritto di giuseppe garrera per la mostra di maurizio ceccato alla fondazione scialoja


Giuseppe Garrera su Illustrazioni per l'uso _ di Maurizio Ceccato
cliccare per leggere

a questo link il testo di Giuseppe Garrera per Illustrazioni per l’uso, mostra di opere di Maurizio Ceccato presso la Fondazione Toti Scialoja (fino al 15 dicembre): slowforward.net/2025/12/03/5-d…

il libro: italosvevo.it/libri/illustrazi…

un assaggio: italosvevo.it/wp-content/uploa…


dalla mostra di Maurizio Ceccato, Illustrazioni per l'uso

#albertoGaffi #art #arte #arteFredda #conzept #fondazioneScialoja #fondazioneTotiScialoja #giuseppeGarrera #illustrazioniPerLuso #italosvevo #maurizioCeccato

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La Libertaria, un esempio di anticapitalismo militante

Indice dei contenuti

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Un piacevole incontro


Il luogo in cui sorge la torrefazioneLa Libertaria è uno dei miei preferiti di Lecco. Sotto lo sguardo verde del Monte Barro e alla destra sud dell’Adda è un posto in cui l’architettura modernista e spesso raffazzonata dell’altra sponda della città lascia il posto a scorci più respirabili e più umani. Il ponte in ferro – con tutto l’ecocidio e il rifornimento all’industria bellica che questo minerale strappato alla terra ha rappresentato e rappresenta storicamente per la città – si interrompe qui con un muro. Un muro che non riesce a nascondere l’ipocrisia di un progresso aggressivo dal quale la società degli animali umani e non umani ha sempre più urgenza di staccarsi per recuperare il rapporto con la sua identità ancestrale e mutualistica.

La torrefazione


Una bellezza apparentemente semplice, mi accoglie all’interno della torrefazione. Inebriante profumo di caffè tostato, sacchi di juta, la macchina guardata con quel rispetto e quella cura che la elevano dall’asettico ruolo di mezzo di produzione. Quell’atmosfera sospesa — un po’ officina, un po’ laboratorio politico con meravigliose stampe alle pareti — che suggerisce che lì il lavoro è un pretesto, e che le vere materie prime sono dignità, resistenza e la coltivazione di un altro mondo; un mondo che contenga molti mondi.

Riccardo si presenta senza formalità. Toni e movimenti pacati, cosi differenti dai commerciali che promettono mondi. Nessuna ansia da prestazione. Non c’è nulla da dimostrare, nessuna impressione da fare. Sono artigiani, ma soprattutto cooperatori. Il caffè è il modo che hanno scelto per restare liberi.

Il progetto


Mentre inizia a parlare, Riccardo misura con precisione i chicchi della qualità “Sumatra” e seleziona la temperatura corretta della macchina per offrirmi una buona tazza di caffè. Dietro il bilancino noto un immagine con gli occhi di Errico Malatesta e un ammonimento fermo e gentile. Mi fa ripensare a Proudhon e al disvelamento etimologico della parola anarchia. Il progetto “La Libertaria” nasce infatti nel 2021 come evoluzione e recupero dei principi che erano già stati del “Caffè Malatesta”. Il bisogno di poter fare senza potere, senza padroni, senza quell’idea tossica che produttività significhi sacrificio umano. Anzi; esattamente il contrario.

Cooperativa di produzione e lavoro


Per questo motivo hanno scelto di associarsi in una cooperativa di produzione e lavoro nella quale gli stessi soci lavorano all’interno.

“Abbiamo scelto di organizzarci come cooperativa di produzione e lavoro, una forma che istituisce, seppur parzialmente, una proprietà collettiva indipendente dalla partecipazione dei singoli e che può garantire un equo riconoscimento del ruolo svolto da tutte le persone coinvolte nel progetto. Per evitare la formazione di dinamiche verticistiche e autoritarie, prevediamo che tutti i lavoratori si assumano pari responsabilità nella gestione della cooperativa diventando soci della stessa.” (dal sito)



Una scelta coerente con i principi ma ricca di difficoltà soprattutto per quanto riguarda l’inquadramento burocratico, come mi spiega un altro dei soci della cooperativa.

Il prefinanziamento


Le origini del caffè torrefatto presso la libertaria sono un viaggio intorno al mondo. Spiccano le collaborazioni con la Red ProZapa e la Roasters United. Guatemala, Honduras, Colombia, Uganda ed Etiopia. In tutti i casi si tratta di piccoli produttori e si privilegia il rapporto diretto nell’obiettivo comune di difendere i territori dal disastro climatico provocato dal sistema capitalista.

Il rapporto con i produttori fornitori è politico. Si basa infatti sulla pratica fiduciaria del prefinanziamento del caffè verde, che garantisce un anticipo sui ricavi del prodotto esportato prima del raccolto. Personamente ritengo questo principio fondamentale per far convergere l’idea con la pratica. Garantire un prezzo superiore a quello di mercato e prefinanziarlo, è l’assoluto contrario della parossistica ricerca del prezzo più basso; tipica del capitalismo. Si tratta di una pratica culturale che rappresenta un messaggio pedagogico chiaro rivolto ai consumatori. Decenni di discount e prezzi più bassi hanno solo creato un doppio ricatto che ha reso tutti più poveri, in diritti e salari reali. Prefinanziare il lavoro significa dare valore alle persone. Significa coltivare libertà, una tazzina alla volta.

Conclusioni


La libertaria è una realtà calata nel territorio e il suo esempio si innesta perfettamente nella resistenza di una città che sta prendendo sempre maggiore consapevolezza. Nonostante Lecco sia una provincia pesantemente interessata dal progresso distruttivo dell’industria bellica, c’è chi dice no e pratica proattivamente una visione altra. Movimenti culturali e pratiche di anticapitalismo militante si stanno espandendo portando un respiro e una cultura internazionalista, antispecista e transfemminista. Penso a realtà storiche come Il Galeone, l’Arrotino e ai più recenti la tassa degenere, la brigata di solidarietà Francesca Ciceri o all’assemblea permanente contro le guerre. Esempi tangibili in grado di fare rete e dimostrare che si può recuperare un mondo mutualista e giusto.

#caffe #lecco #libertaria #malatesta #mutualismo #zapatisti


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Smartphone: come i chipset influenzano la fotografia


Realizzare foto e video con uno smartphone, date le ridotte dimensioni di un device portatile, è considerato un prodigio di fotografia computazionale

Scattare una foto o un video con lo smartphone può sembrare incredibilmente semplice. Basta tirarlo fuori dalla tasca, premere il pulsante di scatto e, in un batter d’occhio, ecco il prossimo scatto per i social media. Tuttavia, sotto la superficie, ciò che è appena accaduto è un prodigio di fotografia computazionale. Una sinfonia davvero sorprendente di ingegneria, tecnologia, fisica e matematica ha avuto luogo in una frazione di secondo e, sebbene la fotocamera del proprio smartphone sia un elemento importante, non è affatto l’unico strumento in funzione - né il più impressionante. Ma prima di parlare di questo eroe silenzioso, è necessario partire dall’inizio: che cos’è realmente un sensore fotografico.
a person taking a picture with a cell phonePhoto by Ajin K S / Unsplash

Un’immagine vale mille parole - o cinquanta milioni di pixel


Ogni fotocamera del proprio smartphone possiede innanzitutto un sensore. OnePlus 15, per esempio, ha quattro sensori in totale – tre sul retro e uno sul fronte. I loro nomi completi sono Complementary Metal-Oxide Semiconductor Sensors, o CMOS Sensors in breve, ma più comunemente vengono chiamati semplicemente sensori. Una volta premuto il pulsante di scatto, inizia la prima fase del processo: un sensore da 50 megapixel (MP) è composto da 50 milioni di fotodiodi, ognuno così piccolo da essere misurato in micrometri, e ciascuno di questi diodi genera un piccolo segnale elettrico basato sulla quantità di luce ricevuta. Questi dati vengono quindi registrati tre volte - una per il rosso, una per il verde e una per il blu. Dopo questa fase, interviene un altro elemento: l’Image Signal Processor, o ISP.
L'utimo nato in casa Qualcomm; lo Snapdragon 8 Elite Gen 5L'utimo nato in casa Qualcomm; lo Snapdragon 8 Elite Gen 5

Dalla luce analogica ai dati digitali


L’Image Signal Processor si trova nel chipset dello smartphone. Per OnePlus 15, l’ISP nel Qualcomm Snapdragon 8 Elite Gen 5 si chiama Qualcomm Spectra, e ha un unico compito: convertire i milioni di segnali dei sensori nelle migliori immagini possibili. Chi ha mai salvato una foto RAW sul telefono sa quanto siano pesanti. I dati grezzi del sensore di un’immagine da 50 megapixel scattata con colore a 10 bit occupano molto spazio: 50 milioni di pixel, con uno dei tre canali colore a 10 bit, equivalgono a 500 milioni di bit – pari a circa 62 megabyte e il ruolo più importante dell’ISP è comprimere tutto ciò. Utilizzando gli standard di compressione moderni, quei 62 megabyte di dati vengono ridotti a un valore molto più gestibile di 2-4 megabyte, a seconda delle condizioni.

Ultra Clear Mode, Clear Night Engine, Clear Burst e Video


In base all’utilizzo della fotocamera, l’ISP del telefono deve gestire enormi quantità di dati – e deve farlo rapidamente. Quando si scattano foto utilizzando il DetailMax Engine su OnePlus 15, il telefono raramente cattura un’unica immagine. Più comunemente, ne cattura diverse - di solito tra 3 e 7 - e le unisce in un’unica fotografia. Prendiamo come esempio l’Ultra Clear Mode durante gli scatti in pieno giorno: viene acquisita una singola immagine ad alta risoluzione da 50MP, seguita da una serie di immagini da 12MP con vari livelli di esposizione. Queste vengono poi combinate in un’immagine da 26MP. I dati passano rapidamente dal sensore all’ISP, poi al chipset e infine allo storage, con ogni fase che svolge il proprio ruolo nella catena della fotografia computazionale. Se si fotografano soggetti in movimento con la modalità Clear Burst, il processo diventa ancora più impressionante: il telefono cattura dieci immagini al secondo, rispetto alle sei immagini al secondo di OnePlus 13. Le quattro immagini aggiuntive ogni secondo sono possibili grazie alla potenza del chipset Snapdragon 8 Elite Gen 5. Per i video, le cifre diventano ancora più sorprendenti. Per ogni fotogramma di un video 4K Dolby Vision, l’ISP deve elaborare 124 milioni di bit, pari a circa 16 megabyte. A 120 fps, il massimo supportato da OnePlus 15, ciò significa quasi due gigabyte di dati al secondo che devono essere elaborati, compressi e salvati. La prossima volta, prima di scattare una foto, vale la pena ricordare l’ISP: l’instancabile elaboratore che processa miliardi di dati in una frazione di secondo, tutto per assicurarsi che la nostra prossima foto sia la migliore possibile.


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10 e 17 dicembre, seminario online: “l’opera come processo” a cura di sara davidovics, per centroscritture.it


𝐋’𝐎𝐏𝐄𝐑𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐏𝐑𝐎𝐂𝐄𝐒𝐒𝐎
Une seminario CentroScritture in due incontri a cura di Sara Davidovics
— 𝑚𝑒𝑟𝑐𝑜𝑙𝑒𝑑𝑖̀ 10 𝑒 17 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 2025 𝑜𝑟𝑒 18
centroscritture.it/service-pag…

Se osserviamo un fenomeno e l’ambiente che lo ha prodotto, quale operazione stiamo conducendo? Cosa significa documentare? Cos’è uno strato, un oggetto discontinuo, un archivio? Cosa significa agire una pratica decostruttiva, immaginativa, cosa significa esibirne il processo? E cosa significa far tutto ciò nel contesto dell’arte, a cosa serve? Ipotizziamo un campo di possibilità estese, interagenti. Un’orizzontalità, senza bordi. Pensiamo a una cosa che assuma la forma del proprio mutare, e di cui posso registrare e descrivere le variazioni. Che tipo di azione sto compiendo e quale funzione assumo? Chi ne è il testimone?
Il seminario è pensato per indagare questi aspetti e interrogarsi su quelle pratiche dell’arte che a un certo punto hanno dato vita a oggetti discontinui, oggetti aperti mentre in campi vicini del sapere si teorizzava un “corpo senza organi”. Apriremo delle ipotesi di ragionamento, circa alcune modalità, nel momento di transizione dall’oggetto al comportamento. Discuteremo gli esordi di questo passaggio e le modifiche di un paradigma attraverso temi chiave quali corpo, ambiente, relazione, (dis)identità.
Tenteremo di ridefinire una geografia del senso, a partire dagli anni ’60, per comprendere più a fondo quelle operazioni artistiche in cui si fa esercizio dello scarto, dell’indeterminazione e della processualità.
Nella seconda lezione è previsto un focus su artisti della più recente generazione del cosiddetto post-concettuale con documenti e opere inedite.

Info e iscrizioni su centroscritture.it

#disidentita #ambiente #art #arte #centroscritture #centroscrittureIt #corpo #geografiaDelSenso #indeterminazione #loperaComeProcesso #lezione #lezioni #postConcettuale #processualita #relazione #saraDavidovics #scarto #seminario #teoria

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oggi, 6 dicembre, a roma, in camera verde: “the cameraman”, con buster keaton


Buster Keaton_ The Cameraman_ proiez in Camera Verde_ pianoforte Livia Mazzanti
cliccare per ingrandire

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ingresso: massimo 12 spettatori: prenotazione obbligatoria

#busterKeaton #cameraVerde #edSedgwick #edwardSedgwick #laCameraVerde #liviaMazzanti #musicometa #theCameraman

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oggi, 6 dicembre, a venezia: “caleidoscopie”, mostra di francesca vitale


mostra di Francesca Vitale, CALEIDOSCOPIE - Venezia, 6 dic 2025
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Per me i colori sono degli esseri viventi,
degli individui molto evoluti che si integrano con noi e con tutto il mondo.
I colori sono i veri abitanti dello spazio.
(Yves Klein)

L’idea delle caleidoscopie trae origine dai ricordi d’infanzia dell’artista, che da bambina amava osservare il caleidoscopio: questo semplice strumento ottico, attraverso giochi di specchi e frammenti di vetro, restituiva visioni cromatiche e geometriche magiche, casuali e sorprendenti. Da questa esperienza nasce oggi una produzione artistica fatta di “caleidoscopie” istintive e talvolta meditate, in cui trasparenze e cromie essenziali si fondono in composizioni dal minimalismo raffinato.

L’idea delle caleidoscopie si configura come una ricerca profonda e articolata, che origina non solo dalla memoria infantile dell’artista, ma dalla volontà di trasfigurare il gioco visivo in uno strumento di indagine sul sé e sulla realtà. Il caleidoscopio, nella sua capacità di generare visioni geometriche e cromatiche inattese, diventa metafora di un processo creativo nel quale l’emergere del caso, dell’imprevisto e della magia si intreccia con un controllo selettivo delle trasparenze e delle superfici, sostenuto da un minimalismo meditato.

Il lavoro dell’artista, oggi, dialoga sia con le proprie radici, dove il visibile e l’invisibile si scambiano ruoli, sia con le possibilità offerte dalla composizione digitale, creando immagini che non appartengono più al solo mondo fotografico, ma nascono dall’assemblaggio di frammenti trovati nel vasto archivio del web. Questa pratica pone il colore al centro di una ricerca sull’equilibrio interiore, suggerendo un uso terapeutico dell’arte, dove ogni opera diventa uno spazio di possibilità emotiva e percettiva, un invito alla contemplazione e alla sospensione dal quotidiano.

L’esposizione favorisce la pluralità dei punti di vista, invitando lo spettatore a interrogare l’immagine da diverse angolazioni, tutte ugualmente valide e in grado di restituire emozioni differenti senza perdere integrità formale. In questa moltiplicazione di prospettive emerge la forza della caleidoscopia come linguaggio visivo: una realtà densa, trasparente, mai univoca, sempre aperta all’interpretazione personale, come ben sintetizzato dal titolo della mostra “Caleidoscopie – Un viaggio cromatico”, che richiama la natura del viaggio non solo nell’estetica, ma anche nell’intento terapeutico del processo creativo.

Le prime ricerche artistiche si distinguevano per una maggiore figuratività, inserendo riferimenti animali e vegetali. Progressivamente, l’opera si è astratta e concentrata su monocromatismi ed essenzialità geometriche, sfiorando un rigore quasi ossessivo affinato dalla libertà espressiva del digitale. Ogni opera, in questo sviluppo, si fa luogo sospeso tra ragione e inconscio, in cui trasgressione formale e meditazione convivono restituendo una sensazione di staticità sospesa, un tempo visivo distillato, privo di narrazione obbligata.

Il vero intento dell’artista risiede nell’offrire allo spettatore uno spazio mentale di riflessione, dove l’immagine diventa specchio mutevole delle proprie emozioni e pensieri. Queste caleidoscopie digitali sono meditazioni sul senso stesso della visione, sulla costruzione dell’identità visiva e sull’instabilità dei significati. La pratica artistica si fa dunque strumento di conoscenza e guarigione, capace di dare forma a stati d’animo, tensioni interiori e processi di crescita, invitando chi osserva ad abbandonarsi al flusso delle geometrie, dei colori e dei silenzi che popolano ogni opera.

CALEIDOSCOPIE – Un viaggio cromatico
esposizione dal 6 al 21 dicembre 2025
Galleria VISIONI ALTRE – Campo del Ghetto Novo 2918 – VENEZIA
Inaugurazione: sabato 6 dicembre ore 17.00
Orari: mercoledì e giovedì 11:00 -14:00 | venerdì sabato e domenica 11:00-14:00 | 16:00-19:00

#art #arte #caleidoscopie #caleidoscopieUnViaggioCromatico #foto #fotografia #fotografie #francescaVitale #galleriaVisioniAltre #gianpaoloMastropasqua #inaugurazione #mostra #vernissage


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oggi, 6 dicembre, a roma: francesco forlani a ‘più libri più liberi’ con “l’amico spagnolo” (exorma, 2025)


Francesco Forlani a PLPL il 6 dicembre 2025_ L'amico spagnolo
cliccare per ingrandire

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#exorma #francescoForlani #ilariaGaspari #plpl #presentazione

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Ray-Ban Meta (Gen 2) e Oakley Meta Vanguard: un nuovo modo di viaggiare durante le festività


Ray-Ban Meta (Gen 2) e Oakley Meta Vanguard, i partner ideali per vivere nuove avventure senza mai interrompere la magia del momento

Le feste si avvicinano e torna quel periodo dell’anno in cui si prepara la valigia al prossimo viaggio. Si scelgono mete vicine e ci si lascia guidare dall’atmosfera della stagione: la scoperta di una città nuova, una pausa rigenerante immersi nella natura o un weekend all’insegna dell’avventura tra panorami invernali.

In queste settimane pensate per assaporare ogni istante, Ray-Ban Meta (Gen 2) e Oakley Meta Vanguard diventano compagni ideali: i primi rendono il viaggio più smart e intuitivo, i secondi seguono il ritmo delle attività outdoor, aiutandoci a restare pienamente nel momento, senza interruzioni.
Ray-Ban Meta (Gen 2)Ray-Ban Meta (Gen 2)
Mentre esploriamo nuove città, con i Ray-Ban Meta (Gen 2) basta un semplice tocco sulla montatura per scattare foto o registrare video in ultra-HD, catturando luci e dettagli senza distogliere lo sguardo da ciò che stiamo vivendo. Gli speaker open-ear permettono di seguire un itinerario, ascoltare musica o orientarsi senza isolarsi da ciò che accade intorno, mentre l’autonomia fino a otto ore sostiene l’intera giornata di viaggio.
Ray-Ban Meta (Gen 2) nella custodia che funziona anche da ricaricaRay-Ban Meta (Gen 2) nella custodia che funziona anche da ricarica
Per chi invece sceglie un weekend all’insegna dello sport, gli Oakley Meta Vanguard diventano un vero alleato. Che si tratti di un trekking panoramico, di una pedalata su sentieri innevati o di una giornata piena di attività outdoor, questi smart glasses sono pensati per accompagnare ogni esperienza. Infatti, grazie alla fotocamera con campo visivo ampliato ogni movimento e traiettoria viene catturato con precisione, trasformando i percorsi in un racconto ancora più vivido. Le modalità Hyperlapse e Slow Motion aggiungono un tocco dinamico: la prima, accelera le sequenze più lunghe rendendole scorrevoli e spettacolari mentre la seconda, rallenta l’azione per esaltare i dettagli dei gesti e dei movimenti.
Oakley Meta Vanguard interagiscono con l'AppOakley Meta Vanguard interagiscono con l'App
Gli altoparlanti potenziati garantiscono un ascolto nitido senza bisogno di isolarsi dall’ambiente, mentre la batteria, progettata per sostenere ritmi più intensi, segue per tutta la giornata. Indipendentemente dal tipo di viaggio che scegliamo, indossando i due nuovi smart glasses possiamo, inoltre, dimenticare le barriere linguistiche grazie alla traduzione in tempo reale dell’assistente Meta AI. Ogni interazione diventa così più semplice: leggere un menù, capire un’indicazione o chiacchierare con chi incontriamo lungo il percorso diventa immediato e naturale.
Oakley Meta VanguardOakley Meta Vanguard
Pertanto, sia che si tratti di un viaggio in una capitale europea o di un weekend più dinamico, Ray-Ban Meta (Gen 2) e Oakley Meta Vanguard sono pensati per catturare e accompagnare ogni istante senza mai interrompere la magia del momento. I prezzi partono da 419 euro per i Ray-Ban Meta (Gen2) e 549 euro per gli Oakley Meta Vanguard.



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All’ONU il Burkina Faso vota contro la risoluzione a favore della restituzione dei bambini ucraini rapiti dalla Russia.


[:it]Fra i contrai, la Corea del Nord che sostiene che “la responsabilità non può essere attribuita a una sola parte”. Vorranno dire che sono stati gli Ucraini a mandare i loro bambini in "vacanza in Russia?[:]

Flag of the United Nations.svgDi See File history below for details.Denelson83, Zscout370 ve Madden – Flag of the United Nations from the Open Clip Art website. Modifications by Denelson83, Zscout370 and Madden. Official construction sheet here.(1946-presentUnited Nations) The United Nations flag code and regulations, as amended November 11, 1952, New York. Archived from the original on 13 settembre 2001. Retrieved on 2 dicembre 2023. OCLC: 7548838., Pubblico dominio

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha recentemente espresso una posizione di grande fermezza riguardo alla questione dei bambini ucraini trasferiti o deportati in Russia, lanciando un appello forte e chiaro contro tali pratiche. Con 91 voti favorevoli, 12 contrari e 57 astensioni, i membri hanno approvato una risoluzione che chiede alla Federazione Russa di garantire il ritorno immediato, sicuro e incondizionato di tutti i minori coinvolti. Questa iniziativa, pur non essendo vincolante, porta con sé un notevole peso politico e morale, definendo le deportazioni come una violazione della Quarta Convenzione di Ginevra.

Nel corso dell’apertura della sessione, la Presidente dell’Assemblea Generale, Annalena Baerbock, ha evocato il racconto straziante di un ragazzo ucraino rapito, sottolineando la gravità di quanto accade: «Immaginate di avere 16 anni […] quando all’improvviso soldati armati irrompono in casa vostra». Le sue parole hanno evidenziato non solo la tragedia degli individui coinvolti, ma anche il profondo impatto sulla società e sul diritto internazionale.

Mariana Betsa, vice ministra degli Esteri ucraina, ha presentato il testo chiedendo di mantenere il focus sull’aspetto umanitario della questione: «Questa risoluzione non riguarda la politica. Riguarda l’umanità». Ha segnalato il numero inquietante di almeno 20.000 bambini deportati e ha condannato la mentalità che li considera “trofei di guerra”, affermando che “nemmeno un solo bambino dovrebbe essere separato dalla propria famiglia”.

Durante un’audizione al Senato degli Stati Uniti il direttore esecutivo dello Yale Humanitarian Research Lab (Hrl), Nathaniel Raymond, sono invece almeno 35mila bambini ucraini sono stati coinvolti, tra gli 8 mesi e i 17 anni al momento della cattura, e sono temporaneamente o permanentemente sotto la custodia della Russia.

Molti rappresentanti europei hanno sostenuto la natura sistematica di queste deportazioni. La Germania ha richiamato l’articolo 8 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, mentre la Repubblica Ceca ha chiarito che tali atti costituiscono crimini di guerra! Il delegato britannico ha descritto il processo di imposizione forzata di curricula russi come un tentativo “spregevole” di cancellare l’identità ucraina. La Lettonia, parlando anche per Estonia e Lituania, ha denunciato il trasferimento dei minori come una strategia deliberata nella guerra russa, mirando a disintegrare il futuro dell’Ucraina.

L’Italia, attraverso l’intervento dell’Ambasciatore Maurizio Massari, ha ribadito il suo “sostegno incrollabile all’Ucraina”, qualificando le deportazioni come “abominevoli violazioni del diritto internazionale”. Il diplomatico ha messo in risalto l’urgenza di ripristinare la dimensione umanitaria del conflitto, sottolineando come migliaia di bambini e genitori stiano vivendo orrori inimmaginabili.

In risposta, la Russia ha respinto la risoluzione, etichettandola come una menzogna. La vice ambasciatrice russa Maria Zabolotskaya ha accusato l’Occidente di utilizzare i bambini come strumento politico, mentre la Corea del Nord e il Venezuela, quest’ultimo a nome del gruppo degli Amici della Carta ONU, hanno espresso posizioni contrarie, indicando che il testo rischia di politicizzare questioni profondamente umanitarie. Analogamente, anche Burkina Faso e Mali si sono opposti alla risoluzione, forse perché secondo i loro rispettivi governi i bambini ucraini non hanno gli stessi diritti dei loro bambini, in nome dei quali richiedono denaro, aiuti, e soprattutto armamenti per combattere quei terroristi jihadisti che li rapiscono e li plagiano, li inizializzano al loro credo per poi mandarli a combattere contro le loro stesse famiglie! Come la Federazione Russa con l’Ucraina.

Fonti: it.euronews.com/2025/12/04/la-… . RaiNews, Osservatore Romano, lavocedinewyork.com/


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Luna piena del 5 novembre 2025

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Eccovi un affascinante mosaico della Luna del Castoro, la “superluna” di novembre.

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9 dicembre, roma: “incontro col pettifante”, mostra di areta gambaro


mostra di Areta Gambaro_ incontro col pettifante
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🟨Spazio Eughen🟨
Incontro col Pettifante
una mostra di Areta Gàmbaro
🟥
Inaugurazione martedì 9 dicembre
ore 18:00
🦩performance ore 19:00
Chiacchiere col Pettifante
con Marco Di Campli San Vito
Ingresso libero
🟪
la mostra sarà aperta tutti i giorni:
9-18 dicembre 2025
12-18 gennaio 2026

Orari lun-dom:
10:00-13:00 e 15:00-19:30
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Spazio Eughen
Artisti in dialogo con la mostra permanente di Eugenio Floreancig
Vicolo del Bologna, 36
Roma (Trastevere)
🟢
𝗜𝗻𝗳𝗼:
spazioeughen@gmail.com
@spazioeughen

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Vieni? Non avere paura… è buono (forse)

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