a terracina / alberto d’amico. 2025
miss enna bim
questa copertina è una copertina di un album anzi di un super album comprato a terracina l’anno era il 1967, l’anno in cui la mondadori aveva già terminato questa testata a favore delle due sostitutive: superman e batman. queste due nuove testate a differenza della precedente erano in bianco e nero. avevano anche un formato leggermente diverso e questo era un problema nel caso in cui avessi voluto rilegare insieme le vecchie con i nuovi albi.
ero a terracina quell’anno, l’unico anno in cui andammo lì. ricordo che passavamo davanti alla casa di un pescatore e l’odore era molto forte e fuori una rete mi permetteva di raccogliere stelle marine, cavallucci, e conchiglie. a terracina c’era anche una sala giochi, in quella sala giochi c’era una pista con quattro o sei o 10 corsie, una pista per le automobiline automobiline molto molto grande. mi piaceva andare in quella sala giochi. a terracina come vi dicevo comprai questo album. non era il primo album di batman nembo kid che compravo a terracina. prima ce ne era un altro con un’altra copertina. era una copertina in cui batman aveva vicino a sé un batman più piccolo che aveva vicino a sé un altro batman più piccolo come in una miss enna bim. in quel batman nembo kid c’era una storia in cui nembo kid si confrontava con un regista cinematografico. il regista cinematografico di quella storia era abbigliato come la caricatura dei beatnik che le pubblicazioni di destra diffondevano negli anni precedenti.quindi quel beatnik avvera basso un po’ grasso con una maglietta a righe aveva il pizzetto un basco e gli occhiali. in questi albi di batman nembo kid io trovavo diverse storie a colori. c’erano altri personaggi: flash e la coppia falco e alata. io leggevo quel nome con l’accento sulla seconda a. quindi per me il passaggio alle due pubblicazioni: batman e superman in bianco e nero era una netta delusione. poi c’è su batman che nembo kid non si chiamasse più così ma superman mi creava disagio. il fumetto che comprai a terracina di superman aveva in copertina superman giovane che si chiamava superboy. nembo kid, anche quando era giovane non cambiava nome. ora quindi la mia mente era confusa.avevo nel box id, superman, superboy. le storie poi erano un po’ più violente e i fumetti spesso rappresentavano delle espressioni del viso un po’ sgradevoli che mi mettevano paura. è molto contento che a terracina avevo trovato questi due albi di batman nembo kid anche se erano ormai fuori pubblicazione. voleva dire che a terracina le edicole conservavano anche albi del passato, anche se un passato recente. a roma mi sembrava che in edicola non si trovassero più, ma poi era ormai arrivato il nuovo corso, quello delle due pubblicazioni batman e superman in bianco e nero con una scala di grigi altrettanto insopportabile.
#AlbertoDAmico #prosa #prosaBreve #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca
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bologna, 27 settembre: presentazione del “catalogo documentario” di gianni-emilio simonetti
Gianni Emilio Simonetti. Catalogo documentario 1956 – 2025.
GES interverrà da remoto per interagire col pubblico.
GES will be joining us remotely to interact with the audience
Saturday / Sabato
27 settembre / september 2025
TIME / ORA
17:30 – 18:00
WHERE / DOVE
Bologna
MAMBO Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Giovanni Minzoni 14
Stand: L’Arengario Studio Bibliografico
#Arengario #art #arte #catalogo #CatalogoDocumentario #fluxus #GianniEmilioSimonetti #LArengario #LArengarioStudioBibliografico #MAMbo #MuseoDArteModernaDiBologna #Situazionismo
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Ricopio qui sotto un articolo pubblicato sul settimanale anarchico Umanità Nova, numero 2 del 22 gennaio 2006, Anno 86. Lo faccio per due ragioni: perché, contrariamente a quello che avevo scritto nel finale dell’articolo alla fine, anche se dopo anni, si è arrivati a conoscere la verità ma anche perché sono orgoglioso di aver partecipato, anche se con un piccolissimo contributo, a […]
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disperazione pomeridiana, di stampo rigirante, accidentalmente universitario.
Oggi mi sentivo un po’ vecchia, un po’ marcita, un po’ persa, per quanto assolutamente mai meno magica (anche perché stavolta non ho dimenticato pezzi a casa per uscire, quindi bene)… e perché però? Boh, perché nonostante le nuove cose ci sono comunque sempre soltanto io e me, ed i momenti veramente epici sono limitati, se non nulli, al di fuori delle benedettissime distrazioni… e perché in appena due giorni di fare avanti e indietro fuori casa, per qualche motivo, due (2) unghie a caso delle mie importanti ditine si sono scassate… una particolarmente. Dovrei ritagliarle e rimettere lo smalto, ma ieri sera mi scordai, e stasera probabilmente i poteri forti troveranno un altro modo per impedirmelo… 🥴
Ma, per una buona volta, ho nel possibile (cioè, nel così piccolo da richiedermi pensiero quasi nullo e solo pochi secondi di tempo) deciso di accettare la disperazione, e… ho cambiato la cover del telefono con questa qui di qualche tempo fa, a portafoglio, che dunque fa molto zia boomer… (Ma davvero eh, di solito non si trova gente sotto i 40 anni con queste, e in genere i telefoni su cui sono applicate sono pure pieni di malware.) Ok, in effetti il collegamento logico è fragile, ma il mio cervello ha deciso così, e così è; prossima volta, a pensarci meglio, prendo l’altra mia cover vecchia, quella viola, che è tutta consumata e scolorita in vari punti, con attaccato un laccetto di fortuna marcio, e forse quella sarebbe più appropriata. Comunque, visto che le distrazioni, alle 2 di pomeriggio, nel mezzo del letterale vuoto orario, non bastavano a farmi stare a posto, oggi sono pure andata alla macchinetta a prelevare la droga, e a quel punto si che sono stata nel mio… nella disperazione, certo, ma pur sempre la mia personalissima e inconfondibile disperazione! 🥰
Quindi, oggi il mood è questo. Contemporaneamente maledetto, ma a suo modo sacro ed inviolabile. E sono a dire il vero un po’ in dubbio sul se la foto di queste così immacolate vibe scattata non solo con la webcam del PC portatile, ma scattando una schermata del desktop del portatile con la fotocamera aperta, faccia più disperazione o più vecchiaia, ma quello che davvero conta è che è reale. Con Android Studio aperto sotto non per caso, ovviamente, ma perché a queste condizioni così pesanti è davvero meglio abbandonarsi alla sofferenza autoinflitta dello sviluppo Android, piuttosto che lasciarsi tirare in pasto da quel vuoto esistenziale che si nasconde sempre, costantemente, dietro ogni angolo, dentro ogni parete… (Forse anche per questo, dopo essermi piazzata col PC in aula studio, ho in modo parzialmente inconscio fatto la speedrun per andare alla macchinetta più lontana, che quella vicina aveva una fila interminabile, per acquistare il caffè, che oggi ha vinto sulla mia tirchiaggine senza nemmeno una gran lotta? E boh…) 🦴
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oggi – 25 settembre – a milano, fondazione mudima: “le anguille di leonardo”, di luigi ballerini (marsilio, 2025)
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#anguille #art #arte #Cenacolo #FondazioneMudima #GiovanniBonoldi #ilCenacolo #LeAnguilleDiLeonardo #Leonardo #LeonardoDaVinci #LuigiBallerini #Marsilio #MarsilioBiblioteca #MarsilioEditore #Mudima #saggi
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Impastare aria nuova
edu.inaf.it/rubriche/lo-spazio…
L’eclissi di Luna attraverso i versi di Emily Dickinson
#diretta #eclissi #EmilyDickinson #Luna #poesia
Impastare aria nuova
L'eclissi di Luna attraverso i versi di Emily DickinsonMarco Castellani (EduINAF)
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a venezia, oggi, 25 settembre: “naturale artificiale”
Si terrà oggi, giovedì 25 settembre, alle ore 15:00, presso lo Speakers’ Corner alle Corderie dell’Arsenale, il secondo appuntamento del ciclo di incontri di Construction Futures Research Lab, il progetto di ricerca che riunisce tre progetti partecipanti alla 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia – Machine Mosaic (Daniela Rus), Co-Poiesis (Philip F. Yuan, Bin He), A Robot’s Dream (Gramazio Kohler Research, ETH Zurich – MESH, Studio Armin Linke) – sostenuto da Fondamentale – la filiera delle costruzioni ededicato alla sperimentazione di robotica e intelligenza artificiale in edilizia.
Disegnare un futuro sostenibile, in sinergia con il mondo della cultura e della ricerca: questo il filo conduttore dell’evento,dal titolo Naturale Artificiale, che punterà l’attenzionesul dialogo e l’interazione fra i due tipi di intelligenza, naturale e artificiale, attraverso il punto di vista di esperti e docenti di campi diversi: estetica, filosofia della scienza, architettura/urbanistica, neuroscienze. La giornata si aprirà con l’intervento Naturale, artificiale, collettivo. Cioè paesaggio di Paolo D’Angelo, professore ordinario di Estetica presso il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università degli Studi Roma Tre, per proseguire con Giorgio Vallortigara, professore ordinario di Neuroscienze presso il Centro Interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC) dell’Università degli Studi di Trento, che affronterà Il grande mistero dei cervelli naturali. Abitare l’ibrido è il tema del contributo di Marta Bertolaso, professore ordinario di Filosofia della scienza e dello sviluppo umano presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, mentre Ezio Micelli, professore ordinario presso il Dipartimento di Architettura e Arti dell’Università IUAV di Venezia, parlerà di Intelligenza diffusa e ambiente urbano. La giornata vedrà anche la partecipazione dei discussant Federica Brancaccio, Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), Fabrizio Salomoni, Responsabile settore Costruzioni Confcooperative Lavoro e Servizi relatore, e – in veste di moderatore – di Domenico Melidoro (Ethos Luiss), ricercatore in Filosofia Politica presso Universitas Mercatorum.
Partito lo scorso 13 giugno con il primo appuntamento dal titolo Artificiale Collettivo, il ciclo di cinque incontri, ideato e curato da Daniele Pittèri in collaborazione con l’Osservatorio Ethos LUISS Business School, proseguirà in autunno nelle seguenti date: 16 ottobre (Le intelligenze per governare le trasformazioni delle città), 5 novembre (Il rapporto Uomo Macchina) e 21 novembre (Le intelligenze al servizio del patrimonio).
La cornice è quella del GENS Public Programme della Biennale Architettura 2025, che intende indagare implicazioni, relazioni, opportunità e pericoli che i tre tipi di intelligenza (Natural, Artificial, Collective) hanno nel grande ambito del costruire, anche di fronte alle grandi sfide e ai potenziali cambiamenti che ci aspettano nell’immediato futuro. L’idea di fondo parte dalla constatazione che fra tutte le attività umane quella del costruire non solo è una delle più antiche, ma è anche quella in cui continuativamente i tre tipi di intelligenza hanno sempre interagito.
Construction Futures Research Lab è supportato daFondamentale – La Filiera delle Costruzioni, l’unione di dodici sigle che rappresenta i protagonisti del settore edile, imprese e sindacati dei lavoratori: Ance, Anaepa Confartigianato Edilizia, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai, Confapi Aniem, Agci Produzione e Lavoro, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi, FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, insieme a Formedil e Sanedil, e realizzato con la collaborazione di alcuni prestigiosi atenei internazionali.
Il pubblico potrà fare esperienza di Construction Futures Research Lab anche attraverso la sezione espositiva, pienamente inserita nel percorso della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia dal titolo Intelligens. Natural. Artificial. Collective. a cura di Carlo Ratti. Basata su tre progetti realizzati in collaborazione con tre prestigiosi atenei internazionali – Politecnico di Zurigo, Tongji University e MIT di Boston – la sezione espositiva porta ad immergerci nel futuro, e sperimentare soluzioni concrete rappresentate dai robot umanoidi in grado di svolgere lavori ad alto rischio o attività usuranti, contribuendo ad aumentare il livello di sicurezza. Le tre installazioni sono Machine Mosaic di Daniela Rus (MIT Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory), Co-Poiesisdi Philip F. Yuan e Bin He (Tongji University) e A Robot’s Dream di Gramazio Kohler Research, ETH Zurich – MESH e Studio Armin Linke.
Previsto inoltre un progetto di studi, chesi presenta come un vero e proprio laboratorio interno agli spazi espositivi della Biennale Architettura 2025, dove ricercatori delle tre università che hanno realizzato le installazioni con i robot sperimenteranno con ricercatori di altrettante università italiane, tra cui il Politecnico di Torino, nuove possibili applicazioni dei robot in un ambito edile.
*
Per accedere alle Corderie dell’Arsenale e allo Speakers’ Corner, i visitatori devono essere in possesso di un biglietto valido per la Biennale Architettura 2025.
Fondamentale – La Filiera delle Costruzioni:
https://www.filierafondamentale.it
GENS Public Programme | 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia:
https://www.labiennale.org/it/architettura/2025/gens-public-programme
#AI #architettura #art #arte #BiennaleArchitettura #BinHe #CoPoiesis #IA #intelligenzaArtificiale #Magma #MITDiBoston #naturaleArtificiale #PhilipFYuan #PolitecnicoDiZurigo #progetti #TongjiUniversity
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oggi, 25 settembre, a roma, museo del louvre: “il volto e la maschera”, mostra a cura di giuseppe casetti
Giuseppe Casetti _ Il volto e la maschera
@ il museo del louvre, via della reginella 8
inaugurazione oggi, 25 settembre, ore 17:30
(esposizione fino al 15 ottobre 2025)
La libreria-galleria il museo del louvre di Roma – in occasione del suo Trentennale – inaugura oggi, 25 settembre 2025, l’esposizione Il volto e la maschera.
Centinaia di ritratti fotografici collocati l’uno accanto all’altro; un atlante di volti di uomini e donne che hanno attraversato, vissuto, amato questo spazio in questi 30 anni di vita.
Una grande composizione/mosaico di facce che cita e omaggia l’unica mostra del “museo del louvre” allestita ma mai visitata da nessuno perché arrestata, era il 31 gennaio 2008 e la mostra si chiamava “Identificazione” un’antologia di fotosegnaletiche ideata da Giuseppe Casetti e curata da Achille Bonito Oliva. I tutori dell’ordine sequestrarono tutto a poche ore dall’inaugurazione.
A distanza di anni ritorniamo sul tema Identificazione, torniamo sul tema del volto, del suo travisamento e dei suoi significati più segreti.
327 fotografie, raccolte dal 1995, con i volti dei clienti ed amici che hanno varcato la soglia del museo: artisti, scrittori, attori, fotografi, registi, bibliofili e collezionisti: centinaia di fotografie formato tessera accompagnate dall’impronta digitale e ancora altre centinaia con i volti nascosti, mascherati da un oggettofeticcio scelto all’interno della libreria.
Libreria-galleria il museo del louvre
via della Reginella 8 – 00186 Roma Tel. 06.68807725
info@ilmuseodellouvre.com – ilmuseodellouvre.com
comunicato stampa:
slowforward.net/wp-content/upl…
#art #arte #foto #fotografie #GiuseppeCasetti #ilMuseoDelLouvre #inaugurazione #libereria #libri #mostra #viaDellaReginella
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annali aamod: il nuovo volume
L’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS (AAMOD) (aamod.it), punto di riferimento unico in Italia per la raccolta, conservazione e valorizzazione della memoria audiovisiva legata al lavoro, ai movimenti sociali e alla storia democratica del Paese, celebra quest’anno quarant’anni di attività. Per l’occasione, esce in libreria il venticinquesimo volume della collana Annali AAMOD, Quarant’anni e oltre. Storie e prospettive di un archivio audiovisivo (Effegi Edizioni), a cura di Letizia Cortini, Luca Ricciardi e Paola Scarnati: un’opera che racconta l’evoluzione di un patrimonio vivo e in costante dialogo con il presente.
#AAMOD #aamodIt #AnnaliAAMOD #archivioAudiovisivo #ArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocratico #ArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocraticoETS #EffegiEdizioni #lavoro #LetiziaCortini #LucaRicciardi #memoriaAudiovisiva #movimenti #movimentiSociali #PaolaScarnati #storiaDemocratica
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Cosa succede in IPM? Tra rigore e ascolto, si conferma il metodo Catania
Dopo il cosiddetto decreto Caivano, per i minorenni il carcere non è più l’extrema ratio. Le strutture a loro dedicate si sono, quindi, riempite fino al sovraffollamento, soprattutto nelle città del nord come Milano, Torino, Firenze. Le ricadute ci sono anche negli istituti del sud, dove molti ragazzi, per lo più minori stranieri non accompagnati, vengono trasferiti.
I trasferiti sono, […]
Leggi il resto: argocatania.it/2025/09/25/cosa…
#IPMDiCatania #istitutoPenaleMinorileDiCatania #MariaCovato #MariaRandazzo
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venerdì 26 settembre 2025, a roma: presentazione di “prati”, di andrea inglese (tic, 2025)
Venerdì, 26 settembre, alle ore 19:00,
a Roma, presso Tic, libri e cose fantastiche
in Piazza San Cosimato 39
presentazione di
Andrea Inglese, Prati. Extended version
(Tic, 2025)
dialoga con l’autore
Marco Giovenale
*
Il libro:
ticedizioni.com/products/prati…
*
Evento fb: facebook.com/events/s/26-sette…
Su Antinomie:
Prati – Andrea Inglese
Podcast ne La Finestra di Antonio Syxty:
open.spotify.com/episode/0QQmw…
Un testo nel blog Esiste la ricerca:
mtmteatro.it/un-testo-di-andre…
#AndreaInglese #antinomie #EsisteLaRicerca #estratti #LaFinestraDiAntonioSyxty #MarcoGiovenale #prati #presentazione #prosa #prose_ #reading #Tic #UltraChapBooks
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universitaria rompenza, mo che ogni cosa riparte e son rogne!
È ormai, al di là di tutto, tornato per me il periodo dell’anno in cui devo professionalmente mettermi a mannaggiare, perché inevitabilmente l’università spaccata è ricominciata. E stavolta in realtà non ho proprio parole, perché non so se essere contenta del fatto che le cose non si prospettano troppo indecenti… o se disperarmi del fatto che pure stavolta questi non potevano fare a meno di creare aspetti rognosi; sull’orario, principalmente, eccallà. 🤖
Mamma mia, questo è così pezzotto… ma vado con ordine. Innanzitutto, nessun giorno di riposo per me, solo grandi rotture; un giorno faccio giornata quasi piena, e il resto è tutto spezzato, a volte metà giornata e a volte pure meno… ma, se questa disposizione fosse più ordinata, mi starebbe anche bene andare 5 giorni su 5; alla fine, al liceo ce ne andavo ben 6, quindi a confronto questo sarebbe gran lusso… chiaramente c’è altro. Ho per due giorni lezione all’orario più peggiore della storia, cioè le 13:30, proprio a rompimento di cazzo per fare in modo che io non possa pranzare decentemente, completo, a casina… e per inciso, pure se accettassi di convertirmi al milanesimo e pranzare alle 12, non potrei, perché a quell’ora massimo devo prendere il bus. E, in tali due giorni, ho cose solo a quell’orario… in altre parole, non solo tutto il rompimento dell’andare e del tornare è per appena una (1!) materia, ma poi c’è il classico buco merdoso per cui devo aspettare un’ora buona per l’autobus… aiuto! ☠️
Analizzando ulteriormente, poi, esce ancora del peggio, figuriamoci. Il lunedì devo andare lì la mattina presto, mentre martedì e mercoledì ho solo il pomeriggio (quello sputo di pomeriggio, come ho appena detto!), giovedì ho sia la mattina che il pomeriggio, e venerdì di nuovo solo la mattina… e in realtà, se da un lato questa disposizione pare proprio perfetta per spaccarmi il sonno, perché ho 2 giorni di margine nella settimana per abituarmi involontariamente ad andare a letto troppo tardi, e i successivi 2 in cui devo svegliarmi presto, per poi avere i 2 giorni del fine settimana in cui ripetere lo stesso errore, per poi dovermi di nuovo svegliare presto lunedì… pensandoci meglio, il weekend spaccatutto lo avrei comunque, quindi quasi quasi è meglio che io abbia 2 giorni in mezzo per dormire fino alle 11 e recuperare il sonno perduto prima e poi, OK. (Rara vittoria mascherata da rogna!) Però, intanto… giovedì pomeriggio ho lezione solo alle 15:30… quindi, l’unica volta in cui converrebbero le 13:30, non mi sono concesse, e viceversa. La fine!!! 😭
Come cose da fare, almeno, se i professori si riveleranno decenti (e questo chiaramente servirà tempo per saperlo), credo non ci saranno gravi gravezze, perché stavolta le materie sono: ingegneria del software, che suppongo ci possa stare, programmazione distribuita, che è programmazione e quindi comunque non andrà al cesso, poi i seminari di accompagnamento al lavoro da seguire, e infine, come materia tra quelle a scelta, io ho preso mobile programming… che è Android, quindi si bestemmia e pure pesantemente, ma chiunque sa che preferisco di gran lunga bestemmiare appresso a Google, piuttosto che studiare algoritmi bizzarri con fondamenti di intelligenza artificiale, o cose ancora più astruse con machine learning, e questo per non parlare poi di fisica… 🤯
In realtà le prime due materie, obbligatorie per tutti, ancora non le ho avute… iniziano domani, e quindi solo domani avrò un’impressione iniziale vera (che è importante, perché a leggere solo i programmi la roba sembra sempre meno rognosa del dovuto), ma vabbé. Almeno oggi e ieri sono stati OK… se non per il fatto che oggi ho dimenticato di mettere il manga (di Sailor Moon) nello zaino, e quindi nel pullman al ritorno mi sono ritrovata a dover sprecare il tempo, anziché poter leggere, che due palle… (Quindi ho letto solo poi a casa, e dopo cena vedo di scrivere il post del capitolo… se non scoppio a causa del mal di pancia, credo psicosomatico, con annessa grossa diarrea, che mi è venuto proprio poco fa dal nulla. Si, questo post l’ho scritto proprio sul trono bianco, come la principessa che sono.) 🥱
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“Racconti Bre” di Alimberto Torri
Indice dei contenuti
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- “Racconti Bre”: l’arte della brevità secondo Alimberto Torri
- La tradizione del racconto breve.
- Una lettura per il presente
- Vivere è un racconto breve
Racconti Bre
Ciò che l’AI non potrà mai inventare
Alimberto Torri
Racconti brevi
Auto pubblicazione
2/01/2025
pp 108
Brevi racconti dallo spessore filosofico condotti e diretti dalla leggerezza del comico e dell’assurdo. Un’opera da ridere perchè la vita è una cosa troppo seria per essere presa seriamente.
Personaggi inventati, ma così inventati da essere veri. Verità profonde, ma così profonde da parer impossibili. Un viaggio alla scoperta di noi stessi senza essere sempre gli stessi. Cosa c’è alla fine della ricerca, di quel racconto brevis che è la vita
“Racconti Bre”: l’arte della brevità secondo Alimberto Torri
Il libro Racconti Bre di Alimberto Torri è un piccolo custode di retorica, psicologia, humor e sagaci metafore. Una raccolta che non si lascia leggere con leggerezza, perché invita il lettore a scrutare nelle pieghe più complesse dell’animo umano.
Non è una lettura semplice, e questo è il suo pregio. Alcuni brani mi hanno costretto a fermarmi, a rileggere più volte, non certo per mancanza di chiarezza, ma per l’intensità che li pervade. È il tipo di scrittura che non lascia scampo: chiede attenzione, chiede tempo.
Ho domandato all’autore quanto impegno avesse richiesto un lavoro così denso, e la sua risposta racconta molto del senso del libro:
“Ogni racconto breve si fonda su studi di psicologia, sociologia e filosofia. Per molti mi sono dovuto documentare e studiare il particolare modo di essere e di vivere di alcuni gruppi sociali.
Ogni racconto ha almeno due livelli di lettura: quello letterale e quello metaforico. Ma si può arrivare anche a quattro: letterale, metaforico, simbolico e anagogico.
So perfettamente che per arrivare a quello anagogico bisogna fare un po’ di fatica, ma è quella fatica lì che ti apre la mente a nuove possibilità di conoscenza. Non sono racconti da una notte: l’intento è far riflettere, e la riflessione ha i suoi tempi. ‘Il regno dei cieli è come il chicco di senape’.”
Parole che chiariscono il cuore del progetto: Racconti Bre non vuole intrattenere, ma stimolare. Non punta a distrarre, ma a guidare.
La tradizione del racconto breve.
La forma del racconto breve, spesso sottovalutata dai lettori che prediligono i grandi romanzi, ha in realtà una lunga e nobile tradizione. Da Edgar Allan Poe, che teorizzò l’unità d’effetto in ogni singolo racconto, a Italo Calvino, che con le sue Cosmicomiche seppe condensare l’universo in poche pagine, la brevità non è mai sinonimo di semplicità.
Come scriveva Anton Čechov: “La brevità è sorella del talento”. In poche pagine si può racchiudere un mondo, ed è ciò che Torri sembra voler dimostrare con le sue “chicche letterarie”, piccole schegge di umanità pronte a far sorridere, ma anche a far riflettere.
Una lettura per il presente
In queste storie, Alimberto Torri sembra lanciare un messaggio attualissimo:
“L’AI non potrà fare ogni cosa!”
Un’affermazione che si colloca nel cuore del dibattito contemporaneo. Può la tecnologia sostituire la profondità di un pensiero, la complessità di un’emozione, la metafora che unisce logica e poesia? Forse no, e l’autore sembra sperare con forza che la risposta resti negativa.
Vivere è un racconto breve
Racconti Bre si legge come un piccolo manifesto esistenziale: la vita stessa è breve, ricca di emozioni e contraddizioni, proprio come i racconti che la rappresentano.
Un volume che invita il lettore a rallentare, a lasciarsi interrogare e sorprendere. Perché ogni parola, come un chicco di senape, porta con sé il potenziale di un intero mondo.
Il libro è acquistabile al seguenti linck
amazon.it/Racconti-Bre-Ci%C3%B…
“Racconti Bre” di Alimberto Torri
“Racconti Bre” di Alimberto Torri - Il Mago di Oz racconto breve storie quotidiane umorGloria Donati (Magozine.it)
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27 settembre: andrea inglese ad albano laziale, con “prati”
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#AndreaInglese #lettura #LuigiSeveri #prati #presentazione #prosa #prosaBreve #ProsaInProsa #reading #UltraChapBooks
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La privacy non ha prezzo, la sicurezza invece sì ed è sul listino dei politici…
Un’utente del gruppo telegram di Walter Vannini ci ha segnalato sul blog di Proton un interessante dibattito intitolato “CIA Spy vs. Privacy Pro: Should Security Cost Your Privacy?” in cui un ex-agente della CIA si confronta con una professionista della privacy.
informapirata.it/2025/09/24/la…
#AndrewBamonte #JenniferHuddleston #PorteGirevoli #Proton #Sorveglianza
informapirata.it/2025/09/24/la…
La privacy non ha prezzo, la sicurezza invece sì ed è sul listino dei politici…
Un'utente del gruppo telegram di Walter Vannini ci ha segnalato sul blog di Proton un interessante dibattito intitolato "CIA Spy vs. Privacy Pro:…informapirata
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E questo spiega tutto:
Bisogna quindi far comprendere che oggi esistono forze potenti, ben radicate nel tessuto politico ed economico, che lavorano attivamente per eroderci questi diritti. Non lo fanno perché hanno fatto un patto con Satana [cut] . Lo fanno semplicemente perché è conveniente, perché girano tanti soldi, perché un consulente in sorveglianza guadagna dieci o cento volte più di un DPO!
Intervista ad Alessio Di Chirico
Ho intervistato Alessio prima dell’estate. Ho aspettato che fosse uscito il libro per pubblicarla. Manzo è davvero andato above and beyond. Intervista fiume, non ha lesinato nel rispondere.
Per rendere più fluida la chiaccherata ho dato una (piccola) sistemata ai testi, cercando comunque di tenerli più simili al parlato: per questo alcune frasi sono sconnesse e generalmente si usa un registro che non trovi su un giornale. Ma Fuck it. ti becchi un’intervista as real as it get.
Alessio di Chirico – Sempre, ovunque, contro chiunque. Vita di un fighter di Mma
Il libro del fighter di MMA Alessio Manzo, scritto a 4 mani con Daniele Manusia è un po autobiografia, un po’ racconto di formazione.
Edito da 66thand2nd, lo trovi su Amazon
Intervista ad Alessio Di Chirico
Manolo (Grappling-italia.com)
Ciao Alessio, grazie mille per il tempo, come prima cosa, come va? Come è la vita da borghese?
Alessio Di Chirico
La mia vita da borghese è molto più rilassata, Anche se è vero che forse vivevo la mia vita d’atleta troppo in maniera impegnata. Un atleta, si deve riposare più per arrivare al 100%. Io ho vissuto la fine della mia carriera con un po’ di vicissitudini…
Diciamo che sono abbastanza sereno.
Manolo (Grappling-italia.com)
Ma tu hai sempre comunque lavorato mentre combattevi o sei riuscito anche a essere totalmente dedito all’allenamento?
Alessio Di Chirico
Io quando avevo un incontro facevo solo quello. Ho sempre fatto solo quello.
L’ho sempre messo al primo posto, pure quando tutti mi instillavano dubbi su cosa avrei potuto fare dopo lo sport.
Io dicevo che non mi interessava il dopo, questo è quello che voglio fare questo adesso.
Quindi il lavoro classico veniva dopo la carriera da atleta. Mi ricordo che rinunciai a diversi incarichi in palestra perché mi dovevo allenare.
Io sono laureato su IULM, quindi c’erano qualche offerta ho dovuto rifiutarla, L’unico lavoro che facevo quando poi mi sono laureato era la sicurezza nel weekend.
Manolo (Grappling-italia.com)
Classico, ci sta. Ma quindi tu ti continui comunque ad allenarti immagino?
Alessio Di Chirico
Sì, mi continuo ad allenare. Almeno cinque, otto ore settimana
Manolo (Grappling-italia.com)
Un buon numero di ore anche adesso quindi.
Alessio Di Chirico
Se no divento una vacca.
Manolo (Grappling-italia.com)
Ah Il manzo alla trasformazione di nome e di fatto
Alessio Di Chirico
Ahahah Esatto da Manzo a Vacca!
Manolo (Grappling-italia.com)
Ti ho visto nei video con Anacoreta gli ultimi giorni, quindi il kimono continua?
so che chi è abituato a lottare senza kimono sa che è sempre un po’ perplesso nell’adottarlo.
Tu invece apprezzi il gi, mi sembra di capire.
Alessio Di Chirico
Lo metto poco, sono sincero. Perché Luca è quello che mi ha insegnato il jiu-jitsu, io ho questo problema che sono troppo fedele e non riesco ad andare frequentemente… solo una volta ogni due o tre settimane m’alleno con lui.
Però lo metto poco, infatti è il motivo per cui non mi sono evoluto a cinture maggiori: non mettendomi il gi e non facendo competizioni…
Manolo (Grappling-italia.com)
Giusto ultimamente in molti hanno criticato tutte queste cinture nere un po’ cadute dal cielo. Se è vero che un fighter pro di MMA ha delle abilità pazzesche, è anche vero che una cintura nera è un simbolo al di là dell’abilità.
Quindi su questo pensiero qua concordo anch’io. Un atleto UFC è di sicuro a livello stratosferico rispetto a me, un hobbista con un altro lavoro, decisamente più vecchio. E’ innegabile che la cintura è molto di più della sola abilità: vuol dire quanto uno è stato in palestra, quanto ha partecipato alla vita, una roba più marziale.
Alessio Di Chirico
Sì, il jiu-jitsu nasce come l’arte dei più piccoli per poter combattere con i più grandi. Quindi devo dire che si vede pure spesso qualche cintura nera finta che adesso è finalizzata male in gara. C’è cintura nera e cintura nera.
Manolo (Grappling-italia.com)
Certo. Poi adesso il livello attuale di quelli che fanno il jiu-jitsu, anche tra le blu, è una roba devastante. Cioè, ci sono di quelle blu e di quelle viola che hanno 16, 18 anni che sono delle robe mostruose.
Alessio Di Chirico
Ci sono due blu veramente forti, forse tre.
Manolo (Grappling-italia.com)
In Italia?
Alessio Di Chirico
Sì, in Italia. Uno è Damiano Grillo, ma direi entrambi i Fatelli Grillo, l’altro è Christian Frillici. Vero ste due blu sono il futuro dello sport in Italia. (Nel frattempo Frillici è stato promosso a viola NdR)
Manolo (Grappling-italia.com)
Verissimo è una roba devastante. E’ già forte a livello nazionale ed è ancora giovanissimo.
Manolo (Grappling-italia.com)
Allora dici un po’ come la tua routine solita: ti alleni ancora tanto, come è organizzata la settimana?
Alessio Di Chirico
Dipende da quando ho un attimo. Comunque diciamo che i tre allenamenti fondamentali per me sono: lotta in piedi, lotta a terra e striking,
Io cerco di farmi tutti e tre. E poi c’è anche un della di preparazione atletica.
Manolo (Grappling-italia.com)
Ok, buono.
Alessio Di Chirico
Tra l’altro va da sé che, avendo io questa divisione molto tecnica, settoriale – C’è la lotta in piedi e la lotta a terra tra i tre fondamentali – va da sé che la parte lottatoria è il 66,6%, no?
La parte di lotta dell’MMA è sempre maggioranza.
Poi negli incontri da professionisti per non stancarsi o perché vuoi o non vuoi andare di rimessa, è sempre vantaggioso.
Nel grappling, lottano meno, però comunque, come dico a tutti gli allievi dovete saper lottare in piedi a terra, se no non potete fare sto sport.
Manolo (Grappling-italia.com)
Invece, durante il giorno, qual è la tua giornata? Siamo tutti un po’ curiosi di sapere il post vita, post UFC di una atleta…
Alessio Di Chirico
Allora, la mia giornata: porto sempre i bambini a scuola. quindi mi alzo, sveglio i bambini, faccio colazione per me e per i bambini, li vesto, li porto a scuola e ho subito il corso alle otto e mezza di MMA.
Poi faccio qualche altra lezione privata, poi ci sta il corso all’ora di pranzo, in cui spesso mi alleno pure io. Mangio, poi ho il corso dei bambini, vado a casa un attimo e poi torno a fare il corso la sera a 19:30. Questo è la mia vita.
Manolo (Grappling-italia.com)
Quindi sul tatami praticamente 12 ore al giorno… Non è cambiato niente.
Alessio Di Chirico
Eheh Non mi è cambiata, in realtà.
Manolo (Grappling-italia.com)
Quindi la vita è come era prima. Ovviamente alle ti alleni meno duramente, ma le ore sul tatami le passi lo stesso uguale e tante.
Alessio Di Chirico
Sì, sì, esatto. Faccio la palestra. Poi abbiamo anche il bar, li ci sto il weekend a fare qualche sostituzione.
Manolo (Grappling-italia.com)
Ok, ma la palestra dove insegni così almeno chi ti cerca sa dove trovarti.
Alessio Di Chirico
La palestra si chiama Gloria Gym. link | Scheda Palestra
Manolo (Grappling-italia.com)
Gloria, nome favoloso per una palestra. Quindi sei sempre lì, e sei ancora super allenato. La voglia di combattere non ti è più tornata?
Alessio Di Chirico
Mi è tornata, c’è stato anche l’occasione di ricombattere, però io vorrei ricombattere in Italia, ma non ci sono promotion interessate a me in questo momento. Quindi sto un po’ in stand by. Se ricevessi un’offerta in Italia, un’ultima volta mi rimetterei i guantoni, sono sincero.
Manolo (Grappling-italia.com)
Ho capito. Questo notizia qua vedrai che qualcuno ascolterà, non so quanti potranno coglier la palla al balzo, ma quelli che contano leggono il blog e di sicuro sta cosa gira. Penso ai titoli click bait da mettere all’articolo.
Alessio Di Chirico
Anche perché non combatto in Italia da quanto tempo?
Manolo (Grappling-italia.com)
Una cifra.
Alessio Di Chirico
Tutti gli incontri li ho fatti fuori, capito?
Manolo (Grappling-italia.com)
Sì, ma poi fuori fuori, praticamente sempre in America. Tu in Europa quanto hai hai combattuto? Una volta sola se ben ricordo?
Alessio Di Chirico
Spesso in America, spesso l’estate o a dicembre. C’ho Copenhagen una volta sola.
Tanto in America, una volta Abu Dhabi.
Manolo (Grappling-italia.com)
Quindi la transizione mi sembra di capire essere stata abbastanza liscia. In questi anni anni post UFC è stata relativamente fluida, non hai cambiato totalmente vita, quindi come è stata?
Alessio Di Chirico
Diciamo che prima che aprissi la palestra era un po’ più incerto, poi ho aperto la palestra e fondamentalmente sono tornato a casa.
Cosa che forse era dovuto fare prima, tornarsi indietro, avrei dovuto aprire la palestra quando ancora era un’attività. Perché serve a tutti avere un posto da chiamare casa.
Manolo (Grappling-italia.com)
Vero comunque psicologicamente tu torni a casa dopo un match, Ha un senso. Allora adesso parliamo un po’ di fan. Tu sei uno dei pochi fighter che conosco io che ha avuto davvero pochi haters, che è una roba super rara. Secondo te cosa è dovuta ‘sta cosa?
Alessio Di Chirico
Non lo so, però è un motivo di grande orgoglio, se non sono sincero. Ho dei tifosi veramente fantastici, devo dire che, forse anche troppo, però fondamentalmente sono una persona che tende sempre ad ascoltare tanto le critiche; spesso sono quello che si critica più di tutti, quindi Forse è questo il motivo per cui ho pochi pareri negativi, perché faccio di tutto per provare ad arrivare alla perfezione, ma è impossibile, però alla miglior versione di me spesso, quindi lavoro tanto su di me. Magari è per questo. Oppure non sarò soprattutto un fanatico che segue le tendenze.
Manolo (Grappling-italia.com)
Penso che siamo tutti d’accordo, non eri una figura polarizzante chi ti seguiva di sicuro ti è rimasto affezionato. Te lo dico perché anche io, sono un tuo fan e quindi posso ritrovarmi in quello che dici.
Parliamo un po’ della famiglia, già quando ero un fighter eri già padre di famiglia, questo di sicuro ha cambiato un po’ tutta la tua visione della carriera. Ai tuoi figli che sport stai facendo fare o che vorresti che facessero?
Alessio Di Chirico
Allora, ho due figli che sono la mia vita, Orazio e Niccolò, hanno cinque e quattro anni, hanno pochissima differenza. Gli sport che gli faccio fare sono sicuramente nuoto perché è tra i tre principali sport che devono saper fare.
Come diceva Helio Gracie, ogni bambino dovrebbe saper nuotare, andare in bicicletta e lottare.
Quindi una volta a settimana li alleno anche insieme a qualche amichetto loro.
Ti devo dire che, secondo me, il rapporto papà figlio/figlia deve essere basato anche sullo sport. Diciamo che Secondo me lo sport è vita, soprattutto per i bambini. Quindi lo sport che faccio fare loro è quello che gli piace fare. Non sono molto bravi a pallone, un po’ devo dire non mi dispiace, d’altra parte mi dispiace perché è un motivo sociale in Italia.
Ti ricordo una volta il mio figlio piccolo mentre giocava a pallone con i figli e mi disse: Papà, mi sa che non sono molto bravo a pallone.
Però poi mi disse: Ci dobbiamo allenare di più.
Manolo (Grappling-italia.com)
Bello, questo è bello, questo è un bel modo di pensare.
Alessio Di Chirico
Comunque una cosa che non capiscono molti è che, secondo me, io poi gli faccio fare pure pallone sopra la materassino, perché fondamentalmente quel luogo vellutato che è la maternassina, aiuta pure a imparare a capire cose al di fuori della lotta. Vabbè sto andando lungo.
Manolo (Grappling-italia.com)
Tanto quest qua è una chiacchierata con i fan per i fan: sono sicuro che tanti di quelli che ci leggono hanno o avranno figli, e più o meno tutti, anche chi fa solo lotta o solo striking, concorderano su quanto detto.
Sono anche curioso: i tuoi figli conoscono la tua vita prima, la capiscono? ti ammirano o ti criticano, hanno visto tutti i combattimenti?
Alessio Di Chirico
Guarda, quando combatteva ancora non capivano fondamentalmente. Ora questa cosa la sanno, e lo uso come spauracchio.
Quando mi arrabbio gli dico: Guarda dietro mMnzo, quando non mi danno retta faccio la cosa dietro manzo,
Non penso che la sanno bene la storia, tanto il bello dei figli è che comunque il papà è sempre il loro eroe.
Manolo (Grappling-italia.com)
Eggià! Poi magari quando scopriranno, a 13-14 anni, magari tramite qualche amichetto, potrebbero minimizzare e accorgessero solo da adulti che sei arrivato sul top del mondo. Quindi ci sta anche come extra sorpresa, no?
Alessio Di Chirico
Sì, Speriamo che non vedano i miei K.O, dai.
Manolo (Grappling-italia.com)
Anche mio figlio fa nuoto e jiu-jitsu: il momento ìn cui sarà abbastanza pesante per poter lottare a piena forza, sarà già abbastanza grande da potermi finalizzare più e più volte.
Ho già messo l’animo in pace di venir finalizzato in maniera brutale da mio figlio.
E va bene comunque, va bene così.
Parliamo di un argomento un pochino più dark, se ti va, perché tanta gente che non ti conosce ha letto le news scandalistiche e subito coi giudizi senza base: “Ah, incredibile, solito fighter con la bava alla bocca, arrabbiato”…
quando poi era chiaro fin da subito perché la storia non era andata come il novella 2000 di turno ha raccontato.
Ti va di raccontarle per sommi capi?
Alessio Di Chirico
Purtroppo non posso. C’è un problema importante perché sebbene io abbia provato ad avere dei colloqui con lui tramite l’avvocato, il signore interessato invece…
Manolo (Grappling-italia.com)
E’ ancora aperta la faccenda, quindi.
Alessio Di Chirico
È ancora aperta. Vuole andare al processo. Aspettiamo il processo e vediamo.
Manolo (Grappling-italia.com)
Ok, Allora facciamo così: quando ci sarà il verdetto, ce lo dici così, poi li riproponiamo. Torniamo alle MMA.
Cos’è che ti ha spinto a dire basta? Mollo tutto, mollo l’UFC, mi ritiro?
Alessio Di Chirico
Allora, diversi motivi. Il primo era era che sentivo un po’ che stavo trascinando in avanti tutto il carrozzone che fondamentalmente era pesante per me e per la mia famiglia, non perché non potevo andare all’estero a fare camp ma non perché non volevo lasciare i miei figli, perché non era una cosa in cui ho mai creduto troppo.
Manolo (Grappling-italia.com)
Certo.
Alessio Di Chirico
Non avevo una palestra. E poi perché fondamentalmente ovviamente anche a non ritirarmi, finiva il contratto con l’UFC, mi sarei dovuto combattere senza più il test anti-doping, capito? Ho capito. Quindi va beh che già facevo con gente abbastanza borderline, con l’UFC.
Quando esce dall’UFC è un po’ finita. A parte che sei un martire. Quando vogliono lasciare i ragazzi più forti gli fanno combattere contro ex-UFC, eccetera. Quindi ho capito che forse il mio l’avevo fatto e insistere nella cosa sarebbe stato deleterio.
Manolo (Grappling-italia.com)
La cosa ha un senso. Decisione saggia per quanto mi riguarda. Abbiamo visti tanti fighter che si capisce non hanno più il fuoco ma continuano a voler combattere a massimi livelli: il corpo ne risente in maniera pesante.
Allora facciamo così, Leggendo il tuo libro si parla ovviamente della tua run in UFC, facciamo due chiacchiere su quello, per poi rimandare i fan alla lettura del libro che va nel dettaglio e ci racconta altri retroscena.
Tu sei stato piuttosto altalenante:. hai avuto alcuni picchi esagerati, dei fight of the Night sta meritati. Mentre in altre occasioni Match finiti ai punti molto più statici.
A posteriori, come è che la valuteresti quindi la tua run in UFC?
Alessio Di Chirico
Non lo so. Ho dei verdetti abbastanza dubbi.
Io sono sempre stato così, non sono una persona costante. Ricordo di aver preso il debito in matematica. Poi, quando ho pensato al professore, mi sono detto “Ma come si è permesso?” E così ho preso 15/15 alla prova d’esame…
Sono sempre C’è stato uno così. Probabilmente avrei cominciato col mental coach un po’ prima: Il discorso del mettersi in stato.
Però fondamentalmente io sono così…. Invece Catalizzare, focalizzarsi è qualcosa che suggerisco a tutti i fighter di fare.
Manolo (Grappling-italia.com)
Ok, sì, il mental coaching è un’altra cosa poco calcolata, ma effettivamente chi lo usa hanno dei vantaggi… Cioè, guadagni quel 5 – 10% che poi fa la differenza a quei livelli lì.
Alessio Di Chirico
Esatto per esempio io una cosa in cui ho lavorato con il mio mental coach era la messa in stato.
Ho fatto un ottimo lavoro e poi infatti dopo è arrivata la vittoria con Buckley.
Manolo (Grappling-italia.com)
Assolutamente. Quando sei in uno stato di grazia, tutto va nel giusto verso. Poi negli estremi dove è sempre questione di millimetri fa la differenza. Quindi il tuo momento più significativo della carriera o che ti ha definito come atleta qual è?
Alessio Di Chirico
Sì, dire Bamgbose o Buckley. Non lo so, decidi tu sono i miei due apici.
Manolo (Grappling-italia.com)
Sì, concordo, è vero. E invece un incontro che magari avresti voluto affrontare in maniera diversa, ti è rimasto un po’ di traverso o O che hai amato particolarmente?
Alessio Di Chirico
Cummings è stato quel match che ho perso all’ultimo secondo e in cui potevo cambiare la mia carriera. Certo, poi questo match con Kevin Holland che secondo me è stato un furto. Ma come match pure con Veli?kovi?. Nel senso, comunque, se vai a vedere il record UFC. se passi da tre sconfitte a tre vittorie cambia tutto.
Manolo (Grappling-italia.com)
Cambia è vero. Effettivamente tu hai avuto dei match che sarebbero potuto andare in un verso o nell’altro e poi ti sono andati contro. Con Holland non parliamone, forse da fan ho l’occhio un po’ falsato, ma comunque credo che in pochi abbiano concordato col verdetto che ti dava sconfitto.
Hai scritto nel libro che sei una persona riservata, tieni molto alla tua famiglia, gli amici… Come è che però hai gestito le luci della ribalta che ti ha puntato addosso L’UFC?
Alessio Di Chirico
Infatti, io ho passato un momento di grande solitudine al liceo. Quando sono entrato in UFC tutti amici, ma un mio limite (o un mio pregio), è che quando chiudo con una persona, ci chiudo per sempre: Nel senso che non ci sono più. Quindi sembrava che un po’ me la tirassi.
Fondamentemente io gli amici più grandi che mi sono fatto arrivano dallo sport, all’inizio il football americano, poi le MMA.
E poi mi sono sempre ricordato una cosa che mi diceva mio padre: gli amici veri si contano sulle dita di una mano. Certo.
Manolo (Grappling-italia.com)
io ti faccio accettare un po’ a domande sparse, perché in questi mesi le ho raccolte da altri fan sulle mie pagine: faccio anche da portavoce. Tu le MMA, le guardi ancora?
Abbiamo prima parlato delle nuove generazioni però tu hai conosciuto anche la generazione dei pionieri veri, tu ti sei allenato con Verginelli. Tu stesso comunque sei arrivato in UFC quando ancora non era esploso.
Come è che vedi queste tre generazioni? Raccontaci un pochino qual è la tua impressione?
Alessio Di Chirico
Guarda, le MMA, sono sincero, le ho seguo un po’ di meno, però alla fine ci sono sempre dentro, perché sulla materassina se ne parla sempre.
Ora, per fortuna, collaboro con Discovery; sono tornato al commento. Quindi potrò stare ancora più sul pezzo.
Sul cambio generazionale: si è evoluto molto lo sport nello striking, questo è indubbio.
Credo che ci sia molto più fanatismo, però è quello è dovuto dalla rivoluzione che ha portato McGregor. Sì, vero. Fondamentalmente è stato il primo a fare i soldi con i social grazie agli sport da combattimento e ha creato un po’ un trend che tutti quanti emulano.
Come fighter poteva essere il più forte della storia, però ora è famoso ha fatto i soldi, non perché era forte, seppure fosse molto forte.
Quindi secondo me la nuova generazione si perde via.
Un tempo i guerrieri come Mike Verginelli, come potrebbe anche essere Sakara, combattevano con tutti, ora ci sta proprio molta meno competizione, combattono solo agli incontri che vogliono e che che sono giusti per loro.
Purtroppo, non essendoci più rispetto per l’avversario, è anche aumentata la paura di perdere. Ma bisogna capire il rapporto speciale con tutti gli avversari con si vince e si perde.
Perché se non ci sono 10 persone che hanno perso prima, non c’è un campione.
Manolo (Grappling-italia.com)
In un incontro uno dei due lo deve perdere purtroppo, è la realtà dei fatti.
Alessio Di Chirico
All’inizio ho fatto con gente che poi non ha più fatto il fighter, erano dei debuttanti. Però io sono contento che quella persona possa dire, anche se fa oggi il pizzicarolo, “ho combattuto con Di Chirico”. E se me lo chiedono, dico “Sì, ho combattuto con me.”
Quindi la mancanza di rispetto implica che poi non c’è più gente che vuole combattere e mettersi alla prova.
E purtroppo se non c’è competizione non si esce.
Manolo (Grappling-italia.com)
Verissimo quello che dici. Ma parlando di competizione, tu consiglieresti a uno che è fare le MMA di iniziare subito con le MMA o magari qualche sport di lotta o addirittura il football come hai fatto te?
Alessio Di Chirico
Ho sempre avuto la filosofia che non ho mai chiesto contro chi combattere e non ho mai rifiutato un combattimento: combattere è una cosa molto cruenta.
Io suggerisco di trovare il posto giusto, di trovarsi in un ambiente sano. Per esempio anche una banalità: un posto dove tutti li salutano.
Sposto la filosofia Carlson Gracie, che ha detto che voleva insegnare a tutti quelli che volevano imparare.
Quindi io auguro a chi lo vuole fare di trovarci in ambienti sani, perché questo è uno sport stupendo che ti restituisce quello che la vita ti ha tolto.
Manolo (Grappling-italia.com)
Mi piace, mi piace come frase
In chiusura, un extra: qual è il cocktail che ti chiedono di più nel weekend quando lavori al bar?
Alessio Di Chirico
Lo Spritz, senti Manolo se bevono solo lo Spritz, perché bevono pure il Select, ma vogliono solo lo Spritz con l’aperol.
Manolo (Grappling-italia.com)
Che se vengono a nome di grappling Italia, gli fai pagare il doppio?
Alessio Di Chirico
Certo. Certo. Ahahah se vengono a nome di grappling-italia e glielo offro 😀
Manolo (Grappling-italia.com)
Ok, Poi l’ultimissima domanda, poi salutiamo. È la faccia che faccio a tutti quelli che intervisto. Ci sono tre, cinque libri che ti sono piaciuti, ti hanno cambiato la vita?
Alessio Di Chirico
Allora, diciamo, io sono un fanatico sport e leggo sempre libri sportivi. Il primo che direi è quello di Agassi, Open Poi un altro libro molto bello, questo è Daniele De Rossi o dell’amore reciproco (2020) di Daniele Manusia che è anche il mio co-autore del libro.
Manolo (Grappling-italia.com)
Parlaci della Biografia a sto punto, E uscita a Maggio e la si trova in libreria (o su Amazon)
Alessio Di Chirico
Ti dico che c’è stato un percorso molto bello con questo amico mio, lo scrittore, in cui lui ha cominciato ad allenarsi, affidandosi a me per la preparazione atletica ed è diventato il mio gymbro.
Quindi, mentre scrivevamo il libro, abbiamo iniziato ad allenarci, quindi è stata una bella avventura.
Manolo (Grappling-italia.com)
Che figata. Amicizia tramite lo sport! L’hai letto il libro di Sheridan, Cuore Guerriero? è una storia più o meno simile, è nato come giornalista, ha iniziato ad allenarsi per scrivere degli articoli e poi è diventato amico di due o tre fighter famosi ai tempi.
Molto bella questa che il giornalista diventa il GymBro. Vuol dire che comunque la tua passione è stata contagiosa.
Io ti ringrazio che ci hai dedicato veramente tanto tempo.
Alessio Di Chirico
Grazie a te, sempre bello sentirsi. Un abbraccio grande.
Manolo (Grappling-italia.com)
Saluto, grazie mille. Ciao, un abbraccio. Ciao
Gloria A.s.d. - La più completa Directory di Palestre di Arti Marziali e Sport da Combattimento.
Palestra di MMA gestita dal fighter UFC Alessio Manzo Di Chirico sita in VIA ANTONIO CANTORE 9 Roma (RM) 195 , Lazio, Regione: LazioPalestre
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fiap – federazione italiana associazioni partigiane: i prossimi incontri (ottobre)
Federazione Italiana Associazioni Partigiane
Siamo lieti di invitarvi alle prossime iniziative di ottobre
che si terranno presso la
Casa della Memoria e della Storia (via San Francesco di Sales, 5 – Roma, e altre sedi)
segue testo in txt:
2 ottobre FIRENZE / 4 ottobre ROMA 2025 ore 15.30 – 19.30
Chille de la balanza – Fondazione Ernesto Rossi
Gaetano Salvemini Gabinetto Vieusseux
in collaborazione con
Casa della Memoria e della Storia, Roma
Università degli studi di Firenze Comune di Firenze
Circolo Gobetti, Firenze Fondazione Critica liberale
Fondazione Circolo Fratelli Rosselli
Fondazione Giacomo Matteotti Pacini editore
Pisa Fondazione Spadolini Nuova Antologia
Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea
FIAP Federazione Italiana Associazioni Partigiane
promuovono
a cento anni dal
“NON MOLLARE”
Convegno di Studi
Firenze – Roma
FIRENZE, Gabinetto Vieusseux
giovedì 2 ottobre 2025, ore 9,30-18,00
ore 9,30 Saluto introduttivo, Riccardo Nencini
Presidente Gabinetto Vieusseux
Saluti istituzionali – ore 10,15
Introduce e presiede
Ariane Landuyt (Fondazione Rossi-Salvemini)
Intervengono
Gabriele Paolini (Università di Firenze)
Il “Non Mollare” nella storia del giornalismo italiano
Marino Biondi (Università di Firenze)
Scrivere in clandestinità
Giulia Tellini (Università di Firenze)
La casa del “Non Mollare”: il ruolo di Amelia Pincherle
Rodolfo Vittori (Fondazione Rossi-Salvemini)
I protagonisti del “Non Mollare”
Introduce e presiede – ore 14,30
Paolo Bagnoli (Fondazione Spadolini Nuova Antologia)
Intervengono
Francesco Torchiani (Università di Pavia)
Salvemini e il “Non Mollare”
Patrizia Guarnieri (Università di Firenze)
Dopo il “Non Mollare”: intellettuali antifascisti in fuga
Mimmo Franzinelli (Fondazione Rossi-Salvemini)
Ernesto Rossi nel laboratorio (e nella memoria) del “Non Mollare”
ore 16,00 Chille de la balanza, “Non Mollare”: Teatro di libertà
ore 16,30 Tavola rotonda: L’attualità del “Non Mollare”
Introduce e presiede
Fulvio Conti (Università di Firenze)
Intervengono
Vannino Chiti (Istituto Storico Toscano della Resistenza
e dell’Età contemporanea)
Agnese Pini (“Quotidiano Nazionale”)
Valdo Spini (Fondazione Circolo Fratelli Rosselli)
Gian Antonio Stella (“Corriere della Sera”)
_______________________
_______________________
ROMA, Casa della Memoria e della Storia
sabato 4 ottobre 2025
ore 15,30-19,30
Via San Francesco di Sales, 5
ore 15.30 Introduce e presiede
Andrea Ricciardi
(FIAP e Fondazione Rossi-Salvemini)
Saluti istituzionali
Luca Aniasi, presidente FIAP
Bianca Cimiotta Lami, vicepresidente FIAP
Matteo Stefanori, Casa della Memoria e della Storia, Roma
Intervengono
Sergio Bucchi (Università La Sapienza, Roma)
Salvemini, l’Italia liberale e la democrazia
Antonella Braga (Fondazione Rossi-Salvemini)
Tre riviste libere: “Rivoluzione liberale” “IlCaffè”, “Non Mollare”
Fabio Vander (Senato della Repubblica)
I comunisti e il “Non Mollare”
Mimmo Franzinelli (Fondazione Rossi-Salvemini)
Il “Non Mollare” contro le fake-news di Regime
ore 17,30 – Chille de la balanza “Non Mollare”. Interviste impossibili
ore18,00 Tavola rotonda: “Non mollare”: la libertà di stampa tra ieri e oggi
Introduce e presiede
Andrea Ricciardi
(FIAP e Fondazione Rossi-Salvemini)
Intervengono
Roberta Carlini (Istituto Universitario Europeo, Firenze)
Eric Jozsef (“Libération”)
Enzo Marzo (“Critica Liberale”)
Francesca Schianchi (“La Stampa”)
______________________________
Venerdì 10 Ottobre ore 17.30
Casa della Memoria e della Storia
Via San Francesco di Sales, 5 – Roma
Presentazione del volume
Vite, carte, memorie. Archivi di donne in Toscana
a cura di Rosalia Manno, Aurora Savelli
Anna Scattigno, Monica Valentini
Edizioni Effigi 2024.
Fiap in collaborazione con Archivia – Casa Internazionale delle Donne
________________________________
22 ottobre dalle ore 15.00 e 23 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 20.00
Casa della Memoria e della Storia
Via San Francesco di Sales, 5 – Roma
CONVEGNO: La ri/nascita dell’associazionismo partigiano e democratico: riflessioni fra passato e presente (1945-2025).
seguirà programma
Iniziativa per l’80 della Liberazione con ANVRG
con le Associazioni della Casa della Memoria e della Storia.
Il convegno di studio promosso dall’ANVRG
presso la Casa della Memoria e della Storia di Roma
con la collaborazione delle Associazioni
si propone di delineare il quadro tutt’altro che pacificato
che portò alla nascita delle associazioni combattentistiche e di reduci partigiani nel contesto del primissimo secondo dopoguerra italiano.
Le riflessioni saranno sia di carattere storiografico, affidate a relatori di chiara fama, che di carattere interno alle associazioni stesse.
Non mancherà una riflessione sulla nascita della cultura storiografica
della Resistenza, incarnata fin dalla fine degli anni Quaranta dall’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia
(oggi Istituto Nazionale Ferruccio Parri)
_____________________________________
Venerdì 24 ottobre 2025 ore 17.30
Casa della Memoria e della Storia
Via San Francesco di Sales, 5 – Roma
Convegno Romano AFI
25 Aprile 1945 e dintorni.
Documenti postali, francobolli e altre forme di divulgazione
dal 1929 alla Repubblica
Associazione Filatelica Numismatica Italiana
Fondazione Bruno Buozzi
___________________________________
Mercoledì 29 ottobre 2025 ore 17.30
Casa della Memoria e della Storia
Via San Francesco di Sales, 5 – Roma
Presentazione del volume
La stele e le stelle. Memoir d’Eritrea di Tina Iannotta
Saluti di Bianca Cimiotta Lami – Vicepresidente FIAP
Dialogano con l’autrice Sonia Marzetti Storica e Vicepresidente
FIAP Roma e Lazio e
Sonia Gallico – Autrice di pubblicazioni sulla Tunisia.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili in sala
L’iniziativa verrà trasmessa in diretta streaming sulla Pagina Facebook della FIAP: facebook.com/FIAPItalia
#antifascismo #antifascisti #CasaDellaMemoriaEDellaStoria #donne #FederazioneItalianaAssociazioniPartigiane #Fiap #guerraDiLiberazione #guerraPartigiana #Liberazione
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Gronchi pensava alla riunificazione della Germania
Nonostante manchino testimonianze del messaggio originale di Gronchi <487, il testo della risposta letta dall’ambasciatore Bogomolov nel loro successivo incontro (22 febbraio 1956) lascia percepire in maniera piuttosto evidente come il Capo dello Stato italiano si fosse avventurato nel proporre al governo di Mosca un suo personale progetto di unificazione della Germania basato sulla sua neutralizzazione per 20 anni e affiancato dalla realizzazione di concrete misure per il disarmo e per l’effettivo controllo sulla limitazione degli armamenti. Benché l’Unione Sovietica avesse sostanzialmente declinato l’invito del Presidente, nella replica venne esplicitato più volte come il progetto di Gronchi fosse comunque considerato dall’URSS un significativo passo in avanti rispetto ai punti di vista fino a quel momento espressi dall’Occidente. In particolare il governo di Mosca concordava con l’impostazione di raggiungere l’unificazione tedesca procedendo per singole tappe, tranquillizzando nel frattempo l’opinione pubblica internazionale tramite l’adozione di concrete misure per il disarmo, la limitazione degli armamenti e la conclusione di un trattato di sicurezza collettiva europea aperto a tutti i membri dell’Alleanza Atlantica e del Patto di Varsavia. Nonostante queste favorevoli premesse, però, il Cremlino contestava al disegno del Capo dello Stato italiano di non tenere sufficientemente in considerazione la necessità di porre le basi per una riunificazione all’interno della Germania stessa, partendo dal presupposto dell’esistenza di due “governi sovrani [creati] su diverse basi economico-sociali e indirizzati su diversi cammini”. Piuttosto che procedere verso un’immediata organizzazione di elezioni pangermaniche, a Mosca si riteneva più opportuno identificare come primo passo da compiere il raggiungimento di un accordo diretto tra la Repubblica Federale e quella Democratica <488.
Queste osservazioni vennero contestate, però, dal Presidente Gronchi, secondo il quale non sarebbe stato proficuo un accordo fra i due Stati tedeschi prima che fosse stabilita un’intesa fra le quattro potenze proprio sulle condizioni nelle quali la riunificazione tedesca avrebbe potuto essere realizzata. Per il Presidente, infatti, sia il governo federale che soprattutto il governo di Pankow, non rispecchiavano esattamente i sentimenti delle rispettive opinioni pubbliche <489.
Il consigliere Luciolli, che assistette all’incontro nonostante le diverse disposizioni date da Gronchi, il quale evidentemente avrebbe voluto discutere privatamente con l’ambasciatore sovietico come accaduto durante la precedente visita del 25 gennaio, non mancò di commentare il progetto del Presidente della Repubblica con una certa sorpresa mista a una profonda preoccupazione, constatando immediatamente come la proposta di Gronchi si discostasse nettamente dalle posizioni finora tenute dagli occidentali e come un simile disegno avrebbe potuto provocare una seria frattura tra lo stesso Capo dello Stato e gli esponenti governativi. “A quel tempo i governi occidentali puntavano sull’integrazione della Repubblica Federale nell’Occidente e non nella trasformazione della Germania in uno Stato-cuscinetto. Questo atteggiamento era fondato tra l’altro sul convincimento che l’Unione Sovietica non fosse affatto disposta a concedere alla RDG l’autonomia effettiva senza la quale tutta l’operazione non avrebbe avuto senso. La proposta di Gronchi era dunque nettamente contraria alla politica del governo italiano. Lo scopo per il quale Gronchi l’aveva fatta era evidente. Egli stava per recarsi a Washington e aveva pensato che il viaggio avrebbe avuto un risultato spettacolare se egli avesse potuto presentare al governo americano una soluzione del problema tedesco già approvata da quello sovietico. Si trattava, però, di un’iniziativa molto ingenua perché se l’Unione Sovietica avesse davvero voluto acconsentire alla riunificazione della Germania non avrebbe avuto nessun bisogno della mediazione di Gronchi” <490.
Le reazioni dell’esecutivo a una tale iniziativa non si fecero attendere e furono talmente forti che il Presidente dovette ammettere anche davanti all’ambasciatore Bogomolov che la proposta presentatagli altro non era che l’espressione di una posizione assolutamente personale senza alcuna implicazione politica. Una preziosa testimonianza sull’accaduto venne offerta proprio da Mario Luciolli <491, ministro consigliere all’Ambasciata a Washington nominato subito dopo l’elezione di Gronchi consigliere diplomatico del nuovo Capo dello Stato con l’evidente obiettivo di rassicurare gli inquieti ambienti americani. Come precedentemente accennato, in effetti, la reazione statunitense all’elezione di Gronchi, considerato più che un semplice simpatizzante della cosiddetta “apertura a sinistra” e dalla dubbia fedeltà atlantica, fu particolarmente allarmata e maggiormente esacerbata dai duri giudizi provenienti dai corrispondenti americani da Roma e in primis dell’ambasciatore Booth Luce <492. Non contribuì naturalmente a tranquillizzare Washington (per non parlare di ampi strati degli ambienti politici italiani) la famosa intervista concessa dal neo Presidente a Edmund Stevens, inviato del “Christian Science Monitor”, nella quale Gronchi espresse il desiderio italiano di riconoscere la Cina comunista, attaccò palesemente la politica statunitense, colpevole di non tenere sufficientemente conto delle opinioni degli alleati e di rischiare di allontanare la RFT dall’Occidente spingendola pericolosamente verso le attrattive sovietiche, e concluse addirittura auspicando un nuovo governo italiano spostato a sinistra con l’esclusione del Partito Liberale4 <93.
Ritrattazioni e smentite non furono sufficienti a rasserenare del tutto un’atmosfera tanto delicata e tesa, così la visita del Presidente Gronchi e del ministro Martino negli Stati Uniti e in Canada prevista per fine febbraio assunse un valore del tutto particolare e non mancò chi espresse una certa preoccupazione per le possibili esternazioni del Capo dello Stato e per la scarsità di armonia che avrebbero potuto tradire le posizioni di Gronchi e del ministro degli esteri di fronte alla controparte nord-americana <494.
Come ricordato da Ortona, la preparazione del viaggio di Gronchi e Martino caratterizzò interamente il lavoro dell’Ambasciata italiana a Washington nei mesi precedenti la visita <495, anche perché i diplomatici italiani dovettero divincolarsi non senza difficoltà tra le pretese statunitensi che il viaggio si riducesse a semplici “manifestazioni di facciata”, le pressioni del Quirinale di inserire il più possibile incontri dal forte valore politico con i maggiori esponenti del governo di Washington e infine quelle del governo, attento a soddisfare Gronchi ma anche a non superare determinati limiti di carattere costituzionale. Soprattutto l’ambasciatore Brosio si adoperò in modo particolare affinché i colloqui fossero preparati in maniera molto scrupolosa.
[NOTE]487 La lettera di Gronchi a Bogomolov pare infatti non sia conservata in nessun archivio italiano e nessuno ne menziona l’eventuale presenza negli archivi di Mosca
488 “Messaggio di Voroscilov, letto e lasciato dall’Amb. dell’URSS sig. Bogomolov al Presidente Gronchi, 22 febbraio 1956” Is. St. F. Gr. sc. 81 f. 576. Alla luce del contenuto di tale documento va probabilmente corretta l’affermazione della Bedeschi Magrini che, riportando tale episodio basandosi esclusivamente su quanto riferito da Bartoli (Bartoli, D. Da Vittorio Emanuele a Gronchi Milano, Longanesi, 1961, p. 170-173) sostiene che non vi sia alcuna traccia dell’accaduto nelle fonti ufficiali, vd. Bedeschi Magrini, A. op. cit. p. 68
489 Is. St. F. Gr. sc. 81 f. 576. Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica “Udienza dell’ambasciatore dell’URSS, signor Alexander Bogomolov” Roma, 22 febbraio 1956. L’udienza terminò con un accenno di Bogomolov alla prossima visita di Gronchi negli Stati Uniti facendo intendere molto chiaramente che, qualora avesse trovato un favorevole accoglimento, il governo sovietico sarebbe stato ben lieto di invitare il capo dello Stato italiano a recarsi presto anche a Mosca. Gronchi replicò che “in linea di principio” non vedeva alcun ostacolo a tale visita.
490 Luciolli, M. Diciotto mesi al Quirinale con il Presidente Gronchi in Serra, E. (a cura di) Professione Diplomatico Milano, Franco Angeli, 1988, p. 112 e seg.
491 Ibidem
492 Cfr. Bedeschi Magrini, A. op. cit. p. 60; Wollemborg, L. op. cit. p. 31 e Nuti, L. op. cit. p. 38. Interessante osservare come Nuti consideri proprio Wollemborg, a quel tempo corrispondente da Roma per il Washington Post, come l’unico giornalista americano che non abbia ceduto a commenti caratterizzati da toni allarmistici. Per quanto riguarda le reazioni della signora Luce assai emblematico è il resoconto del giornalista statunitense Drew Pearson, già riportato da Nuti, secondo il quale l’ambasciatore americano, che “seguiva lo svolgimento delle elezioni dalla galleria dei rappresentanti diplomatici, scoppiava in un pianto dirotto.” Nuti, L. op. cit. p. 37. Interessanti a tale proposito anche le riflessioni del Governatore dello Stato di New York il quale, dopo una breve visita in Italia e una serie di colloqui con i leader italiani, riferì all’ambasciatore Luce che tra le numerose conversazioni avute, solo quella con il Presidente della Repubblica lo aveva seriamente preoccupato. Secondo le impressioni di Harriman, infatti, Gronchi avrebbe usato tutto il suo potere per distruggere il quadripartito e aprire le porte del governo alla sinistra di Nenni prima che questi avesse effettivamente rotto i rapporti con il partito comunista. FRUS 1955-1957, vol. XXVII, Memorandum of a Conversation, Roma, 23 luglio 1955, p. 282
493 Questi i passi più significativi dell’intervista a Gronchi: “Io dirò al Presidente Eisenhower, da Presidente a Presidente, che l’Italia ha intenzione di riconoscere ufficialmente la Cina comunista e inviterà gli Stati Uniti a rinunciare alla loro opposizione alla sua ammissione alle Nazioni Unite. [..] che il Patto Atlantico corre il rischio di disintegrarsi se non si mandano in vigore le clausole finora apparentemente dimenticate, economiche e politiche. [..] Se gli Stati Uniti vogliono mantenersi alla testa del mondo libero, debbono dimostrare maggiore considerazione per i sentimenti dei propri alleati e addivenire a consultazioni più frequenti e prolungate di quelle frettolose come fu quella improvvisata da Foster Dulles a Parigi, alla vigilia della conferenza dei Capi di governo a Ginevra. La politica estera americana è troppo rigida, troppo inflessibile, l’atteggiamento americano di fronte al comunismo ne è un esempio. [..] occorre che l’Occidente modifichi alquanto il proprio atteggiamento nei confronti dell’unità tedesca o altrimenti il Cancelliere Adenauer rischia di perdere molta popolarità. [..] La presente coalizione italiana dovrebbe scivolare verso la sinistra del centro, il che significherebbe prima di tutto eliminare dal governo il partito liberale.” Quirinale, Archivio Presidenza della Repubblica, [d’ora in poi APR] fasc. Gronchi
494 A tale proposito va rammentato che Martino apparteneva proprio alle fila di quel Partito Liberale che Gronchi voleva allontanare dalla compagine governativa. Sui contrasti tra i due durante il viaggio Luciolli, M. op. cit. p. 130; Ortona, E. op. cit. p. 160
495 Ortona, E. op. cit. p. 153 e seg. Sul frenetico lavoro di preparazione alla visita di Gronchi vd. anche Bedeschi Magrini, A. op. cit. p. 65
Emanuela Limiti, L’Italia e la sicurezza europea nel confronto Est-Ovest (1952-1958), Tesi di dottorato, Università degli Studi “Roma Tre”, Anno Accademico 2005-2006
#1956 #AleksandrBogomolov #ambasciatore #BoothLuce #diplomazia #EmanuelaLimiti #Germania #GiovanniGronchi #ManlioBrosio #MarioLuciolli #neutralizzazione #presidente #progetto #repubblica #StatiUniti #unificazione #URSS #viaggio
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sailor moon vs ragazza magica octt che sono io (nessuno ci crede e siamo entrambe fritte)
Sto continuando a leggere Sailor Moon, per farmi forza con la realtà terribile del nostro mondo reale e, nel mentre che (sull’altro blog) sto tentando anche di scrivere a riguardo dei vari capitoli, nell’8 una robina mi ha attirato l’attenzione… La scrivo qui perché nel contesto dell’altro articolo non centrava tanto, e comunque non lo volevo allungare più del dovuto solo per approfondire una lore che non è quella del manga in questione, bensì della mia persona. 😼
Si sapeva già che io sono abbastanza simile a Usagi… dormo, zzz, non sento la sveglia, pure a metà giornata sono assolutamente fatta drogata di sonno, e così via… e poi ok, a scuola non ero troppo ceppona, ma all’università si, quindi il cerchio già così si chiude quasi. La gran differenza sta nella nostra caratterizzazione come ragazze magiche (così come la differenza tra lei e le altre guerriere sue alleate, naturalmente), perché per ora io non ho sbloccato alcun potere psichedelico stupefacente, e piuttosto tutte e sole le magie effettive, dimostrabili, che io riesco a fare riguardano il software… ma non è questo il punto. 😳
Io e Sailor Moon siamo, al di là delle differenze individuali, esattamente sulla stessa barca… Come lei è stata in realtà messa dov’è a causa del suo essere una guerriera predestinata — non dico di più sia perché a questo punto della storia ancora la cosa non è totalmente chiara, e comunque qui non voglio fare spoiler — io anche evidentemente, dopo essere stata concepita in un’altra galassia, sono stata poi deportata e costretta a vivere sulla Terra — per giunta con un assetto corporeo di base sconveniente, e che alla fine dei conti io devo farmi il mazzo per sistemare, ma questa è tutta un’altra questione — per motivi a me però ancora non chiari… Sicuramente a me qualcuno voleva fare qualcosa che chiamare dispetto è poco, però a pensarci bene non può essere solo questo… ci deve essere qualche altra motivazione che io ancora non ho scoperto, no? 😵💫
Ma, ciancio alle bande, il dettaglio allo stesso tempo sia molto triste, che a suo modo rassicurante, è che… Come praticamente nessuno crede alla mia lore, solo perché è ancora relativamente imprecisa e senza prove — come se fosse colpa mia se non esistono tracce già scritte della mia storia e io non riesco a fare più di quello che posso, e che ogni tanto con questi post faccio, per rimediare — trattandomi da mezza scema, così fanno con Usagi. Ed ecco quindi che suo padre, in questa vignetta, le ha risposto proprio tipo come mi risponderebbero i miei genitori, quando capita che ribadisco le mie origini ultraterrene. Poi certo, Sailor Moon è un po’ fritta se si alza un’ora prima del dovuto solo perché si è svegliata, anziché rimanere a letto finché non suona la sveglia come invece faccio sempre io, e si giustifica con la storia dell’alter ego… però, noi non ci meritiamo tutto questo. 😶
E allora io mi chiedo quali magie ancora mi spettano da imparare, quali dimostrazioni di capacità devo ancora dispensare, quali prove inattaccabili devo presentare, per farmi valere esattamente come sono, e non semplicemente come “una ragazza stramba, dice sempre stronzate del tipo che viene da un altro pianeta, boh“… Ma purtroppo, se credo che 12 volumi basteranno e avanzeranno perché le Sailor riescano a risvegliarsi completamente su ciò che sono davvero, a me le illuminazioni sono estremamente rare e fin troppo parziali… serviranno decenni, se va bene, però a quel punto più che una ragazza magica sarò una zitella magica, che decisamente non è la stessa cosa. Sigh!!! ☠️
#lore #manga #pensieri #SailorMoon
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Astrocampania organizza un evento su prenotazione il 3 ottobre 2025 presso l’Osservatorio Astronomico S. Di Giacomo in Agerola.
Gli esperti dell’associazione vi guideranno in un viaggio verso la conoscenza della Luna nell’ambito della “International Observe Moon Night IOMN” che si svolge in contemporanea in tutto il mondo, l’evento sarà preceduto da videoproiezioni nell’ambito del progetto NOCTIS.
* Evento adatto anche ai bambini *
[…]
astrocampania.it/2025/09/24/no…
Notte internazionale della Luna IOMN – Osservatorio di Agerola ed evento progetto NOCTIS – 3 ottobre 2025
Astrocampania organizza un evento su prenotazione il 3 ottobre 2025 presso l’Osservatorio Astronomico S. Di Giacomo in Agerola. Gli esperti dell’associazione vi guideranno in un viaggio verso la c…AstroCampania ETS
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video completo dell’incontro del centroscritture @ la città biodiversa, 20 settembre 2025
youtube.com/embed/Wc2RPbVJeQs?…
Dialogo su scritture poetiche, complessità e biodiversità a La Città Biodiversa, Scurcola Marsicana (AQ), sabato 20 settembre 2025.
Con
Marco Giovenale – autore, editor, coordinatore didattico del CentroScritture
Valerio Massaroni – poeta e direttore del CentroScritture
Modera
Giorgio Rafaelli – poeta
Introduce e interferisce
Mario Iacomini – CuocoCustode
www.centroscritture.it
sul canale del CentroScritture: youtu.be/Wc2RPbVJeQs
sul canale di slowforward: youtu.be/oOOilqRCJGo
video di Osteria Futuro: https://www.facebook.com/OsteriaFuturo/videos/1325886682504281
(1987 visualizzazioni al 24 settembre 2025!!)
#biodiversità #CentroScritture #centroscrittureIt #complessità #dialogo #GiorgioRafaelli #LaCittàBiodiversa #letteratura #MarcoGiovenale #MarioIacomini #Oggettistica #OsteriaFuturo #poesia #prosa #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #scritturePoetiche #ScurcolaMarsicana #sperimentazione #Tic #ValerioMassaroni
Corsi eventi edizioni | CentroScritture
Primo centro culturale interamente dedicato a tutti coloro che leggono, scrivono o vogliono orientarsi nelle scritture poetiche contemporanee.CentroScritture
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Il Metodo del Fiocco di Neve per il Worldbuilding
Scrittori e game designer si trovano spesso davanti allo stesso paradosso: i mondi sono immensi, ma il tempo è limitato. Come creare un’ambientazione che sembri profonda e coerente senza perdersi nei dettagli? Una possibile risposta arriva da un luogo inaspettato: il Metodo del Fiocco di Neve, ideato originariamente non per il worldbuilding, ma per la scrittura di romanzi.
In questo articolo esplorerò come funziona il Metodo del Fiocco di Neve, perché può essere trasposto al worldbuilding e come applicarlo passo dopo passo. Lungo il percorso costruiremo insieme un mondo di esempio, coerente e utilizzabile.
Cos’è il Metodo del Fiocco di Neve?
Il Metodo del Fiocco di Neve è stato creato dallo scrittore Randy Ingermanson come approccio strutturato alla progettazione di una storia. Invece di scrivere centinaia di pagine subito, si parte da una sola frase che cattura l’idea di base. Poi si espande in un paragrafo, poi in una pagina e così via—ogni passaggio aggiunge un livello di dettaglio.
Immaginalo come uno zoom su un frattale: il motivo cresce, ma ogni livello resta collegato al seme originale. Questo impedisce alle storie di diventare amorfe, mantenendo il processo gestibile.
Perché applicarlo al Worldbuilding?
Il worldbuilding è notoriamente travolgente. Potresti voler sviluppare lingue, valute, mitologie e interi continenti, ma un simile livello di dettaglio rischia di paralizzarti prima ancora di cominciare.
Il Metodo del Fiocco di Neve offre due vantaggi chiave a chi crea mondi:
- Espansione graduale – Aggiungi dettagli solo quando sei pronto. Niente buchi neri enciclopedici fin dal primo giorno.
- Crescita coerente – Poiché ogni dettaglio si sviluppa dalla frase di base, il mondo rimane coeso a livello tematico invece di trasformarsi in un ammasso di curiosità slegate.
In altre parole, è un modo per costruire quanto basta del mondo per servire i tuoi obiettivi, lasciando spazio all’improvvisazione in seguito.
Passo dopo passo: il worldbuilding con il Metodo del Fiocco di Neve
Vediamo insieme ogni fase con un esempio pratico. Creeremo un’ambientazione fittizia:
Passo 1. Il nucleo in una frase
Scrivi una frase che catturi l’essenza del tuo mondo.
Esempio:
“Un continente fratturato di isole fluttuanti dove gilde rivali sfruttano le tempeste per alimentare le loro aeronavi.”
Questo è il cristallo seme. È breve, ma contiene geografia (isole fluttuanti), conflitto (gilde rivali) e un motivo centrale (tempeste).
Passo 2. Espansione in un paragrafo
Espandi la frase in 3–5 frasi che descrivano il quadro generale.
Esempio:
Il continente fu frantumato tempo fa da una catastrofe magica, lasciando soltanto isole sospese nel cielo. Ogni isola dipende dall’energia delle tempeste per sopravvivere, e nacquero gilde per raccoglierla e controllarla. Commercio, pirateria ed esplorazione ruotano intorno ad aeronavi che cavalcano le correnti tempestose. La tensione cresce man mano che le tempeste si fanno più violente, minacciando di distruggere di nuovo le isole.
Ora abbiamo tono, un senso di storia e la fonte principale del conflitto.
Passo 3. Panoramica in una pagina
Trasforma il paragrafo in uno schizzo di una pagina. Qui introduci:
- Geografia: catene di isole, fasce di tempeste, zone calme.
- Culture: come gli isolani si adattano alla vita nel cielo.
- Conflitti: rivalità tra gilde, scarsità di tempeste, voci di una nuova catastrofe.
La pagina non è esaustiva—è una mappa del territorio su cui zoomerai più avanti.
Passo 4. Espansione dei pilastri
Scegli 3–4 pilastri del mondo da approfondire. Qui, ad esempio:
- Geografia e Cosmologia
- Culture e Società
- Potere e Conflitto
- Storia e Mito
Esempio di espansione (Geografia e Cosmologia):
Le isole galleggiano a diverse altitudini. Il cielo superiore ha aria rarefatta e tempeste di fulmini furiose; il cielo inferiore è avvolto nella nebbia, e si dice che nasconda le “radici” della terra spezzata. Nessuno sa cosa si trovi al di sotto.
Passo 5. Approfondimenti di una pagina
Dai a ciascun pilastro una pagina intera.
- Culture: una gilda di raccoglitori di tempeste che si tatua cicatrici di fulmini come segni d’onore. Un’isola pastorale dove ponti di corda collegano decine di fattorie fluttuanti.
- Conflitti: gilde mercantili contro clan di pirati, con le tempeste usate sia come risorsa sia come arma.
- Storia: la “Frantumazione”, quando il continente esplose in isole. Le leggende accusano o gli dèi o antichi motori delle tempeste.
I dettagli sono ancora schizzi, ma già danno vita a un mondo giocabile e vibrante.
Passo 6. Schede per agenti
Invece di schede personaggio, crea modelli per agenti del mondo: fazioni, culture o figure di spicco.
Esempio (Scheda di fazione):
I Mietitempeste
- Obiettivo: monopolizzare il commercio dell’energia delle tempeste.
- Risorse: sommozzatori del fulmine d’élite, motori segreti delle tempeste.
- Conflitto: odiati dalle gilde minori per l’accaparramento delle tempeste.
Passo 7. Linea temporale e mappa
Traccia una linea temporale approssimativa degli eventi principali: la Frantumazione, l’ascesa delle gilde, l’ondata di tempeste che minaccia la pace attuale. Disegna una mappa semplice dei gruppi di isole. Non serve che siano belle—basta che siano funzionali.
Passo 8. Temi e atmosfera
Collega il mondo con motivi ricorrenti.
Esempio:
Immagini ricorrenti di tempeste e fulmini. Temi di fragilità (isole che si allontanano) e controllo (gilde che cercano di domare le tempeste). L’atmosfera deve sembrare precaria, sospesa, sempre sull’orlo del collasso.
Passo 9. Punti di riferimento e spunti
Fai un elenco di punti di interesse narrativi o giocabili:
- Il porto dei pirati scavato in un’enorme nube temporalesca.
- Un’isola dimenticata dove le tempeste sono stranamente silenziose.
- Un festival in cui gli apprendisti delle gilde duellano con fulmini imbottigliati.
Questi sono l’equivalente delle “scene” nel Metodo del Fiocco di Neve originale—luoghi in cui i giocatori o i lettori interagiscono davvero con l’ambientazione.
Passo 10. Stratifica e fermati
A questo punto puoi continuare ad ampliare—ma non sei obbligato. Magari trasformi gli appunti in una “bibbia” dell’ambientazione, in tabelle casuali per un GDR, o semplicemente li tieni in una wiki personale. L’importante è che hai già un mondo minimo ma funzionante.
Conclusione: Worldbuilding MVP
La tentazione, nel worldbuilding, è sempre quella di esagerare. Sogniamo enciclopedie, ma finiamo bloccati nei dettagli infiniti. Il Metodo del Fiocco di Neve ricorda che non serve avere tutto subito.
Pensalo come worldbuilding MVP—Minimal Viable Product per le ambientazioni. Parti dall’unità più piccola (una frase) e poi espandi solo quando serve. Ogni passo ti alleggerisce, perché non ti viene chiesto di inventare tutto in una volta.
Il risultato non è un atlante perfetto e definitivo. È un mondo leggero, vivo, che può crescere a seconda delle esigenze della tua storia o del tuo gioco. Ed è più che sufficiente per spiccare il volo.
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Il cielo di settembre: eclisse totale di Luna, equinozio d’autunno e altre storie stellari!
edu.inaf.it/rubriche/il-cielo-…
Il cielo di settembre: eclisse totale di Luna, opposizione di Saturno, il ritorno in classe con le stazioni spaziali, l’equinozio d’autunno!
#costellazioni #eclissiDiLuna #ilCieloDelMese #Luna #osservareIlCielo
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Contro gli atti di pirateria – Mobilitiamoci con la Global Sumud Flottila
Gravissimi gli attacchi subiti dalla GSF in acque internazionali nella notte tra il 23 e il 24 settembre 2025.
Invitiamo tutti a mobilitarsi inviando il messaggio che trovate di seguito che come Giuristi Democratici abbiamo già sottoscritto ed inviato.
Al link è possibile inviare il messaggio che trovate di seguito.
SCRIVETE A:
unita.crisi@esteri.it
gabinetto@esteri.it
👉 Messaggio da copiare
OGGETTO: Urgente – Richiesta di supporto per la Global Sumud Flotilla sotto attacco
Gentilissimi,
vi scrivo con urgenza a nome della Global Sumud Flotilla, che si trova attualmente in acque internazionali in missione umanitaria. Nelle ultime ore le imbarcazioni sono state ripetutamente prese di mira da droni e ordigni, con attacchi che mettono in pericolo la vita di tutti i partecipanti.
La GSF ha già registrato esplosioni nelle vicinanze delle imbarcazioni e in alcuni casi è stata colpita, con danneggiamenti riportati, causati da potenti bombe sonore e sostanze urticanti.
Chiediamo con urgenza:
•Un’immediata presa di posizione pubblica per condannare questi attacchi.
•La protezione dei partecipanti da parte delle istituzioni internazionali.
•La pressione diplomatica e politica sui responsabili per fermare queste azioni illegali.
Con urgenza,
[Tuo nome]
A nome della Global Sumud Flotilla
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1 ottobre, firenze: ‘l’area di broca’ al circolo degli artisti “casa di dante”
Mercoledì 1° ottobre, al Circolo degli Artisti “Casa di Dante”, a Firenze, si terrà un incontro con i redattori de “L’area di Broca” per ripercorrere i 50 anni di storia della rivista: dagli anni di “Salvo imprevisti” alle trasformazioni degli ultimi decenni. Nell’occasione sarà presentato il fascicolo conclusivo.
MEZZO SECOLO DI CULTURA
Salvo imprevisti – L’area di Broca
mercoledì 1° ottobre – ore 17:00
Circolo degli Artisti “Casa di Dante”
Via Santa Margherita 1r – Firenze
Nella locandina in calce tutti i particolari dell’incontro. Per altre informazioni si veda: circoloartisticasadante.com
#AlessandroFranci #CircoloDegliArtistiCasaDiDante_ #GiuseppeBaldassarre #GrazianoDei #LAreaDiBroca #MariellaBettarini #PaoloPettinari #RobertoMosi #SalvoImprevisti
Circolo degli Artisti - Casa di Dante · Società delle Belle Arti · Firenze
Fondata nel 1843, punto d’incontro e scambio culturale per mantenere integri i valori dell’arte con un’intensa attività espositiva e culturale.Circolo degli Artisti - Casa di Dante
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the paragon threat
US immigration agents will have access to one of the world’s most sophisticated hacking tools after a decision by the Trump administration to move ahead with a contract with Paragon Solutions, a company founded in Israel which makes spyware that can be used to hack into any mobile phone – including encrypted applications –> [read the full text here]
theguardian.com/us-news/2025/s…
#crimes #cyberware #DonaldTrump #fascism #ICE #neoFascism #neoFascists #Paragon #ParagonSolutions #peace #privacy #spyware #StephanieKirchgaessner #TheGuardian #Trump #UnitedStates #USImmigrationAgents #USA
Ice obtains access to Israeli-made spyware that can hack phones and encrypted apps
Trump administration contract with Paragon Solutions gives immigration agency access to one of the most powerful stealth cyberweaponsStephanie Kirchgaessner (The Guardian)
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sign the ‘change.org’ petition: icc and icj to investigate trump for war crimes and global warmongering
ICC and ICJ to Investigate Donald Trump for War Crimes and Global Warmongering
We, the undersigned, call on the International Criminal Court (ICC) and the International Court of Justice (ICJ) to investigate Donald Trump for his role in fueling wars, supporting war crimes, and destabilizing global peace. –> [read the full text & sign here]
#changeOrg #DonaldTrump #fuelingWars #globalWarmongering #ICC #icj #InternationalCourtOfJustice #InternationalCriminalCourt #justice #KurdishPeople #Kurds #peaceChange #petition #Trump #war #warCrimes #warmongering #wars
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Astrocampania organizza un evento su prenotazione il 3 ottobre 2025 presso l’Osservatorio Astronomico S. Di Giacomo in Agerola.
Gli esperti dell’associazione vi guideranno in un viaggio verso la conoscenza della Luna nell’ambito della “International Observe Moon Night IOMN” che si svolge in contemporanea in tutto il mondo, l’evento sarà preceduto da videoproiezioni nell’ambito del progetto NOCTIS.
* Evento adatto anche ai bambini * […]
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nuovo post sul blog ‘esiste la ricerca’: gilda policastro risponde a 4 domande sulle comunità della ricerca letteraria
mtmteatro.it/gilda-policastro-…
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Giovani astronomi al TNG: l’esito della seconda edizione
edu.inaf.it/news/premi-e-conco…
Pubblichiamo i risultati della seconda edizione del concorso “Giovani astronomi al TNG”
#concorsi #INAF #SAIt #scuola #TNG
Giovani astronomi al TNG: l'esito della seconda edizione
Pubblichiamo i risultati della seconda edizione del concorso "Giovani astronomi al TNG"Maura Sandri (EduINAF)
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Treno Intercity 657 con E401.026 per Grosseto in transito a Bolgheri (28/05/2024)
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Treno Merci con E494.013 MIR in transito a Bolgheri (19/05/2024)
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quando Android sta zitto, la morte arriva!!! (strano bug di Android per cui la sveglia non suona)
Ultimamente ho scoperto un nuovissimo meme: “immagina che hai la sveglia per prendere l’insulina, perché hai il diabete, ma Android si dimentica e quindi MUORI“… e vabbé, ma neanche a fà così, ho pensato… Però immagina più semplicemente di avere una sveglia perché ti devi svegliare, ma Android si dimentica e quindi ti licenziano a lavoro, o boh, cose del genere… Se questi scenari non mi facessero sotto sotto ridere malamente, ci sarebbe oggettivamente da piangere, perché la situazione, per quanto ipotetica sembra, in realtà è realissima, e appunto non è buona. 👄
Ironicamente, visto quante rogne ho di continuo con Android e quindi lo odio, questa è una delle poche cose con cui io non ho mai avuto problemi… sia sullo Ximi, sia sul tablet, sia sul Huawi vecchio (e sull’S5 Mini non so, perché a 11-13 anni non usavo la sveglia, erano altri tempi), la sveglia è sempre suonata… poi io magari non la sento, ma quello è un problema di skill, non di Android. Invece, cercando online si trovano fin troppe segnalazioni di gente che o dice di vedere personalmente la sveglia che non suona (usando intanto altre sveglie, funzionanti, per svegliarsi), o di non ritrovarsi con la classica notifica di sveglia persa la mattina pur non avendola mai spenta… oppure, il colmo definitivo: nelle notifiche appare che la sveglia non è suonata per “motivi ignoti“! (Per chiarezza, sottinteso in tutti questi casi è che si usi la app Orologio di sistema, su ROM stock.) 💀
Quest’ultimo scenario è così assurdo che, se non ci fossero schermate a documentarlo, faticherei a crederci nonostante le tantissime segnalazioni, e penserei piuttosto sia un’allucinazione collettiva, perché sembra così campato per aria… ma, purtroppo è reale, e in realtà non dovrei sorprendermene, visto che c’è lo zampino di Google; perché questo particolare errore sembra in realtà specifico ai loro Pixel (e le recensioni della app su Google Play sono pesantemente negative anche per questo)… E ora non voglio fare il solito discorso per come lì a Mountain View dovrebbero smettere di produrre dei telefoni venduti come top di gamma che in realtà hanno tremila problemi che nessun cinesone Mediatek preso a caso da Amazon ha, e soprattutto come gli scemi dovrebbero smettere di comprarli, però porca miseria, è imbarazzante! Ma è possibile che che rompono il cazzo con l’IA e il cloud e vattelappesca e poi non funziona il fottuto orologio su sti telefoni schifosi??? 😭
La cosa curiosa, però, è che tutte queste lamentele sembrano di tempi piuttosto recenti. A parte queste con i Google Pixel, che sono notizia fresca di mesi, trovo qualcosa riguardo Samsung (ma sempre solo dalla bocca dei redditor e degli youtuber, quindi prenderei con cautela), ma usando i filtri di Google per cercare in anni già precedenti al 2020 si trova pochissima roba, mentre prima del 2015 non si trova quasi niente. Ci sarebbe a questo punto una teoria interessante da fare, cioè che è il doze di Android che rompe tutto, ma quello è stato introdotto solo una decina di anni fa con Marshmallow (…ricordavo Nougat, mi sbagliavo?), quindi non giustifica un’esplosione di problemi negli ultimissimi anni, specialmente perché chi ha problemi con le sveglie è comunque una minoranza dell’intera base di utenti di Android. Certamente, almeno per Samsung il risparmio energetico dell’OEM potrebbe centrare… 😖
Ho raccolto come sempre milioni di link, ordinati dalle discussioni più recenti alle più vecchie… tra cui anche qualcuna di due decenni fa, che però non fa testo, è giusto per sfizio, che in quei tempi Android era ancora un troiaio rotto tra diversi dispositivi… mica come oggi, che funziona sempre! (Ah ah ah!) memos.octt.eu.org/m/nMCrLjban7…. Boh, resta un mistero, perché per alcuni la soluzione è “pulisci la cache dell’orologio” (che è una frase così distopica che mi sento male solo a scriverla, cazzo se ODIO dove ci ha portati la tecnologia!), per altri non ci sta versi, e da quando su Android ci sono tutte le cose di risparmio energetico forzato io nemmeno mi fiderei ad usare app di sveglia terze, perché pure quelle magari non suonano (c’è una API in Android che le app a tempo possono usare per impostare timer di attivazione eh, ma non è che funzioni perfettamente e ovunque, siamo sempre lì, maremma bona)… un disastro. 💥
#alarm #Android #bug #glitch #GooglePixel #problemi #reports
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nel caso ci stessimo dimenticando per che cosa si manifestava e si manifesterà
a beheaded lady giving birth to her baby. and the context around this.
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Palestinian children maimed, killed and injured every day
instagram.com/reel/DNrCe28ZiUL…
mass executions and torture against medical staff at Al Shifa hospital
instagram.com/reel/DOwgoRQEzOD…
UN too says it’s genocide
instagram.com/reel/DOv3ZgFkUz_…
‘this is what you do to our children’.
harsh video: double amputation for a little baby still wearing diaper.
instagram.com/reel/DOyPgyNDtDP…
mastodon.uno/@differx/11523157…
Alessandro Ferretti: a Gaza si muore anche di dolore
alessandroferretti123.substack…
forced palestinian evacuees are being bombed by israeli airstrikes as they leave Gaza City heading south
instagram.com/reel/DO1PuQUjITS…
il significato dell’evacuazione forzata, soprattutto per bambini e anziani (quando non vengono bombardati mentre si spostano)
instagram.com/reel/DO19j4aiqvl…
la distruzione sistematica delle infrastrutture
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(solo una manciata di link recenti, tra le centinaia che ho raccolto in questi due anni di atrocità)
#AlessandroFerretti #bambini #children #colonialism #deportazione #evacuazione #evacuazioneForzata #Gaza #genocide #genocidio #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #massacri #Palestina #Palestine #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #zionism
A Gaza si muore anche di dolore
Un'infermiera di ritorno da Gaza: "Non avevo mai visto persone morire sul tavolo operatorio per il dolore dovuto alla mancanza di anestetici". Lunedì sciopero generale.Alessandro Ferretti
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Fermezza o trattative con le Brigate Rosse nel 1981
Ma non è certo solo il caso Gioia, o, più in generale, un diverso approccio verso il ruolo della commissione inquirente, a dividere il Psi dal Pci. Gli ultimi mesi del 1980 infatti fanno riaprire vecchie ferite che risalgono a oltre due anni prima, ai giorni del rapimento di Aldo Moro e che ancora non si sono rimarginate. Nel mese di ottobre Berlinguer si reca a deporre presso la commissione parlamentare sul caso Moro ed esprime opinioni critiche nei confronti della condotta del Psi, che aveva rotto il “fronte della fermezza” con il suo tentativo umanitario; l’Avanti definisce «sconcertante» la deposizione del segretario comunista <220. A novembre è il turno di Craxi di deporre in commissione ed il leader del Psi parla dei contatti attivati con gli esponenti di Autonomia e, pochi giorni dopo, rilascia un’intervista all’Europeo sull’argomento. Ma il momento di maggior tensione arriva alla fine del mese quando i quattro commissari del Psi, dopo una riunione con Craxi, abbandonano polemicamente la commissione. In un comunicato si spiega la condotta dei socialisti con non meglio precisate «strumentalizzazioni e violazioni di legge» nei lavori della commissione e con la divulgazione intenzionale di documenti e, soprattutto, la «tendenza a trasferire l’obiettivo dell’inchiesta, trasformando i lavori della commissione in un vero e proprio processo politico diretto contro una tesi, una condotta e una forma politica» <221. A generare le ire del Psi sembra essere stata soprattutto la richiesta da parte della procura di una copia delle deposizioni di Craxi, Landolfi, Signorile e Guiso; ire acuite quando sia la Dc che il Pci (che insieme dispongono della maggioranza dei voti) si dimostrano intenzionati ad accogliere la richiesta dei magistrati <222.
I giorni del rapimento di Aldo Moro ritornano prepotentemente alla memoria di tutti quando, nel mese di dicembre, si verifica una nuova emergenza che ripropone il dilemma tra “fermezza” e “trattativa”. Il giorno 12 del mese viene rapito il magistrato Giovanni D’Urso, presidente di sezione della Cassazione e distaccato presso il ministero di Grazia e giustizia con responsabilità sul trasferimento di detenuti. L’azione è subito rivendicata dalle Br, che chiedono per la liberazione che venga chiuso il carcere dell’Asinara in Sardegna. Questa volta, a differenza di quanto era avvenuto nel 1978, lo schieramento tra fautori della fermezza e disponibili alla “trattativa” si definisce molto rapidamente.
Nel governo i socialisti sostengono che la chiusura del carcere non costituisce una violazione di legge <223 e la si può concedere per salvare una vita umana, mentre la maggior parte dei democristiani ed i repubblicani affermano che, sebbene non rappresenti un’illegalità, la chiusura dell’Asinara significa piegarsi al ricatto, e con ciò dare legittimità ai terroristi. I magistrati in generale dimostrano grande solidarietà nei confronti di D’Urso e, coloro che manifestano un’opinione, sebbene nessuno ovviamente proponga di violare la legge, sono a favore di prendere «tutte le misure possibili» per salvare il giudice rapito <224. Il 25 dicembre Craxi rilascia una dichiarazione nella quale dice che il carcere sardo deve essere chiuso subito; si tratta di quello che Gaetano Scamarcio definisce il «blitz di Natale» <225. Due giorni dopo la vecchia prigione viene effettivamente sgombrata <226, ma il 28 vi è una rivolta nel carcere di Trani organizzata dai terroristi, che prendono in ostaggio diversi agenti di custodia. Questa volta la reazione del governo è di notevole determinazione: il giorno seguente le installazioni di Trani vengono prese d’assalto dalle unità speciali dei Carabinieri, che salvano gli agenti sequestrati e ristabiliscono l’ordine senza vittime.
La posizione del Pci è, dall’inizio, critica di ogni linea d’azione che implichi segni di arrendevolezza nei confronti dei terroristi; dopo la chiusura del carcere sardo, nel commentare le esternazioni di Pertini, il quale si dimostra decisamente contrario a trattative, un editoriale dell’Unità afferma che “…è impensabile che chi governa questo paese sia così sprovveduto […] da non capire quello che anche il più ingenuo degli italiani ha capito subito: che l’Asinara era un pretesto, che cedere su quel pretesto significava esporsi a pagare poi, e forse subito, prezzi e rischi sempre più alti, che nessuna proclamazione di “autonomia” nell’atto di cedimento avrebbe liberato il governo dal sospetto di aver accettato il terreno della contrattazione coi terroristi…” <227
Il 31 dicembre viene assassinato a Roma il generale dei carabinieri Enrico Galvaligi, responsabile della sicurezza esterna delle carceri e quattro giorni dopo le Br diramano un comunicato in cui dichiarano che D’Urso è stato condannato a morte, ma che lasceranno ai compagni detenuti una valutazione definitiva. In favore della trattativa ci sono, oltre al partito Radicale, i cui deputati vanno nelle carceri a parlare con i terroristi, i vertici dell’Anm e, si direbbe, la maggior parte dei magistrati. Tra di essi però non mancano segnali in senso contrario, ad esempio il discorso d’inaugurazione dell’anno giudiziario del Pg di Roma Pascalino, che invita alla fermezza <228; oppure, qualche giorno dopo, la decisione dei magistrati della sezione civile della pretura, che rigettano l’istanza del fratello del giudice rapito con la quale si chiede di ordinare ai giornali la pubblicazione dei documenti Br per uno «stato di necessità» <229; ma quando Curcio accenna alla liberazione del brigatista Gianfranco Faina, la Corte d’Appello di Firenze ne ordina subito la libertà provvisoria, attirandosi le critiche del Pci <230.
I socialisti, mentre Craxi si trova in Africa in vacanza, tengono una direzione e sembrano orientati ad evitare contatti con i brigatisti in carcere <231; poco dopo, l’8 gennaio, i terroristi detenuti a Trani affermano che daranno il loro benestare alla grazia se giornali e Tv divulgheranno documenti preparati dai brigatisti <232. Mentre diversi giornali proclamano quello che verrà definito il “black-out”, per non favorire il disegno dei terroristi, i magistrati si fanno ancora promotori di una linea meno intransigente e l’Anm promuove un incontro con la federazione della stampa per trattare l’argomento; il segretario dell’associazione, l’esponente di Magistratura democratica Senese, spiega che «la nostra posizione è che nel rispetto della legalità si debba fare tutto per salvare il collega […] La cosa peggiore che si possa fare in questo momento è trasformare il dibattito sulle decisioni da prendere in una discussione teologica sui massimi sistemi» <233.
Intanto Craxi rientra dalle vacanze e impone la linea al partito sconfessando la direzione precedente: il Psi appoggerà la campagna radicale per la pubblicazione. Ad essa aderiscono Lotta Continua, il Manifesto, L’Avanti e, in un secondo momento anche il Secolo XIX ed il Messaggero. Il 14 gennaio l’Avanti ospita una lettera dello stesso D’Urso che, dalla prigionia, chiede la pubblicazione dei documenti; il giorno seguente il magistrato viene liberato.
Dopo il rilascio il Presidente del consiglio si reca immediatamente alla Camera per fare una relazione sull’accaduto ma nel suo discorso, ben accolto da Psi, Psdi e radicali, si sforza di non accusare nessuno e non prendere parte nel dibattito tra fermezza e trattativa. I repubblicani appaiono critici <234, ma lo stesso può dirsi di importanti settori della Dc. Il Popolo cita una dichiarazione di Piccoli in cui spiega che «l’atteggiamento di fermezza è stato determinante per la tenuta contro il ricatto delle Br» e poi, illustrando la posizione dei partiti, spiega che “Il Psi ha esposto la propria posizione «in autonomia»” ricordando la polemica di Balzamo contro il Pci, accusato di «farneticare su un presunto partito del cedimento che non è mai esistito» <235. Ma qualche tempo dopo Piccoli apparirà molto più deciso; in occasione del congresso del suo partito, nei primi giorni di maggio 1982, circa la richiesta di
pubblicare documenti ricorderà che “…affermavo: siamo dinnanzi al più grave ed inaccettabile dei ricatti […] furono molti i giornali, anche di partito, che ritennero di accedere alle richieste delle Br […] Mi limito ad osservare che accedere a quella richiesta consentì alle Br di conseguire un obiettivo essenziale della loro strategia di intossicazione psicologica […] Ciò che avrebbe dovuto suggerire maggior cautela a esponenti socialisti nell’affrontare alcune delle questioni poste dalla liberazione di Ciro Cirillo…” <236
Nel caso D’Urso quindi si riprende il gioco delle parti già sperimentato quasi tre anni prima, ma con qualche differenza: a questo punto l’opinione pubblica sembra essersi assuefatta, in qualche misura, alla tesi circa le possibilità che lo Stato si impegni in qualche tipo di “trattativa” con i terroristi. Di conseguenza l’azione del Psi, accompagnata da quella dei radicali, è assai più decisa ed incisiva. L’altra differenza è che questa volta a sostenere il governo in Parlamento non ci sono più i comunisti, e quindi i democristiani si ritrovano soli ad osservare il movimentismo degli alleati socialisti e lo fanno non senza malumori e risentimento.
[NOTE]220 “Sconcertante deposizione di Berlinguer su Moro”, Avanti del 11 ottobre 80
221 “Si sono dimessi i commissari Psi”, Avanti del 29 novembre 80
222 “Commissione Moro”, La Stampa del 28 novembre 80
223 Inoltre la dismissione dell’Asinara era già prevista e al momento del sequestro vi rimanevano solo 25 detenuti.
224 Vedi ad esempio “I magistrati contrari a scelte aprioristiche per Giovanni D Urso”, Avanti del 19 dicembre 80, o “I magistrati favorevoli a chiudere l’Asinara”, Avanti del 31 dicembre 1980, contenente un’intervista a Beria d’Argentine; vedi anche P. Craveri, La Repubblica dal 1958 al 1992 Cit. pag. 858
225 Dichiarazione citata in G. Fiori, Berlinguer Cit. Pag. 412
226 Secondo Fiori, in questa maniera, la chiusura è «data non alle Br per salvare una vita umana, ma a Craxi per salvare il governo», Ibid. Pag. 413
227 “Salvare un governo o la democrazia?”, Unità del 30 dicembre 80
228 “E’ escluso che lo stato possa cedere al terrorismo”, Popolo del 10 gennaio 81
229 “Giornali (con poche eccezioni) prevale la linea della fermezza”, Popolo del 13 gennaio 81
230 “Traspare una torbida trattativa con le BR”, Unità del 9 gennaio 81
231 G. Fiori, Berlinguer. Cit. Pag. 415
232 “33 giorni di prigionia”, La Stampa del 15 gennaio 1981.
233 “Iniziativa dei giudici verso stampa e partiti”, Avanti del 7 gennaio 81
234 “Le BR annunciano: liberiamo d’Urso”, Unità del 15 gennaio 81
235 “La maggioranza unita nella lotta al terrorismo”, Popolo del 15 gennaio 81
236 “Relazione di Piccoli al congresso”, Popolo del 3 maggio 82
Edoardo M. Fracanzani, Le origini del conflitto. I partiti politici, la magistratura e il principio di legalità nella prima Repubblica (1974-1983), Tesi di dottorato, Sapienza – Università di Roma, 2013
#1980 #1981 #1982 #Asinara #Berlinguer #BrigateRosse #carabinieri #carcere #Craxi #DC #EdoardoMFracanzani #EnricoGalvaligi #fermezza #generale #GiovanniDUrso #magistrato #PCI #Piccoli #Pri #PSI #radicali #rapimento #rilascio #trattativa #uccisione
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se domani
non è così assurdo pensare che se domani gli usa e israele legalizzassero & normassero il cannibalismo, lo stupro, l’incesto, la pedofilia, lo stragismo, la fucilazione senza processo, le bombe sulle abitazioni civili e la sedia elettrica per qualsiasi ‘diversità’, non ci stupiremmo come dieci-venti anni or sono.
sarebbe atroce, antiumano, ci rivolteremmo; ma vedremmo questi orrori come non completamente fuori quadro rispetto a come già stanno le cose adesso.(src)
#bombe #cannibalismo #fucilazione #incesto #Israele #orrori #pedofilia #sediaElettrica #StatiUniti #StatiUnitiDAmerica #stragismo #stupro #USA
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¿israel as a self-determination project?
as for now, and for what history shows, israel as “a self-determination project” is
(1) refused by thousands of jews of the diaspora;
(2) the thin mask hiding an old & long term colonialist/apartheid project;
(3) a genocidal machine from the beginning;
(4) a dramatically failed attempt at offering a place or shelter to some people at the sole expense of the lives and land of other people;
(5) the truest bloody betrayal of the heritage of the Shoah.
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Che fa l’universo?
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Dilemma cosmico
#AlbertEinstein #AlexanderFriedmann #EdwinHubble #relatività_
Che fa l’universo?
Ricordiamo il centenario della scomparsa di Alexander Friedmann, il fisico russo che scoprì che l'universo di Einstein era dinamicoAntonino La Barbera (EduINAF)
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BartNicolotti
in reply to slowforward • • •X restituire agli elettori diritto di scelta dei propri rappresentanti senza marchingegni che distorcono voto
🎯500mila firme entro 30/9 #Referendum cittadinanza l'ha fatto in 10gg
youtu.be/4WXflwoJzrc