Prima giornata della settimana piatta con una leggera tendenza positiva per le Borse europee, prive della guida di Wall street, chiusa per la festività del Labor day. (ANSA)
Le vetture elettriche rappresentano in Italia il 4,9% delle vendite mensili, sulla stessa quota di luglio e in crescita rispetto al 3,7% dello stesso mese dell'anno precedente. (ANSA)
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September's a busy month, but I'm still going to try for as many of the #SciArtSeptember prompts as I can. Would love some company. Who'd like to join me?
It can be old works, or new. I'll be trying to post on the day of the prompt, but skipping around is fine.
The point is to create and share #SciArt and to have fun!
If this helps: creating art is an act of resistance. Add #SciArt and it's radical!
Faccio ridere i chickens, mi atteggio tanto ad artista engagé ma sono il peggior codardo, ignavo, pavido e pantofolaio.
Consorte invece è una vera eroina che, pur con tutte le contraddizioni, le remore e le preoccupazioni che hanno tuttɜ, è sempre pronta a lottare per la giustizia.
In totally unrelated news, a cybersec expert told me this weekend that at least in Denmark, we're going to shut down the still-running, still-reliable legacy radio wave based air traffic location services & rely solely on these hackable, spoofable systems with no fallback...
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The XMPP Network Graph at xmppnetwork.goodbytes.im shows how chat servers connect across the open #XMPP #federation. I'm occasionally checking the number of dots (servers) and lines (connections between servers). For the first time that I've noticed, that connection count is over 10,000!
The graphing engine is having a hard time rendering all of that. 😅
Spending my day doing the delayed Sunday cleaning, monitoring Frank, my garage spider and arguing with the batshit racists, xenophobes, sadists and pro-ICE lobby who have emerged from their behind their gated communities and broad-lawns to write about their Mayflower lineage on Nextdoor. Also constructing run-on sentences between vacuuming wood floors and wool rugs. Been a fruitful morning. 🙂
Un amico mi ha chiesto di andare insieme al cinema a vedere l’imminente film di “Chainsaw Man”, ma essendo un sequel della prima stagione dell’anime devo prima vederla sennò poi non capisco niente del film.
Eccomi dunque a vedere questo titolo celeberrimo, a occhio non mi colpisce granché però Tatsuki Fujimoto è l’autore di “Look Back” che ho apprezzato (il fumetto, non il film) quindi voglio dargli una chance.
allora, adesso litighiamo. La serie non è manco più noiosa: è irritante. Detesto tutti i personaggi, tutti, e questi episodi sul demone dell’eternità che vuole mangiare Denji rivela dinamiche stupide fra persone adulte, più adatte a bambini dell’asilo. Quella che impazzisce e tira coltelli, quell’altra che fa discorsi da poser, quell’altro uomo vissuto kakkoii, quell’altra ancora che non si può stare zitta. Nessuno in grado comportarsi in modo razionale.
quindi l’unico motd che sembrava si dovesse eliminare con qualcosa di più di violenza e basta, che sembrava ci fosse un mistero o un enigma, «il mio cuore non è qui», alla fine si eliminava semplicemente con *più violenza* (il cuore era in fondo, taglia taglia alla fine arrivi, tutto qua). Beh.
Con la gag del vomito ho definitivamente perso ogni speranza.
come scrive Eugenio Montale nella poesia “Al mare (o quasi)”
«Hic manebimus se vi piace non proprio ottimamente ma il meglio sarebbe troppo simile alla morte (e questa piace solo ai giovani)»
Evidentemente io non sono più giovane perché questo continuo ricorso allo shock visivo della morte sempre più truce non solo non ha su di me alcun fascino, ma non lo trovo nemmeno repulsivo, mi è semplicemente indifferente. È il contrario di entertainment.
in “Tōkyō Babylon” Seishirō Sakurazukamori usa arti magiche da onmyōji per cui se fai il male questo poi ti si ritorce contro e lui lo scarica sugli animali ammazzandoli, e infatti è un mostro immorale. In “Death Note” Light ammazza gente sentendosi il nuovo dio, e infatti è un mostro immorale. Qui abbiamo una che per ammazzare gente ammazza contemporaneamente anche altra gente: ora, un’opera non deve per forza rispettare limiti morali, ma SANTO DIO EH.
questa serie mi fa schifo, proprio letteralmente, mi repelle. Non ci trovo alcun fascino, nemmeno morboso. La trovo squallida, misera, triste, desolante, deprimente. Si va avanti a colpi di scena ogni due minuti, che sono sempre nuovi modi per morire. Detesto tutti i personaggi, tutti strafikissimi montati che si presentano con «io sono il più forte di tutti!!1!» o litigano come bambini stupidi (forse a scopo umoristico, beh guess what?, non fa ridere).
non ho mai percepito la sensazione di star perdendo tempo prezioso nella mia vita come durante la visione di "Chainsaw Man". 300 minuti ovvero cinque ore che avrei potuto usare in qualsiasi altro modo più costruttivo, incluso dormire, e invece sono stati tempo perduto.
Ho odiato tutto della serie, dico TUTTO, sia gli aspetti tecnici, sia la direzione artistica, sia il contenuto, a partire da ogni singolo personaggio (soprattutto Power/Asuka, sì è indiscutibilmente lei e ora ne sono più convinto di prima, brace yourself) passando per la trama per arrivare ai dialoghi di un puerile francamente incredibile («Voglio vendicarmi su di te perché hai ucciso mio nonno» «Ma era uno zombie!» «Anche gli zombie erano persone», disse il mafioso che ammazza gente a caso).
Ora, io immagino o spero che con quest'opera l'autore Tatsuki Fujimoto (peraltro anche apprezzato in "Look Back" e di cui ho recuperato la bibliografia e che mi era stato consigliato quindi ci sono partito con le migliori premesse) intendesse comunicare qualcosa che io non ho capito, perché già com'è è solo pornografia del sangue, se poi dietro non c'è niente di anche solo vagamente interessante allora siamo veramente di fronte alla pura spettacolarizzazione della morte for the sake of it.
Come, scusa? Ah, era proprio questo lo scopo comunicativo, la generazione Z è indifferente al valore della vita e della nascita e della morte perché i media/Internet/i social/i tralicci elettrici/le destre/i terrapiattisti/i coccodrilli hanno modificato la loro percezione dell'esistenza appiattendone il valore, per cui tutto quello che sanno è che devono lavorare e guadagnare e sopravvivere e basta in attesa della loro fine in un sistema sociale ideato dai loro padri?
Si tratterebbe infatti di un messaggio ultra-conservatore e ultra-reazionario, quasi da nostalgia dei bei vecchi tempi quando questa allegra gioventù era ancora depositaria di sogni e speranze scintillanti verso un radioso futuro e ora invece no, ora è tutto peggiorato, ora bisogna reimparare a vivere dal primo step.
Se davvero il messaggio è questo, un messaggio né vero né accettabile, allora no. Allora la serie non è solo brutta fuori, è anche brutta dentro.
Mi sembra più una sovrinterpretazione questa, sinceramente. In che punto dell'opera viene detto che questo è un problema generazionale e che si stava meglio prima? E perché un'opera in cui si critica il contemporaneo sarebbe conservatrice e reazionaria (tanto più che stando alla tua interpretazione la colpa sarebbe del sistema sociale creato dalla generazione precedente)?
(Questo ovviamente mettendo da parte il presupposto che non condivido l'idea che questo sia il messaggio dell'opera)
@MatteoCaronna Non vedo l’ora di cambiare idea, e dico davvero anche perché la settimana prossima ci spenderò soldi per vederne il film, quindi: convincimi.
>Molte di queste affermazioni potrei applicare tranquillamente ad Akira, che effettivamente racconta di una generazione allo sbando senza valori e anestitazzata alla violenza, incapace di notare le crepe di un sistema marcio messo in piedi dalla generazione precedente, in cui l'unica via di fuga dall'impasse sembra essere la purificazione tramite l'annichilimento collettivo. Sarebbe strano però considerare Akira un'opera ultra-conservatrice e ultra-reazionaria, no?>
>Detto questo, non mi sembra proprio che un'interpretazione del genere si applichi a CSM dato che, per esempio, l'opera non ne fa una questione generazionale, non solo perché il range di età dei personaggi è piuttosto vario (e lo diverrà sempre di più) ma anche perché sono tutti abbastanza estraniati dal loro contesto generazionale non vivendo "nella società" (Denji per esempio non va a scuola, non interagisce con suoi coetanei né i suoi coetanei vengono mostrati).>
>Non mi sembra poi si facciano mai riferimenti a un passato idealizzato o a un decadimento dei valori, che sarebbero sì temi reazionari e conservatori.
Tra l'altro l'opera non è neanche ambientata nel presente, ma negli anni '90 in una linea temporale alternativa, quindi viene difficile leggerla sia come una critica alla Gen Z sia come un'idealizzazione del passato.>
@MatteoCaronna Bene, come ho scritto la mia interpretazione era ipotetica e quindi se non c’è nemmeno quell’interpretazione, allora per me è gratuitamente brutta e basta.
Il fatto che quell'interpretazione non regga non esclude che altre possano reggere. Un esempio: più che parlare di Gen Z, mi sembra più proficuo tentare la chiave delle classi sociali: Denji (come anche Kobeni) viene da una situazione di assoluta indigenza ed è questo che lo ha spinto tra le braccia di una manipolatrice come Makima.>
1) l'anime di Chainsaw Man adatta un pezzetto davvero piccolo di quella che è una storia molto compatta. Non è un battle shonen stile One Piece i cui temi e valori vengono ribaditi di story-arc in story-arc, ma un unico intreccio di cui hai visto un pezzettino. Per me i temi dell'opera sono piuttosto forti in ogni punto di CSM, però è innegabile che vengano sempre più a galla man mano che va avanti.>
> 2) L'anime non mi piace. Tutto quello che ho visto mi è sembrato piuttosto brutto, con una ricerca esasperata di un "grigio realismo" che impoverisce un po' il tutto. Il manga è un'opera pervasa da una forte vena demenziale e trash che nell'anime viene un po' a perdersi.>
>Comunque questo non era per dire che leggendo il manga ti ricrederesti ahaha Anzi secondo me è proprio questa vena demenziale e trash che non si sposa in alcun modo con il tuo gusto. La maggior parte delle cose che hai detto mi sembrano tranquillamente riconducibili a questa inconciliabilità.
premettendo che sono anch'io del partito di @MatteoCaronna (e anch'io mi baso sul manga piuttosto che sull'anime che non ho ancora visto) però, secondo me, nell'analisi che fate di CSM (e che potrei fare anch'io visto che ho la tessera di uno dei due partiti) ci potrebbe essere un errore di fondo: quello di applicare e spalmare categorie culturali statunitensi (gen Z) o addirittura macro-europee o bianche (conservatore, reazionario etc.) a un'opera che ha sì delle intrinsechezze con ->
@MatteoCaronna l'immaginario macro-europeo (scusate se uso questo goffo neologismo invece del più familiare "occidentale" ma, per me, l'Occidente così come ce lo raccontiamo non esiste proprio, quindi, per capirci, facciamo finta che "macro-europeo" ne sia un sinonimo) come tantissime opere in romanzo o manga/anime (d'altronde se Miyazaki attinge alla Montagna Magica, Imaishi a Dario Argento e Murakami a Hegel e Sofocle, vuol dire che lɜ autorɜ giapponesi navigano e conoscono il mondo ->
dellɜ gaijin meglio di quanto accada a parti inverse) è però anche vero che CSM è un fumetto (e un cartone animato) partorito in Giappone e, prima di approdare alle platee internazionali, è diventato un fenomeno e un cult tra il pubblico nipponico. Visto che però sono pateticamente provinciale mentre tu, @panapp , hai la fortuna e la possibilità di interrogare lɜ giapponesi, e se riesci ad andare oltre alla tua legittima frustrazione/delusione, sarei curioso di sapere come il -> @MatteoCaronna
pubblico del giappone interpreta CSM, cosa gli dice o ancora più banalmete, cosa prova avendo letto CSM. Per intenderci, il tripudio splatter di CSM per te è banale pornografia fine a se stessa. Ma che l'eccesso di violenza sfoci nella pornografia è un'idiosincrasia (e un'ipocrisia) tipica del gusto macro-europeo. In Giappone funziona allo stesso modo? Il "nostro" concetto di pulp è paragonabile al "loro" ?
Insomma, se CSM è una finestra su un pezzo di Giappone come ->
a suo tempo Naruto era una finestra sulla desolazione della sua sperduta provincia, cosa ci vedono attraverso lɜ giapponesi? Sono troppo curioso di saperlo. Fine.
@tridicomics @MatteoCaronna Allora, chiedo scusa in anticipo se sarò diretto, ma voglio solo essere diretto, non scortese, davvero.
Vi siete persi i molti “se” e i molti condizionai che ho scritto. Riassumo: “CM” mi (mi, a me) sembra un grand-guignol privo di senso e siccome io (io) personalmente tendo a cerca il senso nelle cose ho ipotizzato: che per caso significa questo? Se la risposta è no, allora 1) è un grand-guignol privo di senso 2) ha un altro senso.
@tridicomics @MatteoCaronna > frequento dal vivo mi dicono che “CM” è «grottesco e kakkoii», l’esatta parola グロテスク gurotesuku “grottesco” ovvero sia che è brutto ma fa ridere perché grottesco significa questo in italiano come in giapponese. In pratica, per lo spettatore locale “CM” è intrattenimento.
Le categorie socio-economiche giapponesi sono le stesse occidentali perché il Giappone dalla fine dell’Ottocento è nel sistema capitalistico al 100%. Qua si parla di pensioni, immigrazione, >
@tridicomics @MatteoCaronna > economia, guerre e clima esattamente, esattamente, esattamente come in Occidente, con priorità diverse e metodi diversi eccetera ma gli stessi temi.
“Naruto” è intrattenimento. La campagna giapponese è un setting che in “Shōnen Jump” è raro e dunque l’editor ha consigliato così all’autore per dargli un tono ben distinto dalle altre opere. Stop.
“Naruto” è fiction, “Death Note” è fiction, “Lattacco dei giganti” è fiction, “Chainsaw Man” è fiction, ma gli autori >
@tridicomics @MatteoCaronna > abitano nella vita reale e votano (considerando che il Giappone ha un altissimo astensionismo come in Italia, altro problema comune in Occidente perché il Giappone è Occidente); questo non vuol dire che la vita degli autori influenzi per forza l’opera, anzi questa è una lettura vetusta, ma comunque questi vedranno la TV e leggeranno i giornali immagino. Ora, un’opera in cui i personaggi si trovano a loro agio nello status quo e/o vi si conformano e/o fanno nulla >
@tridicomics @MatteoCaronna > per cambiarlo, a me (io, mi, me) comunica un senso di immobilismo sociale che ***magari va al di là delle intenzioni dell’autore, ma comunque è presente nell’opera***, perché nessun personaggio mette in discussione quel che sta accadendo, nessuno dice anche solo «…ma perché?» una singola volta, nulla.
Ora: “CM” vuol solo essere grottesco e kakkoii? In effetti tutti i suoi personaggi sono *insopportabilmente* kakkoii e parlano in maniera *insopportabile*, ok è così.
@tridicomics Semplicemente la sovversione è alla fine. Così come Shinji ci mette 26 episodi a capire che deve lasciare la presa con i robot, allo stesso modo Denji ci mette 11 volumi a realizzare che questa non è una vita normale (spoiler: la seconda serie di Chainsaw Man, dal volume 12 in poi, è tutta sul tentativo di Denji di vivere una vita normale). Shinji è accecato dalla convinzione che non vi sia altra realtà possibile per lui, Denji dal fatto che>
@tridicomics >prima era in una situazione molto peggiore. È uno che non aveva nulla e per questo è convinto di avere adesso tantissimo, non ha ancora capito che in realtà questa non è una vita normale. Per lui una mela tutta intera (con la buccia!) è un banchetto, poter interagire con una donna come Makima un sogno che si fa realtà e avere una casa con letto e bagno un lusso senza limiti. Non ha ancora chiaro che il governo lo sta privando di una vita da vero liceale. Ci si arriverà poi>
@MatteoCaronna @tridicomics No, gli sono serviti cinque secondi per dire «Ma sei scemo, ma che vuoi aò che non ci vediamo da anni, io sul robot non ci salgo!», poi c’è salito perché la poveraccia era in barella e poi e poi e poi eccetera con fasi di accettazione e fasi di rifiuto, però il moto iniziale c’era, e spesso durante serie i personaggi si chiedono perché e per come fanno quello che fanno.
@MatteoCaronna ah un'ultima curiosità a cui @panapp può rispondere. Lɜ otaku locali che frequenti come si spiegano il successo di CM ? Per loro qual è la ragione della fortuna di quel manga ?
@tridicomics E ci sta, ma d'altronde Shinji ha vissuto una vita (semi)normale fino a quel punto, Denji una vita di stenti. Prima dei fatti raccontati è arrivato a vendersi un rene e a fare il cacciatore di demoni per conto proprio pur di avere di che mangiare, quindi diciamo che ha dei motivi piuttosto forti per credere che adesso tutto sommato le cose gli vanno bene.
ah no! Scherzavo! Mentre pedalavo mi è venuta in mente una considerazione da membro del partito di @MatteoCaronna . "Perché Shiji X e Denji Y?" Credo semplicemente perché il primo l'ha raccontato Anno e il Secondo Fujimoto e volevano raccontare cose diverse con sensibilità diverse perché sono due autori diversi.
Ma poi che significa "di solito i personaggi si accorgono prima"? Ma dove esiste questa regola? Dove sta il codex maximus delle regole della buona storia e dei personaggi ben ->
@MatteoCaronna giusto, qua ti chiedo scusa se ti ho parafrasato quando scrivevi "spesso durante [le] serie i personaggi si chiedono perché e per come fanno quello che fanno".
scritti che se non si segue alla lettera si è fuori dai giochi? Da quando unə protagonista non può essere unə inettə a oltranza o un elemento passivo? (Che per me è uno degli aspetti più interessanti di Denji, come vittima/doppio di Makima. E Fujimoto riesce a presentarci un inetto passivo senza rendere noioso tutto).
Se dobbiamo squalificare a priori lɜ inettɜ nella narrativa, allora dobbiamo anche squalificare una discreta parte della letteratura russa e italiana 😄.
@MatteoCaronna @tridicomics Nessuno si fa domande mai. Nessuno si ferma tre secondi mai. Nessuno fa nulla che non sia ammazzare per dodici volumi e poi arriva un primo timido barlume. Manco Mowgli, manco le scimmie che pure hanno un sistema sociale.
Tutti (non solo Denji: tutti) obbediscono e obbediscono a un unico ordine che è: morte.
Non ci sono sorrisi che non siano ghigni, non gesti gentili che non siano funzionali al sistema, non momenti felici che non siano involgariti.
@MatteoCaronna eh quello è un po' un punto di CM (non l'unico). Tutti burattini dal primo all'ultimo. Ma a volte possono esistere anche storie così e se è legittimo dire "ok ma mi fa schifo e non capisco perché piaccia a tuttɜ, non me lo dovete fare piacere a forza", un'altra cosa è dire Evangelion (o The Promised Neverland che si regge tutto sul sospetto del mondo attorno ai personaggi) buono perché rientra in un paradigma e CM cattivo perché non lo fa. Poi avete fatto comunque bene ->
a tirare in ballo Evangelion perché è bellissimo, lo amo e secondo me bisognerebbe tirarlo in ballo sempre e comunque anche quando si parla di filatelia o di potatura e innesti. Non si parla mai abbastanza di Evangelion. ❤️
@MatteoCaronna le mie conversazioni: "eh la situazione della coltivazione della canna da zucchero"... "SÌ MA LO SAPETE CHE LA CANNA DA ZUCCHERO È IN QUALCHE MODO COLLEGATA A EVANGELION? PARLIAMONE!" 😂
Lo riscrivo una volta per tutte: al momento trovo “Chainsaw Man” pornografia del sangue senza dietro motivi né narrativi né estetici né morali né filosofici né qualsiasi altro che me lo rendano in una qualunque maniera interessante. Lo reputo volgare. Se l’ho visto e continuerò a farlo è perché percepisco che è in qualche maniera importante nell’attuale business degli anime e voglio vedere dove vuole arrivare. Fine.
Sì ok, ma stiamo calmi e ricordiamoci che siamo uniti nel culto eterno e devoto di nostro signore misericordioso Neon Genesis Evangelion. SEMPRE. SIA. LODATO.
@tridicomics @MatteoCaronna Oggi sono stato a cena con i fratelli di mia moglie, otakissimi. Mi hanno detto che "CM" era pubblicato su "Shōnen Jump" cartaceo finché l'editor è stato spostato sulla versione digitale e Fujimoto ha chiesto di poterlo seguire lì. Il fumetto in Giappone non ha particolare successo o acclamazione e quindi nel 2022 produssero la serie TV sperando di rivitalizzarlo, spendendoci parecchi soldi per l'animazione, doppiatori famosi, Kenshi Yonezu e tutte le ED diverse, >
@tridicomics @MatteoCaronna > ed effettivamente all'inizio è stato molto seguito perché venne pubblicizzato in maniera estrema (ricordo anch'io che al tempo le maggiori stazioni dei treni erano tappezzate di pubblicità), ma alla fine la serie si è rivelata in Giappone un grosso flop commerciale e perciò invece della seconda serie hanno pensato a un film che è più economico da produrre e più sicuro a livello di incassi, e anche qui hanno speso molti soldi in promozione. La popolarità >
@tridicomics @MatteoCaronna > relativamente bassa del fumetto deriva dal fatto che inizia come un comune battle shōnen ma poi devia abbandonando la sequela di boss progressivamente più forti, cosa che intriga i lettori stranieri ma non quelli giapponesi, mentre l'elemento più popolare in patria è Denji che è apprezzato per essere molto sfrontato e diretto e quindi appare come un esempio da seguire per comportarsi con sincerità.
Bene, ora so più di questa serie odiosa che di tante altre che amo.
@tridicomics >Se confrontiamo le vendite con altre serie molto popolari di Jump dello stesso periodo è possibile notare che quando l'anime di CSM venne annunciato il manga vendeva molto di più rispetto a quanto vendevano Jujutsu Kaisen e Demon Slayer nel periodo in cui i loro rispettivi anime sono stati annunciati. Questo per merito anche della nomination al Kono manga ga sugoi (premio che ha poi effettivamente vinto l'anno successivo).>
@tridicomics >CSM tanto era un successo degno di nota che l'anime non ha semplicemente avuto un investimento massiccio, ma è stato anche il progetto che Studio Mappa ha scelto su cui puntare le proprie finanze. È infatti un anime prodotto interamente da loro, senza il classico modello del production committee (che è una cosa abbastanza straordinaria per l'industria). I soldi spesi sono loro, gli incassi sono loro, senza altre aziende di mezzo (a differenza di JJK, altro titolo loro).>
@tridicomics >L'annuncio dell'anime fece raddoppiare le già alte vendite del manga, che non sono mai diventate mostruose come altri titoli di Jump solo perché poco dopo, al volume 11, Chainsaw Man arrivò a conclusione, prima ancora che l'anime potesse andare in onda.>
@tridicomics >Poi sì, due anni dopo è iniziata una seconda serie (dal vol. 12 in poi) su Jump+ con un approccio molto più di nicchia (una sorta di ricostruzione denpa di una commedia romantica all'interno dell'universo di CSM) e contemporaneamente è andato onda l'anime che non ha avuto il successo sperato (flop non direi però, altrimenti si fermavano là).>
@tridicomics >Il manga era molto popolare in occidente già prima che abbandonasse la struttura della sequenza dei boss (che permane per tutti e 11 i volumi della "prima serie") e continua a fare ottimi numeri qua, mentre in Giappone le vendite dei volumetti sono abbastanza calate pur rimanendo alte, probabilmente proprio per il motivo che dicevano i cognati otaku.>
@tridicomics >La questione del successo dell'anime è complicata. Le vendite dell'home video (di solito usato come fattore per capire il successo di un anime stagionale) sono state abbastanza basse, ma bisogna considerare vari fattori:>
@tridicomics 1) L'anime è andato in onda in un periodo di boom degli anime all'estero sulle piattaforme di streaming, quindi non abbiamo un'idea precisa degli incassi che può aver fatto.
2) Essendo stato prodotto senza production committee, la torta non andava divisa con nessuno e Mappa ha avuto accesso ai ricavi di tutto il merchandise e affini (cosa che per gli studi d'animazione normalmente non accade).>
@tridicomics >Sul perché possa aver dato risultati inferiori alle aspettative chissà. Le scelte stilistiche fatte per adattare il manga sono state piuttosto bizzarre e a molti, me compreso, non sono andate giù. L'ambizione non è stata riscattata dal risultato per quanto ho visto. Tant'è che il film prova un approccio stilistico diverso mettendo a capo del progetto un altro regista.
@MatteoCaronna Dove le ricostruzioni non collimerebbero, scusa? Sono identiche, io ho usato "flop" per risparmiare caratteri invece di «non ha avuto il successo sperato», ma considera che (a detta loro, io non so niente, figurati) il regista è stato licenziato (non cambiato: licenziato) proprio perché, ehm, «non ha avuto il successo sperato». Sulla produzione ho usato l'impersonale scrivendo che hanno investito molti soldi perché non mi avevano detto il soggetto. Le vendite dei > / @tridicomics
@MatteoCaronna > tankōbon non corrispondono necessariamente all'apprezzamento settimanale perché pare (m'hanno detto) che "CM" era spesso a metà o in coda a "Shōnen Jump" per via dei voti via cartolina, poi le vendite dei volumi coinvolgono un target solo parzialmente sovrapposto perché li comprano anche persone che non hanno letto la serie a puntate e dunque sono potenzialmente diverse. In pratica mi sembra che i nostri (anzi i vostri) due racconti si completino a vicenda, credo. / @tridicomics
È vero che vendite tankōbon e sondaggi su rivista sono fenomeni diversi, ma un manga che vende così tanto non lo si può chiamare un titolo "non di particolare successo" di cui han prodotto un anime "sperando di rivitalizzarlo." Se non fosse stato sin da subito un successo degno di nota, Mappa non avrebbe tentato un salto nel vuoto di questo tipo, ma anzi avremmo avuto o un adattamento anime classico (editore->production committee->studio commissionato) oppure nessun anime.
@MatteoCaronna Beh «salto nel vuoto», stiamo comunque parlando dell'adattamento di un titolo di "Shōnen Jump" che come hai scritto tu andava avanti da anni e che aveva ricevuto attenzione critica, mica dell'adattamento di –che so– uno spettacolo di teatro dei burattini indonesiano, quanto mai poteva andare male? Non è andato benissimo e per la seconda stagione hanno pensato a un film, pace.
Su Hulu sono usciti due film di montaggio e sono la nona cosa più vista in Giappone ora. / @tridicomics
@tridicomics Sì ma produrre un anime senza production committee è comunque un evento piuttosto raro e un investimento di risorse straordinario. Credo che negli adattamenti di Jump degli ultimi 30 anni non abbia precedenti.
@MatteoCaronna Vabbè, è stato un test che non è andato bene, c'è sempre una prima volta. Se è per questo c'è anche uno spettacolo teatrale in cui pure Shūeisha non è affatto entrata, prodotto in maniera indipendente da tal agenzia Nelke. Magari è una scelta dell'autore/condizione posta dall'autore, non possiamo saperlo. / @tridicomics
Was ich auch noch prüfen muss. Download, Upload und Ping sind besser aber browsen ist um einiges schlechter. Es braucht nun ewig bis ich mal ne Seite lade und Youtube Videos wollen manchmal auch nicht
The civil and political organizations that organize the Week Against Israeli Colonization in Salvador strongly condemn the attempt by the Bahia Law School and the OAB/BA (Brazilian Bar Association …
🗃️ ARCHIVE : « Macron se lance » (2016) Alors on dira que je me suis planté car il a été élu et réélu, mais vu les circonstances, je persiste à dire que sa « marche » n'excite pas grand-monde… ▶️ grisebouille.net/macron-se-lan… #BD #GriseBouille #satire #Macron #EnMarche
Bon, j’avais déjà fait un article sur le bonhomme, alors vous savez à peu près ce que je pense d’Emmanuel « Rothschild » Macron… Mais comme il refait parler de lui, ces derniers temps, il ne me semble pas déconnant d’en remettre une couche.
Özdemir auf Wahlkampf-Tour: Grüner Kronprinz trotzt der Vertrauenskrise
Ex-Landwirtschaftsminister Özdemir möchte die Landtagswahl in Baden-Württemberg gewinnen. Doch die bislang regierenden Grünen stecken im Umfragetief. Im Ländle schwächelt die Industrie, in vielen Branchen geht die Angst um. Von Tobias Faißt.
Gut 7.500 Jugendliche verließen im vergangenen Jahr die Schulen in Baden-Württemberg ohne Abschluss. Dagegen will Grünen-Spitzenkandidat Özdemir vorgehen - mit einer Art "Frühwarnsystem".
Das wird eine Wahl des kleineren Übels. Mir ist aber vollkommen schleierhaft, wieso im freiheitsliebenden Südwesten gerade wieder eine Mehrheit stramm schwarz marschiert. Es müssen wohl wieder wie seinerzeit unter Mappus in Stuttgart BürgerInnen zusammengeknüppelt werden, damit die spüren, wofür die CDU steht.
"For years we’ve been told that if the rich get richer, the benefits would trickle down to the rest of the population. But it hasn’t—it’s been sucked upward. Ali explains how U.S. economic policy rewards the elite at the expense of the working class."
Profitez des vidéos et de la musique que vous aimez, mettez en ligne des contenus originaux, et partagez-les avec vos amis, vos proches et le monde entier.
openSUSE ha un nuovo sito web! Design moderno, navigazione semplificata, supporto per tema scuro e un messaggio chiaro: “Adotta il camaleonte”. Un passo importante per migliorare l’immagine del progetto e promuovere Linux come alternativa a Windows. #openSUSE #Linux
Approval rating for #TangerineTyrant has dropped to a new low -- 37% approval. Roughly where Nixon was at the beginning of September 1973. (Nixon would ultimately drop to 24% at the point of his resignation).
I receive an e-mail. It says my credit card is about to expire and it urges me to click the button below to log into the service the card is being used for to update the card info.
I know what you're thinking at this point but the plot twist is that after 1000s of fake ones, this one is real.
Makes me wonder if the services should really phrase it like that knowing they're just setting their customers up for scams. My bank, being really bad at many things, at least does their e-mails right.
When they want me to do something, they'll send a mail saying I need to log onto my online bank and the steps what to do then.
"Diagram of the Winds", one of several medieval cosmographic diagrams found in a 12th-century English manuscript. See more of its wonderful cosmographic imagery here: publicdomainreview.org/collect…
While we can all understand why people would want to disengage from the news (when we're living through such a hellish time), but when people do disengage, the Q. is how do they then form political views (because they will certainly still have them)?
Does this disengagement serve populists who offer simple (but often mistaken) 'solutions' to problems?
Does disengagement allow people to build views based on ethical grounds?
Its an interesting issue - I think ethical views at their most basic stem from the values inculcated into us by our parents - mine certainly were.... so, it may be that when we self-engage these ethical commitments we can be less dependent on the news to know what we think about politics?.... or maybe I'm just being idealistic?
yes, I'd agree, I was starting with the parents, but would agree on the social groupings' influence.... I guess my point is that can be a lot more significant than watching or not watching the news? But that said, its intuition, not based on any data or research I have in my hand
@TCatInReality - whilst mine must at some point have started with my parents, I diverged rapidly from them when at university. Now I look back on my life and see just what a major part books have played in moulding and reinforcing the moral and ethical viewpoints I had formed first for myself in the company of other students and listening to left wing speakers. But then many of the books were about morality and ethics...!
Prior to the age of 24 hour rolling news and mobile phone alerts we all managed to get along fine with maybe hearing or reading some news once or twice a day. The news bulletins were mostly short with only the major evening news programmes stretching to half an hour (Today programme excepted). People weren’t ‘disengaged’. They simply weren’t obsessed. It was (and is) possible to liven informed life without saturation coverage. Very little is existentially necessary.
I agree; I ration my exposure - you wil have noticed the tempo of my posting, and do not have a smartphone so have no ability to doomscrole away from my laptop - essentially rebuilding the approach your rightly say we all had in the (now quiet distant) past
I don't have an answer to the question, but the first thought that came to my very sleepy mind was: if disengagement with news served populists, why are populists so desperate to take over the news?
For me, formation of political views begins with personal policies, e.g. one of my policies is in cooking, to try and pair ingredients with complementary flavours. And the formation of that arose out of my engagement with (i.e. beyond merely doing) the process of cooking.
I dunno, maybe leaving people space / mental bandwidth to engage with something, anything, could help keep populist simplism at bay?
Every major news organization is owned and controlled by the ownership class, who use it to promote and validate their worldview that they are superior to the average person.
All news is inherently biased - the current news organizations and the folks who own them have just perfected it.
News is no more than gossip. Politics - at least as you discuss them here - is about centralized control.
This is why I still believe in social media - and, in particular, decentralized social media, like ActivityPub.
We can and should run our own instances for ourselves and the communities who matter to us.
We should share news among each other, focus on building local economies.
We should negotiate how to break away from centralized politics controlled by selfish money perverts who only care for themselves and rebuild the communities they destroyed.
Certainly some politics *is* local and benefits from being discussed/decided at a local level, but that's not true for all politics... there's a lot going on that has a local impact but is not local politics
It has outsized local impact because we have abdicated too much local control to distant "leaders" who fail to take local needs into account when making decisions that affect us.
The last few decades has been a continual movement of taking away community control and centralizing it among governments and national / multinational corporations.
That makes us all far too dependent on people who are operating a scale where we don't matter.
I notice you're in the UK - at least, I think that's the case.
I'm in California. I have done an extensive amount of traveling throughout the UK and Europe. Our systems are very similar on the surface, but the differences cut so deep I honestly think we're incapable of truly understanding each other.
So this may be a problem unique to the US. Our country is *MASSIVE* - no one seems to understand that.
yes, in the UK (but confusingly using a US instance).... and yes I can see how State politics in the US is another significant level we just don't really have... and yes, the superficial similarities between our countries are often over-recognised while the major deeper differences are ignored... having travelled in the USA a lot (in the past) I can very much see thst
I wonder if the poor reliability of the mainstream news media is part of the problem. I know from personal experience a news report as given on TV news is very different from what those involved/witnesses reported. Even to the extent of getting the location wrong .... Why listen to factual inaccuracies interspersed with opinion & forecasts of future events based on briefings? It doesn't inform you, it's worse than Pravda in Brezhnev's day. The UK has no reliable factual sources.
Many years ago I stopped getting the Economist as they reported on a set of events & circumstances I was involved with & got it completely wrong & then that drove an analysis that missed the point of what had happened.... I thought, well if they got this so wrong, perhaps they're getting other stuff wrong too & cancelled my subscription - never regretted it
La imagen muestra un texto escrito a mano en español sobre un fondo blanco. El texto dice: "Se necesitan días malos para saber quién es familia, quién es amigo y quién es tu verdadero amor." La letra es de color negro y está escrita en un estilo informal, con variaciones en la tinta y la presión de la pluma, lo que le da un aspecto personal y auténtico. El mensaje transmite una reflexión sobre la importancia de los momentos difíciles para discernir las verdaderas relaciones en la vida.
Proporcionado por @altbot, generado de forma privada y local usando Ovis2-8B
Just released my latest #blog, titled "The Immutable Linux Paradox" which explores what makes an immutable Linux distribution, and how #Ubuntu Core approaches the challenge.
Immutable Linux distributions are gaining popularity due to their promises of resilience and security, with mainstream operating systems adopting similar principles.
This post explores how different Linux distributions achieve immutability, the trade-offs, and why you should give it a try!
The image shows a computer screen with multiple open windows, indicating a software development environment. The central window is titled "Sense HAT Emulator," displaying a detailed description of the emulator, including installation instructions, examples, and links to the library and documentation. The emulator interface features a graphical representation of the Sense HAT, with sliders for adjusting temperature, pressure, and orientation, and a joystick for interaction. The left window shows a terminal with code related to the Sense HAT, including a function named "rainbow" and a while loop. The right window displays a graphical interface for the emulator, with a color grid representing the Sense HAT's LED matrix and sliders for adjusting various sensor readings. The background of the screen includes a blurred image of a building and trees, suggesting a natural setting.
Provided by @altbot, generated privately and locally using Ovis2-8B
Agenda mardi 2 septembre 2025 paroledanimaux.fr/agenda-mardi… "Les événements de la cause animale du mardi 2 septembre 2025 The post Agenda mardi 2 septembre 2025 appeared first on Parole d'Animaux."
anyone interested in a #permaculture course in #Leeds? the course consists of 11 day sessions and 2 evening online sessions between September 2025 and May 2026.
Places are limited.
More information and booking form, or visit the website
O' mast e o' don
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