Trump is just amazed because he had to not only learn English, but also hide his Russian accent and he's wrongly assuming all the world leaders are the same. Maybe not the same country, but secretly from somewhere else just pretending to speak GOOD.

"Dang, you're better than me even!"

Some people can't take a compliment.

"When you skipped history class and the briefing"... and you're patronising... (that is, Thump doesn't know history, skipped the briefing his staff surely prepared for him, and exhibited patronising behaviour towards the Liberian delegation) 😐

Edited to improve the sense of & explain my comment.

Trump doesn't *work*. He doesn't read. He doesn't take briefings. He never remembers what he's told. He just blunders about, contradicting everyone. If someone disagrees, he'll shout more.

Think about it. Trump is so lazy, he can't be bothered remembering what he said himself. His own words! Imagine that level of sloth.

Trump thinks being rich makes every job a zero-effort scam. If people actually work at their jobs, that only proves they're suckers and losers.

⟦ Se #MordechaiAnielewicz fosse vivo oggi, sarebbe morto.
Il leader dell'Organizzazione Ebraica di Combattimento durante l'Insurrezione del Ghetto di Varsavia sarebbe morto di vergogna e disonore nel sentire i piani del ministro della Difesa - con il pieno appoggio del primo ministro - di erigere una “città umanitaria” nel sud della Striscia di Gaza.

Anielewicz non avrebbe mai immaginato che qualcuno potesse osare concepire un piano così mostruoso 80 anni dopo l'Olocausto.

Non appena avesse avuto notizia che questo piano era stato concepito dal governo dello Stato ebraico, fondato sui sacrifici del suo ghetto, sarebbe rimasto sconvolto. ⬇️2

Dopo aver saputo che #IsraelKatz, l'uomo che ha proposto questa idea, era il figlio di Meir Katz, sopravvissuto all'Olocausto, e di Malcha (Nira), nata Deutsch, della regione rumena di Maramures, che avevano perso la maggior parte della loro famiglia nei campi di sterminio, non ci avrebbe mai creduto.
Cosa avrebbero detto al figlio?

Al momento che Anielewicz si fosse reso conto dell'apatia e dell'inazione che il piano provocava in #Israele e in parte nel mondo, anche in #Europa, persino in #Germania, sarebbe morto una seconda volta, questa volta di crepacuore. ⬇️3

Lo Stato ebraico sta costruendo un ghetto. Che frase orribile.

È già abbastanza grave che il piano sia stato presentato come se potesse essere in qualche modo legittimo - chi è a favore di un campo di concentramento e chi è contrario? - ma da lì il percorso potrebbe essere abbreviato verso un'idea ancora più orribile: qualcuno potrebbe suggerire un campo di sterminio per coloro che non superano il processo di selezione all'ingresso del ghetto.

Israele sta comunque uccidendo in massa i residenti di Gaza, quindi perché non snellire il processo e risparmiare le vite dei nostri preziosi soldati?

Qualcuno potrebbe anche suggerire un forno crematorio compatto sulle rovine di Khan Yunis, il cui ingresso, come nel vicino ghetto di #Rafah, sarà puramente volontario. ⬇️4

Certo, volontario, come nella “città umanitaria”.
Solo l'uscita dai due campi non sarà più volontaria. Questa è la proposta del ministro.

La natura dei genocidi è che non nascono da un giorno all'altro.
Non ci si sveglia una mattina e si passa dalla democrazia ad #Auschwitz, dall'amministrazione civile alla Gestapo.
Il processo è graduale.

Dopo la fase di disumanizzazione - che gli ebrei tedeschi e i palestinesi di Gaza e Cisgiordania hanno subito ciascuno a suo tempo - si passa alla demonizzazione, come hanno sperimentato entrambe le nazioni.

Poi arriva la fase della paura: non ci sono innocenti nella Striscia di Gaza, il 7 ottobre è una minaccia esistenziale per Israele che potrebbe ripetersi in qualsiasi momento.

Poi arrivano gli appelli ad evacuare la popolazione prima che qualcuno sollevi l'idea dello sterminio.⬇️5

Siamo ora in quest'ultima fase, l'ultima prima del #genocidio.
La Germania trasferì i suoi ebrei a est; anche il genocidio armeno iniziò con la deportazione, che allora si chiamava “evacuazione”.
Oggi stiamo parlando di un'evacuazione a sud di #Gaza.

Per anni ho evitato di fare paragoni con l'Olocausto. Ogni paragone rischiava di non cogliere la verità e di danneggiare la causa della giustizia. Israele non è mai stato uno Stato nazista e, avendo stabilito questo fatto, ne consegue che se non è uno Stato nazista, deve essere uno Stato morale.

Non c'è bisogno dell'Olocausto per essere scioccati.
Ci si può scandalizzare per molto meno, ad esempio per il comportamento di Israele nella Striscia di Gaza.

Ma nulla ci ha preparato all'idea della “città umanitaria”. ⬇️6