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Ascoltate bene le sue parole e seguite il ragionamento: in breve, esistono dei meccanismi del cervello, legati alle emozioni, che non possiamo comandare. Tra questi c'è quello del fuggire quando abbiamo paura: più è alta la sensazione di pericolo (causata dalla paura) più il nostro cervello ci grida "scappa! scappa!". Un meccanismo che esiste e che funziona in questo modo da sempre, per farci sopravvivere.

Cosa succede se continuamente subiamo questa sensazione di paura? Che la memoria diventa colma di segnali di allerta! Quindi si genera un vero e proprio cortocircuito.

Quindi se uno studente studia e sente paura, se studia e sente noia, se studia e sente giudizio... tutte queste emozioni portano il cervello a dirgli: "Fuggi che sei in pericolo!"

Quindi noi per anni educhiamo il cervello ad avere emozioni sbagliate per lo studio, perché sono emozioni che ti inducono a fuggire, proprio dallo studio!

Attenzione però! Queste emozioni non ubbidiscono a quella che si chiama l’intelligenza cognitiva.

Quindi nessuno può dire: "smetti di avere paura", e la paura passa.

Non è che ti puoi comandare di essere felice e diventi felice.

Non è che ti puoi comandare di essere allegro e diventi allegro.

Perché queste componenti del cervello sono più antiche, più profonde, che comandano loro sull'intelligenza.

Quindi è la paura che ti blocca e che comanda i circuiti.

L'ansia si forma perché il sistema educativo attuale fa crescere costantemente in allerta tutti ed educa con questi semafori rossi continui.

L'ansia indica che l'organismo è arrivato ad avere preoccupazioni per ogni cosa: come se fosse un cortocircuito continuo.

Quindi come ci si difende?

Continuando a sopportare o scappando da tutto quello che è il sistema, reagendo.

L'ansia si vince con una emozione che sia di ribilanciamento all'ansia stessa e qual è questa emozione?

IL CORAGGIO!

Se vogliamo diminuire l'ansia dobbiamo aumentare il coraggio!

E come si fa?

Il coraggio non aumenta a parole, ma solo se si ha una alleanza fra chi impara e chi insegna ad aumentare le esperienze di coraggio.

Più noi abbiamo il coraggio di studiare ed affrontare l'errore grazie all'aiuto del nostro insegnante, più lo percepiamo come alleato che mi incoraggia a sbagliare e ad imparare dai miei stessi errori, insegnandomi la strategia da seguire, più la mia ansia diminuisce!

Quindi cari insegnanti, ora sapete che se uno studente lo vedete svogliato, che non prende buoni voti, e che "fugge" con la mente durante la lezione, magari potrebbe essere che la sua condizione dipende da una mancanza di coraggio dovuta alla vostra troppa rigidità.

Magari potrebbe non essere così o magari sì, sta a voi, da insegnanti, farvene un'idea, per il bene dei ragazzi e del Paese.

Ora avete uno strumento in più per fare del bene, la vostra consapevolezza sui meccanismi legati all'ansia e allo studio.

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Daniela Lucangeli è Professore Ordinario in Psicologia dell’Educazione e dello Sviluppo (2005) presso l’Università di Padova.
Membro Accademia Mondiale delle Scienze Learning Disabilities (International Academy for Research in Learning Disabilities – IARLD) Sessione Sviluppo (2015).
Presidente Mind4Children, Spin-Off dell’Università degli studi di Padova che sostiene la ricaduta della ricerca scientifica in azioni a servizio del potenziale umano attraverso la sperimentazione, la divulgazione, la consulenza e la formazione.
Presidente Nazionale CNIS (Associazione per il Coordinamento Nazionale degli Insegnanti Specializzati e la ricerca sulle situazioni di Handicap).
Presidente Comitato Scientifico Polo Apprendimento.
Socio di numerose associazioni scientifiche internazionali e nazionali nell’ambito del Developmental Sciences. È autrice di numerosi contributi di ricerca e di intervento nell’ambito dell’apprendimento
matematico. È membro di associazioni scientifiche nazionali e internazionali nell’ambito della psicologia dello sviluppo e dell’apprendimento. È membro del comitato di redazione di riviste specializzate come Journal of Learning Disabilities e referee per molte altre riviste internazionali (Journal of Experimental Child Psychology, Journal of Educational Psychology).
Le sue principali aree di ricerca sono i processi maturazionali del neurosviluppo con particolare attenzione al rapporto tra apprendimento ed emozioni. Gli ambiti di ricerca sperimentale nello specifico riguardano i trend evolutivi (intelligenza numerica) e le difficoltà di apprendimento.
La Prof.ssa Lucangeli promuove la divulgazione della ricerca e del sapere scientifico allo scopo di attivare la “Terza missione” dell’Università, attraverso il dialogo con la società.
Definisce la sua una “Scienza Servizievole”. Una scienza che esce dalle aule universitarie e si mette a disposizione di famiglie, insegnanti, operatori a servizio delle nuove generazioni.