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In lode di Tancredi Antoniozzi. Tancredi libero!



Aprile 2025. Tancredi Antoniozzi ha più o meno ventidue anni ed è figlio di un ricco.
Questo ricco si chiama Alfredo Antoniozzi. Al momento fa il deputato per un partito conservatore molto attento ai valori cattolici, tant'è che fa fare il Primo Ministro a una madre non sposata.
La foto in alto ritrae Tancredi come un tipico giovane peninsulare che sta cercando di affermarsi senza passare per fastidiose esperienze cheap come quelle dello studio e del lavoro: il suo aspetto è il risultato di una consapevole sintesi di ridicolo e di minaccioso.
Secondo l'apparato iconografico fornito in varie sedi dallo stesso Tancredi, con le giovani donne la strategia si rivela piuttosto efficace. Chissà che nel medio termine non abbia una sua importanza anche nell'incrementare le statistiche relative alle malattie sessualmente trasmissibili.
In poco tempo Tancredi è riuscito effettivamente ad affermarsi. Quando aveva diciassette anni ha esercitato le proprie ragioni a cinghiate in un posto dove vanno in vacanza i ricchi. Due anni dopo si è esibito in un classico dell'arte circense, il numero del "lei non sa chi sono io", che nella sua versione si concludeva con la presa a calci di un gendarme chiamato a fare il comprimario e non si sa quanto consenziente. Tancredi ne ha esitato otto mesi di galera ed è anche probabile che sia i gendarmi che il giudice sapessero benissimo chi fosse.
Nell'aprile del 2025 ha arricchito le res gestae con un altro arresto. Pare avesse preso l'abitudine di togliere con la forza a altri giovani ricchi certi oggetti di metallo che segnano le ore e che costano quasi come un appartamento. Questi giovani ricchi lo avrebbero aiutato non poco, sia pure involontariamente, fotosegnalandosi da soli sul Libro dei Ceffi tenendo bene in vista quegli stessi oggetti di metallo.
La malevolenza del giornalame accenna anche a storie di cocaina, che come tutti sanno in certi ambienti è come il basso continuo nella musica barocca.
Lo stesso Tancredi ha fatto quello che poteva per mostrare il meglio di sé su Instagram. Le immagini non sono molte ma concorderebbero nel fare di questo sfaccendato aggressivo e violento un frequentatore abituale di Cortina d'Ampezzo, del Principato di Monaco e di Porto Cervo.
Lo attende adesso un periodo neanche troppo breve in cui dovrà sottoporre il suo tenore di vita a una stringente spending review. Ma con un padre tanto attento e premuroso è probabile che tra non molto potrà tenere viva l'attenzione dei suoi sostenitori con altre iniziative altrettanto utili e socialmente valide.
Alfredo Antoniozzi?
Ci sono foto in cui porta la cravatta, il che ne farebbe un individuo da tenere ipso facto quanto più possibile a distanza.
Ma va ringraziato: la sua azione pedagogica e i suoi meritevoli risultati contribuiscono a un prezioso e realistico ritratto degli ambienti del democratismo rappresentativo.
E va ringraziato e difeso il giovane Tancredi, per costituire nella sua persona e in ogni aspetto del suo essere una consapevole e diligente incarnazione dei valori occidentali.

Post scriptum. E siccome è una consapevole e diligente incarnazione dei valori occidentali, è più che legittimo attendersi che quando in matricola gli restituiranno il cellulare (più prima che poi, sperabilmente per lui) si farà senz'altro vivo con i suoi estimatori su internet, tirando in ballo un repertorio di amici che parlano da dietro, di leoni e di cani, di galere di passaggio e così via.