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Tra il 1878 e il 1931, allo zoo di Berlino le Völkerschauen erano un appuntamento piuttosto frequente ed erano presentate come “spettacoli etnologici” in cui gruppi di persone provenienti soprattutto da Africa e Asia, ma anche dalle regioni più a nord del continente americano e dall’Australia, venivano “esposti”, alla stessa maniera degli animali. Vestiti con abiti tradizionali, dovevano incarnare l’idea che gli europei avevano delle altre civiltà – un’idea legata, nella migliore delle ipotesi, al mito del “buon selvaggio”, nella peggiore all’inferiorità razziale e all’inciviltà. Venivano anche costretti a ballare, cantare e svolgere azioni quotidiane per il divertimento del pubblico europeo, che li osservava con curiosità e stupore e poteva perfino toccarli. Inoltre, i medici dell’epoca facevano la fila per analizzarli e misurarli, alla ricerca di una presunta prova scientifica della superiorità delle popolazioni europee bianche rispetto alle altre. ilmitte.com/2024/08/quando-all…