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Kinmen celebra il rito del dio 城隍 – Chenghuang: tradizione, comunità e giovani protagonisti.


A Kinmen, il rito annuale di accoglienza del Dio 城隍 - Chenghuang, tenutosi il 13 dicembre 2025, continua a essere uno dei momenti più sentiti dalla comunità, nonostante il trascorrere degli anni. Si tratta della divinità taoista protettrice delle città. P

A Kinmen, il rito annuale di accoglienza del Dio 城隍 – Chenghuang, tenutosi il 13 dicembre 2025, continua a essere uno dei momenti più sentiti dalla comunità, nonostante il trascorrere degli anni. Si tratta della divinità taoista protettrice delle città. Per valorizzare e tramandare questa importante tradizione riconosciuta come patrimonio culturale nazionale, il Tempio di 城隍 – Chenghuang di 浯島 – Wudao ha organizzato una grande giornata di esibizioni, laboratori e attività aperte al pubblico. Ora qualcuno si domanderà “dove si trova 浯島 – Wudao”? Ebbene, Wudao altro non è che un’antica denominazione dell’arcipelago di Kinmen, utilizzata ancora oggi in cerimonie tradizionali; inoltre è possibile ovviamente ritrovare tale denominazione in antichi scritti.

Ma torniamo all’evento, che è intitolato “Wudao Yizhen – Proteggere il Territorio e Tramandare la Tradizione”. La festa ha trasformato il piazzale del tempio in un vivace palcoscenico dove gruppi rituali, musicisti e performer hanno mostrato al pubblico le tecniche e i simboli che caratterizzano il rito. Famiglie, bambini e anziani hanno partecipato numerosi, contribuendo a un clima festoso che ha messo in luce la vitalità della cultura locale.

Tra gli ospiti istituzionali erano presenti rappresentanti del Ministero della Cultura e delle autorità locali, che hanno sottolineato l’importanza del rito non solo come cerimonia religiosa, ma come memoria collettiva e collante sociale per gli abitanti dell’isola.
«La cultura non si conserva da sola: va interpretata, vissuta e riportata nella quotidianità», ha ricordato Wu Zengyun, direttore del Centro di Servizi Congiunti Kinmen-Matsu.

Tradizione e innovazione: la sfida del passaggio generazionale


Il direttore dell’Ufficio Culturale di Kinmen, Chen Rongchang, ha presentato i risultati del programma dedicato alla trasmissione delle arti rituali, che prevede formazione, attività esperienziali e coinvolgimento delle scuole. L’obiettivo dichiarato è di avvicinare i giovani ad una tradizione che rischierebbe altrimenti di indebolirsi nel tempo.

Anche il comitato del tempio ha evidenziato la necessità di trovare un equilibrio tra autenticità e rinnovamento.
«I giovani portano nuove idee e nuovi modi di partecipare. È diverso dal passato, ma lo spirito è lo stesso», ha spiegato il presidente Yang Yaoyun.

Esibizioni spettacolari e un’antica competizione


Il programma ha offerto un ricco ventaglio di performance: dalle figure rituali dei Generali Fan e Xie ai Giudici dell’Aldilà, fino alle danze del drago e del leone e alla tradizionale “sedia-centopiedi”. Per i più piccoli non sono mancati laboratori, costumi d’epoca e visite guidate pensate per trasformare la curiosità in conoscenza.

Il momento più atteso è stato la competizione di “bo jiao”, una prova di abilità rituale davanti alla statua del Dio Chenghuang. A conquistare il pubblico è stato un giovane del gruppo della Porta Sud, che ha vinto dopo nove turni consecutivi, simbolo perfetto della nuova generazione che raccoglie il testimone della tradizione.

Una tradizione che guarda al futuro


Oltre agli aspetti religiosi, il rito del dio 城隍 – Chenghuang rappresenta oggi un importante motore culturale e turistico per Kinmen. L’integrazione di elementi moderni – come percorsi interattivi e attività per famiglie – dimostra la volontà di rendere questa tradizione accessibile e viva.

Le autorità locali hanno confermato l’impegno a sostenere il progetto anche negli anni a venire, affinché il rito continui a essere un simbolo identitario dell’isola e un ponte tra passato e futuro.

Ora, per chi volesse approfondire la conoscenza di tale divinità, riporto il seguente testo, tradotto ed elaborato da una AI:

Origine e sviluppo del culto


Il Chenghuang è la divinità incaricata di proteggere la città e il fossato che la circonda. Il culto nasce durante il periodo delle Dinastie del Nord e del Sud e si diffonde progressivamente in tutta la Cina. In origine, il termine “城隍” indicava il fossato difensivo attorno alle mura cittadine. Con il tempo, la parola ha assunto un significato religioso, identificando lo spirito protettore della città.

Durante le dinastie Sui e Tang, il culto si diffonde soprattutto nel sud della Cina. A partire dalla dinastia Tang centrale, molte prefetture e contee iniziano a costruire templi dedicati al Chenghuang, trasformandolo in una divinità venerata a livello nazionale.

Nel periodo Ming e Qing, il ruolo del Chenghuang si evolve: da semplice spirito protettore diventa l’equivalente “spirituale” dei funzionari governativi terreni. In altre parole, se i funzionari imperiali rappresentano il potere amministrativo nel mondo umano (yang), il Chenghuang rappresenta il potere amministrativo nel mondo degli spiriti (yin), responsabile degli affari dell’oltretomba relativi alla sua giurisdizione.

Chi può diventare un Chenghuang


文澳城隍廟|城隍爺與諸神像
文澳城隍廟|城隍爺與諸神像

A seconda delle città, il Chenghuang può essere:

  • un eroe morto per la patria,
  • un funzionario onesto e virtuoso,
  • una figura storica rispettata,
  • oppure, in alcuni casi, scelto direttamente dalla popolazione locale.

Il criterio fondamentale è che si tratti di una persona considerata retta, leale e meritevole.

Gerarchia e titoli


Durante le dinastie Ming e Qing, l’impero stabilisce una vera e propria gerarchia dei Chenghuang, parallela a quella dei funzionari civili:

  • Dū Chénghuáng 都城隍 – livello provinciale
  • Fǔ Chénghuáng 府城隍 – livello prefettizio
  • Xiàn Chénghuáng 县城隍 – livello di contea

In alcune città particolarmente importanti, il Chenghuang riceve titoli nobiliari onorifici (duca, marchese, conte).

Funzioni e ruolo religioso


Il Chenghuang è responsabile di:

  • proteggere la città e i suoi abitanti,
  • amministrare gli spiriti e le anime del territorio,
  • vigilare sulla moralità pubblica,
  • assistere i funzionari civili nelle questioni amministrative.

Prima di assumere l’incarico, i nuovi funzionari dovevano recarsi al tempio del Chenghuang per compiere un rito di omaggio, chiedendo protezione e collaborazione.

Il Chenghuang è assistito da una corte spirituale composta da:

  • Giudici civili e militari,
  • Generali divini (come Fan e Xie),
  • Divinità notturne e diurne,
  • Spiriti guardiani e messaggeri.


Chi sono i Chenghuang più famosi


La pagina elenca numerosi templi celebri in tutta la Cina, tra cui:

  • i tre grandi Chenghuang di Shanghai (Huo Guang, Qin Yubo, Chen Huacheng),
  • il Chenghuang di Suzhou (Huang Xiang),
  • il Chenghuang di Hangzhou (Wen Tianxiang),
  • il Chenghuang di Fuzhou (Chen Wenlong),
  • il Chenghuang di Tainan (Zhu Yigui),
  • e molti altri.

Alcuni Chenghuang sono figure storiche molto note, come:

  • Wen Tianxiang, simbolo di lealtà nazionale,
  • Huang Xiang, eroe del periodo degli Stati Combattenti,
  • Chen Huacheng, generale morto difendendo Shanghai.


Valori morali associati al culto


Nei templi del Chenghuang si trovano spesso iscrizioni che esortano alla virtù:

  • “Agisci con rettitudine e non avrai rimorsi”
  • “Il bene sarà ricompensato, il male punito”
  • “Proteggere il Paese e il popolo”

Il culto del Chenghuang non è solo religioso, ma anche educativo, volto a promuovere moralità, giustizia e senso civico.

Fonti: Kinmen Daily, Wikipedia, baike.baidu.com