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Fediverso


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Lasciare i soliti social? Ecco i social network alternativi del fediverso


Discorsi d'odio, complottismo, pubblicità invasive e troll stanno trasformando il vostro social preferito in un'inferno? Ci sono soluzioni migliori se sapete dove cercarle. Ecco le nostre soluzioni alternative preferite.

Stanchi di X/Twitter? Affaticati da Facebook? Feriti da Instagram? Non sopportate TikTok? C'è un intero mondo di spazi social alternativi là fuori. La vostra nuova casa vi aspetta! Abbiamo provato molti social network e vi consigliamo quelli che utilizzano nuove tecnologie e rompono il paradigma dei social tradizionali e centralizzati.

Cosa sono i social network alternativi del fediverso?

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Ecco cosa non sono: Facebook, X/Twitter, Instagram, TikTok, Snapchat o simili. Conoscete già questi luoghi digitali e ci sono molte ragioni per evitarli. Il nostro breve elenco di siti social underground ricalcano servizi che già conoscete ma vanno in una direzione completamente nuova. Molti sono gestiti dalle comunità, sono tutti decentralizzati, gratuiti, open-source, incentrati sul rispetto della privacy e privi di pubblicità.

La definizione di “social network alternativi” corrisponde a siti social con una base di utenti relativamente inferiore che sono emersi come alternative a siti di social media più grandi e consolidati come Facebook, Twitter e YouTube.

Esiste una fitta rete di piccole comunità online nota come fediverso unite grazie alla tecnologia ActivityPub e ai valori sociali condivisi . Questi siti utilizzano software come Mastodon, un servizio di microblogging, o Pixelfed, un servizio di condivisione di immagini simile a Instagram.

A differenza dei social media aziendali, come Facebook, e delle alternative di alt-right, come Truth Social, i siti del #fediverso sono spesso volutamente di dimensioni contenute.

Tuttavia esistono circa 24.000 siti del fediverso e non sono isolati: come suggerisce il nome “fediverso” (un'unione di “federato” e “universo”) in questi siti gli utenti comunicano fra di loro anche se iscritti in istanze diverse un po' come succede con le email.

Tutti i servizi social selezionati in questo a articolo sono basati sul protocollo #ActivityPub, che consente di creare reti sociali decentralizzate utilizzando server indipendenti. Ogni server ha la propria comunità e le proprie regole. Immaginate se, invece di un solo Twitter, ci fossero migliaia di siti web indipendenti simili a twitter ma che comunichino tra loro. Questa è una rete decentralizzata.

I servizi ActivityPub possono interagire tra loro, formando una rete più ampia di piattaforme social chiamata fediverso. I servizi del fediverso possono dialogare tra loro, anche se qualcuno può essere dedicato al #microblogging e un'altro alla condivisione di foto. Questo tipo di interazione funziona alla perfezione ed è uno degli aspetti più interessanti del fediverso. Al contrario, non sarà mai possibile seguire un account Twitter da Instagram: sono due mondi completamente separati.

Perché dovreste abbandonare Facebook, Twitter e gli altri?

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I grandi #socialnetwork sono stati divertenti per un po' e hanno unito le persone in un modo nuovo come nulla aveva saputo fare prima. Dopotutto, creare un account su X/Twitter o Facebook è infinitamente più facile che imparare a ospitare un proprio sito web. Queste piattaforme hanno dato a molte persone la prima opportunità di avere una voce online.

Ma X/Twitter, Facebook e i loro simili hanno comportato dei costi nascosti. Le società di social media monetizzano i loro utenti attraverso la raccolta dei dati personali per indirizzarli meglio la pubblicità. Inoltre per mantenere alto il coinvolgimento le aziende di social media utilizzano feed algoritmici che fanno mostrare alle persone contenuti ad alto coinvolgimento ma che possono anche essere portare a premiare comportamenti tossici ed avere un impatto negativo sulle persone. Queste aziende spesso ignorano anche i discorsi d'odio, accettandoli apparentemente come prezzo da pagare per aumentare il coinvolgimento nella propria piattaforma. Le stesse #BigTech sono state pessime amministratrici dei nostri dati personali come è successo con il caso di Cambridge Analitica.

In tutta onestà, potrebbe essere saggio mantenere un account su X/Twitter o Facebook. Si possono mantenerli ad esempio solo per promuovere i progetti e le cause che ci stanno a cuore, ma è importante ridurre notevolmente il tempo che si trascorre su queste piattaforme.

Provate qualcosa di nuovo!

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Per una più felice esperienza social si possono usare alternative più gentili e rispettose come Mastodon, Pixelfed, Peertube, Feddit e altri.

Una lamentela comune sui social network alternativi è che li usano in pochi. Ma questa è una critica ingiusta. Dopotutto, Twitter e Facebook non sono sempre stati popolari come oggi. Celebrità e politici hanno reso questi servizi potenti, ma hanno successo solo perché noi gli dedichiamo la nostra attenzione. Noi possiamo scegliere di rivolgere l'attenzione altrove.

Mastodon

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Mastodon è un social network di microblogging gratuito e open-source ispirato a Twitter. È composto da server gestiti da oltre 11000 amministratori indipendenti e ogni server ha regole differenti. Mastodon è attivo dal 2016 e ospita oltre 8 milioni di utenti. dati su fedidb.

Sono presenti strumenti familiari agli utenti twitter come i favoriti e il retweet (chiamato reblog), ma #Mastodon fa di più. Il servizio offre impostazioni di visibilità che consentono di controllare chi può vedere i post. Ha una sezione “esplora” in cui in cui avere i trend del giorno, come i messaggi più condivisi, gli hashtag più popolari e gli articoli più letti.

La principale istanza italiana è Mastodon.uno

blog italiano su mastodon: @unosocial@noblogo.org

altre istanze: mastodon.it/it/istanze-mastodo…

Presentazione di mastodon al Linux Day:
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Mobilizon

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Anche se spesso trascurato, Facebook Events è uno dei più grandi successi del social network di Zuckerberg. È una parte fondamentale del social, in cui si organizza di tutto, dai matrimoni ai movimenti di protesta. Mobilizon si propone di fare lo stesso, ma senza la sorveglianza insita nelle operazioni di Facebook.

Con #Mobilizon è possibile creare eventi, condividerli a piacimento e tenere aggiornati i partecipanti sugli sviluppi, il tutto senza bisogno di Facebook. Mobilizon è gratuito, open-source e si federa con altri servizi tramite il protocollo ActivityPub.

Mobilizon è stato creato dall'organizzazione no-profit francese Framasoft grazie ad una raccolta fondi.

La principale istanza italiana è Mobilizon.it

blog italiano su mobilizon: @mobilizon@noblogo.org

account social italiano: @mobilizon@mastodon.uno

PeerTube

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Un altro prodotto di Framasoft, PeerTube, prende di mira le piattaforme di condivisione video come YouTube. Come per altre piattaforme video, è possibile caricare, guardare, commentare i video condivisi su #PeerTube. A differenza di altre piattaforme, PeerTube è costituito da istanze indipendenti dello stesso software che condivideono i video tramite ActivityPub.

PeerTube si concentra sulla fornitura di una grande quantità di contenuti senza il bisogno di grandi infrastrutture. I video caricati su un'istanza possono essere visualizzati e condivisi anche in altre istanze. PeerTube utilizza gli utenti per alleggerire il carico ai server, facendo sì che chi guarda lo stesso video possa condividere un po' della propria banda con altri utenti, un po' come succede con i file torrent.

l'istanza italiana principale è Peertube.uno

blog italiano su peertube: @peertube@noblogo.org

account social italiano: @peertube@mastodon.uno

Presentazione di peertube al Linux Day:
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Pixelfed

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Instagram è diventata l'app preferita per postare foto online, ed è anche famosa per la sua pubblicità intrusiva. Se siete stufi delle pubblicità, degli influencer e dei feed algoritmici mirati, provate Pixelfed.

Pixelfed è molto simile ad Instagram. Si caricano foto o video, si ritagliano e si filtrano e si condividono con il fediverso. #Pixelfed è gratuito, privo di pubblicità e in rapida crescita. Ha già subito notevoli miglioramenti nel corso della sua breve vita ed è un progetto molto interessante. Utilizza ActivityPub, quindi è possibile seguire tutti gli account Pixelfed da Mastodon e da altre piattaforme.

Attualmente sono state appena lanciate le app ufficiali di Pixelfed per Android e iOS, ma funziona molto bene anche come web app sui dispositivi mobili.

l'istanza italiana principale è Pixelfed Uno

blog italiano su pixelfed: @pixelfed@noblogo.org

account social italiano: @pixelfed@mastodon.uno

Writefreely

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Blogger, Medium e WordPress hanno reso estremamente semplice la gestione di un blog. #WriteFreely offre un servizio simile ma offre una piattaforma molto più semplice ed elegante per condividere i propri pensieri con il mondo. È gratuito, open-source e, grazie ad ActivityPub, gli utenti di altre piattaforme potranno seguire i vostri blog.

È possibile creare un account per gestire uno o più blog. I post sono formattati con Markdown in modo da poter creare rapidamente un post con un linguaggio semplice (per chi non conosce markdown consigliamo alcuni editor su questa guida.

l'istanza italiana principale è Noblogo.org

blog italiano su writefreely: @writefreely@noblogo.org

account social italiano: @writefreely@mastodon.uno

Bookwyrm


BookWyrm è un social network per tenere traccia delle proprie letture, parlare di libri, scrivere recensioni e scoprire cosa leggere prossimamente. La federazione permette agli utenti di BookWyrm di entrare a far parte di piccole comunità fidate che possono connettersi tra loro e con altri servizi ActivityPub come Mastodon.

l'istanza principale è bookwyrm.it

Inventaire


Inventaire riunisce gli amanti dei libri del fediverso, è un'applicazione web gratuita per elencare i propri libri preferiti e anche per facilitare i prestiti, le donazioni, o la vendita ad altre persone. Una sorta di mega-biblioteca comunitaria distribuita. Permette a chiunque di creare il proprio catalogo che poi può essere reso visibile ad amici, gruppi o anche pubblicamente indican do per ogni libro se si desidera conservarlo, regalarlo, prestarlo o venderlo. Gli utenti possono inviare richieste di libri e mettersi in contatto per effettuare lo scambio. #Inventaire è inoltre un grande database bibliografico pubblico su autori, opere, editori ecc. che può essere migliorato da tutti gli utenti, come in un wiki.

l'istanza principale è Inventaire.io

Castopod


Castopod è una piattaforma open-source creata per i podcaster che vogliono coinvolgere e interagire con il proprio pubblico.

Caratteristiche:

  • Focalizzato sulla sovranità dei dati: i contenuti, l'audience e le analisi appartengono a voi e solo a voi.
  • Caratteristiche del podcasting 2.0: GUID, bloccati, trascrizioni, finanziamenti, capitoli, località, persone, soundbites...
  • Social network, analisi e strumenti di marketing integrati
  • Monetizzazione
  • Pubblicate i vostri episodi ovunque con gli RSS:
  • Importazione di podcast: trasferisci il tuo podcast esistente in Castopod.
  • Spostare il podcast da Castopod
  • Multi-tenant: ospita tutti i podcast che vuoi

L'istanza italiana principale è castopod.it

Lemmy

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Lemmy è un aggregatore di link che può essere utilizzato per condividere e scoprire nuove idee interessanti e discuterne. È stato progettato per funzionare nel Fediverso e comunicare in modo nativo con altri servizi ActivityPub, come Mastodon, Funkwhale, Friendica e Peertube.

#Lemmy mira a creare un'alternativa decentralizzata a servizi proprietari ampiamente utilizzati come Reddit. Ciò significa che un utente registrato su un server può iscriversi a comunità e gruppi su qualsiasi altro server e discutere con utenti registrati altrove. La prima pagina degli aggregatori di link come reddit è il luogo in cui molte persone ricevono le notizie quotidiane, quindi Lemmy ha il potenziale per contribuire a modificare il panorama dei social media.

L'istanza italiana principale è Feddit.it

Owncast

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Owncast è un servizio per lo streaming video in diretta e la chat, che consente di gestire le dirette con uno stile simile a quello di twitch. Offre il completo controllo dei contenuti, dell'interfaccia, della moderazione e del pubblico.

L'istanza italiana principale è NoStream e chiedendo ad @amministratore@mastodon.uno potrete avere un vostro spazio live.

Friendica


Se cercate un'esperienza più simile a quella di Facebook, vale la pena di dare un'occhiata a Friendica che permette di mostrare la propria vita digitale al fediverso.

Pur essendo in gran parte paragonabile a Facebook, #Friendica attinge anche da altri social. È possibile creare gruppi privati simili alle cerchie dell'ormai defunto Google+, può essere utilizzato anche per organizzare eventi e la sua funzione di profilo multiplo consente di mostrare un volto diverso ad amici, colleghi e familiari.

l'istanza italiana principale è Poliverso

Funkwhale

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Con Funkwhale, si carica la propria musica e podcast e condividerli con altri utenti sul proprio server funkwhale (chiamato “pod”) e con la rete più ampia del fediverso. Per quanto riguarda i diritti d'autore, #Funkwhale si concentra sulla promozione e sulla condivisione di contenuti creative commons.

L'istanza italiana principale è Funkwhale.it

account social italiano: @funkcastmusicwhale@mastodon.uno
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Misskey


Misskey va oltre l'esperienza di microblogging tradizionale, questo network offre molte funzioni aggiuntive come un calendario, reazioni emoji, chat, messaggi di testo animati. Con il drive incorporato di Misskey avrete il cloud storage direttamente nel vostro social dove potrete caricare qualsiasi file, creare cartelle e trovare i media dei vostri post!#Misskey ha un'interfaccia web ricca e facile da usare, è altamente personalizzabile dalla modifica del layout all'aggiunta di widget e alla creazione di temi personalizzati.

L'istanza italiana principale è Misskey.social

Altre risorse



Bloggare sbloccati: la serenità di un editor senza distrazioni


Noblogo, sul quale è pubblicato questo blog, è una vera manna per la concentrazione nella scrittura. Non so voi, ma quando scrivo devo chiudermi in una bolla; se mi distrae qualcuno perdo il filo dei ragionamenti, se metto un film in sottofondo non capisco né i dialoghi né quello che sto pensando, stessa cosa vale per le canzoni. Riesco ad ascoltare soltanto colonne sonore, che fortunatamente riescono spesso a dare anche lo slancio necessario se allineate al genere che sto scrivendo.

Ho trovato da un paio d’anni la soluzione al mio problema. Io scrivo di tutto: articoli, editoriali, racconti e sceneggiature per fumetti; ho sempre usato i programmi di scrittura più famosi, tra questi Neo Office su OSX quando avevo ancora iMac e PowerBook nell’era dei felini e LibreOffice adesso. Nonostante si tratti di una suite ormai completa e stabile offre veramente tanto, addirittura troppo, se vogliamo concentrarci esclusivamente sulla scrittura. Ecco perché ho cercato soluzioni più leggere e sobrie. Ve ne illustro qualcuna.

FocusWriter


FocusWriter è un editor open source e multipiattaforma che svolge esattamente il compito che cercavo. Ha un’interfaccia minimale con i pochi pulsanti che possono restarsene tranquillamente nascosti e ricomparire solo al passaggio del mouse sul lato superiore del monitor.

Ha una carinissima funzione che ricorda la macchina per scrivere, sia come comportamento del foglio virtuale, sia per i graziosi rumorini che produce, come il battito dei tasti e lo scorrimento del carrello che viene riportato indietro quando si va a capo. Ovviamente il tutto può essere silenziato. Offre inoltre molte scorciatoie con combinazioni di tasti per la formattazione base.

Gli si può chiedere di mostrare il conteggio dei caratteri o delle parole ed è possibile addirittura mettersi in competizione con se stessi impostando degli obiettivi, come scrivere almeno 2000 parole al giorno, scrivere per almeno 30 minuti, tutto estremamente personalizzabile. Si può anche chiedere di registrare le statistiche per tenere sotto controllo il proprio progresso.

Una funzione utilissima per gli scrittori di racconti e romanzi è la possibilità di impostare la trasformazione automatica delle virgolette normali in caporali, quelle che si usano per i dialoghi.

Dalle preferenze si può scegliere il formato di salvataggio dei documenti: dal semplicissimo testo .txt fino a .odt. Scegliendo quest’ultimo manterrà la formattazione che gli abbiamo dato come corsivi, grassetti, apici, allineamenti, interruzioni di pagina e titoli. Si possono anche impostare i margini e la misura della pagina da esportare. La cosa fantastica è che genererà un documento privo di metadati e anteprime, così da risultare leggerissimo. Se poi occorresse aggiungere dati aggiuntivi sull'autore o sul documento, inserire numeri di pagina, immagini o altri elementi si potrà aprire facilmente in LibreOffice per dare il tocco finale.

La vera chicca, però, che lo ha fatto schizzare sul podio dei miei editor preferiti, è l’estrema personalizzazione del tema. Si può infatti scegliere il colore di sfondo dell’area di lavoro, la larghezza del foglio a monitor (che non è la larghezza della pagina quando salva il documento), il colore di sfondo del foglio, il colore, la misura e il carattere dei testi. Si possono poi salvare tutte queste informazioni in un leggerissimo file di configurazione, importabile in altre installazioni del programma, nel caso scriviate su più macchine.

Ho voluto fare un piccolo esperimento per mettermi completamente a mio agio e ho scaricato il carattere EasyReading, impostandolo come font principale del programma.

Per chi non lo conoscesse, EasyReading è un font ad alta leggibilità progettato anche per chi convive con la dislessia: offre caratteri molto ben distanziati e chiari che favoriscono il riconoscimento delle singole lettere e velocizzano la lettura. Viene utilizzato nel reparto editoriale di Topolino, per esempio. Ecco, io non sono dislessico, ma mi sono reso conto che utilizzando quel font non solo mi accorgo meglio degli inevitabili errori di battitura, ma sono anche molto più veloce nella rilettura, da scrittore e lettore lento che sono.

Nota importantissima: l’installazione gratuita di EasyReading è riservata a un uso esclusivamente personale e può essere scaricato solo previa richiesta via mail. Se si volesse utilizzare per pubblicazioni, per uso professionale o scolastico occorrerà acquistare una licenza. Ma trovo che ne valga la pena. L’ho consigliato anche a una mia studentessa del liceo che si trova in difficoltà a leggere proprio a causa di questa condizione.


In alternativa esiste anche Sylexiad che si basa sullo stesso principio di EasyReading, è un po' meno elegante ma è comunque tra i più belli di questo genere. Inoltre ha una licenza liberissima: si può utilizzare per qualsiasi scopo. L'unico limite è che non si può rivendere. E mi sembra pure il minimo!

ghostwriter


Semplicissimo, pulito e leggero. ghostwriter coniuga le proprietà di relax e personalizzazione di FocusWriter con la leggerezza del markdown. Da provare e amare, non ho altro da aggiungere.

HedgeDoc


Un servizio per scrivere in markdown interamente online, ma non serve conoscere a memoria i pochi comandi di markup, perché è a disposizione un pratico editor. I documenti possono essere anche pubblicati per essere visibili a chiunque e impostare dei permessi per offrire la possibilità di modifica a utenti autenticati oppure a qualsiasi visitatore. Come molti altri progetti open source esiste il sito principale, ma può essere anche istallato su server diversi. L'istanza italiana è gestita dal gruppo Devol.

MarkText


Un foglio bianco, o scuro, dell'intensità che preferite. Semplicissimo testo in markdown. Potete chiedere di convertire visivamente i pesi dei titoli e gli elementi come liste, corsivo, grassetto e citazioni, per avere anche un gradevolissimo aspetto mentre si scrive, senza avere quindi lo schermo diviso in due tra codice e anteprima. Si può mostrare anche il conteggio caratteri, parole e paragrafi. Si può cambiare il font predefinito ed esporta solo in PDF o HTML. Nonostante il mio preferito resti ghostscript per velocità e leggerezza, questo lo tallona da vicino nella mia personalissima classifica. Per provarlo, ecco la pagina del progetto su GitHub.

Zettlr


Un nome dalla difficile pronuncia ma molto efficace. Zettlr offre la scrittura in Markdown senza distrazioni e la gestione organizzata di molti file, raggruppabili in cartelle di progetto che potrebbero facilmente diventare i capitoli di un romanzo, per esempio.

Si può personalizzare il tema dell’interfaccia scegliendo anche la modalità scura per gli scribacchini-vampiri come me e permette nativamente l’esportazione in moltissimi formati come .txt, .rtf, .odt e .pdf. Previa installazione di qualche pacchettino aggiuntivo è possibile addirittura esportare in LaTeX e HTML.

Come in FocusWriter si possono tenere facilmente d’occhio il numero di battute o parole scritte in ogni documento, nonché tenere traccia dei propri progressi di scrittura. Inoltre si possono impostare le “Citazioni magiche”, ovvero la sostituzione automatica delle virgolette normali in altro tipo, come le caporali.

Scrivere in Markdown: e la tastiera diventa un’estensione delle proprie mani


Devo ammetterlo: da quando ho cominciato a usare Noblogo mi vengono in mente molte più idee da condividere. Tra le bozze in questo momento ci sono altri tre articoli in attesa di revisione e pubblicazione. Questo perché, oltre a essere una piattaforma dalla filosofia sobria in partenza, utilizza il linguaggio Markdown per la formattazione dei testi. La comodità di utilizzare un linguaggio di markup per formattare il testo utilizzando esclusivamente la tastiera rende facile e leggerissimo il controllo del proprio documento. Se siete poi degli scrittori che fanno molte versioni dei propri testi non avrete problemi a capire (quasi) a colpo d’occhio cosa cambia tra uno e l’altro perché ogni file è leggerissimo e può essere aperto facilmente con qualsiasi programmino di diff per cogliere ogni differenza.

Io per esempio sono uno di quelli che quando fa grossi stravolgimenti sul proprio lavoro o prova vie alternative preferisce tenere un documento vecchio per ricordare da dove è partito. Poi spesso diventano anche due o tre, tutti raccolti in una bella cartellina soprannominata old, con numero incrementale nel nome del file.

No, non sono un serial killer. Credo. Spero. Dai, ditemi che non sono solo!

Bonus: Segnalo anche Typora, che unisce le funzioni dei programmi segnalati qui sopra. L'ho provato quando era in beta. Ora la licenza costa 15 euro e si può installare su Windows, Linux e Mac. Purtroppo non è open source. Però nel periodo di prova mi sono trovato davvero bene. Nasconde i codici markdown e li sostituisce con stili visivi molto gradevoli (quello ispirato a LCARS di Star Trek è spettacolare!). Inoltre le possibilità di esportazione sono moltissime. Consigliato per scrittori e giornalisti poco tecnici ma che vogliono gestire file leggeri.

Articolo pubblicato su Il pinguino sul Ticino da Maurizio Carnago con licenza CC BY-SA 4.0 Immagine/fotoImmagine/fotoImmagine/foto (Attribuzione - Condividi allo stesso modo)

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