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Chomsky e Mujica tra profezie e opportunità

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Conclusione


Sopravvivere al XXI secolo

Collana: SAGGI

Saul Alvìdrez, José Mujica, Noam Chomsky

Saggistica

Ponte alle Grazie

19/03/2024

Brosura

224

Questo libro racconta l’incontro fra «l’intellettuale vivente più influente del mondo» e «il politico più amato del pianeta», orchestrato e diretto dal giovane attivista e documentarista messicano Saúl Alvídrez. Ne scaturisce un dialogo appassionato, e appassionante, sui grandi temi del mondo di oggi: dai cambiamenti climatici alle guerre, alla crisi del capitalismo e alle sue mutazioni, alla corruzione sistemica, alla diffusione dei populismi e al degrado generalizzato della politica istituzionale.
Ma oltre ad affrontare singole rilevantissime questioni contemporanee, Chomsky e Mujica, il saggio del Nord e il saggio del Sud, come li definisce affettuosamente Alvídrez, nella seconda parte del volume tracciano una mappa dei valori che devono guidare l’umanità nel ventunesimo secolo. Valori che è necessario seguire perché un futuro possa ancora esistere; valori che rappresentano tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
Colloquio straordinario fra due punti di riferimento mondiali del pensiero contemporaneo, Sopravvivere al ventunesimo secolo è un’occasione unica: fermarsi ad ascoltare Chomsky e Mujica è istruttivo, e bellissimo. (da Ponte alle Grazie)

Saul Alvìdrez


L’idea di questo incontro tra il saggio del nord (Chomsky) e il saggio del sud (Mujica) è stata possibile grazie all’idea di Saul Alvìdrez. Alvìdrez è un’attivista, scrittore e documentarista messicano (dallo stesso lavoro è tratto anche un documentario) nato nel 1988. Sottolineo la data perchè mi è spesso capitato, durante la lettura, di percepire una vicinanza con l’autore. Una sorta di internazionalismo delle disillusioni che si rielabora in una coltivazione dell’utopia. Alvìdrez ha una storia che coglie nel profondo le inquietudini della sua (mia) contemporaneità. Una storia di battaglie che vale la pena intraprendere nonostante le prevedibili sconfitte. Battaglie che spesso ci si trova a combattere da soli nella disgregazione sociale. Anche se in realtà non si è soli ma sfilacciati, distanti. Per capirlo bisogna contarsi ed è per questo che il lavoro di Alvìdrez conta.

Una nuova umanità


Alvìdrez trova ispirazione venendo a conoscenza, in Bolivia, della leggenda quechua su “l’aquila e il condor”. In questa profezia, l’equilibrio nel mondo tornerà quando aquila e condor voleranno insieme. L’aquila è anche il simbolo degli USA (ereditato – o meglio – rubato ai nativi) e il condor è un simbolo presente in diverse culture indigene sudamericane. L’incontro quindi tra il “saggio del nord” e il “saggio del sud” è funzionale a prendere coscienza del fatto che i centennials e i millennials sono già; nuova umanità. Deve essere questo rendersi conto, questo contarsi a spingerci ad agire. A prenderci la responsabilità del nostro ruolo nella storia anche se […]man mano che cresciamo trovare un senso nella vita diventa sempre più complesso […]

Mujica e Chomsky


Al di là della simpatia che si può istintivamente provare per Mujica, per i suoi aforismi sul senso della vita, per il suo stile di vita frugale e sul vero concetto di ricchezza urge mantenere lo spirito critico nell’osservare le azioni di un uomo che ha sempre cercato il potere politico. Vi lascio pertanto a questa ampia analisi pubblicata su Umanità Nova.

Noam Chomsky conferma anche in queste pagine la capacità di offrire spunti alternativi di riflessione attraverso una lucidità che supera le ideologie. Inoltre la sua vasta conoscenza della storia e del comportamento del potere gli consente profezie sull’attualità tristemente reali. In particolare sulla Palestina e l’Ucraina. Proprio durante la lettura del libro, per esempio, il cosiddetto stato di israele violava continuamente le tregue attaccando il popolo palestinese per proseguire nel suo piano di soluzione finale su Gaza; appoggiata dal mondo occidentale.

Conclusione


Libro da leggere e documentario da vedere. Sempre tenendo saldo il punto fermo più dinamico possibile; il dubbio.

Sul nostro blog puoi leggere recensioni sulla bibliografia di Noam Chomsky in continuo aggiornamento

#anarchia #chomsky #Mujica


Noam Chomsky: la forza della ragione contro il potere

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La ragione contro il potere

Noam Chomsky e Jean Bricmont

saggio

Ponte alle grazie

2019

137

Noam Chomsky, in dialogo con Jean Bricmont, analizza il rapporto tra ragione e potere in un mondo dominato da ingiustizie e controllo. Attraverso due interviste illuminanti, l’intellettuale americano riflette su temi cruciali come politica, scienza, religione e giustizia sociale, invitando il lettore a resistere alla passività e a riscoprire la forza della ragione come leva per il cambiamento e la speranza per un futuro migliore.

Noam Chomsky


Noam Chomsky, nato a Filadelfia il 7 dicembre 1928, da una famiglia ebraica, è un linguista, teorico della comunicazione, cognitivista – il suo pensiero in contrapposizione con quello comportamentista, nell’approccio alla psicologia, afferma che l’acquisizione del linguaggio negli esseri umani è una predisposizione innata di ognuno – attivista politico statunitense, è uno degli intellettuali più celebri e seguiti della sinistra radicale mondiale.

Jean Bricmont


È un filosofo e fisico belga. Professore all’Università Cattolica di Lovanio (UCLouvain). Dal 2004 è membro della Divisione delle Scienze dell’Accademia Reale del Belgio. Bricmont è un attivista razionalista. Ha criticato le visioni postmoderniste della scienza insieme ad Alan Sokal, con il quale ha scritto Fashionable Nonsense (1997). Ha anche criticato l’imperialismo e difeso la libertà di espressione, adottando una posizione sulla questione simile a quella di Noam Chomsky (Fonte wikipedia).

Che cos’è la ragione?


In questo testo, Chomsky espone in maniera lucida e brillante il suo punto di vista riguardo argomenti dibattuti da sempre: cosa può la ragione contro il potere?
La ragione è etica, è guardare analiticamente, con acume e intelletto, con pensiero razionale fatti e azioni mantenendo la capacità di un giudizio onesto, indipendente dal grado di coinvolgimento o di profitto. La ragione è la forza della mente che prevale sulla forza violenta.

Che cos’è il potere?


Il potere è avere l’autorità e la possibilità oggettiva di agire. Tuttavia il suo significato è molto esteso, con una accezione spesso negativa. Che cosa può la ragione contro il potere? Albert Einstein ci ha detto che: “L’amore del potere non vale niente, il potere senza amore è l’energia spesa invano”.

Pascal


È stato un matematico, fisico, filosofo e teologo francese. Pascal mostra l’impressionante potere di tradurre gli eventi del cosmo in formule matematico-geometriche.
La ragione rivela all’uomo la sua condizione compassionevole: sommità di tutto il creato ma incapace di dare un senso ultimo alla sua vita. Così all’interno dello stesso regno della ragione nasce l’esigenza della ricerca del trascendente. Razionalismo e Scetticismo sono i due poli opposti che tentano di risolvere umanamente il problema del trascendente. Ma entrambi falliscono davanti all’enigma dell’esistenza umana. Il primo è incapace di convincere definitivamente uno spirito realmente critico, il secondo chiude l’uomo nella spirale auto-distruttiva dell’insensato divertissement. Perciò l’unico vero atteggiamento ragionevole per l’uomo è la ricerca, il rimanere in ascolto, l’apertura del cuore anelante. (Fonte: disf.org/pascal-non-solo-scomm… )

Perché citare Pascal?


Perché citare Pascal? Nella prefazione Bricmont spiega la “presenza” di Pascal:
Chomsky fa spesso riferimento a quella che definisce una versione modificata della scommessa di Pascal, la quale serve a rispondere alla domanda: «Perché agire a livello politico o sociale? Abbiamo la certezza che sia utile?» Nella prima intervista la sua risposta è questa: «Se rinunciamo alla speranza e ci rassegniamo alla passività, faremo in modo che accada il peggio; se invece conserviamo la speranza e ci diamo da fare perché le sue promesse divengano realtà, allora le cose potranno migliorare».

Chomsky espone i suoi pensieri sul potere sempre e comunque: “Palestina e Israele: che fare?” raccoglie una serie di conversazioni tra Chomsky e Pappé, curate da Frank Barat; anche quando gli argomenti sono scomodi: 2 Minuti all’apocalisse – Guerra nucleare e catastrofe ambientale.

Trama del testo “La ragione contro il potere”


Il testo è composto da due interviste a Chomsky realizzate da Bricmont. Chomsky formula ed espone il suo punto di vista come sempre con estremo acume e intelletto il forte legame tra ragione e potere: che cosa può l’umanità senza la ragione? La ragione, l’ultimo barlume, l’ultima speranza contro un potere corrotto, marcio e usato per uno scopo bieco e malvagio, adoperato solo come tornaconto personale. Tuttavia Chomsky utilizza l’ottimismo per infondere la speranza: ognuno può migliorare, il potere può essere cambiato, in fondo “volere è potere”, il potere della ragione sulla forza.

Chomsky e gli argomenti trattati nella prima intervista

Il programma alimentare


Il Programma alimentare mondiale (PAM) dell’ONU ha fatto sapere che dovrà ridurre gli aiuti alimentari del 20-25% perché i contributi dei paesi donatori sono diminuiti bruscamente a causa della situazione nei paesi ricchi, dove il salvataggio delle banche è una priorità ben più importante che non aiutare oltre un miliardo di persone minacciate dalla fame, una cifra che secondo il PAM è aumentata di oltre cento milioni lo scorso anno. Quanta importanza questo tipo di crisi abbia per l’Occidente si evince dalla copertura mediatica sui suoi mezzi d’informazione: alle dichiarazioni del PAM il New York Times ha dedicato quindici parole, a pagina dieci, nella sezione «Brevi dal mondo».Antonio Gramsci sulla necessità di conciliare il pessimismo della ragione con l’ottimismo della volontà, potremmo pensare, in base al pessimismo della ragione, che la crisi finanziaria sarà risolta in un modo o nell’altro e la struttura istituzionale fondamentale rimarrà pressoché intatta. Probabilmente è corretta la previsione del presidente del prestigioso studio legale Sullivan & Cromwell: «Dopo aver ricevuto miliardi di dollari dei contribuenti, Wall Street uscirà dalla crisi in uno stato molto simile a quello in cui si trovava prima del crollo dei mercati».

L’ America latina


Chávez è stato demonizzato, con toni che hanno rasentato l’isteria; le critiche non poggiano su motivazioni legittime ma scaturiscono dal ruolo di primo piano che egli riveste nell’integrazione latinoamericana e nella redistribuzione delle ricchezze tra i poveri del Venezuela. Sono cose che spaventano le élite americane e il loro governo, che si vedono privati dei loro tradizionali mezzi di dominio sull’America latina: la violenza e lo strangolamento economico.
I due più efficaci sono l’invasione indiana del Pakistan orientale (l’attuale Bangladesh), che mise fine a orribili crimini, e l’invasione vietnamita della Cambogia con cui furono cacciati i khmer rossi […]

Pol Pot


La destituzione di Pol Pot da parte dei «prussiani d’Asia» (i vietnamiti) fu molto più dura: non soltanto gli americani li condannarono e sanzionarono, ma appoggiarono l’invasione cinese del Vietnam per punirli di aver messo fine ai crimini di Pol Pot, che in quel momento erano al culmine. Gli Stati Uniti e il Regno Unito diedero immediato sostegno militare e diplomatico al regime dei khmer rossi, divenuto da quel momento «Kampuchea democratica».

La fede religiosa


Talvolta invidio le persone che hanno una sincera fede religiosa. Mi rendo conto di quanto possa essere confortante e anche di come possa unire le persone in una comunità; un elemento che purtroppo manca nella nostra società alienata e atomizzata. Parlando della più grande democrazia del mondo, che oggi deve vedersela con il fondamentalismo indù e musulmano, Arundhati Roy ammette che gli estremisti religiosi… […].

La sinistra laica


La sinistra laica – continua – non si occupa più di questi bisogni e desideri come faceva un tempo, e anzi si è «ritirata in uno spazio intellettuale inaccessibile, nel quale temi antichi sono oggi dibattuti in un linguaggio arcaico che ben pochi comprendono», o secondo una variante postmoderna ancor meno comprensibile. Questa analisi può applicarsi anche al resto del mondo. Contrariamente alla nuova ondata di militanti atei, non riesco a immaginare come si possano impartire lezioni di epistemologia a una madre in lutto che spera di rivedere un giorno suo figlio, e spiegarle che le sue credenze si basano sul nulla. Nella misura in cui un credo religioso non danneggia gli altri, dovrebbe rimanere nella sfera del privato. È vero, può diventare pericoloso; ma lo stesso vale per il culto laico, eppure quasi religioso, dello Stato, che abbonda nelle classi intellettuali, anche tra coloro che si affrettano a negarlo.
Che fare? Non c’è la bacchetta magica o una ricetta speciale, solo i metodi consueti dell’educazione, della mobilitazione, dell’attivismo adattati alle circostanze specifiche.

Gli argomenti trattati nella seconda intervista


La seconda intervista si compone di due parti, la prima si focalizza sulla politica; la seconda sulla filosofia e la scienza. In ciascuna parte le domande sono numerate, e comprendono alcune sotto-domande.

#chomsky #controinformazione #ponteAlleGrazie #saggio