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gli inutili pensieri personali noiosi sulla discrepanza uniscolastica dell’octo…


Ultimamente stavo pensando (ahia…), quasi rimuginando a riguardo, per qualche motivo, che questo terzo anno di università, in termini di vibe, in alcuni specifici frangenti mi riporta un po’ al liceo… e non so se è una cosa buona. Mi sono tenuta questa pazzia per un po’, ma veramente più ci penso e più mi sembra valida, quindi eccola qui come al solito per chi non ha paura di subirla… 😈

Innanzitutto, l’ambiance. Questa è particolarmente interessante, perché come vibe si divide in più punti, eppure resta consistente con la premessa; tolta l’aula dove si tengono i corsi facoltativi quest’anno, che non mi riporta a nulla di antico:

  • Il lunedì mattina, si va nel laboratorio al primo piano… che, quando le tapparelle sono aperte, ed entra la luce, mi riporta spaventosamente all’ora di informatica al liceo; dove, a dire il vero, si faceva forse anche di più di cosa facciamo in questo laboratorio con le due materie di questa mattina… cioè, io faccio le mie robe come allora, e gli altri perdono tempo col telefono o videogiocano in ogni caso come allora, ma il professore lì a scuola non stava solo a spiegare da delle diapositive come qui all’università. Sarà perché anche al liceo il laboratorio di informatica era al primo piano, e non sotterraneo come gli altri laboratori di PC all’università, e più o meno le dimensioni sono comparabili, anziché esagerate con file lunghissime?
  • Il giovedì e venerdì mattina, invece, si sta nell’aula normale, alquanto ampia ma fredda di inverno… (me ne sono già lamentata abbastanza, non aggiungerò altro…) come al liceo, finché non accendono i termosifoni, lì a dicembre. Però, come al quinto anno di liceo in particolare la mia era una delle poche aule senza termosifoni, qui all’università questa è una delle poche aule dove i condizionatori sembrano non riuscire a fottutamente funzionare… che è quantomeno curiosa, come corrispondenza. Non bella, ma ci sta.
  • Il mercoledì, ad orario di merda purtroppo, come già detto anche questo, ci sono le conferenze delle aziende in un’aula che non è presa a caso, ma è apposta per le conferenze, con una specie di palco seppur non profondo e le sedie a salire… che, con facilità ovvia, riporta subito all’aula magna del liceo, e a tutte le ore felicemente perse (perché erano di mattina, in quel caso) lì dentro nel corso di 5 anni, ad ascoltare la gente yappare per assemblee di istituto o per i soliti eventi con ospiti da fuori. Peccato non abbia lo stesso odore di polvere, e sia molto più piccola, altrimenti le vibe erano veramente spiccicate uguali.


Questa è una foto del laboratorio, comunque… Chi andava al liceo con me E leggerà questo post, cioè nessuno, noterà anche una certa somiglianza per come dalle finestre si vede l’altro fabbricato, con il cortile sotto… che magia… 🤩
Poi, una nota piccola ma importante ci sarebbe da fare sui professori… e questa non è buona, principalmente. Per quanto di personaggioni in questi 2 anni già passati me ne siano capitati, e più volte in passato ho fatto paragoni mentali con alcuni del liceo, con quest’anno siamo veramente ad un bel livello!

  • C’è il professore di Android che si incazza se la gente bisbiglia — e oh, in realtà per questo lo rispetto, tecnicamente ha ragionissima — e, per quanto non urli come a scuola invece è prassi, questo suo lamentarsi continuamente del rumore mi fa per forza pensare alle ore di scuola… con la differenza che lì eravamo tutti obbligati a stare, mentre qui, chi non vuole seguire la lezione se ne può andare fuori a parlare; oltre al fatto che il suo è uno dei corsi a scelta, quindi basta.
  • C’è poi il professore di non dico quale delle due materie obbligatorie (sia mai ‘sto blog giri proprio quando non voglio, poi succede che me lo sogno la notte…) che, vi giuro, è attualmente il nuovo yapping final boss, definitivo. Per carità, l’anno scorso ne ho avuto uno mooolto peggiore sotto questo punto di vista, e del primo anno non parliamo nemmeno, ma questo… mi appare, fisicamente e come attitudine, un misto tra il prof. di chimica e quello di educazione fisica del liceo, e parla e straparla aggiungendo dettagli superflui quando spiega che è un mal di testa…

Ahimè, le similitudini coi vecchi tempi — dove ero allo stesso tempo più tormentata ma più spensierata, nonché c’è da dire che non era ancora arrivato il mio glow-down, seppure il mio glow-up non c’è mai stato prima e sta arrivando solo ora (…lasciate stare, sono normali paranoie da ragazza magica…) — finiscono qui. O quasi: ero tanto socialmente inetta allora come ora, e tutto sommato ugualmente poco cagata, ma ora è per certi versi anche peggio sotto questo aspetto, come tra l’altro sospettavo prima di iniziare l’università… almeno al tempo c’era nella stessa mia classe gente che conoscevo circa bene e con cui scambiare delle parole di vario tipo, mentre ora no… c’è appena qualcuno in altre classi, in alcuni momenti, che non è per niente la stessa cosa. Ah e, letteralmente dimenticavo… al liceo non c’era nessun piano di studi da presentare, mentre qui mi tocca, ed entro questo venerdì… l’altro ieri pensavo fosse inizio ottobre, mentre invece siamo a metà. Il tempo sta proprio volando!!! 😩


Un’altra cosa nata al liceo e poi svanita è, probabilmente, il sitoctt; Scopri come mai è morto, nel nuovo articolo paradossalmente ma piacevolmente pubblicato sullo stesso sitoctt: sitoctt.octt.eu.org/it/blog/20…. (Messaggio promocttionale, leggere attentamente il foglietto illustrocttivo.)

#pensieri #università


giornata cacata per fattori multiuniversali (analisi delle mie ultime paturnie, applicate a oggi ma non solo)


Io, in fondo in fondo un minimo scherzavo, pazziavo, sulla storia per cui sono tremendamente distrutta oltre ogni limite dalle cose susseguentesi… un minimo, perché comunque la storia di base è assolutamente vera… eppure, oggi mi rendo conto che non ero per niente pronta per il momento in cui tutto questo sarebbe diventato reale per davvero, al di là dei miei sottili ma ampi e ben impilati strati di ironia… Ed esattamente come le mie lagne sono un combinarsi di cose per formare il racconto di esperienze assolutamente non invidiabili, questo mio progressivo sfaldamento è da imputare a fin troppi fattori combinati, quindi non c’è una singola particolare cosa che se cambiata risolvererebbe tutto. (No, neanche il dormire 13 ore in un giorno… anche se spero di comunque riuscire a fare proprio questa fine sabato!) 🐭

1, il sempre presente: Il freddo. Ormai lo sto dicendo ad nauseam, ma veramente… mi distrugge tipo da dentro, mi consuma e mi rende una persona più vuota, a fatica permettendomi di finire la giornata!!! Ed è un ciclo continuo e subdolo, seppur con un po’ di variazione da un giorno all’altro, per via di come sono strutturati i miei orari… Esco di casa e, se è mattina presto, tengo freddo (beh, in realtà anche solo a stare in casa a quell’ora fa il freddo, ma quando mai non è stato così in case di letteralmente il secolo scorso… e vaffanculo alla società di 50 anni fa che ignorava totalmente il concetto di efficienza energetica). Bisogna aspettare a più tardi, all’orario comodo di sveglia che io preferisco ma non sempre posso permettermi, per non piangere… e poi sorprendentemente si sta bene, anche fuori; addirittura oggi, non essendoci quel vento bruttissimo di giorni fa, fuori si stava proprio bene, c’era un gustoso tepore… ma anche un’escursione termica da spavento tra l’ombra e il sole, al punto che non ironicamente dovevo prepararmi mentalmente per entrare in un edificio, essendoci il portico. E poi, la sera… giuro, dal momento in cui il sole tramonta, da che sto bene inizio a fottutamente tremare; ma non fuori alla strada eh, dico proprio dentro casa (si torni al punto delle case di merda.)… NON ce la faccio!!! 🥀

Le mattine di giovedì e venerdì, specialmente, sono particolarmente traumatiche, comunque. Questo perché l’aula di merda in cui in quelle mattine ho lezione — che è merda per lo stesso motivo della casa, e infatti mi risulta sia stata costruita circa nello stesso periodo (non so come, visto che l’edificio ha la seconda numerazione più recente, ma così ci disse il prof molto vecchio l’anno scorso, ed è l’unica fonte disponibile, seppur credo una per niente affidabile… quindi non si può fare altro che credergli) — dove, a differenza delle altre aule, i climatizzatori attualmente mi risultano spenti, e l’edificio fa schifo e proprio lo percepisco come se fosse posseduto ed emettesse freddo verso dentro… ma forse sarà solo il vento gelido da fuori che entra pure con tutto chiuso, forse perché essendo per metà finestre sarà fisicamente per metà spifferi. Poi, ovviamente, non aiuta che il professore della seconda materia abbia aperto metà delle imposte per “far cambiare aria“… poi qualche decina di minuti dopo qualcuno ha chiuso almeno quelle che stavano direttamente dietro di me, però intanto il vento è entrato prepotente a rompere ancora di più l’anima; in qualche modo demoniaco e fisicamente incomprensibile riuscendo a soffiarmi pure all’altezza delle caviglie!!! 😭

Tra l’altro, stamattina mi sono pure svegliata con una gola atrocemente secca, non so perché. Durante la giornata poi mi è salito a tutti gli effetti proprio il mal di gola, con ogni tanto pure il coff coff… solo nella sera mi è sembrato un po’ meglio, ma sento comunque la gola fatta di carta vetrata fine (oh, poteva essere molto peggio… a granula grossa…). E durante il pranzo mi è venuto pure il raffreddore, o comunque qualunque cosa porti a far uscire il muco dal naso, e che palle veramente… già in primavera devo stare con questi porca puttana di fazzoletti per l’allergia; se ora a inizio ottobre già riesce fuori la merdata del muco divento una bestia. 🤧

E ok, un (1) fattore quantomeno l’ho decodificato per bene, ma non ci posso fare granché; se mi vestissi invernale già ora, sarebbero problemi. Il resto rimane poco chiaro, invece… Mi distrugge così tanto andare 5 giorni su 7 in culandia a semplicemente sentire sciroccati yappare? Perché stress vero e proprio non ne ho… o almeno, non ho motivi per pensare di starne subendo un’accumulazione; non ho esami di mezzo, sto prendendo tutto per i cazzi miei, alla fine la verità è che comunque ‘sto nel chill. Quindi, 2 e oltre: ancora boh, per ora. 😑

L’unica cosa buona della giornata, almeno, è che ho detto vaffanculo e sono andata al ristorante a pranzare (anche perché oggi in giro a quell’ora non ho intravisto nessuna persona che non mi detesta, quindi sarei stata piantata lì per niente), dunque a pranzo ho certamente goduto, e non indifferentemente… ma l’ho fatto perché già con soli 2 giorni di fila a mangiare solo pane e acqua fino a quando non arriva la cena, che è ben 7-8 ore dopo, finisco a casa che un altro po’ cado per terra — non subito, a dire il vero, ma appena cala il sole e arriva il freddo di cui sopra si — 3 volte una dietro l’altra mi sa mi sa che sono proprio un suicidio, manco fossi detenuta in un campo di lavoro forzato di uno qualsiasi dei tanti famosi paesi poco democratici esistenti nel nostro mondo… quindi bene spendere dei soldini per sopravvivere. 😇

Comunque, anche in questo c’è una cosa bizzarra: bono e saziante il pranzo, con primo e secondo, e ho speso appena 15 euro in totale, quindi non posso proprio lamentarmi… ma comunque dopo un po’ mi è salito quell'”aaaaa” di stanchezza di mezza giornata… no, non è abbiocco post-pranzo, perché quello in genere non mi viene, almeno non quando pranzo per bene. Ho fatto tutto con estrema calma, godendomi i momenti della goduria, quindi ho passato più di 1 ora al ristorante, muovendo i piedini con pazienza nell’andare e tornare, e prendendo il caffè al bar dell’università (e non alle macchinette, stavolta, vaffanculo agli stronzi ladri criminali!!!) pur di perdere altro tempo… però alla fine dei conti mi sono trovata comunque con mezz’ora bucata e nulla di particolarmente infognante da fare sul PC nel restante spicchio di pomeriggio, quindi mi è salito comunque quel sentimento di vuoto di stomaco misto a vuoto dell’anima… 😬

Inspiegabile, tutto ciò, davvero. Almeno, ora che sono a casina (cioè, da ore, come l’altra volta, poi ho avuto altro da fare), comunque la differenza con il fatto che ho pranzato veramente si vede, perché non mi sento sul punto di morte… evviva!? E in realtà, tra scrivere questo stesso post e finirne altri per il blog della stufa, ho smesso di sentirmi cacata come a prima… Aspe… miiinchia… ma vuoi vedere che, sotto sotto, il professore con l’accento siciliano ha ragione, e l’aria dell’università è realmente viziata (in tutte le aule, non solo quella di stamattina) e peggiora magicamente l’umore??? Si vede che sarebbe probabilmente il caso di abbatterli proprio, ‘sti palazzi schifosi, e fare direttamente lezione all’aperto, a questo punto, basta. 👻
Lore update:I have officially lost the plot. Idkwhat's happening anymore…Comunque, questo fatto è sempre più vero!!!
#giornate #paturnie #pensieri #problemi


Questa voce è stata modificata (1 settimana fa)