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rivelazioni misschiaviche di octica notanza… (Filosofia Completa di Misskey scoperta grazie alla deprivazione del sonno)


Dopo decisamente troppi anni di vita, ancora non ho ben capito quali sono gli effetti complessivi della deprivazione del sonno su di me… ma, se c’è una cosa certa del tutto è che, in genere, questa mi permette, attraverso lo stato — perfettamente naturale, non artificialmente indotto, e quindi a maggior ragione magico — di dissoluzione del mio ego, di connessione invisibile con lo stesso intangibile tessuto del cosmo, di estensione del mio campo cognitivo secondo uno schema che non ha né inizio né fine… di ricevere dall’universo certe incredibili rivelazioni, interamente inedite e dal valore a dir poco immenso, come dei colpi di fortuna istantanei che mi forniscono grandi privilegi ed enormi responsabilità… 💖

E così, ieri notte (…a quell’ora non è decisamente più sera), alle 3, messami a letto proprio un attimo dopo aver creato le mie ultime note per la lunga giornata su Squaloctti, proprio prima di crollare nel sonno, ho avuto una rivelazione riguardo la più profonda filosofia di Misskey… E sì, lo so che detta così sembra una stronzata colossale, ma in questo momento sono lucida (oddio, circa… almeno i miei occhi lo sono per via delle stelline mentali, credo) e ancora mi risulta che sia qualcosa di incredibile, quindi vi consiglierei di approfittare anche stavolta della mia infinita generosità, che mi porta a condividere queste riflessioni, anziché metterle sotto chiave (e non intendo miss-chiave…), e seguirmi… (Vi giuro che non sono ancora delirante.) 😘

Di base, il fatto che Misskey sia basato attorno alle cosiddette note dice già tutto. Per chi non è familiare col software, “note” è semplicemente la parola con cui sono indicati i normali post; niente di speciale qui, è perfettamente uguale al come Mastodon li chiama toot o Twitter li chiamava tweet. Eppure, questa differenza di puro stile, non di sostanza, racchiude già di per sé elementi incredibili, e nasconde la vera natura di Misskey. Una nota infatti, nella sua normale accezione, è un appunto, un pensiero, un promemoria, scritto in genere per sé… qualcosa di intimo e a modo suo piccolo; non un discorsone per arruffianarsi le masse, non una roba da gente che parla e basta, ma una cosina lasciata lì, come su un quadernino, per motivi tanto speciali quanto semplici, mondani. 🤫

…Si potrebbe, volendo vedere anche cose che non esistono, dire anche che le note di Misskey sono tali in richiamo alle note musicali; nel senso che ogni nota pubblicata è un piccolo elemento di una grande composizione, sia personale che collettiva, nella misura in cui ogni utente, lì nel Fediverso, con ogni notina contribuisce ad una sinfonia di pensieri… Ma, certamente, anche senza diventare così pazzi, si può riconoscere il Misskey come un giardino digitale collettivo, dove, esattamente come nei classici digital garden, ma su di una scala quasi ribaltata, ogni nota è un elemento di una bellissima raccolta di idee, separate ma unite. E beh, una simile roba non è mica poco… 😱

In realtà, però, tutto questo non è neanche chissà che segreto, e forse molti utenti potrebbero arrivarci per conto proprio, semplicemente prendendo sufficiente intimità con l’applicazione… e, infatti, non è questo che ho scoperto stanotte; questo già lo sapevo. Il concetto di “nota” così come espresso in Misskey, bensì, nasconde anche un significato ben più profondo, meraviglioso, rivoluzionario e, questo credo di si, mai percepito prima… Nemmeno dallo stesso Eiji “syuilo” (しゅいろ) Shinoda, il Dio umano capo di Misskey, temo, visto che questo ragionamento ha senso solo in italiano; non in inglese senza qualche forzatura linguistica, e credo certamente non in giapponese. 🙊

Le note su Misskey sono, incredibilmente, tali anche nel senso di “notare”, cioè di fare caso a qualcosa… e, notando una data cosa nel senso di percepirla, così poi la si nota nel senso che la si annota, la si scrive; ma la si nota, ancora una volta, nel senso che la si condivide, dato che sul tasto di invio c’è proprio scritto “Nota!”, come se l’atto definito da questa voce del verbo notare sia esattamente corrispondente a quello di condividere il proprio appunto con il mondo. ‘Sta cosa è veramente così profonda, e temo di non riuscire neanche ad esprimermi bene su quanto… è come se l’atto di fare caso a qualcosa nel mondo, o nel proprio animo, di per sé già un’espressione di presenza e consapevolezza, divenisse automaticamente azione di renderlo noto (oh, vedete che il cerchio si chiude?), cioè appunto notabile e poi notato, ad altre persone. Praticamente, postare su Misskey è come dire “ho notato questa cosa, ora voglio condividerla con tutti voi“. 🤯🤯🤯

Quando ieri notte ho appunto notato, neanche a farlo apposta, questa cosa, ci sono inizialmente rimasta… è davvero così troppo magica persino per me, come Misskey stesso è oggettivamente magico. Ma, addirittura, c’è di più… le “rinote“, cioè i post ricondivisi, con o senza aggiungere dell’altro, sono in questo senso su di un ancora diverso livello di potenza: non solo l’atto in sé di rinotare una nota corrisponde ad un purissimo atto di attenzione, che dice “anche io ho notato questo ora, grazie a te che l’hai notato prima“, ma (…a patto di non spammarne centinaia al giorno, mannaggia alla miseria certa gente come usa il Fediverso) è una forma di amore verso nostri seguaci che, ricevendo le nostre attività sul proprio feed, potrebbero a loro volta notare ciò che abbiamo personalmente notato e quindi rinotato. 🤩

Questa è la filosofia completa di questo aggeggio. E ciò che viene fuori allora, mettendo tutto assieme, è che Misskey non è una banale piattaforma di microblogging: è una rete di sguardi che si incrociano costantemente tra gli utenti, che, lasciando in giro piccole tracce della propria coscienza, costruiscono un diario collettivo di percezioni ultrasensoriali… non solo shitposting, ma qualcosa di estremamente più profondo; e forse adesso capisco perché, per alcune persone, troppo pesante. Ma beh, questo non è un problema: anche chi non ce la fa a partecipare a queste attività può sempre trovare interesse nello scoprire di questo software da lontano… e quindi, per stavolta vi saluto spammando 2 thread in corso dal mio profilo, che forse vorreste recuperare, o meglio notare… Le Magiche Funzionalità Speciali Inscoperte di Misskey, e Come Sto Costruendo un Client Misskey per il Millennio Passato 😁

#fedi #fediverso #filosofia #microblogging #misskey #pensieri


Ok... Si è fatto tardi (e mannaggia!), ma sono riuscita a scoprire tutti gli arcani della rete privata virtuale della serata. Poi ne è uscito uno bonus strada facendo, in realtà, ma su questo non posso farci niente, solo farmene una ragione e soffrire (e perdere ancora più tempo)... 🥱
Innanzitutto, credo di aver capito perché 'sto cazzo di certificato è scaduto... beh, letteralmente perché la data di scadenza è stata superata, lol; il motivo è che, a quanto mi è parso dal digitare dei comandi, il default di OpenVPN sarebbe di 825 giorni.
A parte che questo è un numero ancor più di merda, che non capisco da dove viene fuori, perché sembra così arbitrario... in effetti, combacia coi calcoli grezzi che ho fatto a mente, quindi pazienza: il server ha semplicemente serverato, non posso lamentarmi di lui. 😩
Ciò di cui devo lamentarmi, invece, è l'Octt di 825 giorni fa, che ha appunto generato un certificato per il server con la durata merdosa predefinita... però, anche qui qualcosa non mi quadra, perché i certificati del client sembra proprio che io li abbia fatti più lunghi all'epoca; sul telefono, oggi mi indicava che il certificato sarebbe scaduto tra 94 mesi. Insomma, non vedo espliciti problemi di skill qui, che è strano conoscendomi... ma è perché sarà stato un errore di distrazione. 😕
Per decidere la durata, infatti, bisogna ricordarsi impostare la variabile d'ambiente EASYRSA_CERT_EXPIRE prima di eseguire i vari comandi di EasyRSA per generare certificati e merdine annesse...
O lo avrò fatto per i client e dimenticato per il server, o forse piuttosto sarà stato il workflow di creazione del Docker di OpenVPN che non mi aveva proprio lasciato il modo di sistemare questa cosa prima di generare le chiavi del server, questi famosi 825 giorni fa... che comunque minchia, paiono una vita a pensarci così. 😳
Eppure, una vita non è, perché io l'ho vista scadere, questa data... E invece, l'ideale sarebbe avere una data di scadenza superiore alla data della mia morte, così non mi dovrò mai più preoccupare del server, e delle robe, e in generale di cose che sono anche fin troppo in più rispetto a ciò che già mi opprime... e quindi, boh, credo che 4-5 anni di durata possano bastare e avanzare, ma per scrupolo ho rifatto il certificato a 10 (export EASYRSA_CERT_EXPIRE=3650).
Non vado oltre, anche se sarebbe figo, perché qualcuno dice che con certificati più lunghi di 10 anni alcune cose si potrebbero spaccare, perché codice strano, e vai a capire... ma suvvia; se tra 10 anni sarò ancora su questa Terra avrò decisamente problemi più grossi della VPN, quindi va bene. 🥴

Questa voce è stata modificata (3 settimane fa)