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Oppiacei e Metamfetamina: la Rotta Balcanica è sempre aperta ed attiva



Il rapporto delle Nazioni Unite del 2025 intitolato "Opiates and Methamphetamine Trafficking on the Balkan Route: Drug Flows, Illicit Incomes and Illicit Financial Flows" analizza il traffico di oppiacei e, in misura crescente, di metamfetamina lungo la rotta balcanica (il rapporto considera 32 paesi lungo la rotta balcanica), stimando i redditi illeciti generati, tracciando i flussi di droga ed esplorando i meccanismi di riciclaggio di denaro e i flussi finanziari illeciti (IFF).
L'obiettivo primario della ricerca è fornire una valutazione aggiornata del fenomeno, basandosi su un precedente studio del 2015 focalizzato esclusivamente sugli oppiacei, e contribuire alla comprensione e al contrasto degli IFF, considerati un ostacolo allo sviluppo sostenibile e alla sicurezza internazionale. Le stime presentate si riferiscono al periodo 2019-2022 e non tengono conto dell'impatto del divieto di coltivazione di oppio imposto dai talebani in Afghanistan nell'aprile 2023. Studi futuri dovranno esplorare tale impatto.
Tra il 2019 e il 2022, la rotta balcanica ha generato un reddito lordo illecito annuo stimato tra i 13,9 e i 21,4 miliardi di dollari USA.
Gli oppiacei rappresentano circa il 90% di questo totale, mentre la metamfetamina costituisce una quota minore ma in crescita.

La produzione di metanfetamina è peculiare per diverse ragioni:
• Natura sintetica e versatilità nella produzione: A differenza degli oppiacei, che derivano da piante di papavero, la metanfetamina è una droga sintetica che può essere prodotta interamente da sostanze chimiche. Questa caratteristica la rende differente dalle droghe di origine vegetale e le permette di essere fabbricata virtualmente ovunque, a differenza della coltivazione delle piante di oppio che è geograficamente limitata.
• Dispersione geografica della produzione: Mentre il traffico di oppiacei lungo la rotta balcanica ha una chiara origine in Afghanistan, la produzione di metanfetamina è dispersa in diversi paesi lungo la rotta e non solo. Sono emersi quattro principali cluster di produzione:
◦ Afghanistan: Peculiare perché utilizza principalmente l'efedrina estratta da piante di efedra selvatiche come precursore principale, a differenza di altre aree che impiegano precursori chimici. Tuttavia, è possibile che vengano utilizzati anche precursori chimici, inclusi farmaci da banco contenenti efedrina. La produzione in Afghanistan è un fenomeno relativamente recente, con sequestri interni in rapido aumento.
◦ Europa sud-orientale (Grecia e Bulgaria): Attori criminali tradizionalmente coinvolti in altre attività illecite sono diventati sempre più attivi nella produzione di metanfetamina. In Bulgaria, le aree rurali ospitano laboratori clandestini, rendendola un hub di produzione più significativo.
◦ Europa settentrionale (Paesi Bassi e, in misura minore, Germania): Qui si registra una produzione illecita su larga scala che utilizza un precursore noto come BMK (benzil metil chetone), seguendo metodi simili a quelli usati dai cartelli messicani. È stata persino identificata la presenza di "cuochi" messicani e latinoamericani nei laboratori smantellati nei Paesi Bassi, suggerendo un trasferimento di conoscenze ed esperienza dal Sud America.
◦ Europa centrale (Cechia, Slovacchia e Austria): In questi paesi operano laboratori su piccola scala che utilizzano prevalentemente efedrina e pseudoefedrina come precursori. Sebbene il numero di laboratori smantellati sia maggiore rispetto ai Paesi Bassi, la loro capacità produttiva è inferiore.
• Varietà di precursori e metodi: La produzione di metanfetamina non si basa su un unico metodo o precursore. A seconda della regione, vengono utilizzate diverse sostanze chimiche di base (come l'efedrina di origine vegetale in Afghanistan, il BMK nei Paesi Bassi e l'efedrina/pseudoefedrina in Europa centrale) e diverse metodologie di sintesi.
• Potenziale per una produzione più vicina ai mercati di consumo: La flessibilità nella produzione consente ai trafficanti di produrre metanfetamina localmente nel loro paese di operazione, riducendo la necessità di lunghe rotte di traffico transnazionale rispetto agli oppiacei che devono essere importati. Questo potrebbe anche spiegare il minor numero di connessioni di traffico transnazionale per la metanfetamina rispetto agli oppiacei.
In sintesi, la produzione di metanfetamina si distingue per la sua natura sintetica, la sua capacità di essere prodotta in diverse località utilizzando una varietà di precursori e metodi, e per la tendenza a una produzione potenzialmente più decentralizzata e vicina ai mercati di consumo rispetto agli oppiacei. La diversità dei precursori utilizzati in Afghanistan (efedrina da piante) rispetto ad altre regioni (precursori chimici come il BMK o l'efedrina/pseudoefedrina farmaceutica) e il coinvolgimento di competenze internazionali (come i "cuochi" messicani nei Paesi Bassi) sono ulteriori elementi che sottolineano la peculiarità della sua produzione.


Il valore aggregato dei flussi di traffico supera il prodotto interno lordo (PIL) di diversi paesi lungo la rotta, evidenziando il significativo impatto economico di queste attività illegali.
L'Afghanistan rimane il punto di origine principale per gli oppiacei, che transitano attraverso l'Iran e la Turchia, dove la rotta si divide in tre rami principali (nord, ovest e sud) diretti verso l'Europa occidentale e centrale.
La Turchia è un "attore chiave per la redistribuzione" dell'eroina verso oltre 10 altri paesi.
Belgio e Paesi Bassi emergono come importanti "hotspot" non solo per il transito ma anche per la distribuzione di oppiacei e metamfetamina in quantità minori. I Paesi Bassi sono anche coinvolti nella produzione di metamfetamina.

I tassi di intercettazione di oppiacei e metamfetamina lungo la rotta balcanica sono generalmente bassi, con la maggior parte dei paesi che intercettano meno del 10% del volume totale trafficato.
La vicinanza ai mercati di consumo e la capacità dei trafficanti di adattare le proprie rotte e metodi influenzano i tassi di intercettazione.
Si stima che l'Iran intercetti il 28,2 per cento di tutti gli oppiacei che attraversano il suo territorio, mentre la Turchia intercetta una percentuale leggermente superiore, pari al 29,3 per cento degli oppiacei che transitano nel paese. Questi due paesi registrano i tassi di intercettazione più elevati in quanto rappresentano i primi paesi dopo l'Afghanistan lungo la rotta balcanica. Le intercettazioni tendono ad essere più elevate in prossimità delle fonti di produzione.
Oltre ai paesi vicini alle zone di produzione, anche Francia, Germania e Spagna mostrano tassi di intercettazione relativamente alti per entrambe le classi di sostanze (oppiacei e metanfetamina).
È importante notare che i tassi di intercettazione non devono essere considerati come una classifica della performance delle forze dell'ordine, poiché diversi fattori influenzano questi tassi, tra cui la posizione geografica del paese, la prevalenza e il livello di attività dei gruppi criminali organizzati, il volume di droghe in transito, la domanda di droghe e le condizioni socio-economiche3. Il tasso di sequestro riflette maggiormente le sfide che le forze dell'ordine locali e internazionali devono affrontare nella lotta al traffico internazionale di droga.

Il rapporto sottolinea la difficoltà di determinare l'esatta entità e direzione degli IFF associati al traffico di droga.
Paesi come Lussemburgo, Paesi Bassi e Spagna, insieme agli Emirati Arabi Uniti, sono identificati come "potenziali hub per gli IFF legati alla droga generati lungo la rotta balcanica".
Le rotte del traffico di droga e la prossimità geografica influenzano i flussi finanziari illeciti, con i punti di transito chiave come Albania, Bosnia ed Erzegovina, Serbia e Turchia che potrebbero attrarre attività di riciclaggio di denaro.
Il rapporto adotta la definizione di IFF come "flussi finanziari illeciti per origine, trasferimento o utilizzo, che riflettono uno scambio di valore e che attraversano i confini nazionali".
Il rapporto delinea diverse implicazioni per le politiche e la programmazione volte a contrastare il traffico di droga e gli IFF lungo la rotta balcanica:
• Rafforzare gli sforzi per comprendere i flussi di risorse legate al traffico di droga, identificando beneficiari, tipologie di riciclaggio e reti, nonché le modalità di movimentazione e stoccaggio dei proventi illeciti.
• Creare un quadro più solido per la cooperazione internazionale e lo scambio di dati tra autorità antiriciclaggio e fiscali, istituzioni finanziarie bancarie e non bancarie e agenzie di giustizia penale nei paesi lungo la rotta balcanica.
• Migliorare la capacità degli Stati membri di utilizzare informazioni e intelligence finanziarie per comprendere rischi, tendenze e metodi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo legati al traffico di droga.
• Condurre ricerche e sviluppare tipologie di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, con un focus sui reati presupposto legati al traffico di droga lungo la rotta balcanica.
• Sviluppare sistemi di monitoraggio per tracciare l'evoluzione dei mercati della droga e la loro influenza sulla generazione di IFF.

Per saperne di più: UNODC, Opiates and Methamphetamine Trafficking on the Balkan Route: Drug Flows, Illicit Incomes and Illicit Financial Flows (United Nations Publication, 2025), in inglese reperibile qui unodc.org/documents/data-and-a…

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