La Cina promuove una governance globale dell’AI affidata alle Nazioni Unite
Il 27 ottobre, presso il Ministero degli Affari Esteri di Pechino, si è tenuto il Blue Hall Forum sul tema “Migliorare la governance globale e costruire una comunità con un futuro condiviso per l’umanità”.
Durante il suo discorso di apertura, Wang Yi, membro dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (PCC) e Direttore dell’Ufficio della Commissione Centrale per gli affari esteri, ha ribadito una posizione chiara e coerente: l’intelligenza artificiale (IA) deve essere uno strumento di progresso collettivo, non un privilegio riservato a pochi Paesi o una tecnologia da impiegare in modo malevolo.
“L’IA dovrebbe apportare benefici a tutta l’umanità, non diventare appannaggio esclusivo di pochi Paesi, né essere oggetto di abusi dolosi. La Cina sostiene le Nazioni Unite nel ruolo di guida nella governance globale dell’IA”, ha affermato Wang Yi.
Il messaggio del Ministro si inserisce in una visione più ampia della Cina come promotrice di una governance multilaterale dell’IA, in cui le regole, la sicurezza e la condivisione dei benefici devono essere definite a livello globale, sotto l’egida delle Nazioni Unite.
Sviluppo, sicurezza e responsabilità
Non è la prima volta che Wang Yi si esprime su questi temi. Già il 7 marzo, durante la conferenza stampa della seconda sessione della XIV Assemblea Nazionale del Popolo, il Ministro aveva sottolineato la necessità di uno sviluppo responsabile e condiviso dell’intelligenza artificiale.
“L’intelligenza artificiale è entrata in una fase critica di sviluppo esplosivo. Noi sosteniamo che lo sviluppo e la sicurezza dovrebbero avere la stessa importanza e che non si dovrebbero solo abbracciare le novità e le nuove opportunità, ma anche mettere dei freni prima di imboccare la strada, promuovendo congiuntamente la governance globale dell’IA.”
Wang Yi aveva inoltre ricordato che nell’ottobre dello scorso anno, il presidente Xi Jinping aveva lanciato la Global Artificial Intelligence Governance Initiative, una proposta che definisce i principi cardine della visione cinese sull’IA. Tale iniziativa si basa su tre garanzie fondamentali:
- garanzia dei benefici, affinché i frutti dello sviluppo tecnologico siano accessibili a tutti;
- garanzia di sicurezza, per prevenire rischi legati a un uso improprio o incontrollato dell’IA;
- garanzia di equità, per evitare disuguaglianze tra Paesi e assicurare un progresso inclusivo.
Verso una governance multilaterale dell’IA
La posizione cinese riflette un crescente dibattito internazionale sul ruolo delle istituzioni globali nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale. In un contesto in cui l’IA sta assumendo un impatto sempre più determinante sull’economia, la sicurezza e la società, Pechino propone una governance basata sulla cooperazione internazionale e sulla responsabilità condivisa.
L’appello della Cina alle Nazioni Unite mira a evitare che la corsa all’IA si trasformi in una nuova forma di competizione geopolitica o tecnologica, sostenendo invece la costruzione di un futuro digitale equo, sicuro e sostenibile per tutta l’umanità.
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