Un appello di Wikimedia Italia alle istituzioni per il riuso delle immagini dei beni culturali. L'articolo di Iolanda Pensa sul Sole24ore
Come Wikimedia Italia abbiamo già chiesto al governo italiano di non aggiungere restrizioni alle immagini rilasciate con licenza libera di beni in pubblico dominio sui progetti Wikimedia.Qui l'articolo completo
Continueremo a chiederlo, per spingere il nostro Paese ad adeguarsi agli standard internazionali di apertura e di partecipazione dei cittadini alla conservazione del proprio patrimonio culturale.
Limitare il libero utilizzo delle riproduzioni digitali del patrimonio culturale presenti su Wikipedia e sui progetti Wikimedia ai soli fini non commerciali tradisce lo spirito collaborativo con cui nascono i progetti stessi.
È inoltre una strategia fallimentare, come ormai dimostrato sia in Italia che all’estero: l’introduzione di un canone produce infatti costi gestionali aggiuntivi e non porta alcun beneficio alla maggioranza delle istituzioni culturali, ai cittadini e al Paese.
Per questo, chiediamo al Ministro della Cultura Dario Franceschini, al governo e ai parlamentari italiani di intervenire per risolvere le contraddizioni presenti nel PND. Vogliamo che le istituzioni culturali possano continuare a collaborare con Wikipedia e i progetti Wikimedia, che producono solo contenuti aperti a tutti, per ogni uso.
Un appello di Wikimedia sul riuso delle immagini
Se il patrimonio culturale è di tutti, di chi sono le immagini che lo documentano? E come possiamo usare queste immagini per tutelare, condividere e valorizzare il nostro patrimonio culturale nel mondo?Il Sole 24 Ore (Il Sole 24 ORE)
Questa voce è stata modificata (1 anno fa)
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in reply to Informapirata • • •E per quanto i formati aperti incarnano un pensiero che per noi è da abbracciare, l'unica strategia che abbiamo è tenerci una regolamentazione rigida.
Informapirata
in reply to low res loud audio • • •low res loud audio
in reply to Informapirata • • •Ok non dispiace l'approccio giocoso, ma il risultato è che svalutiamo il bene comune.
Fino a 20anni fa, che ad esempio da una matrice ricavavi meccanicamente 10-30 copie, le opere tridimensionali non le si potevano replicare per vincolate. Ora che da una scansione si possono ottenere milioni di copie tutt'ok?
Nei beni culturali sono vietate le azioni irreversibili su un unico bene. Perché sull'intero patrimonio si?
Informapirata
in reply to low res loud audio • • •Ora mi potresti spiegare:
- a cosa potrebbe servire una normativa rigida e proibizionista come questa?
- è in generale, perché una legge in questo settore dovrebbe essere rigida?
- una tale legge, fuori dall'Italia, resisterebbe a un tribunale internazionale, oppure rimarrebbe più facilmente solo un handicap per gli italiani?
- quanto sarebbe possibile ricavare da un regime di questo tipo?
- c'è qualche possibilità che la costosa macchina amministrativa italiana non trasformi quel ricavo in nuova spesa pubblica?
Ecco, per intenderci, quando si giudicano delle leggi, bisognerebbe prima porsi domande di questo librolow res loud audio
in reply to Informapirata • • •Cmq tranquilli che non la stabiliamo noi la faccenda ma, si spera, gente specializzata.
Sulla legislazione siamo quelli messi meglio, parecchio, non è detto che facciamo bene ad adeguarci a soluzioni condivise da una maggioranza di paesi con quantità di opere nulla a confronto dove alcuni si sentono in dovere di rimetterle da dove l'han prese
Informapirata
in reply to low res loud audio • • •low res loud audio
in reply to Informapirata • • •Nel caso gli altri dovessero riconsegnare alcuni capolavori, potrebbero cercar miniere da cui attingere e guardacaso ci perdiamo noi.
Eliminando tutti i vincoli, immagino già Amazon offrire un Canova in polistirolo a qualunque famiglia si lamenta, in PLA a chi cerca compromesso, in marmo a chi fa il loro gioco.
Informapirata
in reply to low res loud audio • • •low res loud audio
in reply to Informapirata • • •L'eventuale riconsegna sarebbe quella dei capolavori d'arte antica, da parte dei paesi europee che li hanno prelevati con la forza. Siamo gli unici che oltre ai tanti musei abbiamo i pezzi collocati nel contesto originario.
Liberando le copie diamo la mazzata finale a un sistema musei che malgrado tutto (costretti a contare sui fan dell'influencer) una funzione ce l'ha, e tolte le briciole la cosa andrà nelle mani di pochissimi.
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in reply to low res loud audio • • •Informapirata
in reply to low res loud audio • • •Quanto ai capolavori trafugati, non riesco a capire a cosa tu tu ti riferisca, ma tranne che per i saccheggi napoleonici (quasi tutti restituiti) la maggior parte delle opere italiane all'estero gliele abbiamo date noi. E comunque anche questo non c'entra nulla con le norme sulla proprietà intellettuale sulle foto di opere d'arte.
Infine, il discorso che fai sulle briciole non sta in piedi, perché il costo per raccogliere quelle briciole è di gran lunga superiore al valore delle briciole: non parlo soltanto del costo in termini di privazione del diritto alla conoscenza per tutti i cittadini italiani e non italiani, ma al fatto che qualsiasi struttura possa essere realizzata per raccogliere quelle briciole, essa costerà di più di qualsiasi guadagno
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in reply to Informapirata • • •Informapirata
in reply to low res loud audio • • •https://tommasin.org/blog/2022-06-27/etiopia-internet-chiusa-accesso-negato-diritto-negato
Etiopia, Internet chiusa, accesso negato // diritto negato
Davide Tommasinlow res loud audio
in reply to Informapirata • • •1- la parte centrale della collezione d'arte antica di Parigi, Londra e Berlino, non siano basate su appropriazione indebita. Mentre al contrario noi, oltre ad averne parecchia di più, non la abbiamo asportata dai territori altrui e saremmo incoscienti nel perderne la gestione col passaggio al digitale.
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low res loud audio
in reply to low res loud audio • • •2- se il materiale lo distruggi, quindi ci sarebbe questo servizio che lo salva mettendolo in mano a tutti, potrebbe essere un terrorismo col quale levar tutto a chi lo possiede.
3- abbiamo divulgato il pensiero di un autore, solo ce ne siamo fregati (per questioni di buisness, seppur coperto da libera ricerca) del fatto che aveva previsto un preciso numero di copie (da fine 800 si sono confrontati con questa possibilità e l'hanno sfruttata con un preciso intento).
Informapirata
in reply to low res loud audio • • •Siamo riusciti a fregarci della roba anche in Cina, quando siamo andati a occupare uno sputo di quartiere a Tientsin... 🤣🤣🤣
No guarda: se facessimo un onesto bilancio, sarebbe totalmente a nostro sfavore...
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Andrea Russo
in reply to Informapirata • •(la storia di Tientzin non la conoscevo! Pure là abbiamo fatto danni? 🤣🤣🤣)
@Low res Loud audio
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in reply to Informapirata • • •Se dove ogni nazione condivide 5 noi ne mettiamo 5000, pezzi più raffinati di una cultura materiale in estinzione anche per il digitale oltre alla TV, improbabile che considerandoci alla pari saranno più i vantaggi.