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Allarme WhatsApp: un nuovo malware si diffonde come un virus tra i contatti


I ricercatori di Trend Micro hanno rilevato una campagna malware su larga scala che prende di mira gli utenti in Brasile. Viene distribuita tramite la versione desktop di WhatsApp ed è caratterizzata da un elevato tasso di infezione. Il malware, denominato internamente SORVEPOTEL , non ruba dati né crittografa, come avviene di solito con spyware o ransomware. Il suo obiettivo principale è replicarsi il più rapidamente possibile e infettare nuovi sistemi.

L’infezione inizia con un messaggio di phishing inviato da un contatto WhatsApp compromesso. Questo crea l’illusione di autenticità e invoglia la vittima ad aprire il file ZIP allegato. Il file è camuffato da documento innocuo, ad esempio una ricevuta o un file presumibilmente correlato a un’app medica. Secondo Trend Micro, in alcuni casi, un archivio ZIP simile è stato distribuito anche via e-mail da indirizzi falsi ma apparentemente legittimi.

Una volta aperto l’archivio, l’utente viene attirato sul collegamento allegato (file LNK) destinato a Windows. L’esecuzione automatica di questo collegamento attiva uno script di PowerShell , che contatta un server esterno.

L’elemento centrale dell’intero schema è il meccanismo di propagazione tramite WhatsApp Web. Se il malware rileva che la versione web del messenger è attiva su un computer infetto, invia automaticamente lo stesso file ZIP a tutti i contatti e ai gruppi di chat dell’utente.

Questo metodo di auto propagazione tramite WhatsApp consente al malware di diffondersi rapidamente su nuovi sistemi praticamente senza alcun intervento umano.

Secondo Trend Micro, “questa campagna automatizzata genera un volume elevato di messaggi spam e spesso porta WhatsApp a bloccare l’account compromesso per violazione dei termini di servizio“. I ricercatori osservano che gli autori della campagna sembrano essere interessati alla portata dell’infezione piuttosto che all’accesso a informazioni sensibili. Non sono state trovate prove di furto di dati o crittografia dei file.

Delle 477 infezioni registrate, 457 si sono verificate in Brasile. Tra i soggetti interessati figurano agenzie governative, istituti scolastici, industria, tecnologia, edilizia e servizi pubblici.

I ricercatori sottolineano che l’email di phishing è progettata per essere aperta su un computer, il che potrebbe indicare che l’attacco è mirato alle aziende piuttosto che agli utenti comuni.

SORVEPOTEL dimostra come i criminali informatici sfruttino sempre di più le piattaforme di comunicazione più diffuse, come WhatsApp, per distribuire malware in modo rapido e diffuso, con un coinvolgimento minimo delle vittime“, conclude Trend Micro.

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