Salta al contenuto principale




Elmo X/Twitter account got hacked; Calls Trump ‘CHILD F****R’ in profane Epstein posts: ‘RELEASE THE FILES!’ and shares Antisemitic posts.


Source -CNN- with The spokesperson for Sesame Workshop, the makers of “Sesame Street,” confirmation.

“Elmo’s X account was compromised by an unknown hacker who posted disgusting messages, including antisemitic and racist posts,” a spokesperson for Sesame Workshop, the makers of “Sesame Street,” told CNN in a statement. “We are working to restore full control of the account.”


Other Sources:
- Cybernews.
- Graham Cluley.
- Jewish News Syndicate(JNS).
- Jewish Telegraphic Agency(JTA).

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)


Pagare per recensioni libri: guida completa per autori

Indice dei contenuti

Toggle

Recensioni di libri: quanto costa e quanto vale davvero?


Immagina di aver appena pubblicato il tuo libro. Dopo mesi, forse anni, di scrittura, revisione e correzioni, finalmente è disponibile online o sugli scaffali. Ma c’è un problema: nessuno lo conosce. In un mercato editoriale sempre più affollato, il tuo libro rischia di perdersi tra migliaia di nuovi titoli. È qui che entrano in gioco le recensioni di libri: un ponte tra te e i lettori, un possibile trampolino per la visibilità. Ma nasce subito una domanda cruciale: quanto vale una recensione? Vale la pena pagarla? E, se sì, quanto costa davvero una recensione onesta e utile?

Oggi molti autori, soprattutto indipendenti, si trovano a valutare se pagare per recensioni di libri sia una strategia efficace o una trappola. In questo articolo analizzeremo il valore economico, etico e strategico delle recensioni, distinguendo tra quelle spontanee e quelle a pagamento, fornendo criteri chiari per capire quando l’investimento può fare la differenza. Potrai capire come ottenere recensioni affidabili senza compromettere la tua credibilità.

Le recensioni dei libri non sono opinioni


Le recensioni libri, oggi, non sono più semplici opinioni: sono strumenti decisivi di visibilità, credibilità e persuasione. Per un autore, ricevere una recensione onesta può significare la differenza tra rimanere invisibile e farsi notare da nuovi lettori. Ma non tutte le recensioni hanno lo stesso peso. Alcune sono scritte da veri appassionati, altre sono offerte come servizi professionali a pagamento, altre ancora – purtroppo – sono finte, costruite solo per gonfiare valutazioni su Amazon o Goodreads. Capire la differenza tra recensione gratuita e a pagamento, tra valore reale e marketing forzato, è oggi fondamentale per chi pubblica un libro.

In questa guida per recensioni di libri completa parleremo di quanto costa una recensione, dei prezzi delle recensioni libri a seconda del tipo di recensore, dei rischi delle recensioni false e di come calcolare un vero ritorno sull’investimento (ROI). Ti aiuteremo a valutare con lucidità se pagare per una recensione sia una scelta utile o superflua, e soprattutto come ottenere recensioni affidabili che parlino davvero al tuo pubblico. Perché una recensione autentica per promuovere un libro può non solo vendere copie, ma accendere il passaparola più potente: quello emotivo e sincero.

Calcolare il ROI delle recensioni: quando conviene pagare?


Ecco un esempio per aiutarti a visualizzare il ROI, considerando anche il valore nel tempo di una recensione ben indicizzata:


VoceEsempio di Calcolo Iniziale (Impatto Immediato)Proiezione a Lungo Termine (Recensione Indicizzata)Note
Costo della Recensione50€ (costo una tantum)50€
Visualizzazioni Stimate1.000 (immediato, da post/storie)+200/mese (da ricerca organica Google/Amazon)Traffico continuo senza costi extra
Click-Through Rate (CTR)5% (50 clic sul link del libro)3% (6 clic/mese aggiuntivi)Dipende dall’indicizzazione
Conversion Rate (Acquisto)10% (5 copie vendute)10% (0.6 copie/mese)
Guadagno per Copia (Netto Autore)3€3€
Guadagno Diretto (Immediato)15€1,8€/mese (dalle conversioni continue)Rendita passiva dalla recensione

Perché una recensione vale più di un’opinione


Chi scrive un libro ci mette dentro mesi, a volte anni, di dedizione. Eppure, una volta pubblicato, può bastare un pugno di recensioni oneste per far emergere quell’opera tra migliaia. Una recensione libro onesta e ben fatta non è solo una valutazione: è una lente attraverso cui il lettore vede il tuo libro per la prima volta, è la voce di chi lo ha già letto e ne racconta l’impatto, è un atto di mediazione culturale. Non si tratta solo di avere “5 stelle”, ma di costruire fiducia, stimolare la curiosità e creare connessioni reali con il pubblico.

Ecco perché parlare del valore delle recensioni libri significa anche riconoscerne il potere: possono influenzare l’acquisto, migliorare la reputazione dell’autore, spingere le classifiche algoritmiche (come quelle di Amazon) e, soprattutto, prolungare la vita di un libro oltre il fugace entusiasmo del lancio iniziale. Le recensioni, quando autentiche, lavorano nel tempo, accompagnando il libro nel suo cammino e raggiungendo lettori che non si fermano solo alla copertina; contribuendo così a costruire un sistema di recensioni libri affidabili che il lettore percepisce come garanzia.

Il fattore fiducia: la psicologia dietro le recensioni


Sapevi che l’88% dei consumatori si fida delle recensioni online quanto dei consigli personali? È il fenomeno della ‘prova sociale’. Una recensione non è solo un’opinione, ma una ‘garanzia’ percepita che riduce il rischio d’acquisto. In un mercato saturo, questa fiducia è valuta preziosa.

Valori aggiunti delle recensioni


Ogni recensione ben scritta è un seme che può far germogliare nuove letture, nuove connessioni, nuove riflessioni. Ma quali sono, concretamente, i valori aggiunti di una recensione rispetto a un semplice commento sui social o a una valutazione numerica? Qui entriamo nel cuore della questione: perché una recensione, anche se breve, arricchisce il dialogo culturale, genera fiducia e aumenta la visibilità del libro online, specialmente se è pubblicata su blog, riviste di settore o piattaforme strutturate.

Non si tratta solo di esprimere un giudizio, ma di contribuire attivamente a costruire un ponte tra l’autore e i lettori, tra un’opera e il suo potenziale pubblico. Ecco allora un elenco chiaro e diretto di ciò che una buona recensione può offrire, sia dal punto di vista relazionale, sia in termini di impatto SEO e marketing:

Caratteristica della RecensioneBeneficio per l’Autore
Visibilità OrganicaAumenta la scoperta su Amazon e Google
Credibilità & FiduciaRassicura i lettori, fungendo da prova sociale affidabile
Feedback CostruttivoOffre spunti per migliorare scrittura e strategie di marketing
Longevità del LibroContribuisce a un passaparola duraturo e alla vita dell’opera

Differenza tra recensioni gratuite e recensioni a pagamento


A questo punto, però, emerge una domanda cruciale: meglio puntare su recensioni gratuite o su recensioni a pagamento? La risposta, come spesso accade, non è netta. Entrambe le opzioni possono essere valide, ma vanno scelte con consapevolezza, conoscendone le dinamiche, i vantaggi e i possibili limiti. Le recensioni gratuite sono spesso mosse da passione, da un genuino entusiasmo per la lettura; quelle a pagamento possono invece offrire tempistiche certe, maggiore visibilità e professionalità, ma sollevano anche interrogativi sull’etica e sull’autenticità.

Per prendere una decisione informata, è fondamentale conoscere a fondo le differenze tra queste due modalità e valutare quale si adatta meglio al proprio percorso da autore o editore. Nei paragrafi successivi, analizzeremo con cura entrambi gli approcci, in modo da aiutarti a capire quando vale davvero la pena pagare per una recensione — e quando, invece, è meglio coltivare relazioni autentiche, gratuite e durature.

Recensioni gratuite: credibilità e autenticità


Le recensioni gratuite sono spesso il frutto di una connessione autentica tra chi scrive e chi legge. Blogger, appassionati, gruppi di lettura e lettori comuni che decidono di recensire un libro lo fanno per passione, non per contratto. Questo le rende, agli occhi del pubblico, altamente credibili: una recensione spontanea comunica sincerità e non dà l’impressione di essere una pubblicità mascherata.

Ma attenzione:ottenere recensioni gratuite non è affatto semplice né immediato. Per chi si chiede come ottenere recensioni libro senza costi diretti, è fondamentale capire che non è un processo semplice né immediato. Spesso si tratta di offrire una copia omaggio in cambio della lettura, partecipare attivamente a community di lettori (come Goodreads, gruppi Facebook, forum specializzati) o coltivare connessioni con blog letterari che trattano il tuo genere. Anche gli scambi tra autori possono essere utili, purché siano trasparenti e rispettosi.

Non si paga in denaro, ma si investe in presenza, attenzione e dialogo umano. Eppure, questo tipo di recensione può avere un impatto di lungo periodo, costruendo un piccolo ecosistema attorno al libro fatto di fiducia, passaparola e autenticità.

Recensioni a pagamento: servizi professionali


Quando si parla di recensioni a pagamento, il terreno si fa scivoloso. Da un lato, può sembrare una scorciatoia efficace: si paga un servizio e si ottiene una recensione, spesso entro tempi rapidi. Alcuni portali o agenzie recensioni libri offrono pacchetti professionali con articoli ben scritti, diffusi su siti strutturati e con una discreta visibilità SEO. In questi casi, la spesa può trasformarsi in un investimento promozionale consapevole e i loro prezzi per recensioni libri variano in base al servizio e al recensore.

Prezzi stimati:

Tipo di RecensorePrezzo StimatoCosa Include
Blogger indipendente0 – 30€Recensione base, visibilità limitata
Influencer letterario50 – 150€Recensione + visibilità social
Agenzia/Servizio ed.100 – 300€+Recensione professionale, promozione extra, analisi
Etica e credibilità: i rischi delle recensioni false di libri


Tuttavia, la linea tra una recensione retribuita e una recensione finta (recensioni false libri) può diventare pericolosamente sottile. Il rischio? Perdere credibilità. I lettori sono molto più attenti di quanto si creda, e un contenuto forzatamente positivo, senza una reale analisi, suona falso. Ancora peggio se il sito che ospita la recensione è palesemente pieno di testi promozionali e privi di identità editoriale.

Pagare per una recensione non è, di per sé, una pratica da demonizzare: ma va fatto con etica, chiarezza e trasparenza. Il lettore ha diritto di sapere se quella recensione è frutto di una collaborazione commerciale. Inoltre, è bene valutare chi scrive la recensione: ha competenza? Legge davvero il libro o si limita a un comunicato stampa?

Recensione, segnalazione o comunicato stampa?


Nel mondo dell’informazione culturale e letteraria, i termini spesso si confondono, ma è essenziale riconoscerne le differenze. Una recensione è un testo critico: analizza il contenuto di un libro, ne valuta i pregi e i limiti, lo inserisce in un contesto più ampio, lo confronta con altri titoli o temi affini. Può essere entusiasta o severa, ma ciò che la caratterizza è l’onestà intellettuale e l’elaborazione soggettiva dell’autore o della redazione che la firma.

Una segnalazione, invece, è più neutra: serve a informare dell’uscita di un libro, spesso con una breve descrizione, i dati dell’editore e poche righe sul contenuto. Non c’è una vera analisi o giudizio. È utile come vetrina, ma non pretende di entrare nel merito del testo.

Il comunicato stampa è ancora un’altra cosa: è il messaggio scritto da chi pubblica o promuove il libro (editore, ufficio stampa, autore). Serve a presentare l’opera in modo accattivante, ma è un testo promozionale a tutti gli effetti. È pensato per essere diffuso rapidamente, magari adattato da chi lo riceve, ma di per sé non è informazione giornalistica.

Per il lettore (e anche per l’autore), comprendere queste differenze è cruciale: sapere cosa si sta leggendo — e cosa si sta cercando — aiuta a muoversi con più consapevolezza nel mare della promozione editoriale.

A chi inviare davvero il tuo libro? Cerca blog e redazioni coerenti con il tuo messaggio


Tra le più efficaci strategie marketing libri per ottenere visibilità, la prima regola è semplice, ma spesso dimenticata: non sparare nel mucchio. Inviare un libro a chiunque, senza tener conto delle tematiche che tratta, del target a cui si rivolge o del tipo di approccio che caratterizza il blog o la redazione, è controproducente. Peggio ancora è pretendere una recensione da chi non condivide affatto i presupposti del tuo lavoro. Risultato? Nessuna risposta, oppure — peggio — una recensione negativa e fuori contesto.

Fermati un attimo: qual è il cuore del tuo libro? Quali tematiche affronta? A chi potrebbe davvero interessare? Una volta individuato questo, cerca siti, riviste, blog e canali YouTube che parlino proprio di quegli argomenti. Se hai scritto un romanzo sperimentale, invialo a chi si occupa di letteratura innovativa, non al sito generalista che pubblica solo bestseller. Se hai scritto saggistica sociale, punta su blog indipendenti o militanti, non su chi recensisce solo manuali di self-help.

Questa fase richiede tempo, attenzione e rispetto per il lavoro altrui. Ma è il primo passo per entrare in relazione con interlocutori sinceramente interessati e potenzialmente pronti a leggere davvero il tuo testo. La qualità della rete che costruisci oggi può determinare la longevità del tuo libro domani.

Come scrivere un messaggio che non venga ignorato (né odiato)


Hai trovato il blog giusto, hai letto i suoi articoli, hai capito che tratta temi simili a quelli del tuo libro. E ora? Il messaggio di presentazione è il primo vero contatto, e spesso anche l’ultimo, se non curato. Non basta scrivere “Ciao, ti invio il mio libro, fammi sapere se ti interessa”. È impersonale, generico, e comunica una cosa sola: non hai dedicato neppure cinque minuti a chi ti stai rivolgendo.

Un buon messaggio deve essere sincero, mirato e rispettoso. Dimostra che conosci chi hai di fronte: cita un articolo, un video o una recensione che ti ha colpito. Spiega in poche righe di cosa parla il tuo libro, qual è il suo punto di forza, e perché pensi che possa interessare a chi legge quel blog o quella rivista. Non servono toni altisonanti o promesse esagerate: serve connessione.

E non allegare subito file pesanti o link multipli. Chiedi prima se può interessare una copia da valutare. Mostrare rispetto per i tempi e lo spazio dell’altro è il modo più diretto per ottenere attenzione e disponibilità.

Gli errori da evitare se non vuoi finire nel cestino (o nella lista nera)


Molti autori, spesso in buona fede, commettono errori che li rendono indesiderati ancor prima di essere letti. Il più comune? L’invio massivo e impersonale dello stesso messaggio a decine di contatti. Quando un blogger riceve un’email che inizia con “Salve redazione” o “Gentile amministratore del sito”, capisce subito di essere uno dei tanti. E nessuno ama sentirsi “uno dei tanti”.

Altri errori gravi: allegare il libro completo senza che sia stato richiesto, usare toni arroganti o insistenti (“Spero che pubblicherete la recensione entro la prossima settimana”), non inserire alcuna presentazione, scrivere senza oggetto, dimenticare i contatti, o peggio ancora, mentire sul numero di copie vendute o sui premi ricevuti.

E poi c’è l’errore più sottile ma più letale: ignorare il contesto. Se proponi un romanzo rosa a un blog che recensisce solo saggistica sociale, è evidente che non hai letto neanche una riga del sito. Risultato: bruci un’opportunità e probabilmente verrai ignorato anche in futuro, anche se un giorno avrai un libro adatto.

Ricorda: chi riceve la tua richiesta non ti conosce. Prima ancora del tuo libro, giudicherà il tuo approccio. E un approccio sbagliato è un’occasione persa.

Come distinguersi: la proposta che nessuno può ignorare


In un mondo in cui ogni giorno arrivano decine di segnalazioni, non basta avere un buon libro. Serve una proposta che colpisca, che faccia alzare gli occhi dallo schermo, che lasci il segno. Ma come si fa?

La chiave è costruire un messaggio su misura, che non sia solo educato, ma anche interessante per chi lo riceve. Mostra di conoscere il blog o il canale: cita un articolo, un video, un tema trattato di recente che ti ha colpito, e spiega perché pensi che il tuo libro possa essere rilevante per il pubblico di quel sito.

Poi, offri un contenuto utile. Non dire solo “ecco il mio libro”, ma proponi un punto di vista, un’idea per un approfondimento, una domanda provocatoria, o un collegamento a un tema attuale. Questo trasforma la tua proposta da promozione a collaborazione. Chi riceve capirà che hai qualcosa da offrire, non solo da chiedere.

Infine, cura ogni dettaglio: scrivi in italiano corretto, scegli un oggetto accattivante per l’email, allega la copertina in buona qualità, e prepara una scheda libro ben fatta (una sinossi chiara, informazioni sull’autore, dati tecnici, link utili). Una buona presentazione comunica serietà e professionalità, e fa pensare: “Se il libro è curato come la mail, vale la pena leggerlo”.

Non solo promozione: creare relazioni durature


Tra le strategie marketing libri più efficaci a lungo termine, la creazione di relazioni durature è forse la più potente. Inviare una segnalazione non è solo un’azione puntuale, ma può essere l’inizio di una relazione. I blog, i canali YouTube e i siti culturali non sono entità impersonali: dietro ci sono persone. Persone che ogni giorno ricevono decine di comunicati, ma che si ricordano di chi ha saputo distinguersi con gentilezza, coerenza e attenzione.

Per questo, la promozione migliore è quella che crea un legame. Dopo aver inviato una proposta, non sparire. Ringrazia chi ti ha risposto, anche se ha detto di no. Condividi i loro contenuti quando li apprezzi davvero. Partecipa alle discussioni, commenta, sostieni il lavoro altrui. In questo modo, la prossima volta il tuo nome non sarà uno tra tanti, ma uno che si riconosce.

Questo atteggiamento ha valore anche sul lungo periodo: non tutte le proposte vanno a buon fine subito, ma chi lavora in modo autentico e professionale lascia un’impressione positiva che può portare a future collaborazioni, interviste, recensioni o inviti.

Costruire una rete reale, fatta di fiducia e scambio reciproco, è la vera strategia per non essere dimenticati.

Strategie per ottenere recensioni


Coltiva relazioni: invia il libro a blogger, booktuber o lettori in linea con i tuoi temi, accompagnando ogni invio con un messaggio personale e genuino.
Sfrutta le community: partecipa attivamente a gruppi di lettura su Telegram, Facebook o forum tematici, contribuendo senza spingere in modo aggressivo il tuo libro.
Valuta i servizi professionali: se scegli servizi a pagamento (influencer, blog, uffici stampa, promozione, pubblicità), orientati su realtà serie, con recensioni verificabili, che dichiarano chiaramente cosa offrono e a quali costi, evitando promesse vaghe o troppo allettanti.
Richiedi feedback: chiedi ai lettori di lasciare una recensione sincera. Ogni parola scritta da chi ha letto il tuo libro può fare la differenza.
Pazienza e costanza: costruire una buona reputazione richiede tempo.

Mettersi in gioco con passione e consapevolezza


Promuovere un libro oggi non significa solo “farsi vedere”, ma mettersi in relazione, entrare nel mondo, con tutte le sue complessità e potenzialità. È un percorso che richiede tempo, cura, ascolto e la volontà di non cercare scorciatoie. Ma è anche un’occasione per scoprire altri mondi, confrontarsi, crescere, portando la propria voce là dove può incontrare altre voci.

Ogni libro è un ponte. E ogni messaggio che invii, ogni proposta che scrivi, ogni relazione che coltivi può diventare una possibilità per il tuo libro di camminare lontano da te, di incontrare lettori inaspettati, di lasciare un segno.

Non si tratta di vendere, ma di comunicare qualcosa che conta. E, se ci credi davvero, questa è la parte più bella del viaggio.

Hai scritto un libro e pensi possa interessarci? Scrivici e raccontaci la tua opera: valutiamo con attenzione ogni proposta di recensione.

Vuoi scoprire come recensiamo i libri?


Se hai scritto un libro e vorresti vederlo recensito sul nostro blog, puoi inviarci la tua proposta: la giriamo alla nostra redazione, che valuterà se è in linea con il nostro progetto editoriale.
🔹 Non garantiamo l’accettazione: ogni proposta viene letta con attenzione, ma selezioniamo solo ciò che riteniamo adatto alla nostra linea e ai nostri lettori.
🔹 Ogni recensione è autentica: leggiamo davvero i libri che recensiamo, e il nostro intento è sempre quello di valorizzare i contenuti in modo sincero, senza promozioni forzate.
🔹 Ottimizziamo i testi per la SEO, per dare massima visibilità alla recensione nei motori di ricerca.
🔹 In redazione ci sono più lettori, con gusti e sensibilità diverse: non abbiamo richieste fisse di genere, e spaziamo tra narrativa, saggistica, letteratura per ragazzi, temi sociali e molto altro.
📌 Ecco i due criteri principali che guidano le nostre scelte:
Contenuto significativo: valutiamo se il libro ha una tematica interessante o trattata con profondità, se stimola riflessione o emozione, e se possiede un’identità chiara.
Cura e stile: prestiamo attenzione alla qualità della scrittura e alla cura editoriale, anche nei casi di autopubblicazione (che non escludiamo a priori).
💡 Se ci scrivi, raccontaci qualcosa di te e del tuo libro. Ci piace conoscere l’autore oltre la copertina.

#recensioniLibri #recensire1000


Promuovere un libro con le recensioni e aumentare la visibilità su Google e Amazon

Indice dei contenuti

Toggle

Recensioni, la linfa vitale del successo editoriale


Nell’era digitale, dove l’offerta editoriale è più vasta che mai, le recensioni libri non sono più semplici opinioni personali: sono diventate un elemento fondamentale per la visibilità di un libro online e, di conseguenza, per il suo successo. Per molti autori emergenti, ottenere una recensione può fare la differenza tra restare invisibili o iniziare a costruire un pubblico fedele.

La promozione di un libro oggi passa anche – e soprattutto – dalla capacità di generare attenzione e fiducia nel lettore attraverso i giudizi di altri lettori, blogger, o addetti ai lavori. Che si tratti di una piattaforma come Amazon, di un blog letterario, o di un profilo social, le recensioni influenzano direttamente l’immagine dell’autore, la sua credibilità, e la percezione del suo lavoro.

In questo articolo capiremo perché l’importanza delle recensioni per gli autori è spesso sottovalutata, come esse incidano sulle vendite, sulla scoperta del libro, e persino sulla crescita personale dello scrittore. Vedremo inoltre strategie per ottenere recensioni, analizzando il loro impatto su Google, Amazon e nella costruzione di una reputazione che duri nel tempo. Perché le recensioni, oggi, sono la linfa vitale del successo editoriale.

Il potere delle recensioni nell’era digitale. Oltre il passaparola tradizionale


Un tempo, il successo di un libro si costruiva lentamente, grazie al passaparola tra lettori, librerie indipendenti e critici letterari. Oggi quel passaparola non è scomparso: si è trasferito online, moltiplicando la sua portata e accelerandone l’efficacia. Le recensioni digitali, pubblicate su blog letterari, store online, social network e piattaforme come Goodreads, sono diventate il principale motore di fiducia e scoperta nel mercato editoriale contemporaneo.

Dal punto di vista tecnico, queste recensioni costituiscono contenuti generati dagli utenti (UGC), un elemento altamente valorizzato dai motori di ricerca. Google tende a premiare i contenuti che stimolano interazioni autentiche, e una pagina prodotto arricchita da recensioni attive ha molte più probabilità di posizionarsi in alto nei risultati di ricerca rispetto a una pagina statica e silenziosa. Allo stesso modo, piattaforme come Amazon analizzano la quantità, la frequenza e la pertinenza delle recensioni per stabilire il grado di rilevanza di un libro rispetto ad altri della stessa categoria.

Il passaparola tradizionale, seppure ancora efficace in ambienti locali o nicchie molto coese, non è più sufficiente da solo per garantire un impatto significativo. L’interazione digitale, invece, offre una diffusione esponenziale, raggiungendo lettori lontani, creando conversazioni pubbliche attorno all’opera e generando “rumore” algoritmico che favorisce il libro anche a livello promozionale. Una singola recensione condivisa al momento giusto può innescare una catena di visibilità difficile da replicare con strumenti classici.

Per gli autori indipendenti, questa trasformazione rappresenta sia una sfida che un’opportunità: da un lato, richiede competenze di promozione e networking digitale; dall’altro, consente di ottenere visibilità e autorevolezza senza dipendere esclusivamente da editori o media tradizionali. La chiave è riconoscere il potere strutturale della recensione moderna, che non è solo una valutazione soggettiva, ma un elemento strategico nell’ecosistema editoriale digitale.

Recensioni e algoritmi di ricerca: essere trovati su Google e Amazon


Nel mercato editoriale attuale, la qualità del contenuto non basta: un libro, per avere successo, deve essere trovabile. La capacità di emergere nei risultati di ricerca su Amazon e Google dipende in larga parte da meccanismi algoritmici che premiano l’interazione degli utenti, tra cui le recensioni svolgono un ruolo centrale.

Su Amazon: l’algoritmo A9 e le recensioni come fattore di ranking


Amazon utilizza un sofisticato algoritmo di ricerca (conosciuto come A9) che tiene conto di numerosi parametri per mostrare i risultati ai lettori. Le recensioni clienti rappresentano uno dei segnali più forti. L’algoritmo valuta:

  • Numero totale di recensioni: più recensioni significano maggiore rilevanza.
  • Valutazione media: i libri con rating tra 4 e 5 stelle tendono a performare meglio.
  • Frequenza e freschezza delle recensioni: nuove recensioni costanti suggeriscono al sistema che il libro è attivo e interessante.
  • Parole chiave contenute nelle recensioni: se i lettori usano termini rilevanti (es. “romanzo psicologico”, “thriller coinvolgente”), queste parole migliorano il posizionamento nelle ricerche tematiche.

In sintesi, ogni recensione è un contenuto che dialoga con l’algoritmo Amazon, aiutando il libro a posizionarsi nelle pagine di ricerca e nelle sezioni “consigliati” o “chi ha comprato questo ha acquistato anche…”.

Su Google: SEO e contenuti organici


Anche al di fuori degli store, le recensioni contribuiscono a migliorare la SEO (Search Engine Optimization) del libro. Quando un titolo riceve attenzione su blog, forum o siti specializzati, Google interpreta questi segnali come indice di interesse e rilevanza. Un buon posizionamento nei motori di ricerca significa aumento del traffico organico verso il libro, maggiore probabilità di scoperta e, potenzialmente, più vendite.

Inoltre, le recensioni scritte su siti autorevoli (come blog letterari di qualità) possono finire tra i rich snippet di Google, ovvero quelle anteprime di contenuto che compaiono direttamente nella pagina dei risultati di ricerca, aumentando la visibilità del libro rispetto ad altri.
snippet google

Visibilità trasversale: l’effetto moltiplicatore


Le recensioni influenzano piattaforme diverse in contemporanea: un lettore colpito da una recensione su Instagram può cercare il titolo su Amazon, mentre un articolo su un blog può spingere altri utenti a scrivere ulteriori recensioni, creando un ciclo virtuoso. La presenza di un libro in più contesti digitali, alimentata dalle recensioni, rafforza la sua percezione di valore, sia per gli algoritmi sia per i lettori.

La credibilità dell’autore e il fattore fiducia


In un contesto editoriale sempre più competitivo, la fiducia del lettore è uno degli asset più preziosi per un autore. Le recensioni contribuiscono in modo diretto alla costruzione di questa fiducia, fungendo da prova sociale — quel meccanismo psicologico per cui le persone tendono a fidarsi di ciò che altri hanno già validato.

Recensioni come indicatori di affidabilità


Un libro con numerose recensioni positive comunica immediatamente al potenziale lettore che è stato apprezzato da altri. Questo non vale solo per le opere di narrativa, ma anche per saggistica, manuali e testi di nicchia. L’effetto è duplice:

  • Innalzamento della percezione di qualità: anche in assenza di una casa editrice nota alle spalle, un autore autopubblicato può apparire credibile.
  • Riduzione del rischio percepito: l’acquisto di un libro è una forma d’investimento (tempo e denaro); sapere che altri lettori hanno avuto un’esperienza soddisfacente abbassa le barriere all’acquisto.

In pratica, le recensioni suppliscono all’assenza di garanzie tradizionali, come la notorietà dell’autore o il marchio editoriale.

Reputazione nel tempo e ciclo di feedback


Le recensioni non influenzano solo il singolo libro, ma contribuiscono a costruire la reputazione autoriale nel tempo. Un autore che riceve recensioni costantemente positive sviluppa un’identità riconoscibile e una base lettori fidelizzata, elemento fondamentale per la longevità nel panorama editoriale.

Inoltre, la presenza di recensioni critiche ma ben argomentate può paradossalmente rafforzare la credibilità: il lettore percepisce un confronto autentico, non una promozione artefatta. La varietà delle opinioni dimostra che il libro ha generato coinvolgimento reale.

La fiducia come leva per opportunità future


Una buona reputazione online basata sulle recensioni apre le porte a nuove opportunità editoriali e promozionali: inviti a festival, interesse da parte di editori tradizionali, richieste di interviste o collaborazioni. Per molti autori indipendenti, la reputazione costruita attraverso le recensioni è ciò che li ha portati a un salto di qualità nella propria carriera.

Cosa fare per promuovere un libro? Le recensioni come strategia chiave


Per un autore, specialmente se emergente o autopubblicato, promuovere un libro non è solo una questione di marketing, ma di sopravvivenza editoriale. In un panorama saturo di nuove uscite, la sfida non è solo pubblicare, ma essere notati. In questo contesto, le recensioni rappresentano una delle strategie promozionali più efficaci e accessibili.

Perché le recensioni sono una leva di marketing essenziale


A differenza di altre forme promozionali che possono essere onerose o complesse da gestire, le recensioni agiscono su più fronti contemporaneamente:

  • Incrementano la visibilità sui motori di ricerca e sulle piattaforme di vendita.
  • Rafforzano la credibilità del libro e dell’autore (come visto nella sezione precedente).
  • Stimolano la discussione online, innescando condivisioni spontanee sui social e nei forum.

Inoltre, il loro impatto non è effimero: una recensione ben indicizzata o pubblicata su un sito autorevole può continuare a portare lettori anche mesi o anni dopo l’uscita del libro.

Strategie integrate: recensioni come moltiplicatore


Le recensioni non devono essere viste come elemento isolato, ma integrate in un ecosistema promozionale più ampio. Tra le principali strategie che un autore può attivare:

  • Networking letterario: entrare in contatto con altri scrittori, blogger, librerie indipendenti.
  • Presenza online strutturata: sito autore, newsletter, canali social curati.
  • Eventi e presentazioni: anche in spazi non convenzionali (caffè letterari, biblioteche, podcast).

In tutti questi ambiti, le recensioni rappresentano un moltiplicatore: rendono più efficace ogni altra azione. Un autore che si presenta con un libro ben recensito parte da una posizione di forza.

Recensioni = investimento promozionale a lungo termine


Molti autori dedicano tempo e risorse a campagne pubblicitarie a pagamento che si esauriscono in pochi giorni. Le recensioni, al contrario, continuano a lavorare per il libro nel tempo. È per questo che incoraggiare lettori reali a lasciare un commento pubblico rappresenta una delle azioni più strategiche che un autore possa compiere.

Le recensioni per rendere famoso il proprio libro. Non solo vendite


Quando si parla di rendere “famoso” un libro, l’equazione automatica con “vendite elevate” è limitante. La notorietà editoriale non si misura soltanto in copie vendute, ma anche nella capacità dell’opera di generare conversazione, di entrare nel dibattito culturale o di diventare un riferimento riconoscibile nel proprio ambito. In questo processo, le recensioni svolgono un ruolo cruciale.

Visibilità e autorevolezza: come nasce la reputazione di un libro


Una recensione ben scritta e pubblicata su un canale credibile contribuisce a:

  • Accrescere l’autorevolezza del libro attraverso un giudizio esterno e motivato.
  • Attivare la curiosità dei lettori e dei potenziali recensori successivi.
  • Favorire la diffusione del titolo anche oltre la nicchia iniziale.

Il libro recensito in più spazi viene percepito come degno di attenzione, e ciò genera un effetto reputazionale che va oltre i numeri di vendita.

Quando la recensione apre la porta ai media


Nel caso degli autori emergenti, è spesso proprio un primo nucleo di recensioni indipendenti a innescare l’interesse da parte di media locali, redazioni culturali o festival letterari. In altre parole, la recensione agisce come una forma di legittimazione pubblica, in grado di spostare il libro da una dimensione privata a una narrazione condivisa.

Notorietà come costruzione progressiva


Essere “famosi” non significa essere virali per qualche giorno. Significa costruire una reputazione duratura, fatta di lettori che consigliano il libro, citazioni che ricorrono nel tempo, inviti a eventi, contatti con altri autori. Tutto ciò nasce spesso non dalla quantità di copie vendute al lancio, ma dalla qualità e quantità di recensioni che accompagnano il libro nel tempo.

Le recensioni come feedback costruttivo. Migliorare scrittura e marketing


Le recensioni non sono solo strumenti promozionali: sono anche specchi critici attraverso cui l’autore può osservare la propria opera con uno sguardo esterno. In particolare per gli autori emergenti e autopubblicati, esse rappresentano una delle forme più accessibili e utili di feedback qualitativo.

Recensioni come strumento di apprendimento


Una recensione dettagliata può offrire informazioni preziose su:

  • Aspetti narrativi da migliorare (struttura, ritmo, coerenza dei personaggi);
  • Elementi apprezzati dai lettori, da valorizzare nelle opere future;
  • Equivoci interpretativi da chiarire nella comunicazione o nella sinossi;
  • Segnali deboli nel testo che non emergono durante la rilettura dell’autore o l’editing.

Ricevere questo tipo di feedback permette allo scrittore di affinare il proprio stile e di comprendere meglio come viene realmente percepita l’opera, al di là delle intenzioni iniziali.

Anche le recensioni negative sono risorse


Non tutte le recensioni positive aiutano a crescere. Le recensioni negative costruttive, quando sono argomentate e prive di intenti distruttivi, sono spesso le più illuminanti. Offrono una visione concreta su ciò che può essere percepito come debole o poco coinvolgente, e spingono l’autore a interrogarsi non solo sulla scrittura, ma anche sul posizionamento del libro: è rivolto al giusto target? È stato promosso con il tono adeguato?

Un valore anche per il marketing editoriale


Infine, le recensioni costituiscono una miniera di spunti per la promozione: citazioni di frasi efficaci, identificazione di parole chiave che i lettori associano al libro, individuazione dei temi più commentati. Utilizzare questi elementi per aggiornare la sinossi, la scheda del libro o le campagne social significa trasformare la voce dei lettori in alleati strategici del marketing.

Quante copie deve vendere un libro per essere un buon risultato?


Una delle domande più frequenti tra gli autori emergenti è: “quante copie devo vendere per poter parlare di successo?” La risposta, in realtà, dipende da molteplici fattori: canale di pubblicazione, genere, target di riferimento, strategie promozionali adottate. Ma in un mercato saturo e frammentato come quello attuale, le metriche quantitative non bastano più a definire il valore reale di un’opera.

Cambiare prospettiva sul concetto di “successo”


Per un autore indipendente, vendere 300 copie in un anno può rappresentare un ottimo risultato, soprattutto se accompagnato da recensioni di qualità, un coinvolgimento attivo dei lettori, e una presenza crescente nel dibattito online. La percezione pubblica del libro – e quindi il suo “successo” – viene infatti sempre più costruita intorno alle reazioni e alle testimonianze dei lettori, non solo dai numeri di vendita.

Le recensioni come moltiplicatori di valore


Una recensione ben scritta può:

  • Aumentare la durata della visibilità di un libro nel tempo;
  • Dare prova della sua capacità di lasciare un impatto emotivo o intellettuale;
  • Offrire elementi di valutazione per altri potenziali lettori o addetti ai lavori (editori, agenti, librai);
  • Stimolare discussioni, condivisioni, segnalazioni sui social o in community letterarie.

In questo senso, anche un libro con vendite modeste può essere percepito come un’opera riuscita, apprezzata, con una sua rilevanza culturale – e può gettare basi solide per i lavori futuri dell’autore.

Un capitale reputazionale da costruire


Ogni recensione positiva contribuisce a costruire un capitale reputazionale che va oltre il singolo libro: è l’autore stesso, con il suo stile e la sua voce, a diventare progressivamente riconoscibile. Questo capitale, fatto di fiducia, attenzione e credibilità, è ciò che permette all’autore di accrescere il proprio pubblico e di ottenere, con il tempo, risultati sempre più significativi – anche in termini di vendite.

Strategie per ottenere recensioni


Avere recensioni non è solo questione di fortuna o attesa passiva. È un processo che richiede strategie mirate, relazioni consolidate e una comunicazione efficace con il proprio pubblico e con la rete dei recensori. In particolare per gli autori indipendenti o autopubblicati, ottenere recensioni è una parte fondamentale del lavoro promozionale, tanto quanto scrivere una sinossi efficace o curare la copertina del libro.

Non esiste una scorciatoia, ma esistono buone pratiche


Le recensioni “gratuite”, ovvero quelle ottenute spontaneamente dai lettori o da blogger letterari senza compenso economico, hanno un valore superiore in termini di credibilità. Tuttavia, per stimolarne l’arrivo, è necessario:

  • Creare una lista di recensori affidabili: blog letterari, profili Instagram o TikTok dedicati ai libri, canali YouTube e podcast che trattano letteratura, preferibilmente in linea con il tuo genere;
  • Contattare i recensori con un messaggio personalizzato, presentando in modo chiaro e sintetico il proprio libro e offrendo una copia omaggio (digitale o cartacea);
  • Non avere aspettative immediate: i blogger ricevono molte richieste e devono poter scegliere liberamente se leggere o meno;
  • Ringraziare sempre, pubblicamente o privatamente, chi dedica tempo alla lettura e alla recensione;
  • Includere inviti alla recensione all’interno del libro (es. in fondo, una breve nota che spiega quanto sia utile lasciare un’opinione).


L’importanza della continuità


Il vero salto di qualità si ottiene quando l’autore diventa parte attiva e riconoscibile in un ecosistema: partecipa a eventi, commenta contenuti di altri scrittori, sostiene altri libri, dialoga con lettori e lettori-recensori. Questo crea una relazione circolare e costruttiva che, nel tempo, porta a un flusso più costante e naturale di recensioni.

Etica e trasparenza prima di tutto


È importante ricordare che acquistare recensioni false o gonfiate danneggia la reputazione e può persino portare a penalizzazioni sulle piattaforme di vendita. Invece, incentivare recensioni autentiche, anche accettando quelle critiche, rafforza la percezione di professionalità dell’autore e genera fiducia duratura nel pubblico.

Il nostro ruolo nell’ecosistema


Nel panorama attuale, costellato da una miriade di pubblicazioni ogni giorno, i blog letterari indipendenti svolgono un ruolo sempre più rilevante: diventano punti di riferimento per lettori curiosi e autori alla ricerca di visibilità autentica. Non si tratta solo di “scrivere recensioni”, ma di costruire spazi di approfondimento, confronto e scoperta.

Il nostro blog si impegna a essere proprio questo: un ponte tra autori emergenti e lettori attenti, un luogo dove le opere possono essere raccontate e analizzate con cura, al di fuori dei circuiti editoriali più omologati.

Perché puntiamo su autori emergenti e autopubblicati


Crediamo che la letteratura viva anche e soprattutto ai margini dell’industria editoriale mainstream. Spesso, le opere più originali, coraggiose o sperimentali provengono da autori che decidono di autopubblicarsi o che pubblicano con realtà indipendenti. Questi autori hanno bisogno di una visibilità costruita su contenuti di qualità, non su logiche pubblicitarie impersonali.

Attraverso le nostre recensioni approfondite, interviste, video e contenuti social, diamo spazio a voci nuove, contribuendo non solo a promuovere i libri, ma a raccontare chi c’è dietro: il percorso, le idee, le passioni, le fatiche.

Collaborare, non solo recensire


In questo ecosistema, non siamo meri osservatori. Collaboriamo attivamente con gli autori: offriamo visibilità attraverso i nostri canali, suggeriamo strategie per ottenere recensioni e favoriamo l’incontro tra chi scrive e chi legge. Tutto ciò avviene con indipendenza e onestà, valori fondamentali per costruire una fiducia reale.

Un Investimento nel Futuro del Tuo Libro


Le recensioni letterarie non sono semplici opinioni estemporanee, ma strumenti strategici per la crescita di un autore e la diffusione di un’opera. In un contesto dove la concorrenza è altissima e l’attenzione dei lettori sempre più frammentata, puntare su recensioni autentiche, pertinenti e ben distribuite è un investimento sul medio e lungo termine.

Non si tratta solo di ottenere visibilità nell’immediato, ma di costruire un’identità autoriale, una reputazione coerente e una comunità di lettori. Le recensioni contribuiscono a tutto questo: aumentano la fiducia nel libro, lo rendono reperibile nei motori di ricerca, offrono contenuti utili per la promozione e possono persino diventare un’occasione di crescita personale per l’autore.

Per chi scrive, dunque, valorizzare le recensioni significa valorizzare il proprio lavoro, e per chi, come noi, recensisce con attenzione e passione, significa partecipare attivamente alla costruzione di una cultura editoriale più libera, accessibile e dinamica.

Proponiti


In un panorama editoriale in continua trasformazione, il nostro blog si propone come uno spazio indipendente e attento alla qualità, dove le voci emergenti possono trovare ascolto. Recensiamo con cura opere che riteniamo meritevoli, offrendo un’analisi approfondita e una reale opportunità di visibilità, lontana da dinamiche impersonali o automatizzate.

Se sei un autore o una casa editrice e desideri segnalarci un libro per una possibile recensione, contattaci attraverso l’apposito modulo o via email. Saremo lieti di valutare la tua proposta e, se in linea con la nostra linea editoriale, inserirla nella nostra selezione.

#Recensioni #recensire #recensire1000


Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)



Belkin ends Wemo support January 31, 2026; its move to brick Wemo devices exposes IoT companies’ lack of accountability when abandoning paid products.


Belkin Wemo smart home devices require cloud connectivity to work. On July 10, 2025, Belkin announced the shutdown of cloud services supporting most Wemo devices, effective January 31, 2026. These devices remain for sale on Belkin's Amazon WeMo store and advertising them as working with Google, Alexa, & more.

This shutdown will disable remote access and automation functionality for 27+ device models sold between August 2015 and November 2023, affecting thousands of customers who purchased these devices as permanent smart home solutions. The incident is one example of a broader trend of IoT device abandonment & software tethering practices that enable manufacturers to remotely disable purchased products.



How to move on Grid manually- Learn Godot 4 - 3D




Godot 4 GridMap: How to Make Level Blocks & Mesh libraries in Blender - Easy Tutorial


in reply to suoko

I don't use online services and gave up on local too. Models are too big (storage and download annoyance), GPU I have is a 1050Ti, also too hot for it right now.

Not too keen on generating code especially if I couldn't recreate a simpler version... unless some general-use 1.5bit model could give advice on Godot and Nim-lang? Not putting too much hope in something like that though, especially due to niche and changing features.

in reply to insomniac_lemon

Someone should start creating a model dedicated to godot, it could be a good way to get suggestions and tutorials.


Matt Berninger - Get Sunk (2025)


Pur essendo frutto di una stringente necessità di Matt Berninger e di un suo travagliato momento personale, Get Sunk è un disco dei National senza i National. A differenza di Serpentine Prison dove la differenza era molto più accentuata, il nuovo e secondo episodio solista di Matt Berninger riporta da vicino all’esperienza dei National.. Continua a leggere...


The Wallflowers - Glad All Over (2012)


A sette anni dall' ultima loro pubblicazione "Rebel, Sweetheart", i Wallflowers tornano con una nuovo lavoro chiamato "Glad All Over", loro sesto album che segna una decade di esistenza o meglio, di permanenza, nel pianeta musicale... Leggi e ascolta...


The Wallflowers - Glad All Over (2012)


immagine

A sette anni dall' ultima loro pubblicazione “Rebel, Sweetheart”, i Wallflowers tornano con una nuovo lavoro chiamato “Glad All Over”, loro sesto album che segna una decade di esistenza o meglio, di permanenza, nel pianeta musicale. I Wallflowers sono caratterizzati dalla presenza di Jakob Dylan, uno che di canzoni ne “mastica” qualcosa visto che, molto probabilmente, il DNA gioca a suo favore. Ovviamente, l'essere un “songwriting” è nel sangue, i testi ne sono la testimonianza... artesuono.blogspot.com/2014/10…


Ascolta: album.link/i/551052513


HomeIdentità DigitaleSono su: Mastodon.uno - Pixelfed - Feddit





Nina Menkes – „Brainwashed: Sex-Camera-Power“ (2022)

Dieser „Film“ ist ein Hammer! Einer, der den männlichen Blick nicht nur entschlüsselt, sondern zertrümmert. Eigentlich gehören diese 100 Minuten in die Grundausbildung, nicht nur für halbklug daherschwätzende Filmkritiker:innen, sondern für alle, die mit dem Medium Film – und darüber weit hinaus mit allem, was mit einer Kamera jeglicher Art aufgenommen wird – zu tun haben. Das bezieht ausdrücklich uns als Zuschauer:innen mit ein. – Also müssen Sie das sehen! (ARTE)




You can still enable uBlock Origin in Chrome, here is how


vii doesn't like this.



in reply to geneva_convenience

I thought it was more like 200k missing and likely dead, with a modest majority of those those being children.
in reply to bear

17.000 confirmed by the health ministry so far. The true count is still up in the air.



Netanyahu slams army over delay in building Gaza concentration camp


Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu has reportedly criticised the military’s proposal to construct a so-called “humanitarian city” in Rafah, warning that the project could take up to a year to complete and would cost billions.

During a closed-door security cabinet meeting on Sunday, Netanyahu and several ministers dismissed the Israeli army's timeline as unrealistic, according to a source cited by Haaretz.

Israeli officials estimate that building a so-called “humanitarian city” in Rafah could cost between $2.7bn and $4bn, according to Israeli media outlet YnetNews.

The proposed concentration camp which would hold up to 500,000 displaced Palestinians, has been widely denounced by rights groups as a form of forced displacement and ethnic cleansing. Critics say the plan amounts to corralling civilians into a zone they would be barred from leaving, with no return to northern Gaza allowed.




Google Play Sandbox on GrapheneOS: how easy and practical is it?


I'm picking up a new Google Pixel and want to put GrapheneOS on it. Heard about Graphene since before their splits at CopperHead, but I havent had the chance the try the OS out. So I searched around and GrapheneOS allowed Google Play sandbox.

Does this function similar to a "Private Space" on newer Android or "Secure Folder" on Samsung? So I can enjoy the Graphene stuff but whenever I need Google Play specific apps, I use the sandbox environment?

Mostly, I will be using bank apps under the sandbox. Are there problems with OTP in this environment? In Samsung's Secure Folder, my bank app will have problems sending OTP unless I send it outside, i.e. out of Secure Folder.

in reply to mazzilius_marsti

Create a private space. Install sandboxed google play in there. Install banking app or any other google play dependant app in private space.

That's the most reasonable and less hassle method in my opinon. Lock it down when not in use. Cons? no push notification when locked down.

in reply to mazzilius_marsti

Play services work great, even Android auto works.

Personally, I don't bother with seperate profiles. I want push notifications for somethings. However if you only want bank apps, a separate profile may fit your use.

There is a "compatibility mode" you can turn on for apps that don't work. This relaxes the restrictions the app has and sometimes works.

OTP works fine for google account 2fa and MS authenticator.
I don't think you'll have an issue with an app's 2fa as long as whatever other app needed are also part of the profile, be that SMS, email or notification.

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)


Gaza officials say children killed in strike as Israeli military admits 'error'


Ten people, including six children, have been killed in an Israeli air strike while waiting to fill water containers in central Gaza on Sunday, emergency service officials say.

Their bodies were sent to Nuseirat's al-Awda Hospital, which also treated 16 injured people including seven children, a doctor there said.

Eyewitnesses said a drone fired a missile at a crowd queuing with empty jerry cans next to a water tanker in al-Nuseirat refugee camp.

The Israeli military said there had been a "technical error" with a strike targeting an Islamic Jihad "terrorist" that caused the munition to fall dozens of meters from the target. The incident is under review, the military added.

in reply to FlashMobOfOne

"Errors" every day until finally once a semester they accidentally kill some Hamas target and boast their success


Irrigazione Efficiente per Climi Caldi: 5 Soluzioni Moderne


Coltivare con Successo nel Caldo: Sfide e Soluzioni Moderne per l’Irrigazione Industriale

L’agricoltura industriale in climi caldi e aridi richiede strategie d’irrigazione intelligenti. Con la crescente scarsità idrica e temperature in aumento, ottimizzare l’uso dell’acqua non è solo una scelta sostenibile, ma una necessità economica. Ecco 5 soluzioni tecnologiche all’avanguardia per trasformare queste sfide in opportunità:
1. Irrigazione a Goccia di Precisione: Massima Efficienza, Minimo Spreco

Come funziona: Tubi o ali gocciolanti rilasciano acqua direttamente alle radici delle piante, goccia a goccia.
Vantaggi per climi caldi:

Riduce l’evaporazione del 95% rispetto all’aspersione.
Previene la salinizzazione del suolo (critica nelle zone aride).
Fino al 60% di risparmio idrico rispetto a metodi tradizionali.
Ideale per colture ortofrutticole e serre industriali.

2. Pivot Centrali: Automazione su Vaste Estensioni

Come funziona: Sistemi rotanti automatizzati che irrigano grandi campi circolari.
Perché sceglierli in aree calde:

Copertura uniforme anche con vento moderato (comune nei deserti).
Programmazione notturna per ridurre l’evaporazione diurna.
Scalabili fino a 500+ ettari con telecontrollo integrato.

  1. Micro-Irrigazione ad Aspersione: Flessibilità Mirata

Come funziona: Erogatori a bassa pressione che nebulizzano acqua su aree specifiche.
Efficacia in ambienti aridi:

Adatta a terreni irregolari e colture a file.
Riduce il consumo energetico (-40% vs aspersori tradizionali).
Opzione “cooling” per proteggere piante da stress termico estremo.

Micro-Irrigazione ad Aspersione
4. Subirrigazione: La Rivoluzione Sotterranea

Come funziona: Tubi interrati che idratano le radici senza bagnare la superficie.
Benefici chiave per il caldo:

Elimina quasi completamente l’evaporazione superficiale.
Riduce le infestanti (+20% efficienza fertilizzanti).
Soluzione ideale per aree ventose o con acque saline.

5. Pompe Solari: Energia Sostenibile per l’Irrigazione

Come funzionano: Fotovoltaico alimenta pompe per pozzi o bacini senza costi energetici.
Perfette per regioni assolate:

Fino all’80% di risparmio sui costi operativi vs diesel.
Affidabili anche in aree remote senza rete elettrica.
Tecnologia plug-and-play.


SORELLA DI PERFEZIONE di Giuseppe Iannozzi è disponibile in tutti gli Store online e nelle librerie


SORELLA DI PERFEZIONE di Giuseppe Iannozzi - LFA Publisher - In tutti gli Store online e nelle librerie

Questa estate regalatevi un po' di poesia. 🙂

🛒🛒🛒 ACQUISTA ON LINE 🛒🛒🛒

➡️ Su IBS:

ibs.it/sorella-di-perfezione-l…

➡️ Su La Feltrinelli:

lafeltrinelli.it/sorella-di-pe…

➡️ Su Mondadori Store:

mondadoristore.it/sorella-di-p…

➡️ Su Amazon:

amazon.it/Sorella-perfezione-G…

➡️ Su Libraccio:

libraccio.it/libro/97888334382…

➡️ Su Librerie UBIK:

ubiklibri.it/book-978883343828…

➡️ Su Libro Co Italia:

libroco.it/dl/Giuseppe-Iannozz…

➡️ Su Unilibro:

unilibro.it/libro/iannozzi-giu…

➡️ Su Libreria Universitaria:

libreriauniversitaria.it/sorel…

➡️ Su Hoepli:

hoepli.it/libro/sorella-di-per…

➡️ Su AbeBooks:

abebooks.it/9788833438283/Sore…

➡️ Su Punto Einaudi di Brescia:

puntoeinaudibrescia.it/scheda-…

➡️ Su Ancora Store:

ancorastore.it/scheda-libro/gi…

➡️ Su Librerie Coop:

librerie.coop/libri/9788833438…




Introduction - Steve's Tutorial on Jujutsu, an alternative front-end to git


Jujutsu is essentially an alternative front-end or "porcelain" to git, both magnificiently simplified and powerful.

I tried it after using Emacs Magit for about six or seven years, and jujutsu is really easier to use than git and useful if one wants a tidy public history of changes (with "tidy" and "public" as Linus Torvalds recommends). Plus it is fully compatible to git as backend - other contributors will not even note you are using it.

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to HaraldvonBlauzahn

I highly recommend giving Jujutsu a try. It didnt take long to learn at all and just feels so much more flexible and intuitive.
in reply to HaraldvonBlauzahn

Hrm... It looks interesting but it seems too dedicated to crafting "the perfect commit".

Changing our description changed the commit ID! This is why we have both IDs: the change ID has not changed, but the commit ID has. This allows us to evolve our commit over time, but still have a stable way to refer to all versions of it.


I don't want to "evolve a commit" - I want to capture my changes over time. If I decide later that I want to prepare the commit for merging I will.

I hate it because it's different - but even trying to give it a "benefit of the doubt" I really can't see this as better. It's not like it's difficult to create a "tidy" commit with git as is.

And as far as "easier to use goes"... well... Here's how you get a list of anonymous branches

jj log -r 'heads(all())'

And since they eschew branches with names you get to memorize hash strings instead of branch names that describe the thing you were doing?
jj new pzoqtwuv yykpmnuq -m "merge better documentation"
# vs. 
git merge my_branch_Name

I'm unconvinced. Though jj undo looks neat (and also crazy dangerous unless you can undo an undo?).
Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to atzanteol

And since they eschew branches with names you get to memorize hash strings instead of branch names that describe the thing you were doing?


No trouble, you can still name branches if you want. And no, you don't have to type the whole changeset hash, the first one to three letters are usually sufficient.

Also, branch names are not a permanent thing, they disappear after you merged them.

If you want, to can put an empty commit with the description of what you want to do at the top of your changes, and then use "jj split" to move changes to different commits before it.
There are several common work flows which are explained in Klabnik's blog post.

in reply to atzanteol

Yeah you can undo undo and also resurrect undone states.

If the readability of the commit history really does not matter to you - for exsmple, nobody needs to read this code again - it's possible that jj does not give you enough advantage. Everyone works different.

in reply to HaraldvonBlauzahn

If the readability of the commit history really does not matter to you - for exsmple, nobody needs to read this code again - it’s possible that jj does not give you enough advantage. Everyone works different.


I mean... It does and I will use git to manage commit histories as necessary. I don't see jj as solving that problem or even making it easier. Doing a single squash-commit or a rebase -i when I merge a branch is relatively trivial.

And from what I can tell it's much easier to do a git pull upstream master than to do jj new skdfsld dskfjas since you'll likely have to lookup those hashes? I mean I wouldn't remember them.

in reply to atzanteol

And from what I can tell it's much easier to do a git pull upstream master than to do jj new skdfsld dskfjas since you'll likely have to lookup those hashes? I mean I wouldn't remember them.


One takes them from the last commit log and uses the first few letters. Steve Klabnik shows how they are used in practice. It makes no sense to repeat it here.

in reply to HaraldvonBlauzahn

One takes them from the last commit log and uses the first few letters


So - it's not the length of the random garbage that is the issue it's the fact that it's random garbage that I have no chance of remembering after 5 seconds and switching between branches. All my branches are instead random hashes that I'll need to lookup or remember.

I've read through the blog. It sounds like they've taken the minor inconvenience of doing a git merge --squash and distributed that pain across every-single-commit you're ever going to make instead. All to get "tidy commits" which were possible before anyway.

I was actually rather interested in the idea of jj being something that made history-rewriting easier (e.g. for removing bad commits with passwords and the like). But the fact that it almost completely throws out the entire concept of working on named branches (yes you can have them - but "One interesting thing about branches in jj that's different than branches in git is that branches do not automatically move." - genius) is just ridiculous. And to claim that it's now simpler just seems like gaslighting.



ICE Campaign of Violence Will Lead to More Deaths


cross-posted from: lemmy.ml/post/33127927

Natasha Lennard
July 12 2025, 7:12 pm

"ICE agents detained over 200 people in militarized raids on two large farms in Carpinteria and Camarillo, including a number of US citizen workers and protesters who gathered outside the facilities in response to the raids. As of Saturday morning, at least two of the abducted citizens were still reported missing by loved ones and colleagues.

“Many workers-including US citizens, were held by federal authorities at the farm for 8 hours or more,” the United Farm Workers union said in a statement. “US citizen workers report only being released after they were forced to delete photos and videos of the raid from their phones.”"



ICE Campaign of Violence Will Lead to More Deaths


Natasha Lennard
July 12 2025, 7:12 pm

"ICE agents detained over 200 people in militarized raids on two large farms in Carpinteria and Camarillo, including a number of US citizen workers and protesters who gathered outside the facilities in response to the raids. As of Saturday morning, at least two of the abducted citizens were still reported missing by loved ones and colleagues.

“Many workers-including US citizens, were held by federal authorities at the farm for 8 hours or more,” the United Farm Workers union said in a statement. “US citizen workers report only being released after they were forced to delete photos and videos of the raid from their phones.”"




ICE Campaign of Violence Will Lead to More Deaths


Natasha Lennard
July 12 2025, 7:12 pm

"ICE agents detained over 200 people in militarized raids on two large farms in Carpinteria and Camarillo, including a number of US citizen workers and protesters who gathered outside the facilities in response to the raids. As of Saturday morning, at least two of the abducted citizens were still reported missing by loved ones and colleagues.

“Many workers-including US citizens, were held by federal authorities at the farm for 8 hours or more,” the United Farm Workers union said in a statement. “US citizen workers report only being released after they were forced to delete photos and videos of the raid from their phones.”"

#USA


Looking for a music player


I'm looking for a music player on Pop!_OS that supports playlists, repeating a single track while still being able to swap tracks in the playlist, and also supports fading between songs and when stopping playback. And ideas on what to try?

So far I've tried VLC, Audacious, and Rhythmbox, but none of those seem to support all of those requirements. (Rhythmbox was close but the repeat one from the toolbar plugin doesn't work.)

Edit: Got it working in Rhythmbox after toggling the repeat options a few more times. Still curious if there are other options out there though.

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to Sapphiria 🏳️‍⚧️ [she/her]

Quod Libet can do all of these things to my knowledge. It is currently my favorite linux music player.


Youtube Embedded player acting weird for anyone else?


So Freetube got hit with 403 errors again. I tried to open a video in the embedded player and I keep getting hit with them demanding I log into to prove I am not a bot. Is anyone else getting hit with this?
in reply to Brutticus

This has been happening all weekend, I use a vpn and often change servers to get something to play. But refreshing with patience and at times shutting down freetube then restarting has helped. It has been a huge pain lately for sure.
in reply to Brutticus

Yes. YT constantly thinks I'm a bot, so I watch some freetube channels in a yt window while logged in. 50/50 atmo. Annoying, but perhaps an addon to freetube could fix some of it by detecting/playing same video/channel on other open platforms, or a common distributed video cache perhaps. crossing my fingers for any solution soon..


Feds in Catalonia, Spain think everyone using a Google Pixel must be a drug dealer


TLDR: Drug dealers in Catalonia have started to adopt GrapheneOS en masse leading to Catalan police suspecting anyone with a Google Pixel is a drug dealer
in reply to icegladiator

Have you ever seen someone in public use GrapheneOS? Of course they would suspect them if the drug dealers they caught all use the same niche custom operating system.
Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to lock

Lol what? Yeah, ton of people in public use GrapheneOS.
in reply to BeardedBlaze

How many people have you seen use GrapheneOS in public?
in reply to lock

See two everyday. Chatted up a 3 other pixel users last weekend, 2 were using GrapheneOS.
in reply to BeardedBlaze

Not people you know, a random civilian. Highly doubt that you have walked past a random civilian who uses GrapheneOS. It just makes you stand out way more and is extremely rare to find a random person using GrapheneOS
in reply to lock

I use it whenever I travel. I just say it's lightweight and my phone runs better on it
in reply to lock

I'm not looking at strangers' phone screens close enough to figure out if they're using GOS but I've noticed strangers using GOS a fair few times. Likely would a lot more if I were looking for it but I'm not trying to read everyone's phone screens...

It's a fairly common OS and it's fairly widely acknowledged that GOS is a big driver for Pixel sales.

in reply to lock

Those three from last weekend were literal strangers lol.
in reply to lock

How often are you staring at the screen of strangers’ phones to the point you can determine what operating system they are using? That’s really fuckin creepy, dude.
in reply to icegladiator

machine translation of a paragraph of the original article:

The police's solution: It's none other than a Trojan. Unable to break the encryption, they infect the traffickers' phones with malware, subject to judicial authorization. This way, they gain full access to the device: apps, images, documents, and conversations. Obviously, GrapheneOS isn't capable of protecting itself (like any Android) against this malware.


::: spoiler original text in Castilian

La solución de la policía. Esa no es otra que un troyano. Ante la imposibilidad de romper el cifrado, infectan los teléfonos de los traficantes con software malicioso, previa autorización judicial. De esta manera, consiguen acceso total al dispositivo: apps, imágenes, documentos y conversaciones. Evidentemente, GrapheneOS no es capaz de protegerse (como cualquier Android) ante este malware.
:::


🤔



Feds in Catalonia, Spain think everyone using a Google Pixel must be a drug dealer


TLDR: Drug dealers in Catalonia have started to adopt GrapheneOS en masse leading to Catalan police suspecting anyone with a Google Pixel is a drug dealer
in reply to FundMECFS

I was was very confused why I could read this without knowing what language it was lol. Catalan is interesting
in reply to TʜᴇʀᴀᴘʏGⒶʀʏ⁽ᵗʰᵉʸ‘ᵗʰᵉᵐ⁾

It’s been influenced by both spanish and french cultural erasure to the point modern catalan is quite similar and readable to people who speak Spanish or French. (Though still quite a distinct language).
Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)


Back at it!


It’s been 4 or 5 years since I’ve actively been brewing, but recently I caught the bug again. So I started up a batch and omg it’s alive! I’d forgotten how much fun this hobby can be!
in reply to Pilotgrrl

Yo, it's my first time. Is that a lot of bubbles? I'm doing a lazy batch of applejuice cider with only a tiny bit of added sugar and never got that many bubbles. Figured I was being cautious.
in reply to SGforce

This seemed like a pretty normal amount of bubbles to me, but it’s also been a while since I’ve brewed. Using different yeasts can also give you a lot of different results…

in reply to Thales

I love the kids with mustaches and facial piercings.
in reply to Snazz

Wait, you‘re saying this image is AI generated? Some hands are weird but even artists struggle with those, so…
Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to EldenLord

It’s kind of hard to tell for this image, I think the background is probably real, or at least, created separately. but there are a couple sus features in the foreground. Superman’s right hand, the green jacket, and the apparent facial features of children I mentioned before.

It does have a signature in the bottom right, so I guess you could track down the artist to find out for sure, but with my first comment, I was just pointing out the comedy of kids with facial hair.








in reply to dosuser123456

use-after free 👍

free-use after 😳

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)


Recommend a simple, small cheap laptop < 15" I can chuck in my bag for use in coffee shops!


  • I'll buy used, so don't want latest and greatest. It won't be my main laptop.
  • to run linux obviously.
  • good battery life, light, not too small to use, but large enough to type on (obviously can do without numeric keypad). not too fragile!
  • I'll be doing some light python work, perhaps some c/c++ but I'm not after a workhorse, just something for quickly fixing bugs, or making notes on
  • sub 200 GBP / 250USD I guess

I'd be interested in hearing recommendations, and also what to avoid!

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to catty

I got myself an old EEE PC for exactly that purpose. (Except, substitute python with lua).

8h battery life, cost me €20 and does what it's supposed to. Just make sure you get one with an Atom N280 or better. The popular N270 is 32bit only, and more and more programs are dropping 32bit support. Some of them you can DIY compile for 32bit, some you really don't want to.

(For example, compiling Node on an Atom N270 takes around 3 days.)

I had one with an N270 first and replaced it with one with an N450 to get 64bit.

Maxed it out with 2GB RAM, a cheapo €10 SSD that maxes out SATA and overclocked it to 2GHz.

It's not fast by any stretch of the imagination, but it's totally ok for editing text files with Kate and compiling with platformio.



Aylo Sues 'Pirate' Site PornXP, Wants Domains Transferred or Blocked


Adult entertainment conglomerate Aylo, the parent company of Pornhub, has filed a lawsuit against the as-yet-unidentified operators operators of PornXP. The company accuses the website of widespread copyright infringement. After obtaining an early discovery order to unveil the operators through various domain registrars, the case moves forward with site blocking as part of the requested remedies.
in reply to Pro

Is Pornhub still relevant for research purposes? Looks like the stuff has not been updated in years.
in reply to zero

Last few times I checked, half the content is reaction style shit (with and without vtubers), 30% is reupped stuff with online bet adverts plastered all over, and the rest is what you'd expect.
in reply to zero

Aylo owns most of the most popular porn sites, if not all. Pornhub is just the biggest
in reply to Arcane2077

They don't own Xvideos do they? That seems to be the better one nowadays.
in reply to zero

it is for actual purposes because they do the year in review and we get to see what operating system has the most gooners