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“WE MAKE FUTURE -Neuroverso”
Domani dalle ore 15.20 alle 15.40 nello Stage Book presentation presenterò il mio libro “Neuroverso” (Mondadori editore) con Angela Deganis e Americo Bazzoffia Qui il link al programma wemakefuture.it/offerte/?gclid…
Etiopia, il comitato del Tigray condivide il report preliminare sulla deviazione del cibo umanitario
Il comitato istituito dall’amministrazione regionale ad interim del Tigray – IRA – per indagare sulla deviazione di cibo umanitario nella regione settentrionale dell’ Etiopia ha rilasciato le sue analisi.
Il comitato investigativo ha rivelato che le entità del governo federale etiope e le forze eritree avevano ruoli più importanti nella deviazione degli aiuti alimentari su larga scala.
Secondo il generale Fiseha Kidane, coordinatore del comitato investigativo che è anche capo ad interim dell’ufficio regionale per la pace e la sicurezza, funzionari del governo federale etiope hanno dirottato:
- oltre 4300 tonnellate di grano,
- quasi 130.000 litri di olio da cucina
- 4.187 quintali di piselli
le forze eritree hanno dirottato:
- circa 2900 tonnellate di grano
- oltre 43mila litri di olio
- 1.440 quintali di piselli destinati ai bisognosi
le autorità regionali del Tigray hanno dirottato
- quasi 1500 tonnellate di grano
- 42.759 litri di olio
- 1.424 quintali di piselli
Il capo del comitato ha dichiarato che sono stati identificati 186 sospettati di avere ruoli nella deviazione degli aiuti alimentari, di cui 7 sono già stati arrestati.
Il funzionario non ha specificato quando è avvenuta la deviazione degli aiuti, né ha specificato gli enti governativi federali e regionali coinvolti.
Sia il governo federale etiopico che l’Eritrea non hanno reagito immediatamente alle accuse, come riporta Addis Standard.
Una fonte informata sui fatti, ma che manterrò anonima per mantenere la sua sicurezza, ha rilasciato una dichiarazione personale, ma che è degna di nota perché mette in luce dettagli del contesto in cui vivono oggi milioni di persone bisognose di supporto alimentare e sanitario in Tigray.
“E vergogno sapere che vi erano dei tigrini coinvolti nel sottrarre aiuti destinati alle madri e figli di uomini e donne che hanno dato la propria vita combattendo contro gli invasori [forze eritree, amhara e milizie fano] protagonisti del genocidio in Tigray. Questi saccheggiatori di aiuti umanitari non sono altro che parte della scacchiera della macchina genocida che ha colpito i civili in Tigray. Le vite delle 270 persone morte dopo il blocco degli aiuti umanitari devono pesare sulle loro coscienze e ricevere punizioni esemplari perché sia di monito agli altri così che in futuro non si ripetano simili atti criminali.”
Lo scandalo del blocco del supporto alimentare deciso per scelta politicizzata da WFP – World Food Programme e USAID è avvenuto dopo la scoperta che parte di quel materiale veniva deviato: le due agenzie umanitarie hanno avviato indagini per garantire alla giustizia i responsabili criminali, ma nel contempo lasciando a morire di stenti milioni di persone in Tigray che si trovano da diversi mesi senza la sicurezza alimentare per la loro sopravvivenza.
Il governo etiope rigetta le accuse
Il governo etiope ha smentito e rimandato al mittente, presa di posizione comune a tutte le denunce in cui si vede coinvolto dall’inizio della guerra genocida iniziata in Tigray il 3 novembre 2020.
Sabato 10 giugno 2023 infatti sono arrivate le dichiarazioni di Legesse Tulu (PhD), ministro del servizio di comunicazione del governo che ha affermato che l’USAID ha compiuto continui sforzi per diffamare il governo etiope, la sua forza di difesa nazionale e i governi regionali nelle sue frequenti dichiarazioni e rapporti.
L’accordo di cessazione ostilità firmato a Pretoria il novembre 2022 implica che si sia dovuto instaurare un sistema di giustizia di transizione, ma per molti osservatori c’è un cortocircuito visto che cellule delle parti firmatarie, governo federale e TPLF – Tigray People’s Liberation Front, denunciate per dirottamento degli aiuti alimentari fanno parte degli attori che si dicono promotori ed creatori delle task forces investigative.
Il media governativo Ethiopian Press Agency scrive:
“Notare che portare i trasgressori della legge alla giustizia giudiziaria è uno dei pilastri della riforma in corso; Largesse ha indicato che il governo ha assegnato una squadra investigativa che sta valutando l’accusa di deviazione degli aiuti alimentari. Le due agenzie [riferendosi a WFP e USAID] hanno condotto le indagini senza il coinvolgimento di funzionari governativi a nessun livello.”
Aggiungendo le dichiarazioni del ministro Legesse Tulu:
“Le aree in cui si dice che siano condotte le indagini sono sotto la piena supervisione delle organizzazioni di beneficenza. Anche se ci fossero autori, ritenerli insieme responsabili è la cosa giusta da fare”.
L’esercito etiope rigetta le accuse
Come segnalato nel precedente aggiornamento, il Ministro della difesa ha smentito con veemenza le accuse per cui le forze di difesa etiopi si vedrebbero coinvolte nel adeviazione di parte del supporto alimentare.
Le forze eritree? Non pervenute!
Le forze eritree, nonostante l’accordo di Pretoria indichi che tutte le forze esterne in Tigray debbano ritirarsi, sono ancora presenti in diverse aree, come per esempio nel distretto di Irob (Erob woreda), estremo nord est regionale. Sono ancora oggi accusate di perpetrare abusi e violenze sui civili di origine tigrina ed occupare diversi edifici scolastici, se non occupati dalle decine di migliaia di IDP, sfollati interni.
Da considerare che nei giorni di negoziazione in Sud Africa, dove a Pretoria è stato firmato l’accordo di tregua mediato dall’ Unione Africana, non è stata coinvolta ai tavoli l’attore e principale alleato del governo etiope e del Premier Abiy Amhed Ali, ovvero l’Eritrea.
Con questa premessa si può ben capire che il dittatore eritreo Isaias Afwerki, mandante delle sue truppe ad invadere il Tigray e dei crimini di guerra perpetrati sul popolo tigrino, si senta così legittimato a farsi scorrere come acqua le accuse di dirottamento del cibo umanitario per milioni di persone.
Approfondimenti:
- La fame nel Tigray e lo scandalo della deviazione degli aiuti alimentari tra WFP ed Etiopia
- Etiopia, in Tigray aumentano le morti dei bambini sotto i 5 anni per malnutrizione acuta indotta dall’uomo
- Etiopia, lo scandalo del dirottamento e blocco alimentare umanitario per milioni di persone in Tigray
“WE MAKE FUTURE – Impatto della AI sul lavoro e sfide etiche, diritti dei lavoratori e implicazioni sul mercato del lavoro”
Domani dalle ore 14.20 alle 15.00 nella Sala Open Stage parteciperò al dibattito “ Impatto della AI sul lavoro e sfide etiche, diritti dei lavoratori e implicazioni sul mercato del lavoro” con la moderazione di Luca Barbieri Qui il link al programma wemakefuture.it/offerte/?gclid…
“WE MAKE FUTURE – Data protection e AI”
Domani dalle ore 12.20 alle 12.30 sul Mainstage parteciperò al panel “Data protection e AI” con la moderazione di Cosmano Lombardo Qui il link al programma wemakefuture.it/offerte/?gclid…
“WE MAKE FUTURE – La complessità dei trasferimenti dei dati negli USA”
Dalle ore 11.20 alle ore 12.00 nello STAND 31 PAD C1 parteciperò al Talk dello Studio Polimeni “La complessità dei trasferimenti dei dati negli USA” Qui il link al programma wemakefuture.it/offerte/?gclid…
“Il Futuro della sicurezza”
È quello che ho appena ricordato intervenendo a Napoli al convegno “Il futuro della sicurezza” organizzato dall’Unione Polizia Locale Italiana ed Ethica Societas.
“RomArchè 12. Parla l’archeologia”
Una sintesi del mio intervento a “Persona, cultura e intelligenza artificiale”, all’evento “RomArchè 12. Parla l’archeologia” organizzato oggi da RomArchè e Museo nazionale Etrusco di Villa Giulia all’Ara Pacis. Grazie al Direttore Valentino Nizzo per l’invito e continuiamo a discuterne.
“L’AI Act europeo, cosa soddisfa e cosa no”
Nuovo appuntamento con la rubrica Privacy weekly, tutti i venerdì su StartupItalia. Uno spazio dove potrete trovare tutte le principali notizie della settimana su privacy e dintorni.
“We Make Future – Fiera Internazionale e Festival sull’Innovazione Tecnologica e Digitale”
Domani 17 giugno a partire dalle 11.20 avrò il piacere di essere a Rimini all’evento “We Make Future – Fiera Internazionale e Festival sull’Innovazione Tecnologica e Digitale”. Per parlare di AI, privacy e neuroverso. Qui trovate tutte le informazioni wemakefuture.it/
PRIVACYDAILY
Il CEO di Reddit prosegue nella sua operazione simpatia: dobbiamo diventare una vera azienda per persone adulte. Chi protesta? È come i vecchi proprietari terrieri.
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il CEO di Reddit critica i leader della protesta, dicendo che cambierà le regole che favoriscono la "nobiltà terriera"
Steve Huffman, il CEO di Reddit, ha dichiarato a NBC News in un'intervista che una protesta degli utenti sul sito questa settimana è guidata da una minoranza di moderatori e non ha un ampio sostegno.
E ancora
Il CEO di Reddit Steve Huffman: "È ora che cresciamo e ci comportiamo come un'azienda per adulti"
Giovedì, in un'intervista con NPR, il CEO di Reddit Steve Huffman ha difeso il piano dell'azienda di iniziare a far pagare per l'accesso ai dati della sua azienda, una mossa che ha provocato un blackout di 48 ore tra migliaia di comunità Reddit.
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“Il futuro della sicurezza”
Domani a partire dalle 12.30 interverrò al Palazzo Borsa di Napoli al Convegno “Il futuro della sicurezza”, organizzato dall’Unione Polizia Locale Italiana per parlare della sicurezza dei dati personali nella repressione dei crimini. Per info unionepolizialocaleitaliana.it…
“RomArché 12. Parla l’ archeologia”
Domani a partire dalle 10.00 parteciperò nell’Auditorium dell’Ara Pacis di Roma al Convegno RomArché 12. Parla l’archeologia organizzato dal Museo Etrusco di Villa Giulia e Diacultura per parlare di cultura e Intelligenza Artificiale. Per il programma completo static1.squarespace.com/static…
Pegasus spyware: Pirates call for urgent action after parliamentary Committee concludes
Today, the PEGA Committee of the European Parliament, tasked with investigating the use of spyware against journalists, activists, and politicians, concludes its mandate with the adoption of its recommendations by MEPs. The Committee has faced persistent political pressure, particularly from accused Member States, who have been uncooperative throughout the inquiry.
With these guidelines, Parliament demands a complete cease of spyware usage by the end of the year unless specific conditions are met. Moreover, it calls for the establishment of an “EU Tech Lab” to provide victims with phone screening and technical support. Pirate Party MEPs were able to incorporate demands for safeguards into the text, which would make it effectively impossible to deploy spyware, and are calling for urgent action.
Patrick Breyer, German Pirate Party Member of the European Parliament and digital freedom fighter, comments:
“The phone hacking attacks and the ransomware crimes have a common cause: security vulnerabilities nowadays endanger human lives. In the age of the digital revolution, commercial manufacturers bear a responsibility and should be liable for damages if security bugs are their fault. Unfortunately, today’s resolution stops short of calling for this accountability.
In the face of the Pegasus scandal, the Commission is seriously proposing we introduce chat control mass surveillance and fundamental security vulnerabilities by mandating encryption backdoors. The safety of our mobile phones and personal information must have priority over government appetite for surveillance and over corporate interests!”
“Intelligenza artificiale (AI) nella comunità accademica e della ricerca – Quali opportunità e quali rischi?”
Ho avuto il piacere di partecipare a Firenze alla Conferenza GARR 2023 nel panel “Intelligenza artificiale (AI) nella comunità accademica e della ricerca – Quali opportunità e quali rischi?”.
Etiopia, lo scandalo del dirottamento e blocco alimentare umanitario per milioni di persone in Tigray
Sono milioni nello stato regionale del Tigray, in Etiopia, a subire le conseguenze di 2 anni di guerra genocida dopo i più 7 mesi dall’ accordo di cessazione ostilitià – ChOA – firmato a Pretoria da governo centrale e TPLF – Tigray People’s Liberation Front il 2 novembre 2022.
Diversi punti fondamentali iscritti nell’accordo di Pretoria oggi sono ancora disattesi. Ad intensificare la catastrofe umanitaria in atto è il blocco da parte di agenzie umanitarie come il WFP e USAID che hanno bloccato il sostegno di supporto alimentare facendo aumentare come conseguenza diretta il numero di morti per fame. Morti silenziose atroci e nel silenzio del resto del mondo.
Il blocco è conseguenza dell’avvio di indagini investigative avviate da parte delle agenzie umanitarie, causa del dirottamento del materiale alimentare destinato a milioni di persone.
Allo scandalo del dirottamento del supporto alimentare in cui sono stati denunciati anche i militari etiopi come parte dei criminali dirottatori del cibo è seguita la risposta giunta il 12 giugno: infatti il ministero della Difesa etiope ha smentito con veemenza le recenti accuse secondo cui le forze di difesa del paese, insieme ad altri organi governativi, sarebbero stati coinvolti in quello che l’USAID ha descritto come:
“uno schema di diversione a livello nazionale” di aiuti alimentari.
Venerdì 9 giugno 2023, Jim Risch, il senatore degli Stati Uniti ha accusato i “leader al vertice” delle organizzazioni umanitarie dopo le rivelazioni sui furti di aiuti alimentari in Etiopia.
“Le agenzie statunitensi sono state impegnate a mettere in luce i loro progressi autoproclamati nel fornire cibo ai bisognosi e porre fine a una guerra che ha distrutto milioni di vite innocenti. Tuttavia, ora sappiamo che i leader al vertice di queste organizzazioni a Washington, New York e Roma erano consapevoli che gli esecutori sul campo non potevano garantire che gli aiuti finissero nelle mani giuste. Aggiunge la beffa al danno che ciò si sia verificato mentre il mondo sperimenta una carenza globale di cibo. Questo è inaccettabile”
Aggiungendo:
“La questione della diversione alimentare è solo una parte di un modello di comportamento con il governo etiope. È sciocco pensare che il governo etiope stia lavorando con noi in buona fede e non possiamo essere ingannati di nuovo. La mancanza di controllo e di guardrail dell’assistenza umanitaria degli Stati Uniti non dovrebbe reggere”.
Lo scandalo del dirottamento alimentare umanitario è stato perpetrato in 8 regioni dell’ Etiopia.
Ci sono milioni di persone che hanno un disperato bisogno di aiuti alimentari nel Tigray. La sospensione dell’assistenza alimentare da parte di USAID e WFP sta già avendo gravi conseguenze per i gruppi vulnerabili, i bambini, gli agricoltori e la pace. Teklehaymanot G. Weldemichel (ተኽላይ) per Devex ne ha fatto un’ analisi.
Nel contempo le morti silenziose in Tigray sono accomunate dal silenzio e mutismo totale dei media in Italia sulla catastrofe umanitaria prodotta dall’uomo e dalla guerra. Ci sono casi di informazione più unici che rari che con la ripubblicazioni di contenuti di articoli anglofoni cavalcano l’onda online del tag e delle parole chiavi per restare ai primi risultati su Google notizie per fini di visibilità, ma non per reale denuncia informativa in tutela del diritto umanitario e degli individui.
La firma dell’accordo di cessazione ostilità ha legittimato i media italiani a non considerare più importante il tema Tigray (non che fosse mediaticamente differente il periodo di 2 anni di pre accordo) che comunque continuano a perpetrare una certa propaganda strumentale e politicizzata, condividendo rumore di fondo chiamato per alcuni anche gossip, break news su migranti, barconi, invasione degli uomini neri dall’Africa in Italia, o di “dirottatori” e “clandestini” (recente caso Crosetto con la nave turca direzionata verso la Francia) senza considerare oggettivamente dati, numeri: l’informazione è tutt’altra cosa di articoli di “procurato allarme”.
Quasi nessuno che si fosse degnato di segnalare l’attività di pulizia etnica denunciata da HRW – Human Rights Watch: 3 media dopo 5 giorni, 5 media nell’arco di 10 giorni
Pulizia etnica perpetrata dalle forze amhara e milizie fano sul popolo del Tigray anche dopo l’accordo di Pretoria.
Approfondimento: Etiopia, la pulizia etnica persiste nonostante la tregua in Tigray
Risultati di ricerca su “Pulizia etnica Etiopia” del 6/6/2023 (5 giorni dopo la pubblicazione del report di HRW
Tigrai TV ha segnalato lunedì 12 giugno 2023, che dalla firma dell’accordo ChOA avvenuta il 2 novembre 2022, oggi si contano (registrati formalmente) 327 sfollati interni morti per fame.
Nel contempo non sapremo mai il numero reale di quante altre persone in disparte e isolate dal resto del mondo in due anni di guerra genocida in Tigray sono morte e stanno morendo di stenti e per mancanza di cibo e cure mediche.
Nel contesto del supporto umanitario in cui dovrebbero essere principalmente le istituzioni governative interne ed internazionali a muoversi per salvare quante più vite possibili dalla fame, dalle malattie ed epidemie per mancanza di acqua o farmaci, sono invece molte più le realtà dietro le quinte, gruppi e collettivi silenziosi sia in loco che nella diaspora che stanno lavorando per salvare e salvarsi come popolo tigrino e come singoli individui.
Ethiopian Reporter mercoledì 14 giugno 2023 segnala che il numero di persone che muoiono a causa della prolungata mancanza di cibo nella regione del Tigray è in aumento e la fame sta peggiorando.
Nel distretto di Samar, che si trova 40 chilometri a sud di Mekelle, negli ultimi 4 mesi sono morte 25 persone e si segnala che 670 bambini sono attualmente in condizioni critiche.
Un giornalista era presente recentemente nella zona e ha osservato che molte madri e bambini dormivano nelle loro case senza cibo e senza potersi muovere.
Un altro giornalista ha dichiarato che c’è un problema peggiore nella città di Tenben (Abi Adi), che si trova a 80 chilometri a nord di Mekele. Soprattutto nella città di Tenben, ci sono circa 50.000 sfollati, il che ha aggravato il problema.
19 dei 10.000 sfollati che si sono rifugiati nei pressi di una scuola della città di Tenben sono morti di fame, e gli sfollati che hanno parlato con il giornalista hanno detto che sono rimasti per mesi senza alcun aiuto.
Tadese Yilma, il coordinatore degli sfollati a Tenbene ha dichiarato:
“Una persona che sta morendo di fame ha sicuramente 19 anni. Diabete, ipertensione e altre malattie non vengono curate. Non c’è alcuna disposizione”.
Il capo del centro sanitario di Tenben (Abi Adi) ha denunciato che sebbene arrivassero più di 50 pazienti ogni giorno, non era possibile fornire alcun trattamento e che non ci sono ambulanze da inviare a Mekelle.
Continua dicendo che in varie aree, soprattutto nei dintorni di Mekelle, il numero di persone che stanno morendo di fame è in aumento e sta andando fuori controllo. Aggiunge che l’amministrazione ad interim del Tigray, IRA, costituita come obblighi dell’accordo di Pretoria, non sta rispondendo alle necessità e ai bisogni delle persone. Ha anche affermato che le autorità del TPLF a Mekelle e nella woreda [distretto] sta cercando di impedire ai media di denunciare e dare visibilità al problema.
Oggi si contano più di 1 milione di sfollati nello stato regionale del Tigray. A rischiare di morire di fame però non sono solo gli IDPs ma anche i civili, le persone che hanno ancora una casa.
“Durante la guerra, la nostra zona era assediata dai soldati eritrei. Hanno distrutto i raccolti. Non hanno lasciato proprietà. Non i sono buoi per arare. Sono passati 5 mesi da quando i nostri aiuti sono stati interrotti”
Lunedì 12 giugno 2023 Tim Vanden Bempt condivide la sua analisi via social:
“L’ultima volta che le persone nel Tigray hanno ricevuto assistenza alimentare è stato 2 mesi fa e solo circa 250.000 dei 5,3 milioni bisognosi sono stati raggiunti nel mese precedente.Sono 2,5 milioni le persone che possono contare sugli altri solo per ricevere cibo (doni, prestiti, elemosina o aiuti alimentari). Non sembra probabile che WFP o USAID riprendano gli aiuti alimentari nelle prossime settimane.
Ciò significa che nei prossimi giorni e settimane le migliaia di bambini e anziani che stanno già bilanciando la linea sottile tra la sopravvivenza e la morte probabilmente soccomberanno alla fame.
Sebbene comprensibile che la deviazione, il furto e la corruzione delle consegne di aiuti debbano essere indagati e che a causa di tale distribuzione sarà temporaneamente sospesa, la durata dell’attuale sospensione crea più vittime del crimine che cerca di prevenire.
E la sospensione degli aiuti alimentari da parte della comunità internazionale rende evidente un altro (e ben peggiore) crimine nel Tigray. Dopo 2 anni di guerra e blocco, il governo etiope non sta ancora fornendo aiuti di emergenza ai milioni di persone che soffrono.
L’IC non ha più scuse per assistere alla campagna di fame del governo etiope. Milioni di persone nel Tigray hanno bisogno di aiuti alimentari e il governo non può più nascondersi dietro ‘ostilità’ per non salvarli. C’è un accordo di pace, ma c’è ancora il genocidi in atto in Tigray [per volontà politiche]”
Tigrai TV martedì 13 giugno 2023 condivide il messaggio e l’ennesimo appello di Abune Tesfaselassie Medhin, vescovo dell’Eparchia di Adigrat, che chiede un’attenzione urgente per gli sfollati interni nel Tigray.
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Ethiopian Reporter riporta la testimonianza di IDP, Tadese Yilma:
“Siamo stati tutti espulsi da Humera e Wolqait. Ci sediamo qui e non c’è aiuto. Se il governo dice che c’è pace, se sgomberiamo [dalle forze esterne Amhara e milizie fano] la nostra terra, vogliamo tornare al nostro villaggio per coltivare e mangiare”
Il ritiro delle forze occupanti (amhara ed eritrei) il Tigray è punto fondamentale del’accordo di tregua però ancora disatteso, diverse truppe eritree sono uscite dalla regione, ma persiste la pesante occupazione amhara nel Tigray occidentale, territorio rivendicato come storico e sotto la sua giurisdizione, zona ancora contesa e in attesa di reale confronto tra le parti (governo centrale, IRA e governo regionale amhara che dovrebbero gestire la situazione secondo ChOA e normativa costituzionale): in questo stato gli IDP e i rifugiati tigrini in Sudan non possono tornare alle loro case.
Tigrai TV domenica 11 giugno 2023 ha indicato che i soldati eritrei stanno occupando ancora 43 scuole nel Tigray orientale.
La catastrofe umanitaria in Tigray per milioni di persone è supportata pesantemente anche dalle conseguenze del cambiamento climatico.
Il campanilismo mediatico politicizzato dello stivale fa sapere al popolo italiano che recentemente le alluvioni hanno attaccato pesantemente l’Emilia Romagna e i suoi residenti, ma si sono dimenticati che anche in altre parti del mondo il cambiamento climatico produce sempre più vittime come in Tigray.
Nell’Africa che l’Italia vede come sinonimo di “migranti”, “barconi”, “l’uomo nero”, “invasori”, e che accostano alla propaganda fascista di Lollobrigida e della “sostituzione etnica”… si muore di sete causa siccità, o perché arriva troppa acqua.
Approfondimento: Report di Amref – Africa per i media italiani è solo guerre, migranti & terrorismo
Tigrai TV segue ed aggiorna costantemente sui problemi sociali ed umanitari di civili e sfollati interni.
Venerdì 9 giugno 2023 denuncia che: “Malnutrizione e strutture mediche inadeguate in Tigray – Donne e madri nel distretto di May-Kinetal muoiono a causa della malnutrizione e di un servizio medico inadeguato.”
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Gli sfollati interni a Shire sono stati colpiti da un’alluvione che ha gettato ancora più in crisi la loro possibilità di sopravvivenza già deteriorata dal quasi nulla che hanno come supporto ed assistenza.
L’ alluvione ha colpito anche il distretto di Asgede, nord est del Tigray: nel campo IDP di Hitsats per sfollati interni si contano 1 morto e 13 feriti.
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Secondo il giornalista Meles Abadi, l’alluvione, preceduta da forti piogge e tempeste, ha squarciato le tende dove si rifugiano gli sfollati. Il campo degli sfollati interni, un tempo campo profughi per rifugiati eritrei, è stato distrutto dalle forze eritree quando hanno occupato l’area insieme alle forze etiopi nel corso della guerra.
Mercoledì 14 giugno il Gen. della Task Forces dell’ IRA ha denunciato l’implicazione eritrea nel dirottamento di 3000MT (tonnellate metriche) di grano.
Dopo una rapida ricerca confutata da un tweet del WFP Ethiopia si può capire che quelle migliaia di MT di supporto alimentare possono corrispondere approssivativamente a 165 camion: ovviamente dipende da come viene stoccato il materiale
Ogni singolo seme è un aiuto per le persone biognose, ma nel contesto generale 165 camion sono solo una goccia nell’oceano considerando che diversi report parlano di migliaia di camion che non sono mai arrivati a destinazione in Tigray.
Tutte queste evidenze inserite nel contesto che qualcche media definisce post bellico, narrativamente parlando rappresenta una realtà distorta dalle parole utilizzate.
Si può solo formalmente parlare di periodo post bellico perché è stato siglato l’accordo di tregua, obbligato e necessario per poter trovare il tempo necessario per fermare le bombe, ma le tensioni e gli abusi stanno continuando nonostante l’accordo (come evidenziato anche in questo articolo).
Si può solo formalmente parlare di periodo post bellico, ma le persone stanno ancora morendo di fame e stenti, per mancanza di materiale salvavita e supporto sanitario perché è ancora in atto una guerra che dalle bombe e droni si è spostata al livello politico: anche le volontà di indirizzo politico possono essere micidiali per massacrare un popolo, milioni di persone.
L’attenzione per l’attuale catastrofe umanitaria in Tigray per milioni di persone non deve essere dimenticata, nonostante molte realtà anche a livello internazionale stiano cercando di passare oltre per tutelare interessi, nuovi accordi economici e risorse.
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La fame nel Tigray e lo scandalo della deviazione degli aiuti alimentari tra WFP ed Etiopia
Rimaniamo perplessi sul perché le misure drastiche vengano prese solo per il Tigray, in vista del furto organizzato di aiuti alimentari in tutto il paese… L’aiuto alimentare destinato ai tigrini affamati che è stato sostanzialmente rubato e portato in località come Gambela e persino in Kenya è il discorso della città di Mekelle.
Fonte: Professor Jan Nyssen
Negli ultimi tre mesi più di 270 persone sono morte di fame solo nella zona nord-occidentale del Tigray. I decessi sono stati segnalati dai centri per sfollati interni (IDP) e dai villaggi della zona. In precedenza, avevamo riferito della terribile situazione della fame nei campi per sfollati a Mekelle. Le cose vanno peggio di prima: le persone muoiono ogni giorno di fame. Inoltre, anche migliaia di sfollati appena arrivati dal Tigray occidentale hanno bisogno di un sostegno alimentare immediato.
Secondo il Tigray Regional Health Bureau, tra marzo e aprile, c’è stato un aumento del 28% nel numero di bambini sotto i cinque anni che muoiono per malnutrizione acuta. La colpa è principalmente della cessazione degli aiuti al Tigray. In un lungo thread su Twitter, la giornalista spagnola Ximena Borrazas riporta ulteriormente la fame in corso nel Tigray.
Stanno ora emergendo maggiori dettagli sui motivi della sospensione degli aiuti alimentari da parte del WFP e di USAID (di gran lunga il più grande donatore di aiuti alimentari all’Etiopia), e ha a che fare con furti su larga scala che si verificano da diversi anni, ma che ora si stanno intensificando.
Dopo che è stata avviata un’inchiesta interna sulla diversione degli aiuti alimentari, The New Humanitarian ha annunciato che il 2 giugno il direttore e vice del WFP in Etiopia si è dimesso, un’informazione che il WFP ha negato. I risultati dell’indagine devono ancora essere pubblicati.
L’indagine ha esaminato la possibile diversione degli aiuti alimentari, in cui il cibo presumibilmente destinato al Tigray è stato invece venduto sul mercato aperto: i volumi di cereali per aiuti sono stati rintracciati in varie parti dell’Etiopia. Per questo motivo, l’assistenza al Tigray è stata interrotta fino al termine delle indagini.
Ho assistito a una distribuzione di aiuti alimentari (PSNP) nel Tigray intorno al 2016. Villaggio per villaggio, le persone sono venute con i loro asini. Mi hanno detto che avrebbero preferito noleggiare un camioncino Isuzu per caricare tutti i bagagli per il loro villaggio; ma era condizione che venissero con i loro asini. Non dovrebbero esserci camion vicino al centro di distribuzione, per evitare la rivendita all’ingrosso da parte di chi si occupava della distribuzione degli aiuti.
Certo, qualche grosso camion potrebbe essere andato direttamente ai mulini, ma secondo i contadini, a livello di distribuzione nei villaggi, non ci sono stati furti.
L’anno scorso, il commissario della National Disaster Risk Management Commission (NDRMC) Mitiku Kassa era già stato messo da parte per corruzione riguardante la distribuzione di aiuti, il che non ha fermato i furti in corso.
Ad aprile, gli sfollati nella zona di Aba’ala, nella regione di Afar, hanno già lanciato proteste per il ruolo svolto dai funzionari governativi nell’appropriazione indebita dei fondi di soccorso. In quell’occasione, Melese Awoke, responsabile della comunicazione presso il WFP Etiopia, ha affermato che la corruzione degli aiuti è comune.
Nelle prossime settimane sono previste altre dimissioni del WFP poiché si ritiene che anche le scorte di cibo siano state dirottate nella regione somala che già soffre di siccità.
Ora, fonti interne affermano che lo scandalo di corruzione degli aiuti alimentari coinvolge anche l’esercito etiope (ENDF) e otto governi regionali, oltre a figure di alto rango del WFP e dell’USAID. Funziona da anni (prima della guerra) ma si è intensificato durante la guerra. Il grano viene deviato verso i commercianti e le grandi fabbriche di farina. La corruzione sarebbe addirittura collegata a sospetti di inflazione delle statistiche demografiche dell’Etiopia da 100 milioni a 120 milioni, che hanno consentito di gonfiare i volumi degli aiuti alimentari, quindi possibilità di dirottarli.
L’aiuto alimentare destinato agli affamati tigrini che è stato sostanzialmente rubato e portato in località come Gambela e persino in Kenya è oggetto di discussione nella città di Mekelle. Il primo ministro etiope ha recentemente dichiarato con grande orgoglio che il suo paese ora esporta grano.
Fortunatamente per le persone affamate in altre regioni dell’Etiopia, fuori dal Tigray, lì gli aiuti alimentari non sono stati interrotti. Ma rimaniamo perplessi sul perché le misure drastiche vengano prese solo per il Tigray, in vista del furto organizzato di aiuti alimentari a livello nazionale. Pertanto, è fondamentale allentare i vincoli sugli aiuti alimentari al Tigray pur essendo completamente trasparenti sulle strategie di furto che sono state scoperte e sui principali colpevoli.
Sviluppi
Il 9 giugno USAID ha deciso di sospendere gli aiuti alimentari all’intero Paese Etiopia.
Un diplomatico europeo ad Addis Abeba (che è sempre stato affidabile negli ultimi anni) ha confermato che il grano che il premier Abiy si vantava di esportare era in realtà grano prelevato dalle spedizioni di aiuti del WFP/USAID. Quindi, la dichiarazione del primo ministro è stata probabilmente una trovata di pubbliche relazioni per nascondere ciò che stava realmente accadendo.
Il diplomatico ha detto che c’è un crescente consenso sul fatto che i comuni cittadini del Tigray e dell’Etiopia, vittime di questa colossale frode, non debbano essere ancora una volta il bersaglio dell’interruzione degli aiuti. L’assistenza in denaro è un metodo per aiutare i più poveri tra i poveri poiché ci sono meno possibilità di furto e non interferisce con la produzione agricola da parte degli agricoltori locali. In ogni caso, è incoraggiante sentire che c’è almeno il desiderio di riprendere gli aiuti al Tigray. Possiamo solo sperare che possano trovare una soluzione per compensare l’enorme carenza e l’inerzia.
Le misure dovrebbero prendere di mira i colpevoli, non le vittime!
FONTI:
- Addis Standard, 29 May 20.23: Hunger related death rises in Tigray amidst ongoing investigation into food aid diversion, persistent aid suspension
- The New Humanitarian, 5 June 2023: WFP leadership in Ethiopia resigns amid aid diversion probe
- Addis Standard, 13 July 2022: Fed. police detain Ethiopia disaster risk management chief on suspicion of corruption
- The Reporter, 22 April 2023: “Aid corruption” angers beneficiaries in Afar
- Addis Standard, 5 June 2023: Under five children dying of acute malnutrition in Tigray sharply increasing amid dire humanitarian crisis
- Duke Burbridge, 8 May 2023: The suspension of food aid to Tigray expected to kill innocent civilians(Tghat)
- The Washington Post, 8 June 2023: USAID cuts food aid supporting millions of Ethiopians amid charges of massive government theft
- Addis Standard, 8 June 2023: Donor-funded food diversion in Ethiopia ‘coordinated, criminal scheme’; covers seven regions, involves fed gov’t, regional entities
- Twitter: Mukesh Kapila, Lauren Blanchard
- Martin Plaut: Ethiopia: Behind the World Food Programme apparent resignations
- Teklehaymanot Weldemichel, 12 May 2023: USAID, WFP aid suspension in Tigray will hinder peace process (Devex)
- Further Africa, 15 February 2023: Ethiopia fulfils its vision of becoming a wheat export nation – Abiy Ahmed
- Private information from Tigray and from Addis Ababa
FONTE: martinplaut.com/2023/06/09/sta…
Historic vote: EU Parliament to ban biometric mass surveillance
Strasbourg, 14/06/2023 – Today, the European Parliament voted to ban real-time facial surveillance in public spaces in the EU’s new Artificial Intelligence Act (AI Act). Automated behavioural surveillance, on the other hand, is not to be banned (277:306:38 votes). With this position, the European Parliament enters trilogue negotiations with EU governments on the final legislation.
EU lawmaker and digital freedom fighter Patrick Breyer (Pirate Party) comments:
“Even if we were not able to secure a majority for a ban on automated behavioural surveillance: The fact that the European Parliament is pushing for a ban on real-time face surveillance in public spaces is a historic success for the civil rights movement and a clear vote against a dystopian future of Chinese-style biometric mass surveillance in Europe. After all, biometric real-time surveillance has never been able to prevent a terrorist attack, as advocates would have us believe. With false alarm rates as high as 99%, these technologies are not nearly reliable enough to be of any use. These technologies systematically discriminate against underrepresented groups and have a chilling effect on a free and diverse society.
„The ‘exceptions’ demanded by EU governments and the Commission would effectively remove the ban, as there are always many people who are wanted by judicial warrant. To look even for a single person, facial surveillance would still have to be applied on everyone – which is exactly what mass surveillance is. Worse, such exceptions are used by governments as ‘instruction manuals’ to legitimise new mass surveillance laws.
„People who feel constantly watched and monitored cannot freely and courageously stand up for their rights and for a just society. In the upcoming negotiations with EU governments, we must fight for a Europe free of dystopian mass surveillance.”
In the run-up, a petition of 250,000 citizens had called for a ban on error-prone and discriminatory facial surveillance.
Plenary speech by Patrick Breyer yesterday: patrick-breyer.de/en/artificia…
Failed motion to ban automated behavioural surveillance:
europarl.europa.eu/doceo/docum…
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“Intelligenza artificiale (AI) nella comunità accademica e della ricerca – Quali opportunità e quali rischi?”
Domani 15 giugno dalle ore 11.30 parteciperò a Firenze alla Conferenza GARR 2023 nel panel “Intelligenza artificiale (AI) nella comunità accademica e della ricerca – Quali opportunità e quali rischi?”. Per informazioni eventi.garr.it/it/conf23/progr… Qui il link al live streaming eventi.garr.it/it/conf23
PRIVACYDAILY
“Quali sono i rischi che una azienda deve affrontare per una mancata armonizzazione al quadro regolatorio con particolare attenzione alla protezione dei dati e ai rischi connessi”
Domani dalle 18.45, interverrò al Global Risk Forum nel panel “Quali sono i rischi che una azienda deve affrontare per una mancata armonizzazione al quadro regolatorio con particolare attenzione alla protezione dei dati e ai rischi connessi”, organizzato da Business International, gruppo Fiera Milano. Per info qui businessinternational.it/Event…
Artificial intelligence: We are no longer free under constant surveillance!
On the day before the crucial vote on the European Parliament‘s negotiating mandate on artificial intelligence, Pirate Party MEP Patrick Breyer levelled serious accusations against EU governments, the EU Commission and conservative MEPs who want to allow automated facial recognition in public spaces. At the same time, Breyer justified the cross-party motion to add automated behavioural surveillance to the list of prohibited technologies.
His speech in full:
“Governments in France and elsewhere dream that machines could rid the world of all evil if only they could whisper to us who is going where with whom and when, or who is behaving ‘abnormally’.
In reality, not a single terrorist has been found with biometric mass surveillance, not a single attack has been prevented, instead countless arrests of innocent citizens have been made, up to 99% of citizens have been falsely reported as suspects.
Your supposed exceptions are window dressing – thousands are wanted by judge’s order at any time.
You open a Pandora’s box and lead us into a dystopian future of a distrustful high-tech surveillance state based on the Chinese model. You are willing to hand authoritarian governments of the present and the future an unprecedented weapon of oppression.
Under constant surveillance we are no longer free!
Automatic behavioural surveillance destroys freedom, diversity, protest. We don’t want to live in a dead, conformist consumer society of yes-sayers.
Let’s secure a future free of biometric mass surveillance for Europe, and a future of freedom and diversity for our children!”
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Leak: Data retention and encryption: EU Government’s “Going Dark” program to attack citizen’s rights with PR
A German diplomatic correspondence that was leaked by netzpolitik.org on Friday and other documents reveal the insistence by EU member state governments in blanket mass surveillance in the form of data retention and ideas to make secure encryption illegal. The fundamental rights jurisdiction of the highest EU Court is seen as a problem, while Governments are wishing for a new narrative that would change the way we look at privacy and surveillance.
The documents talk about the Swedish Presidency’s “Going Dark” program that aims to extend law enforcement capabilities with a focus on over-the-top (OTT) media services, End-to-end encryption (E2EE), the Electronic Evidence Regulation, the ePrivacy Regulation, the Media Freedom Act, the retention of citizen’s communications meta data and access to Whois data. According to the German diplomatic correspondence member state governments share a “a largely homogeneous opinion” about that program.
Data retention: Insisting in illegal mass surveillance
The Swedish Presidency complains that “the impact of limitations to data retention requires to be aware of the loss of data” (PDF). This interpretation is in line with the overall debate in the Council but ignores the actual situation: The ECJ has constantly expanded the exceptions to the general rejection of blanket retention of citizen’s communication data over the years. Nevertheless, governments repeatedly violated the Court’s rulings causing a crisis of the Rule of Law in the EU. As a consequence, too much rather than too little of citizens’ communications data is being stored for no reason. Addressing a “loss of data” in this situation ultimately refers to the Government’s actual desire: a nation- and EU-wide, round-the-clock retention of everybody’s communications meta data, which has consistently been ruled illegal. The Belgian government that has again passed a law that provides for illegal mass surveillance only recently, declares in a Council document: “we need to strike the right balances (…) but also with regard to commercial interests and business models that guide the industry”. Likewise, the Czech Republic proposes a new argument as an attempt to justify the retention of citizen’s communication meta data to “distinguish legitimate calls from fakes using combination of contact number spoofing with AI voice manipulation.” Member state governments appear to have no other idea of how to design police work on the Internet but by means of mass surveillance.
The German correspondence notes: “Currently, an “outcry” from law enforcement agencies is clearly perceptible.” In March this “Outcry” became publicly visible when the European Police Chiefs released a Joint Declaration that likewise blames jurisprudence: “The case law of the CJEU (…) presents a significant hurdle to Law Enforcement Agencies” (PDF). Seen from a fundamental rights perspective the opposite is true.
Case law allows for extensive retention of citizen’s communication data and provides law enforcement agencies a legal frame for their work. Neither the CJEU’s jurisdiction nor citizen’s rights present a hurdle but Governments that repetitively passed illegal laws on data retention that foreseeable failed in courts created that hurdle over a course of 15 years. The representative of the Estonian government for example completely rejects the Court’s jurisdiction: “it is not possible to implement the solutions proposed by the ECJ.” The ignorant will to mass surveillance has prevented reliable solutions as digital rights experts have explained.
Unsubstantiated claims in the loop
The Joint Declaration of the European Police Chiefs keeps following a downward spiral by repeating unsubstantiated claims: “Unclear and insufficient retention periods in the case of storage of data for commercial purposes. This is particularly problematic in countries that do not (in accordance with the rulings of the CJEU) have any legal obligation for service providers to retain non-content data (…).” Fact is, that data retention laws have no measurable effect on the crime rate or the crime clearance rate in any EU country as a study by the European Parliament’s Research Service (EPRS) finds.
Public relations against fundamental rights
Because there is a great deal of resistance from civil society and from constitutional courts when it comes to data retention, the Presidency wants to develop “a better and more complete narrative” (PDF) to achieve its goals.
Responding to that, the Austrian Government suggest to add rules of criminal procedure to Single Market Dossiers and emphasises that it is of importance to not only take legislative action but also to do “Public Relations” work, for example to raise awareness accordingly in the European Parliament. The representative of the Lithuanian government welcomes that PR approach as “it offers the opportunity to change the narrative (…) turn around the wrong impression that law enforcement is the main source of risk to the fundamental rights.” (PDF)
Is the door weaker if someone has the key?
Referring to the Member States debate of the “Going Dark” program, the German diplomatic correspondence reads: “The question arises whether legal adjustments might be necessary in view of the fact that encryption technologies such as Encrochat could be legally distributed up to now. (…) With end-to-end encryption, it is impossible to intercept information, which is why, for example, there are discussions about the Media Freedom Act. (…) There is therefore a need for good instruments that are in line with EU values and do not prevent encryption altogether.” Adding to the ongoing debate, the representative of Estonia is asking: “is the door weaker if someone has the key?”
A Crisis of the Rule of Law
The documents show a considerable distrust of fundamental rights and the Rule of Law on the part of the member state governments. The German diplomatic correspondence refers to the view of the Swedish government: “It was astonishing how much the ECJ prioritized privacy over other legal rights and principles. The IRL und LVA also commented accordingly on the ECJ decision.” The representative of Estonia is of the opinion that the CJEU is “forced to always refer to the Charter of Fundamental Rights (…) until the EU comes up with a solution that would allow them to reassess the principles and approach to this”.
“Going Dark” is a myth
The notion of “Going Dark” refers to the phenomena that “criminals can commit crimes in ways that law enforcement cannot detect and intercept.” This is a myth created by US intelligence agencies. In truth authorities have never had access to information on our private lives as comprehensive and all-encompassing as in today’s digital era.
Instead of concentrating on repeatedly successful means of targeted investigations that focus on suspects and perpetrators, the EU member state governments try to interfere with the foundation of the Internet and the Rule of Law in a way that affects everybody’s privacy and fundamental rights. Alternatives, amongst others, a democratic improvement of policing through better trained and equipped personnel and better child protection through more competent and better equipped authorities are not considered. This gap is all the more problematic as there is no evidence that there is a legal lack of law enforcement capabilities in the European Union. Laws were much more tightened and expanded and with the new Electronic evidence regulation yet another tool for law enforcement will help to improve investigations which are in general already highly successful, if governments provide sufficient personal and technical resources.
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PRIVACYDAILY
“Privacy, AI & Security: un trinomio complesso”
Telemarketing: nuove multe anche ai Call Center (e salate)…
Nella rubrica Garantismi oggi ho parlato con Matteo Flora di telemarketing e delle nuove multe ai call center.
Anti-encryption EU expert group to make access to data a political and technical standard
The EU released a paper on the Commission’s plan for an expert group to replace end-to-end encryption and anonymity by law enforcement access (also known as the “Going Dark” program). The “Security by Design” concept is intended to ensure full law enforcement surveillance capabilities in legislation and technical standards.
EU lawmaker Patrick Breyer (Pirate Party) comments:
“I call on the EU Commission to stop this anti-encryption and anti-anonymity working group at once! This is an attack on everything that keeps us safe online. The right to encryption protects whistleblowers, human rights defenders, pro-democracy activists and in fact all citizens from prosecution and harm. The right to anonymity ensures free speech and access to information; it protects us from data breaches, identity theft and stalking.‘Going dark’ is an anxiety disorder the security complex is suffering from. In truth law enforcement has never had as pervasive an access to our private lives and personalities as in the digital era. We have never lived as long and secure as we do today.
On the subject of indiscriminate communications data retention, we urgently need decisive political action to implement the court decisions that protect the confidential communications of millions of citizens. In particular, our identity on the Internet (IP addresses) must be private in principle, which is why I have drawn a clear red line here.”
“Security by Design”: Surveillance as a political and technical standard
According to the paper, the expert group is to contribute to integrating a law enforcement perspective in all relevant EU policies and actions”. This concept of “Security by Design” is to be fully explored, and the expert group is also to explore how security by design could be a standard requirement in the development of new technologies. Therefore a more intensive presence of representatives of law enforcement authorities in relevant international standardisation bodies is being considered. The following are mentioned: European Committee for Standardisation (CEN/CENELEC), the European Telecommunications Standards Institute (ETSI) and the 3rd Generation Partnership Project (3GPP) – a worldwide cooperation of standardisation bodies in the field of mobile communications. As relevant technologies mentioned in the paper are artificial intelligence, quantum computers, 5G, the Internet of Things and cryptocurrencies.
Focus on: Encryption, data retention, VPN, roaming, etc.
The document lists the most urgent areas of work for the expert group as: encryption, more precisely access to stored data and to digital communication, data retention, access to localisation data and roaming data as well as anonymisation including VPN and darknet. The group will be chaired by the Directorate-General for Migration and Home Affairs (HOME) in the European Commission and by representatives of the Member State holding the Council Presidency – which will be Spain from July to December 2023. The group will be composed of high-level representatives from EU countries, the Commission and relevant EU institutions and agencies. Representatives from academia, civil society and business will only be involved on a selective ad-hoc basis.
Study: Policing does not need complete access to everything from everyone
While the work of the expert group is guided by the so-called “going dark” assumption that crime will go undetected in the digital world, a study on the role of encryption in investigations comes to a different conclusion. This study shows that encryption plays an important role in criminal investigations. On the one hand, encryption hinders criminal investigations, but on the other hand, it also plays a practical role in improving investigations. The study concludes:
“[P]olice have always been dealing with crucial crime information stored in a memory t which they do not have direct access. We call that memory the human brain. Since the police cannot read that (they do not have a key) and the criminal may choose to remain silent, police have to think of all kinds of ways to bypass that security and/or get the key and/or trick someone into revealing the information. Now we have a computer that, like the criminal, says: you will not get in and I will not say anything. Then, as police, you must think of alternatives to deal with that. The police have always done that. So, what is really different now? ”
L’Fbi lancia l’allarme: porno-criminali in azione
È una delle ultime frontiere della cybercriminalità e sta mietendo così tante vittime da aver indotto l’intelligence americana a lanciare l’allarme, si tratta di porno deep fake realizzati a scopo di estorsione. Ne scrivo oggi su HuffingtonPost Italia nella rubrica Governare il Futuro Qui il testo completo huffingtonpost.it/rubriche/gov…
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Le iniziative delle altre Autorità
PRIVACYDAILY
“Chat GPT, software di intelligenza artificiale ed impatti sulla data protection”
Domani a partire dalle 16.00 avrò il piacere di partecipare alla tavola rotonda organizzata da DPO Innovation per parlare di Chat GPT, software di intelligenza artificiale ed impatti sulla data protection con Francesca Rotolo, Valentina Grazia Sapuppo ed Elsa Catalano Per accedere all’evento potete collegarvi al seguente link:lnkd.in/ddbvsAgz
“Si può fare”
Grazie a Laura Bettini e Radio24 per l’invito a parlare di quanto valgono i nostri dati genetici. Qui la registrazione della puntata per chi volesse riascoltarla radio24.ilsole24ore.com/progra… Buona domenica
PRIVACYDAILY
Se la Sanità italiana non rispetta la privacy: i problemi da risolvere
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Cosa ci insegnano gli ultimi provvedimenti del Garante privacy. Bisogna adottare misure tecniche idonee a evitare gli incidenti con violazioni dei dati. Ma occorre anche sensibilizzare il personale e prevedere adeguate misure organizzative al fine di garantire la sicurezza del trattamento
Il post di Paola Liguori e Livia Petrucci è su Agenda Digitale
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GPT-4, per alleggerire il lavoro dei medici: meno burocrazia, più cura
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
L’applicazione Dragon Ambient eXperience, o DAX, incorporerà presto GPT-4 grazie alla partnership tra Microsoft e OpenAI. I medici “cederanno il controllo” a “macchine imperfette” per utilizzare parte del loro tempo diversamente? Vediamo i vantaggi e le criticità
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iam0day
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filippodb - fddt
in reply to Informa Pirata • • •Di sicuro accadrà quanto successo a mastodon l'anno scorso, unimmenso numero di persone arriverà e si stuferà presto ma molti rimarranno per far crescere lemmy contribuendo come contenuti e anche finanziariamente , quindi tutto di guadagnato per il fediverso anche se reddit risentirà molto poco di questa diaspora.
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