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Formazione antisequestro: il Seminario dei Carabineros de Chile tenuto dai carabinieri italiani


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In questi giorni è iniziata la formazione da parte dei carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale a 90 funzionari dei Carabineros de Chile. Si tratta del “Seminario di formazione sulle tecniche investigative antisequestro”, in svolgimento dal 4 al 15 dicembre, che ha come obiettivo principale quello di rafforzare le capacità delle forze di polizia cilene nella lotta contro il reato di rapimento.

L'evento è stato inaugurato alla presenza del direttore generale dei Carabineros, Ricardo Yáñez, insieme a rappresentanti del Pubblico Ministero, della Polizia Investigativa e dell'Ambasciatore italiano in Cile, Valeria Biagiotti (immagine sopra).

L’Ambasciatrice ha sottolineato l’importanza di condividere l’esperienza italiana su questa questione cruciale, sottolineando lo stretto legame tra le due istituzioni di polizia, mentre Yáñez ha sottolineato l’importanza di questi incontri per comprendere e affrontare fenomeni criminali come la criminalità organizzata e i rapimenti con l’obiettivo finale di rafforzare la sicurezza della popolazione cilena.

La collaborazione tra le due istituzioni si concentra sullo scambio strategico in materia di polizia, sfruttando l'esperienza italiana nella lotta alla criminalità organizzata.

Questo approccio mira non solo a rafforzare le capacità dei Carabineros nelle tecniche investigative, ma anche a incorporare le migliori pratiche per affrontare questo fenomeno criminale.

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Secondo la definizione della Legge Costituzionale, Nº 18.961, i Carabinieri del Cile sono una forza di polizia, tecnica e di carattere militare, che integra la forza pubblica. La finalità è garantire e mantenere l'ordine e la sicurezza pubblici interni in tutto il territorio della Repubblica e compiere tutte le funzioni assegnate dalla Legge. Il Cile ha anche una forza di polizia investigativa, la Policia de Investigaciones ed una polizia penitenziaria, la Gendarmeria de Chile.

I Carabineros dipendono direttamente dal Ministero della Difesa Nazionale e, per quanto concerne i compiti di polizia, dal Ministero degli Interni; si collega amministrativamente ai ministeri tramite la Sottosegreteria ai Carabinieri.

#Armadeicarabinieri
#CarabinerosdeChile



VERSIONE ITALIANA USA, 23ANDME CONFERMA CHE GLI HACKER HANNO RUBATO I DATI DI ANCESTRY DI 6,9 MILIONI DI UTENTILa società di test genetici 23andMe ha annunciato lo scorso venerdì che degli hacker hanno avuto accesso ai dati personali dello 0,1% dei clienti, ovvero circa 14.000 persone e che sono stati in grado di accedere ad …


La Commissione europea ha approvato aiuti di Stato fino a 1,2 miliardi di euro da parte dell’Italia e altri sei Stati membri per un importante progetto di comune interesse europeo (IPCEI) nelle tecnologie cloud ed edge computing. Secondo quanto si...

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Lunedì (4 dicembre) la commissione per gli Affari economici del Parlamento europeo ha adottato ad ampia maggioranza il rapporto annuale sulla politica di concorrenza, suggerendo di espandere la portata della legge UE sulle Big Tech ai settori del cloud e...


“L’Autorità danese pubblica il catalogo delle misure di sicurezza” Il 28 novembre 2023 l’Agenzia danese per la protezione dei dati personali ha pubblicato sul proprio sito web un interessante catalogo – contenente le misure di sicurezza dei dati – che contribuirà a facilitare la ricerca di soluzioni per la gestione dei rischi da parte delle …


L'arresto di un latitante italiano trafficante di cocaina in Colombia, grazie alla collaborazione con INTERPOL (Progetto I-CAN)


Avrebbe organizzato spedizioni di cocaina verso diversi porti europei con cartelli della droga in Colombia per conto dell'organizzazione mafiosa 'Ndrangheta. Massimo Gigliotti, 55 anni, è stato arrestato in Colombia dopo essere sfuggito alla cattura in diversi paesi dell'America Latina.

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Uno sforzo congiunto da parte della Polizia Nazionale Colombiana (#PolicíaNacionaldeColombia) e dei Carabinieri italiani di Bologna, con il sostegno di #Europol e del Progetto di Cooperazione #INTERPOL contro la #'ndrangheta (#I-CAN), ha portato alla cattura del latitante. Dallo scorso settembre INTERPOL/I-CAN aveva segnalato le ricerche di Gigliotti alle autorità di Brasile, Colombia, Repubblica Dominicana, Panama e Venezuela.

L'arrestato ha legami con molti esponenti di alto rango della criminalità organizzata italiana e dei cartelli della droga latinoamericani, ed aveva trascorso diversi mesi in laboratori clandestini di droga. Gli investigatori sono stati in grado di stabilire come la 'ndrangheta avesse inviato l'individuo sino alle montagne della Colombia per lavorare direttamente con i produttori di droga nei loro impianti di produzione, con l'obiettivo di portare queste nuove competenze in Europa.

Infine pochi giorni fa, il latitante è stato fermato nei pressi della sua residenza temporanea, nonostante abbia cercato di identificarsi con un documento d'identità colombiano falso.

L'Europol aveva sviluppato informazioni affidabili sulle attività internazionali di traffico di droga di questo individuo - per il quale l'INTERPOL aveva emesso un red notice (avviso rosso) - ed ha quindi riunito tutti gli investigatori coinvolti per concordare una strategia comune per arrestare il sospetto. A tal fine, Europol ha anche istituito un posto di comando virtuale per coordinare le attività sul terreno. L'operazione è stata sostenuta dall' #EMPACT e dalla #reteON, finanziata dall'UE (Progetto Fondi Sicurezza Interna 'ISF4@ON') e guidata dalla Direzione Investigativa Antimafia italiana.

Il Direttore del supporto operativo e dell'analisi dell'INTERPOL, Cyril Gout, ha dichiarato: “Attraverso questo arresto, I-CAN continua a dimostrare la sua efficacia nel combattere una delle organizzazioni criminali più estese e potenti del mondo. Il modello I-CAN si basa sulla fornitura ai paesi di un modello di cooperazione che apporta valore aggiunto operativo, in particolare in un momento in cui è necessaria un’azione globale urgente e coordinata per contrastare la criminalità organizzata transnazionale”. Voluto dal Dipartimento italiano di Pubblica Sicurezza, I-CAN aumenta la consapevolezza e la comprensione globale sulla 'Ndrangheta e sul loro modus operandi, condividendo informazioni di polizia per smantellare le loro reti e operazioni e arrestare sospetti ricercati. Dal suo lancio nel 2020, I-CAN ha facilitato l’arresto di 93 fuggitivi in tutto il mondo.

Per saperne di più sul Progetto I-CAN 👉 interpol.int/en/Crimes/Organiz…

Qui un video che illustra il Progetto I-CAN 👉 inv.citw.lgbt/watch?v=6UR7lTQz…

#ArmadeiCarabinieri



VERSIONE ITALIANA CALIFORNIA, LE NUOVE REGOLE SULLA PRIVACY DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE In California i regolamenti inerenti le nuove regole sulla privacy e l’intelligenza artificiale, pubblicati il 27 novembre, darebbero ai residenti dello stato il diritto di vietare l’utilizzo dei loro dati personali quando questi vengono utilizzati da “sistemi automatizzati” come ad esempio i filtri di screening …


Riciclaggio di veicoli. La risposta della polizia italiana e dell'INTERPOL. Dallo scambio di informazioni ai consigli per i proprietari delle auto.


Presso il Compartimento #PoliziaStradale per il Lazio e l’Umbria a Roma si è svolto recentemente il “Motor Vehicle Crime”, incontro cui hanno partecipano le Forze di Polizia Europee, durante il quale sono state pianificate nuove strategie rivolte al contrasto del riciclaggio internazionale di veicoli.

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Anche in questo particolare settore la cooperazione tra le Forze di Polizia, il coordinamento e lo scambio delle informazioni sono elementi fondamentali per ostacolare la criminalità dedita al furto e al riciclaggio dei veicoli, che in Italia, come negli altri Paesi europei   coinvolge articolati sodalizi criminali.
Nel corso dell'incontro si è sottolineata l’importanza del coinvolgimento di partners privati per una collaborazione più ampia ed efficace e si è discusso delle possibili iniziative congiunte per il rafforzamento della cooperazione.

Importante segnalare che l' #INTERPOL è in prima linea in quello che viene definito «crimine automobilistico», che – come abbiamo indicato sopra – ha di per sè una ampiezza transnazionale: si pensi al riciclaggio di auto rubate in un Paese e trafficate in nazioni diverse.

A tal proposito INTERPOL non manca di fornire consigli per i proprietari di auto, ivi compresi quelli riferiti alle «chiavi elettroniche» di apertura e messa in moto, ormai in dotazione alla maggior parte delle autovetture.

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Ebbene, INTERPOL – nel rinviare ad un video di esempio della West Midlands Police inglese, che potete seguire qui 👉 inv.citw.lgbt/watch?v=8pffcngJ… nel quale si vedono dei ladri che «intercettano» il segnale della chiave elettronica di un'auto di lusso, cosa che gli consente di rubarla – suggerisce di:

Non lasciare la chiave accanto alla porta o alla finestra
Conservare le chiavi in ​​una scatola RFID per interrompere l'emissione di un segnale
Parcheggiare il veicolo in un'area sicura per scoraggiare i criminali che prendono di mira il tuo veicolo
Fare attenzione alle persone sospette intorno a te mentre chiudi la macchina (un altro modo in cui i criminali sfruttano il portachiavi è durante il processo di chiusura del veicolo. Mentre chiudi l'auto, i criminali possono intercettare e bloccare il “segnale di blocco” inviato dal portachiavi al veicolo, lasciandolo sbloccato. Il criminale può quindi facilmente rubare il contenuto all'interno del veicolo o il veicolo stesso
Controllare che le porte siano bloccate prima di lasciare l'auto
Chiudere sempre il vostro veicolo e non lasciarlo incustodito con il motore acceso
Assicurarsi che i dispositivi antifurto dell'auto siano chiaramente visibili (volante e blocca freno, allarmi, ecc.)
Non contrassegnare mai le chiavi della macchina con nome e indirizzo (nel caso in cui si perdessero le chiavi).
Non conservare i documenti di immatricolazione nel veicolo; questo rende difficile per il ladro venderlo al mercato nero.
Non tenere oggetti di valore o un GPS in vista nell'auto.

INTERPOL ha due progetti sull'argomento furto e riciclaggio internazionale di veicoli:

Progetto INVEX: coinvolge attualmente 25 paesi e produttori selezionati che scambiano regolarmente dati con INTERPOL. Fin dalla sua nascita nel 2009 in Germania, INVEX ha contribuito al rilevamento di automobili e componenti rubati in più di 100 paesi, portando a migliaia di sequestri e relative indagini di follow-up.

Nuovi produttori stanno cercando di collaborare ad una terza fase di questo progetto, che dovrebbe iniziare entro la fine del 2023. In questa fase verranno implementate nuove caratteristiche tecniche.

Progetto FADA-RI: fornisce un accesso sicuro per i paesi membri dell’INTERPOL al sistema tedesco di identificazione dei veicoli noto come FADA. Questo è uno strumento prezioso per identificare i veicoli forgiati. Nello specifico il progetto si concentra sui produttori tedeschi Audi, BMW, Porsche e Volkswagen e sui loro marchi affiliati. Attualmente conta 132 utenti attivi, 25 Paesi membri e oltre 40.000 ricerche dal lancio nel 2021.



La carenza di competenze in tutta l’Unione europea può essere spiegata da cambiamenti tecnologici così rapidi che sia i lavoratori che le aziende faticano a tenere il passo, ha dichiarato a Euractiv lo studioso di economia del lavoro e premio...


Extension of voluntary chat control is an admission of EU Commission’s failure!


Now that the EU plans for mass screening of private communications and undermining secure end-to-end encryption (chat control 2.0) have been put on ice due to a lack of majority among …

Now that the EU plans for mass screening of private communications and undermining secure end-to-end encryption (chat control 2.0) have been put on ice due to a lack of majority among EU governments, the EU Commission is proposing an extension of the existing voluntary chat control regulation, which is currently set to expire on 3 August 2024, by two years. The planned fast-track procedure has not yet been communicated by the EU Commission. For Pirate Party lawmaker and most prominent opponent of chat control Patrick Breyer, who is also his group’s lead negotiator on the file, the proposal is an admission of failure:

“Proposing to continue working with the status quo is an admission of failure of the scandalous methods of Home Affairs Commissioner ‘Big Sister’ Ylva Johansson to implement authoritarian chat control in Europe.” Due to her unprecedented, radical attack on digital privacy and secure encryption, ‘big sister’ Johansson is directly responsible for the complete failure to achieve any better protection of our children from abuse. Johansson’s personal crusade for and ideological obsession with mass surveillance is blocking truly effective preventive measures, for example by requiring online services to be secure by design. Victims of child sexual abuse deserve politicians who are capable of protecting children in an effective, politically and legally feasible way – this is cross-party consensus in the EU Parliament.”

At the same time, Breyer criticises the instrument of voluntary chat control: “The Commission’s report on the supposed effectiveness of voluntary chat control has been overdue for months. No surprise: the voluntary mass surveillance of our private communications by US services such as Meta, Google or Microsoft makes no significant contribution to rescuing abuse victims or convicting producers of child sexual abuse material. It instead criminalises thousands of minors, overburdens law enforcement and opens the door to arbitrary private justice by internet companies.”

“The regulation on voluntary chat control is both unnecessary and violates fundamental rights: Social networks as hosting services do not need the regulation to screen public posts. And the error-prone NCMEC reports that result from the indiscriminate screening of private communications by Zuckerberg’s Meta will end as a result of the announced introduction of end-to-end encryption by the end of the year. The legal opinion of a former ECJ judge finds that voluntary chat control violates fundamental rights. A victim of child sexual abuse and I are taking legal action against this.”

The EU Commission intends to inform the justice and interior ministers on 4 December 2023.


patrick-breyer.de/en/extension…

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VERSIONE ITALIANA IRLANDA, LA DISPUTA SULLA TECNOLOGIA DEL RICONOSCIMENTO FACCIALEA seguito dei disordini avvenuti a Dublino appena un mese fa il Ministro della Giustizia Helen McEntee ha aperto nuovamente il dibattito sull’utilizzo della tecnologia di riconoscimento facciale ad uso delle forze dell’ordine sostenendo che visionare i filmati così acquisiti potrebbe essere un valido supporto per …


Palau diventa il 196esimo Paese membro dell'INTERPOL


Tra gli eventi della 91ma Assemblea Generale dell'INTERPOL di Vienna (dove 100 anni fa fu creato quello che viene definito "corpo di polizia mondiale"), l'accesso di Palau come 196esimo Paese membro dell'Organizzazione.

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La posizione di Palau

Palau, ufficialmente Repubblica di Palau, è uno Stato insulare nell'oceano Pacifico, situato a circa 500 km a est delle Filippine. Ha ottenuto l'indipendenza dagli Stati Uniti d'America nel 1994.
La richiesta di Palau è stata approvata con una maggioranza di oltre due terzi dei voti.

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Palau istituirà quindi il suo Ufficio centrale nazionale (BCN). Le BCN sono organismi nazionali preposti all'applicazione della legge e operano in conformità con la legislazione nazionale. Costituiscono l'unico punto di contatto di quel paese con la sede del Segretariato generale dell'INTERPOL a Lione, in Francia, nonché con le BCN di altri paesi.

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La bandiera di PALAU


Cosa comporta l'adesione all'INTERPOL

L’adesione all’INTERPOL significa che le forze dell’ordine nazionali possono condividere e ricevere istantaneamente informazioni di polizia vitali da tutto il mondo in una serie di aree criminali tra cui la tratta di esseri umani, il traffico di droga, la criminalità informatica, la criminalità automobilistica e il terrorismo.

Palau beneficerà inoltre delle capacità di polizia fornite dal Segretariato generale, quali formazione, analisi, squadre di specialisti e supporto da parte del Centro di comando e coordinamento.

Attraverso I-24/7, la rete di comunicazione globale sicura della polizia dell'INTERPOL, i paesi possono inviare messaggi e anche accedere a più database globali, inclusi quelli su persone ricercate, veicoli a motore rubati, documenti di viaggio rubati e smarriti, impronte digitali, DNA e riconoscimento facciale.

Naturalmente l’INTERPOL rispetta la sovranità di ciascun paese membro. I paesi membri mantengono la piena proprietà dei dati che condividono con INTERPOL e decidono con quali altri paesi i loro dati vengono condivisi.



INTERPOL. La dichiarazione di Vienna


A conclusione della 91ma Assemblea Generale dell' #INTERPOL di Vienna (dove 100 anni fa fu creato quello che viene definito "corpo di polizia mondiale"), il Presidente Ahmed Naser AL-RAISI ed il Segretrio Generale Jürgen STOCK hanno rilasciato la "Dichiarazione di Vienna", sull'impegno dell'Organizzazione nella lotta alla criminalità organizzata.

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La Dichiarazione di Vienna definisce le cinque azioni prioritarie (traduzione non ufficiale, il testo ufficiale è scaricabile qui interpol.int/content/download/… ):
1. La lotta alla criminalità organizzata transnazionale deve diventare una priorità globale per la sicurezza nazionale.
I gruppi criminali organizzati, che operano oltre i confini, stanno minando le società, le comunità e le loro
economie. Le forze dell’ordine in molti paesi non riescono a far fronte al fatto che i criminali acquistano influenza politica,
lanciare attacchi informatici da diversi continenti o operare a livello transnazionale. Questo crimine transnazionale
epidemico deve essere trattato al più alto livello governativo come una priorità globale. Il mondo ha bisogno di
lavorare insieme per risolvere questa crisi di sicurezza.
2. Costruire una maggiore cooperazione per contrastare le attività criminali.
I paesi non possono più fare affidamento solo sugli scambi bilaterali o regionali. Condivisione delle informazioni attraverso
i confini sono fondamentali e devono essere la norma, non l’eccezione, se vogliamo sconfiggere il significativo
aumento della criminalità organizzata.
3. Maggiore condivisione delle informazioni.
I decisori responsabili della polizia, della giustizia e della sicurezza nazionale devono allineare gli sforzi nella costruzione
una risposta globale rimuovendo gli ostacoli ad una maggiore condivisione delle informazioni.
4. Potenziamento della polizia in prima linea.
Ogni agente di polizia è un anello della catena che protegge le proprie comunità così come la comunità
mondiale. Ogni agente di polizia, compresi quelli in prima linea e quelli che proteggono i nostri confini, devono farlo
avendo accesso alle informazioni di cui hanno bisogno dai database globali per interrompere l'attività criminale e
offrire un migliore supporto tecnologico, formazione e informazione sulla lotta alla criminalità globale.
5. Maggiori investimenti in innovazione e tecnologia.
Gli investimenti delle forze dell’ordine globali in tecnologia e innovazione vengono superati dai criminali.



La storia della cooperazione. Ultima parte. Fino ai giorni nostri.


A guerra conclusa, nel 1946, su iniziativa del Belgio, fu convocata l’anno dopo a Bruxelles la quindicesima Assemblea Generale per la ricostruzione dell’organizzazione. L’ICPC accettò l’offerta del governo francese di un quartier generale a Parigi insieme a uno staff del Segretariato Generale composto da funzionari di polizia francesi.

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(Giuseppe Dosi)

Nello stesso anno fu scelto – su proposta di un funzionario di polizia italiano, Giuseppe Dosi (immagine precedente) – per l’indirizzo telegrafico il nome “INTERPOL”, che ancora contraddistingue l’Organizzazione.

Nel 1947 venne emesso il primo “Red Notice”, per le ricerche internazionali di un russo ricercato per l’omicidio di un poliziotto. Fu l’avvio del sistema di avvisi codificati a colori, ampliato nel corso degli anni per coprire altri avvisi, seppure l’“Avviso rosso” per le persone ricercate rimane uno strumento chiave e, per certi versi, un simbolo dell’Interpol ancora oggi.

Nel 1949 l’ICPC ottenne lo status consultivo dalle Nazioni Unite (che consentiva ad esso di tenere “accordi adeguati alla consultazione con organizzazioni non governative che si occupano di questioni di sua (dell’ONU, ndr) competenza”). Dal 1946 al 1955 i suoi membri crebbero da 19 Paesi a 55. Nel 1956 l’ICPC ratificò una nuova costituzione, sotto la quale fu ribattezzata Organizzazione Internazionale di Polizia Criminale (OICP–Interpol).

Negli anni a seguire crebbe la connessione con altre Organizzazioni Internazionali: nel 1959 si tenne un primo incontro con la partecipazione del Direttore dell’Ufficio che si occupava di traffico di stupefacenti delle Nazioni Unite.

Il traguardo simbolico di cento Paesi membri fu raggiunto nel 1967. Nel 1972 lo status venne rafforzato da un accordo di sede con la Francia, Paese ospitante, che riconobbe INTERPOL come organizzazione internazionale. Quello stesso anno l’Assemblea Generale adottò le Regole sulla cooperazione internazionale di polizia e sul controllo degli archivi, un quadro giuridico necessario per il trattamento dei dati personali.

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(attuale sede dell'Interpol)

Il 27 novembre 1989 il Presidente francese François Mitterrand inaugurò la nuova ed attuale sede, spostata a Lione (immagine precedente). Nel frattempo, gli Stati–membri erano saliti a 150.

L’Organizzazione ricercò nuove possibilità anche sotto l’aspetto prettamente operativo.

Negli anni ’70 la capacità di combattere l’imperversante terrorismo era ostacolata dall’articolo 3 della sua costituzione – che vietava “interventi o attività di carattere politico, militare, religioso o razziale” – e da una risoluzione del 1951 dell’Assemblea Generale che definiva un “reato come quello le cui circostanze e motivazioni sono politiche, anche se il fatto stesso è illegale ai sensi del diritto penale”.

Una fonte di questi ostacoli fu quindi rimossa nel 1984, quando l’Assemblea Generale rivide l’interpretazione dell’articolo 3, per consentire all’Interpol di intraprendere attività antiterroristiche in determinate circostanze ben definite.

Nel 1993 poi fu istituita l’Unità di intelligence criminale analitica, per studiare i collegamenti tra sospetti, crimini e luoghi, identificando così i modelli di criminalità e fornendo avvisi di minacce.

Nel 2001 l’Organizzazione è divenuta operativa 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, in seguito agli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti dell’11 settembre, quando il Segretario Generale promise che “le luci dell’INTERPOL non si spegneranno mai più”. Inoltre, venne istituita la carica di Direttore Esecutivo per i servizi di polizia, creata per sovrintendere su diverse Direzioni, comprese quelle per i Servizi di polizia regionali e nazionali, i Reati Specializzati e il Supporto operativo alla polizia.

Tale modernizzazione è stata implementata negli ultimi venti anni anche sotto l’aspetto tecnico, mediante l’AFIS, il sistema automatico di identificazione delle impronte digitali che ha velocizzato i tempi necessari per effettuare i controlli delle impronte digitali (una prova che ha sempre svolto un ruolo cruciale nella polizia, ma le impronte erano precedentemente su carta e venivano confrontate manualmente), ed il Sistema globale di comunicazione della polizia, che offre a tutti i Paesi membri una piattaforma sicura per accedere ai database e alle informazioni ed al database del DNA, per aiutare a collegare i crimini internazionali.

Attualmente più di 80 Paesi forniscono profili DNA di autori di reati e scene del crimine. Il database può essere utilizzato anche per persone scomparse e resti umani non identificati.

Nel 2004, INTERPOL ha aperto un ufficio di Rappresentanza Speciale presso le Nazioni Unite a New York. Seguirà uno presso l’Unione Europea a Bruxelles nel 2009.

Il resto è storia di oggi.

PER SAPERNE DI PIÙ:

interpol.int/

L. SCHETTINI, La tratta delle bianche in Italia tra paure sociali e pratiche di polizia (XIX-XX secolo), in “Italia contemporanea”, dicembre 2018, n. 288.

M. DEFLEM, The Logic of Nazification: The Case of the International Criminal Police Commission (Interpol) in International Journal of Comparative Sociology 43(1):21–44, 2002.

M. DEFLEM, International Police Cooperation — History of, Pp. 795-798 in The Encyclopedia of Criminology, edited by Richard A. Wright e J. Mitchell Miller, Routledge, New York, 2005.

M. DEFLEM, Wild Beasts Without Nationality: The Uncertain Origins of Interpol, 1898–1910. Pp. 275–285 in The Handbook of Transnational Crime and Justice, edited by Philip Reichel, Thousand Oaks, CA: Sage Publications, 2005.

O. DI TONDO, Giuseppe Dosi, la polizia internazionale e la nascita dell'Interpol, in Giuseppe Dosi il poliziotto artista che inventò l’Interpol italiana, (a cura di) R. CAMPOSANO, Ufficio Storico della Polizia di Stato, Roma, 2014.

R. BACH JENSEN, The Battle against Anarchist Terrorism: An International History, 1878–1934. New York: Cambridge University Press, 2014.

T. BEUGNIET, La conférence anti–anarchiste de Rome (1898) et les débuts d’une coopération internationale contre le terrorisme de la fin du XIXe siècle à la Première Guerre mondiale, mémoire, (dir.) Stanislas Jeannesson, Nantes, Université de Nantes, 2016.



VERSIONE ITALIANA INDIA, DATA BREACH, IL GRUPPO TATA E’ STATO VITTIMA DI UNA SIGNIFICATIVA VIOLAZIONE DEI DATI Per le piccole e grandi aziende evitare di essere hackerate e quindi di vedere esfiltrati i dati conservati è una vera e propria sfida, soprattutto in questi anni nei quali la tecnologia diventa un driver de marketing. L’india, …


Cooperazione un po' di storia. La quarta parte. Nazificazione, II^ Guerra Mondiale. Heydrich ed Hoover.


Proseguiamo nella storia della cooperazione internazionale di polizia.

È ancora una guerra (questa volta la II^), anzi, a ben vedere, i suoi prodromi, a intralciare la organizzazione della cooperazione di polizia. Con l’annessione dell’Austria il 12 marzo 1938 (Anschluss) in attuazione della politica espansionistica di Adolf Hitler che mira alla creazione della “Grande Germania”, l’organizzazione fu di fatto rilevata dal regime nazista. In quello stesso anno, la presidenza dell’ICPC fu assegnata a un funzionario austriaco di fede nazista, in attuazione di un ampliamento iniziato in realtà sin dal 1935, allorquando all’undicesimo incontro ICPC a Copenaghen parteciparono in rappresentanza della Polizia Germanica funzionari di chiara matrice nazista.

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(Reinhard Heydrich)

Il 24 agosto 1940 la finalizzazione della “nazificazione” dell’organizzazione internazionale di polizia fu simboleggiata dalla elezione alla Presidenza della Commissione del gerarca Reinhard Heydrich (immagine precedente), capo della tristemente nota Gestapo, e l’anno seguente con il trasferimento della sede della Commissione a Berlino, nella sede della Reichskriminalpolizeiamt (RKPA), il dipartimento centrale di investigazione criminale della Germania nazista.

Un solo esempio della nazificazione dell’ICPC rende più evidente la infusione dei principi nazisti di polizia con le pratiche di polizia esistenti: dopo che la sede fu trasferita a Berlino i moduli del mandato di perquisizione dell’ICPC furono modificati solo in un aspetto, l’aggiunta della categoria “RASSE” (razza) accanto alla voce “RELIGION”.

Sulla continuità della Commissione durante la Guerra, sotto la direzione della Polizia tedesca come abbiamo appena visto, è interessante notare che un rapporto del 1940 su una pubblicazione di settore dichiarava che l’ICPC aveva continuato a funzionare dallo scoppio della guerra “perché tutti gli stati della Commissione (tranne naturalmente l’Inghilterra e la Francia, ndr) – continuano la collaborazione di polizia nell’ambito di questa Commissione”. Un successivo articolo del 1942 che promuoveva il sistema di polizia nazista, dichiarava ancora che “nonostante la guerra, le relazioni internazionali, sebbene spesso in forme diverse” potevano essere mantenute e promosse.

In un libro pubblicato nel 1943, il segretario generale Oskar Dressler dichiarò che non meno di 21 Paesi – tra cui gli Stati Uniti – stavano ancora cooperando con il quartier generale dell’ICPC a Berlino. In effetti, gli Stati Uniti sono stati legalmente membri dell'ICPC durante la guerra, poiché l'approvazione dell'appartenenza alla Commissione non è mai stata revocata. Che si trattasse di una mera questione formale divenne chiaro quando, dopo la caduta della Germania nazista, si scoprì che l'ICPC, controllato dai nazisti, dopo il 1941 aveva ancora inoltrato circa 100 avvisi di ricerca al Federal Bureau of Investigation, un numero non identificato dei quali, secondo quanto riferito, era stato inoltrato dopo l'entrata in guerra degli USA. Il periodico dell’ICPC, Internationale Kriminalpolizei, continuò a essere pubblicato regolarmente durante gli anni della guerra. La pubblicazione conteneva principalmente articoli di interesse generale e avvisi amministrativi, tutti scritti dalla polizia o da simpatizzanti nazisti. Nel numero del 29 febbraio 1944 del periodico ICPC, apparve un breve articolo su “Il raduno dei membri dell’ICPC a Vienna”, tenutosi dal 22 al 24 novembre 1943. L’incontro fu probabilmente il primo svolto dal 1938, ma l’articolo non menzionava alcun evento o decisione degna di nota raggiunta durante la conferenza.

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il direttore dello statunitense FBI (Federal Bureau of Investigation), Hoover

Atmosfera da romanzo giallo assume il destino dei dossier dell’ICPC dopo la conquista di Berlino da parte degli Alleati. Alla fine della guerra in Europa, voci giornalistiche asserivano che il 2 agosto 1945 le autorità dell’esercito americano avevano scoperto a Berlino gli archivi dell’ICPC formati dai fascicoli relativi a 18.000 criminali internazionali. Studiosi hanno affermato che parte dei documenti dell’ICPC sono stati distrutti durante i raid su Berlino, ma che alcuni sono stati recuperati dalle rovine e forse portati a Mosca dai militari sovietici. In una lettera del 4 dicembre 1945, il direttore dello statunitense FBI (Federal Bureau of Investigation), Hoover (immagine precedente) fu informato del “recupero degli archivi dell’ex Ufficio di Vienna”.
Nel maggio 1946, a Hoover fu detto allo stesso modo che Florent Louwage, il primo presidente dell’ICPC dopo la guerra, era “riuscito a nascondere alcuni dei documenti della Commissione in Germania” e ora aveva “in suo possesso a Bruxelles i fascicoli di circa 4.000 criminali”. Due anni dopo, l’addetto FBI a Parigi confermò che “una parte dei fascicoli della Commissione” era stata “recuperata”.
… continua …



Cooperazione. Dal Primo congresso alla creazione dell'INTERPOL.


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(Johannes Schober)

Nei giorni in cui si festeggiano i 100 anni dell'INTERPOL, proprio a Vienna, capitale ove è nata, continuiamo a ripercorrere la storia della cooperazione di polizia. Dopo il Primo congresso, tenutosi nel Principato di Monaco nel 1914 ...

Si deve attendere la fine della I^ Guerra Mondiale per proseguire nelle ricerche di intese volte a implementare la collaborazione transnazionale. Un primo parziale tentativo è del settembre 1922: durante una riunione della polizia a New York, fu istituita la Conferenza internazionale della polizia (IPC): concepita come un’organizzazione per promuovere e facilitare la cooperazione internazionale tra le forze di polizia, in realtà la Conferenza diede vita ad un’organizzazione prevalentemente americana che si occupava principalmente di favorire standard di professionalità tra le forze dell’ordine locali degli Stati Uniti. L'IPC fu organizzato in modo indipendente da funzionari di polizia, in particolare all'interno del Dipartimento di polizia di New York. La cooperazione era pensata in modo da attuarsi tra i membri della Conferenza, al di fuori del contesto dei sistemi legali formali. A causa della distanza con l'Europa e altre parti del mondo e delle reti di telecomunicazioni non ancora sviluppate, e poiché gli Stati Uniti non avevano ancora una polizia federale ben strutturata, le operazioni di polizia statunitensi in quel momento rimanevano isolate.

L’iniziativa della Polizia Austriaca nel 1923, e del suo Capo Johannes Schober (Cancelliere federale dal 1921 al 1922 e dal 1929 al 1930, immagine precedente), fa sì che si tenga a Vienna una nuova, la seconda, Conferenza internazionale di polizia criminale, durante la quale viene finalmente deliberata la creazione della Commissione Internazionale di Polizia Criminale, primo nucleo di quello che sarà l’attuale Interpol – OIPC, l’organizzazione di polizia internazionale più duratura.

Quella che fu allora definita ICPC (International Criminal Police Commission), fu il risultato non di una iniziativa diplomatica, ma di una proposta presa indipendentemente da funzionari di polizia di vari Paesi, principalmente europei. L’esigenza era quella di provvedere al controllo di una criminalità mutata alla fine del primo conflitto mondiale anche mercé la maggiore apertura delle frontiere. La particolarità è che la Commissione fu istituita senza la firma di un trattato internazionale o di un documento legale. Le attività dell’ICPC sono state pianificate in occasione di riunioni di polizia e tramite corrispondenza tra funzionari di polizia, senza controllo da parte dei rispettivi Governi. Inoltre, per molto tempo dalla sua fondazione, l’ICPC non ha avuto uno status giuridico riconosciuto a livello internazionale e non è stata formalizzata alcuna procedura legale affinché un’agenzia di polizia, piuttosto che uno Stato nazionale, acquisisse l’appartenenza alla Commissione.

Non a caso l’evento ha luogo al temine della I^ Guerra Mondiale. In tale periodo infatti emerge un aumento transnazionale e un’internazionalizzazione del crimine: nuovi tipi di reato hanno luogo in Paesi in fase di rapido cambiamento sociale e progresso tecnologico. La Commissione istituì nuovi sistemi di mezzi tecnologicamente avanzati per la comunicazione e trasmissioni dirette da polizia a polizia, in reazione alle gravose procedure legali di estradizione. Tra il 1923 e il 1938, la Commissione tenne quattordici incontri internazionali in vari Paesi europei e approfondì costantemente le strutture organizzative. Nel corso degli anni, l’adesione all’ICPC si andava gradualmente ampliando. Basti dire che nel 1940 la Commissione rappresentava più di 40 stati, tra cui la maggior parte delle potenze europee (ad esempio Francia, Germania e Italia) e alcuni Paesi non europei, come Bolivia, Iran, e Cuba.

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(Michael Skubl)

Il quartier generale dell’ICPC fu posto a Vienna. Nel maggio 1934, fu un funzionario della Polizia italiana, Antonio Pizzuto, a proporre che la presidenza dell’ICPC risiedesse stabilmente presso la Direzione della Polizia della capitale austriaca. La mozione fu accolta e il presidente della polizia di Vienna Michael Skubl (immagine precedente) divenne il presidente dell’ICPC. La sede conteneva divisioni specializzate sulla falsificazione di passaporti, assegni e valute, impronte digitali e fotografie e altri sistemi tecnici propri della polizia. Inoltre, mezzi di comunicazione diretta “da polizia a polizia”, come una rete radio e pubblicazioni, risultano tra i primi traguardi della neonata ICPC. Nel 1935 l’organizzazione contava 34 Paesi membri.
… continua …



VERSIONE ITALIANA UK, LA PROPOSTA DI LEGGE SULLA PROTEZIONE DEI DATI E SULL’INFORMAZIONE DIGITALE ALL’ESAME DEL PARLAMENTO Il disegno di legge sulla protezione dei dati e sull’informazione digitale, originariamente pubblicato l’8 marzo, ha come obiettivo quello di apportare varie riforme al Regolamento generale sulla protezione dei dati e al Data Protection Act 2018 del Regno …


Cooperazione. Un po' di storia. La seconda parte. Dal white slave traffic al Primo congresso.


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(Locandina di un film sul white slave traffic)

Nella parte precedente abbiamo raccontato degli albori della cooperazione internazionale di polizia.
Un altro focus delle attività di polizia internazionale a conclusione dell’Ottocento – allorquando il tema esordisce con grande forza nel dibattito pubblico – fu posto sulla prostituzione internazionale, definita inizialmente “commercio delle schiave bianche” (white slavery, immagine precedente).
Si trattava di un fenomeno criminale piuttosto esteso, coinvolgente donne maggiorenni ed anche minorenni, che necessitava di una risposta a livello internazionale. Furono soprattutto inchieste giornalistiche ad evidenziare episodi di vendita da parte delle famiglie o di rapimenti di giovani costrette a prostituirsi, in Inghilterra, Francia, Stati Uniti, tanto da divenire argomento di rilievo, che suscitava notevole interesse nei lettori.
Un primo International Congress on the White Slave Trade si tenne a Londra il 21, 22 e 23 giugno del 1899, con la partecipazione di delegati provenienti da Austria, Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, Russia, Svezia, Svizzera, la stessa Gran Bretagna e Stati Uniti, su iniziativa della National Vigilance Association, una “association of men and women to enforce and improve the laws for the repression of criminal vice and public immorality, to check the causes of vice, and to protect minors”, considerata l'organizzazione più importante per la lotta contro il traffico sessuale nella Gran Bretagna di fine secolo.
Una più rilevante conferenza internazionale sulla tratta di prostitute fu organizzata dalle autorità francesi a Parigi il 15 luglio 1902. In un successivo incontro sempre nella capitale francese nel 1904, fu firmato l’“Accordo internazionale per la soppressione del traffico di schiave bianche” dai Governi di 12 Paesi europei. Ancora a Parigi il 4 maggio 1910, la “Convenzione internazionale per la soppressione del traffico di schiave bianche” fu firmata da 13 nazioni, tra cui la maggior parte dei Paesi che avevano sottoscritto sei anni prima. La “Convenzione internazionale per la repressione della tratta delle donne e dei fanciulli”, firmata a Ginevra nel 1921, auspicava un coordinamento internazionale ed accordi per le estradizioni degli imputati. Ratificata dall'Italia nel 1923, la Convenzione porterà alla costituzione dell’Ufficio Centrale per la repressione della tratta delle donne e dei fanciulli presso la Direzione Generale della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno.

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(Alberto I di Monaco)

La prima iniziativa del XX secolo per istituire formalmente una organizzazione internazionale di polizia su questioni di natura non politica fu presa al Primo Congresso della Polizia Criminale Internazionale a Monaco, dal 14 al 18 aprile 1914. Aderirono 24 Paesi, su convocazione del Principe Alberto I di Monaco (Immagine precedente[i][/i]).
L’incontro si concentrò sulla applicazione della legge penale. Le discussioni al Congresso si svolsero esclusivamente all’interno di un quadro giuridico, compresi i dibattiti su accordi di diritto internazionale, come le procedure di estradizione, il perfezionamento dei metodi di identificazione e la costituzione di uno schedario centrale nazionale.
Le proposte che riguardavano misure di polizia furono discusse quindi solo in funzione di principi giuridici.
Il Congresso non portò ad istituire un’organizzazione di polizia internazionale, soprattutto perché l’incontro non era stato organizzato da dirigenti di polizia, ma da politici e da funzionari legali. Rimase comunque il corpus delle intenzioni dei partecipanti, definito come “le 12 volontà”, un lascito che servirà da base per la successiva iniziativa di Vienna, di cui parleremo nella parte successiva.
Si parte dal migliorare i contatti diretti tra le forze di polizia dei diversi Paesi, mediante speditezza tecnica di comunicazione e la scelta di un linguaggio comune per armonizzare gli scambi di informazione. Il francese fu designato come lingua internazionale, seppure l’esperanto sia menzionato come una possibilità per il futuro, se fosse diventato sufficientemente diffuso: cosa che – come sappiamo – non avverrà.
La formazione è considerata vitale, sia in termini di studio di scienze forensi per gli studenti di giurisprudenza, sia in termini di pratica investigativa per gli agenti di polizia. Tra le “volontà”, la necessità di creare un sistema internazionale, standardizzato e centralizzato di schedatura dei criminali. Infine, l’estradizione è un punto chiave di discussione al Congresso, con quattro “desideri” relativi a questo argomento: i partecipanti riconoscono la necessità di un trattato di estradizione modello e la trasmissione rapida delle richieste, che devono fungere da base per l’arresto provvisorio.
… continua …



VERSIONE ITALIANA UE, DUE COMMISSIONI DEL PARLAMENTO APPROVANO LO SPAZIO EUROPEO DEI DATI SANITARI E’ stata approvata la creazione di uno spazio europeo dei dati sanitari (EHDS), che consente ai cittadini di controllare i propri dati sanitari personali e di facilitarne la condivisione sicura a fini di ricerca e altruistici (ossia senza scopo di lucro). …


INTERPOL 100 anni. Facciamo un po' di storia della cooperazione internazionale.


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Nei giorni in cui l’INTERPOL (abbreviazione di "Organizzazione Internazionale di Polizia Criminale"), ovvero la più importante organizzazione internazionale che facilita la cooperazione tra le forze di polizia di diversi paesi, celebra a Vienna i suoi 100 anni di vita (nell'immagine il segretario generale Jürgen Stock tiene il discorso d'apertura della 91a Assemblea Generale), ripercorriamo a tappe la storia della mutua assistenza tra Nazioni nel settore del contrasto alla criminalità globale, cominciando dall’inizio …

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Luigi Lucheni uccide l’imperatrice Elisabetta d’Austria

Siamo nel 1898. Il Governo italiano convoca a Roma una “Conferenza Internazionale per la difesa sociale contro gli anarchici” che si tiene dal 24 novembre al 21 dicembre. Il 10 settembre precedente, sulla passeggiata del Lago di Ginevra, in attuazione della dottrina anarchica della propaganda del fatto che prevede di colpire i simboli del potere, Luigi Lucheni aveva assassinato l’imperatrice Elisabetta d’Austria, popolarmente nota come Sissi (immagine precedente). L’ attentato si inserisce in quella che viene definita la “Decade del Regicidio”. Nel corso del decennio, attentati riconducibili agli anarchici hanno registrato 60 omicidi ed il ferimento di circa 200 persone.
Una settimana dopo l’assassinio di Sissi, il ministro degli esteri austriaco propone al suo collega svizzero di formare una “Lega internazionale di polizia” anti–anarchica. Il piano austro–svizzero rimane inattuato, ma il 29 settembre successivo il governo italiano indìce la conferenza internazionale che si terrà a Roma per organizzare la lotta all’anarchismo.
Partecipano 54 delegati provenienti da 21 Paesi europei, inclusi Gran Bretagna, l’Impero Germanico, Francia ed Austria–Ungheria. Nel protocollo finale sono individuate tre direttrici: monitoraggio del fenomeno anarchico – che utilizzava “mezzi violenti per distruggere l’organizzazione della società” –, creazione di agenzie specializzate e scambio di informazioni.

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Alphonse Bertillon e le misurazioni antropometriche

Ciò anche con riguardo alla identificazione attraverso il metodo del portrait parlé, sviluppato dal sistema di bertillonage inventato da Alphonse Bertillon, che prevedeva la classificazione dei sospetti criminali sulla base di misurazioni antropometriche (immagine precedente). Anche l'identificazione attraverso l'utilizzo delle impronte digitali (tuttora utilizzata) farà ingresso nell’ambito della polizia criminale-scientifica verso la fine dell’Ottocento.

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Nel novembre di due anni dopo, sono le autorità russe a prendere a monito l’assassinio del Presidente degli Stati Uniti McKinley (immagine sopra) per mano dell’anarchico di origini polacche Leon Czolgosz, quale occasione per implementare il Protocollo di Roma. La Conferenza si tiene nel marzo del 1904, a San Pietroburgo, allora capitale della Russia. Ad incontrarsi stavolta dieci delegazioni, che raggiungono un accordo su un Protocollo Segreto per una “guerra internazionale all’Anarchismo”.
In realtà, le pratiche di polizia internazionale dalla metà del XIX secolo in poi erano organizzate su base limitata. La maggior parte della cooperazione di polizia europea fino all’inizio del XX secolo come abbiamo visto riguardava per lo più compiti politici, relativi alla protezione del governo e mirati a contrastare attività sovversive.
Un esempio ci viene dalla Unione di polizia degli Stati tedeschi, un'organizzazione di polizia internazionale attiva dal 1851 al 1866 per sopprimere l'opposizione politica di liberali, democratici e socialisti. L'Unione di polizia coinvolgeva sette nazioni di lingua tedesca, che erano ideologicamente affini e politicamente federate.
Gli stessi Protocolli di Roma e San Pietroburgo non assumono la veste di Trattati da ratificare, e pochi Paesi introducono nella propria legislazione i suggerimenti provenienti dalle Conferenze.
Insomma, per il momento la Cooperazione rimane materia da trattarsi in via amministrativa a livello di Forze di Polizia.
… continua …



Semplificare la burocrazia per rendere più semplice fare imprese in Europa e abbracciare le tecnologie più recenti, compresa l’intelligenza artificiale, per sostenere aziende e amministrazioni pubbliche. Questo il messaggio della presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen lanciato in...

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VERSIONE ITALIANA UE, IL CONSIGLIO ADOTTA IL DATA ACTIl Consiglio ha adottato il Data Act, la nuova legge avrà come obiettivo quello di “liberare” un enorme potenziale economico contribuendo in modo significativo alla creazione di un mercato interno europeo dei dati. L’utilizzo dei dati sarà potenziato e si apriranno nuove opportunità a vantaggio dei cittadini …


European Health Data Space: EU committees vote in favour of mandatory interconnected electronic patient records for all citizens


The lead committees of the European Parliament, LIBE and ENVI, have today voted in favour of the creation of a “European Health Data Space” (EHDS), which will bring together information … https://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2014_2019/plmrep/COMMITTEE

The lead committees of the European Parliament, LIBE and ENVI, have today voted in favour of the creation of a “European Health Data Space” (EHDS), which will bring together information on all medical treatments received by citizens. Specifically, the bill will oblige doctors to upload a summary of each patient’s treatment to the new data space (Article 7). Exceptions or a right to object are not provided for, even when it comes to particularly sensitive diseases and therapies such as mental disorders, sexual diseases and disorders such as impotence or infertility, HIV or drug abuse therapies. Patients would be able to restrict access to their health records, but not their creation.

“The EU’s plan to collect and interconnect records on all medical therapies entails irresponsible risks of data theft, hacking or loss. Even the most delicate therapies can no longer be administered off record in the future,” criticises Patrick Breyer, Pirate Party MEP and co-lead negotiator for the Greens/European Free Alliance in the EU Parliament’s Committee on Home Affairs. “This is nothing other than the end of medical confidentiality. Have we learnt nothing from the international hacker attacks on hospitals and other health data? If every mental illness, addiction therapy, every erectile dysfunction and all abortions are registered, concerned patients risk being deterred from seeking urgent medical treatment – this can make them ill and put a strain on their families. This digital disempowerment of patients needs to be put to a vote in plenary in December!”

Breyer, who voted against the bill today, also criticises the fact that patients would need to actively object to prevent healthcare providers and industry from using their data. “For many patients who have little time, limited language skills or education, or who are elderly, having to actively object with a certain authority or via a digital tool is too complicated in practice to give them a real choice. International standards such as the World Medical Association’s International Code of Medical Ethics or the Helsinki declaration on Ethical Principles for Medical Research require seeking patients consent before disclosing their medical information. A public opinion poll we commissioned confirms that citizens expect to be asked for their consent before their health records are being shared. Every website asks for our permission before setting a cookie, but we are not even asked before our health records are shared? This system deprives patients of real control over their data and does not deserve our trust.“

The European Parliament’s plenary is due to vote in December and can make final amendments. A survey by the European Consumer Organisation (BEUC) has shown that 44% of citizens are worried about their health data being stolen; 40% fear unauthorised access to their data.

According to the latest state of negotiations, the EU governments also want to introduce a compulsory interconnected electronic health record for everyone without any right of objection. This could be decided as early as 6 December in the so-called COREPER Committee. Trilogue negotiations between the institutions will ensue with a view of finding an agreement early next year.


patrick-breyer.de/en/european-…



Mandatory digitalisation in the healthcare sector: EU Parliament and EU governments plan compulsory electronic patient record for all


In the upcoming Committee vote on creating a European Health Data Space (EHDS) on 28 November, the European Parliament wants to support the mandatory registration of every treatment of a patient …

In the upcoming Committee vote on creating a European Health Data Space (EHDS) on 28 November, the European Parliament wants to support the mandatory registration of every treatment of a patient in a remotely accessible Electronic Health Record. EU governments also want to endorse a compulsory Electronic Health Record for everyone, possibly as early as 6 December in the so-called COREPER Committee. Patients would be able to restrict data access, but not the electronic collection of summaries of all medical treatments.

“The EU’s planned mandatory electronic patient file with Europe-wide access entails irresponsible risks of theft or loss of the most personal therapeutical data and threatens to deprive patients of any control over the digitisation of their health data,” criticises Patrick Breyer, Pirate Party MEP and chief negotiator for the Greens/European Free Alliance group in the EU Parliament’s Committee on Home Affairs (LIBE). “Have we learnt nothing from the international hacker attacks on hospitals and other health data? If every mental illness, substance abuse therapy, every potency weakness and all abortions are compulsorily recorded, concerned patients may be deterred from seeking urgent medical treatment altogether – this can make people ill. This legislation has been designed for health industry, not to empower citizens.”

The plenary of the European Parliament is due to vote on the Committee recommendation in December and can make final amendments. A survey by the European Consumer Organisation (BEUC) has shown that 44% of citizens are concerned about the risk of health data theft; 40% fear unauthorised access to their data.


patrick-breyer.de/en/mandatory…



VERSIONE ITALIANA AUSTRALIA, NUOVE NOMINE PER GLI ISTITUTI DELLA PRIVACY E DELLA INFORMAZIONI In Australia per la prima volta dal 2015, l’OAIC – Commissario australiano per l’informazione – avrà un commissario FOI, un commissario per la privacy e un commissario per l’informazione autonomi, come era stato previsto dal Parlamento. Carly Kind è stata nominata Commissario …


La presidenza spagnola del Consiglio dell’UE ha chiesto agli Stati membri flessibilità nel delicato settore delle forze dell’ordine in vista di un incontro politico cruciale per la legge sull’intelligenza artificiale. L’AI Act è un disegno di legge faro per regolamentare...


“Il Garante per la privacy neozelandese adotterà il codice di condotta sulla privacy biometrica” Il Privacy Commissioner neozelandese, il 23 novembre 2023, ha annunciato – con un breve documento esplicativo – che adotterà il codice di condotta sulla privacy per regolamentare la biometria. Nei primi mesi del 2024 verrà pubblicata la bozza di testo su …


VERSIONE ITALIANA UK, LA CREAZIONE DELLA STERLINA DIGITALE SUSCITA REAZIONI CONTRASTANTILa creazione di una moneta digitale è argomento controverso: secondo un recente sondaggio condotto le Regno Unito solo il 46% dei professionisti legati al mondo della finanza è favorevole alla creazione di una moneta digitale. Uno dei timori espressi è che questo tipo di “moneta” …

Gabriele Orlando reshared this.



VERSIONE ITALIANA UE, IL CONSIGLIO CONSIDERA IL GDPR UN “SUCCESSO” MA CHIEDE UNA VALUTAZIONE COMPLETA Gli Stati membri a 5 anni dall’entrata in vigore del GDPR, sottolineano come la protezione dei dati sia una “componente vitale” di una innovazione responsabile e di come l’approccio tecnologicamente neutro del GDPR abbia permesso di adattarsi alle sfide poste …


VERSIONE ITALIANA UK, L’ICO AVVERTE I PRINCIPALI SITI WEB DEL REGNO UNITO DI APPORTARE MODIFICHE AI COOKIEIn UK il Commissario per l’informazione ha avvertito i principali gestori di sit web che potrebbero subire una serie di controlli relativamente alle loro policy riguardo i cookie perché gli utenti devono poter rifiutare il tracciamento con la stessa …


VERSIONE ITALIANA USA, DIMINUISCONO LE CLASS ACTION VERSO LE AZIENDE PER AVER DIVULGATO LA CRONOLOGIA DELLE VISUALIZZAZIONI VIDEO DI PERSONE SENZA CONSENSOSecondo una analisi condotta da Bloomberg Law un gran numero di aziende, a partire dal 2022, si sono viste raggiungere da querela perché molti avvocati, interpretando un vecchio statuto, le hanno ritenute responsabili di …


VERSIONE ITALIANA UE PROSEGUONO I NEGOZIATI SULL’ AI ACT L’AI Act è la normativa che nasce per regolamentare l’intelligenza artificiale. Il dossier attualmente è nell’ultima fase del processo legislativo quella nella quale la Commissione europea, il Consiglio e il Parlamento si riuniscono in “triloghi” per definire le disposizioni finali della legge. Francia, la Germania e …


Less waste, more consumer protection: MEPs adopt ‘Right to repair’ position


Today, the European Parliament adopted its position on the ‘right to repair’ law. The new rules will make it easier for consumers to get their defective products repaired, reducing the need …

Today, the European Parliament adopted its position on the ‘right to repair’ law. The new rules will make it easier for consumers to get their defective products repaired, reducing the need to discard them. MEPs agreed that manufacturers shall be obliged to provide spare parts to independent repairers, and a digital platform shall be set up in each Member State to connect customers and repairers. The legislation also introduces rules to encourage more repairs during the warranty period instead of replacing goods. The text now moves into trilogue negotiations with the Council of the EU and the European Commission.

Patrick Breyer, Member of the European Parliament for the German Pirate Party, comments:

“Pirates support this initiative because we think users should control the tech they use every day. For IT, the requirement that updates must be reversible and shall not lead to diminished performance will be useful. But we Pirates still believe that the right to repair could go further, and would like to see this implemented in future legislation. Current laws say IT device makers must provide updates for a reasonable period of time, but they’re not required to fix known vulnerabilities quickly. That needs to change to keep us safe. The source code and tools for development of information technology should be made public so the community can take care of them when a manufacturer stops supporting a widely used product. Requiring manufacturers to enable 3D printing of spare parts in case of orphan products, as now proposed by Parliament, is a significant step in the right direction.“

Czech Pirate Party MEP Marcel Kolaja, Quaestor of the European Parliament and Member of the leading Internal Market and Consumer Protection Committee (IMCO), comments:

“The ‘right to repair’ proposal is a milestone on the way to a more circular economy. Nowadays, most of the time, it is easier for consumers to throw away broken goods than to have them repaired, even if it is only a minor damage. The result is both unnecessary spending and tons of waste that burdens the environment. Today, Europeans are estimated to lose up to €12 billion a year by throwing away goods unnecessarily, generating 35 million tonnes of waste. Both are relatively easy to prevent, which we are now aiming to do with this mandate.”


patrick-breyer.de/en/less-wast…



I deputati del Parlamento europeo coinvolti nella legge sull’Intelligenza artificiale discuteranno martedì (21 novembre) l’aspetto di governance della legislazione alla luce delle recenti discussioni sui modelli di intelligenza artificiale più potenti. L’AI Act è una legge fondamentale che regola l’intelligenza...


VERSIONE ITALIANA USA, LA FCC PERSEGUIRA’ UNA INDAGINE SULL’IMPATTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SU ROBOCALL E ROBOTEXTSJessica Rosenworcel, Presidente della Federal Communication Commission, ha dichiarato che verrà avviata una indagine sull’impatto dell’intelligenza artificiale sulle robocall e sui robotext, con il fine di eliminare “questa spazzatura”. Alla Agenzia sarà chiesto anche di raccogliere informazioni su questo argomento specifico …

Ferdinando Santacroce reshared this.



“ICO: ‘Be smarter than your smart tech’” L’Information Commissioner’s Office (“ICO”) del Regno Unito ha pubblicato alcuni suggerimenti per aiutare i consumatori a fare acquisti tecnologici intelligenti durante i saldi del Black Friday. Con questa particolare iniziativa l’Autorità intende sensibilizzare sui potenziali rischi a cui gli acquirenti potrebbero esporsi inconsapevolmente. Un recente studio mostra infatti …


Dalla dipendenza tecnologica alla mancanza di competenze, le PMI digitali europee si trovano ad affrontare una sfida in salita per guidare l’agenda della sovranità digitale dell’UE. La European DIGITAL SME Alliance ha organizzato lunedì (13 novembre) il Digital SME Summit,...


Secondo un documento informale visionato da Euractiv, i tre maggiori paesi dell’UE stanno spingendo per codici di condotta senza un regime sanzionatorio iniziale per i modelli di fondazione piuttosto che obblighi prescrittivi nel regolamento sull’intelligenza artificiale. L’AI Act è una...


VERSIONE ITALIANA USA, NUOVE NORME SUI DIRITTI DEI GENITORI IN RISPOSTA AL PRIVACY ACTSecondo le linee guida del Family Educational Rights and Privacy Act (FERPA) gli studenti dai 18 anni in su devono fornire ai loro genitori il loro consenso scritto per che questi possano accedere alle informazioni sul loro stato di salute. Matt Gaetz …

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