Nota di lettura di Sospensioni di Felice Serino
Enrico Cerquiglini
Sospensioni di Felice Serino è una raccolta che affronta le grandi domande dell'esistenza, muovendosi tra i confini dell'umano e il mistero del trascendente. Fin dal titolo, emerge una poetica sospesa, tesa a cogliere quel momento in cui il pensiero si arresta e l'intuizione si fa parola. La scrittura di Serino si caratterizza per una tensione costante verso l'oltre, verso una dimensione che supera il quotidiano, ma che del quotidiano si nutre, in una continua dialettica tra ciò che è evidente e ciò che rimane insondabile. Il tema della fede, come nota magistralmente Mario Saccomanno nella Prefazione, attraversa molti dei testi come ricerca incessante di un senso nell'apparente caos dell'esistenza. La figura divina è un'eco lontana, mai definita con certezza, ma presente come tensione, come bisogno di risposta a un universo che sembra spesso muto. Questo slancio si intreccia con una profonda consapevolezza della fragilità umana, della caducità del corpo e della precarietà dell'anima, che combatte per trovare il suo posto in un mondo in continua trasformazione.
La raccolta è intrisa di simbolismo, con immagini che spaziano dalla natura (ulivi, girasoli, cieli plumbei) a frammenti di memoria personale. La natura diventa così un tramite per esprimere sentimenti universali: la luce e l'ombra, il radicamento e il movimento, la vita e la morte. Questo dualismo è reso con un linguaggio che unisce concretezza e astrazione, in un equilibrio che a volte raggiunge vertici di lirismo e altre volte si fa volutamente spigoloso, quasi a voler sottolineare l'impossibilità di afferrare del tutto il significato profondo dell'esistere.
Serino opta per dei versi liberi e talvolta frammentati, con una preferenza per frammenti brevi, che richiamano intuizione o visioni oniriche. Questo approccio stilistico amplifica la sensazione di sospensione, lasciando al lettore il compito di ricucire i fili tra un'immagine e l'altra, tra un pensiero e l'altro. Serino sembra voler catturare il movimento stesso del pensiero, il suo fluttuare tra i confini della materia e dello spirito.
Tra i temi ricorrenti si trovano la memoria e la colpa, elementi che legano il vissuto personale a un contesto universale. I ricordi, spesso evocati in modo frammentario, assumono una dimensione archetipica, diventando non solo testimonianza del passato, ma anche monito per il presente. Questo intreccio tra individuale e collettivo è una delle caratteristiche salienti della poetica di Serino, che riesce a parlare di sé senza mai chiudersi in un'autoreferenzialità sterile, ma anzi aprendo i suoi versi a una dimensione corale.
Non tutti i testi sono di immediata comprensione: l'autore non teme di sfidare il lettore, spingendolo a confrontarsi con immagini e concetti che non offrono risposte facili. In alcuni momenti, questa complessità può risultare spiazzante, ma è proprio in questa sfida che risiede la forza del libro. Serino ci invita a fermarci, a sospendere il giudizio, e a immergerci in un viaggio che non ha necessariamente una meta, ma che è intriso di significato in ogni passo.
Con Sospensioni, Felice Serino ci conduce lungo un percorso che è tanto spirituale quanto esistenziale, restituendo al lettore un senso di appartenenza a quel mistero che chiamiamo vita.