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Sliding Doors #6

Nei paesini un altro momento di vitalità è più o meno verso l’ora di cena. Dai negozi che chiudono, ai bar che si svuotano, c’è movimento. Nessuno però, fa caso al bar dell’angolo perchè il lunedì è chiuso per turno. Le luci spente non impensieriscono nessuno.

Nemmeno Guido, che è quel tipo che cammina a passo spedito almeno un centinaio di volte al giorno su e giù per la via fa caso alle vetrine spente.

Nota però il gatto del bar appollaiato sul davanzale della finestra che miagola.

” Ciao Simba! Ti hanno chiuso fuori?” chiede come se potesse ricevere risposta.

Ma il gatto che lo conosce comincia a fare le fusa e dare colpi con la testa contro la mano.

Come per aiutarlo? Guido fa spaziare gli occhi in lungo e in largo ma purtroppo non scorge nessuno, nessuna luce nessun rumore dentro la casa adiacente al bar.

Sta sopraggiungendo la sera, la sera d’estate, con brevi folate di vento per un effimero refrigerio dall’afa che caratterizza le estati in pianura.

La gente ancora circola in bicicletta o a piedi per respirare più agevolmente e non sudare eccessivamente. Il tempo passa lentamente , solamente cinque minuti dopo il gatto è sparito, ritirato nella sua tana.

Come Anna è ancora ritirata nella sua tana, al caldo ma sembra non importarle, senza cena ma non ha fame. E’ ancora preda della rabbia per non avere sue notizie.

“ Non chiama! E figurati domani avrà tutto il giorno dedicato a se stesso, mangiare da solo, fumare da solo, STARE DA SOLO! Ecco quello che vuole, non me he gli ho dato tutto! vuole stare da solo! Basta prendo 40 gocce e resto immobile a letto.”

Sliding Doors #7

I paesi, specialmente quelli rurali, sono ancora l’ultimo anello che collega una comunità ai loro avi, alle società arcaiche. Ad uno stile di vita semplice e senza fronzoli, dove l’importante è stare bene assieme. Nonostante tutto queste caratteristiche stanno lentamente scemando: le storie personali diventano sempre più personali e isolate.
Ogni comunità ha tante storie quanti sono gli abitanti, ma oggi non si intrecciano più come una volta, o meglio si intrecciano tramite i social. Allora sì che in quei luoghi ognuno dà il meglio di sé, specialmente i giovani.

Quelli più anziani ancora ti avvisano quando passando vicino a casa tua avvertono un forte odore di gas, così tu possa provvedere chiamando l’assistenza.

Il giorno dopo un sole estivo cocente fino al tardo pomeriggio illuminava e riscaldava anche un avventore del bar che trovò di nuovo Simba appollaiato sul davanzale della finestra. Due carezze affettuose e il gatto cominciò a fare le fusa e a dare capocciate alla mano.

Saltò giù dalla finestra e guardò dal basso verso l’alto quell’omone gentile.

Fece lo slalom tra i suoi piedi e fece capire l’intenzione di volere andare verso il cortile. Un animo nobile che ama gli animali non rimane insensibile verso un così chiaro messaggio fatto da un gatto, notoriamente animale scontroso, così lo seguì e si trovò davanti ad un cancello in apparenza chiuso.

Simba, infatti, come d’abitudine si allungò con tutto il corpo e le zampe contro il cancello cercando di spingerne una parte.

“Ma cosa pensi di fare?”, e istintivamente allungò la mano e con enorme sorpresa il cancello con una leggera pressione, cigolando si aprì.

Simba sgattaiolò come un fulmine all’interno seguito dal buon samaritano.

C’era un silenzio strano per essere il retro di un bar, ma proprio mentre stava per andarsene ecco che arrivò. Come un soffio, caldo, afoso, denso e dolciastro passò per un istante sotto il suo naso, talmente veloce che ne rimase solo il ricordo nella mente, ma mentre più cercava aggettivi per descriverlo, solo uno ne rimaneva: sgradevole.

Sliding Doors #8

“ Thomas, senti anche tu questa puzza?” chiese Andreas al collega mentre stava chiudendo il cancello.

I due amici avevano una agenzia di assicurazioni che confinava con il bar, erano amici che poi sono diventati colleghi e conoscevano tutte le abitudini di quella parte di paese, se non tutto.

“Sembra che ci sia un animale morto in cortile!” rispose Thomas alzandosi sulle punte per poter sbirciare al di là del cancello che separava il cortile dalla strada.

“Non vedo niente”- aggiunse ma così facendo si appoggiò al cancello e si accorse che era aperto.

Entrarono e diedero un’occhiata intorno. Non c’era niente di diverso dal solito: la macchina di Jerome, i bidoni della spazzatura del bar vuoti [era il giorno di chiusura] i vasi dei sapori interrati e gli scatoloni vuoti accatastati sotto la finestra.

“Viene dalla casa, secondo me si è spento un freezer e tutto è andato a puttane!”- osservò Thomas.

“Sai cosa possiamo fare? Chiamare Jerome e avvisarlo!” suggerì Andreas già con il cellulare in mano.

Con somma sorpresa sentì squillare il cellulare di Thomas attraverso la finestra del bagno al piano di sopra.

E lo sentì per parecchio, finché non cadde il collegamento.

Provò ancora un paio di volte , ancora nessuna risposta.

“L’avrà dimenticato?” si domandò Thomas.

Fecero il giro dell’abitato, guardando dentro le finestre, in giardino e dietro le tende del bar. Non videro nessuno.

“Facciamo un ultimo tentativo, poi me ne vado a casa che ho fame.” Andreas tirò fuori il cellulare e compose un numero.

“Chiamo Anna, di sicuro avrà le chiavi ed entrerà per risolvere il problema! Ciò detto con un cenno salutò l’amico e si mise al volante.

Driiiiinnnnn! Driiiiiiinnnnn!

Da sotto le lenzuola emerse Anna strizzando gli occhi. [Per quanto ho dormito? Ho esagerato con le gocce? Che ora è? Ho udito un telefono? Sarà lui? Impossibile! Vediamo chi ha telefonato] Sara vide il numero di Andreas sul display, una cascata di pensieri iniziò a scorrere nella sua mente, ma nessuno che spiegasse il suo dubbio: “Perché cazzo mi avrà chiamato?” Premette il tasto di richiamata e attese.

“Ciao Andreas, sono Anna, mi hai cercato?”

“Sì, senti dal cortile si sente una forte puzza, quasi di marcio, temo si sia spento un freezer, sarà tutto scongelato, ho provato a chiamare Jerome ma non risponde, anzi ho sentito il suo cellulare suonare mentre ero in cortile ma non mi ha risposto. Sai dov’è? Ci pensi tu?”

Immediatamente sveglia non salutò neppure Andreas e si mise a sedere di scatto sul letto.

Sliding Doors #9

“ Giuro che se lo trovo sballato e tutto il contenuto del freezer da buttare gli spacco la faccia!– Anna quasi urlò mentre pensava.

“ Il pesce, gamberi e vongole appena comprati. Le tartine per gli aperitivi! Madonna!! Più ci penso e più mi incazzo! – Ormai era salita in macchina e dopo aver sfiorato lo spigolo del muro di casa partì sgommando verso il bar.

Appena arrivata nel retro, guardò tutt’intorno come se potesse vedere l’odore che le aveva anticipato Andreas. E’ sempre stata chiamata dai suoi amici “Segugio”, grazie all’incredibile senso dell’olfatto che dimostrava ogni volta che ce n’era bisogno. Come quella volta che se fosse stato per Jerome con il suo olfatto addormentato dalla nicotina sarebbero ancora seduti a raccogliere le briciole del locale dopo l’esplosione causata da una fuga di gas.

Invece, appena uscì in cortile, Anna sentì quell’odore acuto e pungente del gas e avvisò immediatamente il pronto intervento.

Anche questa volta lo sentì subito.

Entrò come una furia in magazzino sbattendo come Tatarella quella portina di legno contro lo stipite.

Senti solo il classico ronzio di tutti i freezer che funzionavano perfettamente.

Li guardò uno dopo l’altro come se potessero dirle qualcosa e sentì i suoi capelli rizzarsi dietro la nuca.

“ E’ entrato un animale! C’è un animale morto!”

Urlò sconfitta dal disgusto di dover fare i conti con qualcosa di vomitevole nascosta in qualche angolo della cantina.

Prese il telefono e compose il numero di Jerome.

“Dov’è quello stronzo!” – aveva appena finito di comporre il numero e il pensiero minaccioso che sentì uno squillo provenire dal piano di sopra.

Spalancò gli occhi e le si seccò la gola. C’è il telefono e non c’è Jerome che praticamente viveva con il cellulare attaccato alla mano.

Partì di corsa verso le scale e nemmeno si accorse di averne fatte due rampe che si trovò davanti alla porta d’ingresso dell’appartamento al piano superiore.

Mentre stava per appoggiare la mano sulla maniglia cominciò a percepire un odore tremendo aleggiare nell'aria.

Sliding Doors #10

Una ridda di domande scaturirono nella testa di Anna come un Big Bang.

Fu assalita da un vortice di domande, ogni domanda immediatamente dava origine ad un’altra. Bisognosa di risposte, ma non c’era risposta alcuna che potesse soddisfare la sua smania. Ogni cosa precipitava in un caos mentale e dopo qualche istante sospeso nel vuoto trascorso con lo sguardo ebete perso a fissare una porta di legno si sentì un groppo in gola.

Paralizzata in piedi davanti ad una porta chiusa evitava di prendere qualsiasi decisione.

Quegli istanti in cui il cervello è una tabula rasa, ma il tuo istinto primordiale ti avverte che aprire quella porta cambierà per sempre la tua vita.

Non sai quello che fai, non sai quello che dovresti fare ma sei sola, in una casa enorme, silenziosa. Sentì un clacson lontano e un rimbrotto di un ciclista nella strada sottostante.

Si decise ad appoggiare la mano alla maniglia e tentò di aprire. Era chiusa.

“ Perchè? Perchè? Perchè hai chiuso la porta? Chiudi solo l’ingresso! Non mi volevi ?” la domanda scaturita nella mente si stava trasformando in un urlo di terrore.

Sliding Doors #11

Anna sentiva il panico montare dentro di sé come un'onda oscura e travolgente. I suoi muscoli, dapprima rigidi, iniziarono a tradirla: un tremito sottile, quasi impercettibile, che ben presto divenne una tempesta incontrollabile. Le mani, prima ferme, ora danzavano in un movimento frenetico e ingovernabile. Il tremore si propagava come un veleno, serpeggiando attraverso le sue braccia, invadendo ogni fibra del suo corpo con una furia primitiva e incontrollata.

Un mantra ossessivo rimbombava nella sua mente frantumata: “Bisogna entrare. Devo entrare.” Le parole rimbombavano come un tamburo impazzito, cancellando ogni altro pensiero razionale, ogni tentativo di controllarsi.

Con una determinazione disperata, corse sul terrazzo adiacente, i suoi passi ritmati da un'urgenza selvaggia. Un tubo di metallo, un tempo destinato a sostenere orgogliosamente una bandiera, ora era diventato la sua unica arma contro la barriera che la separava dalla verità. Lo afferrò con mani tremanti ma volontà di acciaio.

Come una furia scatenata, si lanciò contro la porta. Il primo colpo risuonò con un tonfo secco: il metallo penetrò nel legno con una violenza quasi carnale. Ma non era abbastanza. Ancora e ancora si scagliò, ogni colpo scandito dal suo respiro affannoso, dai suoi singhiozzi trattenuti.

Quando finalmente cedette, letteralmente scivolò dentro come un'ombra. L'odore la colpì immediatamente: acre, putrescente, carico di un presagio di morte che le assalì le narici e minacciò di soffocarla.

Le gambe tremolanti la sostennero a malapena. Si aggrappò al tavolino nel corridoio, un ultimo baluardo contro il collasso totale. Un istante di esitazione: aveva il coraggio di procedere? L'odore, sempre più intenso, proveniva dal bagno, un richiamo macabro che non poteva ignorare.

Con movimenti da sonnambula, raggiunse lo stipite del bagno. Dapprima tutto sembrava normale: piastrelle lucide, la doccia nell'angolo, la vasca maestosa. Ma poi lo specchio la tradì, rivelando l'orrore: Jerome, immobile, con una carnagione bluastra, giaceva esanime tra la vasca e il bidet.

Il mondo intorno a lei si dissolse in un vortice nero. Cadde, pesante e inerte, come un corpo privo di vita, inghiottita dall'abisso del suo stesso terrore.


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#10 #8 #9 #6 #7 #11


Diciassette luglio duemilaventitre Sliding Doors #1 3.30 di mattina, fa caldo anche dopo una doccia.

Penso che dovrei cercare di alzar...

Buio.

9.00 di mattina, sole ed una bella freschezza soffia attraverso le strade e le case. Il centro del paese è come al solito popolato dai quotidiani avventori abituati a passeggiare in centro mossi dalle più disparate esigenze. Chi deve andare in farmacia, “sai mio marito ha terminato le aspirine”, chi deve andare dal macellaio, “ ho finito le bistecche, ma già che ci sono prendo anche il formaggio” chi deve prendere le sigarette ma anche il giornale, chi esce per fare quattro chiacchiere, “ perchè in casa non so che fare”. Quasi tutti hanno come abitudine di fermarsi al bar dell'angolo per un intermezzo con un caffè, un succo, una bibita fresca. 9.30 qualcuno lancia delle occhiate verso la piazza , qualcosa non quadra ma non riesce a capire immediatamente. “ Non hanno ancora aperto” osserva quello che è parcheggiato sulla bicicletta di fianco alla panetteria dalle otto del mattino, accennando con un gesto del mento all'indirizzo del bar. “ Avranno fatto tardi ieri sera” suggerisce una signora appena uscita con un sacchetto di pane. “Ho sentito che ieri sera hanno litigato un'altra volta e se n'è andata a casa”. “Ah quindi deve aprire lui? ” aggiunge un ragazzotto appena arrivato e conclude: “ adesso dove andiamo a bere il caffè?” Sliding Doors #2 Il via vai continua con lo schema classico dei paesi, momenti deserti subito sostituiti da momenti di intenso traffico. Un uomo ben vestito si ferma davanti all’ingresso del bar, compone un numero sul cellulare e attende guardandosi intorno.

“ Ehi, Bistèk ! Come va? “ domanda una signora con i capelli corti biondi che sembra uscita da un centro profughi.

“ Non c’è male, e tu, sempre sbarazzare cantine? “

“ Sì ma adesso non interessa più a nessuno! “ risponde sconfortata la donna e aggiunge “ cosa fai qui impalato? “

“ E’ il mio giro settimanale per raccogliere ordini ma a quanto vedo oggi qui non concludo niente“ risponde sconsolato il rappresentante

“ Succede ogni tanto ma quasi sempre in tarda mattinata aprono, altrimenti di solito mettono un biglietto di avviso per la chiusura momentanea “

“ Va bè, ho un altro appuntamento, devo scappare, ci vediamo! “ conclude l’uomo avvicinandosi alla sua macchina. La donna saluta con un cenno della mano e prosegue immersa nei suoi pensieri. Dall’altra parte del paese, una casa sta vivendo la stessa situazione. Finestre chiuse, persiane chiuse, porte chiuse, nessun segno di vita. Del resto nelle piccole realtà è una situazione molto frequente negli ultimi tempi.

Sliding Doors #3

“ Hai telefonato al papà? “ chiese Alice mentre si schermava gli occhi dal sole e cercava di guardare quella figura che troneggiava ai suoi piedi, era sdraiata a prendere il sole.

Théo si sfregò le mani tra i capelli bagnati scuotendo la testa.

“ Non ancora, adesso starà lavorando e io devo andare in barca con Lucas ! Lo chiamo stasera che sarà a casa, promesso! “ rispose e subito si girò scattando di corsa verso il mare.

“ Ehi ricordati di fargli concludere la faccenda con l’avvocato, non voglio alti pensieri! gli urlò contro Alice e poi si rivolse verso la nonna sotto l’ombrellone:

“ Potrebbe costarci altri soldi oltre a quelli spesi per il divorzio! “

La nonna guardò il mare e rimase indifferente, come faceva con tutto da quando era rimasta vedova. Si accontentava che quel nipote bellissimo fosse rimasto in famiglia, per il resto chi se ne frega. Infatti non aveva neppure compreso cosa avessero combinato Théo e suo padre per farla arrabbiare così tanto. Sembrano tutti e due calmi e tranquilli che dover chiamare persino un avvocato ! E sentire parlare di tribunali , mai successo nella sua vita.

Era l’inizio primavera quando Alice con gli occhi fuori dalle orbite entrò in casa e disse che Théo e suo padre, UFF ! Suo padre ! Il suo papi, aggiunse con fare lagnoso, loro due, che ultimamente sembrava avessero trovato una vera intesa, erano stati citati in giudizio da una non meglio conosciuta società ed erano stati accusati di diffamazione verso uno dei loro prodotti. Come se non bastasse erano stati chiamati a comparire in aula del tribunale davanti a un giudice, ovviamente accompagnati da un avvocato.

Avvocato che costa! E la sentenza? Chi può dirlo. Ah ma io non spenderò un centesimo! Che imparino a vivere.

“ Mamma ti serve qualcosa? ma senza aspettare una risposta si alzò

“ Vado a fare una passeggiata” concluse e se ne andò sotto il sole”.

Sliding Doors #4

“ Mamma, è a casa la zia?” chiese Thérèse sbirciando dalla finestra spostando la tendina con le sue dita affusolate.

Guardava indagatrice quelle finestre sbarrate al di là del cortile e si chiedeva come mai non erano ancora aperte e la zia Anna in cortile a pulire e incerare qualche mobile. L’aveva sempre ammirata quella zia che si spaccava in quattro per gli altri e non era abbastanza per se stessa. Ricordava di quando andava a scuola e la zia Anna tutti quegli anni le faceva da autista portandola e riprendendola tutti i giorni e concludeva il viaggio sempre con la stessa frase “ come sei bella!”. E comunque aveva cominciato a chiedersi, d’accordo la zia è un pò particolare, ma anche il suo Jerome è parecchio strano però.

“ Mi sembra d’averla vista rientrare presto ieri sera, questo vuol dire che avevano litigato e che quindi se ne starà rintanata in casa per un paio di giorni.

Mi chiedo come Jerome la possa sopportare!” rispose con un velo di ironia la madre.

“ D’altra parte stasera e domani il bar rimane chiuso e avranno tutto il tempo per schiarirsi le idee”. concluse Brigitte mentre finiva di interrare l’ultima piantina di Fucsia, nel pomeriggio sarebbe arrivato il giardiniere e avrebbe fatto appendere i vasi vicino al porticato dove avrebbero fatto un disegno colorato con il Glicine di fianco alle colonne.

Sliding Doors #5

Driiiiinnnn Driiiinnnn

Lo schermo del telefonino illumina con la sua luce fioca il comodino di Anna, proiettando ombre inquietanti sulle pareti della stanza buia.

Driiiiinnnn Driiiinnnn

“Adesso chi è?” si chiede Anna mettendo il naso fuori dalle coperte con estrema riluttanza, facendo una smorfia di fastidio mentre cerca di sopportare il trillo insistente del telefono che come un picchio impazzito perforava la sua testa dolorante.

“Uff, mia sorella! La chiamo dopo”

e si rintana di nuovo sotto le coperte, cercando rifugio nel calore familiare.

“Mia sorella! Cazzo vuole a quest'ora! E quello là figurarsi se si degna di chiamare, non l'ha mai fatto, aspetta sempre che sia io ad andare là a riverirlo come una serva! LUI deve venire qui altrimenti non muovo un dito, questa volta basta!“

Era attraversata da un fiume impetuoso di rabbia incontrollabile, al punto tale che certe volte si trasformava in tremori violenti e pianti disperati che sembravano non avere fine.

“Ogni singola volta la stessa maledetta storia. Dice che sono io quella che va via e invece è lui che mi caccia via con i suoi comportamenti! Con i suoi modi cafoni da persona incivile, la sua arroganza insopportabile, la sua prepotenza che non conosce limiti!! Perché continuo ostinatamente a mettermi sempre con uomini del genere? Cosa avrò mai fatto di male nella vita per meritarmi questo?”

Nel buio più totale della stanza allungò la mano tremante per cercare a tentoni un fazzoletto di carta, asciugarsi gli occhi gonfi di pianto e poi buttarlo con rabbia a terra, ad unirsi agli altri a formare un tappeto bianco intriso di dolore e delusione.

“Ogni dannata volta mi promette solennemente che non succederà più ma invece eccomi qui di nuovo, a piangere da sola nel letto come una stupida ad aspettare un minimo segno che dimostri che non sono completamente invisibile ai suoi occhi! Poi io, come al solito, lo implorerò disperatamente e lui si degnerà di venire qui, sempre dopo estenuanti preghiere, e io, come una perfetta idiota, accetterò ancora una volta le sue scuse vuote! MI ODIO PROFONDAMENTE PER QUESTO!”

Proruppe in una nuova serie di singhiozzi incontrollati e si rintanò completamente in lacrime sotto le coperte serrando gli occhi con forza, cercando di sfuggire alla realtà che la circondava.


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#1 #5 #2 #4 #3


SALMO - 53 (52)


LA CONDOTTA DEI MALVAGI1 Al maestro del coro. Su “Macalàt”. Maskil. Di Davide.

2 Lo stolto pensa: “Dio non c'è”. Sono corrotti, fanno cose abominevoli: non c'è chi agisca bene.

3 Dio dal cielo si china sui figli dell'uomo per vedere se c'è un uomo saggio, uno che cerchi Dio.

4 Sono tutti traviati, tutti corrotti; non c'è chi agisca bene, neppure uno.

5 Non impareranno dunque tutti i malfattori che divorano il mio popolo come il pane e non invocano Dio?

6 Ecco, hanno tremato di spavento là dove non c'era da tremare. Sì, Dio ha disperso le ossa degli aggressori, sono confusi perché Dio li ha respinti.

7 Chi manderà da Sion la salvezza d'Israele? Quando Dio ristabilirà la sorte del suo popolo, esulterà Giacobbe e gioirà Israele.

_________________Note

53,1 Simile al Sal 14, dal quale differisce per qualche variante (vedi il v. 6 e 14,5-6 ), questa composizione di stile sapienziale ripropone la condanna che Dio riserva a chi pensa di sottrarsi alla sua presenza per compiere il male e agire con perfidia.

53,1 Macalàt: termine che ricorre anche in Sal 88,1; potrebbe indicare la tonalità di una melodia particolare (in Gen 28,9 compare come nome di persona).

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Approfondimenti


Dio c'è: difende i giusti e condanna i corrotti Salmo di requisitoria

Questo salmo è quasi sostanzialmente identico al Sal 14, che oggi si ritiene essere più antico. Si dice generalmente che il Salmo 53 sia la versione “Elohista” del Sal 14 “Jahvista”. Ma si tratta probabilmente secondo molti studiosi di due recensioni dello stesso salmo, di cui non si conosce il testo originario. Per qualcuno, il Sal 53 sarebbe l'edizione “settentrionale” (regno del Nord), mentre il Sal 14 quella “meridionale” (regno del Sud).

La differenza maggiore, oltre quella del titolo tra i due salmi, sta nell'oracolo centrale che essi contengono. Nell'oracolo di Sal 14, 5-6 sembra che Dio si preoccupi più del povero. Egli infatti provvede a proteggerlo, dimostrando così che veramente esiste, in risposta allo stolto del v. 1. Nel Sal 53, 6 invece Dio dimostra il suo “esserci per..” con la certezza del suo inappellabile giudizio contro gli empi.

Un'altra piccola differenza sta nei versetti finali dei due rispettivi salmi. Nel Sal 14,7 si parla di «salvezza» (yᵉšû‘āh) al singolare, mentre nel Sal 53,7 c'è «salvezze» (yᵉšû‘ôt) al plurale, significandovi vari “gesti di salvezza” così come in Gdc 5, 11 si trova «giustizie» (ṣidqôt) che indica gli atti concreti di giustizia. Per il commento vedi Sal 14.

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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RELAZIONI INTERNAZIONALI. AVANZA UN NUOVO CONCETTO: LA GEOCRIMINALITÀ


Nel nostro blog abbiamo già fatto riferimento al GI-TOC, l'Iniziativa Globale contro la Transnational Organized Crime, un'organizzazione indipendente della società civile fondata nel 2013, con sede a Ginevra, in Svizzera, nata da una serie di discussioni di alto livello tra funzionari delle forze dell'ordine dei paesi sviluppati e in via di sviluppo a New York, nel 2011-12.
Di particolare interesse appare un articolo recentemente pubblicato sul sito Internet, dal titolo originale “Of kingdoms and crooks: The rise of geocriminality” (Di regni e truffatori: l'ascesa della geocriminalità) di Martin Thorley, che discute il fenomeno emergente degli stati che utilizzano le reti criminali come strumenti di politica estera. L'articolo cita diversi esempi di questa tendenza, tra cui l'uso di reti criminali da parte di Russia, Cina e Iran per omicidi, campagne di disinformazione, attacchi informatici e sabotaggi.

La relazione tra stati e attori criminali non è nuova, ma la connessione tra i due domini si sta evolvendo a causa della globalizzazione e dell'internazionalizzazione dei mercati. Storicamente, gli stati hanno utilizzato le reti criminali per la diplomazia clandestina, ma il più profondo coinvolgimento tra stati e reti criminali sta diventando un fenomeno più ampio e radicato. Questa nuova forma di strumentalizzazione statale del crimine è definita “geocriminalità”.

È più probabile che la geocriminalità si verifichi in stati forti in patria ma isolati all'estero, poiché coloro che detengono il potere sono soggetti a un controllo e a una responsabilità limitati. Tuttavia, le condizioni necessarie per la geocriminalità non sono limitate agli stati autoritari e rimangono dubbi sulla sua fattibilità in altri contesti.

L'articolo si conclude osservando che comprendere lo sviluppo delle relazioni tra Stato e criminalità è essenziale per mitigare le minacce associate e che qualsiasi analisi significativa delle relazioni internazionali e della sicurezza nazionale dovrà sempre più tenere conto di questa configurazione dell'attività criminale e delle opache reti che la sostengono.
Il sito propone altresì sette interviste ad altrettanti esperti, che spaziano dai motivi per cui la Cina supporta il crimine organizzato alle sanzioni internazionali contro Corea del Nord (vedi il trailer qui youtube.com/watch?v=ahfav1pibw… ).

Lo scritto è reperibile [en] qui globalinitiative.net/analysis/…

#geocriminalità


noblogo.org/cooperazione-inter…


RELAZIONI INTERNAZIONALI. AVANZA UN NUOVO CONCETTO: LA GEOCRIMINALITÀ


RELAZIONI INTERNAZIONALI. AVANZA UN NUOVO CONCETTO: LA GEOCRIMINALITÀ


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Di particolare interesse appare un articolo recentemente pubblicato sul sito Internet, dal titolo originale “Of kingdoms and crooks: The rise of geocriminality” (Di regni e truffatori: l'ascesa della geocriminalità) di Martin Thorley, che discute il fenomeno emergente degli stati che utilizzano le reti criminali come strumenti di politica estera. L'articolo cita diversi esempi di questa tendenza, tra cui l'uso di reti criminali da parte di Russia, Cina e Iran per omicidi, campagne di disinformazione, attacchi informatici e sabotaggi.

La relazione tra stati e attori criminali non è nuova, ma la connessione tra i due domini si sta evolvendo a causa della globalizzazione e dell'internazionalizzazione dei mercati. Storicamente, gli stati hanno utilizzato le reti criminali per la diplomazia clandestina, ma il più profondo coinvolgimento tra stati e reti criminali sta diventando un fenomeno più ampio e radicato. Questa nuova forma di strumentalizzazione statale del crimine è definita “geocriminalità”.

È più probabile che la geocriminalità si verifichi in stati forti in patria ma isolati all'estero, poiché coloro che detengono il potere sono soggetti a un controllo e a una responsabilità limitati. Tuttavia, le condizioni necessarie per la geocriminalità non sono limitate agli stati autoritari e rimangono dubbi sulla sua fattibilità in altri contesti.

L'articolo si conclude osservando che comprendere lo sviluppo delle relazioni tra Stato e criminalità è essenziale per mitigare le minacce associate e che qualsiasi analisi significativa delle relazioni internazionali e della sicurezza nazionale dovrà sempre più tenere conto di questa configurazione dell'attività criminale e delle opache reti che la sostengono.
Il sito propone altresì sette interviste ad altrettanti esperti, che spaziano dai motivi per cui la Cina supporta il crimine organizzato alle sanzioni internazionali contro Corea del Nord (vedi il trailer qui youtube.com/watch?v=ahfav1pibw… ).

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Segui il blog e interagisci con i suoi post nel fediverso. Scopri dove trovarci:l.devol.it/@CoopIntdiPoliziaTutti i contenuti sono CC BY-NC-SA (creativecommons.org/licenses/b…)Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio.



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🖋️Le mie cicatrici, fanno parte di me..

La più importante oggi per me è quella che mi hanno cucito qualche mese fa! Non l'ho scelta, non mi è stata imposta, era già mia! Da allora la mia cicatrice mi sta insegnando a scegliere come vivere e anche sopravvivere a ciò che mi è accaduto. Spesso, agli inizi, nell'attesa, nella mia mente , l'ho considerata quasi una punizione, una condanna. Eppure ogni giorno, guardandola, sfiorandola con paura, ripensando a quello che rappresenta oggi e ciò che mi ha nascosto ieri, imparo quasi ad amarla! La mia cicatrice mi sta insegnando a vivere di nuovo, ad apprezzare ciò che magari ignoravo e ad evitare di perdermi ancora ..

Perché le mie cicatrici, non solo quella che adesso posso sfoggiare, ancora ben visibile, insieme a quelle invisibili dell'animo, dei pensieri, adesso sono la mia vita, la mia nuova me! Sto imparando a non difendermi per timore, a non chiudere il mio cuore, a non allontanare chi mi sa ascoltare e a non fuggire anche quando posso restare. Non è un trofeo, che mi ricorda che “ce l’ho fatta”, serve per ricordarmi che non devo sopravvivere, ma aiutare me stessa a capire come far diventare la me rimasta, vera e libera.. E allora forse smetterò di sentirmi a disagio e diversa e saranno proprio queste cicatrici ad indicarmi la strada, facendomi guardare al passato senza timore e al futuro con speranza e senza più alcun timore!


noblogo.org/bymarty/le-mie-cic…



NOVITÀ DI VENERDÌ 28/2/25.


Con questo “carico” terminano le novità di febbraio.

FUMETTI E GRAPHIC NOVEL:

  • Per Sergio Bonelli abbiamo due succulente novità:
    • NOTTINGHAM. VOL.1 – IL RISCATTO DEL RE di Vincent Brugeas, Emmanuel Herzet e Benoît Dellac (scheda libro): una foresta di Sherwood in cui serpeggiano, fra le sue ombre, intrighi e violenza.
    • DRAGONERO. LE CRONACHE DELL'ERONDÁR – IL PRIMO POPOLO di Luca Enoch, Stefano Vietti e Francesca Aureli (scheda libro): prima di Dragonero e dell'Impero, ecco le antiche vicende dell'Erondár, il mitico continente con le sue popolazioni, le sue leggende e i suoi sconvolgimenti.


SAGGISTICA:

  • VIAGGI E AVVENTURE DELLA MONETA di Carlo Cipolla (Il Mulino). Gli economisti Thomas J. Sargent e Robert M. Townsend intervistano Carlo Cipolla sulla storia del conio, dei prezzi e dello scambio fra valori, fin dall'invenzione della moneta. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL GIARDINO PER CASO di Richard Mabey (Ponte alle Grazie). Sottotitolo: Per coltivare l'equilibrio tra uomo e natura. Il naturalista e narratore Richard Mabey, ha lasciato che il suo giardino si “organizzasse” in autonomia, che fosse quindi il giardiniere di sé stesso. Così, in questo libro, ha osservato e raccontato le straordinarie trasformazioni e avvenimenti della natura nel corso delle stagioni. Per saperne di più: scheda libro.
  • GUARDA DOVE CAMMINI di Dario Sorgato (Ediciclo). Il cammino come elemento di inclusione sociale: Dario Sorgato, disabile sensoriale, ci guida alla scoperta dei sentieri in tutta Italia con umorismo e creatività, raccontando le tappe del suo percorso, oltre i limiti fisici. Per saperne di più: scheda libro.
  • Per Il Saggiatore, ecco alcune pubblicazioni interessanti: si tratta di “mappe letterarie”, ovvero cartine in formato A3, che riportano i dettagli dei luoghi in cui sono ambientate le opere classiche più famose: ORGOGLIO E PREGIUDIZIO di Jane Austen (scheda), LA SIGNORA DALLOWAY di Virginia Woolf (scheda), L'ODISSEA di Omero (scheda), L'ISOLA DEL TESORO di Robert Louis Stevenson (scheda), FRANKENSTEIN di Mary Shelley (scheda) e DRACULA di Bram Stoker (scheda).Qui potrete trovare una panoramica delle mappe finora pubblicate.
  • Sempre per Il Saggiatore: UCCIDERE LA NATURA di Stefania Divertito. Questo libro, scritto da una giornalista esperta di tematiche ambientali, invita a riconoscere la Natura come un essere vivente a tutti gli effetti, e, come tale, portatore di diritti e degno di essere protetto. Solo così possiamo rivedere il rapporto con il nostro pianeta e raggiungere una convivenza rispettosa della vita e della giustizia. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL COMPUTER IMPOSSIBILE di Giuliano Benenti, Giulio Casati e Simone Montangero (Raffaello Cortina). Un saggio sul computer quantistico del futuro, che promette di essere milioni di volte più potente del più potente calcolatore attualmente esistente. Come cambierà la tecnologia a nostra disposizione? E quali sono i princìpi fondamentali della teoria quantistica alla base di queste nuove macchine? Per saperne di più: scheda libro.
  • CARRI ARMATI NEL DESERTO di Robert Forczyk (LEG). Un compendio altamente particolareggiato sui carri usati tra il 1940 e il 1941 dai contingenti alleati e dell'Asse nel nord Africa: equipaggiamenti, addestramento, fotografie, cartine, logistica e dati approfonditi di tutti i mezzi corazzati impiegati nel deserto africano. Per saperne di più: scheda libro.
  • CASORATI a cura di Giorgina Bertolino, Fernando Mazzocca e Francesco Poli (Marsilio Arte). In occasione della mostra a Milano (Palazzo Reale, 15 febbraio – 29 giugno 2025), ecco un catalogo che ricostruisce l'opera del pittore Felice Casorati in 14 capitoli, dedicati alle sue varie fasi e influenze artistiche. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL CANTO DEI NOMADI DI DIO di Meister Eckhart (Il Pellegrino). Meditazioni in forma poetica di un grande mistico occidentale, che accompagnano il lettore nei silenzi dell'anima, dove risiedono la pace e l'essenza divina. Per saperne di più: scheda libro.

INFANZIA E RAGAZZI:

  • VOGLIO ANDARE SENZA ROTELLE! di Tobias Giacomazzi (Kalandraka). Albo illustrato: Ettore è un ranocchio che vede tutti gli adulti andare in bicicletta, così vorrebbe essere capace di pedalare anche lui senza rotelle. Ce la farà? Età di lettura: dai 3 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL MONDO CHE VERRÀ di Johnny Flynn, Robert Macfarlane ed Emily Sutton (EDT – Giralangolo). La passeggiata di un padre e un figlio si trasforma nell'esplorazione di un mondo futuro pieno di ricchezza e speranza. Albo illustrato molto poetico e colorato, frutto della collaborazione tra un'illustratrice (Emily Sutton), un naturalista e scrittore (Robert Macfarlane) e un musicista e attore (Johnny Flynn). Età di lettura: dai 5 anni. Per saperne di più: scheda libro.

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[escursioni]ad asciugare assorbire botte da orbi ahi] mondo -o berline fumè tutto [mettere insieme non si fidano fanno fideiussioni balistiche stiker di ossitocine licenze sottozero] [per creare l'ambiente tutta l'umanità rotabile rientra torna Napoleone che] non è mai scomparso era] un trucco del cascamorto


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Human Resources and Payroll Roles: Seldom a Major Concern for Organizations


Handling tasks, roles, and responsibilities in a workplace is still manageable. The duty becomes more challenging once you realize the complexities related to human resource management. Many owners have a tough time administrating HR responsibilities. They could have used the same time and effort to grow their business instead. Such conditions demand outsourcing human resources FT Myers.

Streamlined Administration Operations:

Missing HR expertise often leads to operational discrepancies. The HR team manages operations and eliminates the possibility of errors. Therefore, their presence is the organization's metier.

Organizations do not necessarily need an in-house HR team, even if it's highly beneficial. But they cannot wait to build the team and ignore operational requirements. Such conditions demand an expert's assistance. Companies can rely on HR outsourcing services in such cases. These services can handle administration and operations, providing enough time and resources to build an HR team or others.

Payroll Service Providers:

The payroll department is the actual monitor. This department works on precise and timely salary deposits. The process can be automated, but only to an extent. For instance, manual involvement may be needed in the case of varied salary transfers to different employees every month.

Most organizations rely on the accounts department for payroll tasks. Instead, organizations can depend on payroll providers for small businesses. These services can make a difference and allow the accounts department to focus on its fundamental role. Therefore, most small and medium-scale enterprises trust outsourcing payroll services from professional providers.

The Advantages:

Organizations prefer in-house teams in any case. But it had to be a beneficial decision. In the case of small businesses, it might not be the most-suited option. One needs a solution that fits practically and financially.

Outsourcing HR and payroll services is a bonus for a company. It supports your requirements without exposing you to unnecessary expenses when you are not in a position to afford them. Outsourcing HR services can take control of significant tasks, including hiring and employee leasing. Therefore, connecting to these services immediately can save enterprises from extreme hassle.

About Employer Solutions:

Employer Solutions has been an incredible PEO service. The company offers a range of services, like employee leasing, payroll services, human resources, compliance, etc. Organizations with limited human resources, growing opportunities, and unsettling responsibilities can rely on this service and its team. These experts will assist your firm meticulously and handle every concerning task.

Find out more about it at employersolutionspeo.com/

Original Source bit.ly/4hNUJGR


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How HR Outsourcing Helps Small Businesses


Handling tasks, roles, and responsibilities in a workplace is still manageable. The duty becomes more challenging once you realize the complexities related to human resource management. Many owners have a tough time administrating HR responsibilities. They could have used the same time and effort to grow their business instead. Such conditions demand outsourcing human resources FT Myers.

Streamlined Administration Operations:

Missing HR expertise often leads to operational discrepancies. The HR team manages operations and eliminates the possibility of errors. Therefore, their presence is the organization's metier.

Organizations do not necessarily need an in-house HR team, even if it's highly beneficial. But they cannot wait to build the team and ignore operational requirements. Such conditions demand an expert's assistance. Companies can rely on HR outsourcing services in such cases. These services can handle administration and operations, providing enough time and resources to build an HR team or others.

Payroll Service Providers:

The payroll department is the actual monitor. This department works on precise and timely salary deposits. The process can be automated, but only to an extent. For instance, manual involvement may be needed in the case of varied salary transfers to different employees every month.

Most organizations rely on the accounts department for payroll tasks. Instead, organizations can depend on payroll providers for small businesses. These services can make a difference and allow the accounts department to focus on its fundamental role. Therefore, most small and medium-scale enterprises trust outsourcing payroll services from professional providers.

The Advantages:

Organizations prefer in-house teams in any case. But it had to be a beneficial decision. In the case of small businesses, it might not be the most-suited option. One needs a solution that fits practically and financially.

Outsourcing HR and payroll services is a bonus for a company. It supports your requirements without exposing you to unnecessary expenses when you are not in a position to afford them. Outsourcing HR services can take control of significant tasks, including hiring and employee leasing. Therefore, connecting to these services immediately can save enterprises from extreme hassle.

About Employer Solutions:

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The Temptations - All Directions (1972)


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All Directions è un album del 1972 dei The Temptations per l'etichetta Gordy (Motown), prodotto da Norman Whitfield. Raggiunse il secondo posto nella Billboard 200, diventando l'album non collaborativo di maggior successo della band in classifica, e divenne il loro dodicesimo album a raggiungere il primo posto nella classifica Top R&B Albums.


Ascolta: album.link/i/1440851973



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The Temptations - All Directions (1972)


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All Directions è un album del 1972 dei The Temptations per l'etichetta Gordy (Motown), prodotto da Norman Whitfield. Raggiunse il secondo posto nella Billboard 200, diventando l'album non collaborativo di maggior successo della band in classifica, e divenne il loro dodicesimo album a raggiungere il primo posto nella classifica Top R&B Albums.


Ascolta: album.link/i/1440851973


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SALMO - 52 (51)


LA SORTE DEL PREPOTENTE1 Al maestro del coro. Maskil. Di Davide. 2 Quando l'idumeo Doeg andò da Saul per informarlo e dirgli: “Davide è entrato in casa di Achimèlec”.

3 Perché ti vanti del male, o prepotente? Dio è fedele ogni giorno.

4 Tu escogiti insidie; la tua lingua è come lama affilata, o artefice d'inganni!

5 Tu ami il male invece del bene, la menzogna invece della giustizia.

6 Tu ami ogni parola che distrugge, o lingua d'inganno.

7 Perciò Dio ti demolirà per sempre, ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda e ti sradicherà dalla terra dei viventi.

8 I giusti vedranno e avranno timore e di lui rideranno:

9 “Ecco l'uomo che non ha posto Dio come sua fortezza, ma ha confidato nella sua grande ricchezza e si è fatto forte delle sue insidie”.

10 Ma io, come olivo verdeggiante nella casa di Dio, confido nella fedeltà di Dio in eterno e per sempre.

11 Voglio renderti grazie in eterno per quanto hai operato; spero nel tuo nome, perché è buono, davanti ai tuoi fedeli.

_________________Note

52,1 Lo sfondo di questa requisitoria, caratteristico della letteratura sapienziale, è l’opposizione tra l’agire del malvagio, che porta alla condanna e alla morte, e l’agire del giusto, che conduce alla pace, alla serenità e alla gioia.

52,2 L’episodio è narrato in 1Sam 21,8; 22,6-23.

52,7 La tenda può essere intesa come il recinto del tempio o come la dimora terrena dell’uomo.

=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=

Approfondimenti


Rimprovero all'uomo menzognero Salmo di requisitoria (+ motivi di lamentazione, sapienziali e liturgici)

Riecheggia il Sal 1 per la contrapposizione tra il malvagio e il giusto. Il malvagio è rimproverato per il suo cattivo uso della lingua che ordisce inganni e iniquità ai danni del giusto. Alla base del salmo è supposta la dottrina della retribuzione terrena. Lo stile è vivace, e sarcastico, simile a quello dei profeti dell'immediato pre-esilio. L'autore adopera il parallelismo sintetico e climatico (progressivo). Il metro nel TM è quello della qînâ (3 + 2 accenti). La simbologia è spazio-temporale, giudiziale, militare, agricola e liturgica.

Divisione:

  • vv. 3-6: requisitoria contro l'empio;
  • vv. 7-9: Dio e i giusti contro l'empio;
  • vv. 10-11: descrizione dell'orante fedele (= il giusto).

v. 4. «come lama affilata...»: la simbologia è militare. Per l'immagine della lingua, come lama di una spada o di un rasoio, vista come strumento di male cfr. Is 7,20; Ger 9,2.7; 36,23; Ez 5,1; Sal 7,13; 9-10,28; 35,20; 55,22; 57,5; 64,4.

v. 7. «ti demolirà... ti spezzerà e ti strapperà... ti sradicherà..»: la sequenza di quattro verbi che indicano distruzione dà vigore alla punizione divina, davvero radicale.

v. 8. «di lui rideranno»: per una simile reazione davanti alla giusta punizione di Dio dell'empio insolente, cfr. Sal 2,4-5; 37,13.

v. 10. «come olivo verdeggiante nella casa di Dio.». l'olivo, con l'olio che ne deriva, è segno di vita e di abbondanza. Il salmista stando nel tempio attingerà dal Signore la sua vita in pienezza e crescerà lussureggiante come un olivo, cfr. Ger 11,16; Os 14,7; Sal 128,3; Gb 15,33. Nel Sal 92, 13 il giusto è paragonato a una palma e a un cedro del Libano...

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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[rotazioni]nelle economie bassissimo budget oppure resine sequestranti per quanto] un controvalore per] sentire la radio cancellare alcuni ronzii i bronzetti a soprammobile oppure] fili tesi delle tende corrono paramilitari da marcite sottomesse le] chiuse ronzii come strutturare un progetto come deviare il corso


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The trial in my head Goes on and on. Dissecting the past (At a leisurely pace) Is penance in itself; But only if I believe it is.


noblogo.org/chiaramente/the-tr…



🖊️ Riflessioni...

Quando la parola diventa fragile, il silenzio diventa rifugio e verità. La difficoltà della comunicazione, la delusione delle parole, la necessità di trovare nel silenzio, un linguaggio più autentico, capace di connettere cuori, mente, pensieri e persone! Sto vivendo il fallimento della parola, un tormento, una profonda delusione. Sto imparando che spesso il linguaggio, anziché unire, spiegare, avvicinare, diventa quasi un nemico, deciso, a volte incomprensibile e traditore del pensiero, di qui il diffondersi di incomprensioni e interrogativi “Entra nel mio silenzio ed abbracciami”, che emozione, questa frase, essa non è un invito, un bisogno di ricevere, ma una rivelazione, in quanto ci presenta un linguaggio più profondo e autentico, fatto di emozioni, di presenza, di ascolto, di sensazioni, che supera il limite della parola, di una frase, di un verbo....

E se il silenzio genera un linguaggio a sé, nuovo e profondo, sicuramente altrettanto importante è la presenza di un vuoto e la sua necessità di colmarlo. “Non c’è vuoto che non possa colmarsi di vento, di stagioni, di amore”. Quindi spetta solo a noi riempirlo di cose belle e positive, che sia un raggio di sole, una sfumatura di un accecante tramonto, un'amicizia, un figlio che cresce, la lotta di ciascuno di noi, per sé stesso o verso una malattia! Il silenzio non è solo assenza, può diventare un' occasione, uno spazio immenso, infinito dove si possono ritrovare parole, emozioni e dove ciascuno può manifestare la propria grandezza, la propria diversità!


noblogo.org/bymarty/riflession…



[piriche]che non è un inizio nella versione che] non gira un blocconote Bradamante Doré nel buio assiepa glomerato vista tir a filostrada dentro contiene uno o due punti cassiera inesperta brevi] inserti dopo la coda sullo scontrino il revolver sa di pietra focaia di] messaggio la direzione la merce] esposta non corrisponde alla realtà


noblogo.org/lucazanini/piriche…



I puristi di Pino Daniele, 30 e passa anni fa, e NapulƏ che è restata una carta sporca



Non sono un adoratore di Pino. Mi piace ascoltare le sue canzoni quando capita, alcune le reputo enormi, ma non è tra gli autori che voglio riascoltare e riascoltare. Inoltre, sono un suo conterraneo, ma con quella terra ho un rapporto più conflittuale, un conflitto che si intensifica col tempo ma che, probabilmente, giungerà alla pace prima o poi. Nel senso che mi pacificherò e rinnegherò per sempre quegli anni e quei luoghi della mia vita, perché sono storie che meritano solo questo.

Qualche volta, periodicamente, sento il bisogno di mettere per iscritto il mio rapporto, appunto, con Napoli e la sua provincia; nella mia testa sarebbe un testo di fuoco, una lunga tirata ricca di fervore e passione, poi penso (sempre periodicamente) che non ne vale la pena e che per Napoli e provincia ho già sprecato troppa della mia vita. E poi, a che pro? Pino Daniele ha già detto tutto quello che c'era da dire e meglio di come potrei farlo io in diecimila parole e diecimila anni.

NapulƏ è 'na carta sporcƏ e nisciunƏ sƏ nƏ 'mportƏ e ognunƏ aspettƏ 'a ciortƏ.

Tutto il resto è superfluo, l'unico mio contributo possibile è l'aggiunta degli schwa, perché il napoletano è il dialetto (o la lingua, distinzione di cui si occupano gli studiosi, io propendo per il primo) degli schwa e bisogna metterselo in testa e usarli.

Negli anni Novanta, facevo le superiori e c'era un amico, lui, adoratore di Pino Daniele. Aveva la macchina, in quanto pluriripetente, e in macchina aveva le cassette, chiaramente Mixed by Erry: va bene l'adorazione, ma fino a quando non deve scontrarsi col vile denaro. E una cassetta di Pino, il Pino per antonomasia, era sempre nell'autoradio. Lo stereo, quello lì.

L'amico, tuttavia, non si stancava di ripeterlo a caso nel corso dei mesi e delle discussioni: Pino Daniele non è più quello di una volta, si è commercializzato.
Non ho mai approfondito e non gliel'ho mai chiesto, ipotizzo che il punto di rottura sia stato l'album Che Dio ti benedica. Lettore di passaggio arrivato sin qui, sappi che il mio amico non era l'unico a pensarla così e, estendendo il discorso a qualsiasi musicista sulla terra, ci sarà sempre un momento, ci sarà sempre qualcuno a dire di lui “è diventato commerciale”. È il modo più immediato ed efficace per diventare esperti di musica.

Io, che esperto di musica non sono, penso che l'unico modo per non diventare commerciali sia scriversi i pezzi, arrangiarseli e ascoltarseli in cuffia, da solo, o portarli in giro gratuitamente. Diversamente, perché di qualcosa si deve campare questa presunta commercializzazione è una delle prime fasi del processo. Non è neanche scolpito nella pietra il fatto che l'artista voglia, artisticamente, morire così come è nato, ne abbia la forza o l'ispirazione; non essendo un artista, non devo preoccuparmene, una preoccupazione in meno.

Con l'amico ogni tanto ci si scrive su Whatsapp (non è il tipo da usare mezzi più sani), la prossima volta potrei chiedergli se il suo pensiero sia cambiato nel tempo. Solo quando sarà, però, perché con gli amici di scuola è, solitamente, meglio tenere una certa distanza.


log.livellosegreto.it/pop/i-pu…


I puristi di Pino Daniele, 30 e passa anni fa, e NapulƏ che è restata una carta sporca


Non sono un adoratore di Pino. Mi piace ascoltare le sue canzoni quando capita, alcune le reputo enormi, ma non è tra gli autori che voglio riascoltare e riascoltare. Inoltre, sono un suo conterraneo, ma con quella terra ho un rapporto più conflittuale, un conflitto che si intensifica col tempo ma che, probabilmente, giungerà alla pace prima o poi. Nel senso che mi pacificherò e rinnegherò per sempre quegli anni e quei luoghi della mia vita, perché sono storie che meritano solo questo.

Qualche volta, periodicamente, sento il bisogno di mettere per iscritto il mio rapporto, appunto, con Napoli e la sua provincia; nella mia testa sarebbe un testo di fuoco, una lunga tirata ricca di fervore e passione, poi penso (sempre periodicamente) che non ne vale la pena e che per Napoli e provincia ho già sprecato troppa della mia vita. E poi, a che pro? Pino Daniele ha già detto tutto quello che c'era da dire e meglio di come potrei farlo io in diecimila parole e diecimila anni.

NapulƏ è 'na carta sporcƏ e nisciunƏ sƏ nƏ 'mportƏ e ognunƏ aspettƏ 'a ciortƏ.

Tutto il resto è superfluo, l'unico mio contributo possibile è l'aggiunta degli schwa, perché il napoletano è il dialetto (o la lingua, distinzione di cui si occupano gli studiosi, io propendo per il primo) degli schwa e bisogna metterselo in testa e usarli.

Negli anni Novanta, facevo le superiori e c'era un amico, lui, adoratore di Pino Daniele. Aveva la macchina, in quanto pluriripetente, e in macchina aveva le cassette, chiaramente Mixed by Erry: va bene l'adorazione, ma fino a quando non deve scontrarsi col vile denaro. E una cassetta di Pino, il Pino per antonomasia, era sempre nell'autoradio. Lo stereo, quello lì.

L'amico, tuttavia, non si stancava di ripeterlo a caso nel corso dei mesi e delle discussioni: Pino Daniele non è più quello di una volta, si è commercializzato.
Non ho mai approfondito e non gliel'ho mai chiesto, ipotizzo che il punto di rottura sia stato l'album Che Dio ti benedica. Lettore di passaggio arrivato sin qui, sappi che il mio amico non era l'unico a pensarla così e, estendendo il discorso a qualsiasi musicista sulla terra, ci sarà sempre un momento, ci sarà sempre qualcuno a dire di lui “è diventato commerciale”. È il modo più immediato ed efficace per diventare esperti di musica.

Io, che esperto di musica non sono, penso che l'unico modo per non diventare commerciali sia scriversi i pezzi, arrangiarseli e ascoltarseli in cuffia, da solo, o portarli in giro gratuitamente. Diversamente, perché di qualcosa si deve campare questa presunta commercializzazione è una delle prime fasi del processo. Non è neanche scolpito nella pietra il fatto che l'artista voglia, artisticamente, morire così come è nato, ne abbia la forza o l'ispirazione; non essendo un artista, non devo preoccuparmene, una preoccupazione in meno.

Con l'amico ogni tanto ci si scrive su Whatsapp (non è il tipo da usare mezzi più sani), la prossima volta potrei chiedergli se il suo pensiero sia cambiato nel tempo. Solo quando sarà, però, perché con gli amici di scuola è, solitamente, meglio tenere una certa distanza.




Uplevel Your Brand with Willoughby: Here Strategy Meets Creativity!


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The Beach Boys - The Beach Boys Today! (1965)


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The Beach Boys Today! è l'ottavo album in studio della rock band americana The Beach Boys, pubblicato l'8 marzo 1965 dalla Capitol Records. Segnò un distacco dai loro precedenti dischi con il suo sound orchestrale, i soggetti intimi e l'abbandono di canzoni da auto o surf. Il lato uno presenta un sound uptempo, mentre il lato due è composto principalmente da ballate introspettive. Supportato da questo approccio tematico, il disco divenne un primo esempio di concept album rock e affermò il gruppo come artisti di album piuttosto che come una semplice band di singoli. Da allora è stato considerato uno dei migliori lavori della band e uno dei più grandi album di tutti i tempi. L'album fu prodotto, arrangiato e in gran parte scritto da Brian Wilson con testi aggiuntivi di Mike Love. La maggior parte fu registrata nel gennaio 1965 con l'aiuto di oltre 25 musicisti di studio poco dopo che Wilson aveva avuto un crollo nervoso e aveva smesso di andare in tour con i suoi compagni di band. Basandosi sui progressi di All Summer Long (1964), Today! ha messo in mostra performance più raffinate, arrangiamenti più densi e ricchi, tempi più lenti, strutture più lunghe e influenze tratte da Phil Spector e Burt Bacharach. A differenza dei loro album precedenti, nessuna delle canzoni impiega solo la tradizionale strumentazione rock come accompagnamento. Invece, una selezione più eclettica di strumenti, tra cui timpani, clavicembalo, vibrafono e corno francese, caratterizza l'intero album. Dal punto di vista dei testi, Wilson ha sviluppato un approccio più personalizzato e semi-autobiografico, con le sue canzoni scritte dalla prospettiva di narratori vulnerabili, nevrotici e insicuri. L'LP include “She Knows Me Too Well”, su un uomo che riconosce il suo trattamento crudele nei confronti della sua ragazza, “Don't Hurt My Little Sister”, su un fratello che sembra confondere sentimenti fraterni e romantici per la sorella minore, e “In the Back of My Mind”, una ballata che termina con una rottura di strumenti che suonano fuori sincrono l'uno dall'altro. Oggi! raggiunse il quarto posto negli Stati Uniti durante una permanenza in classifica di 50 settimane e produsse tre singoli nella top 20: “When I Grow Up (To Be a Man)” (numero 9), “Dance, Dance, Dance” (numero 8) e “Do You Wanna Dance?” (numero 12). Una versione ri-registrata di “Help Me, Rhonda”, pubblicata ad aprile, divenne il secondo successo numero uno della band negli Stati Uniti. Nel Regno Unito, l'album fu pubblicato ad aprile 1966 e raggiunse il numero 6. Oggi! continua ad attrarre consensi dalla critica, con i commentatori che di solito si concentrano sul secondo lato del disco, descrivendolo spesso come un precursore di Pet Sounds (1966).


Ascolta: album.link/i/1443096398



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The Beach Boys - The Beach Boys Today! (1965)


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The Beach Boys Today! è l'ottavo album in studio della rock band americana The Beach Boys, pubblicato l'8 marzo 1965 dalla Capitol Records. Segnò un distacco dai loro precedenti dischi con il suo sound orchestrale, i soggetti intimi e l'abbandono di canzoni da auto o surf. Il lato uno presenta un sound uptempo, mentre il lato due è composto principalmente da ballate introspettive. Supportato da questo approccio tematico, il disco divenne un primo esempio di concept album rock e affermò il gruppo come artisti di album piuttosto che come una semplice band di singoli. Da allora è stato considerato uno dei migliori lavori della band e uno dei più grandi album di tutti i tempi. L'album fu prodotto, arrangiato e in gran parte scritto da Brian Wilson con testi aggiuntivi di Mike Love. La maggior parte fu registrata nel gennaio 1965 con l'aiuto di oltre 25 musicisti di studio poco dopo che Wilson aveva avuto un crollo nervoso e aveva smesso di andare in tour con i suoi compagni di band. Basandosi sui progressi di All Summer Long (1964), Today! ha messo in mostra performance più raffinate, arrangiamenti più densi e ricchi, tempi più lenti, strutture più lunghe e influenze tratte da Phil Spector e Burt Bacharach. A differenza dei loro album precedenti, nessuna delle canzoni impiega solo la tradizionale strumentazione rock come accompagnamento. Invece, una selezione più eclettica di strumenti, tra cui timpani, clavicembalo, vibrafono e corno francese, caratterizza l'intero album. Dal punto di vista dei testi, Wilson ha sviluppato un approccio più personalizzato e semi-autobiografico, con le sue canzoni scritte dalla prospettiva di narratori vulnerabili, nevrotici e insicuri. L'LP include “She Knows Me Too Well”, su un uomo che riconosce il suo trattamento crudele nei confronti della sua ragazza, “Don't Hurt My Little Sister”, su un fratello che sembra confondere sentimenti fraterni e romantici per la sorella minore, e “In the Back of My Mind”, una ballata che termina con una rottura di strumenti che suonano fuori sincrono l'uno dall'altro. Oggi! raggiunse il quarto posto negli Stati Uniti durante una permanenza in classifica di 50 settimane e produsse tre singoli nella top 20: “When I Grow Up (To Be a Man)” (numero 9), “Dance, Dance, Dance” (numero 8) e “Do You Wanna Dance?” (numero 12). Una versione ri-registrata di “Help Me, Rhonda”, pubblicata ad aprile, divenne il secondo successo numero uno della band negli Stati Uniti. Nel Regno Unito, l'album fu pubblicato ad aprile 1966 e raggiunse il numero 6. Oggi! continua ad attrarre consensi dalla critica, con i commentatori che di solito si concentrano sul secondo lato del disco, descrivendolo spesso come un precursore di Pet Sounds (1966).


Ascolta: album.link/i/1443096398


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Commercio illegale online di specie selvatiche (flora ed avorio). Un punto di situazione


Una relazione predisposta dal Global Initiative Against Transnational Organized Crime (GI-TOC, una iniziativa globale contro la criminalità organizzata transnazionale) è la terza di una serie di Global Trend Reports che mirano a presentare e contestualizzare le tendenze nel commercio illegale di fauna selvatica online, nell'ambito del programma ECO-SOLVE.

La relazione analizza il commercio illegale di specie selvatiche online, concentrandosi in particolare su avorio e flora. Utilizzando il Global Monitoring System (GMS), il rapporto esamina le tendenze del commercio illecito in paesi come Brasile, Sudafrica e Thailandia tra agosto e ottobre 2024. Si evidenzia il ruolo dei social media come piattaforme principali per questo traffico, con un'analisi specifica del mercato online di avorio in Thailandia e del crescente commercio illegale di piante a livello globale. La relazione discute inoltre le sfide normative e di applicazione della legge e formula raccomandazioni per contrastare efficacemente queste attività illecite.

Nel periodo tra agosto e ottobre 2024, Facebook è emerso come il canale principale per la commercializzazione online illegale di fauna selvatica (IWT), rappresentando il 91% di tutte le rilevazioni effettuate dal Global Monitoring System (GMS) in Brasile, Sudafrica e Thailandia. Questo dato segna un aumento rispetto al periodo precedente, quando il 78% delle rilevazioni proveniva da Facebook. L'aumento significativo di rilevazioni su Facebook è attribuibile in gran parte all'inclusione dei dati provenienti dalla Thailandia, dove l'hub del GMS non ha rilevato alcuna pubblicità su piattaforme di e-commerce. Tuttavia, analizzando separatamente i dati di Brasile e Sudafrica, si osserva una notevole diminuzione delle rilevazioni su Facebook.

Concentrandosi specificamente sul mercato illegale di avorio in Thailandia, una ricerca del 2020 condotta dall'ONG TRAFFIC ha rilevato che Facebook rappresentava il 99% di tutti gli articoli in avorio offerti online nel paese, evidenziando il ruolo cruciale di questa piattaforma in tale commercio. Un altro studio del 2016 aveva già identificato Facebook e Instagram come piattaforme popolari per la pubblicazione di annunci relativi a gioielli in avorio e altri prodotti decorativi.

Il passaggio al commercio online, e in particolare a piattaforme come Facebook, è stato osservato come una risposta al rafforzamento delle normative e all'intensificazione degli sforzi di contrasto nei mercati fisici tradizionali. I commercianti hanno spostato le loro attività online, dove il monitoraggio e l'applicazione della legge sono percepiti come meno severi. Infine, è importante notare che le piattaforme di social media, inclusa Facebook, sono utilizzate anche per la commercializzazione di flora illegale.

In sintesi, secondo il Rapporto, Facebook svolge un ruolo predominante nel commercio illegale online sia di fauna selvatica che di flora, fungendo da piattaforma principale per la pubblicità e la connessione tra venditori e acquirenti, soprattutto per quanto riguarda l'avorio in Thailandia e più in generale per l'IWT nei paesi monitorati.

Il rapporto [en] è reperibile quiglobalinitiative.net/wp-conten…


noblogo.org/cooperazione-inter…


Commercio illegale online di specie selvatiche (flora ed avorio). Un punto di situazione


Una relazione predisposta dal Global Initiative Against Transnational Organized Crime (GI-TOC, una iniziativa globale contro la criminalità organizzata transnazionale) è la terza di una serie di Global Trend Reports che mirano a presentare e contestualizzare le tendenze nel commercio illegale di fauna selvatica online, nell'ambito del programma ECO-SOLVE.

La relazione analizza il commercio illegale di specie selvatiche online, concentrandosi in particolare su avorio e flora. Utilizzando il Global Monitoring System (GMS), il rapporto esamina le tendenze del commercio illecito in paesi come Brasile, Sudafrica e Thailandia tra agosto e ottobre 2024. Si evidenzia il ruolo dei social media come piattaforme principali per questo traffico, con un'analisi specifica del mercato online di avorio in Thailandia e del crescente commercio illegale di piante a livello globale. La relazione discute inoltre le sfide normative e di applicazione della legge e formula raccomandazioni per contrastare efficacemente queste attività illecite.

Nel periodo tra agosto e ottobre 2024, Facebook è emerso come il canale principale per la commercializzazione online illegale di fauna selvatica (IWT), rappresentando il 91% di tutte le rilevazioni effettuate dal Global Monitoring System (GMS) in Brasile, Sudafrica e Thailandia. Questo dato segna un aumento rispetto al periodo precedente, quando il 78% delle rilevazioni proveniva da Facebook. L'aumento significativo di rilevazioni su Facebook è attribuibile in gran parte all'inclusione dei dati provenienti dalla Thailandia, dove l'hub del GMS non ha rilevato alcuna pubblicità su piattaforme di e-commerce. Tuttavia, analizzando separatamente i dati di Brasile e Sudafrica, si osserva una notevole diminuzione delle rilevazioni su Facebook.

Concentrandosi specificamente sul mercato illegale di avorio in Thailandia, una ricerca del 2020 condotta dall'ONG TRAFFIC ha rilevato che Facebook rappresentava il 99% di tutti gli articoli in avorio offerti online nel paese, evidenziando il ruolo cruciale di questa piattaforma in tale commercio. Un altro studio del 2016 aveva già identificato Facebook e Instagram come piattaforme popolari per la pubblicazione di annunci relativi a gioielli in avorio e altri prodotti decorativi.

Il passaggio al commercio online, e in particolare a piattaforme come Facebook, è stato osservato come una risposta al rafforzamento delle normative e all'intensificazione degli sforzi di contrasto nei mercati fisici tradizionali. I commercianti hanno spostato le loro attività online, dove il monitoraggio e l'applicazione della legge sono percepiti come meno severi. Infine, è importante notare che le piattaforme di social media, inclusa Facebook, sono utilizzate anche per la commercializzazione di flora illegale.

In sintesi, secondo il Rapporto, Facebook svolge un ruolo predominante nel commercio illegale online sia di fauna selvatica che di flora, fungendo da piattaforma principale per la pubblicità e la connessione tra venditori e acquirenti, soprattutto per quanto riguarda l'avorio in Thailandia e più in generale per l'IWT nei paesi monitorati.

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Segui il blog e interagisci con i suoi post nel fediverso. Scopri dove trovarci:l.devol.it/@CoopIntdiPoliziaTutti i contenuti sono CC BY-NC-SA (creativecommons.org/licenses/b…)Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio.



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SALMO - 51 (50)


SALMO DI PENTIMENTO1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. 2 Quando il profeta Natan andò da lui, che era andato con Betsabea.

3 Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità.

4 Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro.

5 Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

6 Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto: così sei giusto nella tua sentenza, sei retto nel tuo giudizio.

7 Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre.

8 Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.

9 Aspergimi con rami d'issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve.

10 Fammi sentire gioia e letizia: esulteranno le ossa che hai spezzato.

11 Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe.

12 Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo.

13 Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.

14 Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso.

15 Insegnerò ai ribelli le tue vie e i peccatori a te ritorneranno.

16 Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza: la mia lingua esalterà la tua giustizia.

17 Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode.

18 Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocausti, tu non li accetti.

19 Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

20 Nella tua bontà fa' grazia a Sion, ricostruisci le mura di Gerusalemme.

21 Allora gradirai i sacrifici legittimi, l'olocausto e l'intera oblazione; allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.

_________________Note

51,1 Grande supplica a Dio per il perdono, che la tradizione cristiana colloca tra i sette “salmi penitenziali” (vedi Sal 6). Ha il suo contesto nella liturgia penitenziale, celebrata nel tempio, che consisteva in accusa dei peccati, richiesta di perdono e offerta di un sacrificio di ringraziamento. Il titolo posto all’inizio (v. 1) attribuisce questo salmo al re Davide, pentito per aver peccato con Betsabea (2Sam 11-12), ma la sua composizione è forse da collocare in epoca più tardiva (forse nel VI sec.). I vv. 20-21 costituiscono probabilmente un’aggiunta posteriore, ambientata nel contesto della ricostruzione di Gerusalemme e del suo tempio, dopo l’esilio babilonese.

51,7 nella colpa io sono nato: allusione alla generale corruzione dell’uomo (vedi anche Gb 14,4).

51,9 issòpo: pianta aromatica, veniva usata per le aspersioni nei riti di purificazione.

51,16 sangue: designa qui ogni genere di violenza, ma anche delitto e morte.

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Approfondimenti


Dio perdona e ricrea l’uomo pentito Supplica individuale

Il Sal 51 è il più conosciuto e più vibrante dei sette salmi penitenziali. Tocca le corde più intime dell'uomo scoprendolo nella sua fragilità, e sulla scia della religione interiore dei profeti (cfr. Geremia, Ezechiele) raggiunge le sfere più alte della rivelazione dell'AT. Per alcuni, al posto che occupa attualmente nel Salterio, costituisce il secondo atto di una liturgia penitenziale (confessione della colpa e richiesta di perdono), mentre il Sal 50, che lo precede, fa da primo momento (l'accusa). L'intera liturgia penitenziale, inoltre, potrebbe essere completata da un oracolo di assoluzione come quello di Ez 36,25-28.

Una lettura postuma attualizzante ha attribuito questo salmo al peccato di Davide e alla sua confessione (v. 2). La simbologia ricorrente nel carme è quella del peccato, catartica, spaziale, somatica e liturgica. Il carme mostra nella stesura ultima di aver subito l'influsso determinante del profetismo, specialmente di Geremia e di Ezechiele. A livello di struttura originaria il salmo termina con il v. 19, che è chiaramente un versetto di sintesi, tipico di una finale, e avente in sé cinque delle sette parole, di cui è composto, ricorrenti nel corpo. Perciò i vv. 20-21 risultano, anche per questo, chiaramente un'aggiunta, oltre che per il contenuto che rispecchia la situazione del postesilio.

Il carme, in cui si contano ben 17 imperativi rivolti a Dio, mostra alcune somiglianze con i Sal 6; 32; 38; 40; 130, ma anche delle caratteristiche proprie che lo distinguono. Se, per esempio, il Sal 32 riguarda la teologia del peccato, il Sal 51 riguarda la teologia del peccatore, perché mira di più al cuore, all'intimo, alla sua angoscia mortale, insieme alla sua volontà di rinnovarsi nella grazia.

Le qualità letterarie e poetiche del carme sono generalmente discrete, dato che il contenuto ha preso il sopravvento sul vigore delle espressioni.

Il salmo si divide tematicamente in due grandi parti: vv. 3-11 (regno del peccato) e vv. 12-19 (regno della grazia).

I vv. 3-11, racchiusi da un'inclusione, sono a struttura concentrica avente per centro il v. 6b (Dio «giusto» e giudice). Vi si incontra per sei volte la radice verbale ḥṭh (peccare) nei vv. 4.5.6.7.9.11, e altre sei volte vocaboli sinonimi di «peccato», come peša‘, ra‘, ‘āwôn nei vv. 3.45.6.7.11. Così il simbolismo numerico del numero «6» (= imperfezione) e del numero «12» (6 + 6) (= pienezza) indica una totalità, una pienezza di imperfezione. Il peccato quindi è visto come presenza ossessiva che travolge l'uomo nel profondo del suo essere.

La seconda parte è introdotta dal v. 12 che segna una forte cesura con la precedente, introducendo il verbo «creare» (br‘). I vv. 12-19 sono costituiti da due microunità, di cui l'una è data dai vv. 12-14 e l'altra dai vv. 15-19. A queste due parti si aggiunge l'attualizzazione finale liturgica post-esilica dei vv. 20-21.

Divisione:

  • vv. 3-11 (I parte): regno del peccato;
  • vv. 12-12 (Il parte): regno della grazia;
  • vv. 20-21: aggiunta liturgica nazionale.

vv. 3-11. Questa parte si può suddividere in:

  • vv. 3-4: appello di purificazione;
  • vv. 5-8: motivazione dell'appello: riconoscimento dei peccati;
  • vv. 9-11: supplica di purificazione.

v. 3. «Pietà di me...»: è il primo grido di aiuto, espressione dell'angoscia del cuore umano. Così iniziano anche i Sal 56; 57. «secondo la tua misericordia»: la richiesta del perdono si basa sull'immagine di Dio misericordioso, cfr. Es 34,6-7. «Misericordia» (ḥesed) è uno dei vocaboli fondamentali dell'alleanza. «nella tua grande bontà»: la voce «bontà» (raḥamîm) richiama le «viscere» materne, simbolo di amore istintivo e totale. Il vocabolo in Es 34,6 e in molti salmi sta accanto a ḥesed. È un antropomorfismo molto ardito che unito a quello paterno di Os 11,1.4 getta luce sull'amore tenero, ma anche forte e appassionato, di Dio. «cancella»: il verbo ebraico mḥh (cancellare), qui adoperato, indica sia «cancellazione» materiale di uno scritto giudiziario o commerciale (Es 32,32-33; Nm 5,23), sia cancellazione ideale di un nome (Es 17,14; Dt 9,14); cfr. Is 43,25; 44,22. «il mio peccato»: il vocabolo ebraico peša‘ sottintende l'immagine di ribellione di un vassallo nei riguardi del suo sovrano (cfr. 2Re 3,4-5), perciò indica rivolta dell'uomo contro Dio (Ger 3,20; Is 1,20; 50,5).

v. 4. «colpe»: «colpa» (‘āwôn) dal verbo ‘wh (=torcere) indica una deviazione tortuosa, anzi in senso opposto alla meta, un'inversione da ciò che è bene. Perciò la conversione è descritta come un «ritornare indietro» (šwb). «mondami»: il verbo ṭhr (= mondare) sottintende l'immagine di splendore ecclissato dallo sporco e reso di nuovo tale con una pulizia fisica (Ml 3,3a). «dal mio peccato»: la voce «peccato» (ḥaṭṭā’t) dal verbo ḥt’ (= sbagliarsi) significa «mancare il bersaglio» (cfr. Gdc 20,16) e in senso traslato «trasgredire, andare fuori strada» (cfr. Prv 19,2), un «errare» dell’uomo lontano da Dio.

v. 5. «Riconosco la mia colpa»: lett. «Perché le mie trasgressioni io riconosco». È la motivazione della richiesta di perdono dei vv. 3-4. Il riconoscimento leale e sincero dei propri peccati e la condizione previa per ottenere il perdono. «il mio peccato mi sta sempre dinanzi»: cfr. Sal 38,18. Il peccato è personalizzato. Esso è il vero nemico del salmista. Lo tiene in assedio (ctr. Sal 17,11-12; 22,13-14). A differenza delle altre “Suppliche individuali”, ove i nemici sono personaggi esterni o le stesse malattie, qui il peccato è un nemico interno all'uomo.

v. 6. «Contro di te, contro te solo...»: si ribadisce con insistenza che il peccato è in fondo sempre contro Dio, anche quando immediatamente ha per oggetto il prossimo. «perciò sei giusto quando parli...»: il salmista riconosce onestamente la giustizia di Dio quando emette la sua sentenza e quindi castiga (cfr. Ez 28,22; Sir 36,4). Riconosce che se Dio lo punisce per i suoi peccati agisce secondo giustizia, ma spera di essere perdonato per la sua misericordia.

v. 7. «Ecco, nella colpa..»: attraverso il merismo della concezione e della nascita si esprime l'intera esistenza che da esse scaturisce come da una sorgente. Il salmista così vuole esprimere la radicalità della condizione di peccato nell'uomo. Esso è come un suo fedele compagno di viaggio. Lo segue dalla concezione fino all'ultimo respiro. Più che come attenuante il versetto è da vedersi come presa d'atto della propria fragilità, che fa aumentare la fiducia nel perdono, cfr. Sal 22. È da escludersi nettamente, perché estranea alla Bibbia, la concezione della peccaminosità legata al processo della generazione.

v. 8. «Ma tu vuoi la sincerità del cuore..»: alla lett. «Ecco sincerità vuoi nell'intimo». Il versetto, di afflato sapienziale, inizia come il precedente con «Ecco» (hēn) e ribadisce e ne sviluppa il pensiero. Si sottolinea che la «verità» profonda, totale, sulla propria colpevolezza e peccaminosità, come l'ha espressa il salmista, è gradita al Signore ed è dono della sapienza di Dio.

v. 9. «issopo»: pianta aromatica usata dagli Ebrei per i riti di purificazione (Lv 14,4.6: caso di lebbra) e generalmente nei sacrifici espiatori (Nm 19,6.18). Esso è connesso in particolare con il rito dell'agnello pasquale (Es 12,22) e con l'alleanza del Sinai (Es 24,8). L'issopo è un simbolo catartico anche nella cultura antica extrabiblica. «più bianco della neve»: cfr. Is 1,18. La metafora della neve è suggestiva per l'abitante della Palestina, che immesso in un panorama torrido e brullo e per di più accecato dal sole, ammira estasiato la neve del Monte Ermon, del Libano e quella che d'inverno cade a volte anche a Gerusalemme. Spesso l'immagine è usata nella Bibbia simbolicamente per il suo candore e le sue qualità, cfr. Sal 147,16; Sir 43,18.

v. 10. «Fammi sentire gioia e letizia...»: si accenna al giubilo (tᵉrû‘â). Il versetto anticipa la seconda parte del salmo, gli effetti del perdono, il regno della grazia. «esulteranno le ossa..»: l'immagine è segno della gioia profonda che coinvolgerà la persona fin nel suo intimo, fin nel profondo delle ossa (cfr. Is 66,14). v. 11. «Distogli lo sguardo...»: con un forte antropomorfismo il salmista chiede al Signore di allontanare il suo sguardo indagatore e punitivo da tutti i suoi peccati (cfr. Sal 11,4; 14,2; 33,13-15; 53,3; 139). Il volto e lo sguardo di Dio sono considerati sia fonte di collera e di terrore (come qui e Sal 38,2; 90,8), sia fonte di pace e di gioia (Sal 13,2). Nel testo ebraico il versetto è costruito chiasticamente.

v. 12. «Crea»: è usato qui il verbo tecnico «creare» (br’) adoperato nella Bibbia per la creazione, che ha come soggetto sempre Dio (Gn 1,1; Is 48,7; Sal 104,30; 148,5; ecc.). Il salmista chiede al Signore di purificarlo, facendolo diventare nuova creatura, con una trasformazione profonda del cuore e con uno “spirito” saldo, perseverante nel bene e che lo tenga lontano da future cadute, stretto e saldo a lui e fedele alla sua alleanza (Sal 143,10). «cuore... spirito»: questi elementi appartengono alla categoria della nuova alleanza (Ger 24,7; 31,33; 32,39; Ez 36,25-27).

v. 13. «Non respingermi dalla tua presenza»: non si tratta di contraddizione rispetto al v. 11. Lì il salmista supplica il Signore di non guardare i suoi peccati, qui di non allontanarlo. Dio è supplicato di stare lontano dal peccato, ma vicino al peccatore! Lì teme la giustizia divina, qui desidera la sua misericordia. «tuo santo spirito»: lo spirito di Dio è spirito di santità, di separazione da tutto ciò che è profano. Come l'uomo ricevette l'alito, soffio di vita (Gn 2,7; 7,22; Nm 27,16), così il salmista chiede a Dio di conservargli questo respiro (spirito) che lo faccia vivere nell'ambito della sua santità. «non privarmi»: l'aggiunta dell'aggettivo «santo» a «spirito» suppone che l'orante lo possiede e che lo può perdere, perciò non si tratta del puro vivere o esistere, ma di qualcosa in più, di un dono di Dio, che fa vivere in un modo particolare. Lo stesso concetto è indicato con altre espressioni simili come «respingere dal suo volto» (Sal 27,9; 71,9; Is 59,2; Ger 7,15; Gb 3,4).

v. 14. «uno spirito saldo»: alla lettera «uno spirito di generosità» (rûaḥ nᵉdîbāh). Si tratta dello spirito di iniziativa, di dinamismo nuovo, di impulso interiore, che spinge a compiere con generosità e non per forza le azioni di salvato, che il cuore e la mente suggeriscono. L'espressione ricorre in Sal 143,10, ove, quasi personificato, lo spirito accompagna il convertito a essere retto e docile al divino volere.

v. 15. «Insegnerò...»: è la promessa dell'impegno dell'orante, come di regola nel finale delle “Suppliche”. L'impegno del fedele è in primo luogo di carattere missionario. Il salmista, che ha sperimentato l'amore misericordioso di Dio, si trasforma in testimone di amore per la conversione dei peccatori a Dio, insegnando i suoi comandamenti, quella sapienza che gli è stata conculcata.

v. 16. «Liberami dal sangue»: alla lett. «Liberami dai sangui! (pl.)». Le interpretazioni sono diverse. Non si tratta qui di “liberare/prevenire dal commettere” qualcosa, ma di “liberare da.../perdonare” il peccato già commesso. Qui è usata la voce «sangue» al plurale (dammîm) che significa in senso proprio omicidio e in senso lato ogni genere di violenza. Nell'interpretazione davidica del salmo (cfr. titolo) si fa riferimento all'omicidio di Uria (2Sam 12,9.13) e alla pena che comportava. Davide chiede allora di esserne liberato. Alcuni pensano all'idea di morte connessa al «sangue» (cfr. Sal 30,10; Gb 16,18; Prv 1,18). Nel caso, il salmista chiede la salvezza dalla morte prematura, segno della giustizia retributiva di Dio per il peccato, e chiede il perdono e la liberazione secondo lo stile delle “Suppliche” (cfr. 6,5; 13,4; 22,21; 30,10; 94,17; 115,17). Più probabilmente, con questo appello, il salmista chiede per l'ultima volta di essere perdonato dal suo peccato e dalle conseguenze, che comportano una morte spirituale che precede la morte fisica, e tra di esse l'esclusione dalla lode comunitaria, perché nel regno dei morti non si può lodare Dio (Sal 6,6; 88,11-13; Is 38,18; Bar 2,17; Sir 17,22). Egli invece vuole «esaltare la giustizia di Dio» in questa vita.

vv. 18-19. «poiché non gradisci il sacrificio…» la lode, alla fine delle “Suppliche”, si trasforma in ringraziamento, ma l'orante in questi versetti non intende offrire un sacrificio cruento rituale di ringraziamento (che giudica non gradito al Signore: cfr. Sal 50,8-13), ma, nella scia dei profeti (Is 56,2.4), il suo «spirito contrito» e il suo «cuore affranto e umiliato».

vv. 20-21. Questi versetti sono attualizzazione del carme. Aggiunti alla fine dell'esilio o poco dopo il ritorno, applicano a tutta la nazione la situazione del salmo. L'esilio è visto come tempo di penitenza del popolo d'Israele dal «cuore pentito». Scontato perciò il peccato, ora, dopo il ritorno, può riprendere il culto a Dio in Sion, con il tempio e la città ricostruita, secondo lo spirito della profezia (Sal 102,14; 147,2; Ger 31,38; Is 26,1; 33,20; 62,6).L'allusione alle mura fa pensare all'epoca di Neemia (cfr. Ne 2, 17-20).

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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Low clouds and drizzle A subtle dread sticks like grease Unease at something untold Ungraspable unshakable But feeling isn't enough Even to write a stanza


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La Svezia armerà la polizia con strumenti digitali nella lotta contro le bande giovanili


La Svezia sta intensificando la lotta contro la criminalità organizzata, in particolare le bande armate, attraverso l'uso di strumenti digitali. Il governo svedese ha presentato una nuova iniziativa, definita “offensiva di polizia digitale”, che mira a prevenire il reclutamento di minori che attualmente avviene attraverso piattaforme online e a migliorare la capacità delle forze dell'ordine di monitorare e interrompere le attività criminali digitali.

Strumenti digitali e legislazioneLa legislazione proposta, che probabilmente sarà adottata dal Parlamento, fornirà alla polizia strumenti più efficaci per affrontare i contenuti illegali online, come il materiale di reclutamento. Tra le misure in discussione c'è il potere di chiudere siti web che facilitano il reclutamento di bande, una norma che attualmente manca alla polizia svedese.

Reclutamento di minori e violenzaL'ondata di violenza legata alle bande, che si è estesa anche a Danimarca, Norvegia e Finlandia, ha visto un aumento del coinvolgimento di minori, spesso utilizzati per compiere crimini violenti. Il governo sta valutando modifiche alle norme sulla protezione dei dati per consentire una migliore condivisione delle informazioni tra le forze dell'ordine

Supporto militare e nuove tecnologieOltre agli strumenti digitali, il governo ha chiesto il supporto dell'esercito per affiancare la polizia nella lotta contro la criminalità organizzata. Tuttavia, l'uso dei militari è stato criticato come una mossa politica piuttosto che una soluzione effettiva al problema. Intanto, la polizia svedese ha adottato tecnologie avanzate come droni e radio TETRA per migliorare la sicurezza e le comunicazioni operative.

Droni

  • 210 V2: Utilizzato per sorveglianza su larga scala e controllo della folla, questo drone è dotato di potenti sensori visivi che consentono la mappatura rapida di grandi aree in 2D e la generazione di mappe annotate. È anche impiegato per la caccia ai criminali e per missioni di soccorso, grazie alle telecamere termiche e allo zoom.
  • Mavic 2 Pro: Preferito per il lavoro forense, grazie alla qualità delle immagini offerta dalla tecnologia Hasselblad, utile in ambienti con luce variabile.
  • Mavic Mini e Mavic 2 Enterprise: Utilizzati per operazioni al chiuso e su mezzi come moto e barche.

Radio TETRALe radio portatili TETRA offrono comunicazioni crittografate voce e dati, garantendo una copertura affidabile e la possibilità di coordinare operazioni collaborative nazionali e transfrontaliere. Queste radio sono flessibili e consentono agli agenti di personalizzare le funzioni per adattarsi alle esigenze operative specifiche.

Come si integrano le telecamere termiche nei droni della polizia svedese


La polizia svedese integra le telecamere termiche nei droni per migliorare l'efficacia delle operazioni di sorveglianza, ricerca e soccorso. I droni utilizzati, come il 210 V2, sono dotati di telecamere termiche che consentono di rilevare le radiazioni infrarosse emesse da oggetti o persone, anche in condizioni di scarsa visibilità o di notte. Queste telecamere permettono di mappare rapidamente grandi aree in 2D e generare immagini termiche utili per individuare criminali in fuga o dispersi durante le missioni di soccorso.

Funzionalità delle telecamere termicheLe telecamere termiche montate sui droni sono in grado di misurare la temperatura superficiale degli oggetti ripresi e di generare mappe di temperatura. Questi dati vengono poi analizzati attraverso software termografici, che consentono di visualizzare gradienti termici, eseguire misurazioni precise e confrontare immagini termiche acquisite in diverse condizioni.

Applicazioni operative Il Mavic 2 Enterprise Dual (M2ED) può essere utilizzato anche come dispositivo portatile per soddisfare i requisiti di imaging termico rapido, senza necessariamente essere in volo.

Integrazione con altri strumentiI droni della polizia svedese sono spesso equipaggiati con altre tecnologie, come sensori visivi avanzati e radio TETRA, per garantire una copertura completa e coordinata durante le operazioni. Questo approccio integrato permette alla polizia di agire in modo più efficace e sicuro, soprattutto in scenari complessi o pericolosi

Monitoraggio e prevenzione digitaleLa polizia svedese sta sviluppando meccanismi per agire contro i contenuti illegali online, in particolare quelli legati al reclutamento di minori. Questo include la possibilità di chiudere siti web che facilitano il reclutamento e l’uso di strumenti di sorveglianza avanzati per tracciare attività criminali in tempo reale.

Revisione legale e prossimi passiUna revisione legale è in corso per esaminare come le forze dell'ordine possano utilizzare meglio gli strumenti digitali e modificare le restrizioni sulla sorveglianza. I risultati della revisione sono attesi per maggio, seguiti da una proposta legislativa.



noblogo.org/cooperazione-inter…


La Svezia armerà la polizia con strumenti digitali nella lotta contro le bande giovanili


La Svezia sta intensificando la lotta contro la criminalità organizzata, in particolare le bande armate, attraverso l'uso di strumenti digitali. Il governo svedese ha presentato una nuova iniziativa, definita “offensiva di polizia digitale”, che mira a prevenire il reclutamento di minori che attualmente avviene attraverso piattaforme online e a migliorare la capacità delle forze dell'ordine di monitorare e interrompere le attività criminali digitali.

Strumenti digitali e legislazioneLa legislazione proposta, che probabilmente sarà adottata dal Parlamento, fornirà alla polizia strumenti più efficaci per affrontare i contenuti illegali online, come il materiale di reclutamento. Tra le misure in discussione c'è il potere di chiudere siti web che facilitano il reclutamento di bande, una norma che attualmente manca alla polizia svedese.

Reclutamento di minori e violenzaL'ondata di violenza legata alle bande, che si è estesa anche a Danimarca, Norvegia e Finlandia, ha visto un aumento del coinvolgimento di minori, spesso utilizzati per compiere crimini violenti. Il governo sta valutando modifiche alle norme sulla protezione dei dati per consentire una migliore condivisione delle informazioni tra le forze dell'ordine

Supporto militare e nuove tecnologieOltre agli strumenti digitali, il governo ha chiesto il supporto dell'esercito per affiancare la polizia nella lotta contro la criminalità organizzata. Tuttavia, l'uso dei militari è stato criticato come una mossa politica piuttosto che una soluzione effettiva al problema. Intanto, la polizia svedese ha adottato tecnologie avanzate come droni e radio TETRA per migliorare la sicurezza e le comunicazioni operative.

Droni

  • 210 V2: Utilizzato per sorveglianza su larga scala e controllo della folla, questo drone è dotato di potenti sensori visivi che consentono la mappatura rapida di grandi aree in 2D e la generazione di mappe annotate. È anche impiegato per la caccia ai criminali e per missioni di soccorso, grazie alle telecamere termiche e allo zoom.
  • Mavic 2 Pro: Preferito per il lavoro forense, grazie alla qualità delle immagini offerta dalla tecnologia Hasselblad, utile in ambienti con luce variabile.
  • Mavic Mini e Mavic 2 Enterprise: Utilizzati per operazioni al chiuso e su mezzi come moto e barche.

Radio TETRALe radio portatili TETRA offrono comunicazioni crittografate voce e dati, garantendo una copertura affidabile e la possibilità di coordinare operazioni collaborative nazionali e transfrontaliere. Queste radio sono flessibili e consentono agli agenti di personalizzare le funzioni per adattarsi alle esigenze operative specifiche.

Come si integrano le telecamere termiche nei droni della polizia svedese


La polizia svedese integra le telecamere termiche nei droni per migliorare l'efficacia delle operazioni di sorveglianza, ricerca e soccorso. I droni utilizzati, come il 210 V2, sono dotati di telecamere termiche che consentono di rilevare le radiazioni infrarosse emesse da oggetti o persone, anche in condizioni di scarsa visibilità o di notte. Queste telecamere permettono di mappare rapidamente grandi aree in 2D e generare immagini termiche utili per individuare criminali in fuga o dispersi durante le missioni di soccorso.

Funzionalità delle telecamere termicheLe telecamere termiche montate sui droni sono in grado di misurare la temperatura superficiale degli oggetti ripresi e di generare mappe di temperatura. Questi dati vengono poi analizzati attraverso software termografici, che consentono di visualizzare gradienti termici, eseguire misurazioni precise e confrontare immagini termiche acquisite in diverse condizioni.

Applicazioni operative Il Mavic 2 Enterprise Dual (M2ED) può essere utilizzato anche come dispositivo portatile per soddisfare i requisiti di imaging termico rapido, senza necessariamente essere in volo.

Integrazione con altri strumentiI droni della polizia svedese sono spesso equipaggiati con altre tecnologie, come sensori visivi avanzati e radio TETRA, per garantire una copertura completa e coordinata durante le operazioni. Questo approccio integrato permette alla polizia di agire in modo più efficace e sicuro, soprattutto in scenari complessi o pericolosi

Monitoraggio e prevenzione digitaleLa polizia svedese sta sviluppando meccanismi per agire contro i contenuti illegali online, in particolare quelli legati al reclutamento di minori. Questo include la possibilità di chiudere siti web che facilitano il reclutamento e l’uso di strumenti di sorveglianza avanzati per tracciare attività criminali in tempo reale.

Revisione legale e prossimi passiUna revisione legale è in corso per esaminare come le forze dell'ordine possano utilizzare meglio gli strumenti digitali e modificare le restrizioni sulla sorveglianza. I risultati della revisione sono attesi per maggio, seguiti da una proposta legislativa.



Segui il blog e interagisci con i suoi post nel fediverso. Scopri dove trovarci:l.devol.it/@CoopIntdiPoliziaTutti i contenuti sono CC BY-NC-SA (creativecommons.org/licenses/b…)Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio.



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[provetecniche]parte del codice è mimato [strategie da banco dual band nel] [libretto un sussidio o la sclera bianca la] lingua madre dei trafiletti nei] sottoposti sotto] la pressa l'] ottotipo incolonnato con la macchina della farina in parte fanno] il calco della mano il] microsolco il mangiafuoco chiude] le truppe rendering con le cartine tascabili [trattamento rapido resa garantita bianco] titanio caduti] nelle pozze battaglie di bic navali


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Dopo le aride tempeste Di dubbi sabbiosi e ruvidi, Mi si offre la bonaccia: Serena catarsi di tristezza.


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Wellness Medical Clinic Offering Comprehensive Anti-Aging and Wellness Services


Wellness Medical Clinic provides anti-aging and wellness services to improve your health and well-being. This clinic offers weight loss programs personalized for each individual. It also provides hormone optimization treatments using Biote near me to improve hormone balance. This clinic offers IV hydration treatments that boost your health. Each service helps clients enhance their appearance and feel better. This clinic offers customized services to meet each person's specific health needs.

Immune Booster IV

The Immune Booster IV at Wellness Medical Clinic includes amino acids, zinc, lysine, and key minerals. This combination supports the immune system and helps lower the risk of illness. It helps reduce how long colds and infections last and lowers their severity. It also helps reduce fatigue and clear mental confusion, providing a quick energy boost.

This treatment helps the body get the support it needs to fight illness. Clients experience stronger immunity, increased energy, and lower stress levels. A healthy immune system helps prevent frequent health issues. It keeps the body better protected from illness.

Physician-Guided Weight Loss Services

Weight loss programs at Wellness Medical Clinic focus on long-term results. They include a complete analysis of your metabolism and hormone levels. Medical diagnostics track changes in the body to update the weight loss Tallahassee plan when necessary. This clinic offers clients safe, natural options like vitamins and supplements to support healthy weight loss.

Comprehensive testing identifies each person’s unique health needs and provides solutions suited to their body's functions. This clinic helps clients reach their weight loss goals using safe, sustainable methods. This method focuses on weight loss by using proven strategies. It prioritizes science and long-lasting results over temporary solutions.

Bioidentical Hormone Replacement Therapy

Bioidentical Hormone Replacement Therapy (BHRT) at Wellness Medical Clinic restores natural hormone balance. BHRT comes from natural sources like soybeans and yams, offering a safer choice. This plant-based treatment works more naturally with the body. BHRT is available in different forms, such as pills, creams, and pellets. This method involves pellets placed in the fatty tissue underneath the skin.

HRT helps to reduce symptoms caused by hormonal imbalance, including mood swings and low energy levels. This method provides a steady and continuous release of hormone Tallahassee, helping clients stay balanced. This treatment uses proven methods that support the body’s natural processes. A balanced hormone system reduces health problems and improves overall well-being. Clients are provided with a science-based method of hormone care that supports long-term health and balance.

To get more details, visittallyclinics.com/tallyclinics.com/

Original Source bit.ly/3DSNmQm


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The Stooges - The Stooges (1969)


immagine

The Stooges è l'album di debutto in studio della rock band americana The Stooges, pubblicato il 5 agosto 1969 dalla Elektra Records. Considerato un'uscita proto-punk di riferimento, l'album raggiunse il numero 106 nella classifica US Billboard Top 200 Albums. Le tracce “I Wanna Be Your Dog” e “1969” furono pubblicate come singoli; “1969” fu inserito nella lista di Rolling Stone delle “100 Greatest Guitar Songs” al numero 35.


Ascolta: album.link/i/393789238



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The Stooges - The Stooges (1969)


immagine

The Stooges è l'album di debutto in studio della rock band americana The Stooges, pubblicato il 5 agosto 1969 dalla Elektra Records. Considerato un'uscita proto-punk di riferimento, l'album raggiunse il numero 106 nella classifica US Billboard Top 200 Albums. Le tracce “I Wanna Be Your Dog” e “1969” furono pubblicate come singoli; “1969” fu inserito nella lista di Rolling Stone delle “100 Greatest Guitar Songs” al numero 35.


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Investing In Stylish Socks According to Your Personality


Fashion truly gives everyone a medium to express themselves without using words. The same is the case with your funky socks. They say a lot about your personality. So, you should invest in socks that represent your personality and are comfortable. Let’s discuss more about how socks can help showcase your personality.

Colors

The colors of your socks can help represent your personality. You may like bright colors if you are a fun-loving and confident person. You may like neutral tones if you want to maintain professionalism and elegance. Some people who have a relaxed vibe may prefer pastel shades.

Patterns

Today, you can find various unique patterns that can also help represent your personality. The simplest options will be stripes and polka dots. Some people with unique personalities may prefer socks with animal or food prints. Today, you can find various geometric patterns that look sophisticated and creative. With so many patterns, you can experiment with unique ones according to your preferences.

Mismatched socks

You may think that most people wear matching socks. However, some free-spirited individuals may also experiment with mismatched socks. People with spontaneous personalities can make such bold choices. They may prefer more colorful choices.

Comfort

One thing you cannot compromise on when investing in the best socks for women and men is the comfort they offer. Whether you like bold options or neutral ones, comfort should still be a priority. When you are uncomfortable in your socks, you may find it difficult to perform your work confidently in your everyday life. Some individuals have a higher activity level than others. Such individuals should especially prioritize durability and comfort.

Untidy socks

Some individuals do not invest in quality socks and may end up with poor-quality ones. If you wear untidy socks, you may be perceived as someone who does not pay attention to every detail. It may also mean that you need some quality socks that feel comfortable and look stylish at the same time.

Even if you have a more reserved personality, you may still want to experiment with bright colors and quirky patterns because they are trendy. Therefore, it all comes down to your preferences.

About ComfySocks:

ComfySocks is one of the most reputable websites where you can shop for stylish men socks and women's socks. On this platform, you can find various collections and categories. Thus, you can shop for your perfect pair of socks from this website.

To get more details, visit comfy-socks.com/

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SALMO - 50 (49)


IL VERO CULTO1 Salmo. Di Asaf.

Parla il Signore, Dio degli dèi, convoca la terra da oriente a occidente.

2 Da Sion, bellezza perfetta, Dio risplende.

3 Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; davanti a lui un fuoco divorante, intorno a lui si scatena la tempesta.

4 Convoca il cielo dall'alto e la terra per giudicare il suo popolo:

5 “Davanti a me riunite i miei fedeli, che hanno stabilito con me l'alleanza offrendo un sacrificio”.

6 I cieli annunciano la sua giustizia: è Dio che giudica.

7 “Ascolta, popolo mio, voglio parlare, testimonierò contro di te, Israele! Io sono Dio, il tuo Dio!

8 Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici, i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti.

9 Non prenderò vitelli dalla tua casa né capri dai tuoi ovili.

10 Sono mie tutte le bestie della foresta, animali a migliaia sui monti.

11 Conosco tutti gli uccelli del cielo, è mio ciò che si muove nella campagna.

12 Se avessi fame, non te lo direi: mio è il mondo e quanto contiene.

13 Mangerò forse la carne dei tori? Berrò forse il sangue dei capri?

14 Offri a Dio come sacrificio la lode e sciogli all'Altissimo i tuoi voti;

15 invocami nel giorno dell'angoscia: ti libererò e tu mi darai gloria”.

16 Al malvagio Dio dice: “Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza,

17 tu che hai in odio la disciplina e le mie parole ti getti alle spalle?

18 Se vedi un ladro, corri con lui e degli adùlteri ti fai compagno.

19 Abbandoni la tua bocca al male e la tua lingua trama inganni.

20 Ti siedi, parli contro il tuo fratello, getti fango contro il figlio di tua madre.

21 Hai fatto questo e io dovrei tacere? Forse credevi che io fossi come te! Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.

22 Capite questo, voi che dimenticate Dio, perché non vi afferri per sbranarvi e nessuno vi salvi.

23 Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora; a chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio”.

_________________Note

50,1 Concepito come un giudizio che Dio pronuncia contro il suo popolo, il Sal 50 fa eco al richiamo dei profeti a ricercare il vero culto gradito al Signore. Vengono elencati i diversi sacrifici, con i molti animali offerti dal popolo durante il culto. Dio non ha bisogno di nutrirsi (come era convinzione diffusa presso gli antichi nei confronti delle loro divinità), ma desidera un culto che trasformi il comportamento dell’uomo.

50,1 Asaf: era uno dei capi cantori del tempio di Gerusalemme (1Cr 16,5).

50,8 olocausti: sacrifici in cui la vittima veniva completamente bruciata dal fuoco.

=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=

Approfondimenti


Il culto interiore e la carità Salmo di requisitoria

Il salmo risente della polemica antiritualista dei profeti riformatori dell'VIII sec. a.C. (Amos, Osea, Isaia, Michea). Il messaggio di questo salmo sarà più sviluppato nel Sal 51, di cui sembra essere il primo momento di una grande liturgia penitenziale, ma cfr. anche i Sal 15; 26; 40. Strutturalmente il carme si basa sulla requisitoria profetica (rîb) (cfr. Is 3,13-15; 5,3-4; Os 4, Mic 6, 1-8). La cornice è liturgica (cfr. vv. 1-6). Il metro nel TM è di 3 + 3 accenti in distici appaiati. La simbologia è liturgica, giuridico-processuale, morale, spaziale (cosmica), oracolare, antropomorfica.

Divisione:

  • vv. 1-6: teofania;
  • vv. 7-23: requisitoria.

vv. 1-6. Come una volta sul Monte Sinai (Es 19,16-19; 24,15-17), così ora il Signore nel tempio, in una teofania dallo scenario grandioso come allora, convocando cielo e terra come testimoni (v. 4) (cfr. Is 1,2; Mic 1,2), vuole giudicare (v. 6) il suo popolo unito a lui con il patto di alleanza (v. 5).

v. 1. «Dio degli dei»; è un titolo arcaizzante di Dio con valore di superlativo. È conosciuto a Ugarit.

v. 6. «Il cielo annunzi la sua giustizia..»: il cielo, personificato, è incaricato di annunziare già in anticipo la giustizia di Dio, la sua fedeltà all'alleanza e la legittimità di intentare il processo contro il suo popolo. Egli presenta quindi anche Dio stesso che come giudice entra in tribunale.

vv. 7-23. Requisitoria che si divide in due momenti: vv. 7-15 e 16-23. Nel primo (vv. 7-15) Dio contesta al suo popolo l'inutilità dei sacrifici e nel secondo (vv. 16-23) la violazione del suo decalogo.

v. 7. «Io sono Dio, il tuo Dio»: è l'autopresentazione di Dio con cui inizia il decalogo (cfr. Es 20,2; Dt 5,6) e ritorna spesso nella Bibbia (cfr. Lv 19,2.3.4; Sal 81,11). È chiamata “formula dell'alleanza”.

v. 9. «Non prenderò..»: cfr. Is 1,11-17; Ger 6,20; 7,21-22; Os 6,6; Am 5,21-27; Mic 6,6-8. Non si esprime qui il rigetto assoluto degli atti di culto, ma di quelli senz'anima, frutto solo di ipocrisia e non sostenuti dalla vita intemerata.

v. 14. «Offri a Dio un sacrificio di lode..»: è il sacrifico di ringraziamento (tôdâ), che comportava anche un banchetto sacro offerto a Dio e ai fratelli (Lv 7,12-15). Non si tratta della scelta di un tipo di sacrificio al posto di un altro, ma di un sacrificio sostenuto dalla pratica dei comandamenti (= retta via) (v. 23).

vv. 18-20. «Se vedi un ladro...»: si enumerano solo tre comandamenti a mo' di esempio, cfr. Ger 7,9; Os 4,2.

v. 21. «credevi ch'io fossi come te!»: Dio mette in guardia contro la tentazione dell'uomo di fabbricarsi un “dio” a modo suo, compiacente e addirittura complice del male.

v. 23. «Chi offre un sacrifico di lode...»: Dio mostra la sua salvezza a chi autentica il sacrificio di ringraziamento e di lode con la retta condotta di vita (cfr. Sal 51,18-19; Dn 3,39-40).

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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Mi hanno hackerato il PC


Utilizzando Windows il rischio di essere colpiti da malware, trojan etc... è sempre dietro l'angolo, sopratutto se non si sta molto “attenti” a cosa si scarica e si esegue. Sono stato disattento e non mi sono fidato di un avviso dell'antivirus integrato in Microsoft, che incredibilmente funziona abbastanza bene, e ho approvato un file che non doveva essere approvato. Un paio di giorni dopo, forse dopo essere passati in qualche forum/database nel darkweb, sono partiti gli attacchi ai miei vari account. Il primo a soccombere è stato Facebook, che sono riuscito a recuperare una prima volta ma non al secondo attacco. Poi è stata la volta dell'account Microsoft che comprende il tag XBOX, OneDrive e le chiavi di Windows e Office. Qua la colpa non è del tutto mia, ho sempre attiva la verifica in due passaggi ma i geni di Microsoft permetto la sua diabilitazione SENZA chiederti un ulteriore verifica. Quindi se sei loggato, come nel caso del mio attacco, basta entrare nella pagina dell'account e cliccare su 2-step “off” ed è fatta.

Si ma come ti hanno attaccato, come hanno fatto ad entrare? Semplicissimo, copiandosi i cookie dai miei vari browser, con le sessioni attive puoi “simulare” di essere loggato anche da un altro computer e far quello che vuoi, fintantoché non fai logout o il servizio non chieda un ulteriore passaggio di verifica con SMS o codice di verifica da cellulare (o da altro dispositivo). Avendo a disposizione anche la sessione attiva della mia email sono riusciti a sbloccare Facebook, che ha, appunto, il 2-step verification via email. Google si è salvato, se vuoi cambiare password o fare qualsiasi altra cosa, ti chiede una verifica da un altro dispositivo. Google è stata anche abbastanza brava da accorgersi che qualcosa non adasse e chiedermi una ulteriore verifica sugli accessi.

Ho notato anche strani movimenti su Reddit e sono subito corso ai ripari cancellando direttamente l'account (tanto lo utilizzo solo in lettura, posso tranquillamente rifarmene un altro). Hanno ignorato completamente le 3 email che ho su Infomaniak che non sarebbero comunque riusciti ad hackerare perché non salvano cookie. Motivo un più che mi sta spingendo a spostare un po' di cose “importanti” li sopra.

Ho detto di aver perso l'account Microsoft con tutti i dati di OneDrive che fortunatamente ho comunque conservato nella NAS che ho in casa (non si sa mai...) e che consiglio caldamente a tutti di avere come ulteriore backup.

I gravi errori che ho commesso e cosa ho imparato: * Ho messo in whitelist un file che l'antivirus di Windows aveva bloccato. Mai più! * Non ho staccato subito il PC dalla rete ma, anzi, l'ho tenuto acceso tantissimo per far fare all'antivirus un controllo approfondito. Avessi staccato subito il PC mi sarei evitato due giorni di mal di stomaco. * Con il PC attaccato alla rete ho continuato a cambiare pass e sistemare gli account “dallo stesso PC”, dando libero spazio agli hacker di andare avanti a scaricarsi i cookie aggiornati e quindi “insistere” nel cambio.

Cosa ho iniziato a fare. * ove possibile ho scelto come 2 step verification un'app di autenticazione in modo da separare fisicamente le modalità. Avendo come 2 step l'email ed essendo stata hackerata anche quella diventa inutile come doppia verifica. * spostare un po' di cose sulla mia email Infomaniak (anche se gmail ha retto il colpo). Anche qua, avere tutto tu un'unica email che ho da 20 anni è discretamente rischioso. * Controllare e aggiornare il backup fisico sulla NAS di casa (NAS è maschile o femminile?).

Un'esperienza che non auguro a nessuno.


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Mi hanno hackerato il PC


Utilizzando Windows il rischio di essere colpiti da malware, trojan etc... è sempre dietro l'angolo, sopratutto se non si sta molto “attenti” a cosa si scarica e si esegue. Sono stato disattento e non mi sono fidato di un avviso dell'antivirus integrato in Microsoft, che incredibilmente funziona abbastanza bene, e ho approvato un file che non doveva essere approvato. Un paio di giorni dopo, forse dopo essere passati in qualche forum/database nel darkweb, sono partiti gli attacchi ai miei vari account. Il primo a soccombere è stato Facebook, che sono riuscito a recuperare una prima volta ma non al secondo attacco. Poi è stata la volta dell'account Microsoft che comprende il tag XBOX, OneDrive e le chiavi di Windows e Office. Qua la colpa non è del tutto mia, ho sempre attiva la verifica in due passaggi ma i geni di Microsoft permetto la sua diabilitazione SENZA chiederti un ulteriore verifica. Quindi se sei loggato, come nel caso del mio attacco, basta entrare nella pagina dell'account e cliccare su 2-step “off” ed è fatta.

Si ma come ti hanno attaccato, come hanno fatto ad entrare? Semplicissimo, copiandosi i cookie dai miei vari browser, con le sessioni attive puoi “simulare” di essere loggato anche da un altro computer e far quello che vuoi, fintantoché non fai logout o il servizio non chieda un ulteriore passaggio di verifica con SMS o codice di verifica da cellulare (o da altro dispositivo). Avendo a disposizione anche la sessione attiva della mia email sono riusciti a sbloccare Facebook, che ha, appunto, il 2-step verification via email. Google si è salvato, se vuoi cambiare password o fare qualsiasi altra cosa, ti chiede una verifica da un altro dispositivo. Google è stata anche abbastanza brava da accorgersi che qualcosa non adasse e chiedermi una ulteriore verifica sugli accessi.

Ho notato anche strani movimenti su Reddit e sono subito corso ai ripari cancellando direttamente l'account (tanto lo utilizzo solo in lettura, posso tranquillamente rifarmene un altro). Hanno ignorato completamente le 3 email che ho su Infomaniak che non sarebbero comunque riusciti ad hackerare perché non salvano cookie.




[filtri]scoprono i vantaggi la] proprietà derubricata fanno] cataste con i pioli ipersolventi fumano dai cinesi ipergentili dai comò stile velluto comfort sotto] un chiarore sospetto qualcosa che non è nei titoli ma lo stato degli schifani da finire gli intentari la consegna] a domicilio entro il mese il secondo mese per le prossime volte il conteggio le ore le settimane i tiratori scelti con lo stoppino corto il] doppio gioco che non si può parlare di inerti di] invertebrati sfuggono al buono dell'esca d'estate o contano se stanno al piano bar burlesque spiati se dentro ai binocoli del finissage] ci stanno


noblogo.org/lucazanini/filtri-…



Cous cous fave, cipolle e zucchine

Ogni anno, in questo periodo, inizia la mia dipendenza dalle fave: sanno di viaggi in macchina con mio padre, che le mangiava, crude, mentre guidava.

Quest'anno ho deciso di superarmi e, visto il chilo di fave comprate da mia madre, ho deciso di provare a cucinarle: qualche volta ha provato a farlo lei e non mi sono piaciute, le ho sempre mangiate crude; ma ho pensato che il mio modo zerosbatti di cucinarle potesse dare loro un tocco in più.

Ingredienti: ovviamente le fave fave FAVEEEEE; zucchine; cipolla; cous cous.

Procedimento: ho preparato il cous cous a parte, direttamente nel mio porta pranzo per l'università, coprendolo semplicemente di acqua calda e aspettando. Per quanto riguarda il magico, incredibile, condimento, ho tagliato mezza cipolla e l'ho fatta soffriggere per bene; poi, ho aggiunto le zucchine e le fave fresche. Da questo momento in poi ho solo aspettato e, ogni tanto, girato tutto in padella. Quando le zucchine mi sono sembrate quasi pronte (tanto si sarebbero cotte ancora un po' nel microonde il giorno dopo), senza pormi il problema della cottura delle fave (tanto si possono mangiare anche da crude!), ho mescolato tutto con il cous cous.

Il giorno dopo era buonissimo! (Solo ed esclusivamente grazie alle fave)


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Porridge (finalmente commestibile)

Erano anni che provavo, ogni tanto, a fare del porridge di avena, e ogni volta mi veniva fuori una pappetta insapore. Qualche giorno fa sono riuscita, per ben due volte di fila, ad ottenere finalmente un porridge con del sapore, addirittura buono. Perché non tener traccia di questo forse irripetibile evento?

Ingredienti: avena a cucchiate; latte di mandorla; acqua (la vera novità nel mio procedimento); cacao; cannella; zucchero di canna (assolutamente opzionale); banana.

Procedimento: in un pentolino ho messo i fiocchi di avena, il latte di mandorla e l'acqua un po' a occhio e ho acceso il fuoco. Dato che sono bravissima a far attaccare le cose alle pentole e padelle, ho fatto attenzione a girare ogni tanto il tutto. Man mano che il composto si addensava ho aggiunto la cannella, un po' di cacao e un cucchiaino di zucchero. Ho assunto che fosse pronto quando aveva, ormai, una consistenza densa; l'ho messo, quindi, in una ciotola, insieme a mezza banana tagliata a rondelle.


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Giochi di Ruolo, Musica e anni '90


Ah, gli anni '90. Friends in TV, il Grunge, la guerra del Britpop tra Blur e Oasis, i CD - sempre troppo cari - da comprare nel tuo negozio di dischi preferito, quando Napster e gli mp3 ancora non sapevamo cosa fossero... un bel tuffo nel passato, ma in realtà non è di questo che parlerò. Non direttamente, quantomeno.

Se per vostra sfortuna vi siete imbattuti in qualche mio toot su Livello Segreto, c'è una buona possibilità che al suo interno ci fosse menzionato qualche gioco di ruolo pressoché sconosciuto ai più, con un paio di indiziati che ritorna spesso sul luogo del delitto.
Prevedibilmente, uno di questi - oltre a essere diventato immediatamente uno dei miei GDR preferiti - è il vero soggetto di questo post.

Damn the Man, Save the Music!

Copertina del manuale, raffigurante un gruppo di giovani all'interno di un negozio di dischi
Una copertina che dice tutto

Una doverosa premessa prima che continuiate a leggere è che questa non vuole essere una recensione - che per scriverla ho la stessa competenza di uno che sul campo di calcetto ci va in infradito e accappatoio1 - quanto piuttosto un tentativo di riorganizzare i pensieri e mettere su pagina il perché questo gioco continua a piacermi tanto a distanza di anni da quando l'ho scoperto per caso.

I know this, that if I win this roll I will save the place that I work from being sold, and the jobs of my friends that work there. Thus striking a blow at all that is evil and making this world a better place to be in.


\
Fotogramma dal film Empire Records. Uno dei personaggi seduto sul divano guarda qualcuno di fronte a lui, mentre i sottotitoli recitano 'Damn the Man!'
Credici, Lucas.

Ispirato dichiaratamente a film come La vita è un sogno (Dazed and Confused) ed Empire Records, Damn the Man,Save the Music! di Hannah Shaffer è un GDR one-shot sul tentativo di salvare qualcosa che amiamo: ɜ nostrɜ giovani protagonistɜ si troveranno a gestire il caos che l'evento firma-copie di una capricciosa Rockstar un po' in declino porterà nel loro negozio, sperando che tutto questo possa rimpinguare le casse quanto basta per continuare a tenerlo aperto ancora per un po'.
Sì, perché il nostro amato "Revolution Records" da parecchio tempo è alla canna del gas; fino a oggi è riuscito a rimanere a galla in qualche modo, ma gli incassi sono sempre più scarsi e una grossa catena in franchise ha fiutato il sangue e vuole approfittarne per buttarci fuori e rilevare i nostri locali.

Suona familiare? Beh, fondamentalmente è la trama di (appunto) Empire Records, dal quale il gioco ha preso diversi elementi. Se l'avete visto, dando un'occhiata agli archetipi dei personaggi di Damn the Man vi verrà facile collegarli ai protagonisti del film.

Ma salvare il nostro posto di lavoro non sarà l'unico nostro cruccio: ogni personaggio ha anche un proprio obiettivo personale da provare a realizzare entro fine giornata e dei rapporti tesi da ricucire con lɜ altrɜ.
Allo stesso tempo, la mancanza di soldi non è l'unico problema del negozio: il morale scarso, i casini personali dellə nostrə Capə, i possibili guai con la comunità (come un picchetto di "Mamme preoccupate contro la musica degenerata" o i vicini che chiamano la polizia per il casino) sono sempre in agguato, pronti a peggiorare man mano che il gioco prosegue.

Ok, ma come si gioca?


Dando per scontato2 che bene o male sappiate cosa sia un gioco di ruolo, se siete arrivati fin qui magari vi state chiedendo come funziona Damn the Man per sommi capi.

Per cominciare, la divisione dei ruoli segue un impianto abbastanza classico, con unə Facilitatorə che avrà il compito di gestire il mondo di gioco, impostare le scene iniziali ecc., e il resto dellɜ giocatorɜ che interpreteranno i propri personaggi e cercheranno di portare a termine gli incarichi che lə loro Capə o la Rockstar capricciosa gli daranno.

Come materiali servono giusto un po' di dadi a sei facce bianchi e neri (o comunque di due colori distinguibili), un mazzo di carte francesi, delle matite, una copia delle schede, e la cosa più difficile da procurarsi: altre 3-4 persone con cui giocare.

Una scheda del personaggio di Damn the Man, Save the Music!, in questo caso del Flirt o Piacione nell'edizione italiana

La semplicità fatta scheda.

Se la vostra pietra di paragone è D&D potreste rimanere un po' spiazzati: a parte quelli per tenere traccia del livello dei guai del negozio, non ci sono valori numerici da inserire nella vostra scheda; le cose importanti da definire saranno piuttosto il vostro stile, il genere di musica che preferite, un vostro obiettivo a breve termine (che possa essere completata in un giorno) e le relazioni che avete con lɜ altrɜ giocatorɜ.

Per quanto riguarda il gioco giocato, tutto si svolge in un solo giorno, seguendo una struttura in tre atti, ciascuno ambientato in un momento diverso della giornata: l'apertura del negozio, il firma-copie e la chiusura. C'è anche un breve montaggio di apertura che precede il primo atto, in cui vengono introdotti i personaggi e, ugualmente, alla conclusione del terzo segue un montaggio di chiusura, in cui si tireranno le somme della giornata e scopriremo il destino di negozio e personaggi. Ogni atto dura un numero fisso di scene pari al numero di giocatorɜ, in modo che tuttɜ abbiano una scena da protagonistɜ.

Sarà compito dellə Facilitatorə impostare le scene, iniziando con lə Capə (o la Rockstar stessa) che darà allə protagonista un incarico da svolgere, che sia una cosa semplice come distribuire dei volantini fuori dal negozio o una più assurda come riacciuffare l'amatissimo (e selvatico) struzzo da compagnia della Rockstar, scappato per il rumore della folla.
Lə protagonista (e lɜ altrɜ giocatorɜ se i loro personaggi sono presenti) interpreterà la sua scena ruolando liberamente fino al momento della sua risoluzione che, come vedremo, sarà quando verranno tirati i dadi. Il modo in cui si deciderà di affrontarla - cioè scegliendo se dare il massimo per portare a termine l'incarico, trovare un momento per ricucire una relazione con un altro personaggio o fregarsene e puntare al proprio obiettivo personale - oltre a definire quello che succede nella fiction, avrà un impatto sul numero di dadi da tirare.

Non starò a scrivervi tutte le regole, ma in sostanza le carte servono a determinare quali guai colpiranno il negozio, mentre i dadi quale sarà il risultato delle scene.
Fondamentalmente la meccanica di risoluzione consiste in questo: lə Protagonista tira x dadi bianchi, lə Facilitatorə tira x dadi neri e si confrontano i valori più alti di ciascun colore. Se vince il bianco l'incarico è riuscito, se vince il nero l'incarico è fallito e si pesca una carta per aggravare un problema del negozio, mentre nel caso di un pareggio l'incarico non è ancora risolto e nelle scene successive unə altrə giocatorə potrà decidere di completare anche un incarico in sospeso, ammesso però che riesca a completare il suo.

In ogni caso, gli incarichi rimasti in sospeso, le scelte fatte e il valore dei problemi del negozio decideranno il destino dei nostri personaggi e dell'amato Revolution Records nel montaggio di epilogo.

Sì, ma perché ti piace così tanto?


Ecco, qui arriva la parte complicata, che a riassumere (male) un regolamento ci vuole relativamente poco ma tradurre sensazioni ed emozioni in frasi sensate è un altro paio di maniche.

Per cominciare, direi per il tema: le storie di tentativi disperati di salvare qualcosa che ci è particolarmente caro hanno sempre il loro fascino, specie se il medium con cui ne usufruisci ti permette di viverle in prima persona. E alla fine il Revolution Records è la rappresentazione perfetta di quel posto magari un po' scalcinato e popolato da gente un po' strana ma in cui vi sentite a casa vostra. Se avete avuto la fortuna di trovarne uno nella vostra vita, potete capire cosa si perde quando alla fine anche l'ultimo sforzo si rivela non essere abbastanza.

Disegno tratto dal manuale, con una vetrina del negozio, tra cui spicca un cartello che recita: in qualche modo siamo ancora aperti

Ovviamente i fascisti non sono benvenuti nel negozio (o al tavolo).

Da questo punto di vista, credo ci sia un che di poetico nel fatto che l'edizione italiana di Damn the Man sia stato l'ultimo gioco pubblicato dalla Dreamlord Games prima della sua chiusura, e un po' mi piace pensare che sia stata una scelta voluta per sottolineare l'addio alle scene di quella che nel suo piccolo è stata una delle mie case editrici di giochi indie preferite.

Per il resto, ammettiamolo candidamente, la vena nostalgica per gli anni '90 è un po' un cheat code per me: una finestra aperta sugli anni delle medie e del liceo, tante cose amate (e odiate) potenzialmente da rivivere sublimate da una fiction che ti permette di tagliare fuori, se vuoi, tutti gli aspetti negativi di quel periodo, che spesso il filtro della nostalgia ti fa dimenticare ma che erano dannatamente presenti.

Poi c'è la musica, che per certi versi è un gioco nel gioco: il montaggio iniziale e finale prevedono una canzone di sottofondo, reale o fittizia che sia e, se da un lato c'è il piacere di riascoltare (o scoprire) pezzi dell'epoca creando delle playlist ad hoc, dall'altro c'è anche quello di inventarsi di sana pianta assieme al resto della gente al tavolo gruppi, canzoni e generi musicali.

Fotogramma dei Simpson con la cassetta scassata del padre di Milhouse col brano Can I Borrow a Feeling?

“Uh, I've got something I'd like to say! Would you guys please do a favour for a guy in love?”

(Perché nel nostro universo oltre ai Van Halen esistono i Van Houten, e “Can I Borrow a Feeling?” è un pezzone della madonna!)

E al di là di tutto, Damn the Man rimane un gran bel gioco che riesce a veicolare benissimo il tipo di fiction a cui si ispira, in tutte le sue possibili declinazioni, serie o comiche che siano.
Ricordo ancora una giocata in cui un cialtronissimo Artista travagliato che di nascosto viveva da squatter dentro al negozio, grazie a una monumentale faccia di bronzo, riuscì a convincere la Rockstar a finanziargli una mostra personale e a mantenerlo a sbafo per chissà quanto. Un vero maestro di vita, altroché.

No, La playlist non richiesta nooo...


...e invece, per concludere (e per testare come posso smanettare col testo su Log), vi lascio con un esempio di playlist venuta fuori durante una partita, con i pezzi a scandire i vari momenti del gioco:

Skunk Anansie – Selling Jesus, da Paranoid & Sunburnt (1995)

Belle and Sebastian – Expectations, da Tigermilk (1996)
Elastica – Waking up, da Elastica (1995)
The Muffs – Lucky Guy, da The Muffs (1993)
Tricky – Hell is Round The Corner, da Maxinquaye (1995)

The Prodigy – Breathe, da The Fat of the Land (1997)
Blur – Song 2, da Blur (1997)
Pulp – Common People, da Different Class (1995)
Sleeper – Sale of the Century, da The It Girl (1996)

Eels – Novocaine For The Soul, da Beautiful Freak (1996)
Radiohead – Let Down, da OK Computer (1997)
The Smashing Pumpkins – 1979, da Mellon Collie and the Infinite Sadness (1995)
Stereolab – French Disko, dall'EP Jenny Ondioline (1993) o la raccolta Refried Ectoplasm (1995)

Garbage – When I Grow Up, da Version 2.0 (1998)

Che poi è anche il bello di giochi del genere: alla fine ne puoi ricavare anche dei “manufatti” di qualche tipo che ti ricorderanno i bei momenti al tavolo.

Ma direi che ho abusato fin troppo della vostra pazienza, quindi riporto la DeLorean nel 2025 e vi saluto ^^

Hashtag rilevanti: #RobsCabinetOfGDR, #GDRSegreto, #TTRPG, #GDR, #DamnTheManSaveTheMusic, #Anni90, #90s.


1. [Voleva essere un esempio di totale impreparazione ma ripensandoci vedere la gente giocare a calcio in infradito e accappatoio potrebbe essere dannatamente divertente... 🤔]
2. [Sì, sto dando molto per scontato, anche perché la definizione è molto più ampia e sfumata di quella che di solito si pensa. Personalmente a me piace molto quella di Rugerfred]


log.livellosegreto.it/robercra…



E' uscito il primo numero della fanzine L'AlternativaL'Alternativa #1

Trovi qui la versione a colori e qui quella da stampa in bianco e nero


log.livellosegreto.it/lalterna…



🖊️Lettera ad un'amica, per il suo compleanno!(27/03/2024)

Amica cara mai avrei immaginato di trovare una nuova amica, io che di vere amiche ne ho poche, non sono brava a coltivarle le amicizie, soprattutto quelle femminili! Forse col tempo divento noiosa, troppo presente e soprattutto pesante! Eppure sono schietta, sincera, corretta, semplicemente me stessa.. Ci siamo conosciute casualmente davanti scuola, nell'attesa che suonasse la campanella, pian piano è nato qualcosa di bello, quasi dimenticato, le uscite insieme, le risate, le confidenze e perchè no, anche le bevute! Molte cose non le abbiamo mai dette, anche se spesso a parlare è stato il cuore e non le parole... Ma sono felice di considerarmi tua amica, di volerti bene per come sei, a volte tu ci hai definito sorelle, più che amiche... Nel giorno del tuo compleanno spero che tu possa continuare ad essere spensierata, sorridente e che io possa continuare ad essere tua amica, nonostante incomprensioni e momenti di solitudine.. Ci siamo confidate, ascoltate, ci sto provando a coltivare questo germoglio, spero che col tempo cresca e diventi più forte e bello... tua Marty..


noblogo.org/bymarty/lettera-ad…



Semms Property Services: A Service That You Will Never Regret


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Semms Property Services can make it easier for you. You can rely on this service if you are busy enough or have insufficient garden management expertise. It will turn your bare outdoors into a beautiful and well-maintained garden space. Here's why you will never regret this service.

Bringing Expertise in Every Form:

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Plant and Tree Health:

Even the oldest trees in the garden may get sick. Plant and tree infections and diseases are a reality. They are prone to get infected due to reasons. For example, excessive watering, nutrient-lacking soil, weather conditions, etc., can affect their health.

Semms Property Services can take a look at the symptoms and causes of plant and tree diseases. The experts will provide an appropriate solution and treatment after a prompt and precise evaluation. This way, the vegetation can breathe freely and grow healthily.

Restructuring the Garden Space:

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Semms Property Services knows how to utilize the available space and turn it into an outdoor gold. You can share your views regarding the landscape design expectations. The professionals will consider every aspect and revert to an efficient solution. This way, your outdoors will be full of natural elements brought together in sync.

Check more details at semmspropertyservices.com.au/

Original Source: bit.ly/4hTciFy


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Destituzione e Collasso


Sia gli approcci riformisti che quelli rivoluzionari si sono rivelati inadeguati. L'unica soluzione possibile al superamento definitivo del capitalismo è la DESTITUZIONE.

I problemi dell'approccio rivoluzionario – che consiste nell'appropriarsi del potere con la forza per poi cercare di imporre un cambiamento di sistema socio-economico dall'alto – sono molteplici.

Il primo è pragmatico: un attacco frontale a un sistema che ha raggiunto livelli storicamente inauditi di militarizzazione e controllo della popolazione sarebbe destinato a un sanguinoso fallimento.

Ma se anche riuscisse, l'unico modo di rivoluzionare un sistema a cui fino al giorno precedente prendeva parte la quasi totalità della popolazione, sarebbe farlo con l'uso della forza, andando quindi a replicare e consolidare gli stessi sistemi repressivi contro i quali si era combattuto.

Un cambiamento così radicale può avvenire solo gradualmente. Ma, in questo senso, l'approccio riformista è ancora più problematico di quello rivoluzionario. L'idea di prendere il potere legalmente e cambiare il sistema dall'interno presenta infatti altrettanti punti critici.

Una mobilitazione di massa intorno a un soggetto politico unitario, come poteva essere il partito novecentesco, è oggi virtualmente irrealizzabile, in quanto la complessità delle dinamiche del dibattito pubblico contemporaneo spinge verso l'atomizzazione sociale.

Inoltre il sistema stesso tende ad autopreservarsi e non potrà mai essere superato dagli stessi attori che lo costituiscono. Anche con tutta la buona volontà del mondo, le logiche del potere finirebbero per soffocare qualsiasi tentativo di cambiamento radicale.

Non si tratta di prendere il potere, ma di DESTITUIRLO: di smettere di riconoscere Stato e Capitale come istituzioni legittime. Non stare più alle loro regole, svuotarle di senso. Il primo passo è dunque psicologico. Dobbiamo prendere coscienza di quello che in realtà sappiamo da sempre: la vita quotidiana nel tardo-capitalismo non è altro che una recita.

Seguiamo le regole dettate dalla società non perché ci crediamo davvero, ma perché “si fa così” o perché si ha paura di cosa succederebbe se smettessimo di farlo. Paura, intendiamoci, ben fondata. Infatti inizialmente quello che dobbiamo fare è continuare a fingere, partecipare alla recita.

Nel frattempo però dobbiamo maturare nel nostro cuore l'idea che lo Stato in realtà non esista, che la Moneta sia solo un imbroglio, il Potere un'illusione. Che esistono solo le persone e le loro azioni. Azioni fortemente influenzate dalla visione del mondo che questa sistema riproduce sotto la guida di altre (poche) persone, che lo sfruttano a proprio vantaggio.

Pensateci: nel momento un cui il concetto stesso di denaro smettesse di avere presa sulla maggior parte della popolazione, un miliardario perderebbe tutto il suo potere. E lo stesso avverrebbe a un capo di governo quando la popolazione non riconoscesse l'esistenza dello Stato.

Il primo passo dunque è uscire dalla simulazione che domina le nostre menti.

A quel punto, inizia il bello.

Parallelamente alla recita, inizieremo a costruire un nuovo mondo, costruiremo reti informali di collaborazione, condivisione e mutuo aiuto, aliene da qualsiasi logica di tipo monetario e/o istituzionale, senza che siano per forza apertamente schierate a livello politico.

Un complesso rizoma di comunità trasversali che si intersecano e si sovrappongo tra di loro. Locali, translocali, internazionali.

L'obiettivo è costruire un'economia della gratuità che sia alternativa al sistema capitalista. E la crescita di questo nuovo fiore, avverrà attraverso la concimazione del sistema attuale.

Il XXI dovrà essere il secolo del collasso del Capitale e degli Stati. La velocità dello sviluppo delle comuni sarà infatti direttamente proporzionale a quella del collasso del sistema attuale.

Più le condizioni sotto il capitalismo peggioreranno, più persone usciranno dalla simulazione tardo-capitalista e si affideranno alle comuni.

E più le comuni cresceranno in numero e resilienza, più più grandiose e destabilizzanti potranno essere le azioni antagoniste e di sabotaggio contro il sistema.

Ed è solo in quest'ottica destituente che movimenti di riforma e momenti di esplosione rivoluzionaria potranno diventare funzionali, come strumenti di accelerazione del collasso.

E la bellezza del mondo che creeremo sarà al di là di ogni nostra più folle immaginazione.


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