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Il RE di RaidForums resta in bilico. La battaglia tra USA e Portogallo per la sua estradizione


L’Alta Corte di Londra ha annullato la decisione di estradare il cittadino portoghese Diogo Santos Coelho negli Stati Uniti. Il giovane, noto con lo pseudonimo di Omnipotent, era l’amministratore di uno dei più grandi forum di hacker, RaidForums.

La storia inizia nel gennaio 2022, quando Coelho si reca nel Regno Unito per far visita alla madre. Lì viene arrestato. Da allora, è in un limbo da più di tre anni: due Paesi si contendono la sua estradizione.

Gli Stati Uniti chiedono l’estradizione di Coelho per crimini legati alla gestione di RaidForums. Il Portogallo ha inviato un proprio ordine, citando i danni arrecati alle sue organizzazioni e ai suoi cittadini.

Lo stesso Coelho voleva recarsi in Portogallo e ha ufficialmente accettato l’estradizione.

Le autorità britanniche si sono trovate in una situazione difficile. La legge prevede una procedura speciale nel caso in cui più paesi richiedano l’estradizione di una persona. Ma nel suo caso queste regole non sono state rispettate.

Il Ministro dell’Interno ordinò che Coelho fosse trasferito negli Stati Uniti, ma lo fece frettolosamente. Il tribunale stabilì che la decisione si basava su documenti inesatti e che era stata presa senza tenere conto della posizione della difesa.

Il problema principale era che a Coelho non fu data l’opportunità di presentare le sue argomentazioni per l’estradizione in Portogallo. Le sue argomentazioni non furono nemmeno prese in considerazione.

Il giudice Linden ha riscontrato diverse violazioni. Secondo l’ordinanza del tribunale, al ministro è stato detto che le accuse statunitensi e portoghesi erano “identiche”, sebbene l’ordinanza portoghese includesse ulteriori accuse di riciclaggio di denaro e frode fiscale.

Inoltre, la decisione si basava sul presupposto che tutte le vittime si trovassero negli Stati Uniti. Ma le prove dimostravano il contrario: le vittime erano sparse in tutto il mondo, compreso il Portogallo stesso.

La corte ha inoltre affermato che il ministro non ha tenuto conto della natura più grave delle accuse portoghesi e dei legami personali di Coelho con il Paese. Gli è stato diagnosticato l’autismo, è a rischio di suicidio e riceve assistenza familiare e terapeutica nel suo Paese d’origine.

Il Ministero dell’Interno è ora tenuto a riesaminare le richieste concorrenti. A Coelho è stato concesso il diritto di presentare le sue argomentazioni prima che venga presa una nuova decisione.

Come ha osservato lo stesso Coelho, questo non garantisce l’estradizione in Portogallo, ma dà ai suoi avvocati la possibilità di essere ascoltati. Tra le argomentazioni della difesa c’è il fatto che alcuni dei presunti crimini siano stati commessi quando era minorenne, nonché il suo status di vittima della tratta di esseri umani.

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