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Cyber Storm sulla Cina: 1.300 attacchi APT nel 2024 scuotono la sicurezza nazionale


La sicurezza informatica della Cina è stata colpita da oltre 1.300 attacchi APT nei settori chiave nel 2024, informa La pubblicazione del Global Times citando un rapporto della società cinese 360 ​​Security Group.

Secondo lo studio, gli attacchi informatici hanno preso di mira 14 settori chiave in Cina. I più colpiti sono stati gli enti governativi, le organizzazioni educative e scientifiche, il complesso militare-industriale e il settore dei trasporti. Gli attacchi hanno coinvolto 13 gruppi operanti nell’Asia meridionale, sudorientale e orientale, nonché nel Nord America.

Nel 2024, il loro obiettivo principale sono divenute le agenzie governative cinesi, in particolare le unità coinvolte nella diplomazia, nelle operazioni marittime e nella gestione dei trasporti. Secondo 360 Security Group, gli avversari cercano di ottenere informazioni sulle strategie diplomatiche e sulle posizioni della Cina su importanti questioni internazionali.

Gli attacchi hanno preso di mira anche università e centri di ricerca coinvolti nell’industria della difesa, nelle relazioni internazionali e nella tecnologia avanzata. Il rapporto sottolinea che tali minacce non riguardano solo l’intelligence militare, ma possono anche portare alla penetrazione di strutture militari, all’indebolimento dei sistemi di controllo e alla diffusione di falsi comandi.

Uno dei nuovi settori di attacco è diventato il settore della produzione di veicoli elettrici. A causa del rapido sviluppo degli ultimi anni, i gruppi APT hanno iniziato a ricercare attivamente le vulnerabilità in questo settore. Inoltre, si è registrato un aumento degli attacchi ai sistemi software cinesi utilizzati in varie organizzazioni, tra cui le agenzie governative.

Gli hacker utilizzano sempre più spesso attacchi alla supply chain, violando i software dei fornitori per aggirare i meccanismi di sicurezza delle aziende prese di mira. Secondo 360 Security Group, una violazione del software potrebbe avere conseguenze di vasta portata, dato l’ampio utilizzo dei sistemi informatici cinesi in ambito aziendale.

Tra i gruppi più attivi ci sono APT-C-01 (Poison Ivy) dell’Asia orientale, che attacca i settori governativo e scolastico, e APT-C-00 (Ocean Lotus) del Sud-est asiatico, che prende di mira strutture governative e istituzioni scientifiche. Nel 2024 sono stati identificati anche due nuovi gruppi: APT-C-70 (Rhino Unicornis) dall’Asia meridionale e APT-C-65 (Pothos dorato) dall’Asia orientale.

Particolare attenzione è rivolta alle attività dell’APT-C-39, associata alla CIA statunitense. Questo gruppo ha utilizzato attivamente vulnerabilità 0day per attività di cyber spionaggio in Cina, attaccando istituzioni scientifiche avanzate coinvolte nell’aviazione, nella tecnologia aerospaziale e nella scienza dei materiali. È stato notato che gli hacker hanno utilizzato programmi Trojan distribuiti tramite i server di uno dei produttori di software cinesi.

Il rapporto sottolinea che l’uso delle vulnerabilità 0-day rimane a un livello elevato e che il vettore di attacco si sta spostando verso le piattaforme mobili. Allo stesso tempo, il rapido sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale nel 2024 ha portato a nuove sfide nel campo della sicurezza informatica, che richiedono una maggiore regolamentazione e un maggiore controllo.

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