Spesa domenicale, finché non c’è gente in giro. Resto in auto con Pilar, da un po’ sono diventati più rigorosi nel non farla entrare neppure in un carrello con tanto di tappeto personale… sarà cambiato il direttore. Personalmente non ho più messo piede dentro, accompagno, aspetto, mi innervosisco. Mi guardo attorno nell’attesa: i soliti volti tristi e sfatti di quelli che tirano la baracca per gli industrialotti della zona mentre son guardati con disprezzo e dipinti ovunque come fossero invasori. Nonostante tutto ciò qui c’è addirittura un’amministrazione progressista, frutto di un voto più liberale di una popolazione fondamentalmente bigotta, chiusa, ostile priva di qualsiasi empatia. Priva di senso dell’accoglienza. Qui non mi piace vivere questo è il profondo nord, niente niente niente a che fare con città come Torino, Milano, Venezia. Queste cittadine di campagna industrializzate sono rimaste con sensibilità dell’800. La chiusura è un fattore interiore, innato, marcio.
Eppure mi trovo a viverci, addirittura ad apprezzare alcune bellezze naturali, coltivando pigramente la gioia di un’uscita a Torino, a rivedere il mondo.
Eppure mi trovo a viverci, addirittura ad apprezzare alcune bellezze naturali, coltivando pigramente la gioia di un’uscita a Torino, a rivedere il mondo.
Rinaldo Giorgetti
in reply to gigi17 • • •Max su Poliverso 🇪🇺🇮🇹
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Preferisci usarla per fare la morale agli altri?
Rinaldo Giorgetti
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