"Il limite del nostro tempo é che non abbiamo più nessuna idea di tutto ciò. L’educazione spirituale, persino in ambito ecclesiale, è dimenticata. Neppure abbiamo più interesse a una sistematica azione educativa visto che le nostre scuole sono quasi esclusivamente luoghi di istruzione e non più, salvo eccezioni, di educazione.
Istruire e educare sono verbi che provengono dal latino. Instruere significa preparare per, con la preposizione in che esprime moto a luogo e da l’idea che tale preparazione avvenga mettendo dentro. Educere al contrario significa tirare fuori, con la preposizione é o ex che significa «da» ed esprime moto da luogo con I’idea che vi sia qualcosa da estrarre. Il primo verbo sottintende una visione dell’essere umano come una scatola vuota da riempire, il secondo rimanda a un essere dotato di una potenzialità e una personalità originarie che vanno risvegliate. I nostri ragazzi vengono istruiti, riempiti di nozioni, i loro libri di testo assomigliano sempre più a manuali di istruzione. Sia chiaro, di nozioni bisogna averne il più possibile, e ben classificate, al fine di giungere a possedere competenze sicure; l’essere umano però non é solo un qualcuno da istruire per espletare una funzione, é anche un centro di elaborazione di informazioni per pensare, scegliere, obiettare, creare. L’istruzione é importante ma non basta, noi non siamo solo una scatola vuota da riempire; siamo anche una potenzialità caotica cui far assumere forma perché divenga dotata di libero arbitrio e di responsabilità. In questo risiede «la grandezza dell’essere umano.» E dicendo ciò, tocchiamo il mistero della coscienza.
(#VitoMancuso Il coraggio e la paura - pag. 100-101)
Istruire e educare sono verbi che provengono dal latino. Instruere significa preparare per, con la preposizione in che esprime moto a luogo e da l’idea che tale preparazione avvenga mettendo dentro. Educere al contrario significa tirare fuori, con la preposizione é o ex che significa «da» ed esprime moto da luogo con I’idea che vi sia qualcosa da estrarre. Il primo verbo sottintende una visione dell’essere umano come una scatola vuota da riempire, il secondo rimanda a un essere dotato di una potenzialità e una personalità originarie che vanno risvegliate. I nostri ragazzi vengono istruiti, riempiti di nozioni, i loro libri di testo assomigliano sempre più a manuali di istruzione. Sia chiaro, di nozioni bisogna averne il più possibile, e ben classificate, al fine di giungere a possedere competenze sicure; l’essere umano però non é solo un qualcuno da istruire per espletare una funzione, é anche un centro di elaborazione di informazioni per pensare, scegliere, obiettare, creare. L’istruzione é importante ma non basta, noi non siamo solo una scatola vuota da riempire; siamo anche una potenzialità caotica cui far assumere forma perché divenga dotata di libero arbitrio e di responsabilità. In questo risiede «la grandezza dell’essere umano.» E dicendo ciò, tocchiamo il mistero della coscienza.
(#VitoMancuso Il coraggio e la paura - pag. 100-101)