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UN CONFRONTO COSTRUTTIVO,
banche armate in Etica SGR.

Le persone socie di Banca Etica che si sono riunite nel gruppo informale “Sensibili alle armi” in Banca Etica hanno riflettuto prima di tutto tra loro, poi hanno sollecitato le altre persone socie e gli organismi di direzione della Banca ad una profonda analisi del tema delle “banche armate” e dei collegamenti che, principalmente attraverso la società Etica Sgr, Banca Etica ha con alcune di esse.
Ai rilievi sempre costruttivi, rivolti al gruppo da alcune socie e soci della Banca, il gruppo stesso al suo interno si è confrontato e sente il dovere di esporre le sue osservazioni in un’ottica positiva e propositiva, non senza evidenziare la soddisfazione che finalmente si parli seriamente e con determinazione di un tema che forse negli anni immediatamente precedenti non era stato oggetto di grande attenzione.

Un primo argomento a favore dello stato di fatto che proviene da alcuni soci afferma che “Etica Sgr distoglie dal mercato delle armi 4 miliardi di euro che oggi invece sono investiti eticamente”. Questa argomentazione sebbene fondata, appare a nostro parere, un po' parziale. Infatti:
- l’investimento porta un guadagno che le banche armate non reinvestono nella pace, dunque il gioco è, se va bene, a somma zero;
- un principio della finanza etica è la considerazione degli effetti indiretti (come da Statuto della Banca) delle azioni economiche, riteniamo pertanto eticamente inaccettabile non considerare che l’associazione con le banche armate, e i guadagni che realizzano attraverso la collocazione dei fondi etici, sono un problema e non un elemento neutro o addirittura positivo;
- la società Etica Sgr non è l’unico gestore di fondi “etici”. Il fatto che non si distingua per la caratterizzazione interna del proprio azionariato la rende meno credibile anche sotto il profilo dell’attrattiva commerciale.

Un secondo argomento evidenzia che “la quota di bilancio che le banche armate presenti in Etica Sgr riserva al commercio di armamenti è insignificante”.
Anche questa considerazione a parere di questo gruppo non convince. Infatti: ammesso che si possa stabilire una “soglia di irrilevanza” della quota stessa, ciò che conta è la policy della banca. I finanziamenti variano in base alla domanda e alle convenienze commerciali, cosicché il loro peso sul bilancio può essere più o meno consistente per variabili che, appunto, non modificano significato e direzione delle scelte operative di una banca.

Un terzo argomento sostiene che Banca Etica, attraverso la compartecipazione con le “banche armate”, le stimola e incoraggia ( il termine che viene spesso usato è “contaminare”) a modificare le loro policy sul commercio di armamenti. Questa argomentazione, purtroppo, è drammaticamente smentita dai fatti. Le banche armate partecipano da sempre al capitale sociale di Etica Sgr e, nel corso di due decenni, non hanno modificato di una virgola la loro policy sul commercio di sistemi d’arma. Al contrario, basandoci sui dati dei rapporti redatti in applicazione della Legge 185/1990, il coinvolgimento totale nella esportazione di armi da parte delle banche socie di Etica Sgr a partire dal 2020 è in continua crescita. Forse anche in questo caso vale la famosa Legge di Gresham (teorizzata dal mercante e banchiere inglese Thomas Gresham del XVI secolo) secondo alcuni studiosi l’unica legge mai smentita dalla storia, in base alla quale moneta cattiva ( attualizzando: azioni a valore d’uso negativo come il traffico legale di armi) scaccia sempre moneta buona ( attualizzando azioni ad impatto positivo) quando sono messe sullo stesso piano e in sinergia ciò che avviene appunto con la politica della contaminazione adottata in questi anni.
“Non si tratta di ritirarsi su un monte” frase spesso citata, ma di marcare una differenza sostanziale con le altre banche rimanendo nell’agone bancario.
È perciò un fatto che la strategia di persuasione adottata sinora non abbia funzionato, non sta tuttora funzionando e che, quindi, dovrebbe essere sostituita con una strategia diversa. Inoltre ogni azione in tal senso dovrebbe essere accompagnata da un'attività, come richiesto numerose volte, ( che auspichiamo il nuovo Consiglio di Amministrazione qualunque esso sia voglia adottare ) di monitoraggio chiaro e periodico della situazione relativa al rapporto tra Etica SGR e le banche “armate” e di come esso si evolve nel tempo. Ogni anno, l’assemblea dei soci dovrebbe ricevere una relazione bene evidenziata sull’andamento dei rapporti con le banche armate (utili distribuiti, commissioni da collocamento fondi, presenza nell’elenco delle banche armate ecc.).

Un quarto argomento dichiara che “non è possibile forzare l’uscita di un socio, né interrompere arbitrariamente la distribuzione di utili o i compensi pattuiti, senza esporsi a contenziosi o minare la stabilità della società”. Anche questo argomento non è risultato risolutivo per ragioni varie. In primo luogo, abbiamo notato che in passato è stato possibile che Banca Etica acquisisse le quote necessarie per diventare socia controllante di Etica Sgr. In secondo luogo, è chiaro che ogni percorso intrapreso oggi richiederà interlocuzioni e studi per arrivare, nell’arco di tempo ragionevole, a una soluzione del problema. Ma è altrettanto vero che se non si parte, e se non si ha un programma per il viaggio non si arriva mai e si gira a vuoto.
Riteniamo la questione di fondamentale importanza tanto da fare la reale differenza rispetto agli altri Istituti di credito tradizionali, per questo seguiremo le azioni della futura governance qualsiasi sia, anche dopo il voto del 17 Maggio 2025 per cercare nel rispetto dei ruoli di sollecitare discussioni dibattiti, proposte e soluzioni sempre in chiave costruttiva e sempre per il bene di Banca Etica che dimostra nonostante i toni aspri della competizione elettorale che ha caratterizzato questi ultimi mesi di essere una realtà unica nel panorama bancario, un patrimonio da custodire e crescere, un bene non di pochi ma di tutti coloro che si riconoscono nella Finanza Etica.

Gruppo Informale in Banca Etica Sensibili alle Armi.
Per contatti: sensibili.allearmi.fe@gmail.com