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IL FEMMINISMO NON FA MALE SOLO AGLI UOMINI, DISGREGA LA SOCIETA' E NUOCE ALLE STESSE DONNE! NON SI TRATTA DI UN FENOMENO SPONTANEO MA ARTIFICIOSO E CONTINUAMENTE ALIMENTATO.


IL FEMMINISMO NON FA MALE SOLO AGLI UOMINI, DISGREGA LA SOCIETA' E NUOCE ALLE STESSE DONNE! NON SI TRATTA DI UN FENOMENO SPONTANEO MA ARTIFICIOSO E CONTINUAMENTE ALIMENTATO.

Oggi siamo pieni di fanatismi distopici di ogni genere.
Un posto a parte occupa il femminismo, un fenomeno nulla affatto spontaneo, ma imposto e alimentato da uno stupido conformismo e dai media.
Il femminismo ha concorso pian piano a creare un clima in cui la causa di tutti i mali è il maschio bianco etero e qualsiasi pretesto è buono per colpevolizzare l'uomo, suscitare l'odio e la divisione fra i sessi.
Un fatto di cronaca viene strumentalizzato quando è possibile per scatenare campagne di odio e in modo da colpevolizzare l'uomo a livello collettivo.
Il colpevole quando è uomo viene mostrificato, prima ancora i giudici dimostrino le sue responsabilità, e la sua colpa viene resa collettiva, mentre la donna, quando accusata di un reato, viene giustificata e la sua colpa attenuata.
Siccome non è mai abbastanza per le femministe questo clima sarà sempre peggio, fino alla vera e propria persecuzione delle persone di sesso maschile, alimentata dall'odio.
C'è molta arroganza nel ritenere che le donne non abbiano, nel bene e nel male, i medesimi comportamenti e desideri, giusti o sbagliati, degli uomini. Vediamo infatti che le donne fanno le stesse cose di cui vengono sovente accusati gli uomini! E spesso un fatto è considerato grave solo se commesso da un uomo.

Si è inoltre creato un fantasma, il patriarcato, una società dove storicamente la donna ha vissuto una condizione umiliante e asservita all'uomo, da cui adesso, grazie i movimenti femministi, si riscatta. Questa fantomatica visione femminista della realtà e della storia umana viene accettata in modo acritico e ogni dissenso a livello culturale suscita polemiche e accuse di sessismo. A tal proposito ricordiamo ad esempio il caso del fisico Alessandro Strumia, che avendo dimostrato, dati alla mano, che le donne non sono affatto discriminate nella scienza è stato licenziato e ha dovuto subire discredito e accuse senza senso.

La storia umana, occorre precisare, non è lotta tra i generi, bensì lotta tra popolo e una classe ricca dominante che lo sfrutta, mentre la donna è stata sempre al centro della società e dell'interesse dell'uomo (tutta la nostra arte lo dimostra).
Ci sono rivendicazioni plausibili delle donne? Sì, certo, ma molte da parte degli uomini, sia storicamente, dove in realtà il ruolo dell'uomo era molto più duro e rigido, e sia anche oggi, dove le leggi ad esempio penalizzano il diritto di un bambino al proprio padre biologico (gli uomini ingannati sulla paternità o che non sanno di essere padri sono tantissimi. Si è obbligati a crescere i figli della compagna anche se non propri e non i figli biologici! Ha senso!?).
C'è un diritto oggi che gli uomini hanno e le donne no? Nessuno che si sappia nei paesi occidentali. Anche la paga per stessa mansione e orario è uguale: il gender pay gap non esiste per legge.

Il femminismo dunque non è affatto un fenomeno positivo, bensì distruttivo per la società. Esso, sebbene sia portato avanti da una minoranza (agguerrita e piena di rancore) e non condiviso di fatto dalla maggioranza delle donne (che in realtà non lo seguono affatto), ha un influenza sproporzionata a livello politico e culturale, tanto da imporre leggi spesso assurde e che in realtà ledono diritti, con il pretesto di tutelare le donne.

Attraverso il femminismo viene imposta una nuova pseudo morale, un puritanesimo femminista, che finisce per dividere i sessi e creare artificiosità nei rapporti e intolleranza, ciò deteriora i rapporti umani e il rapporto uomo-donna, da sempre basati sulla tolleranza e la spontaneità.


Attraverso la propaganda il femminismo influenza negativamente le giovani generazioni, creando disagio, paure infondate, diffidenza verso l'altro sesso.
Stanno creando un mondo distopico, dove ci sarà un solco tra i due sessi, una divisione che pregiudicherà i rapporti umani, una specie di pseudo morale basata sulla separazione dei sessi, in cui non sarà

Contro la Deriva Antropologica e La Censura, [01/09/25 20:47]
consentito un approccio, forse anche rivolgere la parola a una donna estranea, non parliamo del corteggiarla o farle complimenti.

Esisterà un nuovo puritanesimo, una morale rigida, dove anche uno sguardo sarà considerato stupro, e quindi una società distopica, mai vista prima.
Nessuno si aspetta che le prime persone a soffrire di questo siano le donne stesse. E' la natura stessa a insorgere: le donne chiedono attenzione da parte di uomini, che per paura ne danno sempre meno.
Le donne non vogliono restare da sole tutta la vita, e invece tante si ritrovano sole a una certa età, finite le illusioni della giovinezza, a essere senza uno scopo, avere una famiglia e figli.
Erano state convinte che i loro desideri naturali, verso l'altro sesso o di avere accanto a sé un uomo, formarsi una famiglia, avere figli, fossero alienanti. Convinti che per una donna fosse meglio lavorare 12 ore al giorno che stare in compagnia dei figli, quando molti padri lo desidererebbero al posto loro.

Da un lato la libertà sessuale è stata giustamente accolta, dopo un secolo e mezzo di repressione dall'Ottocento - mentre molto più tollerante nei secoli precedenti - dall'altro abbiamo la demonizzazione del sesso e del desiderio sessuale maschile quando rivolto verso una donna (mentre nulla di male se orientato a persone del medesimo sesso).

Non solo ma l'essenza stessa dell'uomo, la mascolinità, viene definita tossica, negativa. Ed ecco che l'uomo può redimersi femminilizzandosi o attraverso la sua devirilizzazione.
Il gender è anche una conseguenza del solco scavato tra i sessi.
Quando i rapporti umani vengono snaturati ed è impossibile relazionarsi normalmente e senza timore con l'altro sesso, il naturale desiderio di esso conduce a incarnare in sé stesso l'altro sesso.