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Articolo molto interessante di Vanessa Roghi su La Repubblica di oggi.

Si parla di scuola e dell'uso, spesso opportunamente fraudolento, dell'aggettivo "difficile".

Ne consiglio la lettura.

in reply to khulewampe

bello vedere che anche nei media mainstream qualcunə lo scrive. E' davvero così, ma a volte vivendo e lavorando in una scuola nozionistica, dove vengono sempre premiate l'obbedienza e la memorizzazione, trovo molto difficile far uscire l3 ragazz3 da questa mentalità, per costruire insieme una scuola diversa.
Mi sento insomma una goccia in un mare, che essendo anche precaria mi sembra non faccia nessuna differenza. 🙁
in reply to Giulia 🐳

@labrezzav Dai, già qui siamo almeno in due (ma probabilmente moltə di più).
in reply to Tiziano :friendica:

@tizianomattei vero. E poi ci vuole pure qualcunə che inizi e abbia il coraggio di iniziare a cambiare, no? È che a volte feels like una lotta contro i mulini a vento, non ti sembra @khulewampe ?
in reply to Giulia 🐳

@labrezzav a volte sì, ma ne vale la pena. Se non ci proviamo, l'alternativa è che resti tutto uguale. Quindi cosa abbiamo da perdere? @tizianomattei
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua

Aggiungo (e metto in cc @ju , @labrezzav e @thatgiga, con cui abbiamo instradato un thread analogo) che la mia impressione è che l'umanità stia somigliando sempre di più ai passeggeri della Axiom nel film WALL•E (che consiglio di guardare): evitare cose difficili e/o faticose e/o noiose, sempre!

it.wikipedia.org/wiki/WALL%E2%…

Questa voce è stata modificata (5 giorni fa)

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in reply to rag. Gustavino Bevilacqua

@GustavinoBevilacqua salvo poi trovarsi nel bel mezzo di un'apocalisse climatica e dover fuggire nello spazio (ovviamente solo chi se lo può permettere).

@khulewampe @thatgiga

in reply to rag. Gustavino Bevilacqua

@GustavinoBevilacqua
Il richiamo a wall - e viene sempre in mente anche me. Pur non avendolo mai visto conosco la trama. La questione è che l'apprendimento di qualcosa passa inevitabilmente dal superamento delle difficoltà, dalla fatica e dalla ripetizione che porta alla noia. Siamo fatti così
@khulewampe @labrezzav @thatgiga
in reply to maupao

@maupao @GustavinoBevilacqua @labrezzav @thatgiga
Secondo me è importante discutere dell'impatto del sistema di valutazione (voti, verifiche e interrogazioni) sull'apprendimento. Perché imparare, a oggi, è quasi sempre associato a queste pratiche. Una riflessione profonda su questo è, a mio avviso, urgente, perché il sistema attuale è funzionale a selezioni, classificazioni ed esclusioni.

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in reply to khulewampe

Certamente: poi più si va avanti nel grado scolastico e meno interessa apprendere ma solo passare la selezione. Sono d'accordo.
@GustavinoBevilacqua @labrezzav @thatgiga
in reply to maupao

@maupao @labrezzav @thatgiga
@ju

Bisogna sopprimere il modello competitivo e passare a quello collaborativo: non più "tu O io" ma "tu E io".

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in reply to khulewampe

Sono assolutamente d'accordo con te. Alle scuole superiori sento che questo è uno dei più grandi ostacoli nel costruire rapporti sinceri e paritari con la comunità studentesca e ogni singolə studentə. Ti vedranno sempre come "colei che alla fine giudica e mette il voto", e questo alza un muro invalicabile a mio avviso, oltre che promuovere una cultura tossica di arrivismo e competizione.
@maupao @GustavinoBevilacqua @thatgiga
in reply to maupao

@GustavinoBevilacqua
Ed è anche vero che per ognuno di noi la pigrizia è li che ci dice: ma perché devi far fatica? Ma fai la strada più breve/veloce/divertente...
@khulewampe @labrezzav @thatgiga
in reply to maupao

@maupao

Ricordo anche che (quello stronzo nazista di) Henry Ford diceva che si diventa vecchi quando si smette di voler imparare, indipendentemente dall'età anagrafica.

Qui:
archive.org/details/dli.minist…

@khulewampe @labrezzav @thatgiga
@ju

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in reply to rag. Gustavino Bevilacqua

@GustavinoBevilacqua @maupao @labrezzav @ju a volte non è solo volontà. Personalmente mi sono accorto che con l'avanzare degli anni l'elasticità mentale con cui affrontavo cose nuove in passato è andata diminuendo. E forse è semplice fisiologia.

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in reply to giga 🔻

@thatgiga certamente la fisiologia conta ma la voglia di imparare pure, anche quando poi non ci si riesce del tutto quella resta @GustavinoBevilacqua @maupao @khulewampe @labrezzav @ju
in reply to khulewampe

Penso che la scuola difficile non esista. Tutte le materie sono importanti. Insegnare è un'arte se si ama la materia, altrimenti diventa un esercizio nozionistico, perché ogni materia ha la sua mistica da scoprire e per materia intendo sia quella fisica, sia quella scolastica.
in reply to Piero Bosio

Io invece sono molto d'accordo con l'articolo di Vanessa Roghi e sottoscrivo le sue parole. Stare a scuola è prima di tutto relazione e cura per le altre persone. Non penso che al centro della scuola ci siano le materie, anzi: per mezzo delle materie si cresce insieme. Non direi che l'insegnamento è un'arte; direi piuttosto, senza per forza romanticizzarlo, che si tratta di un lavoro costituzionale.
Questa voce è stata modificata (5 giorni fa)
in reply to khulewampe

il primo passo però devono farlo gli insegnanti, e per quello che ho potuto vedere, dubito possa accadere. Servono stipendi più alti per attrarre personale qualificato, non si può fare affidamento sui pochi che insegnano per vocazione.
in reply to Mr. Hiram B. Otis

@MrHiramBOtis Sì, se tutt* noi insegnanti ci muovessimo in quella direzione, beh, sarebbe un bel gesto politico e culturale. Gli stipendi più alti aiuterebbero, vero anche quello, ma è anche vero che senza una coscienza politica del lavoro in classe non si ottiene niente.