molti pensano di conoscere se stessi e le persone vicine. ed è con un certo stupore che reagiscono quando dico loro che sono convinta che in fin dei conti non si conosce davvero fino in fondo neppure se stessi. ma perché dico questo? lo dico perché la conoscenza di se stessi è limitata a quello che ci sapiamo capaci di fare limitatamente alle esperienze di vita sostenute. proviamo a immaginare una situazione che quasi nessuno di noi ha mai realmente vissuto. per esempio supponiamo di trovarsi su una nave che affonda. chi p davvero capace di rimanere lucido in una situazione di emergenza? spesso nei film disprezziamo i personaggi che ad esempio impazziscono, si lanciano sulle scialuppe, magari pure danneggiandole, non rispettano la coda e non danno priorità magari a donne e bambini. ma senza l'aver vissuto davvero una data esperienza non è possibile sapere di se stessi se si è quelle persone di merda vigliacche che uccidono e stuprano e sragionano, oppure una persona che cede il proprio posto a donne e bambini e accetta in definitivo quello che succederà, con onore e dignità. è l'occasione (o la necessità, o l'assenza di opzioni) che fa l'uomo ladro e spesso le brave persone sono tali solo perché fortunate.