L’inquinamento luminoso a Loiano
L’inquinamento luminoso (in inglese, light pollution) è un problema ambientale crescente causato da un’illuminazione artificiale eccessiva e mal indirizzata, che altera gli ecosistemi, influisce sulla salute umana e ostacola le osservazioni astronomiche. Negli ultimi anni un importante cambiamento nella tecnologia dell’illuminazione pubblica stradale è stata la transizione dalle lampade al sodio a quelle a Led, che hanno una maggiore efficienza nel trasformare l’energia elettrica in luce e una maggiore durata. Nel corso del 2024, nel paese di Loiano (Bologna) – sul crinale appenninico settentrionale, a circa 37 chilometri da Bologna – è arrivata l’illuminazione pubblica basata sui Led, con la sostituzione dei vecchi lampioni al sodio.
Nell’immagine in falsi colori un confronto fra l’inquinamento luminoso prodotto da Loiano il 21 dicembre 2020 con la Luna al primo quarto (in alto) e il 26 dicembre 2024 senza Luna, dopo il recente passaggio all’illuminazione a Led (in basso). Le immagini sono state riprese dalla cupola del telescopio “Cassini” con la stessa reflex, sensibilità, obbiettivo e tempo di posa. L’intensità della luce riflessa dalle strade e dagli edifici è aumentata di un fattore 2. Gli alberi e il paesaggio debolmente illuminati nell’immagine del 2020 sono una conseguenza della luce lunare e non dell’inquinamento luminoso. Il risultato non dipende dal periodo natalizio, identiche immagine sono state ottenute nel mese di marzo 2025. Crediti: A. Carbognani
Uno degli obiettivi della sostituzione era l’abbattimento dell’inquinamento luminoso che, per un comune che ospita il secondo osservatorio astronomico sul territorio italiano, dovrebbe essere una priorità e motivo di orgoglio. Infatti, sul Monte Orzale, a circa 1460 metri in linea d’aria dalla piazza centrale del paese, si trova la Stazione astronomica di Loiano, che ospita il telescopio “G. D. Cassini”, un riflettore da 152 centimetri di diametro, e il recentissimo sistema di telescopi multipli Tandem (Telescope Array eNabling DEbris Monitoring). La stazione astronomica è gestita dall’Osservatorio di astrofisica e scienza dello spazio di Bologna dell’Inaf.
Con il “Cassini” e Tandem vengono svolte ricerche sulle orbite di satelliti e space debris, asteroidi near-Earth, transiti di pianeti extrasolari, nuclei galattici attivi, transienti ottici e un cielo buio è il migliore strumento di cui un osservatorio astronomico possa disporre: in base alla legge regionale contro l’inquinamento luminoso, la stazione astronomica di Loiano gode teoricamente di un’area di protezione con un raggio di 25 chilometri.
Dopo la transizione a Led, è stato fatto un test sull’inquinamento luminoso locale, riprendendo il paese nel dicembre 2024 dalla cupola del “Cassini” e confrontandola con un’analoga ripresa fatta nel dicembre 2020. Il confronto fra le due immagini mostra che Loiano era più buio con l’illuminazione al sodio. Purtroppo, anche se i corpi illuminanti dei lampioni pubblici dirigono il fascio di luce tendenzialmente verso il basso, sono poco schermati lateralmente e hanno un raggio d’azione molto ampio: non illuminano solo la strada, ma tutto quello che hanno attorno. Il risultato è che ora le strade principali e le facciate degli edifici appaiono molto illuminate e si comportano come giganteschi “specchi” che diffondono la luce verso il cielo e l’osservatorio.
Nel complesso, rispetto al 2020, si può stimare in un fattore due l’aumento dell’output luminoso verso l’osservatorio. Per verificare la situazione sono state effettuate misure con un luxmetro dell’illuminamento sulle strade, ossia il rapporto tra la potenza luminosa della sorgente di luce (il lampione) e la superficie che viene illuminata (la strada). L’illuminamento si misura in lux (simbolo lx).
Come riferimento bisogna tenere presente che la luce solare diretta produce un illuminamento di circa 50mila lux, mentre in una giornata nuvolosa si può scendere a 1000 lux, ma l’occhio se ne accorge poco della differenza perché la risposta agli stimoli è logaritmica e la sensazione di luminosità che si percepisce scende da 4,6 a 3. Per avere una stanza ben illuminata bastano 200 lux, per le strade principali 15 lux sono più che sufficienti per garantire la sicurezza, mentre per le strade secondarie bastano 5 lux.
Una mappa dell’illuminamento delle vie principali di Loiano. Le misure sono state fatte con un luxmetro la sera del 30 marzo 2025 fra le 21:15 e le 22:15 locali, in assenza di traffico veicolare e pedoni. I valori sono espressi in lux. Crediti: A. Carbognani
L’illuminamento è stato campionato per le vie principali di Loiano, SS 65 della Futa, Via Roma, centro del paese e Viale Marconi per un totale di 24 punti, sia sotto i lampioni, sia in mezzo alla strada. Dalle misure effettuate risulta che il centro del paese di Loiano è rimasto piuttosto buio, dove in effetti non c’è ancora stato il passaggio ai Led: l’illuminazione pubblica avviene ancora con le lampade al sodio e il contributo degli esercizi commerciali appare trascurabile. Il contributo maggiore all’inquinamento luminoso proviene dalle strade principali che, pur essendo deserte e con scarso flusso veicolare notturno, appaiono sovrailluminate e diffondono luce in tutte le direzioni.
In base alle misure a campione fatte la potenza elettrica usata per alimentare i lampioni a Led delle strade di Loiano appare elevata e andrebbe ridotta di circa un 50 per cento almeno per ritornare allo stato dell’inquinamento luminoso precedente. Per ridurre l’inquinamento luminoso rispetto alla situazione precedente bisognerebbe schermare meglio i lampioni e andare oltre questa soglia, per arrivare al 60-70 per cento, peraltro con un notevole risparmio sulla bolletta energetica. Come possibile soluzione alternativa andrebbe attenuata l’illuminazione del 50 per cento dopo un certo orario, ad esempio dalle 22 ora locale fino alle 4 del mattino, così da concedere una tregua all’osservatorio.