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Firma digitale: la Corte costituzionale ha accolto il nostro ricorso


Carlo Gentili: “Una vittoria importante dell’Associazione Luca Coscioni per la rimozione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone con disabilità”

Filomena Gallo e Marco Cappato commentano: “Il Governo Meloni renda possibile la sottoscrizione di liste e candidature attraverso la piattaforma già attiva per firmare i referendum”


La Corte costituzionale ha deciso: è possibile sottoscrivere la presentazione di liste elettorali anche con la firma digitale, non consentirlo è discriminatorio nei confronti delle persone con disabilità grave come il ricorrente Carlo Gentili, paralizzato a causa della SLA.

A seguito dell’udienza del 10 dicembre scorso, la Consulta ha dichiarato incostituzionali le attuali norme “nella parte in cui non prevedono per l’elettore, che non sia in grado di apporre una firma autografa per certificata impossibilità derivante da un grave impedimento fisico o perché si trova nelle condizioni per esercitare il voto domiciliare, la possibilità di sottoscrivere una lista di candidati per le elezioni”.

La questione di legittimità costituzionale è stata sollevata ad aprile 2024 dal Tribunale di Civitavecchia in merito al ricorso di Carlo Gentili, fratello del Co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, Marco, anche lui affetto da sclerosi laterale amiotrofica di tipo II.

Gentili, completamente paralizzato, aveva fatto ricorso tramite l’avvocato Giuliano Fonderico, e con il sostegno dell’Associazione Luca Coscioni, perché fisicamente impossibilitato ad apporre la firma autografa e che, in occasione delle elezioni per la Regione Lazio del 2023, avrebbe voluto presentare la lista elettorale Referendum e Democrazia tramite firma digitale, cosa non prevista dalla normativa. In Corte costituzionale la lista elettorale Referendum e Democrazia, assistita dall’avvocata Filomena Gallo e dall’avvocata professoressa Marilisa D’Amico, ha ribadito che il quadro normativo in materia di partecipazione politica già consente l’utilizzo della firma qualificata e il momento della presentazione della lista politica fa parte della partecipazione alla vita politica che completa il momento del voto.

Carlo Gentili dichiara:

Sono felice della decisione della Corte, è una vittoria importante che abbiamo ottenuto con l’Associazione Luca Coscioni verso la rimozione di ogni forma di discriminazione per le persone con disabilità.


Marco Cappato e Filomena Gallo commentano: “La decisione della Consulta assume ulteriore importanza in ragione del fatto che, da luglio 2024, è entrata in funzione la piattaforma pubblica per le sottoscrizioni digitali di referendum e proposte di legge di iniziativa popolare, uno strumento che facilmente potrebbe ora essere utilizzato anche per la raccolta delle firme per la presentazione di liste e candidature alle elezioni.

Questa decisione, una vera e propria riforma a sostegno della transizione digitale per la democrazia e la partecipazione civica, deve adesso essere estesa a chiunque. Per questi motivi rilanciamo l’appello al Governo del nostro co-presidente Marco Gentili che chiede che la piattaforma sia definitivamente aperta alle sottoscrizioni online di liste elettorali a chi ne ha diritto e, in onore degli auspici del Presidente della Repubblica, se ne preveda l’utilizzo anche per strumenti di democrazia diretta a livello municipale e regionale”.

➡ Approfondimento: Come si è arrivati alla firma digitale in Italia


Dal 25 luglio 2024 in Italia esiste una piattaforma pubblica e gratuita per firmare referendum e proposte di legge di iniziativa popolare. Si tratta di una riforma frutto di anni di iniziative politiche e legali promosse dall’Associazione Luca Coscioni.

Iniziative che hanno voluto dare seguito fattivo al caso Staderini-De Lucia v. Italy, con cui nel 2019 le Nazioni Unite, condannarono l’Italia per aver violato il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici.

La risposta istituzionale prevista dall’Onu era quella di rimuovere gli “irragionevoli” ostacoli alla raccolta delle firme per strumenti di democrazia diretta contenuti nella legge del 1970. Le decisioni governative che dal 2020 hanno ampliato la platea di chi può autenticare le sottoscrizioni e la possibilità della firma digitale resero possibile la straordinaria mobilitazione popolare dei referendum eutanasia e cannabis del 2021 sottoscritti da quasi due milioni di persone, metà della quali online.

La possibilità di sottoscrivere i referendum online fu resa possibile a seguito dell’intervento del Comitato ONU sui diritti sociali ed economici sul caso Staderini/ De Lucia con la proposta poi di una deroga alla legge (con un emendamento di Riccardo Magi, +Europa) dell’entrata in vigore della piattaforma online che ne anticipò l’operatività purché i costi fossero a carico del comitato promotore.

Nell’estate del 2022, Marco Cappato, Marco Perduca e altri dirigenti e militanti dell’Associazione Luca Coscioni e Eumans lanciarono la Lista Referendum e Democrazia per chiedere che la possibilità di sottoscrizione digitale potesse essere ampliata anche alle candidature e la presentazione di liste elettorali in occasione delle politiche del settembre 2022. In pochissimi giorni furono raccolte oltre 40.000 sottoscrizioni che consentirono la presentazione di liste in una dozzina di circoscrizioni. Le firme furono accettate ma le corti d’appello non le ritennero valide, ne seguirono altrettanti ricorsi, alcuni ancora pendenti. In occasione delle elezioni Regionali per il Lazio l’iniziativa fu ripetuta ma il ricorso di Carlo Gentili fu ritenuto degno di una decisione della Corte Costituzionale dal tribunale di Civitavecchia.

La piattaforma pubblica entrata in funzione a fine luglio 2024 è gratuita, accessibile e ha consentito di superare altri irragionevoli ostacoli individuati dall’Onu nel 2019 (resta irrisolto quello relativo alla pienezza dell’informazione da parte del servizio pubblico) garantendo un accesso paritario alla democrazia partecipativa.

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