La Cellula Coscioni di Rimini organizza un evento sulla Legge 194.
L’appuntamento è per sabato 25 gennaio alle ore 16.00 presso Via Roma 62, a San Giovanni in Marignano, nella Sala Consiliare del Comune.
Interviene Don Giulio Mignani. Modera Carlotta Ruggeri, della Cellula Coscioni di Rimini.
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Cure Psichedelice nel fine vita. Evento online Con Marco Perduca e Marco Cappato
Mercoledì 29 gennaio alle ore 16:00 sulla pagina YouTube di Illuminismo Psichedelico a questo link verrà pubblicato un webinar intitolato CURE PSICHEDELICHE NEL FINE VITA. Le opportunità offerte dalla ricerca scientifica in Italia.
Ne discutono: Caterina Bartoli, medico, nonché membro delle associazioni Illuminismo Psichedelico e Simepsi Italia;
Donatella Bosco, medico palliativista, Marco Perduca e Marco Cappato, Associazione Luca Coscioni, Spencer Hawkswell, CEO di Therapsil (la più importante realtà canadese dedicata all’impiego di terapie psichedeliche), Modera Federico di Vita, giornalista (Associazione Illuminismo Psichedelico)
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In un’iniziativa a Milano Sara Martelli parla di diritto all’IVG, dalla Lombardia all’Europa
Sara Martelli, Consigliera Generale di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS, parla di diritto all’IVG, dalla Lombardia all’Europa, all’interno del Convegno sulla Legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza: attualità e prospettive, organizzata da Sinistra Italiana Lombardia e Sinistra Italiana Milano.
L’appuntamento è per sabato 25 gennaio dalle ore 15.00 alle ore 19.00, in Corso di Porta Vittoria 43, a Milano.
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La Cellula Coscioni di Monza aderisce alla manifestazione contro il nuovo codice della strada
La Cellula Coscioni di Monza aderisce alla manifestazione contro il nuovo Codice della Strada.
L’appuntamento è per sabato 18 gennaio alle ore 11.30 presso Piazza Roma.
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Universale
Nel 2024 sono state 359 le persone viventi che si sono private di un loro organo (quasi sempre un rene o parte del fegato) per donarle a qualcun altro (grafico a sinistra). Negli ultimi dieci anni (nel 2015 le donazioni furono 325) questi eventi sono gradualmente aumentati.
Chi sono queste persone così straordinariamente generose? La tabella a destra, relativa alle donazioni di rene, ci dice che si tratta di consanguinei (madri, fratelli, sorelle…) e non consanguinei (mogli, mariti, conoscenti…).
C’è addirittura chi un proprio rene lo mette a disposizione di un centro trapianti perché lo utilizzi per salvare la vita a chiunque ne abbia bisogno (donazione “samaritana” ).
L’attività di trapianto da donatore vivente in Italia è regolata da una legge di oltre mezzo secolo fa (Legge 26 giugno 1967, n. 458 ).
Essa prevede che, in ogni caso, la donazione avvenga a titolo gratuito.
Come penso di poter immaginare, la decisione di donare un rene o un pezzo di fegato non deve essere banale, anche perché irreversibile. Se le cose dovessero andare male per il donatore, non sarebbe semplice “restituirglieli”.
Forse leggermente meno impegnativo potrebbe essere per una donna donare, sempre a titolo gratuito, a qualcuno che per varie ragioni non può procreare, la gioia di avere un figlio, sostenendone per lei/lui la gravidanza (maternità surrogata).
E dopo nove mesi, tornare alla propria vita con la felicità di avere dato felicità.
Ma questo, anziché essere considerato un atto di generosità, da incentivare e normare è ora un reato universale per il quale chiunque lo metta in atto, anche in paesi in cui ciò sia permesso, viene punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro.
Perché questa differenza?
Forse perché si teme che i casi di maternità surrogata “commerciale” (dietro compenso) con la mercificazione del corpo delle gestanti sarebbero ben di più dei casi di cessione di un organo.
Ma controllare che non vi siano pratiche commerciali sottostanti è forse più difficile per la maternità surrogata che per la cessione di un rene?
Secondo alcune mie amiche, la differenza maggiore consisterebbe nel fatto che un rene, una volta donato è fuori di te per sempre mentre un bimbo rimane nel ventre di una madre surrogata per nove mesi.
Durante i quali un profondo rapporto affettivo può instaurarsi. Dovrebbe quindi essere esteso il termine entro il quale la madre surrogata possa revocare il consenso al trasferimento del nascituro alla coppia infertile.
Secondo altre mie amiche, una legge che normi questa materia non potrebbe e non dovrebbe essere così rigida e puntuale ma rimanere sufficientemente elastica (legge cosiddetta “gentile”) affinché il giudice eventualmente chiamato a valutare il caso, possa essere libero di decidere nel migliore interesse di tutte le parti (in primis del nascituro).
In ogni caso, con una legge, questo percorso sarebbe ben più sicuro, controllato e regolamentato di come lo sia adesso.
L’Associazione Luca Coscioni, insieme a esperti e altre associazioni, ha elaborato una proposta di legge, depositata lo scorso anno al Senato dal senatore Ivan Scalfarotto (Italia Viva) e alla Camera dei deputati dall’onorevole Riccardo Magi (+Europa), per regolamentare la gravidanza per altri solidale, contro ogni forma di sfruttamento e abuso.
Come per quasi tutte le questioni sui diritti civili (fine vita, aborto, disabilità ed altri) non si dovrebbe prendere posizione solo su base ideologica ma dibattere con sufficiente serenità tutti i risvolti di una pratica che, se da un lato può comportare un qualche rischio di mercificazione del corpo delle donne (ben inferiore tuttavia in termini numerici a quello della prostituzione di cui nessuno in questo governo si preoccupa), dall’altro permetta di sostenere la solidarietà di una sorella, di un’amica, perfino di una sconosciuta.
Proprio come quando si dona un rene.
Altrimenti, di universale resta solo l’intolleranza.
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In provincia di Vicenza un evento sui diritti alla fine della vita
La Cellula Coscioni Vicenza-Padova organizza un evento dal titolo: Vivere la malattia con dignità – Poter scegliere in piena libertà.
L’appuntamento è per martedì 4 febbraio alle ore 20.30, presso la Sala Civica di Corte delle Filande, a Montecchio Maggiore (VI). L’ingresso è libero e gratuito.
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A Grugliasco (TO) un evento in difesa della Legge 194 con la Cellula Coscioni Torino
La Cellula Coscioni di Torino partecipa a un’iniziativa del gruppo donne M5S a Grugliasco (TO), in difesa della 194, che vedrà anche la partecipazione della Casa Delle Donne di Torino.
L’appuntamento è per il 25 gennaio alle ore 16.30 presso il Palavillage di Grugnasco, in Viale Lucio Battisti, 10, a Grugnasco (TO).
Per la Cellula interverrà Paola Stringa e nel corso dell’evento sarà possibile firmare per My Voice My Choice e sull’appello italiano al Parlamento.
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FlixBus continua a migliorare la propria flotta grazie all’accordo con l’Associazione Luca Coscioni
Grazie ad un confronto continuativo e costruttivo tra l’Associazione Luca Coscioni e FlixBus, anche nel 2024 l’azienda di trasporto ha continuato a migliorare il trasporto delle persone con disabilità attraverso l’aggiunta alla propria flotta di 17 nuovi autobus dotati di pedane, che si sommano ai 15 già introdotti nel 2023.
Grazie a questi interventi, il numero totale di autobus idonei al trasporto di persone con disabilità è passato dagli 82 del 2020 (nel 2015, anno di ingresso di FlixBus in Italia, gli autobus dotati di pedana erano appena cinque) ai 114 di oggi, registrando un incremento complessivo del 30%. È inoltre già previsto da parte di FlixBus l’impegno a far sì che entro il 31.12.2026 il numero complessivo degli autobus dotati di pedane sia pari ad almeno 127 unità (quindi con un incremento minimo del 55% rispetto alle 82 unità del 2020).
L’azienda di trasporto ha inoltre già da tempo predisposto all’interno del proprio sito un’area dedicata volta a garantire la corretta assistenza alle persone con disabilità, oltre ad aver messo a disposizione, in svariate città italiane, il servizio di accompagnamento di UGO per persone anziane e a mobilità ridotta che vengono assistite nella salita e nella discesa dagli autobus, così come nella gestione dei bagagli e negli spostamenti da e verso le fermate di partenza e di arrivo.
Apprezzando l’impegno profuso da FlixBus per una mobilità sempre più accessibile attraverso il costante miglioramento e potenziamento delle iniziative già portate avanti nel tempo in questo campo, l’Associazione Luca Coscioni auspica per il futuro una collaborazione sempre maggiore tra il settore, le associazioni e le istituzioni, nella direzione di un contesto sempre più inclusivo per tutti i passeggeri.
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Paola Stringa al Circolo dei lettori di Torino discute di Fine Vita
Paola Stringa, Giurista per le libertà ALC e attivista della Cellula Coscioni di Torino, partecipa all’incontro organizzato dal Circolo dei Lettori di Torino Le muse sapienti #1 – Pensare la fine. Insieme a lei Agnese Codignola e Alessandro Chiarini, modera Guido Saracco.
L’appuntamento, aperto a tutti, è pergiovedì 16 gennaio 2025 alle ore 18:30 presso il Circolo dei lettori di Torino, in via Bogino 9, a Torino.
Cerchiamo di rimuovere il pensiero della vecchiaia e ci spaventa l’idea di «non essere più noi»: non è meglio prepararsi e affrontare la questione con pragmatismo? Una riflessione sull’alzheimer e le malattie degenerative con lo sguardo al futuro della ricerca e alla gestione della persona, a partire dalle conoscenze scientifiche e nella prospettiva di nuove soluzioni, in armonia con il modo in cui vogliamo pensare la nostra identità, gestendola fino alla fine.
un progetto UniVerso – Università di Torino, Prometeo – Politecnico di Torino e Fondazione Circolo dei lettori
a conclusione dell’incontro è previsto l’aperitivo da Barney’s (€ 15,00 a persona) per continuare la conversazione in un contesto più ristretto come occasione per approfondire il tema e allargare la conversazione
prenotazione obbligatoria 011 8904417 – 348 0570986 / anche whatsapp | barney@circololettori.it
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Grazie Oliviero Toscani, innamorato della libertà. Ha deciso lui, fino alla fine
Dichiarazione di Marco Cappato
Ci stringiamo – con Filomena Gallo, tutta l’Associazione Luca Coscioni ed Eumans – attorno a chi ha voluto bene a Oliviero Toscani, e ci uniamo al loro dolore.
Oliviero era innamorato della libertà. La sua partecipazione – geniale e fuori dagli schemi – alle iniziative dell’Associazione Luca Coscioni (come per decenni è stato per il Partito radicale e Nessuno Tocchi Caino) non era il risultato di una scelta di appartenenza ideologica, ma la naturale prosecuzione nel campo della lotta politica di ciò che viveva profondamente nella vita e nell’attività artistica e professionale. La rottura di ogni tabù e perbenismo era il frutto di una ricerca costante, fuori da ogni posizione precostituita, riuscendo così a spiazzare con un anticonformismo mai scontato o di maniera. Così è stato anche nell’affrontare la malattia e la fine della vita. “Decido io della mia vita”, disse in un messaggio rivolto ai Parlamentari italiani.
Preparato culturalmente e idealmente a esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione individuale – del quale aveva parlato pubblicamente e a me personalmente – ha esercitato la sua libertà di lottare con ogni sua forza residua per resistere alla malattia. Ha deciso lui, fino alla fine. Grazie Oliviero.
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Presentato appello contro il diniego di fornitura farmaco per una donna toscana
È stato presentato appello e l’udienza si svolgerà il 29 gennaio
Filomena Gallo commenta: “Negare la fornitura dei farmaci significa violare la volontà della persona e disapplicare il giudicato costituzionale”
Il giudice del Tribunale di Firenze ha confermato il diniego presentato dalla Azienda USL Toscana Centro in merito alla fornitura dei farmaci necessari alla procedura di “suicidio assistito”, richiesto da una donna toscana di 70 anni, affetta da BPCO (malattia polmonare causata dal restringimento persistente delle vie aeree), che aveva ottenuto dalla stessa azienda sanitaria il via libera per l’accesso alla procedura di aiuto alla morte volontaria, resa legale in Italia dalla sentenza 242\2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato\DJ Fabo.
I giudici hanno confermato il diniego, ritenendo che i farmaci idonei fossero reperibili privatamente in Italia e che la signora, non essendo in uno stato di indigenza, potesse acquistarli. La donna ha quindi deciso, tramite il suo team legale coordinato dall’avvocata Filomena Gallo – e composto dagli avvocati Francesca Re, Angioletto Calandrini e Alessia Cicatelli – di presentare appello alla decisione affinché sia ordinata la fornitura di tutti i farmaci, alcuni dei quali non reperibili privatamente, già autorizzati dall’azienda sanitaria.
In Toscana al momento sono due le aziende sanitarie che stanno agendo in contrasto con la sentenza della Corte costituzionale.Oltre alla paziente 70enne affetta, infatti, anche un’altra donna, 54enne affetta da sclerosi multipla, che aveva ottenuto il parere favorevole per l’accesso al suicidio assistito a luglio 2024, sta attraversando lo stesso empasse, dopo che la Azienda USL Toscana Nord Ovest continua a negarle il farmaco.
Le aziende sanitarie di Regioni come il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, invece, hanno portato a termine l’intera procedura, verificando le condizioni dei pazienti, definendo le modalità di attuazione e fornendo tutto il necessario, secondo quanto stabilito dalla Consulta.
Adempimenti anche ribaditi a seguito della sentenza della Consulta dall’allora Ministro della salute Ministro Roberto Speranza in una lettera inviata ai Presidenti delle Regioni il 20 giugno 2022:
“È da garantirsi che siano a carico del Servizio Sanitario Nazionale le spese mediche necessarie per consentire, al termine della procedura di verifica affidata alle strutture del Servizio Sanitario Nazionale, il ricorso al suicidio medicalmente assistito ai pazienti che ne facciano richiesta”.
“Negare la fornitura dei farmaci che, diversamente da quanto sostenuto dall’Azienda sanitaria, non sono reperibili per via privata, significa violare la volontà della persona e disapplicare il giudicato costituzionale che ha inteso con il suo intervento eliminare discriminazioni nel rispetto del diritto all’autodeterminazione tra malati che scelgono percorsi di fine vita diversi”, ha dichiarato Filomena Gallo.
“La procedura autorizzata dall’azienda sanitaria prevede due percorsi con farmaci diversi. L’assunzione dei farmaci per via orale, se non fosse effettuata avendo a disposizione tutti i farmaci inclusi necessari al trattamento delle possibili complicazioni, può essere potenzialmente pericolosa poiché può causare conseguenze come vomito e crisi convulsive che possono determinare una morte dolorosa fino al rischio di coma.
Per questo è necessario che la procedura avvenga in sicurezza anche con i farmaci non reperibili per via privata. Anche i farmaci per la sola via venosa non sono acquistabili privatamente ma sono di solo uso ospedaliero, come alcuni tra quelli da assumere per via orale.
È il medico che decide, con il consenso del paziente, quale via intraprendere affinché come anche sottolineato dalla giurisprudenza ci sia una fine non dolorosa e rispettosa della dignità della persona e non può essere un giudice a indicare una piuttosto dell’altra errando anche nell’interpretazione dei farmaci necessari.
Su questo punto il giudice di Firenze ha erroneamente interpretato la procedura medica prevista dalla letteratura scientifica e approvata dall’azienda sanitaria che oggi ne nega la fornitura. Nel frattempo le condizioni della signora sono peggiorate e rischia di non poter procedere secondo la propria volontà”.
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“Scienza, tecnologia e diritto: Who’s next?” – Marco Cappato a Pavia
Marco Cappato, tesoriere di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS, partecipa come relatore all’iniziativa nell’ambito del ciclo di conferenze Scienza, tecnologia e diritto: what’s next? A cura diAmedeo Santosuosso, Beatrice Marone e Giulia Pinotti. Il titolo dell’iniziativa è Intelligenze artificiali e naturali nella società e nel diritto.
L’appuntamento è per mercoledì 15 gennaio alle ore 21, nell’aula Goldoniana del collegio Ghislieri, in Piazza Collegio Ghislieri, 5, a Pavia.
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La Cellula Coscioni di Lodi organizza un aperitivo di tesseramento aperto a tutti i curiosi. Sarà possibile venire a conoscenza delle attività della Cellula e, volendo, iscriversi alla Cellula e all’associazione.
L’appuntamento è per sabato 18 gennaio alle ore 18.00 presso Il Bacillo, in Via Selvragreca a/25, a Lodi.
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A Piacenza l’evento di aiuto alla compilazione DAT, con la Cellula Coscioni Parma
Casa Clizia APS organizza l’evento COMPILA-DAT, all’interno del quale si aiuteranno le persone presenti a compilare la propria Disposizione Anticipata di Trattamento. Il percorso di compilazione del documento sarà guidato e coadiuvato da Rosella Ferrero, Della Cellula Coscioni Parma.
L’appuntamento è per domenica 19 gennaio alle ore 18.00 presso Spazio Manicomics, in via Scalabrini 19, a Piacenza.
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“Vittoria” è il quinto caso di suicidio assistito in Italia
72 anni, affetta da sclerosi multipla, il caso è avvenuto in Veneto
La donna ha dovuto attendere 8 mesi prima di ottenere il via libera dalla ASL con la conferma dei requisiti. A causa dei ritardi, la donna aveva attivato un procedimento giudiziario d’urgenza
“Vittoria” (nome di fantasia a tutela della privacy), una donna di 72 anni affetta da sclerosi multipla secondariamente progressiva da 20 anni, è morta nelle scorse settimane nella località dove viveva, in Veneto, a seguito dell’autosomministrazione di un farmaco letale fornito dal Servizio sanitario nazionale.
Il messaggio che ha lasciato “Vittoria”:
Amo la vita ma da troppo tempo la mia non è più davvero vita. La malattia mi ha fatta prigioniera dentro un corpo che mi rende dipendente dagli altri in tutto. Anche per grattarmi il naso. Di notte, in sogno, io camminavo ancora. Ho sempre amato camminare. Ora sono troppo stanca per risvegliarmi ogni mattina e trovarmi bloccata dentro un corpo che non riconosco più e che è diventata una tortura continua. Ho bisogno di liberarmene e avere finalmente pace.
Dopo aver atteso 8 mesi dalla sua richiesta, “Vittoria” è la quinta persona in Italia (la quarta seguita dall’Associazione Luca Coscioni) ad aver completato la procedura prevista dalla Consulta con la sentenza 242/2019 sul caso “Cappato/Antoniani”, con l’assistenza diretta del Servizio sanitario nazionale, che ha fornito il farmaco e ogni strumentazione necessaria. L’azienda sanitaria non ha invece individuato dei medici che, su base volontaria, assistessero “Vittoria” nella procedura di autosomministrazione, che è quindi stata aiutata dal dottor Mario Riccio, medico anestesista, Consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, che nel 2006 aveva assistito Piergiorgio Welby e “Gloria”, la paziente oncologica veneta che ottenne il “suicidio assistito” nel 2023.
“Vittoria” aveva inviato la richiesta della verifica di accesso alle sue condizioni il 21 marzo 2024. Si è giunti alla conclusione della procedura di verifica con esito positivo – dopo 8 mesi dalla richiesta e diversi solleciti dei legali – il 22 novembre 2024 con la conferma della presenza dei requisiti di cui alla sentenza della Corte costituzionale 242/2019 così come interpretata dalla successiva sentenza della Consulta numero 135/24, e anche con la verifica delle modalità di autosomministrazione insieme alla comunicazione sulla fornitura di tutto quanto necessario. L’udienza in tribunale sul ricorso d’urgenza di “Vittoria”, fissata per il mese di dicembre 2024, non si è tenuta per intervenuto adempimento dell’azienda sanitaria.
Dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato: “Siamo vicini alla famiglia di ‘Vittoria’, che è stata al suo fianco fino all’ultimo momento. La vicenda di questa coraggiosa donna, che abbiamo conosciuto e seguito, è stata carica di dolore e sofferenza, ma anche di determinazione e speranza, che le hanno consentito di resistere durante gli 8 mesi di attesa per il riconoscimento di requisiti previsti dalla Consulta e l’accesso all’aiuto al suicidio da parte del Servizio sanitario nazionale. I
l fattore tempo, per queste persone sottoposte a una sofferenza che considerano intollerabile, dovrebbe richiamare a una assunzione di responsabilità da parte della politica. Per questo, continuiamo a chiedere l’approvazione di norme nazionali e regionali per garantire tempi rapidi e certi di verifica delle condizioni e di risposta alle persone che chiedono di essere aiutate a morire. Nel frattempo, continueremo a fornire assistenza giudiziaria e medica a chi ce lo chiede affinché il diritto stabilito dalla Corte costituzionale sia effettivamente rispettato in tutta Italia.
Per questo è attivo il nostro Numero Bianco (06991313409) per fare luce sui diritti”.
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Questioni in Oncologia 5. Il costo/beneficio dei nuovi farmaci
Solo al termine di una lunga, costosa ed altamente selettiva ricerca preclinica (su cellule, animali) l’azione antitumorale di un farmaco contro il cancro potrà essere valutata sufficientemente efficace da continuarne lo studio in ambito clinico (sui pazienti). Nonostante quest’ultimo sia anche più lungo, costoso e selettivo di quello preclinico (solo una molecola su trenta arriverà ai pazienti), il numero dei nuovi farmaci oncologici il cui uso viene approvato ogni anno dalla European Medicine Agency (EMA) è in costante aumento: nel 2004-2006 erano 2-5; nel 2020-2022 10-17 (v. Figura). Una volta approvato dall’EMA, il tempo necessario affinché il farmaco completi il suo percorso di rimborsabilità da parte del servizio sanitario nazionale ed entri effettivamente in corsia per essere somministrato ai pazienti varia molto da Paese a Paese: in Germania e Svezia ci vogliono cento giorni, in Lettonia mille. Tra le diverse regioni italiane idem: al Nord quel farmaco diverrà disponibile ai pazienti molto prima che al Sud.
Il valore di un farmaco è determinato dal beneficio clinico apportato in rapporto al suo costo. Dal 2015 tale rapporto viene determinato dallo European Society of Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS). L’ESMO-MCBS attribuisce un punteggio di rimborsabilità ai farmaci di nuova approvazione EMA: i farmaci con il punteggio più alto sono messi in evidenza nelle Linee-guida ESMO per “influenzare” le singole Istituzioni nazionali nella scansione dei tempi di approvazione. Una specie di priority-list per quei farmaci che veramente apportano un beneficio clinico rispetto alle terapie standard e che quindi meritano di essere rimborsati. Ma il compito di ESMO non è per niente semplice. Il calcolo di tale punteggio viene eseguito al meglio solo quando gli studi clinici siano stati randomizzati [i pazienti vengono assegnati a loro insaputa (e meglio ancora anche ad insaputa dei ricercatori che analizzano i dati – studi randomizzati in doppio cieco) al gruppo sperimentale al quale viene somministrato il farmaco o al gruppo di controllo, al quale viene somministrato solo un placebo]. E molti studi, per esempio quando i tumori sono rari come il temibile tumore cerebrale glioblastoma, non vengono randomizzati per insufficiente numero di pazienti. Inoltre, il calcolo del punteggio ESMO-MCBS richiede di analizzare, oltre ai dati elaborati e pubblicati dai ricercatori, anche le cartelle cliniche con i dati originali (dati grezzi) perché in un numero non trascurabile di articoli scientifici i dati pubblicati sono affetti da distorsioni di vario tipo.
Infine, via via che un farmaco viene usato, se ne conosce sempre meglio effetti positivi e negativi ed il suo punteggio di rimborsabilità determinato da ESMO-MCBS può cambiare. Si tratta quindi di una procedura di valutazione complessa che necessita di molte risorse. Che sono comunque di gran lunga inferiori a quelle che andrebbero sprecate rimborsando con fondi pubblici costosi nuovi farmaci oncologici di efficacia limitata.
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A Genova il primo PsychedeliCare Café – prendiamoci cura della mente
Si terrà a Genova il primo PsychedeliCare Café – prendiamoci cura della mente: un incontro dedicato alla presentazione dei libri sul delle terapie assistite con psichedelici, in occasione del lancio della prima Iniziativa dei Cittadini Europei per la salute mentale.
l’appuntamento è per martedì 14 gennaio alle ore 17.30 presso Bla Bla Book, in salita del Prione 34, a Genova.
Con Tania Re, psicoterapeuta, antropologa, terapista complementare; Avy Candeli, direttore creativo Psychedelicare.eu; Tommaso Cerisola, medico specializzando in psichiatria, ospedale San Martino, SIMEPSI Italia; Jennifer Tocci, coordinatrice della Cellula Coscioni Genova
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A Catania il sit in per lo stop alla discriminazione nelle ZTL
La Cellula Coscioni di Catania fa parte di una rete di associazioni, movimenti, sindacati e partiti politici che annunciano un sit-in di protesta per giovedì 9 p.v., davanti la Prefettura, intitolatoDisabilità e Legalità – Stop alla Discriminazione nelle ZTL di Catania!, per chiedere la revoca immediata del provvedimento Dirigenziale A09/06 del 9 gennaio 2023. Questo provvedimento, ritenuto illegittimo, penalizza i disabili muniti di regolare contrassegno che attraversano le ZTL o le aree pedonali, imponendo multe ingiuste e discriminatorie.
L’appuntamento è per giovedì 9 gennaio alle ore 10 in Via Prefettura, 14, a Catania.
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Filomena Gallo al MAXXI di Roma “Salute, demografia e vita attiva”
Filomena Gallo, Segretaria di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS, partecipa al New Year’s Forum al Maxxi di Roma. Interverrà all’interno della sessione Ricerca, salute e felicità, nel panel Salute, demografia e vita attiva.
L’appuntamento è per venerdì 17 gennaio dalle ore 14.45 alle ore 17.45, presso l’Auditorium museo Maxxi, in via Guido Reni, 4, a Roma.
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Mario Riccio ad Andria al convegno “Fine vita: discutiamone. Opinioni a confronto”
Il dott. Mario Riccio, medico rianimatore e Consigliere Generale di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS, partecipa al convengo Fine vita: discutiamone. Opinioni a confronto, organizzato dall’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia Barletta-Andria-Trani.
L’appuntamento è per venerdì 31 gennaio alle ore 19, presso il Chiostro San Francesco, in Via S. Francesco 15, ad Andria (BT).
È possibile visualizzare la locandina completa QUI
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Mario Riccio a Milano interviene in tema di Fine Vita
Mario Riccio, medico rianimatore e Consigliere Generale di Associazione Luca Coscioni, partecipa come relatore al convegno Fine vita, opinioni a confronto, organizzato dal Lions International di Milano.
L’appuntamento è per sabato 25 gennaio alle ore 9.30 presso il Circolo Ratti, in Via Cenisio, 4, a Milano.
L’ingresso è libero e gratuito, l’evento sarà seguito da un aperitivo.
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Capodanno 2025, otto sanzioni per guida sotto l’effetto di stupefacenti non possono essere un successo
Il lento ma costante calo di feriti e incidenti stradali era già stato segnalato in autunno dall’ISTAT, malgrado ciò il Governo ha deciso di inasprire le pene e creare nuovi motivi per imporre pesanti sanzioni. Tra queste c’è la guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, una misura che nei casi più gravi punisce con la sospensione della patente fino a tre anni. Per essere sanzionati basta che i test fatti nel momento del fermo, fermo da posto di blocco e non da infrazioni del codice della strada, segnalino presenze di principi psicoattivi. La scienza ci dice che, paradossalmente, i principi attivi più leggeri, come quelli della cannabis, restano nell’organismo molto più a lungo di quelli di sostanze più potenti.
A fronte dell’antiscientificità, e probabile anti-costituzionalità, della misura, il Ministro Salvini si congratula con le forze dell’ordine perché, tra le altre cose, le 27.200 pattuglie sguinzagliate in giro per l’Italia hanno fermato otto, dicasi otto, persone ritenute in guida sotto l’influenza di “stupefacenti”, una ogni 3400 nuclei della stradale.
Non è stato reso noto quali altre eventuali violazioni del codice della strada siano state imputate alle otto persone. Inoltre, sono 6287 i conducenti sottoposti a etilometri e precursori (in ulteriore approssimazione bisognerebbe capire se tutti sottoposti ad entrambi), il che farebbe lo 0,12% (peraltro di un campione selezionato a monte).
Uno dei problemi delle leggi italiane, specie quelle in materia penale, è che non esistono meccanismi che ne consentano la verifica dell’efficacia del loro impatto perché questo nuovo codice della strada sarebbe il classico esempio di come la realtà sia radicalmente distante dalle norme e chi le impone”
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Assemblea straordinaria della Cellula Coscioni di Treviso
È convocata l’assemblea straordinaria della cellula di Treviso per martedì 14 gennaio, alle ore 18.00, presso la Libreria Universitaria San Leonardo, in Piazza Santa Maria dei Battuti, 16, a Treviso.
Sarà possibile partecipare anche in video collegamento e, per chi ne ha diritto, votare dopo aver accertato l’identità degli intervenuti da remoto. Di seguito i link allo statuto ed al regolamento delle cellule in cui è possibile trovare le disposizioni su candidatura e votazione.
L’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria è il seguente:
1) Dimissioni da parte di Matteo Orlando come rappresentante in Consiglio Generale e coordinatore della cellula e votazione nuova/o coordinatrice/ore e rappresentante presso il consiglio generale ALC; da oggi sono aperte le candidature che potranno essere anticipate via e-mail all’indirizzo cellulatreviso@associazionelucacoscioni.it oppure presentate direttamente il giorno dell’assemblea;
2) discussione proposta piano formativo interno alla cellula (la proposta verrà inviata per e-mail la prossima settimana assieme al verbale della riunione di dicembre 2024);
3) aggiornamento andamento sportello D.A.T. ed individuazione delle nuove date;
4) varie ed eventuali.
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Attraverso Freedomleaks è possibile il wistleblowing sulle condizioni inumane in carcere
In risposta a un paio di punti cruciali del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha invitato alla partecipazione civica e denunciato le condizioni inumane della detenzione in Italia, l’Associazione Luca Coscioni rende noto il sito FreedomLeaks.
Secondo il sito l’analista indipendente Marco Della Stella, al 1 gennaio 2025, sono 61.870 le persone detenute in un sistema che prevede circa 46.000 posti letto, che ha quindi un tasso di affollamento del 132,133%.
Si tratta di una pagina web che consente la denuncia partecipativa anonima tipica di quello generalmente chiamato whistleblowing. FreedomLeaks si rivolge a chi ha o ha avuto modo di entrare in carcere in quanto parente, o per impegni di assistenza sociale, educazione, formazione professionale o difensore o parte di iniziative di volontariato oppure dipendente delle Asl.
Particolarmente puntuali e circostanziate potrebbero essere le informazioni condivise da dipendenti dell’amministrazione penitenziaria, o di quelle del personale medico e paramedico
FreedomLeaks permette di trasferire informazioni e segnalazioni relative al rispetto delle leggi che riguardano i diritti e le libertà delle persone in maniera sicura, riservata e anonima grazie alla piattaforma Globaleaks che consente di attivare un canale criptato per inviare le proprie segnalazioni.
Dal sito occorre collegarsi al corrispondente indirizzo TOR, usando la sicurezza garantita dal TOR browser e condividere quanto visto durante la propria presenza in carcere.
L’Associazione Luca Coscioni auspica che la pubblicizzazione delle possibilità offerte daFreedomLeaks possa concorrere ad arricchire la conoscenza di come le istituzioni si comportano in ossequio ai loro obblighi di legge relativi al diritto alla salute in carcere.
Le testimonianze che arriveranno al sito sicuro non verranno rese pubbliche ma messe in relazione con i resoconti delle visite effettuate negli stessi istituti dalle Asl le cui relazioni sono state richieste a dicembre alle 102 Aziende sanitarie locali con formale accesso agli atti. Ad agosto 2024 l’Associazione Luca Coscioni aveva diffidato tutte le Asl competenti per la salute in carcere ad ottemperare ai loro obblighi previsti dall’ordinamento penitenziario di fornire servizi socio-sanitari e di ispezionare le strutture con particolare attenzione all’igiene e profilassi degli stessi.
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Per tutti, non solo per alcuni
Alcuni non hanno bisogno di prendersi i diritti perché li hanno già: sono le persone ricche che riescono a ottenere i diritti semplicemente pagando. Per esempio, un aborto sicuro può essere ottenuto prontamente pagando, senza la pena di dover trovare un ospedale pubblico dove sia rimasto qualche medico non obiettore.
Allo stesso modo, i pazienti oncologici possono essere seguiti rapidamente e con accuratezza; e dovessero divenire terminali, per lenire il dolore potranno probabilmente contare anche su terapie stupefacenti ufficialmente vietate. E così via. Sia chiaro: io non criminalizzo in nessun modo la ricchezza. La ricchezza è spesso indice di talento e del farsi un gran mazzo. Però talvolta la ricchezza deriva anche da qualcosa di meno regolare. La CGIA di Mestre ha recentemente stimato in ottantaquattro miliardi il livello di evasione fiscale/anno in Italia. Pur se in diminuzione, questa elevata mancanza di contribuzione consente ad alcuni di diventare ancora più ricchi ma limita i diritti di tutti gli altri.
In questo periodo di guerra le industrie che producono armamenti hanno fatturati molto aumentati e poterne tassare solo una piccola parte consentirebbe di reperire risorse per migliorare la vita di tutti. Banche e assicurazioni, in modi che sarebbe troppo lungo discutere qui, hanno anch’esse aumentato molto i loro profitti, ma una maggiore tassazione anche solo di una piccola parte di essi non c’è stata. E nel nostro piccolo, quando chiediamo un preventivo per un intervento artigianale dobbiamo quasi sempre rispondere alla domanda: con fattura o senza?
Le scelte di politica economica hanno quindi molto a che fare con l’Associazione Luca Coscioni che si batte per i diritti civili di tutti, e non solo di alcuni. È legittimo che questi temi vedano scelte diverse a seconda di chi vince le elezioni e governa. Meno legittimo è che l’informazione (talvolta anche quella di Radio Radicale purtroppo) non presenti in contradditorio ai cittadini una sufficiente pluralità di opinioni sul tema. Ascoltiamo spesso la Presidente del Consiglio ripetere che questo è un governo che non vuole alzare le tasse ma le vuole diminuire. Chi non è d’accordo? Ma quale è il modo più efficace ed equo, se non farle pagare a tutti?
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Però io vorrei fare un distinguo fra le aziende che un anno guadagnano di più, alle quali non trovo corretto che debbano essere aggiunte tasse straordinarie, e le aziende/partite iva che evadono.
Altrimenti spingi chi è onesto a non dichiarare tutto per paura di ritorsioni fiscali ("se guadagni di più ti aggiungo tasse straordinarie")
@informapirata
Ciao Massimo
È con profondo dolore che dobbiamo condividere una triste notizia. Il nostro carissimo amico e compagno Massimo Clara si è spento nella giornata di ieri, 29 dicembre 2024, a seguito di una lunga malattia che non in tanti conoscevano, facendo lui prevalere il suo sorriso, la sua giovialità e la sua ironia ai problemi che lo hanno accompagnato nell’ultimo anno.
Avvocato cassazionista, membro di giunta dell’Associazione Luca Coscioni, da sempre impegnato in politica a Milano, faceva parte del team legale dell’associazione. Ha preso parte a molte cause seguite dall’Associazione Luca Coscioni, in particolare sui temi dei diritti civili, del fine vita e dei diritti riproduttivi. È stato uno degli avvocati intervenuti a difesa del referendum “eutanasia legale” in Corte costituzionale.
Esperto nel campo del diritto di famiglia e sulla fecondazione assistita ha contributo con le sue competenze e la sua passione ai tanti significativi passi avanti in questo campo. Ci mancherà poter contare su di lui, sul suo spirito positivo, ma anche in suo nome continueremo a portare avanti tutto quello che anche con Massimo abbiamo conquistato in questi anni.
Domani 31 dicembre 2024 alle 14.30 accompagnato dai suoi cari partirà dalla sua casa di Milano, verso il cimitero di Lambrate, dove si svolgerà l’ultimo saluto.
Alla sua famiglia e ai suoi cari le nostre più sentite condoglianze. Massimo ci mancherai.
Filomena Gallo, Marco Cappato e tutti gli amici dell’Associazione Luca Coscioni
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Francesco Marinucci 🌈🥋🐧 reshared this.
Primo servizio in Italia per tutelare persone in cura con cannabis terapeutica
L’Associazione Luca Coscioni sostiene il nuovo servizio lanciato da CLINN per un’assistenza legale gratuita dedicata ai pazienti in cura con cannabis terapeutica per garantire supporto e tutela in caso di fermo da parte delle Forze dell’Ordine durante la guida a seguito dell’entrata in vigore del nuovo codice della strada.
Il servizio è promosso da CLINN, centro servizi che riunisce medici esperti in cannabis terapeutica e farmacie galeniche di riferimento a livello nazionale, per garantire terapie personalizzate e innovative, in collaborazione con gli studi legali degli avvocati Bulleri e Zaina specializzati nel settore. Il servizio coprirà le spese processuali, peritali e di difesa per i pazienti fermati durante i controlli stradali e ai quali potrebbe essere contestata la positività a sostanze psicotrope e ai cannabinoidi.
Per garantire la piena trasparenza del servizio offerto, CLINN ha sviluppato un vademecum che fornisce linee guida e consigli dettagliati per i pazienti. Il documento si concentra particolarmente sui protocolli d’utilizzo della cannabis terapeutica, sulle regole da seguire prima di mettersi al volante e su una serie di obblighi normativi relativi alla patente di guida e alla documentazione medica da fornire alle autorità.
Per maggiori informazioni sul servizio scrivere a info@clinn.it
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“Un intervento legislativo deve essere richiesto da tutti coloro che desiderano che il fine vita sia normato per legge”
Lo scrive il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in un messaggio inviato al Consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni
Al consiglio è intervenuta anche Elena Ostanel, consigliera regionale d’opposizione: “Linee guida regionali per garantire i diritti”
Nel corso del Consiglio Generale dell’Associazione Luca Coscioni, in corso a Roma, sono intervenuti il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e la Consigliera regionale Elena Ostanel, affrontando il tema del fine vita. Un confronto che ha posto al centro il rispetto della libertà di scelta individuale e la necessità di interventi legislativi chiari e uniformi.
“Un intervento legislativo deve essere richiesto da tutti coloro che desiderano che il fine vita sia normato per legge. Il tema del fine vita è delicato e tocca corde profonde, coinvolgendo sensibilità e visioni differenti. Ma una persona consapevole, che si trovi in condizioni di vita non più dignitose, deve avere il diritto di scegliere” ha dichiarato il Presidente della Regione Veneto. “C’è bisogno di una legge nazionale che garantisca il rispetto delle diverse posizioni, ma che ponga al centro la libertà di scelta del paziente”
La Consigliera regionale Elena Ostanel ha evidenziato le difficoltà operative che, in assenza di una legge chiara, ostacolano l’accesso al diritto sancito dalla Corte Costituzionale.
“In Veneto, dopo il mancato passaggio della legge regionale sul fine vita per un solo voto, abbiamo riscontrato che molte persone non riescono a ottenere il via libera necessario prima che sia troppo tardi. Questo è inaccettabile, diventa fondamentale introdurre linee guida regionali chiare per garantire il rispetto dei diritti dei pazienti. Non possiamo arrenderci. Dobbiamo continuare a lavorare insieme, società civile e istituzioni, per assicurare che il diritto alla scelta venga garantito in ogni fase. La dignità delle persone deve essere la nostra priorità”.
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My Voice, My Choice raggiunge il milione di firme, nel 2025 verrà discussa dalla Commissione europea
Solo altre 10 iniziative di cittadini europei (ICE) in 13 anni ci erano riuscite. L’Italia è terza per le firme raccolte.
La campagna europea My Voice, My Choice ha superato il milione di firme, segnando un primo traguardo fondamentale nella lotta per il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza sicura e accessibile in tutta l’Unione europea. Questo successo, ottenuto grazie al supporto di oltre 40 organizzazioni italiane e alla mobilitazione di cittadini in tutta Europa, dimostra l’urgenza di garantire diritti e libertà fondamentali per tutte le persone.
“È una tappa importante verso il riconoscimento del diritto all’aborto sicuro nell’Unione europea – hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato – ora dobbiamo raccogliere le 200.000 firme di sicurezza per garantire che il 2025 sia l’anno in cui la Commissione von der Leyen dia una risposta. Come Associazione Luca Coscioni, continueremo la raccolta firme in tutta Italia grazie all’impegno delle nostre cellule, che hanno portato l’Italia a essere il terzo Paese per firme raccolte”.
Gli obiettivi di My Voice My Choice
L’iniziativa dei cittadini europei (ICE) My Voice, My Choice chiede all’Unione europea di istituire un meccanismo finanziario che supporti gli Stati membri nell’assicurare l’accesso all’aborto sicuro. Con il raggiungimento di un milione di firme, questa ICE potrebbe unirsi alle sole dieci altre che hanno avuto successo nella storia europea. Tuttavia, la raccolta non si ferma: per garantire che la proposta venga esaminata dalla Commissione europea, è necessario raggiungere una soglia di sicurezza di 1,2 milioni di firme.
Con oltre 140.000 firme raccolte, l’Italia è il terzo Paese per partecipazione, dimostrando quanto questo tema sia sentito dalla popolazione. L’impegno dell’Associazione Luca Coscioni, attraverso le sue cellule territoriali, ha giocato un ruolo chiave nel sensibilizzare il pubblico e promuovere la campagna.
La raccolta firme continua fino al raggiungimento della soglia di sicurezza, per garantire che il 2025 diventi l’anno in cui la Commissione europea si pronunci formalmente sulla proposta.
La sfida dei dati sull’applicazione della legge 194 in Italia
In Italia è difficile sapere come è applicata la legge 194 perché abbiamo dati vecchi e aggregati per media regionale, come evidenziato dall’indagine “Mai Dati”. Per cercare di colmare la mancanza di dati completi e aggiornati per singola struttura, le giornaliste Chiara Lalli e Sonia Montegiove hanno chiesto direttamente alle Regioni di fornire informazioni disaggregate e più recenti rispetto a quelle pubblicate dal Ministero della Salute. Tuttavia, i dati inviati risultano spesso incompleti e difficilmente consultabili, e non tutte le Regioni hanno risposto.
“Mai Dati 2” include dati disaggregati del 2022 e del 2023 per alcune Regioni, come la Lombardia, che però oscura alcune informazioni.
“Una delle parti più surreali della relazione – commentano Lalli e Montegiove – e forse più significativa dell’inutilità di rendere pubbliche le informazioni in questo modo è l’Appendice A, in cui le singole strutture sono indicate come struttura 1, struttura 2, struttura 3. Le uniche strutture individuabili sono quelle presenti in Regioni con un unico punto IVG, come Valle d’Aosta, Molise o la Provincia Autonoma di Bolzano. Sapere cosa succede in una struttura X o # serve a poco, così come conoscere una media regionale. Sarebbe fondamentale avere tutte le informazioni con i nomi e gli indirizzi delle strutture, aggiornate e trasparenti”.
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Quinto caso di suicidio assistito in Italia tramite il Sistema sanitario nazionale
L’annuncio è stato dato dal Consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni, in corso a Roma e online
Laura Santi annuncia di aver ottenuto il via libera dall’azienda sanitaria per l’accesso al suicidio assistito: “Ora che sono libera, scelgo di lottare ancora per raccogliere le firme per la legge regionale Liberi Subito in Umbria e in tutte le Regioni”
Nei giorni scorsi, una persona ha avuto accesso al suicidio assistito in Italia tramite il Servizio Sanitario Nazionale. È il quinto caso in Italia, dopo Federico Carboni nelle Marche nel 2022, Gloria in Veneto e Anna in Friuli Venezia Giulia nel 2024, oltre a un caso in Toscana non seguito dall’Associazione Luca Coscioni.
Lo ha reso noto Filomena Gallo, avvocata e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, durante il Consiglio Generale dell’Associazione, in corso oggi a Roma e online. Per motivi di privacy, su richiesta della famiglia, al momento non è possibile fornire ulteriori dettagli sulla vicenda.
“Non ci aspettiamo nulla di buono da questo Governo e Parlamento sul fronte dei diritti civili. Ma non per questo restiamo inerti a subire proibizioni violente e insensate.Abbiamo titolato ilnostro Congresso ‘Prendiamoci i diritti!’, ed è quello che stiamo facendo: proseguiamo con le disobbedienze civili e i ricorsi giudiziari attraverso i quali stiamo affermando il rispetto delle libertà fondamentali.
Abbiamo dimostrato nei fatti e nei tribunali che il suicidio assistito è stato legalizzato in Italia e che le cure non possono essere imposte contro la volontà dei pazienti. Nessuna propaganda e disinformazione può cancellare questa realtà” hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretaria Generale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.
Durante il Consiglio Generale, Laura Santi, giornalista perugina affetta da sclerosi multipla, ha annunciato le sue decisioni dopo aver ottenuto il via libera dalla ASL alla sua richiesta di accesso al suicidio assistito:
Ho ottenuto il via libera per accedere al suicidio assistito: la mia ASL e la mia regione hanno riconosciuto che soddisfo tutti i requisiti.Ma non tutte le persone nelle mie condizioni riescono ad accedere: in Italia, il diritto al fine vita è una vera e propria ‘lotteria’. L’esito dipende dalla regione in cui vivi, dalla disponibilità della tua ASL e dalla rapidità dei comitati etici.
Chi ha i requisiti può ritrovarsi bloccato per mesi o anni, oppure costretto a cercare soluzioni all’estero, se può permetterselo. Anche io ho dovuto attendere un anno e mezzo prima di ottenere risposta.
Oggi scelgo di non procedere e di dedicarmi a una nuova missione: aiutare l’Associazione Luca Coscioni con la campagna Liberi Subito a raccogliere firme per ottenere una legge regionale sul fine vita. A partire dalla mia Umbria. Una legge serve per garantire tempi e procedure certe, evitando lunghe attese e disparità. È il momento di superare questa ingiustizia e assicurare a tutti il diritto di decidere sul proprio fine vita con dignità e rispetto”.
La sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale sul caso Cappato/Antoniani garantisce l’accesso all’aiuto alla morte volontaria, il cosiddetto suicidio assistito, nel nostro Paese, individuando determinate condizioni per la persona malata che ne faccia richiesta, da verificare tramite il Servizio Sanitario Nazionale.
Tuttavia, la sentenza non stabilisce tempi certi per effettuare le verifiche e rispondere alle persone malate. Per questo motivo, nel rispetto del giudicato costituzionale e delle competenze regionali, l’Associazione Luca Coscioni ha promosso la campagna nazionale Liberi Subito, raccogliendo firme per proposte di legge regionali che garantiscano tempi certi e definiti.
Durante l’evento, è stato presentato il bilancio delle richieste sul fine vita arrivate nel 2024 all’Associazione Luca Coscioni: 16.035 richieste di informazioni, pari a 44 richieste al giorno, con un aumento del 14% rispetto ai 12 mesi precedenti. Nel dettaglio:
- 1.707 richieste su eutanasia e suicidio medicalmente assistito (circa 5 al giorno);
- 393 richieste su interruzione delle terapie e sedazione palliativa profonda (più di 1 al giorno);
- 580 persone hanno richiesto informazioni sulle procedure italiane o contatti con strutture svizzere per il percorso di morte volontaria medicalmente assistita (51% donne, 49% uomini), rispetto alle 533 dell’anno precedente.
Il Numero Bianco dell’Associazione è coordinato da Valeria Imbrogno, psicologa e compagna di Dj Fabo.
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Venerdì 20 dicembre, a Roma, il Consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni APS
Appuntamento in presenza nella Capitale al Centro congressi Cavour, in via Cavour 50/A e in diretta sul Canale YouTube dell’Associazione
Il punto dell’Associazione Luca Coscioni per il 2025: da fine vita ad aborto e i prossimi appuntamenti in Corte costituzionale su firma digitale e PMA per single
La decisione di Laura Santi dopo il via libera al “suicidio assistito”, i nuovi casi di aiuto alla morte volontaria ottenuto legalmente in Italia e la campagna “Liberi Subito” per le proposte di legge regionali.
La campagna italiana ed europea My voice, my choice per un aborto sicuro e accessibile, prossima al traguardo del milione di firme, gli appuntamenti in Corte costituzionale sull’accesso alla (procreazione medicalmente assistita) PMA per donne single e l’uso della firma digitale in democrazia, le attività per contrastare la criminalizzazione della gravidanza per altri, la riforma del Servizio sanitario nazionale, la salute mentale, la ricerca sulle sostanze psichedeliche e le azioni contro le 102 ASL italiane contro il sovraffollamento carcerario.
Di tutto questo, insieme ai nuovi obiettivi e alle azioni politiche previste nel 2025, si discuterà durante l’evento organizzato dall’Associazione Luca Coscioni, previsto nel giorno del 18esimo anniversario della morte di Piergiorgio Welby.
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Venerdì 20 dicembre, a Roma, il Consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni APS
Appuntamento in presenza nella Capitale al Centro congressi Cavour, in via Cavour 50/A e in diretta sul Canale YouTube dell’Associazione
Il punto dell’Associazione Luca Coscioni per il 2025: da fine vita ad aborto e i prossimi appuntamenti in Corte costituzionale su firma digitale e PMA per single
La decisione di Laura Santi dopo il via libera al “suicidio assistito”, i nuovi casi di aiuto alla morte volontaria ottenuto legalmente in Italia e la campagna “Liberi Subito” per le proposte di legge regionali.
La campagna italiana ed europea My voice, my choice per un aborto sicuro e accessibile, prossima al traguardo del milione di firme, gli appuntamenti in Corte costituzionale sull’accesso alla (procreazione medicalmente assistita) PMA per donne single e l’uso della firma digitale in democrazia, le attività per contrastare la criminalizzazione della gravidanza per altri, la riforma del Servizio sanitario nazionale, la salute mentale, la ricerca sulle sostanze psichedeliche e le azioni contro le 102 ASL italiane contro il sovraffollamento carcerario.
Di tutto questo, insieme ai nuovi obiettivi e alle azioni politiche previste nel 2025, si discuterà durante l’evento organizzato dall’Associazione Luca Coscioni, previsto nel giorno del 18esimo anniversario della morte di Piergiorgio Welby.
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La Cellula Coscioni di Lecco partecipa al presidio “GPA amore universale”
La Cellula Coscioni di Lecco partecipa al presidio GPA amore universale.
L’appuntamento è per sabato 21 dicembre alle ore 10.30 presso Piazza Armando Diaz, a Lecco.
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Vasco ha evidenziato l’assurdità di sanzioni pesanti per chi non si è messo alla guida sotto l’effetto di stupefacenti, ma che, a giorni di distanza dall’assunzione, risultano comunque positive.
Ci impegneremo affinché dei giudici possano confermare l’incostituzionalità di norme incapaci di prevenire anche un solo incidente, ma capaci di rovinare la vita a tanti.
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Grazie per le tue battaglie, ritengo tu sia una delle persone più importanti per la società italiana e ti auguro il meglio.
La Cellula Coscioni Brescia organizza un webinar rivolto agli avvocati sulle DAT
L’avvocato Marzio Remus, co-coordinatore della Cellula Coscioni Brescia, partecipa come relatore a un evento zoom organizzato dalla cellula in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine Avvocati di Brescia e la camera civile di Brescia, dal titolo DAT – Disposizione Anticipate di Trattamento – guida pratica per gli avvocati.
L’appuntamento è per giovedì 16 dicembre dalle ore 14.30 alle ore 15.30. Ci si iscrive online tramite la piattaforma SFERA.
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A Padova l’iniziativa “Oltre il carcere”, con Diego Silvestri e Emanuele Brusamento
Emanuele Brusamento e Diego Silvestri, della cellula Coscioni Vicenza Padova, parteciperanno all’evento “Oltre il carcere”, promosso da una serie di realtà che si occupano a vario titolo del tema.
L’appuntamento è per venerdì 20 dicembre dalle ore 15.00 alle ore 18.00 presso la Sala Caduti di Nassiriya, in Piazza Capitaniato 20, a Padova.
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Abbiamo chiesto formalmente di vedere le relazioni delle visite delle ASL
Nel frattempo invitiamo chi conosce la situazione penitenziaria a denunciarla in modo sicuro e anonimo al sito FreedomLeaks
Secondo il sito l’analista indipendente Marco Della Stella, al 9 dicembre 2024 in Italia sono 62.283 le persone detenute a fronte di una capienza ufficiale di 51.165 posti. Di questi, però, 4.478 posti non sono disponibili. Il tasso di affollamento è quindi del 133,405%. Durante l’estate era poco sotto il 130%.
Per questi motivi, e di fronte al silenzio delle istituzioni, ad agosto scorso L’Associazione Luca Coscioni ha diffidato le 102 Aslcompetenti per la salute nelle 189 carceri italiane per chiedere loro di adempiere al ruolo, previsto per legge, di fornitrici di servizi socio-sanitari e di monitoraggio delle condizioni degli istituti. Le diffide ricordavano che “la responsabilità per la mancata applicazione e/o i ritardi nell’attuazione delle misure previste per lo svolgimento dell’assistenza sanitaria penitenziaria sono imputabile al Direttore Generale della Asl”.
“Meno della metà delle Aziende sanitarie ha risposto” ricorda Marco Perduca, che coordina l’iniziativa “abbiamo quindi deciso di procedere con delle richieste di accesso agli atti per ottenere le relazioni delle visite in carcere e pubblicizzato la possibilità di condividere in modo sicuro e anonimo critiche relative al diritto alla salute in carcere sul sito FreedomLeaks”.
Le 102 richieste chiedono:
- la relazioni delle visite, quando sono state fatte, cosa è stato visitato e cosa è stato rilevato;
- eventuali linee guida sul modo con cui queste vengono effettuate, se siano state effettuate a sorpresa, a campione o in tutte le zone e reparti, alla presenza dei garanti o altre figure istituzionali;
- la lista delle istituzioni a cui sono stati inviati i resoconti, provveditorato alle carceri regionale, Dipartimento per l’Amministrazione della giustizia, Ministero della giustizia e Ministero della salute,
- le eventuali risposte dall’autorità competente con promesse di messa in opera di quanto necessario per ripristinare eventuali manchevolezze.
“La denuncia partecipativa anonima” spiega Andrea Andreoli, anch’egli dell’Associazione Luca Coscioni, che ha sviluppato il sito FreedomLeaks “si rivolge a chi, perché parente, volontario, assistente sociale, educatore, formatore o difensore, oppure dipendente delle Asl o dell’amministrazione penitenziaria, entra negli istituti di pena”.
FreedomLeaks permette di trasferire informazioni e segnalazioni relative al rispetto delle leggi che riguardano i diritti e le libertà delle persone, in maniera sicura, riservata e anonima grazie alla piattaforma Globaleaks che consente di attivare un canale criptato per inviare le proprie segnalazioni. Dal sito occorre collegarsi al corrispondente indirizzo TOR, usando la sicurezza garantita dal TOR browser e condividere quanto visto durante la propria presenza in carcere.
“Il sovraffollamento crea condizioni invivibili” prosegue Perduca “per questi motivi nel 2013 la Corte europea dei diritti umani ha adottato una sentenza, nota come Torreggiani, che ricordò che la disponibilità di uno spazio inferiore ai tre metri quadri continua a essere ritenuta di per sé sufficiente ad integrare un trattamento inumano e degradante, altrimenti noto come tortura.
“Ci auguriamo” conclude Andreoli “che la pubblicizzazione delle possibilità offerte da FreedomLeaks possa concorrere ad arricchire la conoscenza di come le istituzioni si comportano in ossequio ai loro obblighi di legge relativi al diritto alla salute in carcere”.
Le testimonianze che arriveranno al sito sicuro non verranno rese pubbliche ma messe in relazione con i resoconti delle visite effettuate negli stessi istituti dalle Asl.
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Anche per l’Onu il proibizionismo viola i diritti umani
testo preparato con Beppe “Coffee” Brescia
“Dare priorità alle persone piuttosto che alla punizione” con questa frase, l’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani Volker Türk, ha lanciato un chiaro lappello durante la conferenza Dealing with Drugs II, tenutasi il 5 dicembre scorso a Varsava che fa seguito all’incontro organizzato dalla sindaca di Amsterdam Femke Halsema nel Gennaio 2024. In sala leader politici ed esperti del settore provenienti da tutta Europa per promuovere approcci alternativi alla criminalizzazione.
Le politiche proibizioniste, come sottolineato dal commissario ONU, hanno infatti dato luogo a fenomeni di emarginazione sociale dal profondo impatto sulla salute pubblica: l’elaborazione di riforme “attente al genere e basate su prove scientifiche” rappresenta una responsabilità cui gli Stati sono chiamati a rispondere prefiggendosi il compito di invertire una prassi che si è fino a questo momento risolta in un totale ed evidente fallimento.
Le dichiarazioni dell’austriaco Türk si sono concentrate sulla questione della profilazione etnica che indirizza l’azione delle forze di polizia verso le fasce sociali meno agiate, come nel caso di minoranze etniche, donne e comunità LGBTQIA+. “Storicamente, le persone che usano droghe sono emarginate, criminalizzate, discriminate e lasciate indietro, molto spesso private della loro dignità e dei loro diritti. Siamo destinati a fallire se non assicuriamo la loro genuina partecipazione alla formulazione e all’attuazione della politica sulle droghe”.
Le risposte istituzionali, secondo l’esortazione di Türk, devono rivolgersi alla cura e all’inclusione delle persone piuttosto che alle sanzioni penali del consumo delle sostanze contenute nelle Convenzioni internazionali.
L’intervento di Türk non ha mancato di riservare una menzione particolare alle pratiche di riduzione del danno, che il commissario ONU ha indicato come un utile strumento di prevenzione dei decessi e per le quali è stato espresso l’auspicio di maggiori finanziamenti e di una più accurata promozione.
L’esiguità di risorse cui gli operatori socio-sanitari devono far fronte costituisce una problematica storicamente diffusa a livello globale. Secondo uno studio pubblicato nel Settembre 2023, l’associazione no-profit Harm Reduction International ha denunciato il divario economico venutosi a creare nell’ultimo decennio tra i finanziamenti a favore della “War on Drugs”, interventi militari inclusi, e gli stanziamenti assegnati agli interventi di riduzione del danno.
Criticità su cui si è recentemente soffermata anche la Global Commission on Drug Policy nell’ambito del report Oltre la punizione: dalle risposte della giustizia penale alla riforma delle politiche sulle droghe, curato dall’organizzazione e divulgato lo scorso 5 Dicembre, in coincidenza con l’incontro di Varsavia.
La convinzione con cui numerose agenzie delle Nazioni Unite stanno promuovendo la richiesta di una radicale riconsiderazione della guerra alle deroghe trova riscontro in diverse inchieste recentemente svolte dagli uffici incaricati dall’agenzia.
A Marzo di quest’anno la riduzione del danno è stata inserita per la prima volta all’interno di una risoluzione redatta dalla Commissione ONU droghe di Vienna allo scopo di prevenire le morti da overdose. Nel corso della medesima sessione il Commissario Türk aveva definito la “War on Drugs” come un’offensiva militare dalle potenzialità distruttive nei confronti delle comunità.
Già nel mese di Giugno scorso, una relazione a cura di Tlaleng Mokofeng, relatore speciale ONU per il diritto alla salute, aveva raccomandato una generale decriminalizzazione di possesso, acquisto e coltivazione di stupefacenti non a fini medici o scientifici, soffermandosi in particolare sulla violenza delle misure repressive negli Stati Uniti.
Gli incontri Dealing with Drugs hanno inaugurato e concluso un anno che potrebbe rivelarsi decisivo nella decostruzione di un paradigma che ha causato numerose violazioni dei diritti umani. Anche se a Washington è stato eletto Donald Trump. Tra qualche mese scopriremo se e quali differenze di atteggiamento ci saranno in seno alla Commissione droghe di Vienna.
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Angelo Calandrini parla di fine vita in un convegno in provincia di Napoli
Angelo Calandrini, Giurista per le libertà e coordinatore della Cellula Coscioni di Benevento, partecipa come relatore all’incontro Il tempo della scelta – Sguardi, riflessioni e prospettive per orientare il futuro, tra opportunità e responsabilità, organizzato dall’Associazione forense In Oltre.
Il titolo del suo intervento sarà: Il diritto alla scelta: eutanasia, testamento biologico e libertà di cura.
A questo link è possibile visualizzare la locandina completa dell’iniziativa.
L’appuntamento è per mercoledì 18 dicembre alle ore 15.00 presso l’Aula Siani del Tribunale di Torre Annunziata, in Corso Umberto I 437, a Torre Annunziata (NA).
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Elena Brescacin
in reply to Lista Referendum e Democrazia • • •