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A Trieste l’evento Si può dire “cure palliative”? Nuovi scenari – con Filomena Gallo


Si può dire “cure palliative”? Nuovi scenari
Sabato 17 maggio 2025 | dalle 9.00 alle 13.30

Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, interverrà nell’ambito della sessione “Scelte di fine vita. Il rispetto delle volontà della persona, l’assistenza, il diritto e le libertà fondamentali”. Il seminario ECM è promosso dal Centro Formazione Cure Palliative e Cure Palliative Pediatriche “F. Visintin” e dall’Associazione Amici Hospice Pineta OdV, con il patrocinio di numerose istituzioni e realtà del settore.

L’appuntamento è per sabato 17 maggio 2025, dalle ore 9.00 alle 13.30, presso l’Auditorium ITIS, in via Pascoli 31, a Trieste. Le iscrizioni sono gratuite e si effettuano tramite il link fornito sul sito www.hospicepinetatrieste.it/evento/si-puo-dire-cure-palliative/.


A questo link è possibile visualizzare la locandina del seminario.17 MAGGIO SI PUO DIRE CURE PALLIATIVE RICHIESTA PATROCINI (6) (14)

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A Pontedera (PI) il convegno con Marco Cappato “Fine vita, una legge di civiltà”


Fine vita, una legge di civiltà. Convegno con Marco Cappato
Lunedì 14 aprile | ore 21.00

Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, parteciperà come relatore nell’ambito dell’incontro “Fine vita, una legge di civiltà”. Interverranno anche Antonio Mazzeo, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Giuseppe Campanelli, Professore ordinario di Diritto costituzionale e Prorettore per gli affari giuridici all’Università di Pisa, e Roberto Andreini, già Direttore del Dipartimento Medico dell’USL Toscana NordOvest. Coordina la serata Sonia Luca, Assessora con delega alle Pari Opportunità del Comune di Pontedera.

L’appuntamento è per lunedì 14 aprile, alle ore 21.00, presso il Teatro ERA di Pontedera. L’ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria sul sito www.ecoincontri.it.


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Liberi fino alla fine – A Santa Croce sull’Arno (FI) incontro pubblico sulla legge regionale toscana sul fine vita


Liberi fino alla fine – incontro pubblico sulla legge regionale toscana sul fine vita
Mercoledì 16 aprile | ore 21.00

Porterà i saluti Ivetta Parentini, Segretario PD Unione comunale Santa Croce sull’Arno e Staffoli. Ne parleranno Felicetta Maltese, attivista e coordinatrice della Cellula Coscioni di Firenze, Antonio Mazzeo, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, ed Emanuele Rossi, professore ordinario di diritto costituzionale presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Modera la serata Mariangela Bucci, capogruppo del gruppo consiliare “Insieme per Santa Croce”.

L’appuntamento è per mercoledì 16 aprile, alle ore 21.00, presso la Saletta Vallini in Piazza Matteotti 8, a Santa Croce sull’Arno (FI).


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A Roma una puntata dal vivo di Illuminismo Psichedelico dedicata all’LSD


Illuminismo Psichedelico – A Roma una puntata dal vivo dedicata all’LSD
Venerdì 11 aprile | ore 19.00

Andrà in scena una puntata dal vivo di Illuminismo Psichedelico, interamente dedicata all’LSD. A dialogare con Federico di Vita ci saranno Edoardo Camurri e la medica psichiatra in formazione Georgia Wilson Jones. L’episodio sarà pubblicato in occasione del Bicycle Day, il 19 aprile, anniversario della prima assunzione di LSD da parte del suo scopritore, Albert Hofmann.

L’appuntamento è per venerdì 11 aprile, a partire dalle ore 19.00, presso Campo Magnetico (vicolo delle Grotte 3), nelle immediate vicinanze di Campo de’ Fiori, a Roma.


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Mobilitazione nazionale DAT. A Venaria Reale (TO) l’evento “Scelte di fine vita in Italia – il diritto all’autodeterminazione”


Scelte di fine vita in Italia – il diritto all’autodeterminazione
Giovedì 10 aprile | ore 21.00

In occasione della mobilitazione nazionale per il biotestamento, la Cellula Coscioni di Torino organizza un evento divulgativo sul tema. Ne parleranno Davide Di Mauro, Coordinatore della Cellula Coscioni di Torino, e Paola Angela Stringa, avvocata e giurista per le libertà, nell’ambito della Mobilitazione Nazionale per il Biotestamento 2025.

L’appuntamento è per giovedì 10 aprile, alle ore 21.00, presso via Palestro 4, a Venaria Reale (TO).


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A Bergamo l’evento “D.A.T. (disposizioni anticipate di trattamento): cosa sono, come funzionano, come si depositano”


D.A.T. (DISPOSIZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO): COSA SONO, COME FUNZIONANO, DOVE SI DEPOSITANO
Venerdì 4 aprile | ore 20.30

In occasione della mobilitazione nazionale per il biotestamento, la Cellula Coscioni di Brescia organizza un evento informativo. Ne parleranno Giacomo Angeloni, Assessore ai Servizi Demografici del Comune di Bergamo, Marzio Remus, Avvocato e volontario per la Cellula Luca Coscioni di Brescia, e Gianluca Bertoni, fisioterapista e ricercatore. L’evento è gratuito e ad accesso libero.

L’appuntamento è per venerdì 4 aprile, alle ore 20.30, presso l’Auditorium Antonio Gramsci, in via Furietti 21, a Bergamo.


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Lista Referendum e Democrazia ha ricondiviso questo.


Abbattere i dazi con i Paesi relativamente più democratici è ciò che l’ Unione Europea può fare per reagire ai dazi di Trump senza travolgere gli scambi internazionali. Oltre ai rapporti commerciali, vanno rafforzati quelli politici, consolidando il diritto internazionale.
in reply to Marco Cappato

sarà molto difficile che accada, ma da un lato mi piacerebbe che il resto del mondo (civile) facesse muro verso gli Stati Uniti. Che il resto del mondo sviluppasse soluzioni sue, e gli Stati Uniti piombassero nell'isolamento per un po'.

Forse questo smuoverebbe qualche coscienza.

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Mobilitazione nazionale DAT: al CSOA La Strada di Roma l’incontro ” Testamento biologico: istruzioni per l’uso!”


In occasione della mobilitazione nazionale per il biotestamento, la Cellula di Roma e il CSOA La Strada organizzano l’incontro informativo e guida alla compilazione delle DAT Testamento biologico: istruzioni per l’uso!con Alessia Cicatelli, Avvocata e Membro di Giunta dell’Associazione Luca Coscioni.

L’appuntamento è per giovedì 10 aprile, alle ore 18.30, presso il C.S.O.A. La Strada, in via Passino 24, Garbatella (Roma).


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Mobilitazione nazionale per il testamento biologico: a Montelibretti un evento informativo


In occasione della mobilitazione nazionale dell’Associazione Luca Coscioni per la campagna “Liberi subito”, si terrà l’incontro A chi appartiene la tua vita?, un momento di confronto e informazione dedicato alle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) – legge 219/2017 – e alla richiesta che vengano adottate leggi regionali per garantire risposte in tempi certi alle persone che soffrono, nel rispetto di un diritto sancito dalla Corte Costituzionale.

L’appuntamento è per sabato 5 aprile, alle ore 18.30, presso l’Agriturismo L’Antica Tenuta, in Via delle Regole, a Montelibretti (RM).


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Mobilitazione nazionale per il testamento biologico: a Poggio Mirteto un evento informativo


In occasione della mobilitazione nazionale dell’Associazione Luca Coscioni per la campagna “Liberi subito”, si terrà l’incontro A chi appartiene la tua vita?, un momento di confronto e informazione sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) – legge 219/2017 – e sulla richiesta di adottare leggi regionali che garantiscano risposte in tempi certi alle persone che soffrono, nel rispetto di un diritto sancito dalla Corte Costituzionale.

L’appuntamento è per venerdì 11 aprile, alle ore 17.30, presso la Biblioteca Comunale “Peppino Impastato”, in via Matteotti, a Poggio Mirteto.


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In occasione della mobilitazione nazionale per il biotestamento, la Cellula di Udine organizza un incontro informativo DAT. Interverranno Raffaella Barbieri e Cristina Rainis (Associazione Luca Coscioni), la Dott.ssa Antonella Bulfone (medica legale) e la Dott.ssa Carmela De Fusco (palliativista).

L’appuntamento è per giovedì 3 aprile, alle ore 18.30, presso il Municipio di Buttrio (Sala Europa), Via Divisione Julia, 36.


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A Milano una puntata dal vivo di Illuminismo Psichedelico


Sabato 5 aprile, a Milano, andrà in scena una puntata dal vivo di Illuminismo Psichedelico, con ospite lo scrittore Matteo Grilli e Federico di Vita, creatore del podcast. Si parlerà di stati espansi di coscienza innescati dall’uso di sostanze, con un approccio esperienziale e di riduzione del danno. a seguire ci sarà un lungo dj set.

L’appuntamento è per sabato 5 aprile, a partire dalle ore 19.00, presso il rooftop di Viale Regina Margherita 28, a Milano. Poiché la location è di dimensioni contenute, è consigliata la prenotazione a questo link.

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Filomena Gallo al Congresso MOREMED di Modena: “PMA: Sfide, Opportunità e Implicazioni per il Futuro della Genitorialità”


L’Avv. Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS, interverrà nell’ambito della sessione PMA: Sfide, Opportunità e Implicazioni per il Futuro della Genitorialità, in programma al Congresso Studentesco MoReMED – X Edizione. Durante le due giornate di lavori, organizzate dal Comitato MoReMED in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, si susseguiranno numerosi interventi e momenti di confronto su tematiche medico-scientifiche, tra cui nanomedicina, chirurgia plastica, medicina rigenerativa e prospettive future per la formazione in ambito sanitario.

L’appuntamento è per giovedì 10 aprile 2025, dalle ore 11 alle ore 12.30, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di UNIMORE, a Modena. Il programma completo del Convegno è consultabile sul sito www.moremed.unimore.it.


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A Monza, Massimo Rossi al convegno “Il suicidio assistito: dall’indisponibilità della vita personale ai giorni nostri”


L’avv. Massimo Rossi, membro di Giunta di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e Avvocato del Foro di Milano, interverrà nell’ambito dell’evento formativo Il suicidio assistito: dall’indisponibilità della vita personale ai giorni nostri, promosso dalla Scuola Territoriale della Camera Penale di Monza in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Monza. Parteciperanno anche l’Avv. Noemi Mariani, moderatrice dell’incontro, il Dott. Ilio Mannucci Pacini, Presidente del Tribunale di Milano (Sezione III Penale), e il Prof. Simone Gianello, Professore associato di Diritto pubblico comparato presso l’Università Milano-Bicocca.

L’appuntamento è per venerdì 4 aprile 2025, dalle 14.30 alle 17.30, presso la Sala dell’Ordine degli Avvocati di Monza, in Via Mantegazza, a Monza, con possibilità di seguire da remoto via collegamento Zoom.


La partecipazione è gratuita per gli iscritti alla Camera Penale di Monza (CPM) in regola con la quota associativa 2025; per i non iscritti è previsto un costo di 35,00 euro (fuori campo IVA). Per iscriversi, è possibile utilizzare la piattaforma SFERA oppure inviare una mail a formazione@ordineavvocatimonza.it (per coloro che non utilizzano Sfera)

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A Lucca, La Cellula di Firenze partecipa a un’iniziativa sulla PDL Liberi Subito Toscana


“Dare un’anima alla Sinistra” e “Prossima La Canania” promuovono l’incontro Legge sul fine vita in Toscana – Cosa cambia davvero per ciascun di noi?. Interverranno Felicetta Maltese, coordinatrice Cellula Coscioni Firenze e Laura Favilla, attivista Cellula Coscioni Firenze, e Paolo Malacarne, ex primario di terapia intensiva del Policlinico di Pisa.

L’appuntamento è per lunedì 7 aprile alle ore 18.00, presso i locali della Pecora Nera, Giardino degli Osservanti, nel centro storico di Lucca.


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A Bagno a Ripoli (FI) il convegno “Una legge di civiltà – legge regionale sul fine vita”, con l’avvocato Gianni Baldini


L’avv. Gianni Baldini, membro di Giunta di Associazione Luca Coscioni, interverrà all’incontro Una legge di civiltà – legge regionale sul fine vita, promosso dal PD Bagno a Ripoli e Impruneta. A portare i saluti e introdurre la serata saranno Andrea Bencini, Segretario PD Bagno a Ripoli, e Andrea Vitali, Segretario PD Impruneta. Parteciperanno in qualità di ospiti Enrico Sostegni, Consigliere Regionale PD e Presidente della Commissione Salute, Piero Morino, medico palliativista, e Mariella Orsi, sociologa e componente del Comitato di Etica Clinica ASL Toscana Centro.

L’appuntamento è per mercoledì 16 aprile alle ore 21.00, presso la Biblioteca Comunale di Bagno a Ripoli, in Via di Belmonte 38, a Bagno a Ripoli (FI).


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Francesca Re e Matteo Mainardi al convegno “Bioetica e autodeterminazione” a Latina


Francesca Re e Matteo Mainardi, Consiglieri Generali di Associazioen Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS; parteciperanno al convegno “Bioetica e autodeterminazione”, organizzato dal Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche B – Lazio sud, grazie al contributo del Prof. Luca Palombo, docente di etica e deontologia, attivista della Cellula Coscioni Latina.

L’appuntamento è per mercoledì 9 aprile, dalle ore 9 alle ore 13, presso la Sala Conferenze Cersites | Facoltà di Economia, in via XXIV maggio 7, a Latina.


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Un altro passo europeo per i medicinali psichedelici


Testo preparato con Peppe Brescia


In attesa dell’entrata in vigore delle nuove linee guida dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) sull’indagine clinica dei medicinali per il trattamento della depressione, prevista per il 30 Settembre 2025, l’agenzia ha licenziato la terza revisione del documento, che andrà a sostituire la precedente versione del 2013.

Con queste pubblicazioni l’EMA si prefigge lo scopo di sostenere una ricerca dagli alti standard qualitativi ed eticamente corretta che possa concorrere a stabilire i requisiti normativi adatti a soddisfare le richieste di autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci.

Pur trattandosi di documenti non vincolanti, le linee guida hanno la finalità di offrire una prospettiva riguardo la situazione in corso in una determinata area di sviluppo e valutazione dei vari prodotti: il lavoro di aggiornamento comporta dunque revisioni periodiche in grado di riflettere le nuove evidenze maturate in sede scientifica, sulla base di segnalazioni e valutazioni sviluppate da valutatori esperti e tecnici del settore.

La pubblicazione delle nuove linee guida fa seguito alla loro adozione formale, avvenuta a gennaio scorso nell’ambito della riunione del comitato dell’EMA per i medicinali a uso umano (CHMP). Tra le principali esigenze, l’attenzione dei ricercatori si è focalizzata in particolare sulla questione della resistenza al trattamento sanitario, argomento già affrontato in una pubblicazione dell’EMA risalente al 2016.ù

Nonostante le numerose opzioni terapeutiche attualmente disponibili per il disturbo depressivo maggiore, la percentuale dei pazienti che non risponde adeguatamente ai trattamenti può arrivare fino al 50%: per questi motivi le molecole psichedeliche hanno acquisito un riconoscimento sempre maggiore come potenziale opzione terapeutica.

Di conseguenza, agli psichedelici viene dedicata un’intera sezione della Revisione 3, nello specifico la Sezione 4.2.3.4. Il capitolo costituisce un’integrazione di eccezionale rilevanza, poiché la linea guida finale espande e formalizza gli sviluppi circa le prospettive normative europee su come i composti psichedelici dovrebbero essere studiati in sede clinica, ampliando la versione in bozza divulgata nel 2023.

La partnership multidisciplinare Psychedelics Access and Research European Alliance (PAREA) ha contribuito attivamente alla consultazione pubblica circa la bozza delle linea guida presentando un contributo di esperti riguardo alcuni aspetti normativi preliminari.

La Sezione 4.2.3.4. della Revisione 3 affronta infatti le considerazioni critiche inerenti la progettazione degli studi clinici sugli psichedelici e include questioni come le dinamiche connesse ai meccanismi di aspettativa e di sblocco, il bilanciamento degli equilibri in merito alla relazione dosaggio-risposta, nonché le incertezze legate a efficacia e sicurezza a lungo termine emerse a seguito della molteplicità di risposte registrate ai trattamenti.

Le linea guida si focalizzano inoltre sulla complessità dell’integrazione della somministrazione di psichedelici con il supporto psicologico o psicoterapeutico, incoraggiando la richiesta di consulenza scientifica nel corso delle fasi preliminari dei programmi di sviluppo, al fine di un approccio che tenga conto delle peculiarità di ogni singolo caso.

Le raccomandazioni contenute nella Revisione 3 appaiono in linea con i temi discussi nel recente A review of psychedelics trials completed in depression, informed by European regulatory perspectives (Una revisione delle sperimentazioni sugli psichedelici concluse sulla depressione, informata dalle prospettive normative europee), una pubblicazione isrtituzionale che offre una revisione sistematica di alcuni tra gli studi più autorevoli in materia di trattamento sanitario della depressione a base di psicoterapie psichedeliche, includendo le metodologie di sperimentazione esistenti alla luce degli approfondimenti normativi pertinenti.

La divulgazione della Revisione 3 ribadisce quindi non solo la crescente importanza delle terapie psichedeliche in psichiatria, ma formalizza in aggiunta l’impegno ad assicurare un corretto sviluppo del campo di ricerca, oltre a garantire il rispetto dei più rigidi criteri scientifici in sede di regolamentazione.

Da gennaio è possibile sottoscrivere QUI l’iniziativa civica europea Psychedelicare che chiede maggiore attenzione istituzionale europea alle psicoterapie psichedeliche


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Abbiamo promosso un accesso agli atti sul suicidio assistito: “Almeno 51 le richieste accertate, ma troppe Regioni restano in silenzio”


Dal 1 al 13 aprile mobilitazione e campagna informativa della Associazione Luca Coscioni in tutta Italia sul fine vita (DAT e suicidio medicalmente assistito

QUI la mappa città per città


L’Associazione Luca Coscioni ha presentato 21 richieste di accesso in tutte le Regioni italiane per ottenere dati sulle richieste di suicidio assistito giunte alle aziende sanitarie dal 2020 a oggi, ovvero da quando con la sentenza 242\2019 la morte volontaria assistita è legale in Italia a determinate condizioni.

Da quanto finora ricevuto emergono 51 richieste pervenute fino a oggi in diverse Regioni, con esiti variabili tra approvazioni, dinieghi e procedure in corso. Tuttavia, risulta evidente come troppi enti abbiano scelto di non rispondere o di negare l’accesso ai dati, così come risulta evidente che le tempistiche di risposta delle ASL siano incompatibili con le speranze di vita dei richiedenti.

11 regioni – Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Piemonte, Marche, Abruzzo, Bolzano, Sicilia, Calabria e Campania – hanno risposto alla richiesta, fornendo dati, seppur con livelli di dettaglio differenti. Spiccano le 15 richieste in Veneto, 14 in Lombardia, 7 nelle Marche e 6 in Liguria.

Alcune Regioni hanno fornito informazioni precise sugli esiti: a esempio, in Veneto si registra 1 parere positivo, 2 persone morte nell’attesa della conclusione dell’iter, 8 pareri negativi, 2 rinunce e 2 richieste ancora in corso di valutazione. In altre Regioni, come l’Abruzzo, sono stati condivisi dati dettagliati caso per caso, consentendo un’analisi più approfondita del fenomeno.

Nonostante la normativa italiana garantisca l’accesso civico generalizzato, 5 Regioni hanno formalmente respinto la richiesta, dichiarando di non detenere le informazioni richieste o rimandando ad altri enti senza fornire riscontri concreti. È il caso di Lazio, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Puglia e Trentino-Alto Adige.

5 Regioni – Valle d’Aosta, Toscana, Umbria, Molise e Basilicata – infine non hanno fornito alcuna risposta, eludendo di fatto l’obbligo di trasparenza amministrativa.

“I dati parziali ottenuti da diverse Regioni tramite l’accesso agli atti dimostrano che manca trasparenza e uniformità nella gestione delle richieste di verifica delle condizioni per poter procedere con il suicidio medicalmente assistito come previsto dalla sentenza Cappato della Consulta. La tutela dell’autodeterminazione non può essere rimessa all’arbitrio delle singole ATS o all’inerzia politica“, hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretaria nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

“Il numero di persone morte prima del completamento dell’iter di valutazione dimostra come servano procedure e tempi certi per il rispetto della sentenza 242/2019 della Corte costituzionale. Un passo finora compiuto solo dalla Regione Toscana e parzialmente dall’Emilia Romagna. Chiediamo alle Regioni che ancora non lo hanno fatto di fornire i dati richiesti, come previsto dalla legge, e di avviare un percorso chiaro e uniforme che tuteli chi si trova ad affrontare una scelta tanto difficile. Dall’1 al 13 aprile ci sarà una mobilitazione in tutte le Regioni per fare informazione sul tema del fine vita, in particolare sulle disposizioni anticipate di trattamento (DAT) e per garantire un supporto pratico alle persone che vogliono depositarle”.

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Mobilitazione nazionale sul Testamento Biologico (DAT) e sulle proposte di legge Liberi Subito


Dall’1 al 13 aprile saremo in oltre 100 piazze italiane per fare informazione sul Testamento Biologico (DAT) e sulle proposte di legge Liberi Subito.


L’Associazione Luca Coscioni rinnova il proprio impegno per i diritti alla fine della vita promuovendo una mobilitazione nazionale per fare informazione su due strumenti fondamentali per l’autodeterminazione delle persone:

  • le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT);
  • le proposte di legge regionali sul suicidio medicalmente assistito, contenute nella campagna Liberi Subito.

In tutta Italia saranno allestiti tavoli informativi e si svolgeranno eventi pubblici per diffondere consapevolezza, offrire supporto pratico e raccogliere firme a sostegno della libertà di scelta.

Dove si svolge la mobilitazione?


Tavoli informativi, incontri pubblici, momenti di confronto con i cittadini: la mobilitazione attraversa l’Italia da nord a sud.

Scopri dove trovarci: 🗺 Consulta la mappa aggiornata degli eventi

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Perché parliamo di DAT?


Le Disposizioni Anticipate di Trattamento, introdotte dalla legge 219/2017, permettono a ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere di indicare in anticipo le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, per il caso in cui un giorno non si fosse più in grado di esprimerle.

Tuttavia, in molti Comuni mancano ancora informazioni chiare e in alcuni casi, dopo 7 anni dall’entrata in vigore della legge, ci sono persino ostacoli burocratici al deposito. Per questo la nostra mobilitazione serve anche a verificare e denunciare queste difficoltà, e a promuovere il rispetto effettivo della legge.

Liberi Subito: il diritto che manca


A fianco delle DAT, un altro tema fondamentale è il riconoscimento di procedure e tempi certi per l’accesso al suicidio medicalmente assistito, nei casi già indicati dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 242/2019 e successive.

Grazie a un lavoro coordinato di attivazione civica, in tutte le Regioni sono state presentate proposte di legge sul tema, ma in quasi tutte, i Consigli Regionali non le hanno ancora discusse.

Con la campagna Liberi Subito, chiediamo che queste proposte vengano calendarizzate e approvate, per garantire davvero quanto già previsto dalla sentenza Cappato/Dj Fabo.

Consulta lo stato dell’iniziativa nella tua Regione: 🔗 Le discussioni sulla morte volontaria medicalmente assistita, Regione per Regione


Per saperne di più


Vuoi segnalare una difficoltà con il tuo Comune sul tema delle DAT?
Chiama il Numero Bianco: un servizio gratuito di informazione medico-legale promosso dall’Associazione Luca Coscioni.

📞 06 9931 3409
✉ informazioni@associazionelucacoscioni.it

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Un malato di cancro attende da oltre 5 mesi la prima visita per accedere al suicidio assistito


Roberto, 67enne veneto, da anni combatte contro un glioma diffuso, un tumore cerebrale diagnosticato nel 2006. Dal 2018 la sua condizione è peggiorata con crisi epilettiche quotidiane e difficoltà motorie che gli causano frequenti cadute. Nonostante il dolore e il progressivo deterioramento delle sue condizioni fisiche e cognitive, non vi sono linee terapeutiche in grado di contrastare la malattia.

Lo scorso ottobre, Roberto ha chiesto alla sua azienda sanitaria la verifica delle condizioni per accedere al suicidio medicalmente assistito, viste le sue sofferenze insostenibili e l’irreversibilità della malattia. Nel mese di dicembre l’azienda sanitaria ha nominato una commissione medica, ma a oggi, a oltre cinque mesi dalla richiesta, non sono ancora state effettuate le visite domiciliari previste dalla sentenza 242/2019.

“Vedo avvicinarsi rapidamente il giorno in cui non potrò più dedicarmi le cure e le attenzioni che un essere umano deve poter riservare a sé stesso. Sento che si avvicina rapidamente il momento in cui desidererò sottrarmi alla sofferenza e all’incapacità di essere me stesso con dignità e di rispettarmi come è indispensabile rispettarsi. Nulla desidero come la possibilità di sottrarmi a questo destino, voglio concludere i miei giorni finché sono, sia pure meno che lievemente, in grado di essere come sono stato fino a pochi anni fa” sono le parole e speranze di Roberto.


Evidenzia l’avvocata Filomena Gallo, che coordina il collegio di studio e difesa di Roberto, e Segretaria Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni: “un ritardo ingiustificato ed illegittimo da parte dell’azienda sanitaria, che comprime i diritti costituzionalmente garantiti di Roberto. Il tumore di cui è affetto è una vera e propria ‘bomba ad orologeria’, potrebbe esplodere in qualsiasi momento e determinare un’improvvisa perdita delle capacità cognitive, uno stato vegetativo, la perdita a esempio della vista oppure, nel caso peggiore, la sua morte.

Uno scenario doloroso e spaventoso che Roberto vuole evitare in tutti modi, volendo decidere come e quando morire con autosomministrazione del farmaco letale, senza il rischio di trovarsi in uno stato di incapacità improvviso che gli renda impossibile esercitare il suo diritto di autodeterminarsi. Per questo abbiamo diffidato la ASL all’urgente completamento della procedura di verifica delle condizioni di Roberto. Confidiamo anche che la Corte costituzionale accolga l’ultima questione di legittimità costituzionale per cui si è tenuta udienza il giorno 26 marzo, aggiungendo in alternativa al trattamento di sostegno vitale la diagnosi di prognosi infausta”.

Conclude Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni: “se il Consiglio regionale del Veneto avesse approvato la nostra proposta di legge regionale ‘Liberi subito’, Roberto non avrebbe dovuto subire le conseguenze di questa attesa. Chiediamo alla Regione Veneto di definire, con una legge o con un provvedimento di Giunta, dei tempi certi di verifica delle condizioni e una risposta alle persone malate come Roberto”.

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Un malato di cancro attende da oltre 5 mesi la prima visita per accedere al suicidio assistito


Roberto, 67enne veneto, da anni combatte contro un glioma diffuso, un tumore cerebrale diagnosticato nel 2006. Dal 2018 la sua condizione è peggiorata con crisi epilettiche quotidiane e difficoltà motorie che gli causano frequenti cadute. Nonostante il dolore e il progressivo deterioramento delle sue condizioni fisiche e cognitive, non vi sono linee terapeutiche in grado di contrastare la malattia.

Lo scorso ottobre, Roberto ha chiesto alla sua azienda sanitaria la verifica delle condizioni per accedere al suicidio medicalmente assistito, viste le sue sofferenze insostenibili e l’irreversibilità della malattia. Nel mese di dicembre l’azienda sanitaria ha nominato una commissione medica, ma a oggi, a oltre cinque mesi dalla richiesta, non sono ancora state effettuate le visite domiciliari previste dalla sentenza 242/2019.

“Vedo avvicinarsi rapidamente il giorno in cui non potrò più dedicarmi le cure e le attenzioni che un essere umano deve poter riservare a sé stesso. Sento che si avvicina rapidamente il momento in cui desidererò sottrarmi alla sofferenza e all’incapacità di essere me stesso con dignità e di rispettarmi come è indispensabile rispettarsi. Nulla desidero come la possibilità di sottrarmi a questo destino, voglio concludere i miei giorni finché sono, sia pure meno che lievemente, in grado di essere come sono stato fino a pochi anni fa” sono le parole e speranze di Roberto.


Evidenzia l’avvocata Filomena Gallo, che coordina il collegio di studio e difesa di Roberto, e Segretaria Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni: “un ritardo ingiustificato e illegittimo da parte dell’azienda sanitaria, che comprime i diritti costituzionalmente garantiti di Roberto. Il tumore di cui è affetto è una vera e propria ‘bomba a orologeria’, potrebbe esplodere in qualsiasi momento e determinare un’improvvisa perdita delle capacità cognitive, uno stato vegetativo, la perdita a esempio della vista oppure, nel caso peggiore, la sua morte.

Uno scenario doloroso e spaventoso che Roberto vuole evitare in tutti modi, volendo decidere come e quando morire con autosomministrazione del farmaco letale, senza il rischio di trovarsi in uno stato di incapacità improvviso che gli renda impossibile esercitare il suo diritto di autodeterminarsi. Per questo abbiamo diffidato la ASL all’urgente completamento della procedura di verifica delle condizioni di Roberto. Confidiamo anche che la Corte costituzionale accolga l’ultima questione di legittimità costituzionale per cui si è tenuta udienza il giorno 26 marzo, aggiungendo in alternativa al trattamento di sostegno vitale la diagnosi di prognosi infausta”.

Conclude Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni: “se il Consiglio regionale del Veneto avesse approvato la nostra proposta di legge regionale ‘Liberi subito’, Roberto non avrebbe dovuto subire le conseguenze di questa attesa. Chiediamo alla Regione Veneto di definire, con una legge o con un provvedimento di Giunta, dei tempi certi di verifica delle condizioni e una risposta alle persone malate come Roberto”.

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Tribunale di Grosseto: la Società della Salute dovrà coprire le spese di ricovero per una paziente psichiatrica


Con una sentenza depositata il 25 marzo scorso, il Tribunale di Grosseto ha stabilito che la Società della Salute di Grosseto (CoeSO) è tenuta a farsi carico delle spese di ricovero di una paziente affetta da una grave forma di schizofrenia e altre patologie concomitanti. Questa decisione si inserisce in un consolidato orientamento della Corte di Cassazione, che prevede la copertura integrale da parte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per le prestazioni sociosanitarie ad alta integrazione sanitaria, anche in un contesto di assistenza prolungata.

La vicenda riguarda la signora F., colpita da una schizofrenia severa fin dall’infanzia, insieme ad altre patologie. Per oltre ventun anni è stata assistita dalla sorella, che ha svolto il ruolo di amministratore di sostegno. Tuttavia, le istituzioni sociosanitarie hanno ritenuto necessario il ricovero in una struttura specializzata, poiché l’assistenza domiciliare non era più sufficiente a garantirle cure adeguate.

La sentenza è un importante precedente nella giurisprudenza toscana, perché ha stabilito l’Obbligo della Società della Salute di farsi carico delle spese per l’assistenza sociosanitaria pregresse e in corso di erogazione. CoeSO (e non Asl o comune ma l’ente pubblico consortile), in qualità di ente preposto alla gestione dei servizi sociosanitari (ai sensi della Legge Regionale Toscana n. 40/2005, art. 71-bis), ha l’obbligo di reperire i fondi necessari tra gli enti consorziati, ovvero la ASL e il Comune di riferimento.Si tratta del riconoscimento del sistema integrato dei servizi sanitari e sociali che nella regione toscana vede un riconoscimento istituzionale con personalità giuridica e poteri di gestione e di spesa.

Il Giudice ha inoltre ritenuto sufficienti le allegazioni di parte ricorrente a dimostrare la natura sociosanitaria ad alta integrazione sanitaria dell’assistenza resa alla sig.ra F, senza disporre alcuna CTU.

Sono risultate sufficienti le complete cartelle cliniche del ricovero in RSA, le valutazioni multidisciplinari e una consulenza tecnica di parte per qualificare l’assistenza ricevuta come prestazione sociosanitaria ad alta integrazione sanitaria, senza bisogno di ulteriori periti. La decisione ribadisce un principio chiave, più volte ribadito dalla Cassazione: la qualificazione giuridica dell’assistenza (e la conseguente suddivisione dei costi) dipende esclusivamente dalle condizioni del paziente e dal suo bisogno di cure, indipendentemente dalla struttura in cui avviene il ricovero.Nel rispetto di questo principio, il Tribunale di Grosseto ha dunque condannato CoeSO a rimborsare alla famiglia della paziente la somma di 102.768 euro, relativa ai pagamenti effettuati per le cure in RSA, oltre agli interessi legali e alle spese legali sostenute.

Ma soprattutto l’Ente dovrà garantire la copertura completa delle spese di assistenza sanitaria anche per il futuro, posto che il Giudice ha accertato e dichiarato il diritto alla copertura integrale dei costi di ricovero e visto che la patologia – ed il bisogno terapeutico connesso, difficilmente potrà regredire in futuro.

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Il Tribunale respinge la richiesta di Martina Oppelli sulla dipendenza da trattamenti vitali


“Decisione offensiva” commenta Martina Oppelli

Filomena Gallo dichiara: “Il Sistema sanitario regionale e il Tribunale di Trieste non applicano la sentenza della Corte costituzionale”


L’Associazione Luca Coscioni rende nota la decisione del Tribunale di Trieste del 25 marzo che non accoglie la richiesta di Martina Oppelli, triestina malata di sclerosi multipla da oltre 20 anni, di ordinare all’azienda sanitaria ASUGI di adeguarsi al costituzionale in relazione all’interpretazione del trattamento di sostegno vitale. Secondo i medici e il Tribunale, dunque, Martina non dipende da trattamenti di sostegno vitale quindi non ha diritto ad accedere al “suicidio assistito” in Italia.

Infatti, a seguito della sentenza 135 della Corte costituzionaledello scorso luglio, che ha stabilito che il concetto di trattamento di sostegno vitale deve comprendere anche l’assistenza di caregivers e non sia dunque limitato a supporti meccanici o farmacologici, il Tribunale di Trieste aveva ordinato all’ASUGI, entro 30 giorni, di procedere a una nuova valutazione delle condizioni di Martina.

Nonostante le chiare evidenze del peggioramento della sua salute, l’azienda sanitaria ha prodotto una relazione che, pur prendendo atto del peggioramento e pur riconoscendo la necessità di trattamenti vitali come l’uso della macchina della tosse, l’assistenza per le funzioni biologiche quotidiane e l’assunzione di una corposa terapia farmacologica, ha concluso che questi non costituiscono un “trattamento di sostegno vitale” e che dunque Martina non ha diritto di accedere alla morte volontaria, con una interpretazione dunque non conforme al dettato costituzionale.

Martina Oppelli, tramite i suoi legali coordinati dall’ avv. Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, ha impugnato il nuovo diniego, chiedendo al giudice di Trieste di ordinare all’ASUGI di conformarsi alla sentenza costituzionale, riconoscendo il suo diritto di accedere alla morte assistita. Il Tribunale, ha però rigettato le richieste, prendendo atto di una valutazione effettuata da medici specializzati.

Dichiara Martina Oppelli:

Non sono una giurista ma trovo offensiva sia nei miei confronti che in quegli degli Enti pubblici che mi erogano i sussidi necessari e indispensabili per coprire le spese assistenziali, la parte in cui (ndr: nella decisione di Trieste) si asserisce che l’assistenza è finalizzata alla mera cura della persona.

Avendo una invalidità certificata del 100% con gravità riconosciuta ai sensi della legge 104, mi chiedo dunque se le commissioni esaminatrici non si siano sbagliate. Come faccio io, totalmente immobile, a mangiare, a bere, ad assumere farmaci nelle 24 ore, poiché necessito di antiepilettici anche la notte? Chi mi schiaccia la pancia fino a frullarla per riuscire ad espletare i bisogni fisiologici? Chi mi lava? Chi mi cambia i presidi per l’incontinenza? Chi si spezza la schiena per riuscire a piegarmi anche solo una gamba o per mettermi a letto o a sistemarmi sulla carrozzina? Chi mi accende il computer per poter accendere i comandi vocali indispensabili per lavorare? Evidentemente io sono qui “a pettinare le bambole”, citando Bersani.


“Questo rigetto – spiega l’avv. Filomena Gallo – evidenzia che sia i medici del Servizio sanitario nazionale – ASUGI – sia la Giudice di Trieste non ritengono la decisione della Corte costituzionale vincolante.

Il difensore di ASUGI, in udienza lo scorso gennaio, ha evidenziato che la sentenza 135/2024 della Consulta, essendo di rigetto, non è vincolante per i medici che hanno eseguito le nuove verifiche della condizione di Martina. È per questo che martedì scorso, durante l’udienza in Corte costituzionale sul caso di Elena e Romano, abbiamo chiesto alla Corte anche di ribadire l’interpretazione del concetto di trattamento di sostegno vitale ai fini dell’accesso al suicidio assistito con una sentenza di accoglimento, che possa vincolare aziende sanitarie e tribunali al suo rispetto e in questo caso al rispetto della scelta di Martina Oppelli.

Sono trascorsi quasi 2 anni dalla richiesta di Martina, tra peggioramenti dello stato di salute e sofferenze, oggi è esausta, vorrebbe procedere con il suicidio assistito in Italia”.

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La Cellula Coscioni di Lainate organizza il convegno “Lainate inclusiva – lavori in corso”


La Cellula Coscioni di Lainate organizza, in collaborazione con la Città di Lainate, APMAAR e Patto civico, il convegno Lainate inclusiva – lavori in corso. Moderano i coordinatori della Cellula Coscioni di Lainate Tatiana Zampollo e Claudio Stellari.

L’appuntamento è per giovedì 3 aprile alle ore 21.00, presso la Sala delle Capriate di Villa Litta, in Largo delle Scuderie, a Lainate (MI).


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Mobilitazione nazionale DAT: a Catania un evento informativo


In occasione della mobilitazione nazionale per il biotestamento, la Cellula Coscioni di Catania insieme a UAAR Catania organizza l’evento informativo Il testamento biologico e la legge sul fine vita – come? quando? perché?

L’appuntamento è per sabato 12 aprile alle ore 17.30, presso la sede del UAAR Catania in Via Antonio Santangelo Fulci 1/c , a Catania.


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Mobilitazione nazionale DAT 2025: a Uggiate un evento informativo


In occasione della mobilitazione nazionale per il testamento bilogico 2025, la Cellula Coscioni di Como organizza un incontro informativo in collaborazione della Consulta Giovani Uggiate con Ronago.

L’appuntamento è per mercoledì 2 aprile alle ore 21.00, presso la Sala Meridiana, in via G. Garibaldi 14, a Uggiate con Ronago (CO).

Durante la serata interverranno: Sergio De Muro (Cellula Lecco) e Johannes Agterberg (Cellula Como).

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Oggi si è svolta una nuova udienza in Consulta sul Fine vita


La difesa di Cappato chiede il riconoscimento del diritto alla libertà di scelta anche per i pazienti con prognosi infausta a breve


Oggi si è svolta un’udienza importante in Corte costituzionale, la quarta sul tema del suicidio assistito. La difesa di Marco Cappato, attualmente indagato a Milano per aver accompagnato nel 2022 in Svizzera due persone malate, Elena e Romano, ha chiesto l’affermazione della libertà di scelta per chi si trova in condizioni di malattia irreversibile e sofferenza e, come nel caso di Elena, ha una prognosi infausta a breve termine.

Romano, 82 anni, di origini toscane e residente a Peschiera Borromeo, soffriva di una malattia neurodegenerativa, il Parkinson, che lo rendeva completamente dipendente dagli altri con sofferenze intollerabili e, con il progredire della malattia, temeva di perdere anche la sua capacità cognitiva.

Elena, veneta di 70 anni, aveva combattuto contro il cancro per anni e, secondo l’ultimo referto medico, la sua situazione era critica, con metastasi diffuse, una prognosi infausta breve e senza alcun trattamento di sostegno vitale.

Elena e Romano non erano tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale classicamente intesi, pertanto non avevano provato ad accedere al suicidio assistito in Italia poiché si ritenevano privi di uno dei requisiti della sentenza 242\2019 sul caso Cappato-Dj Fabo. Entrambi avevano chiesto aiuto a Marco Cappato per andare in Svizzera e accedere al suicidio medicalmente assistito. Cappato, ad agosto e a novembre 2022, dopo averli accompagnati, si era dunque autodenunciato a Milano, al rientro in Italia.


Il collegio di difesa di Cappato, ha visto in Corte la discussione dell’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, del professor Tullio Padovani e dalla professoressa Maria Elisa D’Amico, che hanno evidenziato l’importanza di garantire la libertà di scelta nel fine vita per chi è pienamente capace di autodeterminarsi, vive in condizioni di sofferenza intollerabile, è dipendente da trattamenti di sostegno vitale così come anche intesi nella sentenza 135 del 2024 o è nella condizione di una prognosi infausta a breve termine.

La richiesta unanime dei difensori alla Corte è stata di una sentenza di accoglimento vincolante che consenta l’accesso al suicidio assistito alle persone pienamente capaci di autodeterminarsi, affette da patologia irreversibile che determina sofferenze che la persona reputi intollerabili, dipendenti da trattamenti di sostegno vitale così come interpretati dalla Consulta nel 2024 o, in assenza di questi ultimi, vi sia una prognosi infausta a breve termine. Un nuovo intervento dunque sull’articolo 580 del codice penale, attualmente in vigore così come modificato a seguito alla sentenza di incostituzionalità numero 242 del 2019, con l’espressa richiesta di indicare come ulteriore requisito, in assenza di trattamenti di sostegno vitale, la prognosi infausta breve.

“La legge 219/2017, su cui si è fondata la sentenza n. 242/2019, all’articolo 2 già prevede che nei casi di pazienti con prognosi infausta a breve termine, i medici debbano astenersi da ogni accanimento terapeutico e da trattamenti inutili o sproporzionati”, ha dichiarato l’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni.

“La Corte costituzionale”, prosegue Gallo, “deve ora affermare, come già stabilito dalla legge, che la libertà di scelta nel momento finale della vita non può essere limitata dalla presenza o meno di trattamenti di sostegno vitale, che in alcune condizioni di malattia sono non solo inefficaci, ma anche impossibili da applicare. Negare l’accesso alla morte assistita a una persona nelle condizioni della signora Elena, affetta da una patologia irreversibile con prognosi infausta a breve termine, per il solo fatto di non essere tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale – che per quelle particolari condizioni sono di fatto inefficaci o non disponibili – sarebbe una grave discriminazione.

Questa discriminazione colpirebbe proprio coloro che desiderano congedarsi dalla vita perché affetti da malattie con nessun tipo di linea terapeutica disponibile e avvio alle terapie di supporto previste per i malati terminali poiché vi è una prognosi infausta breve. Romano invece malato di Parkinson, potrebbe rientrare nell’interpretazione effettuata dalla Corte nel 2024, ma occorre una sentenza con forza vincolante.

La decisione della Corte costituzionale potrebbe finalmente porre fine a questa discriminazione, aprendo la strada a un riconoscimento più ampio della dignità e della libertà di scelta nelle fasi finali della vita. In assenza di una legge che elimini ogni forma di discriminazione in materia di fine vita, ci si augura che la Corte continui a garantire i diritti fondamentali in questo ambito, come già avvenuto in passato”.

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Mobilitazione nazionale DAT: a Genova un evento informativo


In occasione della mobilitazione nazionale per il testamento biologico 2025, la Cellula Coscioni di Genova organizza un evento informativo sul tema.

L’appuntamento è per mercoledì 9 aprile, dalle ore 17.30 alle ore 19.30, presso la libreria BlaBlaBook, in Salita del Prione 34, a Genova (GE).


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Chiara Lalli al festival delle scienze a Roma per l’evento “altre maternità”


Chiara Lalli, Consigliera Generale ALC, interverrà come relatrice al Festival delle Scienze di Roma, all’evento Altre Maternità.

L’appuntamento è per Sabato 12 Aprile 2025 alle ore 16:00, presso la Sala Ospiti dell’Auditorium Parco della Musica, in Via Pietro de Coubertin, 30, a Roma.

L’evento è in collaborazione con Bollati Boringhieri e Fandango. Partecipa, oltre a Chiara Lalli, Eva Benelli, Giornalista scientifica, autrice di Gravidanza per altre persone (Bollati Boringhieri). Modera Giorgia Burzachechi Giornalista scientifica e divulgatrice.

Corpo, genitorialità e biotecnologie sono al centro di un dibattito mediatico che troppo spesso si nutre di slogan per accaparrare consenso anziché informare. Per orientarsi nelle diverse strade che la maternità può assumere oggi, la giornalista scientifica Eva Benelli e la bioeticista Chiara Lalli fanno chiarezza, prima di tutto rispetto ai termini utilizzati e dal punto di vista medico, oltre che umano e giuridico, per riflettere su come la maternità si stia evolvendo in un mondo che mette in discussione i confini tra biologia, cultura e diritto.

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Cappato a Bologna: “Un caso di suicidio assistito in Emilia-Romagna. La Regione approvi la legge Liberi Subito”


QUI la videodichiarazione di Marco Cappato


La Regione Emilia-Romagna ha risposto alla richiesta di accesso agli atti effettuata dall’Associazione Luca Coscioni in tutte le Regioni d’Italia con l’obiettivo di avere una ricognizione delle richieste di accesso al suicidio medicalmente assistito, pregresse e pendenti, approvate e respinte, nelle aziende sanitarie sulla base della sentenza della Corte costituzionale 242 del 2019. Dalla risposta della Regione Emilia Romagna, emerge che “risultano pervenute presso le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna tre richieste di suicidio medicalmente assistito”, di cui una risulta “esitata”. È specificato che per queste richieste “non è mai stato necessario l’intervento dell’Autorità giudiziaria”. Si tratta infatti di casi non seguiti dal team legale dell’Associazione Luca Coscioni.

“Dopo l’approvazione in Toscana della legge ‘Liberi Subito’ sul fine vita, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, chiediamo che anche il Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna possa finalmente discutere e approvare la nostra proposta di legge”, ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni durante una conferenza stampa oggi a Bologna.

“C’è poi un’altra richiesta che facciamo al Presidente della Regione Emilia-Romagna: tra due giorni si terrà la Conferenza Stato-Regioni che avrà all’ordine del giorno proprio il tema del fine vita. In quell’occasione, anche la Regione Emilia-Romagna potrà chiedere che si approvino in tutte le altre Regioni delle buone regole e procedure che diano alle persone che soffrono tempi di risposta e modalità certi da parte del Servizio sanitario alla richiesta di aiuto alla morte volontaria. Oggi ogni azienda sanitaria fa come gli pare in assenza di regole chiare e certe. La gestione della sanità è competenza regionale quindi ogni Regione ha pieno mandato e potere di far sì che tutte le ASL abbiano lo stesso comportamento e seguano le stesse regole e garanzie nel dare risposte ai malati”.

In Emilia-Romagna la proposta di legge di iniziativa popolare “Liberi Subito”, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, è stata depositata a luglio 2023, raccogliendo 7.300 firme contro le 5mila richieste. La precedente Giunta ha evitato il voto sulla legge limitandosi a emettere delle linee di indirizzo per le ASL tuttora sotto il vaglio del TAR. Ai sensi dello Statuto Regionale la proposta di legge popolare dovrà tornare in Consiglio Regionale entro luglio.

“Lo scorso Consiglio regionale decise di non discutere la proposta di legge e la Giunta optò per una ‘determina’ che, pur ripercorrendo le richieste della legge, presenta dei limiti significativi. Una determina è un atto amministrativo che può essere facilmente revocato, a differenza di una legge che garantirebbe maggiore stabilità e certezza del diritto” ha dichiarato Matteo Mainardi, coordinatore della campagna per l’Eutanasia Legale dell’Associazione Luca Coscioni. “C’è un’incongruenza tra il numero di persone che si rivolgono alla nostra associazione e il numero di richieste registrate dalla Regione. Dall’approvazione della determina di Giunta a oggi, attraverso il Numero Bianco per i diritti nel fine vita (06.9931.3409), sono state fornite informazioni sulle procedure all’interno delle ASL a 45 persone in Emilia Romagna”.

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la Cellula di Prato organizza l’evento “sesso e sostanze”, sulla riduzione del danno


La Cellula Coscioni di Prato organizza, in collaborazione con Giovani Democratici Prato, Radicali Prato e ReVulva, Sesso e sostanze, un evento su sesso, utilizzo di sostanze e riduzione del danno.

L’appuntamento è per sabato 29 marzo alle ore 17.00, presso Danama Space, in Via Tiepolo, 14 – Prato.


Parteciperanno Barbara Bonvicini (Vicepresidente di Meglio Legale) e Costanza Gori (Consulente sessuale) A moderare l’incontro ci saranno Arjana Salimusaj e Matteo Giusti, della Cellula Coscioni prato..

Insieme esploreremo temi delicati come il consumo di sostanze durante le pratiche sessuali, il loro impatto, e l’importanza di fare scelte consapevoli e sicure.

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Mobilitazione nazionale DAT, un evento informativo a Bologna Con Matteo Mainardi, Iole Benetello e Roberto d’Andrea


In occasione della mobilitazione nazionale per il biotestamento 2025, la Cellula Coscioni di Bologna organizza un evento informativo dal titolo Disposizioni anticipate di trattamento: un diritto dal 2017.

L’appuntamento è per sabato 12 aprile alle ore 16.00, presso la Casa di Quartiere Centro Stella, in Via Savioli, 3, a Bologna.


Interverranno Iole Benetello, coordinatrice della Cellula Bologna, Roberto d’Andrea, avvocato, e Matteo Mainardi, coordinatore delle iniziative sul fine vita di Associazione Luca Coscioni e Consigliere Generale.

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Mobilitazione nazionale DAT e diritti nel fine vita: A Brisighella un evento informativo


In occasione della mobilitazione nazionale sul testamento biologico e diritti nel fine vita 2025, Matteo Mainardi – Consigliere Generale e coordinatore delle iniziative sul fine vita – e la Cellula di Bologna partecipano a un incontro informativo dal titolo I diritti nel fine vita: tra Corte Costituzionale e Parlamento.

L’appuntamento è per venerdì 11 aprile alle ore 20.30 presso il Circolo Arci Ambra in via Barduzzi, a Brisighella (RA).


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Cappato, Lalli e Maltese saranno processati a Firenze per la disobbedienza civile in aiuto a Massimiliano


La GIP ha rigettato la richiesta di archiviazione della Procura per l’aiuto alla morte volontaria fornito al 44enne affetto da sclerosi multipla. Il reato è punito fino a 12 anni di carcere

Marco Cappato: “Con Lalli e Maltese siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità nel rispetto della magistratura”.


La giudice per le indagini preliminari (GIP) di Firenze ha rigettato la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura della Repubblica e dalle difese degli indagati nel caso riguardante Massimiliano, toscano 44enne, affetto da sclerosi multipla, e ha disposto che il pubblico ministero, entro dieci giorni, formuli l’imputazione coatta a carico degli indagati Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Maltese, che dovranno quindi affrontare un processo per aver accompagnato Massimiliano in Svizzera. Il reato di “aiuto al suicidio” è punito con una pena da 5 a 12 anni di carcere.

La decisione della GIP stabilisce che, nonostante la Corte costituzionale abbia ampliato l’interpretazione del concetto di “trattamento di sostegno vitale”, Massimiliano non poteva essere considerato mantenuto in vita da un trattamento di sostegno vitale in quanto, come si legge nell’ordinanza, occorre la “necessità dello stretto collegamento con la natura vitale dei trattamenti di sostegno, al punto che la loro omissione o interruzione determinerebbe prevedibilmente la morte in un breve lasso di tempo”.

La GIP ha anche rilevato che, come stabilito nella sentenza 135 del 2024, la Corte costituzionale ha sottolineato la necessità di una valutazione da parte di una struttura pubblica del sistema sanitario nazionale. In altre parole, ai fini di stabilire se Massimiliano rientrasse nei requisiti previsti dalla legge italiana, si nega l’equivalenza della verifica delle condizioni del paziente fatta in Svizzera rispetto a una verifica fatta in Italia.

Il collegio di difesa di Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Maltese è composto dagli avvocati Filomena Gallo, Marilisa D’Amico, Francesca Re e Rocco Berardo.

Dichiara l’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni: “la GIP di Firenze ha disposto l’imputazione coatta in quanto a suo avviso non risulta che Massimiliano fosse dipendente da un trattamento di sostegno vitale, nemmeno secondo l’interpretazione estensiva della Corte con la sentenza 135 del 2024. Affronteremo il processo per difendere il diritto ad autodeterminarsi di Massimiliano e di tutte le persone nelle sue condizioni, la cui vita è totalmente dipendente da altri”.

Aggiunge Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni: “la nostra è stata un’azione di disobbedienza civile. Con Chiara Lalli e Felicetta Maltese ci eravamo autodenunciati perché eravamo, e siamo, pronti ad assumerci le nostre responsabilità, nel pieno rispetto delle decisioni della magistratura, e nella totale inerzia del Parlamento. Continueremo la nostra azione fino a quando non sarà pienamente garantito il diritto alla libertà di scelta fino alla fine della vita, superando anche le discriminazioni oggi in atto tra malati in situazioni diverse”.

Il prossimo 26 marzo si terrà una nuova udienza in Corte costituzionale, in cui i giudici dovranno esprimersi su altri due casi rilevanti: quello di Elena, una malata oncologica terminale, e quello di Romano, affetto da patologia neurodegenerativa che, come Massimiliano, richiedeva assistenza costante di terze persone per la sua sopravvivenza.

Il 27 marzo si terrà la riunione della Conferenza Stato-Regioni, con all’ordine del giorno anche il tema del fine vita, dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale della Toscana della legge di iniziativa popolare dell’Associazione Luca Coscioni “Liberi subito”. Gallo e Cappato hanno chiesto ai Presidenti di Regione e agli Assessori alla Sanità di emanare un atto che recepisca a livello nazionale le regole approvate dalla Regione Toscana.

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Lista Referendum e Democrazia ha ricondiviso questo.


Nuove famiglie si formeranno, nonostante la contrarietà della Ministra per LA Famiglia.
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Marco Cappato
@ALFA no, la ragione non è ben accetta da quelle parti.

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In occasione della mobilitazione nazionale 2025, la Cellula di Milano organizza un evento informativo


Disposizioni Anticipate di Trattamento – Istruzioni per l’uso

In occasione della mobilitazione nazionale sul fine vita 2025 promossa dall’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica aps per dare alla cittadinanza informazioni sul Testamento Biologico ed i diritti nel fine vita, la Cellula Coscioni di Milano organizza un incontro aperto alla cittadinanza, durante il quale esperti della Associazione Luca Coscioni daranno informazioni giuridiche e sanitarie relativamente alle Disposizioni Anticipate di Trattamento, e con i volontari della Cellula Milano risponderanno alle domande in merito alle modalità di compilazione e deposito delle DAT.

L’appuntamento è per Venerdì 11 aprile 2025 h. 19-21, presso la Casa di Quartiere, in via Scaldasole 3/A – Milano. Ingresso accessibile da via Scaldasole 5.


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A Torino, Paola Stringa parteciperà a un evento su PMA e legge 40


Paola Stringa, Giurista per le libertà di Associazione Luca Coscioni, parteciperà a un evento su PMA e legge 40.

L’appuntamento è per domenica 6 aprile alle ore 17.00 presso l’Associazione Camis de Fonseca, in Corso Tassoni, 31 A, a Torino.


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Anna Pompili al convegno “Scienza, donne e diritti – luci e ombre di un rapporto difficile”


Al via il secondo incontro del ciclo di conferenze Eutopie – dialoghi sul rapporto tra società e scienza per una ricerca sull’essere umano, dal titolo Scienza, donne e diritti – luci e ombre di un rapporto difficile.

Interverrà come relatrice la dott.ssa Anna Pompili, ginecologa e Consigliera Generale di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS.

L’appuntamento è per lunedì 7 aprile alle ore 17.45, presso l’Aula N. Cabibbo, edificio E. Fermi, Dipartimento di Fisica, Università di Sapienza, a Roma.


L’ingresso è libero ed è consigliata la prenotazione a questo link.

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Matteo Mainardi a Roma per un evento sul fine vita con Alfredo Bazoli


Matteo Mainardi, Consigliere Generale ALC e coordinatore delle iniziative sul fine vita di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, partecipa come relatore all’evento Il diritto di scegliere – libere e liberi fino alla fine.

L’appuntamento è per martedì 25 marzo 2025 alle ore 18.30, in Via Eugenio Barsanti 25, a Roma.

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