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La polizia olandese smantella servizio di hosting ‘a prova di bomba’ per cybercriminali


La polizia olandese ha riferito di aver condotto un’operazione su larga scala contro un servizio di hosting “a prova di bomba” non meglio identificato, confiscando circa 250 server fisici nei data center dell’Aia e di Zoetermeer.

Migliaia di server virtuali sono stati successivamente disattivati. I media ritengono che si tratti di hosting CrazyRDP. Le forze dell’ordine non hanno rivelato il nome del servizio, ma è operativo dal 2022 ed è stato coinvolto in oltre 80 indagini sulla criminalità informatica, sia nei Paesi Bassi che all’estero.

Secondo gli investigatori, la società di hosting offriva ai propri clienti l’anonimato e garantiva la non collaborazione con la polizia. Le sue risorse ospitavano ransomware, botnet, campagne di phishing e persino contenuti relativi ad abusi sessuali su minori.

Gli investigatori stanno attualmente conducendo un’analisi forense delle apparecchiature sequestrate per identificare gli operatori e i clienti del servizio.

Questo servizio offriva ai clienti servizi VPS e RDP senza KYC o registri, e la registrazione richiedeva solo nome utente e password. La pubblicazione sottolinea che veniva spesso raccomandato come affidabile sul darknet.

Il 12 novembre, tutti i post sul canale Telegram ufficiale di CrazyRDP sono stati cancellati e gli iscritti sono stati reindirizzati a un nuovo canale che discuteva dell’improvvisa chiusura del servizio. I clienti hanno segnalato che alcuni di loro avevano oltre 30 server ospitati sulla piattaforma.

Molti hanno sospettato un exit scam: il supporto tecnico di CrazyRDP ha inizialmente segnalato problemi al data center, ma poi ha semplicemente smesso di rispondere.

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