Per il garantismo
….RITENUTA quindi l’infondatezza della notizia di reato in quanto gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non appaiono idonei a sostenere l’accusa in giudizio, visti gli artt. 408/411 c.p.p., 125 D.Lv. 271/89 CHIEDE che il Giudice per le indagini preliminari in sede voglia disporre l’archiviazione del procedimento e ordinare la conseguente restituzione degli atti al proprio ufficio. Milano, 2 maggio 2017.IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA Tiziana Siciliano – sost. Sara Arduini
D’altronde la stessa Corte di Cassazione recentemente ha stabilito che: “Non integra il reato di alterazione di stato previsto dall’art. 567 comma 2 c.p., la trascrizione in Italia di un atto di nascita legittimamente formato all’estero, non potendosi considerare ideologicamente falso il certificato conforme alla legislazione del paese di nascita del minore, neppure nel caso in cui la procreazione sia avvenuta con modalità non consentite in Italia….., per tali motivi, ritenuto quindi che la notizia di reato è infondata; visti gli artt. 408/411 c.p.p., 125 d.lgs. n. 271/1989, chiede che il Giudice per le indagini preliminari in sede voglia disporre l’archiviazione del procedimento e ordinare la conseguente restituzione degli atti all’ufficio in intestazione.IL PUBBLICO MINISTERO
Sussistono i presupposti di legge per l’archiviazione del procedimento penale in epigrafe. …..Ciò che è emerso è la presenza di THC ma senza indicare una percentuale, per cui, essendo lecita la vendita di cannabis sativa purché con un contenuto di THC inferiore allo 0,6%, potrebbe operare una causa di esclusione dell’antigiuridicità”.Da qui l’istanza della Procura “di disporre l’archiviazione del procedimento” (artt. 408, 411 c.p.p.).
Nel secondo anniversario della morte di Sibilla Barbieri, avvenuta in Svizzera, la Procura della Repubblica di Roma ha notificato all’avvocata Filomena Gallo, difensore degli indagati Marco Cappato, Vittorio Parpaglioni e Marco Perduca, l’avviso di richiesta di archiviazione per l’autodenuncia presentata dai tre dopo aver aiutato la regista romana ad accedere alla morte assistita volontaria.La richiesta di archiviazione riguarda l’ipotesi di “aiuto al suicidio”, in seguito all’iniziativa dei tre esponenti dell’Associazione Luca Coscioni, che avevano accompagnato Sibilla Barbieri in Svizzera nel 2023, dopo il rifiuto della ASL 1 di Roma di autorizzare la procedura in Italia. Spetterà ora al giudice per le indagini preliminari (GIP) decidere se accogliere la richiesta della Procura o disporre un’udienza per valutare un’eventuale imputazione coatta. Solo dopo la pubblicazione delle motivazioni del Pubblico Ministero sarà possibile comprendere le basi giuridiche della richiesta di archiviazione.
E così via.
Gli esempi citati sono di richieste di archiviazione da parte di chi rappresenta l’accusa nel processo penale in Italia. È un fenomeno molto frequente: il 64% (quasi 2 su tre) dei procedimenti che escono dalle procure dopo la fine delle indagini preliminari non va a giudizio ma viene archiviato.
Ciò che caratterizza l’accusatore italiano così spesso descritto come un mastino, è in realtà una prima importante funzione di garanzia per l’Imputato. Se non convinto della colpevolezza l’accusatore, [il pubblico ministero (P.M.)] la cui carriera si vuole ora separare da quella dei giudici, è libero di chiedere il proscioglimento e spesso lo fa, proprio perché la cultura in cui si è formato ed opera è quella di capire come sono davvero andate le cose. Non di ottenere una condanna.
In altre parole, nell’ordinamento attuale e salvo eccezioni che sempre esistono, il P.M. prima di esser un accusatore è un magistrato che cerca di capire. Perdere tale cultura e formazione non farà bene alla giustizia. E soprattutto se il P.M. divenisse dipendente dagli indirizzi governativi (p.es su temi come i diritti civili perseguiti negli esempi) potrebbe trovarsi in difficoltà a chiedere un’archiviazione qualora lo ritenesse necessario.
Il Ministro Nordio afferma che finché ci sarà lui come Ministro della Giustizia, questo rischio di riduzione dell’indipendenza del P.M. non si porrà. E bisogna credergli. Ma una volta scardinate le funzioni di garanzia affidate agli accusatori dalla Costituzione e protette dai complessi meccanismi di revisione della Carta costituzionale, la graduale sottoposizione di quei magistrati accusatori al Governo potrebbe facilmente diventare possibile con leggi ordinarie, votabili dal Parlamento in seduta singola da semplici maggioranze parlamentari del 51% su indicazione di qualunque futuro Presidente del Consiglio e/o Ministro della Giustizia.
Per ammissione degli stessi proponenti, la legge 253 del 30 ottobre 2025 sulla separazione delle carriere poco o nulla contribuirà a rendere la giustizia più efficace e veloce. Cosa questa sì, più che mai urgente per noi tutti. Visto che una giustizia che arriva tardi non è mai vera giustizia.
Le misure per ottenerla sono note e richieste da anni a tutti i governi ma da nessuno di questi ultimi mai messe in opera come si dovrebbe. Suggerendo ciò che una giustizia rapida ed efficace interessa a (troppo) pochi.
- Piante organiche a completamento (magistrati, cancellieri e personale amministrativo)
- Ambienti (Uffici, Aule) adeguati
- Strumenti informatici adeguati, sottoposti a manutenzione regolare ed interventi tecnici tempestivi
- Più multe e misure alternative, meno carcere
- Condizioni carcerarie adeguate ad un paese civile
- Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) adeguate ad un paese civile
- Limite ad accusa e difesa di parole scritte per tipologia di reato e posizione esaminata
- Limite ad accusa e difesa di tempo di arringa per tipologia di reato e posizione esaminata
- Limite ad accusa e difesa della possibilità di impugnazione ai soli casi più gravi (con pene previste più alte), rendendo le decisioni di primo grado subito definitive per quelli meno gravi (con pene previste più basse)
Senza fare questo, la velocità dei processi non cambierà e la separazione dei P.M. dai giudici non farà altro che diminuire le garanzie per i cittadini. Per questo io voterò NO al referendum confermativo.
L'articolo Per il garantismo proviene da Associazione Luca Coscioni.