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LIBRI. Il “J’accuse” di Francesca Albanese


Il "J’Accuse" di Francesca Albanese non è opera di un’attivista. E' il contributo di una esperta di diritto internazionale che oltre a descrivere e denunciare violazioni e abusi, avverte l'opinione pubblica mondiale della insostenibilità della negazione d

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della redazione

(foto di Hatim Kaghat, via Le Soir)

Pagine Esteri, 24 gennaio 2024 – Frutto di tre rapporti sulla situazione dei diritti negati ai palestinesi nei Territori occupati da Israele, “J’Accuse” della giurista Francesca Albanese è stato concepito e scritto, con la partecipazione del giornalista Christian Elia, ben prima del 7 ottobre quando prima l’attacco di Hamas nel sud di Israele e poi l’offensiva militare devastante di Israele contro Gaza, hanno riportato l’attenzione mondiale sulla questione palestinese.
Nel volume Albanese, che è Relatrice delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati, sottolinea
l’affermarsi di una condizione di apartheid e di un’occupazione israeliana che dura da decenni e non è più tollerabile.
Il “J’Accuse” di Francesca Albanese non è opera di un’attivista. E’ il contributo di una esperta di diritto internazionale che oltre a descrivere e denunciare violazioni e abusi, avverte l’opinione pubblica mondiale della insostenibilità della negazione dei diritti del popolo palestinese. La filosofa Roberta De Monticelli chiude il libro con un suo saggio. Pagine Esteri ha intervistato Francesca Albanese.

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