UNDICI UNDICI
«Oh oggi è l'UNDICI» «...si lo so...» «Ok, UNDICI dovrebbe dirti qualcosa. Ripetuto 3 volte magari...» «No. Aspetta, non vorrai mica dirmi» «SI» «...che hai ripreso a guardare Stranger Things? Te l'ho detto già varie volte, quella serie sarebbe epica solo se durasse una sola stagione grazie al sacrificio della protagonista che-» «NO, non hai capito. UNDICI. UNDICI. UNDICI.» «Oddio»
Si perché l'undici novembre duemilaundici per me è una data da ricordare, come per moltissimi gamer che almeno vogliono essere considerati come tali. Una di quelle date che devono essere ricordate come parte integrate nella storia contemporanea. Una cosa che MANNAGGIA.
OK vi passo il link del trailer di quello che dovreste aver già capito cosa è, se fate parte del mondo gamer, perché sono nozioni importanti da tramandare ai posteri.
youtube.com/embed/JSRtYpNRoN0?…
Solo il giorno prima avevo le idee molto chiare. Avevo 23 anni, già lanciato nel mondo del lavoro e con una idea già abbastanza chiara di come sarebbero dovute andare le cose nella mia vita. Il problema è che solo il giorno dopo il mio lato da gamer avrebbe cambiato tutto. Ricordo perfettamente dov'ero: nel letto, appena suonata la sveglia delle 7, pronto a dire “ok vado in ufficio con la bici (9km) come sempre e non devo farmi notare. Non devo parlarne con gli altri per non destare sospetti.” Del resto ero stato attento nei mesi precedenti, tutti i calcoli erano fatti e guardavo solo l'uscita delle 17 per approntare il mio piano. Il piano sarebbe partito alle 18.00, ora in cui avrei raggiunto il Game Stop del centro commerciale che avevo giusto di strada per andare a casa. Appena presa la copia del day one la mail era già pronta da spedire al mio medico: “eh sai mi sento l'influenza” e non saprò mai se il mio medico mi avrebbe dato una mutua di qualche giorno perché anche lui avrebbe giocato a quello stesso gioco o perché chissà quale convergenza astronomica mi avrebbe premiato, ma arrivò la mattina successiva comunque la mail fatidica:
UNA. SETTIMANA. DI. MUTUA.
Io ero raggiante. La mia xbox fremeva. Inserii il disco e... “ciao, se vuoi giocare a questo purtroppo devi togliere la modifica”. All'epoca la mia xbox era modificata tantissimo e avevo più giochi pirata che altro. Guardai i giochi copiati, dissi loro “alla prossima” ed installai l'aggiornamento.
Venti minuti dopo ero in Skyrim e tutto cambiò.
Skyrim è stato il gioco della vita. Non come Half-Life che resta il mio preferito fra gli sparatutto, non un Mass Effect che come gioco di ruolo è incredibile ancora oggi e soprattutto come trilogia fà accapponare la pelle ed altri che non saprei più citare perché ormai come giocatore sono anziano e tanti titoli che conosco ormai sono dimenticati. È che davvero quello, Skyrim, ha cambiato tutto.
Alle medie ho giocato a MORROWIND, che era il terzo capitolo di una saga fantasy che ti permetteva di scegliere razza, colore e segno zodiacale per andare nelle avventure di un mondo fantastico. OBLIVION, il seguito, prometteva ancora di più. Skyrim, quinto capitolo della serie THE ELDER SCROLLS,era il massimo ed è ancora oggi la bussola del genere per molti aspetti.
Era l'UNDICI. NOVEMBRE. DUEMILAUNDICI. Quattoridici anni fa.
Sono in ritardo di 4 anni almeno per questo tributo, scusatemi, ma dovevo farlo.