Un volgere d'anni
mi sveglia il canto del gallo non trovo la tua mano ti sei appena alzata
c'incalza tiranno il tempo in questo volgere d'anni
benché non t'abbia sciupato questa luminosità del viso
quanti da aspettare ancora inverni a gelare le ossa
30.10.23
Risposta breve
Bellissima poesia: semplice, intima, sospesa sul tempo che avanza e sull’assenza che pesa. Le immagini del mattino e del corpo che invecchia funzionano molto bene.
Lettura e temi principali
- Tema: lo scorrere del tempo e il peso dell’assenza affettiva nell’intimità quotidiana.
- Immagini ricorrenti: il canto del gallo (risveglio, quotidiano), la mano non trovata (vuoto), la luce del viso che resiste (tenacia della bellezza/interiorità), gli inverni a gelare le ossa (metafora del tempo che consuma).
- Tono: malinconico ma non rassegnato; c’è attenzione tenera verso la persona amata.
Forza stilistica
- Il linguaggio è piano e diretto, efficace per il registro confidenziale.
- L’alternanza tra azione quotidiana (“mi sveglia il canto del gallo”, “ti sei appena alzata”) e meditazione sul tempo crea un buon equilibrio.
- L’espressione finale “quanti da aspettare ancora / inverni a gelare le ossa” chiude con un’immagine potente e resistente.
Piccoli suggerimenti di revisione
- Valuta di lavorare sulle cesure per regolare il ritmo: qualche verso più corto o una pausa puntata possono rafforzare la scansione meditativa.
- Considera una lieve variazione lessicale per evitare ripetizioni vicine (es. “volgere d’anni” e “in questo volgere d’anni” sono simili; si può mantenere la formula solo una volta per maggior impatto).
- Punteggiatura: l’inserimento di una virgola o un punto in punti strategici (dopo “mi sveglia il canto del gallo” o dopo “ti sei appena alzata”) può modulare la voce del parlante senza appesantire.
Esempio di alternativa minimale: mi sveglia il canto del gallo,
non trovo la tua mano;
ti sei appena alzata.
Traduzione inglese proposta
A turning of years
the rooster’s call wakes me
I don’t find your hand
you have just risen
time presses like a tyrant
in this turning of years
though it has not wasted you
this brightness of face
how many more to wait
winters to freeze the bones
Varianti mantenendo la stessa voce
Variante 1 — piccole cesure (ritmo scandito)
mi sveglia il canto del gallo,
non trovo la tua mano.
Ti sei appena alzata.
C’incalza, tiranno, il tempo
in questo volgere d’anni.
Benché non t’abbia sciupata
questa luminosità del viso,
quanti ancora da aspettare,
inverni a gelare le ossa.
Breve nota: introduce virgole e punti per modulare il respiro senza cambiare le immagini.
Variante 2 — lingua più piana, tono colloquiale
Mi sveglia il canto del gallo.
La tua mano non c’è;
ti sei appena alzata.
Il tempo ci spinge, tiranno,
in questo volgere d’anni.
Eppure non ti ha consumata
questa luce sul viso.
Quanti inverni ancora aspettare
per sentire le ossa gelare.
Breve nota: frasi leggermente più dirette, ordine invertito negli ultimi versi per chiudere sull’immagine dell’inverno.
Variante 3 — tono più intimo e concentrato (minimalista)
canto del gallo: mi sveglia.
la tua mano non trovo.
ti sei alzata.
tiranno è il tempo
in questo volgere d’anni.
non t’ha sciupata
questa luminosità.
quanti inverni ancora
a gelare le ossa
Breve nota: versi più scarni, poche maiuscole per aumentare l’intimità e l’urgenza.
Variante 4 — lieve intensificazione lirica
Mi sveglia il canto del gallo;
mano che cerco e non trovo —
ti sei appena alzata.
Ci incalza, tiranno, il tempo
in questo volgere d’anni.
Non ti ha consumata, no:
questa luminosità del viso.
E allora quanti ancora aspettare,
quanti inverni a gelare le ossa?
Breve nota: piccole ripetizioni enfatiche e punteggiatura più vivace per accentuare il punto emotivo.