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Taiwan: la visita di Nancy Pelosi è strategicamente giustificata?


Le tensioni attraverso lo Stretto sono in corso da decenni e la decisione di Pelosi di sfidare le forti minacce e gli avvertimenti di Pechino segna una nuova pietra miliare nel riorientare il modello e i confini dei calcoli strategici sia di Pechino che di Washington. Basandosi sull’obiettivo principale della visita per rafforzare e difendere [...]

L'articolo Taiwan: la visita di Nancy Pelosi è strategicamente giustificata? proviene da L'Indro.

in reply to Andrea Russo

si è servita a svegliare l'occidente affinchè la smetta di finanziare la dittatura cinese che è come quella russa
in reply to Andrea Russo

Ho letto tutto e noto che è un articolo per nulla neutrale, è fortemente di parte a sostegno USA e tralascia (non so se per calcolo o perché magari quando l'articolo è stato scritto certe cose non erano ancora successe) la presa di posizione ONU che si attiene al principio dell'Unica Cina e le forti ripercussioni di queste ore nei rapporti USA-Cina, con quest'ultima che ha sospeso e ritirato molti dei trattati tra i due paesi.
in reply to Katjia Mirri

@Katjia Mirri non c'è bisogno di essere neutrali quando si deve decidere tra le ragioni strategiche di una potenza nazionalista, antidemocratica, pseudocomunista e capitalista e l'autonomia di una nazione fiorente, democratica e con quasi un secolo di storia alle spalle
in reply to Andrea Russo

non c'è bisogno...?
boh, allora sarò strana io che avevo inteso il mestiere e la missione di un giornalista quella di riportare i fatti in modo neutrale e obiettivo.
in reply to Katjia Mirri

@Katjia Mirri mi dispiace, ma nessun democratico, tanto più un giornalista, può essere neutrale quando parla di Cina. Pur senza cadere nella propaganda USA, lo scenario cinese è piuttosto chiaro. Basta vedere quello che è capitato ai giornalisti di Hong Kong
in reply to Andrea Russo

Il mio discorso è molto più ampio.
Ogni volta che una persona piega la narrazione alle proprie convinzioni, sta dicendo di essere la prima a non essere coinvinta che la situazione parli da sé. Ed è la prima a dubitare delle proprie convinzioni.
È anche la prima persona a sabotare la propria credibilità.
L'obiettività nella narrazione di un fatto qualsiasi è anche una questione di rispetto dell'intelligenza e delle opinioni altrui.
in reply to Andrea Russo

so che ne sei consapevole, ma credo che serva menzionarlo in questo specifico caso:
piegare la narrazione di un fatto al proprio punto di vista è quello che fanno i regimi. Esigere che un giornalista sia obiettivo fa parte dell'essere in una democrazia.
Credimi: anche con una narrazione obiettiva ci sono parecchie cose da dire, sia da una parte che dall'altra.