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Tanta Roba. 93 miliardi di cookie rubati! La nuova miniera d’oro degli hacker sul Dark Web


Gli analisti di NordVPN stimano che miliardi di cookie rubati vengano venduti sul dark web e su Telegram. Circa il 7-9% di questi cookie è ancora attivo e può essere utilizzato dagli aggressori.

Secondo i ricercatori, attualmente i criminali possono acquistare più di 93,7 miliardi di cookie online. I cookie possono sembrare innocui, ma nelle mani sbagliate diventano chiavi digitali per accedere alle informazioni più personali. “Ciò che è stato progettato per comodità è ora una vulnerabilità crescente che viene sfruttata dai criminali informatici di tutto il mondo”, afferma Adrianus Warmenhoven.

NordVPN avverte che la stragrande maggioranza dei cookie rubati (90,25%) contiene dati identificativi volti a identificare gli utenti e a inviare pubblicità mirata. I cookie possono contenere anche dati come nomi, indirizzi di casa e indirizzi email, dati sulla posizione, password e numeri di telefono. Tuttavia, si segnala che tali informazioni sono presenti solo nello 0,5% di tutti i cookie rubati.

I cookie possono anche contenere informazioni sulle sessioni utente. Secondo gli esperti, più di 1,2 miliardi di questi file sono ancora attivi (circa il 6% del totale) e sono generalmente considerati il ​​problema più grave.

I criminali informatici possono utilizzare i cookie di sessione per impersonare altre persone sui siti web, autenticarsi a vari servizi senza utilizzare credenziali e, in molti casi, bypassare l’autenticazione a più fattori. Pertanto, i cookie di sessione sono molto interessanti per i criminali informatici, che possono utilizzarli per raccogliere informazioni da caselle di posta, applicazioni bancarie, sistemi aziendali e così via.

I cookie cadono più spesso nelle mani dei criminali grazie agli infostealer. Il leader in questo ambito, secondo i ricercatori, è Redline stealer (il 44% di tutti i cookie rilevati era associato a lui). Il secondo, terzo e quarto posto della lista sono occupati da Vidar, LummaC2 e Meta, sebbene le forze dell’ordine abbiano intrapreso azioni legali contro gli ultimi due (così come contro Redline).

Il costo di accesso a questi strumenti dannosi è relativamente basso, considerando l’enorme profitto che si può ricavare dal furto delle risorse digitali degli utenti. Lumma, ad esempio, può essere acquistato per soli 250 dollari, mentre Redline e Meta costano solo 150 dollari per il set di funzionalità base.

Gli esperti raccomandano inoltre di aggiornare regolarmente i dispositivi e di installare le patch più recenti se la priorità è prevenire infezioni da stealer e altri malware. Sarebbe inoltre consigliabile cancellare regolarmente la cronologia del browser ed eliminare i cookie non necessari. “Molti utenti non si rendono conto che le sessioni attive possono persistere anche dopo la chiusura del browser”, afferma Warmenhoven. “Cancellare questi dati aiuta a ridurre le possibilità di accessi non autorizzati”.

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