Criptoattività
Sono passati oltre 16 anni dalla diffusione del Protocollo relativo al Bitcoin, cronologicamente il primo strumento finanziario appartenente al settore delle criptoattività. Un mondo che negli anni successivi si è sviluppato in modo esponenziale e che si è contraddistinto, da un lato, per le implicazioni ideologiche che hanno ispirato sia i suoi fautori sia i suoi detrattori; dall’altro, per alcune caratteristiche allarmanti – volatilità delle quotazioni, facile permeabilità agli aspetti di patologia economica, inclusa la criminalità organizzata – nell’ottica del corretto e trasparente funzionamento dei mercati finanziari.
Ecco perché va salutato favorevolmente l’ingresso nell’ordinamento normativo italiano, nella sua completezza da fine 2024, del Regolamento n. 1114 del 2023 dell’Unione europea MiCAR (Market in Crypto assets Regulation), che costruisce, a differenza di quanto sta avvenendo in altri mercati finanziari, una cornice legislativa per questo complesso, e per certi versi misterioso, mondo delle criptoattività.
Nella produzione sempre più ampia di letteratura scientifica legata a questo mondo va segnalato il recente libro collettaneo, curato da Filippo Annunziata, docente di Diritto dei mercati finanziari presso l’Università Bocconi di Milano, e da Antonella Sciarrone Alibrandi, docente di Diritto dell’economia presso l’Università Cattolica di Milano e attualmente giudice della Corte costituzionale, che, con i 17 contributi scritti da docenti e cultori della materia, tende a un triplice obiettivo: delineare una visione generalista del fenomeno delle criptoattività; offrire un’analisi del Regolamento Micar e del suo collocamento nell’ambito del diritto finanziario dell’Ue; e presentare una valutazione di alcuni profili specifici di stimolante prospettiva.
I primi cinque contributi, raccolti sotto il titolo «Policy e tendenze globali», scritti da Fabio Bassan; da Valeria Portale, Francesco Bruschi e Giacomo Vella; da Donato Masciandaro; da Raffaele Lener e Salvatore Luciano Furnari; e da Paola Lucantoni, nell’approfondire una prima visione generalista del mondo delle cripto-attività, offrono spunti interessanti in tema di Fintech, Blockchain, moneta digitale e di sintetica comparazione di tre diversi sistemi di regolazione sviluppatisi negli Stati Uniti, in Svizzera e a Singapore.
I successivi 7 contributi, scritti da Filippo Annunziata e Antonella Sciarrone Alibrandi; da Paolo Giudici; da Ugo Malvagna; da Andrea Minto; da Chiara Mosca; da Stefano Lombardo; e da Valerio Lemma, si focalizzano, invece, su diversi aspetti del MiCAR: dalla sua collocazione nell’ambito del diritto finanziario dell’Ue all’analisi delle specificità degli Assets-Referenced Tokens (ART) e degli E-Money Tokens (EMT); dalla disciplina degli abusi di mercato alla vigilanza sul mercato delle criptoattività e ai poteri delle Authorities europee.
I 5 capitoli conclusivi del volume, scritti da Mario Cian e Claudia Sandei; da Nicola de Luca; da Nicola de Giorgi; da Federico Riganti e Michele Siri; e da Eugenia Macchiavello, spaziano su interessanti problematiche di diritto societario, di connessioni con la disciplina antiriciclaggio, con la sostenibilità ambientale e con la possibile futura inclusione delle criptoattività nel finanziamento della green e della sharing economy.
In definitiva, questo è un libro che costituisce per il lettore, in modo scientifico e pragmatico, un utile strumento di conoscenza e di orientamento nel mondo delle criptoattività, pubblicato in perfetta coincidenza con l’entrata in vigore in Italia della relativa legislazione europea. Inoltre, il quadro complessivo di opportunità e criticità delineato nei diversi contributi rappresenta un significativo, solido punto di partenza per successivi approfondimenti e affinamenti prevedibili in questo ambito.
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