Pulizia storica su YouTube: eliminati oltre 10.000 canali collegati a Mosca, Pechino e Teheran
Nel corso degli ultimi mesi, YouTube ha intensificato la sua attività di contrasto contro campagne di disinformazione e operazioni di influenza coordinate, rimuovendo un numero considerevole di canali legati a vari paesi. Tra questi, spiccano 43 canali chiusi per attività legate alla Turchia: la campagna diffondeva contenuti in lingua turca a sostegno del Partito della Vittoria. Parallelamente, 12 canali, un account pubblicitario, un account AdSense e nove domini sono stati bloccati per una campagna pro-Romania a favore di un partito politico specifico.
Le attività riconducibili alla Russia hanno portato alla chiusura di centinaia di canali. Solo in alcuni esempi, sono stati chiusi 1.045 canali e bloccati due domini per una campagna collegata a una società di consulenza russa; ulteriori 507 canali sono stati rimossi per contenuti pro-Russia e critici verso Ucraina e Occidente; altri 392 canali, sempre riconducibili a una società di consulenza russa, sono stati eliminati per motivi analoghi. A questi si aggiungono decine di altri canali chiusi per campagne in diverse lingue, tra cui inglese, francese, spagnolo, ucraino e polacco.
Anche la Repubblica Popolare Cinese (PRC) è stata coinvolta in modo massiccio. In particolare, YouTube ha chiuso 1.545 canali per una rete inautentica che pubblicava contenuti in cinese e inglese su Cina e affari esteri statunitensi, e ulteriori 3.592 canali nei mesi successivi per attività simili. Nel mese di giugno, sono stati rimossi altri 2.598 canali e bloccato un dominio, sempre per operazioni legate alla PRC. Questi interventi confermano trend già documentati in precedenti report.
Non sono mancate azioni contro campagne legate ad altri paesi. In Azerbaijan sono stati chiusi 356 canali in un caso, 457 in un altro, e ulteriori 228 canali per campagne che diffondevano contenuti critici verso l’Armenia e oppositori del governo azero. In Iran sono stati chiusi 12 canali per contenuti a favore del governo iraniano e della Palestina e critici verso Israele; inoltre, sono stati bloccati due domini per campagne in arabo critiche verso Stati Uniti, Israele e Occidente.
Infine, YouTube ha agito anche contro campagne più circoscritte: quattro canali chiusi per attività legate a Israele con contenuti critici verso la Palestina; un canale e un dominio bloccati in Ghana per una campagna legata alle elezioni presidenziali; e quattro canali chiusi per attività pro-Cina e critiche verso le Filippine. Questi interventi, realizzati tra aprile e giugno, testimoniano la costante attività della piattaforma contro la disinformazione globale e le reti inautentiche.
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