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Scendo per accompagnare finalmente mia suocera a casa e sento la vicina, mestrina D.O.C.G., urlare contro altri vicini. Sono un'intera famiglia proveniente dal Bangladesh, composta da mamma, papà, due figlie dai 6 agli 8 anni e un bambinetto che ha appena imparato a reggersi in piedi.
Scoppiano petardi per divertirsi, per passare il tempo e festeggiare un po' anche loro (immagino).
La vicina gli urla che sotto casa non possono farlo e che i cani hanno paura dei petardi. I cani muoiono.
Anche se il suo cane, Oreste, non è molto bello, la vicina ha ragione. Ma dove potrebbero sparare petardi senza infastidire qualcuno?!?
Non entro in discussione, e porto finalmente mia suocera a casa.
Di ritorno, trovo la famiglia un po' disorientata, sembra quasi che mi stessero aspettando. Mi dicono che quella signora "sempre urla" e che loro i botti li scoppiano per fare divertire i bambini (ovviamente). Io faccio un po' spallucce e gli ripeto a grandi linee quello che gli ha detto prima la vicina, con toni un attimo più urbani. Loro mi ripetono che lo fanno per i bambini e che tutti sparano i botti qui attorno. Mi chiedono se li sento e mi chiedono cosa cambia se li sparano anche loro. Gli dico un paio di volte che "è difficile" e mi congedo spiegando che devo tornare dalle mie donne.

È veramente difficile perchè hanno ragione entrambi (sebbene abbia probabilmente più ragione la vicina iraconda, pareggia per i modi di merda con cui espone le proprie lamentele).

È difficile essere una famiglia monoreddito di immigrati e crescere 3 figli, cercando in qualche modo di farli pure divertire.

Ed è difficile per la mestrina cinquantenne che, fino a pochi anni fa, non avrebbe mai pensato di ritrovarsi con un Carlino asmatico in un condominio multietnico.

#vicinidicasa #integrazione #mestre