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A mia madre


Piango mentre ti lavo e con le mie lacrime ti lavo
Piango mentre t’imbocco e prego che almeno questo, almeno un boccone
Piango mentre mi guardi e non mi vedi, mentre ti vedo e non mi guardi
Piango ricordando come eri e non ricordo più quando ti ricordavi di me
Piango un pianto che non consola, che non sfianca, che non serve nemmeno a farti chiedere “perché piangi?”